venerdì 19 aprile 2013

Vertenza ferrovie Ragusa, deraglia a Palermo

Vertenza ferrovie Ragusa, deraglia a Palermo
Lettera aperta ai deputati regionali: On.li Assenza, Di Giacomo, Dipasquale, Ferreri, Ragusa e al Commissario provinciale Giovanni Scarso

Il 7 marzo eravamo riusciti finalmente ad avere un incontro a Palermo, presso l’assessorato regionale alle infrastrutture e trasporti, nel corso del quale la nostra delegazione ha esposto i 5 punti delle rivendicazioni da tempo sul tappeto. In ordine di urgenza erano:

1)   Programmazione del trasporto studenti via ferrovie, con predisposizione di corsette urbane dalla stazione di Modica agli istituti scolastici della città; problema aggravatosi con la crisi dell’AST. E’ stato ricordato che le famiglie si stanno finanziando un trasporto su gomma di tipo privato da Vittoria e Comiso, abusivo (in quanto la ditta non è concessionaria della tratta), e non hanno nemmeno diritto al rimborso regionale. Visto il tempo perso su questo tema (praticamente ci lavoriamo dal mese di gennaio 2012), sarebbe stato auspicabile mettere la parola “fine” coinvolgendo l’AST per le corsette, e arrivare con delle certezze al prossimo anno scolastico.
2)   Bloccare lo smantellamento dei deviatoi di una serie di stazioni, che assicurano il collegamento tra il primo e il secondo binario, con conseguente soppressione del secondo binario e abolizione della stazione. Questo aumenterà le distanze tra le stazioni dove si potranno effettuare incroci e precedenze, necessari a far funzionare la circolazione dei treni sulla nostra linea a binario unico, e depotenzierà la circolazione dei treni, impedendo l’auspicato incremento del loro numero. Operazione già eseguita a Genisi e Butera, e già programmata in altri impianti, fra cui Comiso.
3)   Attivazione delle procedure per la progettazione definitiva della metropolitana di superficie a Ragusa, il cui studio di fattibilità risale al 1995! E’ stato spiegato che questo progetto è reso possibile dal fatto che la città di Ragusa è attraversata per ben 17 km dalla linea ferrata, e che, quindi, questa va solo adattata con apposite fermate ad uso metropolitano.
4)   Evitare la vendita delle aree degli scali merci ubicati nelle diverse città della provincia toccate dalla linea ferroviaria.
5)   Riattivazione del “treno del barocco”, esperienza positiva attuata con il contributo di Regione, province di Siracusa e Ragusa, e comuni di Ragusa, Modica, Scicli, Noto e Siracusa, non effettuato nel 2012 per il venire meno dell’apporto finanziario della Regione.

Come ricorderete ci siamo lasciati a Palermo con un impegno dell’Assessore Bartolotta a convocare due tavoli operativi: uno per i primi 4 punti, alla presenza anche di RFI, Trenitalia e AST (limitatamente alla questione di cui al punto 1), e un secondo specifico sul “treno del barocco”, alla presenza anche degli assessori al turismo e ai beni culturali.
Ebbene, 40 giorni dopo, è stato convocato un incontro solo sul punto 5, per mercoledì 17, al quale sono stati invitati gli enti interessati, mentre noi della CUB Trasporti e del Comitato per il rilancio delle ferrovie iblee no; e questo dopo una serie di pressioni, di cui si è fatto portavoce – in maniera chiaramente inadeguata - l’on. Nello Dipasquale. Evidentemente queste pressioni non sono state sufficienti a portare l’assessorato a discutere dei punti nevralgici della vertenza; l’assessore, che il 7 marzo aveva mostrato una certa disponibilità, è stato sicuramente “annebbiato” da quel sistema radicato nel suo ufficio, che da anni nega al territorio ibleo una ferrovia moderna al passo coi tempi.
Quindi. dobbiamo rilevare come le questioni urgenti siano slittate sine die, e questo è un fatto gravissimo, perché siamo alla fine del secondo anno scolastico senza che si sia attuata una programmazione del trasporto studenti su ferrovia; e non si è fatto nessun passo per bloccare la messa fuori uso dei secondi binari delle stazioni intermedie.
Perciò vi chiediamo: qual è stato il vostro ruolo dal 7 marzo ad oggi? Quale forma di pressing sull’assessorato avete esercitato? Credete veramente in questa battaglia?
Queste domande sono lecite perché se si fosse agito con forza e unità nel giro di pochi giorni avremmo dovuto avere un tavolo operativo sui punti centrali e più urgenti della vertenza, anziché uno, tardivo, sull’ultimo punto. E in quella sede sbattere i pugni per avere quello che ci spetta e che da anni ci viene tolto e negato. Invece paghiamo lo scotto della vostra assenza.
Vista la specificità di questa vertenza, irta di difficoltà, ci saremmo aspettati un impegno adeguato, anziché il vostro lungo silenzio.
C’è solo un modo per rimediare: ottenere entro brevissimo tempo un tavolo operativo presso l’assessorato, con tutti i soggetti interessati, per fare nascere un percorso di effettiva considerazione della nostra realtà ferroviaria attraverso interventi di rilancio e potenziamento, come da tempo indicato non solo dalla scrivente, ma da assemblee, consigli comunali, e dalla commissione provinciale sulla mobilità.
Cordiali saluti
Per il coordinamento provinciale CUB Trasporti
Pippo Gurrieri

sabato 13 aprile 2013

La Regione intervenga al fianco dei pendolari

Il comitato denuncia: «disagi continui sulla tratta ferroviaria Messina-Catania-Siracusa«La Regione deve fare la voce grossa con Trenitalia per chiedere chiarezza sui ritardi, sui chilometri treno soppressi e su tutti i disagi e i disservizi in genere a cui vanno incontro, ogni giorno, i pendolari siciliani».
A sostenerlo è il coordinatore del Comitato pendolari Sicilia, Giosuè Malaponti, che ha commentato i dati del mese di marzo relativi al monitoraggio dei treni sulla dorsale jonica Messina-Catania-Siracusa.
Lo screening - elaborato da Fabrizio Gemelli, componente dello stesso Comitato - è stato inviato al presidente Rosario Crocetta, all'assessore alle Infrastrutture Nino Bartolotta, al dirigente Mobilità Vincenzo Falgares e al dirigente trasporto ferroviario Carmen Madonia. I dati, riferiti a 1354 treni monitorati nei 26 giorni lavorativi del mese, dimostrano ancora una volta un numero eccessivo di ore complessive di ritardo: 127 (corrispondenti a cinque giorni circa).
I treni giunti in ritardo a destinazione sono stati 728, 153 quelli in orario e 450 quelli in anticipo (con un accumulo di 1347 minuti a fronte dei 7626 minuti di ritardo). Ben 1829, inoltre, sono i chilometri soppressi per un totale di 23 treni cancellati. «I disagi e i disservizi - spiega Malaponti - continuano senza tregua e senza alcun intervento o presa di posizione da pa! rte della Regione a tutela dell'utenza. Nel monitoraggio del mese di febbraio avevamo invitato il presidente Crocetta e l'assessore alla mobilità Bartolotta a concordare un viaggio a bordo dei treni regionali per rendersi conto di persona delle condizioni in cui si trovano a viaggiare i pendolari siciliani».
«E' passato un mese - conclude amaramente Malaponti - e attendiamo ancora una risposta».
Gianluca Santisi
La Sicilia -
Venerdì 12 Aprile 2013 Prima Messina Pagina 25 

Il bollettino di ritardi sulla Messina-Catania-Siracusa

Ritardi, soppressioni e anticipi sono gli elementi del monitoraggio dei treni sulla dorsale ionica "Messina-Catania-Siracusa" nel mese di marzo 2013 per complessivi 26 giorni lavorativi. Questi i risultati: 1354 sono i treni monito! rati; 1829 sono i chilometri soppressi per un totale di 23 treni; 728 sono i treni in ritardo; 450 sono i treni in anticipo con un accumulo di 1347 minuti; 153 sono i treni in orario; 127 sono le ore complessive di ritardo equivalenti a 7626 minuti corrispondenti a 5 giorni circa. I disagi e i disservizi continuano senza tregua e senza alcun intervento o presa di posizione da parte della Regione Siciliana a tutela dell'utenza. Quello che, in effetti, ci rassicura è ormai il consueto messaggio sonoro di Trenitalia "ci scusiamo per il disagio". In conclusione, a parer nostro, la Regione Siciliana deve una volta per tutte intervenire, nei confronti di Trenitalia, raccordandosi con il Ministero dei Trasporti per fare chiarezza sui ritardi, sui chilometri treno soppressi e su tutti i disagi e disservizi che il gestore pubblico "Trenitalia" causa mensilmente ai pendolari siciliani e all'utenza in generale. Nel monitoraggio del mese di febbraio avevamo invitato! il Presidente Crocetta e l'assessore alla mobilità Bartolotta! a concordare un viaggio a bordo dei treni regionali per rendersi conto di persona delle condizioni in cui si trovano a viaggiare i pendolari siciliani. E' passato un mese ed attendiamo ancora una risposta. I risultati del monitoraggio: 1354 i treni totali monitorati - 26 i giorni complessivi del monitoraggio - 7626 i minuti complessivi di ritardo, pari a 127 ore e 15 minuti, pari a 5 giorni circa - 23 i treni soppressi per un totale di 1829 km/treno non effettuati - 728 i treni in ritardo - 450 i treni in anticipo con un accumulo di 1347 minuti di anticipo in arrivo - 153 i treni in orario».
Giosue Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani
La Sicilia - Venerdì 12 Aprile 2013 Catania (Cronaca) Pagina 31 

Nuovo macigno sul sistema di trasporto su rotaie. E nessuna risposta sul deragliamento di gennaio.

In pullman fino a Villa, addio ai treni-notte Ultimo vagone. 
Sta per abbattersi un altro macigno sul già precario e inefficiente funzionamento dei collegamenti ferroviari: i treni-notte in partenza da Siracusa sono destinati alla sostituzione con servizio pullman fino a Villa San Giovanni. Intanto è calato il silenzio sul deragliamento di un vago! ne letto in manovra allo scalo Pantanelli la sera del 18 gennaio.
Niente più treni notte in partenza da Siracusa, quindi, nella totale indifferenza della classe politica e con qualche debole quanto sporadica manifestazione di protesta, peraltro inefficace, da parte sindacale. Nonostante il fatto che ogni servizio tagliato significa anche posti di lavoro cancellati.
Invece dei treni notte quindi chi vorrà servirsi del treno per una lunga percorrenza dovrà sobbarcarsi al disagio, tutt'altro che indifferente, di dover subire nell'arco di poche ore, uno sballottamento tra pullman, traghetto e altro mezzo dal punto di sbarco alla stazione di Villa San Giovanni. A Villa i passeggeri saranno «messi a dormire» a bordo di un treno con sole cuccette per il resto del viaggio. Quindi, nel giro di poche ore, e di notte, quei passeggeri «coraggiosi» dovranno subire faticosi e scomodi trasbordi, con qualsiasi condizione atmosferica. E i bambini? Gli anziani? Gli ammalati? Fatti lo! ro.
«In pratica, nel terzo millennio, - rileva Liliana Gissara di Italia nostra - i siciliani che si devono spostare in treno non hanno che un'alternativa: o sono disposti ed hanno le forze per affrontare un viaggio disagevole e faticoso o rimangono "agli arresti domiciliari" in Sicilia. Al più presto bisogna stanare Trenitalia e capire se intende riconoscere il diritto alla mobilità anche ai siciliani. Intanto si spendono 1 miliardo e mezzo per 50 treni Freccia rossa. E sono quattrini pagati anche dai siciliani, i quali invece rivendicano invano il diritto di viaggiare con altrettanta sicurezza e comodità. Basterebbe assai meno per rinnovare il materiale rotabile esausto. La "marginalità geografica" non può essere una condanna senza appello».
Sulla vicenda del deragliamento c'è stata soltanto una generica risposta di Trenitalia a un reclamo della professoressa Gissara. Peraltro dopo un sollecito. Ecco la risposta: «Era nelle sue facoltà di fare rinuncia al viaggio ed ottenere il rimborso integrale del biglietto». Ma perchè quel vagone è deragliato in manovra? Cedimento di componenti meccaniche? Scambi in posizione errata? Altro ancora? Trenitalia tace. Tutti tacciono. Intanto la Regione siciliana (unica in Italia) continua a non firmare il contratto di servizio con le Ferrovie dello Stato, e Trenitalia continua a tagliare.
La Sicilia - Venerdì 12 Aprile 2013 Siracusa Pagina 26  - 
Salvatore Maiorca

mercoledì 10 aprile 2013

Ritardi, soppressioni e anticipi sono gli elementi del monitoraggio dei treni sulla dorsale ionica “Messina-Catania-Siracusa” nel mese di marzo 2013

Ritardi, soppressioni e anticipi sono gli elementi del monitoraggio dei treni sulla dorsale ionica “Messina-Catania-Siracusa” nel mese di marzo 2013 per complessivi 26 giorni lavorativi. Questi i risultati: 1354 sono i treni monitorati; 1829 sono i chilometri soppressi per un totale di23 treni; 728 sono i treni in ritardo; 450 sono i treni in anticipo con un accumulo di 1347minuti; 153 sono i treni in orario; 127 sono le ore complessive di ritardo equivalenti a 7626minuti corrispondenti a 5 giorni circa. I disagi e i disservizi continuano senza tregua e senza alcun intervento o presa di posizione da parte della Regione Siciliana a tutela dell’utenza. Quello che, in effetti, ci rassicura è ormai il consueto messaggio sonoro di Trenitalia “ci scusiamo per il disagio”. In conclusione, a parer nostro, la Regione Siciliana deve una volta per tutte intervenire, nei confronti di Trenitalia, raccordandosi con il Ministero dei Trasporti per fare chiarezza sui ritardi, sui chilometri treno soppressi e su tutti i disagi e disservizi che il gestore pubblico “Trenitalia” causa mensilmente ai pendolari siciliani e all’utenza in generale. Nel monitoraggio del mese di febbraio avevamo invitato il Presidente Crocetta e l’assessore alla mobilità Bartolotta a concordare un viaggio a bordo dei treni regionali per rendersi conto di persona delle condizioni in cui si trovano a viaggiare i pendolari siciliani. E’ passato un mese ed attendiamo ancora una risposta. 

I risultati del monitoraggio:
1354 i treni totali monitorati - 26 i giorni complessivi del monitoraggio - 7626 i minuti complessivi di ritardo, pari a 127 ore e 15 minuti, pari a 5 giorni circa - 23 i treni soppressi per un totale di 1829 km/treno non effettuati - 728 i treni in ritardo - 450 i treni in anticipo con un accumulo di 1347 minuti di anticipo in arrivo - 153 i treni in orario.

Giosue Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

lunedì 8 aprile 2013

Biglietteria self-service fuori uso e reclamo ritardo treno 3832 "Notizie dal Comitato Pendolari S.Agata Militello-Messina"

S. Agata Militello-Torrenova  06.04.2013
Biglietteria Regionale Self-Service Stazione di Brolo-Ficarra non funzionante.
Con la presente nota si vuole segnalare che da diverso tempo sul 1° marciapiede della stazione in oggetto vi è presente una emettitrice self-service mai entrata in funzione, in quanto risulta essere spenta.
Numerose sono le lamentele pervenute a questo comitato da parte degli utenti.
Tale nota ha lo scopo di voler sollecitare i dipartimenti di competenza ad un immediato intervento, al fine di potere utilizzare l’emettitrice self-service in tutte le modalità di pagamento (banconote, monete, carte).
Dr. Antonino Fazio. Sig. Francesco Mondì

S.Agata Militello-Torrenova 05.04.2013
Reclamo per ritardi nella circolazione del treno regionale 3832 Palermo-Messina.
Con la presente nota si propone reclamo in merito al ritardo maturato  in data 05 aprile 2013 dal treno n. 3832 Palermo-Messina  dalla stazione di S.Agata Militello a quella di Patti  pari a 17 minuti.
Anche in questa occasione, così come segnalato in data 26 e 27 marzo c.a. si è verificato che il treno in questione, denominato “regionale veloce”, è stato  pesantemente ed ingiustamente penalizzato.
Nello specifico:
il treno in  oggetto è partito  dalla stazione di S. Agata Militello in direzione Messina con circa quattro  minuti di ritardo, per giungere a quella di Capo d’Orlando alle ore 8.00;
la partenza da Capo d’Orlando è stata  autorizzata solamente alle ore 08.18, e più precisamente dopo ben due incroci, il primo con il treno intercity notte 1957 Roma Termini-Palermo (dodici minuti di attesa), il  secondo con il treno regionale 3835 che solitamente  incrocia  il treno 3832 alla stazione di Brolo (ulteriori sei minuti di attesa);
il treno è giunto alla stazione di Patti alle ore 8,37 anziché alle ore 08.20.
Per evitare il pesante ritardo lamentato, sarebbe stato sufficiente:
rispettare  la  puntuale circolazione  del 3832 rispetto a quella del treno intercity notte 1957 in ritardo ,considerato  che il primo treno nella presente fascia oraria  in ogni caso deve essere preferito al secondo ;
garantire la  circolazione di un treno in orario rispetto ad uno in ritardo (3835).
Il tutto senza sottacere che gli Uffici preposti  conoscevano  (ovvero avrebbero dovuto sapere) che presso le successive stazioni di Brolo e di Gioiosa Marea entrambi i binari erano liberi, e che quindi il ritardo lamentato poteva essere evitato   posticipando gli incroci  nelle due citate stazioni .
In definitiva, per come esposto, gli utenti sono giunti alla stazione di Patti con 17 minuti di ritardo, ed inoltre, a causa del lamentato disservizio,  si sono trovati anche nella impossibilità di utilizzare l’autobus che  solitamente collega la stazione  con  il  centro  urbano.
In definitiva, nella speranza di avere al meglio rappresentato i disagi patiti dai viaggiatori del treno 3832 nella tratta in questione, si chiede conoscere quali saranno le idonee  ed  incisive iniziative che saranno adottate, avuto riguardo anche al  semplice rispetto degli ordinari  principi  di legittimità e/o di merito che regolano la circolazione dei treni ed espressamente indicati  nella presente e  nelle pregresse note.
Dr. Antonino Fazio. Sig. Francesco Mondì

giovedì 4 aprile 2013

L'italiano maccheronico sul sito ufficiale Ferrovie dello Stato Italiane News

L'italiano maccheronico sul sito ufficiale Ferrovie dello Stato Italiane News
"rfi: via libera Cipe al Contratto di programma-servizi 2012-2014" 
http://www.fsnews.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=4a6651d540d7d310VgnVCM1000008916f90aRCRD


Questo è il testo preso da Fsnews.it

RFI: via libera del CIPE al Contratto di Programma-Servizi 2012-2014

Finanziamenti pari a 4.575 Milioni di Euro per Attività di Manutenzione ordinaria e straordinaria della Rete Ferroviaria, la sicurezza, la sicurezza e Navigazione Ferroviaria
Roma, 18 marzo 2013 Via libera dal Comitato Interministeriale per la programmazione economica (CIPE), Nella Seduta odierna, al Contratto di Programma-Servizi 2012-2014 TRA Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Rete Ferroviaria Italiana. ho Finanziamenti, pari a 4.575 Milioni di euro, Saranno utilizzati per Attività di Manutenzione ordinaria e straordinaria della Rete Ferroviaria, la sicurezza e la sicurezza e Navigazione Ferroviaria. Il Contratto di Programma-Servizi E Il Nuovo STRUMENTO di rapporto fra il Gestore dell'infrastruttura Ferroviaria Nazionale e lo Stato il Che, in Un Quadro Stabile di Finanziamenti, permettera di continuare a garantire, in un'ottica di Manutenzione Integrata, Gli elevati standard di Sicurezza della Rete Ferroviaria Nazionale. Allo Stesso tempo consentira la Pianificazione delle Attività di Manutenzione il Che, con la Ricerca delle Migliori Soluzioni, Portera annuncio ONU sensibile contenimento dei Costi.  Con Il Nuovo Contratto di Programma-Servizi, inoltre, Gli Interventi di Manutenzione, PRIORITARI per il Gestore, Saranno DISTINTI Dagli Investimenti di Ammodernamento e Sviluppo della Rete Ferroviaria Nazionale. Nella Riunione odierna del CIPE ha Preso Atto dell'informativa Riguardo al Finanziamento dell'acquisto Dei Treni bimodali diesel / Elettrici per eliminare la Rottura di Carico Nella stazione di Ivrea e migliorare conseguentemente l'accessibilità Ferroviaria in Valle d'Aosta, finanziato con 22 Milioni di uro del Programma Attuativo Regionale (PAR) della Regione e con Risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2007-2013. 

Notizie dal Comitato Pendolari S.Agata Militello-Messina

S. Agata Militello-Torrenova 27.03.2013
Ancora ritardi nella circolazione del treno regionale 3832 Palermo-Messina
Anche oggi 27 marzo 2013 il treno n. 3832 nella tratta S. Agata Militello-Patti si è contraddistinto per il conseguimento di una performance oltremodo negativa. Nei dettagli:
-      sebbene il treno circolava con un solo minuto di ritardo dalla stazione di Santo Stefano di Camastra in direzione Messina,  alla  stazione di S. Agata Militello la  relativa partenza  veniva posticipata  di circa 15 minuti per incrocio con treno intercity notte n. 1957 Roma Termini - Palermo in ritardo;
-      altro ritardo veniva maturato presso la stazione di Zappulla per incrocio con treno “straordinario “ n. 3833 ;
-      il treno ripartiva dalla stazione di Capo d’Orlando alle ore 8,23  percorrendo quindi  dieci  chilometri in  30 minuti al posto dei  10  previsti;
-      alla stazione di Patti il ritardo ammontava a 25 minuti a fronte di un tempo di percorrenza  previsto pari a 35 minuti.
Gli utenti del treno 3832 non possono tollerare un simile disservizio in quanto la maggior parte di essi sono dei lavoratori che devono rispettare tempistiche ben precise,  e comunque non possono permettersi il lusso di arrivare in ritardo sul posto di lavoro a fronte di scelte non condivisibili, peraltro  alquanto stressati da tempi di attesa e/o percorrenza biblici  avuto riguardo alle modeste distanze percorse.
Quanto sopra lamentato,  con il presente reclamo si chiede conoscere  in modo dettagliato  le motivazioni  che hanno indotto le Autorità preposte a prevaricare un treno puntuale rispetto ad altri in ritardo, e  se le  ragioni  prospettate  siano  conformi o meno  alla  normativa vigente.
Si chiede ancora un immediato confronto/dialogo a livello telefonico al fine di meglio rappresentare la incresciosa situazione che si è venuta a creare e le legittime esigenze/aspettative degli  utenti.
Dr. Antonino Fazio - Sig. Francesco Mondì

S. Agata Militello- Torrenova 26.03.2013
Ritardi ed inadeguata composizione del treno regionale 12754 S. Agata Militello-Messina. 
Facendo seguito ai pregressi reclami pari all’oggetto datati 16 e 24 marzo 2013, ed in riscontro alle segnalazioni pervenute dagli utenti del treno in questione,  si  evidenzia quanto segue :
·       in ordine ai lamentati ritardi, un pendolare contesta  che in data odierna il treno ha accumulato sino alla stazione di Milazzo 11 minuti di ritardo a causa della mancata puntualità del treno intercity notte  n. 1957  proveniente da Roma Termini presso la stazione di Gioiosa Marea;
·       in ordine alla inadeguata composizione,  un pendolare lamenta  che  in data 25 marzo 2013  “ … dalla stazione  Barcellona P.G.  nessun posto a sedere, e' una situazione  impossibile, da Spadafora tipo sardine …” ; mentre altro utente segnala che oggi 26 marzo 2013 “… già dalla stazione di Barcellona-Castroreale i posti a sedere erano  insufficienti rispetto alla domanda dei passeggeri presenti…“.
I suesposti reclami pertanto sono la conferma  per il caso di specie  della  persistente violazionedell’articolo 7  della prefazione all’orario Generale di Servizio che espressamente prevede la priorità dei treni regionali rispetto ai treni Espressi, IC, merci, etc., nell’arco temporale compreso dalle ore 6.00 alle ore 09.00 (prima ipotesi segnalata),  nonché del mancato  rispetto dei  valori  guida e degli gli impegni  contenuti nella  Carta dei Servizi del Trasporto  Ferroviario Regionale, tra cui in particolare, il “soddisfacimento della domanda del trasporto, anche nelle ore di punta con treni capienti e ad alte prestazioni” nonché “ il miglioramento del comfort a bordo treno ” (seconda ipotesi ).
Alla luce di quanto lamentato e stante l’evidente elevato grado di insoddisfazione degli utenti, si chiede conoscere le iniziative che saranno intraprese e si coglie l’occasione per comunicare  che  il treno sarà costantemente monitorato.
Dr. Antonino Fazio - Sig. Francesco Mondì

S. Agata Militello-Torrenova 26.03.2013
Ritardi  nella circolazione del treno regionale 3832 Palermo-Messina.
Quanto verificatosi nella mattinata odierna  in merito alla circolazione del treno 3832 sulla tratta S. Agata Militello-Patti ha dell’incredibile,  e  si spera che rimanga  un episodio isolato.
Piu’ precisamente:
-il treno regionale  denominato “veloce” n.3832 arriva alla stazione di S. Agata Militello con appena 4 minuti di ritardo;
-un primo incrocio presso la stazione di Zappulla con il treno intercity  notte n. 1957  Roma Termini-Palermo  non puntuale  rispetto  i tempi di marcia;
-alla stazione di  Capo d’Orlando il treno  accumula ancora maggiore ritardo (circa 10 minuti) , ed invece di ripartire immediatamente  (come solitamente avviene) viene bloccato per altri 5 minuti  in attesa del treno regionale n. 3835;  
-alla stazione di Brolo il treno 3832 attende altri 5 minuti l’arrivo di  materiale regionale  ad  andatura “ lenta ”;
-alla stazione di Gioiosa Marea il treno in oggetto  viene ancora  fermato per  altro incrocio (non previsto) con  treno intercity  notte  Roma Termini- Palermo.
Il treno  n. 3832 arriva alla stazione di Patti con 21 minuti di ritardo  impiegando quasi il doppio del tempo  previsto.
Il gradimento degli utenti è … alle stelle.
Sarebbe stato sufficiente fare  proseguire  immediatamente il treno  in oggetto dalla stazione di Capo d’Orlando ed effettuare l’incrocio con il treno 3835 alla stazione di Brolo per garantire la puntualità  richiesta.
Invece… nulla di tutto questo.
Forse  ha poca importanza, e non è meritevole di riflessione alcuna, che  il treno citato:
-sebbene  puntuale, venga spesso bloccato presso la stazione di Cefalu’ per attendere altro  treno in ritardo ( 3833 ),
- debba attendere  l’arrivo di due treni intercity notte a lunga percorrenza in aperta violazione dell’articolo 7 della prefazione all’orario Generale di Servizio, che espressamente prevede la priorità dei treni regionali rispetto ai treni Espressi, IC, merci, etc., nell’arco temporale compreso dalle ore 6.00 alle ore 09.00;
-debba  essere preferito  rispetto ad  un treno ad andatura “lenta”.
Questi, ed altri ancora in negativo, sono le considerazioni e gli interrogativi che gli utenti del treno regionale in questione  si sono posti  in data odierna.
Quali le risposte e/o  le scuse  ufficiali?  
Gli utenti/clienti del treno  n. 3832 sono comunque fiduciosi.
Dr. Antonino Fazio - Sig. Francesco Mondì

lunedì 25 marzo 2013

Dove sono finiti i soldi dell'Ecopass?

Messina annega fra i tir, che attraversano il centro della città giorno e notte. Il sindaco Giuseppe Buzzanca, al suo secondo mandato da primo cittadino e con alle spalle un quinquennio da presidente della Provincia, nel 2011 se ne accorge e decide di fare qualcosa per migliorare la qualità dell'aria e la viabilità urbana.
Istituisce un ticket, il cosiddetto “ecopass”, per disincentivare gli autotrasportatori a imbarcarsi dalla rada San Francesco e dirottarli verso Tremestieri, il nuovo approdo che fu inaugurato nell'aprile del 2006.
Il meccanismo è semplice: se ti imbarchi a Tremestieri non paghi, se invece perseveri nell'usare la centralissima rada San Francesco (appena due chilometri dallo svincolo Boccetta) paghi un ticket perché crei un disagio alla città.
Peccato che la vita del porticciolo di Tremestieri non abbia mai avuto pace: nel 2010 la forte mareggiata che ha fatto cedere la diga protettiva dell'imbarco; poi, il 29 febbraio 2012, il guasto a uno degli automezzi che dovevano rimuovere 15mila metri cubi di sabbia che si erano accumulati, impedendo l'accesso delle navi traghetto; infine, solo per citare i casi più eclatanti, a novembre dello stesso anno un'altra mareggiata ne ha imposto la chiusura, riversando sulle strade della città decine di tir.
Ad ogni modo l'opera del sindaco di Messina, in carica per l'ultima volta dal 17 giugno 2008 al 31 agosto 2012, si presenta come lodevole e viene condensata in alcune ordinanze, emesse tutte in un intervallo di date compreso fra il 22 aprile e il 31 dicembre 2011, poi recepite in una delibera di Giunta del 29 giugno 2012. Quei documenti, però, non compaiono nell'albo pretorio del Comune di Messina e si possono ottenere solo per vie traverse.
La delibera di Giunta del 29 giugno 2012 che formalizza l'istituzione dell'ecopass e che ne indica la destinazione, è letteralmente scomparsa dagli archivi pubblici dell'Ente. In quella delibera si legge che il ticket entra in vigore «con decorrenza 01/07/2012» e indica «la destinazione e la gestione completa delle somme, destinate all'amministrazione comunale di Messina e derivanti dall'applicazione del piano tariffario di accesso e transito, al Dipartimento mobilità urbana e viabilità».
In più, sancisce che quegli introiti debbano essere finalizzati «esclusivamente a tutte le attività di competenza inerenti la pianificazione/gestione/monitoraggio della mobilità urbana e dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, e per gli interventi relativi alla sicurezza stradale ed alla mobilità sostenibile». Il tutto per ottenere «la riduzione e razionalizzazione del traffico veicolare e per la connessa salvaguardia ambientale». Risultati che non sono mai stati raggiunti a Messina.
«Ho scritto una lettera al commissario straordinario Luigi Croce – dice il consigliere Nino Carreri – Il punto è che non si conosce né l'entità né l'utilizzo di questi fondi». Ribatte Buzzanca che «quei soldi sono stati usati per il 95% per la sistemazione delle strade cittadine, per il resto per il funzionamento della struttura commissariale, perché quando mi sono insediato commissario straordinario per l'emergenza traffico non ho trovato nulla in cassa».
Buzzanca dà anche una stima del fondo: circa 3,5-4milioni di euro «usati per sistemare le strade del centro di Messina, come il viale Europa, corso Italia, via Garibaldi, via Consolare Pompea».
A sentirlo parlare sembra che abbia rimesso a nuovo tutte le strade della città. Ma basta fare un giro fra le buche, gli allagamenti alle prime piogge e l'asfalto rovinato per capire che quei soldi (nella migliore delle ipotesi) sono stati spesi in modo poco efficiente.

Vedi articolo del Comitato Pendolari del 25 giugno 2010 

venerdì 22 marzo 2013

Niente servizi alla clientela di Trenitalia alla stazione centrale di Catania

Niente servizi alla clientela di Trenitalia alla stazione centrale di Catania: bar, edicola, ufficio informazioni turistiche chiusi ormai da troppo tempo.
Questo denota il fallimento del progetto e quindi della mission di Centostazioni, non tanto per il mancato investimento da parte dei privati ma, quanto per i consistenti aumenti degli affitti che Centostazioni ha richiesto ai vari imprenditori. Il risultato è stato la chiusura di quasi tutti gli esercizi commerciali e di conseguenza la perdita di parecchi posti di lavoro. 
Di seguito un estratto dell'inserto del Corriere della Sera "Sette" sulla situazione delle stazioni in Italia.


mercoledì 20 marzo 2013

7035 sono i minuti complessivi di ritardo rilevati nel monitoraggio del mese di febbraio 2013

7035 sono i minuti complessivi di ritardo rilevati nel monitoraggio del mese di febbraio 2013, pari a 117 ore e 15 minuti, pari a 5 giorni circa; 1073 sono i treni oggetto del monitoraggio.I ritardi perdurano quotidianamente, compromettendo in alcuni casi gli impegni dell’utenza pendolare, facendo perdere coincidenze con altri mezzi di trasporto e la cosa più grave è quella che siamo costretti a recuperare ore di lavoro perse, certamente non per colpa nostra. Abbiamo sollecitato, ai Dipartimenti competenti della Regione Sicilia, tale problematica chiedendo di intervenire sui problemi ritardi e soppressioni presso le sedi competenti di Rete Ferroviaria Italiana e di Trenitalia per far sensibilizzare le sale operative che gestiscono la movimentazione dei treni, specialmente nelle fasce orarie di maggior flusso di viaggiatori-pendolari e precisamente dalle ore 06.00/09.00, 14.00/16.00 e 17.00/19.00. Cogliamo l’occasione per invitare, ancora una volta, il Presidente Crocetta e l’assessore ai trasporti Bartolotta a fare un viaggio di riscontro a bordo dei treni dei pendolari per rendersi conto di persona e chiediamo di accelerare le procedure per la chiusura definitiva del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario, scongiurando così i tagli al servizio che Trenitalia potrà effettuare al cambio orario di giugno. I dati dei ritardi: (ricavati sempre dal server “ViaggiaTreno” di Trenitalia)

7035 i minuti complessivi di ritardo, pari a 117 ore e 15 minuti, pari a 5 giorni circa;

1073 i treni totali monitorati;

22 i giorni complessivi del monitoraggio;

346 in ritardo tra 0 - 5 minuti;

132 in ritardo tra 5 - 10 minuti;

107 in ritardo tra 10 - 20 minuti;

82 in ritardo oltre 20 minuti;

6 i treni soppressi per un totale di 255 km/treno non percorsi;

404 i treni in orario.

 
Giosue Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

Ferrovie ragusane fra tagli, incertezze e sbarre sollevate. L'ultimo treno passa da Palermo

Il 26 marzo sarà confronto con l'assessore Bartolotta a decidere il destino delle tratte ragusane.
La provincia di Ragusa, i suoi cittadini e le istituzioni locali, stanno per giocarsi l'ultima carta utile per bloccare lo smantellamento della rete ferroviaria iblea. Il processo, iniziato molti anni fa, è ormai giunto alla fase finale.
Il confronto con l'assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti Sebastiano Bartolotta, fissato per il prossimo 26 marzo, a Palermo, rappresenta, forse, l'ultima occasione buona, per tentare di ottenere un cambio di marcia da Rete ferroviaria italiana e Trenitalia. L'assessore Bartolotta, durante la riunione che si è tenuta a palazzo d'Orleans il 6 marzo scorso, confronto sollecitato dalla Cub Trasporti iblea, dalla deputazione regionale e dai rappresentanti del comitato provinciale di mobilità, ha assicurato che al vertice del 26 sarebbe stato presente anche un rappresentante di Rfi. Rete ferroviaria italiana è, infatti, il nostro principale interlocutore se si pensa che in provincia di Ragusa la società ferroviaria, così come sta facendo in altre parti della Sicilia e d'Italia (dove insistono i cosidetti "rami secchi"), sta addirittura cercando di vendere gli scali merci. "Immaginate che la sub società collegata a Rfi, che si chiama "Servizi urbani srl" - spiega il portavoce della Cub Trasporti, Pippo Gurrieri - riesca a vendere uno o tutti! gli scali merci ferroviari presenti in provincia di Ragusa: allora il privato acquirente potrà farci quello che vuole, anche costruire palazzine, cementificare laddove ci sono i binari". Lo scenario che ipotizza Gurrieri non è impossibile. L'unico modo per evitare che, ad esempio, si cementifichi nelle aree dove insistono gli scali merci, è imporre il divieto di cambiare la destinazione d'uso delle aree stesse. "Su questo punto l'assessore Bartolotta è stato chiaro - afferma Gurrieri - dato che è in atto questo piano di vendita, solo i Comuni possono tutelare le aree in questione, rendendo impossibile il cambio di destinazione d'uso". In quasi tutti i Comuni della provincia di Ragusa sono presenti gli scali merci (anche se, da anni, molti sono stati dismessi): la vendita di queste aree snaturerebbe la funzione delle ferrovie stesse. Un'altra strategia che è in atto e che di fatto dimostra che si stanno compiendo le ultime tappe dello smantellamento è il processo di eliminazione dei secondi binari. Due mesi fa è stato eliminato il secondo binario in coincidenza della ferma Ginisi. Da una settimana è stato bloccato il secondo binario a Comiso.
"La situazione di Comiso è provvisoria e non definitiva - afferma Gurrieri - in quanto il secondo binario è stato bloccato per mancanza di manutenzione, manutenzione che non è stata eseguita per mancanza di soldi: ma il problema serio è che c'è in itinere il progetto definitivo di smantellamento del secondo binario di Comiso". Questo progetto interessa anche il secondo binario di Acate. Eliminare, così come è già stato fatto a Ginisi, il secondo binario, significa ridurre ulteriormente la velocità dei treni (che sulla tratta iblea è già ridotta rispetto ad altre tratte ferroviarie). "Attualmente vi sono i cosiddetti scambi e incroci, secondo una media di uno ogni 15 chilometri, che in alcuni punti, come tra Comiso e Vittoria, si riduce a 7 - conclude Gurrieri - mentre, eliminando il secondo binario, questi punti di scambio si ridurrebbero drasticamente, cioè ce ne sarebbe uno ogni trenta chilometri.
Rossella Schembri 
La Sicilia - Lunedì 18 Marzo 2013 Ragusa Pagina 45

Le sbarre non si abbassano? «Niente paura, si marcia a vista»

Le Ferrovie dello Stato hanno convenuto in Prefettura sulla necessità di avviare un confronto per cercare soluzioni alternative rispetto alla chiusura totale del passaggio a livello di via Paestum tramite la creazione di un muro, ma pochi giorni dopo, il 6 marzo, ci hanno decisamente ripensato e hanno preso carta e penna e messo nero su bianco l'esatto contrario. Il muro va fatto e subito, entro il 6 maggio. Altro che sottopassaggi e ! misure alternative. Le Ferrovie hanno detto una cosa in Prefettura, mostrando in qualche modo quantomeno disponibilità all'ascolto, ma poi con una propria nota hanno ribadito che per motivi di sicurezza il muro va realizzato e dunque il passaggio a livello va chiuso. Ci sarebbe però una concessione alla collettività iblea, ovvero il passaggio pedonale che sarebbe garantito per un altro anno. Queste previsioni sarebbero contenute nella missiva fatta recapitare alla Prefettura e di cui il comitato di cittadini ed esercenti (nella foto) di via Paestum sta cercando adesso di ottenerne una copia. "L'ultima novità è il dietrofront delle Ferrovie - spiega Sergio Firrincieli, portavoce del comitato di via Paestum - In Prefettura, nel corso della riunione, i rappresentanti delle Ferrovie avevano avuto parole e toni in qualche modo concilianti e si erano detti disposti a verificare altre ipotesi alternative rispetto all'esclusiva soluzione della chiusura del muro alla luce delle! mutate condizioni di sicurezza cambiate dalla firma del proto! collo con il Comune ben 20 anni fa. Invece ci risulta che hanno poi mandato una nota in cui si ribadisce la necessità di andare a creare il muro per ragioni di sicurezza. Si lascerà invece solo il passaggio perdonale, che resterà aperto per circa un anno. Noi siamo ancora una volta convinti che si devono trovare altre soluzioni perché quello di via Paestum è un passaggio importante anche in caso di calamità naturali visto che è l'unico su terrapieno".
Michele Barbagallo -
La Sicilia - Lunedì 18 Marzo 2013 Ragusa Pagina 45

venerdì 15 marzo 2013

Trenitalia: «Errore nel database»

In relazione alla segnalazione di un comitato pendolari, pubblicata mercoledì 13 marzo con il titolo "Il Messina - Catania 12865, un treno fantasma", forniamo alcuni chiarimenti. L'apparente mancanza degli orari del Regionale 12865 sul sito web di Trenitalia è scaturita da un errato inserimento delle informazioni sulla periodicità del treno. Le informazioni inserite sul database rendevano "visibile" il treno soltanto nelle giornate di sabato invece che nei feriali, con esclusione del sabato, come accade in realtà.
Il comitato che ha segnalato il fatto era stato informato dalla Direzione Regionale Trenitalia dell'errore e che il treno avrebbe regolarmente circolato dal lunedì al venerdì. L'anomalia è stata corretta e da oggi 14 marzo anche i sistemi informatici saranno allineati con tutti gli altri strumenti di informazione al pubblico che fornivano le informazioni già corrette.
Ufficio stampa Trenitalia
La Sicilia -Venerdì 15 Marzo 2013 Catania (Cronaca) Pagina 34

 

giovedì 14 marzo 2013

Treni in ritardo e soppressi. Il monitoraggio di febbraio 2013 del Comitato Pendolari Siciliani.

Visti i risultati del monitoraggio di gennaio sulla relazione Messina-Catania-Siracusa, che faceva registrare su 327 treni monitorati il 24,46% in orario, il 70,34% in ritardo, ed il 5,20% soppressi. Abbiamo voluto continuare a monitorare il traffico ferroviario sulla stessa relazione, che ci fa registrare un calo delle soppressioni ma mantiene un trend ancora alto sui treni in ritardo.
Queste sono le cifre del monitoraggio di Febbraio 2013:
22     i giorni complessivi del monitoraggio;
1073 i treni totali monitorati;
404   i treni in orario
346   in ritardo tra  0 - 5 minuti;
132   in ritardo tra  5 - 10 minuti;
107   in ritardo tra 10 - 20 minuti;
82     in ritardo oltre 20 minuti;
6       i treni soppressi per un totale di 255 km/treno non percorsi
7035 i minuti complessivi di ritardo, pari a 117 ore e 15 minuti, pari a 5 giorni circa;
Nel corso del mese non ci sono state giornate rilevanti di disservizi, così come era successo nel monitoraggio di gennaio. I dati dei ritardi sono stati ricavati direttamente dal server pubblico “ViaggiaTreno” di Trenitalia e quindi garantiti dalla stessa azienda. I ritardi perdurano quotidianamente, compromettendo in alcuni casi gli impegni dell’utenza pendolare, facendo perdere coincidenze con altri mezzi di trasporto e facendo recuperare ai pendolari lavoratori minuti e/o ore di lavoro perse, certamente non per colpa loro. Abbiamo sottoposto alla Regione Sicilia, nei dipartimenti competenti, tale problematica chiedendo di sottoporre il problema ritardi e soppressioni nelle sedi competenti di Rete Ferroviaria Italiana e di Trenitalia per sensibilizzare le sale operative che gestiscono la movimentazione dei treni, specialmente nelle fasce orarie di maggior flusso di viaggiatori-pendolari e precisamente dalle ore 06.00/09.00, 14.00/16.00 e 17.00/19.00. Cogliamo l’occasione per invitare, ancora una volta, il Presidente Crocetta e l’assessore ai trasporti Bartolotta a fare un viaggio di riscontro a bordo dei treni dei pendolari per rendersi conto della situazione attuale e sollecitare le procedure del passaggio delle risorse finanziarie per la definizione del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario, scongiurando così i tagli paventati a giugno, mese in cui entrerà in vigore l’orario estivo.

Giosue Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani 

Mentre a Palermo si discute della ferrovia iblea, a Comiso RFI decide di interrompere il secondo binario.

Per non spendere qualche migliaio di euro per la manutenzione al secondo binario della stazione di Comiso, RFI ha deciso di annullarlo, immobilizzando lo scambio che consente il transito tra il primo e il secondo binario.
Il binario soffriva di “carenze strutturali” e necessitava di un intervento manutentivo per il quale non si sono trovate le somme necessarie. Del resto, se non si cercano, non si troveranno mai. Ma è assurdo che per una cifra irrisoria si inibisca la circolazione dei treni sul secondo binario, impedendo così che la stazione di Comiso possa essere sede di incroci e precedenze, necessarie alla circolazione dei treni.
Ancora una volta la nostra tratta ferroviaria è considerata un “ramo secco” su cui non vale la pena di investire neanche quelle modeste somme necessarie all’ordinaria amministrazione.
Del resto Comiso è già inserito nel piano di smantellamento dei deviatoi che assicurano il transito dal primo al secondo binario, fatto gravissimo, già attuato a Genisi e a Butera, che porterà – se attuato sino in fondo – al depotenziamento della circolazione dei treni sulla linea e al rallentamento dei treni che già vi circolano. Non solo: ma nella prevista manutenzione dei binari della linea, l’inutilizzabilità del secondo binario creerà non pochi problemi per il ricovero dei mezzi del cantiere, che dovranno essere trasferiti giornalmente lontano dalla città casmenea durante le pause dal lavoro. Tutto questo, però. Sembra non interessare RFI.
Contro questa prospettiva la CUB Trasporti da tempo si sta muovendo, e il punto è stato inseriti tra quelli discussi il 7 marzo scorso a Palermo con l’assessore Bartolotta, e verrà approfondito proprio con i vertici di RFI e Trenitalia nel corso del prossimo incontro fissato per il 26 marzo. La deputazione iblea dovrebbe vigilare affinché questi provvedimenti non venissero presi, ed è invitata ad intervenire sin da ora per far riaprire il secondo binario della stazione di Comiso.
Ragusa, 14-3-2013 - Coordinamento provinciale CUB Trasporti

mercoledì 13 marzo 2013

Trenitalia ed il treno fantasma dall’11 marzo 2013


Non essendo stati effettuati in Sicilia i tagli ai treni, a partire dall’11 marzo 2013, Trenitalia fa viaggiare i suoi clienti sulla relazione Messina-Catania con un “treno fantasma”. Si proprio un treno fantasma e precisamente il treno regionale 12865 che parte da Messina alle 5.50.  L’utenza della suddetta relazione allarmata perché non trovava e non trova tuttora il treno sul sito di Trenitalia, tenuto conto che è il secondo treno che parte da Messina in direzione Catania e che trasporta diverse centinaia di pendolari e studenti. Alla preoccupazione ed alla sollecitazione dell’utenza pendolare sottoponevamo, in data 5 marzo, il problema alla Direzione regionale Sicilia di Trenitalia dapprima telefonicamente e immediatamente dopo per email. Abbiamo chiesto, visto l’errore, di aggiornare prima possibile il sito ufficiale di Trenitalia per evitare di dare errate informazioni e creare falsi allarmi. Immediata la risposta della Direzione Sicilia di Trenitalia che prendeva atto dell’errore e ci rassicurava che avrebbe comunicato immediatamente, la nostra segnalazione, alla struttura competente per l’aggiornamento del sito. Aggiornamento che non è avvenuto, e nei giorni successivi, abbiamo continuato a sollecitare l’aggiornamento del sito ma ad oggi non è stata apportata nessuna correzione. Il portale di Trenitalia riporta ad oggi un’informazione errata che danneggia l’utenza che vuole mettersi in viaggio, poiché controllando sul sito www.trenitalia.it di certo non troverà il treno regionale 12865 e di conseguenza non potrà ne acquistare il proprio titolo di viaggio ne partire, quasi certamente, però, se fortunata potrà viaggiare, sullo stesso treno “fantasma” che sul sito, nonostante le nostre sollecitazioni ancora non c’è ma viaggia regolarmente tutti i giorni. 

Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani