mercoledì 9 ottobre 2019

I Pendolari Siciliani: La cura del ferro che la Sicilia aspetta da anni


Nel corso di questi anni abbiamo constatato che la Sicilia, anno dopo anno e treno dopo treno è stata sempre più isolata ed allontanata dal resto d’Italia. Già nel 2009 veniva operato il primo taglio dei treni del trasporto universale da e per il nord, lasciando appena cinque coppie di treni, di cui quattro su Roma e uno su Milano. E puntualmente si ripresenta lo spettro del completo azzeramento dei treni della passeggeri che dalla Sicilia traghettano per raggiungere il continente. La totale assenza di una programmazione regionale dei trasporti ed una disattenta attività politica ed economica del territorio, ha permesso che si perpetrassero questi continui tagli ad un servizio ferroviario che costituisce per la Sicilia ed i Siciliani, l’unico mezzo di collegamento tra l’Isola ed il continente “Italia”. La nostra regione aspetta ancora di vedere i risultati infrastrutturali del Piano per il Sud, del Decreto del Fare, dello Sblocca Italia, del Patto per il Sud. La nostra Sicilia “ANEMICA” dall’Unità d’Italia aspetta ancora quella tanto decantata e acclarata “Cura del ferro” dal ministro Lupi, Delrio e Toninelli. Cura del Ferro che alla neo ministra del Mit, on.le De Micheli, non interessa più, visto che intende agire in una prospettiva prevalentemente commerciale, concentrando le risorse delle infrastrutture ferroviarie sui collegamenti tra i porti. Porti che sino a ieri erano collegati con le ferrovie, giacchè negli ultimi trent’anni queste infrastrutture sono state abbandonate al loro crudele destino, oggi richiederebbero investimenti di miliardi di euro per la loro ricostruzione. Risorse che dovrebbero essere utilizzate per problemi più urgenti, come nel caso della Sicilia, che ha appena 200 km di ferrovia in doppio binario su circa 1.400 km, e presenta gravi disfunzioni che condizionano in modo importante la vita dei pendolari e lo sviluppo sociale, economico e turistico. Quindi, sulla base della nuova invenzione della ministra De Micheli deduciamo che, in Sicilia, dovremo cambiare le nostre abitudini di viaggio adoperando le navi per raggiungere le nostre città passando per le infrastrutture ferroviarie dei porti. Mentre noi siciliani, a differenza di Gesù che camminò sulle acque del Mar di Galilea, cammineremo sulle acque dello Stretto per raggiungere il “continente Italia”.  In queste ultime settimane si è fatto tanto clamore sull’abbandono della Sicilia da parte del Governo e delle Ferrovie dello Stato, tuttavia il malcontento dei siciliani non ha avuto una cassa di risonanza rilevante sui quotidiani e sui media nazionali.  Gli errori di queste disattenzioni, non spettano di certo alla sola classe politica siciliana e nazionale ma, anche alla scarsa attenzione dei Siciliani verso un servizio pubblico carente ed al rispetto da parte dello Stato della continuità territoriale che dovrebbe spettarci di diritto.  Non è possibile ad oggi, che si continui a parlare della costruzione del “Ponte sullo Stretto”, vorrei suggerire ai Siciliani ed alla politica siciliana di voler pensare invece, alla costruzione del “Muro sullo Stretto”, per evitare che avvengono questi continui saccheggi, disattenzioni e penalizzazioni, che hanno finito per isolare  la Sicilia e i Siciliani che, di certo, non lo meritano.
Noi continueremo il nostro lavoro così come stiamo facendo da circa 20 anni, provando a svegliare le coscienze dei Siciliani e di tutta la classe politica per fare uscire da questa gogna di arretratezza la nostra meravigliosa Terra.
Queste sono alcune delle infrastrutture che da anni aspettano di essere realizzate, anche se inserite nei vari Contratti di Programma tra il Governo e Rete Ferroviaria Italiana (Gestore dell’infrastrutture), tutto il resto sono annunci e fiumi di parole e di inchiostro:
-Tratta ferroviaria Alcamo-Trapani via Milo chiusa dal febbraio 2013;
-Tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela chiusa dal maggio 2011 per il crollo di un viadotto in C.da Angeli Piano Carbone (Niscemi) tra Caltagirone e Gela;
-Velocizzazione della Catania-Siracusa;
-Velocizzazione della Siracusa-Ragusa-Gela;
-Velocizzazione della Palermo-Trapani;
-Raddoppio della linea ferroviaria Fiumefreddo-Giampilieri finanziata dalla delibera 62/2005 del Cipe;
-Raddoppio della linea ferroviaria Patti-Castelbuono scomparsa da tutti i contratti di programma;
-Raddoppio della linea ferroviaria Catania-Palermo.
La Sicilia non è solo mafia, i siciliani hanno diritto alla mobilità come il resto d’Italia>>.
Grazie per l’attenzione.
Giosuè Malaponti
Comitato Pendolari Siciliani-Ciufer  
(Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali)

martedì 8 ottobre 2019

I Pendolari Siciliani scrivono a non è l'Arena di Giletti


Pregiatissimo Dott. Giletti mi chiamo Giosuè Malaponti, Coordinatore del Comitato Pendolari Siciliani (pendolari Messina-Catania-Siracusa, Messina-Palermo, Catania-Caltagirone-Gela e Ragusa). Dal 2001 assieme a tanti altri abbiamo iniziato ad occuparci, essendo pendolari, delle problematiche relative al trasporto ferroviario nell’Isola. Nel corso di questi anni abbiamo constatato e denunciato che la Sicilia, anno dopo anno e treno dopo treno è stata sempre più isolata ed allontanata dal resto d’Italia. Già nel 2009 veniva operato il primo taglio dei treni del trasporto universale da e per il nord, lasciando appena cinque coppie di treni, di cui quattro su Roma e uno su Milano. E puntualmente si ripresenta lo spettro del completo azzeramento dei treni della passeggeri che dalla Sicilia traghettano per raggiungere il continente. La totale assenza di una programmazione regionale dei trasporti ed una disattenta attività politica ed economica del territorio, ha permesso che si perpetrassero questi continui tagli ad un servizio ferroviario che costituisce per la Sicilia ed i Siciliani, l’unico mezzo di collegamento tra l’Isola ed il continente “Italia”. Chiediamo il suo autorevole intervento, all’interno del suo programma, per esporre la situazione disastrosa del trasporto ferroviario regionale e universale che sta finendo di isolare la Sicilia. Ricordo bene che in una delle sue puntate del “L’Arena” ha avuto ospite il ministro Lupi, che incalzato da lei sul trasporto pendolare, prese degli impegni per migliorare ed attenzionare il trasporto pendolare che a tutt’oggi non abbiamo ancora visto. La nostra regione aspetta ancora di vedere i risultati infrastrutturali del Piano per il Sud, del Decreto del Fare, dello Sblocca Italia, del Patto per il Sud. La nostra Sicilia “ANEMICA” dall’Unità d’Italia aspetta ancora quella tanto decantata e acclarata “Cura del ferro” dal ministro Lupi, Delrio e Toninelli. Cura del Ferro che alla neo ministra del Mit, on.le De Micheli, non interessa più, visto che intende agire in una prospettiva prevalentemente commerciale, concentrando le risorse delle infrastrutture ferroviarie sui collegamenti tra i porti. Porti che sino a ieri erano collegati con le ferrovie, ma giacchè negli ultimi trent’anni queste infrastrutture sono state abbandonate al loro crudele destino, oggi richiederebbero investimenti di miliardi di euro per la loro ricostruzione. Risorse che dovrebbero essere utilizzate per problemi più urgenti, come nel caso della mia Sicilia, che ha appena 200 km di ferrovia in doppio binario su circa 1.400 km, e presenta gravi disfunzioni che condizionano in modo importante la vita dei pendolari. Quindi, sulla base della nuova invenzione della ministra De Micheli deduciamo che, in Sicilia, dovremo cambiare le nostre abitudini di viaggio adoperando le navi per raggiungere le nostre città, passando per le infrastrutture ferroviarie dei porti. Mentre a noi Siciliani, a differenza di Gesù che camminò sulle acque del Mar di Galilea, ci toccherà camminare sulle acque dello Stretto per raggiungere il “continente Italia”. In queste ultime settimane si è fatto tanto clamore sull’abbandono della Sicilia da parte del Governo e delle Ferrovie dello Stato, tuttavia il malcontento dei siciliani non ha avuto una cassa di risonanza né sui quotidiani locali né su quelli nazionali. Ma grazie a lei con “Non è l’Arena”, si è aperto uno spiraglio di luce sul buio fitto e sul silenzio assordante delle Istituzioni sulle condizioni in cui si trovano le nostre infrastrutture ferroviarie, stradali ed aeree. Gli errori di queste disattenzioni, non sono legati di certo alla sola classe politica siciliana e nazionale ma, anche alla scarsa attenzione dei Siciliani verso un servizio pubblico carente ed al mancato rispetto da parte dello Stato della continuità territoriale. Non è possibile ad oggi, che si continui a parlare della costruzione del “Ponte sullo Stretto”. Suggerirei ai Siciliani ed alla politica siciliana di voler pensare invece, alla costruzione del “Muro sullo Stretto”, per evitare che avvengano questi continui saccheggi, disattenzioni e penalizzazioni, che hanno finito per isolare la Sicilia e i Siciliani stessi che, di certo, non lo meritano. Da questo scaturisce la nostra richiesta, se lo riterrà opportuno, di dedicare un piccolo spazio della sua trasmissione alle problematiche che nessuno vuole esportare fuori dalla Sicilia relegandola sempre più ad un isolamento totale. Noi continueremo il nostro lavoro così come stiamo facendo da circa 20 anni, provando a svegliare le coscienze per fare uscire da questa gogna di arretratezza la nostra Terra. Queste sono alcune delle infrastrutture che da anni aspettano di essere realizzate: - Tratta ferroviaria Alcamo-Trapani via Milo chiusa dal febbraio 2013; - Tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela chiusa dal maggio 2011 per il crollo di un viadotto in C.da Angeli Piano Carbone (Niscemi) tra Caltagirone e Gela; - Velocizzazione della Catania-Siracusa; - Velocizzazione della Siracusa-Ragusa-Gela; - Raddoppio della linea ferroviaria Fiumefreddo-Giampilieri finanziata dalla delibera 62/2005 del Cipe; - Raddoppio della linea ferroviaria Patti-Castelbuono scomparsa da tutti i Contratti di Programma. La Sicilia non è solo mafia, i siciliani hanno diritto alla mobilità come il resto d’Italia. Alleghiamo alla presente i files di alcuni nostri lavori. Grazie per l’attenzione.
Giosuè Malaponti Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer
(Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali)

venerdì 13 settembre 2019

Resoconto incontro del Tavolo Tecnico del trasporto regionale del 10 settembre 2019.-


In riferimento all’incontro tenutosi martedì 10 settembre presso il Dipartimento regionale dei Trasporti presenti: l’Assessore ai Trasporti M. Falcone, i Dirigenti del Dipartimento Trasporti, i dirigenti di Trenitalia, i Dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, i Comitati dei Pendolari e le Associazioni dei Consumatori, con all’ordine del giorno il programma orario 2019/2020. Premesso che nel mese di dicembre e gennaio sono stati effettuati dei tavoli tecnici tra i Dirigenti del Dipartimento Trasporti, i Dirigenti di Trenitalia e i vari Comitati dei pendolari per la formulazione di richieste e/o proposte da inserire e valutare per il redigendo orario 2019-2020. Durante i lavori dell’Osservatorio regionale dei trasporti del 10/09, sono state proiettate delle slides, realizzate dall’impresa ferroviaria Trenitalia, contenenti le varie proposte e/o richieste presentate nei tavoli tecnici di dicembre e gennaio 2019; nelle slides che riguardavano le nostre proposte/richieste, molte delle quali accettate, altre ancora in fase di risposta, ho notato che ne mancavano delle altre. Considerato che i Dirigenti del Dipartimento Trasporti e i Dirigenti di Trenitalia mi rassicuravano che il programma orario di cui si stava discutendo non era ancora del tutto definitivo e che vi erano ancora i margini per poter apportare delle modifiche programma di esercizio. Viste le premesse desidero fare presente, così come ho fatto notare al tavolo dell’Osservatorio, che nelle slides mancavano alcune delle proposte presentate nell’incontro del 09/01/2019 e che sono le seguenti:
• Treno Rv 3862 Siracusa-Messina assegnare la fermata a Fiumefreddo di Sicilia (La proposta è da verificare con l’Ente Committente). Tra l’altro è stato fatto presente che sia a Barcellona che a Milazzo (distanza ferroviaria 10 Km) fermano tutti i Rv mentre tra Giarre-Riposto e Fiumefreddo di Sicilia (stessa distanza ferroviaria 10 km) i Rv non possono fermare. Alla discussione è intervenuto l’Assessore Falcone chiedendo che venisse effettuata;
• Treno Regionale 12884 di posticipare la partenza da Catania essendo troppo vicina all’orario del Rv 3862 (La proposta è da verificare con l’Ente Committente);
• La rimodulazione degli orari della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela.
Per quanto riguarda la tratta in questione ho fatto presente che avrei avanzato una nuova proposta oraria sia dei treni che dei bus sostitutivi tra Caltagirone-Niscemi-Gela, avendo avuto l’approvazione sia dei Dirigenti del Dipartimento Trasporti che dell’Assessore Falcone. Abbiamo elaborato, assieme ad alcuni pendolari del Calatino, una nuova proposta oraria, che si allega in copia, che potrebbe essere incentivante per tutta l’utenza dei territori interessati e a maggior ragione per gli studenti che alcuni anni fa si spostavano in treno per raggiungere il luogo di studio. Inoltre, visti gli attuali tempi di percorrenza che si sono abbassati sino ad un’ora e 34 minuti, potrebbe essere ancora più invitante per l’utenza ritornare a viaggiare in treno. Tra l’altro, faceva presente l’Assessore Falcone che i tempi di percorrenza su questa tratta ferroviaria potrebbero ulteriormente scendere di ulteriori 5 minuti così da percorrere la Catania-Caltagirone e viceversa in un’ora e 30 minuti, diventando veramente interessante e concorrenziale al gommato. 
Nell’attesa di ricevere conferma su quanto richiesto, cogliamo l’occasione per porgere cordiali saluti.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

venerdì 30 agosto 2019

E’ nostro dovere rispondere, principalmente per la corretta e dovuta informazione, alle non risposte dell’assessore Falcone.

L’Assessore Falcone dichiara che il rappresentante dei pendolari, Giosuè Malaponti, non dica il vero sulla nota stampa “Il trasporto e le infrastrutture ferroviarie in Sicilia languono nell’oblio, negli annunci e anche nei fatti” (vedi link).
A noi, e personalmente al responsabile del Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer, non interessano i titoli sui giornali ma ringraziamo le varie redazioni che ci danno voce per rappresentare le istanze di migliaia di pendolari da sottoporre all’attenzione di una classe politica che non ha mai usato il treno, con la stessa frequenza di studenti, lavoratori che hanno scelto il treno come mezzo di trasporto per raggiungere i luoghi di studio, di lavoro e/o svago.
Desideriamo attenerci solo ai fatti e non ai vari annunci a cui è abituata la politica.
Noi non abbiamo mai dichiarato quanto afferma l’assessore regionale ai trasporti Marco Falcone:
Alla luce di queste dichiarazioni abbiamo ritenuto di intervenire per dovere di informazione e di oggettività.
In merito alla prima dichiarazione dell’assessore è doveroso conoscere che il Contratto di Servizio 2017-2026 è stato sottoscritto il 9 aprile 2018 (vedi link), ma prendiamo per buono quanto dichiara l’assessore Falcone, e cioè che è stato firmato il 17 maggio 2018. Occorre tenere presente che il Contratto di servizio “Ponte 2015-2016” è scaduto il 31/12/2016 mentre il contratto di servizio decennale sino al 2026, come afferma l’assessore Falcone, è stato firmato a maggio 2018 anche se contrattualmente partiva dal mese di gennaio 2017.
E allora quanti mesi sono trascorsi dalla scadenza del 31/12/2016 al 17 maggio 2018?
Non ci sembra che siano trascorsi appena sei mesi circa di trattative ma bensì sedici mesi e 17 giorni.
In riferimento alla seconda dichiarazione dell’assessore ci siamo attenuti a quanto recita l’art. 14 - Obblighi tariffari e gratuità - comma 4: “La Regione inoltre stabilisce che le tariffe regionali sono incrementate, dal 1° gennaio degli anni 2020, 2022 e 2024, con prevendita dal giorno 25 dicembre del mese precedente, del 10% per ciascuno degli anni indicati. Gli incrementi delle tariffe sono paritetici per le tariffe regionali e sovra regionali, nel rispetto del documento approvato dalla Conferenza Stato Regioni del 3 agosto 2017, aggiornato in data 21 settembre 2017, e sono automaticamente applicati da Trenitalia, salvo deliberazione contraria della Regione”, mentre l’assessore dichiara: “… abbiamo imposto a Trenitalia di non effettuare aumenti delle tariffe”. E sempre all’interno dell’art. 14 al comma 2 punto 5: “Con decorrenza dalla riapertura all’esercizio ferroviario del Passante di Palermo, Trenitalia doveva attivare contestualmente una promozione commerciale sperimentale per famiglie e piccoli gruppi composti al massimo da sei persone di cui almeno una adulta pagante…”, Non vi è traccia né sul sito della Regione né su quello di Trenitalia Trasporto regionale Sicilia (vedi link)
Riguardo la terza dichiarazione non ci risulta che l’assessore Falcone abbia convocato i sindacati e le parti sociali né prima né dopo il 10 agosto 2019 e questo è un dato di fatto.
Nella nostra nota stampa non abbiamo fatto cenno ad un contratto squilibrato o a un contratto capestro ma abbiamo voluto evidenziare alcuni aspetti contrattuali che a parer nostro non rispettano le scadenze dichiarate e su cui l’assessore ai trasporti continua a non rispondere, facendo voli pindarici sui binari ferroviari siciliani.
Ci tentiamo a precisare inoltre, che la bozza del programma orario 2019-2020 ci è pervenuta solo giovedì 29 agosto 2019 alle ore 11.51 con nota prot. 43573 del 28/08/2019 (vedi nota convocazione), con annessa convocazione per il 10 o 12 settembre, data peraltro poco chiara, giacchè l’assessore sostiene che si terrà il 12 settembre alle ore 12.00 presso la sede del Dipartimento Trasporti via L. da Vinci 161 Palermo.
Prendiamo atto che l’assessore ci conferma che saranno 5 i nuovi treni e che la data di consegna sarà novembre.
Non serve prendersi alcun merito, perchè istituito dopo anni di vane attese, ed essendo già un atto dovuto, previsto dal comma 2 dell'art. 18 del Contratto di servizio per il trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale e locale per il periodo 2017/2026 stipulato in data 9 aprile 2018, e non il 17 maggio 2018, tra la Regione Siciliana e Trenitalia Spa.
In conclusione vogliamo, così come abbiamo fatto dal lontano 2001 grazie alla collaborazione delle testate e delle redazioni dei giornali che ci hanno dato voce, fare presente che ci siamo sempre attenuti a presentare e/o rappresentare le varie discrasie, suggerimenti e proposte al Dipartimento Trasporto Ferroviario Regionale in uno spirito di stretta collaborazione per rendere il trasporto ferroviario siciliano più a misura dell’”UTENTE”.
Ci siamo sempre attenuti ai fatti e non alla consueta abitudine di annunci a cui è abituata la politica che nel concreto si traduce in fiumi di parole, di inchiostro e che molto spesso rimane imprigionata nelle sue stesse stanze e nella burocrazia.
Giosuè Malaponti Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

giovedì 29 agosto 2019

Il Dipartimento Trasporti Regionale convoca i Pendolari per il "Programma Orario 2019-2020


Con la nota prot. 43573 del 28/08/2019 pervenutaci giovedì 29 agosto  2019 alle ore 11.51 il Dipartimento Trasporti convoca un incontro per  martedì 10 settembre 2019 ore 12.00 presso la sede del Dipartimento in via L. da Vinci 161 Palermo.  Ordine del giorno: Progetto orario "15 dicembre 2019 - 12 dicembre 2020.

mercoledì 28 agosto 2019

Applicazione Art.5 “Obblighi di servizio pubblico e diritti di esclusiva” comma 5 e Art. 14 “Obblighi tariffari e gratuità” comma 8 del Contratto di Servizio 2017-2026 per il trasporto ferroviario.


Con la presente desideriamo sottoporre alle SS.LL. che, a parer nostro, sia stato disatteso quanto previsto dagli artt. 5 (Obblighi di servizio pubblico e diritti di esclusiva) e dall’art. 14 (Obblighi tariffari e gratuità):
·      L’art.5 (Obblighi di servizio pubblico e diritti di esclusiva) comma 5 del Contratto di Servizio 2017-2026, recita testualmente: - “Per gli anni successivi al secondo, il Programma di Esercizio a ogni cambio dell’orario sarà concordato con la Regione entro 270 giorni antecedenti l’entrata in vigore dell’orario stesso, ferma restando la disponibilità delle tracce orarie sull’infrastruttura ferroviaria da parte del Gestore dell’Infrastruttura…. In fase di definizione dell’orario annuale, la Regione consulterà opportunamente i Comitati dei Pendolari, formalmente costituiti, e le Associazioni dei Consumatori che ne formalizzano l’interesse”;
·      L’art. 14 (Obblighi tariffari e gratuità) comma 8 del Contratto di Servizio 2017-2026, recita testualmente: - “Trenitalia si impegna ad attivare iniziative di contrasto all’evasione e all’elusione, nonché a tutela della sicurezza personale del viaggiatore secondo il “Piano operativo di sicurezza e controlleria”, che sarà predisposto entro un anno dalla stipula del contratto”.

Cogliamo l’occasione per evidenziare, ancora una volta, che non è più possibile che Associazioni dei Consumatori e Comitati dei Pendolari vengano a conoscenza dei nuovi orari a metà novembre dal portale web di Trenitalia.it o, peggio ancora, con un invito in assessorato, a novembre per prendere solamente atto del nuovo orario ferroviario, in questo caso per l’anno 2019-2020.

Ci consta sottolineare, alle SS.LL., come è già successo negli anni scorsi, in considerazione del fatto che siamo stati convocati ai tavoli regionali per la programmazione oraria, da parte dell’Assessorato regionale e del Dipartimento Trasporti, e non abbiamo avuto più notizia dei suggerimenti e/o delle proposte presentate in quegli incontri, se non al cambio orario di dicembre.

Nel caso specifico della formulazione degli orari 2019-2020, così come previsto dall’Allegato 3 al Contratto di Servizio “Procedure di aggiornamento del programma di esercizio e servizi connessi” sono stati programmati degli incontri con i vari Comitati dei Pendolari dalla fine di dicembre 2018 a tutto il mese di gennaio 2019, giusta vs. nota prot. n.60565 del 05/12/2018.

In questi incontri, che avete chiamato tecnici, i vari Comitati hanno presentato tutta una serie di proposte di modiche di tracce orarie e/o di incrementi/diminuzioni delle fermate in base alle necessità dell’utenza rappresentata.

Tenuto conto che l’Impresa Ferroviaria Trenitalia Spa, che gestisce il trasporto ferroviario in Sicilia, ha dei tempi tecnici da rispettare previsti dal P.I.R. (Prospetto Informativo della Rete) e dall’Allegato 3 al Contratto di Servizio che prevede come primo step, nel mese di marzo, la richiesta da parte della Regione Siciliana e di Trenitalia delle tracce orarie da richiedere al Gestore della Infrastruttura, Rete Ferroviaria Italiana Spa, per la formulazione dell’orario del mese di Dicembre.
Negli step intermedi diventa vincolanti lo step 5 del mese di luglio che prevede l’invio da parte della Regione a Trenitalia il parere vincolante per l’accettazione del progetto orario con le eventuali osservazioni e/o modifiche necessarie, che Trenitalia invierà al Gestore della Infrastruttura entro la prima settimana del mese di agosto. Da questo preciso momento la proposta commerciale dei nuovi orari diventa definitiva perché dovrà essere accorpata al progetto orario definitivo nazionale approvato dal Gestore della Infrastruttura.

Ebbene, così come previsto dall’art.5 comma 5 del Contratto di Servizio, non abbiamo avuto più notizie su quali e quante delle proposte/modifiche/integrazioni, presentate negli incontri tecnici previsti dalla nota prot. n. 60565 del 05/12/2018, siano state accordate e inserite nella programmazione del nuovo orario, in considerazione di quanto previsto nell’Allegato 3 “Procedure di aggiornamento del programma di esercizio e servizi connessi” viste le varie scadenze degli step.

In merito, invece, all’art.14 comma 8, desideriamo conoscere il “Piano operativo di sicurezza e controlleria”, che doveva essere predisposto entro un anno dalla stipula del contratto e, che prevedeva l’attivazione di iniziative di contrasto all’evasione e all’elusione, nonché a tutela della sicurezza personale del viaggiatore”, che tra l’altro era già un servizio esistente e ancor di più prevista nella Carta dei Servizi 2019.

Ci sembra doveroso segnalare in merito all’art.14 comma 8, che da almeno dieci mesi è letteralmente sparita la “Squadra Antievasione” sui treni regionali della Sicilia a cura della Direzione regionale di Trenitalia. L’attività della squadra antievasione era concentrata soprattutto nelle stazioni e sui treni dove si registrano più numerosi i tentativi di viaggiare senza pagare il biglietto. Tre squadre - una a Palermo, una a Catania e una a Messina - di personale addetto al controllo (in tutto 18 agenti), erano impegnate in accurate verifiche sia a terra, sia a bordo. Contando sull’effetto deterrente, Trenitalia prevedeva una significativa riduzione del fenomeno. Tale attività avrebbe consentito di recuperare risorse da destinare al potenziamento della flotta e al miglioramento dei servizi a beneficio di chi rispetta le regole per viaggiare sui treni”

In conclusione chiediamo di venire a conoscenza della proposta oraria già elaborata dal Dipartimento Trasporti regionale e dall’impresa ferroviaria Trenitalia Spa, per prenderne visione ed eventualmente, visti i margini del P.I.R. e dell’Allegato 3, di poter intervenire sulle richieste e/o proposte indicate, negli incontri tecnici effettuati, e non inserite nell’attuale programmazione oraria 2019-2020.

Chiediamo, inoltre, se e quando verrà attivato, così come previsto nel Contratto di servizio, il “Piano operativo di sicurezza e controlleria” così come è stato effettuato sino a qualche anno fa, ottenendo ottimi risultati.

All’Autorità di Regolazione dei Trasporti
art@autorita-trasporti.it
All’Assessorato Infrastrutture e Mobilità
gabinetto.infrastrutture@regione.sicilia.it
Al Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti
dipartimento. infrastrutture@regione.sicilia.it
Al Servizio 2° “Piano Regionale dei Trasporti 
Trasporto Regionale Ferroviario”
servizio2.infrastrutture@regione.sicilia.it

Certi della disponibilità, porgiamo cordiali saluti.
Fiumefreddo di Sicilia, 27 agosto 2019 

Giosuè Malaponti Comitato Pendolari Siciliani-Ciufer 

Il trasporto e le infrastrutture ferroviarie in Sicilia languono nell’oblio, negli annunci e anche nei fatti.

E’ assurdo che l’assessore regionale ai trasporti, On. Marco Falcone, dichiari che la Sicilia è stata la prima regione a firmare il contratto di servizio per il trasporto ferroviario. Non ci risulta che sia proprio così, e a dimostrarlo ci sono tutte le nostre battaglie da quel 9 settembre 2009, quando, a Roma, quasi tutte le regioni d’Italia si impegnarono a sottoscrivere il loro contratto di servizio per il trasporto ferroviario, a differenza della Sicilia che volle prendere tempo.

E di tempo dobbiamo costatare che ne è trascorso sui binari ferroviari siciliani, sino alla sottoscrizione dell’intesa tra Regione e Trenitalia a fine giugno del 2015. Intesa che poneva le basi per la realizzazione e la sottoscrizione del primo contratto di servizio definito “Ponte” che inizialmente doveva essere di circa quattro anni, infatti, in altre regioni è stato fatto per cinque anni, ma poi fu sottoscritto per il biennio “Ponte” 2015-2016 e precisamente il 30 dicembre 2015.
Mentre l’attuale contratto di servizio, per il trasporto ferroviario isolano, è stato sottoscritto definitivamente l’8 aprile 2018 per un decennio e precisamente per gli anni 2017-2026.
E’ evidente che non vi è stata una trattativa di sei mesi, come afferma l’assessore, ma esattamente di quindici mesi circa. Afferma ancora che, di fatto, si è aperta una nuova fase nei trasporti ferroviari isolani.
Non si comprende di quale nuova fase parli, l’assessore ai trasporti, giacché sia i Sindacati del settore, sia le Associazioni dei Consumatori, sia i vari Comitati dei Pendolari hanno segnalato e lamentato, come si legge nei vari articoli di stampa, le presunte "carenze di Trenitalia nella gestione del contratto di servizio in Sicilia”. Non è vero che nel nuovo contratto non sono stati previsti aumenti delle tariffe (biglietti-abbonamenti), questo forse sarà sfuggito all’assessore.
Infatti, alla Sezione Seconda del Contratto decennale: Tariffe, orari e investimenti - Art. 14 (Obblighi tariffari e gratuità) e precisamente al comma 4, cito testualmente: “La Regione inoltre stabilisce che le tariffe regionali sono incrementate, dal 1° gennaio degli anni 2020, 2022 e 2024, con prevendita dal giorno 25 dicembre del mese precedente, del 10% per ciascuno degli anni indicati. Gli incrementi delle tariffe sono paritetici per le tariffe regionali e sovra regionali, nel rispetto del documento approvato dalla Conferenza Stato Regioni del 3 agosto 2017, aggiornato in data 21 settembre 2017, e sono automaticamente applicati da Trenitalia, salvo deliberazione contraria della Regione”.
Un’altra iniziativa contrattuale di cui non vi è traccia, è quella delineata dall’art. 14 comma 2 punto 5: “Trenitalia doveva attivare contestualmente una promozione commerciale sperimentale per famiglie e piccoli gruppi composti al massimo da sei persone di cui almeno una adulta pagante, valevole almeno per dodici mesi, con vendita di biglietti con il 50% di sconto per i minori di età compresa tra i dodici e i diciotto non compiuti purché accompagnati almeno da un adulto pagante”.
Per ultimo vorremo conoscere delle date certe sull’entrata in esercizio di questi 4/5 nuovi treni di nuova generazione, perché sempre da notizie stampa, risultano date diverse: “i primi quattro convogli saranno in esercizio entro il mese di settembre 2019”; ”in servizio a novembre cinque nuovi treni elettrici”.
Da quello che si evince nell’allegato ‘A’ della deliberazione regionale n. 69 del 21.02.2019 sembra che i primi 4 convogli dovrebbero essere consegnati a giugno 2019. In conclusione non ci risulta che l’assessore ai trasporti, On. Falcone, abbia convocato alcun incontro operativo fra Regione, Trenitalia e parti sociali prima e/o dopo il 10 di agosto, nonostante abbia dichiarato di volerli incontrare.
Alla luce di questi incontri fantasma, stiamo ancora aspettando l’incontro di fine aprile sulla modifica degli orari dei treni e dei bus sostitutivi della Catania-Caltagirone-Gela. E’ nostro dovere chiedere quando pensa di incontrare le Associazioni dei Consumatori e i Comitati dei Pendolari per la pianificazione e sistemazione della bozza oraria 2019-2020 alla luce delle richieste/proposte presentate nei vari incontri di dicembre e gennaio, presso la sede dell’impresa ferroviaria, tra i Dirigenti di Trenitalia, i Dirigenti del Dipartimento Trasporti e i vari Comitati, non avendo avuto a tutt’oggi alcuna conferma? Nel Contratto decennale all’Art.5 (Obblighi di servizio pubblico e diritti di esclusiva) comma 5, cito testualmente: “Per gli anni successivi al secondo, il Programma di Esercizio ad ogni cambio dell’orario sarà concordato con la Regione entro 270 giorni antecedenti l’entrata in vigore dell’orario stesso, ferma restando la disponibilità delle tracce orarie sull’infrastruttura ferroviaria da parte del Gestore dell’Infrastruttura”.
Non è più possibile che Associazioni dei Consumatori e Comitati dei Pendolari vengano a conoscenza dei nuovi orari a metà novembre dal portale web di Trenitalia.it o, peggio ancora, con un invito in assessorato, a fine novembre per prendere atto del nuovo orario ferroviario 2019-2020, del quale si ignorano i contenuti e nel quale non sono state inserite, né tutte né in parte, le proposte presentate dai Comitati dei Pendolari.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani-Ciufer

giovedì 22 agosto 2019

Attivazione nuova modalità comunicativa per la segnalazione di disservizi relativi al trasporto ferroviario regionale - Form on line

Attivazione nuova modalità comunicativa per la segnalazione di disservizi relativi al trasporto ferroviario regionale - Form on line - Link pubblicato su pagina web del Dipartimento IMT.
Con riferimento alla vostra nota prot. n. 41917 del 07/08/2019, nella quale ci comunicavate l’attivazione di un nuovo ”Form on line” per consentire all’utenza ferroviaria una nuova modalità comunicativa per la segnalazione di suggerimenti, disagi, disservizi, etc. al link: Segnalazione Disservizi - http://www.regione.sicilia.it/infrastrutture/trasporti/form/contact-form.php al fine di regolamentare e razionalizzare le comunicazioni con l’utenza. 
Precisando, infine, un periodo transitorio di utilizzo della mail istituzionale trasportoferroviario@regione.sicilia.it sino al 18 settembre 2019. Facendo presente, nella suddetta nota, che da tale data non saranno prese in considerazione tutte le segnalazioni pervenute all’indirizzo mail: trasportoferroviario@regione.sicilia.it ma saranno prese in carico solamente quelle segnalazioni pervenute al ”Form on line” http://www.regione.sicilia.it/infrastrutture/trasporti/form/contact-form.php.
Ci pregiamo fare presente che l’ulteriore apporto di nuovi strumenti, quali il ”Form on line”, sulla pagina istituzionale del Dipartimento Trasporti possano servire all’utenza in generale per contribuire e collaborare con i funzionari del Dipartimento Trasporto Regionale Ferroviario, con le proprie segnalazioni, al buon funzionamento del servizio ferroviario isolano.
Non condividiamo, ma non per scelta ostruzionistica ma per atto dovuto, la cancellazione dell’account mail: trasportoferroviario@regione.sicilia.it a far data del 19 settembre 2019, in considerazione del fatto che avevamo chiesto e ottenuto di inserire una mail istituzionale per la comunicazione tra l’utenza, i rappresentanti dei Comitati dei Pendolari e delle Associazioni dei Consumatori con il Dipartimento Trasporti, già ai tempi della sottoscrizione del Contratto di Servizio “Ponte 2015-2016.
Tra l’altro ci corre l’obbligo di fare presente che nel Contratto di Servizio decennale “2017-2016” alla Sezione Quarta - Obblighi verso i Viaggiatori Articolo 21 (Reclami e segnalazioni) al seguente comma, è previsto:
1. Per consentire un accesso agevole e semplificato, i viaggiatori possono trasmettere i reclami e le segnalazioni sia a Trenitalia che alla Regione, attraverso i seguenti canali:
• modulistica disponibile presso le biglietterie Trenitalia;
• apposito modulo elettronico sul sito web aziendale di Trenitalia;
• indirizzo e-mail regionale dedicato (trasportoferroviario@regione.sicilia.it).
Riteniamo inammissibile e inaccettabile quanto comunicatoci nella nota prot. n. 41917 del 07.08.2019 a proposito dell’oscuramento della mail istituzionale trasportoferroviario@regione.sicilia.it a far data del 19 settembre 2019, in considerazione del fatto che è stata prevista e inserita nel Contratto di Servizio decennale e quindi riteniamo opportuno e doveroso che tutte le mail indirizzate a questo indirizzo istituzionale e contrattuale debbano continuare a essere introitate e gestite come fatto sino ad oggi.
In conclusione, prendiamo atto del nuovo supporto informatico ”Form on line” che il Dipartimento Trasporto Regionale Ferroviario ha voluto ulteriormente fornire per agevolare l’utenza ferroviaria in generale nel poter anche segnalare sulla pagina web della Regione Siciliana-Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti, le varie problematiche (suggerimenti, disagi, disservizi, etc.), desideriamo ribadire che la mail istituzionale: trasportoferroviario@regione.sicilia.it non può e non deve essere disattivata essendo stata inserita e prevista nel Contratto di Servizio sino al 2026.

All’Assessorato Infrastrutture e Mobilità
gabinetto.infrastrutture@regione.sicilia.it
Al Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti
dipartimento.infrastrutture@regione.sicilia.it
Al Servizio 2° “Piano Regionale dei Trasporti  
Trasporto Regionale Ferroviario”
servizio2.infrastrutture@regione.scilia.it
p c Direzione Regionale Sicilia Trenitalia Spa 
direzione.sicilia@trenitalia.it

Fiumefreddo di Sicilia, 22 agosto 2019
Cordialmente
Giosuè Malaponti Comitato Pendolari Siciliani-Ciufer

giovedì 8 agosto 2019

Dipartimento Trasporti Regionale - Attivazione nuovo "Form Online" per la segnalazione di disservizi


Comunicazione- Attivazione nuova modalita' comunicativa per la segnalazione di disservizi relativi al trasporto ferroviario regionale-Form on line- Link pubblicato su pagina web del dipartimento IMT - Nota Prot. n. 41917 del 07-08-19.

sabato 27 luglio 2019

Trasporto ferroviario in Sicilia tra luci ed ombre


L’invito che avevamo rivolto agli esponenti della politica siciliana, era stato quello di attuare un’attenta politica ai bisogni primari della nostra Sicilia e dei siciliani e, di esigere quanto ci è stato tolto in questi anni e quanto invece ci è dovuto nei confronti di un Governo che ci ha sempre penalizzato.
Al neo governo siciliano avevamo chiesto, sin dal suo insediamento, a voler iniziare ad attuare una serie di richieste che andassero nel senso di una concreta attuazione di politiche tendenti a favorire la mobilità pubblica, nella consapevolezza che attraverso una corretta impostazione e gestione del trasporto pubblico, si ponessero, finalmente, le basi per una migliore qualità della vita economico-sociale della Sicilia e dei Siciliani e di quel tanto bistrattato settore turistico, che potrebbe dare molto di più avendo le dovute infrastrutture.
Ci convinciamo sempre più, che la differenza tra nord e sud, non è solamente culturale ma è anche nella qualità della politica svolta nei palazzi siciliani e romani.
Premesso che la Regione Siciliana è stata l’ultima regione italiana a sottoscrivere il contratto di trasporto ferroviario. Detto questo speravamo in un Contratto di Servizio che doveva essere lo strumento per conseguire, tra l’altro, il miglioramento del servizio di trasporto ferroviario e l’adeguamento a soddisfare le esigenze e le aspettative del cittadino-utente-pendolare, il quale deve poter disporre di un trasporto efficiente ed efficace e di condizioni di trasporto semplici e flessibili per la propria mobilità.
Abbiamo più volte fatto presente, in merito alla sottoscrizione del Contratto di Servizio, di fare molta attenzione in quanto Trenitalia avrebbe fatto sentire tutto il peso del suo monopolio, cercando di imporre le regole che sarà chiamata a rispettare e alla politica di stare attenti a non fare il treno della politica.
Fatte queste premesse, avevamo suggerito alcune proposte da inserire nel redigendo contratto:
1.che venisse ripristinata la possibilità di acquistare il titolo di viaggio a bordo treno e senza pagare alcuna sanzione in caso di chiusura della biglietteria, dei punti vendita presenti in zona (es. orario notturno e festivo) o di guasti dei self service in stazione;
2.che le tariffe di biglietti ed abbonamenti restassero fisse per tutta la durata del contratto di servizio;
3.di prevedere la possibilità per abbonati e utenti di poter prendere qualunque tipo di treno in caso di ritardo di oltre 15 minuti o di soppressione del proprio treno, senza nessun aggravio di spesa;
4.di prevedere un incremento qualitativo e quantitativo dei servizi a bordo treno che in stazione;
5.di prevedere un incremento qualitativo, quantitativo e tempestivo dei servizi di informazione in stazione e a bordo treno;
6.di prevedere la possibilità per i Comitati dei Pendolari accreditati di avere l’opportunità di accedere all’eventuale PIC per il monitoraggio e controllo dei treni in riferimento ai ritardi e alle soppressioni;
7.di attuare la pratica della corresponsione del “bonus” agli abbonati del trasporto regionale. con  le risorse ottenute dalle sanzioni elevate a Trenitalia in caso di disservizi (ritardi, soppressioni, climatizzazione, carenze igieniche e di manutenzione, ecc.);
8.che nel nuovo contratto di servizio venissero introdotti criteri e parametri che tenessero finalmente conto del concetto di qualità del servizio in termine di efficienza ed efficacia, visto dal punto di vista dell’utente in generale e nello specifico dai pendolari, che sono quelli che, a noi e,
pensiamo anche all’Istituzione regione interessino maggiormente, evitando così che il controllato diventi controllore;
9.di nominare un apposito “Comitato di Qualità”, composto oltre che da rappresentanti della Regione e di Trenitalia anche da rappresentati dei Comitati dei Pendolari per la valutazione della
qualità del servizio e per la formulazione di proposte finalizzate all'innalzamento degli standard qualitativi;
10.di prevedere degli incontri con i rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori e dei Comitati dei Pendolari, attraverso specifici confronti da convocare, di norma, ogni tre mesi, per la verifica del rispetto degli impegni assunti da Trenitalia nella Carta dei Servizi. La verifica periodica sullo stato e sulla programmazione dei servizi, sulle criticità emerse e sull'efficacia dei provvedimenti assunti in merito e per l'ascolto dei rappresentanti dei Consumatori e dei Comitati dei Pendolari in merito alle problematiche rilevate e ad eventuali suggerimenti.
11.di impegnare l’impresa ferroviaria ad attivare e mantenere attivo un servizio di informazione telefonica fissa attivo giornalmente in specie nei casi di emergenza e/o criticità;
12.di prevedere un’effettiva riduzione dei tempi di percorrenza che di anno in anno aumentano nell’interesse dell’impresa ferroviaria per riuscire a garantire gli standard di puntualità;
13.di prevedere negli standard di qualità regole ben precise e verifiche mensili.
Proposte che sono in parte o del tutto rimaste inascoltate.
Abbiamo volutamente fatto presente come gli utenti del trasporto ferroviario, si basino sull’orario di trasporto per effettuare scelte non solo di viaggio, ma di vita, arrivando ad organizzare i ritmi del lavoro in base all’offerta di trasporto ferroviario, quindi è necessario che tale orario venga rispettato con il massimo rigore, e che inoltre tutte le variazioni stagionali ed annuali vengano concordate in modo da evitare eccessivi sconvolgimenti all’utenza.
Avevamo espressamente richiesto che il Contratto di Servizio desse delle garanzie precise e che una parte del corrispettivo (tra il 10 e il 20%) venisse legato ai risultati raggiunti in termini di diminuzione di tempi di percorrenza, puntualità, pulizia, numero effettivo di passeggeri trasportati, soddisfazione utenza, comfort, informazioni tempestive all’utenza, area particolarmente critica di Rete Ferroviaria Italiana, e di prevedere un miglioramento generale con un’attenzione particolare per i pendolari, che sono utenti sistematici dei treni, in base a precisi parametri quantificabili e misurabili.
Una domanda ci sorge spontanea se l’impresa ferroviaria ha già incassato 223.071.840,00 per il Contratto di Servizio “Ponte 2015-2016” e ha investito 40 milioni di euro corrispondenti ai 6 treni “Jazz” messi in esercizio a fine 2016 e dovrà incassare ulteriori 1.198.739.200,00 di euro per il Contratto di Servizio “Decennale 2017-2026” perché gli investimenti previsti nel contratto decennale, da parte di Trenitalia, sono pari a soli 42,5 milioni di euro e tra l’altro previsti non per acquistare materiale rotabile da impiegare nel decennio ma relativi ad investimenti vari quali il revamping dei treni già in esercizio; interventi di ammodernamento agli impianti di Palermo, Messina e Siracusa ed investimenti in tecnologia ed informatica (all’art. 16 del contratto).
Teniamo a precisare che stiamo ancora aspettando la linea telefonica fissa per informazioni all’utenza, il Wi-Fi già peraltro previsti nel contratto ponte scaduto da 3 anni.
Avevamo chiesto, inoltre la possibilità di prevedere nel nuovo contratto delle linee di abbonamenti per le forze dell’ordine e per gli studenti e di prevedere nel Comitato di Verifica e Controllo della qualità con un componente dei Comitati Pendolari, senza aver ottenuto risposta.
Non desideriamo entrare nel merito, di ritardi, di soppressioni, di tempestiva informazione a bordo treno ed in stazione, di disservizi infrastrutturali, di allungamento delle percorrenze, di mancanza di personale, d materiale difforme al programma di esercizio, della scomparsa del personale addetto all’antievasione, del comfort a bordo, della climatizzazione, di servizi metropolitani senza alcuna logica, di orari che non prevedono la continuità di viaggio, etc.
Desideriamo invece chiedere all’assessore regionale ai trasporti, di tanto in tanto, di salire su alcuni treni regionali per sentire l’umore degli utenti e rendersi conto della qualità dei servizi che la regione paga all’impresa ferroviaria. Chiediamo inoltre di conoscere le penalità o le premialità effettuate all’impresa di trasporto ferroviario negli anni 2016, 2017 e 2018.
Spetta alla Regione Siciliana la responsabilità di assicurare un trasporto efficiente ed efficace e migliori condizioni di viaggio e l’opportunità di valutare le richieste dell’utenza pendolare, facendole proprie, che vive sulla propria pelle disagi e disservizi e di voler attenzionare le richieste dei territori che seppur serviti dalla rete ferrata hanno sete di mobilità.
Il Trasporto ferroviario in Sicilia tra luci ed ombre è tutta un’altra storia.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

venerdì 28 giugno 2019

Tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, chiediamo l’intervento del Governatore Musumeci per il ripristino degli orari.


Il giorno della riapertura della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, sabato 16 febbraio 2019, il Governatore Musumeci prendeva un impegno con i pendolari. Questo è quanto dichiarava: - un impegno voglio assumere con i pendolari, che vedo qui adeguatamente rappresentati. Con Trenitalia e l’assessore Falcone ci stiamo impegnando per fare modificare gli orari dei treni soprattutto i primi treni della mattinata perché sono stati concepiti senza tenere assolutamente conto delle esigenze dei pendolari. Viaggiare in treno conviene, viaggiare in treno è più economico, viaggiare in treno è più ecologico, viaggiare in treno… - così si concludeva l’intervento del Presidente Musumeci. E allora se l’impegno era di modificare gli orari perché non adeguati alle esigenze dell’utenza e dei pendolari, perché da sei corse treno dal 15 aprile sono state cancellate due corse e in particolare la prima corsa che partiva da Catania alle ore 5.38 penalizzando, così, tutti i pendolari che da molti anni si servivano di questo treno del mattino per raggiungere Caltagirone e poter proseguire per Niscemi e Gela con il bus sostitutivo al treno delle ore 7.50?
L’assessore On. Falcone ci spieghi e spieghi ai pendolari del calatino perché nei nuovi orari voluti dalla Regione ed entrati in vigore il 15 aprile 2019 è stato cancellato il treno regionale 12805 delle ore 5.38 così come il bus sostitutivo PA801 che da Caltagirone partiva alle 7.50 passando per Niscemi e arrivare a Gela?
L’assessore On. Falcone ci spieghi e spieghi ai pendolari di Scordia, Militello, Vizzini-Licodia, Grammichele come potranno raggiungere Caltagirone alle 7.28 per poi proseguire per Niscemi e Gela con il bus sostitutivo al treno PA801 che è stato cancellato?
L’assessore On. Falcone ci spieghi e spieghi ai pendolari perché il servizio bus sostitutivo al treno delle ore 7.50 tra Caltagirone-Niscemi e Gela non è stato effettuato dall’impresa ferroviaria Trenitalia ma è stato affidato ad un azienda di trasporto privato anzichè affidarlo all’Azienda Siciliana Trasporti della Regione, risparmiando così risorse pubbliche e km-treno?
L’assessore On. Falcone confermi o smentisca se i costi dei bus sostitutivi al treno tra Caltagirone-Niscemi e Gela pari a 2,70 € a km con i costi dei bus dei privati pari a 1,09 € a km, dati venuti fuori nell’incontro del tavolo tecnico tenutosi a Caltanissetta lo scorso 6 marzo 2019 siano veri o meno?
Non serve aver messo delle pezze alla mobilità con bus dei privati, aggiungendo altri costi, da Scordia, da Militello e da Caltagirone, occorre nell’immediato ripristinare le 6 vecchie corse treno e i bus sostitutivi tra Caltagirone, Niscemi e Gela così come avevamo chiesto sin dall’inizio e precisamente di voler effettuare il servizio con una coppia di treni che facessero la spola tra Catania e Caltagirone raccordati ai bus sostitutivi tra Caltagirone, Niscemi e Gela. Avevamo anche chiesto che i bus sostitutivi tra Caltagirone, Niscemi e Gela non potevano e non dovevano essere considerati come servizio scolastico da settembre a giugno ma per l’intero anno.
Questa dovrebbe essere la soluzione per far ripartire il servizio, anche in fase sperimentale, sulla relazione ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela a prescindere se vi sia il Minuetto o le veterane Aln668:
Treno regionale da Catania alle 5.40 e bus sostitutivo da Caltagirone per Niscemi e Gela alle ore 7.30
Treno regionale da Caltagirone alle 5.50 arrivo a Catania alle ore 7.30
Treno regionale da Catania alle 14.25 bus sostitutivo da Caltagirone per Niscemi e Gela alle ore 16.00
Treno regionale da Caltagirone alle 14.30 arrivo a Catania alle ore 16.05
Treno regionale da Catania alle ore 18.40 bus sostitutivo da Caltagirone per Niscemi e Gela alle ore 20.30
Treno regionale da Caltagirone alle 19.05 arrivo a Catania alle ore 20.40
Da prevedere alla stazione centrale di Catania le eventuali coincidenze con i treni in partenza per Messina.
Una considerazione ci sorge spontanea: prima che intervenisse la regione vi erano in servizio n.3 coppie treno, pari a 6 treni-giorno, corrispondenti a 546 treno*km-giorno per un totale di 3.276 treno*km a settimana. Ora con gli orari voluti dalla Regione e non concordati con i pendolari, la situazione è la seguente: il nuovo servizio viene espletato da 2 coppie treno pari a quattro treni giorno, corrispondenti a 364 treno*km-giorno per un totale di 2.457 treno*km a settimana considerando anche le due coppie treno della domenica anch’esse inutili visti gli orari.
Risulta evidente che da 13.104 treno*km mensili si è passati a 9.828 treno*km, con una decurtazione di oltre 3.000 treno*km mensili che sicuramente verranno utilizzati in altre relazioni ferroviarie nonostante il territorio chiedesse di ottimizzare gli orari esistenti delle 6 corse giornaliere, disattendendo anche l’impegno preso con i pendolari dal Governatore della Regione di sistemare gli orari della mattina.
Speravamo Ill.mo Presidente che la riapertura della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela fosse la volta buona, visto l’impegno preso, per programmare e dare un servizio ferroviario sensato a un territorio assetato di mobilità, da anni lasciato al suo declino, con uno sperpero di risorse pubbliche e di km*treno.
Allo stato delle cose dobbiamo dire che non è stato così, addirittura, è stato ancora una volta danneggiato da ulteriori penalizzazioni che potranno grazie al Suo autorevole intervento essere ripristinate prima possibile non aspettando il cambio orario del 15 dicembre 2019.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

giovedì 18 aprile 2019

Tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela. Tutto da rifare

Ci è sembrato strano che il territorio, il giorno della riapertura
(16/02/2019) della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone alla circolazione, chiedeva più servizi alla politica ma con la nuova proposta commerciale del 15 aprile scompaiono due corse treno dal lunedì al sabato.
Le proposte fatte anche all’assessore regionale ai trasporti a mezzo pec il 3/12/2018, il 15/02/2019 e il 12/03/2019 non hanno avuto risposta ne sono state prese in considerazione.
Queste le proposte avanzate sugli orari in vigore sino al 13 aprile 2019:
-Avevamo chiesto di ottimizzare gli attuali orari creando da Caltagirone il corrispettivo treno del mattino a quello di Catania, considerando l’arrivo a Catania all’incirca verso le 7.10/7.20;
-di spostare la partenza da Catania dalle 13.16 alle 14.20/14.25 creando il corrispettivo treno da Caltagirone grossomodo allo stesso orario e l’ultimo treno da Catania delle ore 17.00 alle 18.30/18.45 e così anche il treno da Caltagirone;
-Avevamo suggerito, a dire il vero, di considerare gli orari standard lavorativi 7.30/13.30 e 8.00/14.00 e di programmare gli orari delle corse prevendo di arrivare 15/20 minuti prima e di ripartire 15/20 minuti dopo l’orario di fine lavoro in fase sperimentale sino a sabato 8 giugno data in cui entrano in vigore gli orari estivi. Ciò avrebbe consentito un attento monitoraggio sulla frequentazione, considerato che la tratta è stata chiusa quasi tre anni. A fronte dei dati rilevati da questa fase sperimentale si poteva rivedere l’intera offerta commerciale della tratta Catania, Caltagirone, Niscemi e Gela;
-Avevamo anche suggerito di voler prendere in considerazione la possibilità di affidare i collegamenti tra Caltagirone, Niscemi e Gela ad una coppia di bus dell’Azienda Siciliana Trasporti, evitando così uno spreco di treno*km fatti con i bus sostitutivi di Trenitalia Spa almeno sino alla ricostruzione del viadotto ferroviario crollato l’11 maggio del 2011 in C.da Angeli-Piano Carbone in territorio di Niscemi oltre ad un risparmio di risorse economiche pubbliche. Da considerare che i km*treno risparmiati (46 km x 5 corse bus sostitutivi) potevano essere impiegati in altre relazioni sino alla ricostruzione del viadotto di Piano Carbone;
-Avevamo anche avanzato la proposta di creare ai bus sostitutivi le coincidenze alla Stazione di Gela con i Ragusa-Caltanissetta-Palermo.
Tutte queste proposte non sono state prese in considerazione da parte di chi aveva garantito più mobilità e più servizi, tenuto conto che a pagare il servizio è la Regione Siciliana.
Tra l’altro con l’ultimo investimento sull’infrastruttura di oltre 10 milioni sono stati migliorati i tempi di percorrenza sull’intero tracciato che scenderanno dagli attuali 110 a 94 minuti rendendo così più appetibile la ferrovia nei confronti del gommato. Ma la strana valutazione dei costi benefici ha fatto sì di far correre sui binari della ferrovia Catania-Caltagirone-Niscemi-Gela il “treno della politica” e non quello dei fabbisogni dei territori e della gente.
Al tavolo tecnico tenutosi a Caltanissetta il 6 marzo scorso, presentataci la nuova rimodulazione dei nuovi orari, avevamo fatto presente che i bus sostitutivi al treno da Caltagirone a Niscemi e Gela non avrebbero avuto più senso perché non avrebbero più assicurato la continuità di viaggio ai treni in arrivo e/o partenza da Caltagirone e Gela.  Occorre infine fare chiarezza sul costo a km dei bus sostitutivi al treno. Infatti sembrerebbe che un km*treno fatto con i bus sostitutivi venga pagato all’impresa ferroviaria Trenitalia circa 2 euro e 70 mentre alle aziende di trasporto private la Regione paga 1 euro e 09 centesimi a km.
Non desideriamo entrare nel merito ma qualcuno ci confermi o smentisca questi dati venuti fuori nell’incontro del tavolo tecnico tenutosi a Caltanissetta lo scorso 6 marzo 2019.
Il servizio sulla Catania-Caltagirone-Gela andrebbe fatto con una coppia di treni (Minuetto e/o Aln668) creando l'incrocio a Lentini Dir.ne o Fildidonna visto che non è possibile poter fare incroci sino a Caltagirone. 
Qualcuno ci spieghi qual è l'utilità del treno festivo 12816 delle ore 12.30 che arriva a Catania alle 14.04 per ripartire da Catania col treno 12817 delle ore 15.00 ultimo treno della sera?
Qualcuno ci spieghi con quali mezzi gli utenti, avendo eliminato il primo treno (12805) da Catania delle ore 5.38 potranno raggiungere Caltagirone per proseguire per Niscemi e Gela?
Qualcuno ci spieghi perchè sono stati programmati e a carico di chi i due bus della Etnatrasporti il primo alle 7.50 da Caltagirone e il secondo da Gela alle 13.15, che nessuno sapeva e che tra l'altro non sono visibili e/o acquistabili sul portale di Trenitalia? 
Qualcuno ci spieghi come fa un pendolare che da Militello deve arrivare a Caltagirone per prendere il bus delle 7.50 visto che il primo treno delle 5.38 da Catania è stato cancellato?
Qualcuno ci spieghi perchè le corse dei bus sostitutivi tra Caltagirone-Niscemi e Gela vengono considerate scolastiche?   
Da queste considerazioni avevamo suggerito che era necessario, opportuno ed urgente sistemare i nuovi orari tra Catania, Caltagirone, Niscemi e Gela e viceversa per evitare enormi disagi a studenti e lavoratori ma così non è stato per volontà politica, già da lunedì 15 aprile 2019.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer