sabato 27 luglio 2019

Trasporto ferroviario in Sicilia tra luci ed ombre


L’invito che avevamo rivolto agli esponenti della politica siciliana, era stato quello di attuare un’attenta politica ai bisogni primari della nostra Sicilia e dei siciliani e, di esigere quanto ci è stato tolto in questi anni e quanto invece ci è dovuto nei confronti di un Governo che ci ha sempre penalizzato.
Al neo governo siciliano avevamo chiesto, sin dal suo insediamento, a voler iniziare ad attuare una serie di richieste che andassero nel senso di una concreta attuazione di politiche tendenti a favorire la mobilità pubblica, nella consapevolezza che attraverso una corretta impostazione e gestione del trasporto pubblico, si ponessero, finalmente, le basi per una migliore qualità della vita economico-sociale della Sicilia e dei Siciliani e di quel tanto bistrattato settore turistico, che potrebbe dare molto di più avendo le dovute infrastrutture.
Ci convinciamo sempre più, che la differenza tra nord e sud, non è solamente culturale ma è anche nella qualità della politica svolta nei palazzi siciliani e romani.
Premesso che la Regione Siciliana è stata l’ultima regione italiana a sottoscrivere il contratto di trasporto ferroviario. Detto questo speravamo in un Contratto di Servizio che doveva essere lo strumento per conseguire, tra l’altro, il miglioramento del servizio di trasporto ferroviario e l’adeguamento a soddisfare le esigenze e le aspettative del cittadino-utente-pendolare, il quale deve poter disporre di un trasporto efficiente ed efficace e di condizioni di trasporto semplici e flessibili per la propria mobilità.
Abbiamo più volte fatto presente, in merito alla sottoscrizione del Contratto di Servizio, di fare molta attenzione in quanto Trenitalia avrebbe fatto sentire tutto il peso del suo monopolio, cercando di imporre le regole che sarà chiamata a rispettare e alla politica di stare attenti a non fare il treno della politica.
Fatte queste premesse, avevamo suggerito alcune proposte da inserire nel redigendo contratto:
1.che venisse ripristinata la possibilità di acquistare il titolo di viaggio a bordo treno e senza pagare alcuna sanzione in caso di chiusura della biglietteria, dei punti vendita presenti in zona (es. orario notturno e festivo) o di guasti dei self service in stazione;
2.che le tariffe di biglietti ed abbonamenti restassero fisse per tutta la durata del contratto di servizio;
3.di prevedere la possibilità per abbonati e utenti di poter prendere qualunque tipo di treno in caso di ritardo di oltre 15 minuti o di soppressione del proprio treno, senza nessun aggravio di spesa;
4.di prevedere un incremento qualitativo e quantitativo dei servizi a bordo treno che in stazione;
5.di prevedere un incremento qualitativo, quantitativo e tempestivo dei servizi di informazione in stazione e a bordo treno;
6.di prevedere la possibilità per i Comitati dei Pendolari accreditati di avere l’opportunità di accedere all’eventuale PIC per il monitoraggio e controllo dei treni in riferimento ai ritardi e alle soppressioni;
7.di attuare la pratica della corresponsione del “bonus” agli abbonati del trasporto regionale. con  le risorse ottenute dalle sanzioni elevate a Trenitalia in caso di disservizi (ritardi, soppressioni, climatizzazione, carenze igieniche e di manutenzione, ecc.);
8.che nel nuovo contratto di servizio venissero introdotti criteri e parametri che tenessero finalmente conto del concetto di qualità del servizio in termine di efficienza ed efficacia, visto dal punto di vista dell’utente in generale e nello specifico dai pendolari, che sono quelli che, a noi e,
pensiamo anche all’Istituzione regione interessino maggiormente, evitando così che il controllato diventi controllore;
9.di nominare un apposito “Comitato di Qualità”, composto oltre che da rappresentanti della Regione e di Trenitalia anche da rappresentati dei Comitati dei Pendolari per la valutazione della
qualità del servizio e per la formulazione di proposte finalizzate all'innalzamento degli standard qualitativi;
10.di prevedere degli incontri con i rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori e dei Comitati dei Pendolari, attraverso specifici confronti da convocare, di norma, ogni tre mesi, per la verifica del rispetto degli impegni assunti da Trenitalia nella Carta dei Servizi. La verifica periodica sullo stato e sulla programmazione dei servizi, sulle criticità emerse e sull'efficacia dei provvedimenti assunti in merito e per l'ascolto dei rappresentanti dei Consumatori e dei Comitati dei Pendolari in merito alle problematiche rilevate e ad eventuali suggerimenti.
11.di impegnare l’impresa ferroviaria ad attivare e mantenere attivo un servizio di informazione telefonica fissa attivo giornalmente in specie nei casi di emergenza e/o criticità;
12.di prevedere un’effettiva riduzione dei tempi di percorrenza che di anno in anno aumentano nell’interesse dell’impresa ferroviaria per riuscire a garantire gli standard di puntualità;
13.di prevedere negli standard di qualità regole ben precise e verifiche mensili.
Proposte che sono in parte o del tutto rimaste inascoltate.
Abbiamo volutamente fatto presente come gli utenti del trasporto ferroviario, si basino sull’orario di trasporto per effettuare scelte non solo di viaggio, ma di vita, arrivando ad organizzare i ritmi del lavoro in base all’offerta di trasporto ferroviario, quindi è necessario che tale orario venga rispettato con il massimo rigore, e che inoltre tutte le variazioni stagionali ed annuali vengano concordate in modo da evitare eccessivi sconvolgimenti all’utenza.
Avevamo espressamente richiesto che il Contratto di Servizio desse delle garanzie precise e che una parte del corrispettivo (tra il 10 e il 20%) venisse legato ai risultati raggiunti in termini di diminuzione di tempi di percorrenza, puntualità, pulizia, numero effettivo di passeggeri trasportati, soddisfazione utenza, comfort, informazioni tempestive all’utenza, area particolarmente critica di Rete Ferroviaria Italiana, e di prevedere un miglioramento generale con un’attenzione particolare per i pendolari, che sono utenti sistematici dei treni, in base a precisi parametri quantificabili e misurabili.
Una domanda ci sorge spontanea se l’impresa ferroviaria ha già incassato 223.071.840,00 per il Contratto di Servizio “Ponte 2015-2016” e ha investito 40 milioni di euro corrispondenti ai 6 treni “Jazz” messi in esercizio a fine 2016 e dovrà incassare ulteriori 1.198.739.200,00 di euro per il Contratto di Servizio “Decennale 2017-2026” perché gli investimenti previsti nel contratto decennale, da parte di Trenitalia, sono pari a soli 42,5 milioni di euro e tra l’altro previsti non per acquistare materiale rotabile da impiegare nel decennio ma relativi ad investimenti vari quali il revamping dei treni già in esercizio; interventi di ammodernamento agli impianti di Palermo, Messina e Siracusa ed investimenti in tecnologia ed informatica (all’art. 16 del contratto).
Teniamo a precisare che stiamo ancora aspettando la linea telefonica fissa per informazioni all’utenza, il Wi-Fi già peraltro previsti nel contratto ponte scaduto da 3 anni.
Avevamo chiesto, inoltre la possibilità di prevedere nel nuovo contratto delle linee di abbonamenti per le forze dell’ordine e per gli studenti e di prevedere nel Comitato di Verifica e Controllo della qualità con un componente dei Comitati Pendolari, senza aver ottenuto risposta.
Non desideriamo entrare nel merito, di ritardi, di soppressioni, di tempestiva informazione a bordo treno ed in stazione, di disservizi infrastrutturali, di allungamento delle percorrenze, di mancanza di personale, d materiale difforme al programma di esercizio, della scomparsa del personale addetto all’antievasione, del comfort a bordo, della climatizzazione, di servizi metropolitani senza alcuna logica, di orari che non prevedono la continuità di viaggio, etc.
Desideriamo invece chiedere all’assessore regionale ai trasporti, di tanto in tanto, di salire su alcuni treni regionali per sentire l’umore degli utenti e rendersi conto della qualità dei servizi che la regione paga all’impresa ferroviaria. Chiediamo inoltre di conoscere le penalità o le premialità effettuate all’impresa di trasporto ferroviario negli anni 2016, 2017 e 2018.
Spetta alla Regione Siciliana la responsabilità di assicurare un trasporto efficiente ed efficace e migliori condizioni di viaggio e l’opportunità di valutare le richieste dell’utenza pendolare, facendole proprie, che vive sulla propria pelle disagi e disservizi e di voler attenzionare le richieste dei territori che seppur serviti dalla rete ferrata hanno sete di mobilità.
Il Trasporto ferroviario in Sicilia tra luci ed ombre è tutta un’altra storia.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

venerdì 28 giugno 2019

Tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, chiediamo l’intervento del Governatore Musumeci per il ripristino degli orari.


Il giorno della riapertura della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, sabato 16 febbraio 2019, il Governatore Musumeci prendeva un impegno con i pendolari. Questo è quanto dichiarava: - un impegno voglio assumere con i pendolari, che vedo qui adeguatamente rappresentati. Con Trenitalia e l’assessore Falcone ci stiamo impegnando per fare modificare gli orari dei treni soprattutto i primi treni della mattinata perché sono stati concepiti senza tenere assolutamente conto delle esigenze dei pendolari. Viaggiare in treno conviene, viaggiare in treno è più economico, viaggiare in treno è più ecologico, viaggiare in treno… - così si concludeva l’intervento del Presidente Musumeci. E allora se l’impegno era di modificare gli orari perché non adeguati alle esigenze dell’utenza e dei pendolari, perché da sei corse treno dal 15 aprile sono state cancellate due corse e in particolare la prima corsa che partiva da Catania alle ore 5.38 penalizzando, così, tutti i pendolari che da molti anni si servivano di questo treno del mattino per raggiungere Caltagirone e poter proseguire per Niscemi e Gela con il bus sostitutivo al treno delle ore 7.50?
L’assessore On. Falcone ci spieghi e spieghi ai pendolari del calatino perché nei nuovi orari voluti dalla Regione ed entrati in vigore il 15 aprile 2019 è stato cancellato il treno regionale 12805 delle ore 5.38 così come il bus sostitutivo PA801 che da Caltagirone partiva alle 7.50 passando per Niscemi e arrivare a Gela?
L’assessore On. Falcone ci spieghi e spieghi ai pendolari di Scordia, Militello, Vizzini-Licodia, Grammichele come potranno raggiungere Caltagirone alle 7.28 per poi proseguire per Niscemi e Gela con il bus sostitutivo al treno PA801 che è stato cancellato?
L’assessore On. Falcone ci spieghi e spieghi ai pendolari perché il servizio bus sostitutivo al treno delle ore 7.50 tra Caltagirone-Niscemi e Gela non è stato effettuato dall’impresa ferroviaria Trenitalia ma è stato affidato ad un azienda di trasporto privato anzichè affidarlo all’Azienda Siciliana Trasporti della Regione, risparmiando così risorse pubbliche e km-treno?
L’assessore On. Falcone confermi o smentisca se i costi dei bus sostitutivi al treno tra Caltagirone-Niscemi e Gela pari a 2,70 € a km con i costi dei bus dei privati pari a 1,09 € a km, dati venuti fuori nell’incontro del tavolo tecnico tenutosi a Caltanissetta lo scorso 6 marzo 2019 siano veri o meno?
Non serve aver messo delle pezze alla mobilità con bus dei privati, aggiungendo altri costi, da Scordia, da Militello e da Caltagirone, occorre nell’immediato ripristinare le 6 vecchie corse treno e i bus sostitutivi tra Caltagirone, Niscemi e Gela così come avevamo chiesto sin dall’inizio e precisamente di voler effettuare il servizio con una coppia di treni che facessero la spola tra Catania e Caltagirone raccordati ai bus sostitutivi tra Caltagirone, Niscemi e Gela. Avevamo anche chiesto che i bus sostitutivi tra Caltagirone, Niscemi e Gela non potevano e non dovevano essere considerati come servizio scolastico da settembre a giugno ma per l’intero anno.
Questa dovrebbe essere la soluzione per far ripartire il servizio, anche in fase sperimentale, sulla relazione ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela a prescindere se vi sia il Minuetto o le veterane Aln668:
Treno regionale da Catania alle 5.40 e bus sostitutivo da Caltagirone per Niscemi e Gela alle ore 7.30
Treno regionale da Caltagirone alle 5.50 arrivo a Catania alle ore 7.30
Treno regionale da Catania alle 14.25 bus sostitutivo da Caltagirone per Niscemi e Gela alle ore 16.00
Treno regionale da Caltagirone alle 14.30 arrivo a Catania alle ore 16.05
Treno regionale da Catania alle ore 18.40 bus sostitutivo da Caltagirone per Niscemi e Gela alle ore 20.30
Treno regionale da Caltagirone alle 19.05 arrivo a Catania alle ore 20.40
Da prevedere alla stazione centrale di Catania le eventuali coincidenze con i treni in partenza per Messina.
Una considerazione ci sorge spontanea: prima che intervenisse la regione vi erano in servizio n.3 coppie treno, pari a 6 treni-giorno, corrispondenti a 546 treno*km-giorno per un totale di 3.276 treno*km a settimana. Ora con gli orari voluti dalla Regione e non concordati con i pendolari, la situazione è la seguente: il nuovo servizio viene espletato da 2 coppie treno pari a quattro treni giorno, corrispondenti a 364 treno*km-giorno per un totale di 2.457 treno*km a settimana considerando anche le due coppie treno della domenica anch’esse inutili visti gli orari.
Risulta evidente che da 13.104 treno*km mensili si è passati a 9.828 treno*km, con una decurtazione di oltre 3.000 treno*km mensili che sicuramente verranno utilizzati in altre relazioni ferroviarie nonostante il territorio chiedesse di ottimizzare gli orari esistenti delle 6 corse giornaliere, disattendendo anche l’impegno preso con i pendolari dal Governatore della Regione di sistemare gli orari della mattina.
Speravamo Ill.mo Presidente che la riapertura della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela fosse la volta buona, visto l’impegno preso, per programmare e dare un servizio ferroviario sensato a un territorio assetato di mobilità, da anni lasciato al suo declino, con uno sperpero di risorse pubbliche e di km*treno.
Allo stato delle cose dobbiamo dire che non è stato così, addirittura, è stato ancora una volta danneggiato da ulteriori penalizzazioni che potranno grazie al Suo autorevole intervento essere ripristinate prima possibile non aspettando il cambio orario del 15 dicembre 2019.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

giovedì 18 aprile 2019

Tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela. Tutto da rifare

Ci è sembrato strano che il territorio, il giorno della riapertura
(16/02/2019) della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone alla circolazione, chiedeva più servizi alla politica ma con la nuova proposta commerciale del 15 aprile scompaiono due corse treno dal lunedì al sabato.
Le proposte fatte anche all’assessore regionale ai trasporti a mezzo pec il 3/12/2018, il 15/02/2019 e il 12/03/2019 non hanno avuto risposta ne sono state prese in considerazione.
Queste le proposte avanzate sugli orari in vigore sino al 13 aprile 2019:
-Avevamo chiesto di ottimizzare gli attuali orari creando da Caltagirone il corrispettivo treno del mattino a quello di Catania, considerando l’arrivo a Catania all’incirca verso le 7.10/7.20;
-di spostare la partenza da Catania dalle 13.16 alle 14.20/14.25 creando il corrispettivo treno da Caltagirone grossomodo allo stesso orario e l’ultimo treno da Catania delle ore 17.00 alle 18.30/18.45 e così anche il treno da Caltagirone;
-Avevamo suggerito, a dire il vero, di considerare gli orari standard lavorativi 7.30/13.30 e 8.00/14.00 e di programmare gli orari delle corse prevendo di arrivare 15/20 minuti prima e di ripartire 15/20 minuti dopo l’orario di fine lavoro in fase sperimentale sino a sabato 8 giugno data in cui entrano in vigore gli orari estivi. Ciò avrebbe consentito un attento monitoraggio sulla frequentazione, considerato che la tratta è stata chiusa quasi tre anni. A fronte dei dati rilevati da questa fase sperimentale si poteva rivedere l’intera offerta commerciale della tratta Catania, Caltagirone, Niscemi e Gela;
-Avevamo anche suggerito di voler prendere in considerazione la possibilità di affidare i collegamenti tra Caltagirone, Niscemi e Gela ad una coppia di bus dell’Azienda Siciliana Trasporti, evitando così uno spreco di treno*km fatti con i bus sostitutivi di Trenitalia Spa almeno sino alla ricostruzione del viadotto ferroviario crollato l’11 maggio del 2011 in C.da Angeli-Piano Carbone in territorio di Niscemi oltre ad un risparmio di risorse economiche pubbliche. Da considerare che i km*treno risparmiati (46 km x 5 corse bus sostitutivi) potevano essere impiegati in altre relazioni sino alla ricostruzione del viadotto di Piano Carbone;
-Avevamo anche avanzato la proposta di creare ai bus sostitutivi le coincidenze alla Stazione di Gela con i Ragusa-Caltanissetta-Palermo.
Tutte queste proposte non sono state prese in considerazione da parte di chi aveva garantito più mobilità e più servizi, tenuto conto che a pagare il servizio è la Regione Siciliana.
Tra l’altro con l’ultimo investimento sull’infrastruttura di oltre 10 milioni sono stati migliorati i tempi di percorrenza sull’intero tracciato che scenderanno dagli attuali 110 a 94 minuti rendendo così più appetibile la ferrovia nei confronti del gommato. Ma la strana valutazione dei costi benefici ha fatto sì di far correre sui binari della ferrovia Catania-Caltagirone-Niscemi-Gela il “treno della politica” e non quello dei fabbisogni dei territori e della gente.
Al tavolo tecnico tenutosi a Caltanissetta il 6 marzo scorso, presentataci la nuova rimodulazione dei nuovi orari, avevamo fatto presente che i bus sostitutivi al treno da Caltagirone a Niscemi e Gela non avrebbero avuto più senso perché non avrebbero più assicurato la continuità di viaggio ai treni in arrivo e/o partenza da Caltagirone e Gela.  Occorre infine fare chiarezza sul costo a km dei bus sostitutivi al treno. Infatti sembrerebbe che un km*treno fatto con i bus sostitutivi venga pagato all’impresa ferroviaria Trenitalia circa 2 euro e 70 mentre alle aziende di trasporto private la Regione paga 1 euro e 09 centesimi a km.
Non desideriamo entrare nel merito ma qualcuno ci confermi o smentisca questi dati venuti fuori nell’incontro del tavolo tecnico tenutosi a Caltanissetta lo scorso 6 marzo 2019.
Il servizio sulla Catania-Caltagirone-Gela andrebbe fatto con una coppia di treni (Minuetto e/o Aln668) creando l'incrocio a Lentini Dir.ne o Fildidonna visto che non è possibile poter fare incroci sino a Caltagirone. 
Qualcuno ci spieghi qual è l'utilità del treno festivo 12816 delle ore 12.30 che arriva a Catania alle 14.04 per ripartire da Catania col treno 12817 delle ore 15.00 ultimo treno della sera?
Qualcuno ci spieghi con quali mezzi gli utenti, avendo eliminato il primo treno (12805) da Catania delle ore 5.38 potranno raggiungere Caltagirone per proseguire per Niscemi e Gela?
Qualcuno ci spieghi perchè sono stati programmati e a carico di chi i due bus della Etnatrasporti il primo alle 7.50 da Caltagirone e il secondo da Gela alle 13.15, che nessuno sapeva e che tra l'altro non sono visibili e/o acquistabili sul portale di Trenitalia? 
Qualcuno ci spieghi come fa un pendolare che da Militello deve arrivare a Caltagirone per prendere il bus delle 7.50 visto che il primo treno delle 5.38 da Catania è stato cancellato?
Qualcuno ci spieghi perchè le corse dei bus sostitutivi tra Caltagirone-Niscemi e Gela vengono considerate scolastiche?   
Da queste considerazioni avevamo suggerito che era necessario, opportuno ed urgente sistemare i nuovi orari tra Catania, Caltagirone, Niscemi e Gela e viceversa per evitare enormi disagi a studenti e lavoratori ma così non è stato per volontà politica, già da lunedì 15 aprile 2019.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 16 aprile 2019

Una mattinata di disagi sulla relazione ferroviaria ionica.

Catania. Martedì 16 aprile 2019 – I primi treni del mattino della fascia oraria tra le 5.00 e le 9.00 sulla relazione Messina-Catania-Siracusa hanno subito pesanti ritardi.
Nel dettaglio i primi dodici treni penalizzati:
- sei hanno accumulato ritardi per 300 minuti pari a 5 ore (3865, 12865, 26576, 12868, 3866, 12780);
- tre sono stati soppressi e/o limitati  per un totale di 85 treno*km (26577, 26672, 26579);
- gli altri tre hanno transitato più o meno regolarmente (26575, 12866,12861).
E’ divenuto ormai una costante l’annuncio della sala operativa: Guasto temporaneo agli impianti di circolazione” del gestore dell’infrastruttura “Rete Ferroviaria Italiana Spa”. Guasti ormai divenuti normalità per problemi tecnici, per manutenzioni, per condizioni meteo, per problemi ai P.L., per incidenti vari lungo la linea ferrata in quasi tutte le relazioni ferroviarie ma a piangerne sempre le conseguenze è l’utenza che si trova a recuperare ore di lavoro che nessuno mai gli rimborserà. 
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

lunedì 8 aprile 2019

Dal 15 aprile 2019 molti utenti della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Niscemi-Gela non avranno modo come raggiungere il proprio luogo di lavoro e/o studio....

Dal 15 aprile 2019 molti utenti della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Niscemi-Gela non avranno modo come raggiungere il proprio luogo di lavoro e/o studio....

Speravamo nella sua sensibilità, On. Presidente Musumeci, affinché venissero ottimizzati gli attuali orari dei sei treni in circolazione creando per la prima volta un servizio a misura dell’utenza, e ci contavamo che fossero modificati al più presto per dare risposta ai territori e ai cittadini di Scordia-Militello-Vizzini/Licodia-Grammichele e Caltagirone. Invece in virtù dei costi-benefici dal 15 aprile 2019 i treni giornalieri vengono decurtati da 6 a 4. Scompare anche il primo treno delle 5.38 da Catania che era forse l’unico orario sensato nell’ottica lavorativa. A nulla sono valse le nostre richieste di ottimizzazione degli orari. Mi sembra strano che il territorio chieda più servizi alla politica e la politica risponda con i tagli anziché provare, anche in fase sperimentale sino a giugno, di mettere a regime gli orari delle attuali sei corse treno previste sino al 13 di aprile 2019. 
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

venerdì 5 aprile 2019

Rassicurazioni di Falcone "Caltagirone-Gela per tutelare i pendolari nuovi orari e corse"


Il servizio dei bus sostitutivi dell’ex tratta ferroviaria Caltagirone-Niscemi-Gela sarà mantenuto. Lo ha reso noto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, il cui esponente del governo Musumeci, il giorno dopo le preoccupazioni manifestate da pendolari e da un Comitato degli stessi, ha precisato che i collegamenti fra il Calatino e i due centri del Nisseno saranno garantiti. Emergono, indirettamente, nel contesto di tali rassicurazioni ancora i dissensi dei pendolari. Quanto detto perché, alla luce dell’entrata in vigore dei nuovi orari, peraltro diramati ieri stesso da Trenitalia, giunge, come un fulmine a ciel sereno, la soppressione di una corsa ritenuta fondamentale. Ebbene il primo bus-treno utile che da Caltagirone partiva alle 8 per le destinazioni Niscemi-Gela, che slitta di ben 6 ore; vale a dire non partirà più alle 8, bensì alle 14,10. La parola passa all’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone. "Nessuno – dice Falcone – ha mai parlato di soppressione del servizio che, anzi, stiamo cercando di potenziare con l’Ast, per renderlo più consono alle esigenze dell’utenza. Non mi aspettavo apprezzamenti dal Comitato pendolari, ma proposte, che avessero alla base una certa onestà intellettuale. A riprova di ciò, grazie all’istituzione dell’osservatorio per i servizi ferroviari, che si riunirà a fine mese a Agrigento, faremo il punto della situazione e, contestualmente, apporteremo i dovuti aggiustamenti alle esigenze dei pendolari". Il presidente del Comitato pendolari siciliani, Giosuè Malaponti non ci sta. "Qui – dice – non è un problema di onestà intellettuale, ma di disagi correlati alla mobilità dei pendolari. Visti i nuovi orari, peraltro non concordati con nessuno, studenti e lavoratori avranno ancora difficoltà a giungere nelle loro destinazioni, giacché il bus che partiva alle 8 da Caltagirone, partirà alle 14,10. Stiamo predisponendo una lettera per chiedere i rimborsi degli abbonamenti mensili acquistati lo scorso 1 aprile. Insomma, non c’è tregue fra le parti, anche perché, sul fronte utenza, giungono altre preoccupazioni. "Il territorio Calatino – dice Angela Barresi, pendolare di Militello che lavora a Gela – non può essere isolato dal servizio di trasporto pubblico. Non ci sono linee private alternative per giungere a Niscemi e Gela". Conclude l’assessore Falcone: "Stiamo lavorando per migliorare anche i tempi di percorrenza dei treni, così come dei bus sostitutivi. Dal 15 aprile riporteremo il treno Minuetto e risolveremo tutte le discrepanze sugli orari dei treni-bus".

Gianfranco Polizzi

mercoledì 3 aprile 2019

Nuovi orari dal 15 aprile sulla Catania-Caltagirone-Gela, stop ai bus sostitutivi al treno

E’ necessario sistemare nell’immediato le percorrenze tra Caltagirone, Niscemi e Gela e viceversa per evitare enormi disagi a studenti e lavoratori che già dal 1 di aprile hanno acquistato un abbonamento mensile del quale non potranno farne uso già da metà mese. Invito tutti i pendolari che non potranno usufruire di tali servizi, quindi servendosi di altri mezzi, di chiedere a partire dal 13 aprile eventualmente il rimborso di parte del titolo di viaggio.

martedì 2 aprile 2019

Catania-Caltagirone-Gela con i nuovi orari diminuiscono le corse


Ci sembra strano che il territorio chieda più servizi alla politica e la politica risponda con i tagli anziché provare, anche in fase sperimentale sino a giugno, di mettere a regime gli orari delle attuali sei corse treno.
E’ notorio che sulla tratta in questione non vi sono dati relativi alla frequentazione sia per la chiusura prolungata (oltre due anni) che per gli orari senza senso delle attuali 6 corse.
Tra l’altro, visti gli 11 mln spesi per l’ulteriore ammodernamento e il miglioramento del tempo di percorrenza sia in andata che in ritorno (sarà di ore 1 e 34 minuti e non più di ore 1 e 50 minuti tra Catania e Caltagirone), avrebbe reso più appetibile il viaggio in treno nei confronti delle corse bus dei privati.
Ma la strana valutazione dei costi benefici ha fatto sì di far correre sui binari il “treno della politica” e non quello dei bisogni della gente.
Altra questione sollevata nel tavolo tecnico tenutosi a Caltanissetta mercoledì 6 marzo con all’odg le problematiche degli orari della Catania-Caltagirone-Gela, quella di aver fatto presente se alle nuove corse treno del 15 aprile fossero stati raccordati i bus sostitutivi al treno tra Caltagirone-Niscemi e Gela attualmente previsti nei vecchi orari sino al 13 aprile. Non ottenendo nessuna risposta.
Fatta questa premessa, tra l’altro, avevamo espressamente richiesto nelle due pec del 3/12/2018, 15/02/2019 e 12/03/2019 ( al Presidente della Regione, all’Assessore ai Trasporti, al Dirigente G.le del Dipartimento trasporti), se fosse il caso di affidare i collegamenti ad una coppia di bus dell’Azienda Siciliana Trasporti, evitando così uno spreco di treno*km fatti con i bus sostitutivi tra Caltagirone-Niscemi e Gela e viceversa, almeno sino al ripristino del viadotto ferroviario di C.da Angeli-Piano Carbone in territorio di Niscemi, crollato l’11 maggio del 2011.
Un’altra domanda avevamo sottoposto, nell’incontro del 6 marzo scorso a Caltanissetta: - quanto costano a km i bus sostitutivi al treno che collegano Caltagirone, Niscemi e Gela?  E quanto costa, invece, un km bus fatto dalle aziende di trasporto? Sembrerebbe che il treno*km con i bus sostitutivi pagato all’impresa ferroviaria Trenitalia sia di circa 2 euro e 70 mentre è di 1 euro e 09 centesimi a km quello che la regione paga alle aziende di trasporto siciliane. Ognuno tragga le proprie conclusioni.
E’ veramente inverosimile che un utente qualunque che voglia spostarsi da Caltagirone a Gela (46 km ferroviari) dal 15 di aprile debba affrontare un viaggio di 7 ore e 39 minuti, partendo da Caltagirone alle 6.11 del mattino facendo prima tappa a Catania alle 7.45, prendersi un altro treno alle ore 8.50 per arrivare a Siracusa alle 9.55, per poi ripartire da Siracusa alle 10.30 passando per Avola, Noto, Rosolini, Ispica, Pozzallo, Sampieri, Scicli, Modica, Ragusa, Donnafugata, Comiso, Vittoria, arrivando a Gela alle ore 13.50, dopo aver effettuato due cambi treno e circa otto ore di viaggio.
Se invece un altro utente vorrebbe da Gela andare a Caltagirone la situazione non cambia potrà partire da Gela alle 9.10 o 15.07 ed arrivare a Caltagirone alle 15.44 o alle 20.49 dopo due cambi treno e nel primo caso con 6 ore e 34 minuti mentre nel secondo caso con 5 ore e 42 minuti. E’ necessario sistemare nell’immediato le percorrenze tra Caltagirone, Niscemi e Gela e viceversa per evitare enormi disagi a studenti e lavoratori che già dal 1 di aprile hanno acquistato un abbonamento mensile del quale non potranno farne uso già da metà mese. Invito tutti i pendolari che non potranno usufruire di tali servizi, quindi servendosi di altri mezzi, di chiedere a partire dal 13 aprile eventualmente il rimborso di parte del titolo di viaggio.
Giosuè Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer


martedì 26 marzo 2019

Il tracciato della Catania-Palermo da raddoppio a rattoppo a differenza della Napoli-Bari AV/AC considerata strategica.

Che ben vengano le tante agognate infrastrutture in Sicilia ma è necessario una volta per tutte fare chiarezza, inaugurazioni a parte.
L’amministratore delegato di RFI, Ing. Maurizio Gentile, ha più volte annunciato investimenti in Sicilia per 14 miliardi di euro. Mai nessuno ha chiesto nello specifico a quali infrastrutture ferroviarie erano destinati questi investimenti.
Nella nota stampa di RFI Spa (di ieri), è strano che non si parli più dei paventati 14 miliardi, ma bensì di un piano di investimenti di complessivi 13 miliardi di euro per la realizzazione di nuove infrastrutture e per il potenziamento tecnologico della rete esistente.
Questi gli interventi degli 8 miliardi previsti, dichiarati nella nota stampa di Rete Ferroviaria Italiana:
in corso: finanziati i 2,3 miliardi per il raddoppio diviso in due lotti - Giampilieri-Letojanni e Taormina-Fiumefreddo;
programmati itinerario Messina-Catania-Palermo: Nodo ferroviario di Palermo, Linea Palermo-Messina, Velocizzazione Catania-Siracusa, Palermo-Trapani via Milo, Caltagirone-Gela e Ulteriori interventi.
Di questi lavori programmati desidereremmo conoscere, nel dettaglio, i piani di investimento e i relativi cronoprogramma. Ciò per fare chiarezza ed avere contezza una volta per tutte su questi 14/13 miliardi di investimenti acclarati in ogni conferenza stampa e/o inaugurazione mentre nella nota stampa di RFI Spa si parla solo di 8 miliardi.
Tenuto conto che sono infrastrutture già previste da oltre 15 anni nei vari contratti di programma tra Mit e Rete ferroviaria Italiana Spa.
In conclusione, tra gli svariati annunci che in questi ultimi anni si sono susseguiti e precisamente - alta velocità, velocità light e normale velocità - speriamo che almeno veda finalmente la luce la nuova tratta ferroviaria Catania-Palermo, anche se non sarà un raddoppio ma un rattoppo, a differenza della Napoli-Bari prevista anch’essa nello Sblocca Italia ma realizzata per intero. Ma si sa che quando occorre investire in Sicilia i tempi si allungano e diventa difficile trovare i finanziamenti. Chissà perché!!!
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

domenica 17 febbraio 2019

La nostra richiesta alla Regione è quella di ottimizzare, nel più breve tempo possibile, gli orari dell Catania-Caltagirone-Gela


Ci pregiamo fare presente alle SS.LL. 
che la riapertura della relazione ferroviaria Catania-Caltagirone con gli attuali orari, non sortirà alcun effetto sulla mobilità dei territori interessati.
Questo  perché da quando la Regione è la committente del  trasporto ferroviario isolano, non ha tenuto minimamente conto dei suggerimenti dei Comitati dei Pendolari  e quindi dei fabbisogni dei territori (Ragusa, Messina-Catania-Siracusa, Catania-Caltagirone-Gela e Palermo-Trapani).  
Fatta  questa premessa, riteniamo importantissimo informare l’Ill.mo Presidente On. Nello Musumeci e l’assessore ai  trasporti, On. Marco Falcone, in merito alla ottimizzazione degli orari e delle relative tracce orarie della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, in considerazione della riapertura alla circolazione ferroviaria di lunedì 18 febbraio 2019. 
In seguito alla pubblicazione dei nuovi orari, già acquistabili sul portale di Trenitalia.com, vogliamo fare presente che per il terzo anno consecutivo sulla tratta ferroviaria Catania-Caltagirone vengono confermati orari senza alcun senso logico, rendendo del tutto inappetibile l’offerta ferroviaria su un territorio con una sete di mobilità ecosostenibile che unisce due province.  
Tutto ciò, lo riteniamo indispensabile, tenuto conto che il Committente è la Regione Siciliana, e questo dovrebbe assicurare, a differenza di quanto è stato fatto negli anni precedenti, quando la competenza era del Ministero dei Trasporti, una vera mobilità con orari che soddisfino i territori e le esigenze dei cittadini-utenti-pendolari. Soprattutto alla luce degli enormi investimenti che sono stati fatti nell’ultimo decennio per il mantenimento ed il buon funzionamento della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela. 

sabato 16 febbraio 2019

Catania-Caltagirone-Gela rivedere URGENTEMENTE l’offerta commerciale (orari treni)


Al Presidente della Regione Siciliana On. Nello Musumeci 
All’Assessore Regionale Infrastrutture, Mobilità e Trasporti Avv. Marco Falcone 
Al Dirigente Generale Dott. Fulvio Bellomo Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti 
Al Dirigente Servizio 2° Dott. Giuseppe Di Miceli Piano Regionale dei Trasporti e Trasporto Regionale
Ferroviario 
Agli Organi di Stampa
Loro Sede 
Oggetto: Catania-Caltagirone-Gela rivedere URGENTEMENTE l’offerta commerciale (orari treni).- 
Ci pregiamo fare presente alle SS.LL. 
che la riapertura della relazione ferroviaria Catania-Caltagirone con gli attuali orari, non sortirà alcun effetto sulla mobilità dei territori interessati.
Questo  perché da quando la Regione è la committente del  trasporto ferroviario isolano, non ha tenuto minimamente conto dei suggerimenti dei Comitati dei Pendolari  e quindi dei fabbisogni dei territori (Ragusa, Messina-Catania-Siracusa, Catania-Caltagirone-Gela e Palermo-Trapani).  
Fatta  questa premessa, riteniamo importantissimo informare l’Ill.mo Presidente On. Nello Musumeci e l’assessore ai  trasporti, On. Marco Falcone, in merito alla ottimizzazione degli orari e delle relative tracce orarie della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, in considerazione della riapertura alla circolazione ferroviaria di lunedì 18 febbraio 2019. 
In seguito alla pubblicazione dei nuovi orari, già acquistabili sul portale di Trenitalia.com, vogliamo fare presente che per il terzo anno consecutivo sulla tratta ferroviaria Catania-Caltagirone vengono confermati orari senza alcun senso logico, rendendo del tutto inappetibile l’offerta ferroviaria su un territorio con una sete di mobilità ecosostenibile che unisce due province.  
Teniamo a precisare che la Catania-Caltagirone è chiusa dal mese di settembre 2017 a tutt’oggi con la seguente motivazione: “lavori di manutenzione straordinaria”. Ma di lavori non se ne sono visti se non in queste ultime settimane, alla luce di un finanziamento di circa 10 milioni di euro.
Le corse treno, in questo anno e mezzo sono state effettuate con bus sostitutivi che hanno viaggiato vuoti. 
Ritornando sugli orari che entreranno in vigore  il 18 febbraio 2019, abbiamo rilevato che così come strutturati non soddisfano in nessun modo le esigenze dell’utenza  che da Catania si sposta verso Caltagirone e viceversa. Questi gli orari e le fermate: 
CATANIA-CALTAGIRONE (Scordia - Militello - Vizzini/Licodia - Grammichele e Caltagirone):  
Regionale 12805 da Catania alle ore 5.38 arrivo a Caltagirone alle ore 7.28 percorrenza h.1:50 
Regionale 12809 da Catania alle ore 13.16 arrivo a Caltagirone alle ore 15.10 percorrenza h. 1:54 
Regionale 34763 da Catania alle ore 17.00 arrivo a Caltagirone alle ore 18.49 percorrenza h. 1:49  
CALTAGIRONE-CATANIA (Grammichele - Vizzini/Licodia - Militello - Scordia e Catania):
Regionale 12806 da Caltagirone alle ore 8.00 arrivo a Catania alle ore 9.38 percorrenza h.1:38 
Regionale 12809 da Caltagirone alle ore 15.23 arrivo a Catania alle ore 16.54 percorrenza h. 1:31 
Regionale 34763 da Caltagirone alle ore 19.18 arrivo a Catania alle ore 20.55 percorrenza h. 1:37 
Attenzionando questi orari, risulta piuttosto evidente quanto siano incompatibili con la tempistica di chi viaggia per motivi di lavoro o di studio. I treni ci sono ma è necessario ed opportuno ottimizzare gli orari per dare la possibilità alla gente di poter avere un treno che li porta ed uno che li ritorna in orari lavorativi. Da queste gravi incongruenze chiediamo che vengano immediatamente modificate le tracce orarie degli attuali treni considerando la possibilità di strutturare i nuovi orari in base agli orari standard lavorativi: 7:30/13:30 -  8:00/14:00 dando la possibilità di arrivare 15/20 minuti prima dell'orario di lavoro e far ripartire 15/20 minuti dopo la fine dell'orario di lavoro.
Avendo voluto controllare le corse dei bus di alcune aziende di trasporto su gomma sempre sulla stessa linea Catania-Caltagirone, abbiamo riscontrato che vengono effettuate 12 corse giorno dall’Azienda Siciliana Trasporti (AST) tra Catania-Caltagirone (e viceversa) e 4 corse giorno dalla Etnatrasporti tra Catania-Caltagirone (e viceversa), tra l’altro in tempi di percorrenza più brevi e con meno costi di viaggio.  Quindi, chi mai prenderà il treno, visti gli orari insensati, che da Catania a Caltagirone impiega due ore circa e pure ad un costo di ticket superiore a quello delle altre aziende?
Quello che in questi anni, ad ogni cambio orario abbiamo cercato di far capire al Dipartimento Trasporti Regionale, è che non chiedevamo di avere più treni durante l’arco della giornata ma di ottimizzare le tracce orarie esistenti per renderle più vicine alle esigenze dell’utenza pendolare e dei territori. 
Ci chiediamo dunque: come mai il Dirigente Responsabile U.O. Servizio 2.01 del Dipartimento Trasporti, Ing. Michele Zambuto, che si occupa dell’affidamento dei servizi di trasporto pubblico ferroviario, della gestione, controllo e monitoraggio dei Contratti di servizio, della determinazione del livello dei servizi minimi e dei rapporti con l'utenza del servizio ferroviario regionale, non abbia mai pensato di rivedere questa offerta commerciale sulla Catania-Caltagirone?
La nostra richiesta è quella di ottimizzare, nel più breve tempo possibile, gli attuali 170 mila km*treno annui, altrimenti sarebbe più conveniente abbandonare la ferrovia.  Perché così come è strutturato l'orario è uno spreco di risorse economiche pubbliche e uno sperpero di treno*km, che potrebbero essere impiegati in altre relazioni, lasciando la Caltagirone-Catania al gommato visto che sulla stessa tratta vengono impiegati 16 coppie di bus ogni giorno.
In conclusione chiediamo al Presidente della Regione, Nello Musumeci e all'assessore regionale ai trasporti, Marco Falcone, che in tempi brevi venga rivisto l'orario ferroviario della Catania-Caltagirone in funzione delle esigenze della mobilità dei cittadini dei comuni di Grammichele, Vizzini-Licodia, Militello, Scordia, affinché questo spreco di risorse pubbliche e sperpero di km*treno perpetrato oramai da anni, sulla tratta ferroviaria Caltagirone-Catania, abbia fine. 
Siamo convinti che questo tratto di ferrovia debba asservire alle esigenze non dell'impresa ferroviaria ma alle effettive esigenze di mobilità dei cittadini. 
E’ opportuno che nella questione intervengano i Sindaci dei territori interessati dalla ferrovia per garantire ai propri cittadini un trasporto ferroviario efficiente ed efficace.  
Tutto ciò, lo riteniamo indispensabile, tenuto conto che il Committente è la Regione Siciliana, e questo dovrebbe assicurare, a differenza di quanto è stato fatto negli anni precedenti, quando la competenza era del Ministero dei Trasporti, una vera mobilità con orari che soddisfino i territori e le esigenze dei cittadini-utenti-pendolari. Soprattutto alla luce degli enormi investimenti che sono stati fatti nell’ultimo decennio per il mantenimento ed il buon funzionamento della tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela.
F.to  Giosuè Malaponti Presidente Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer
Catania, 15 febbraio 2019 a mezzo PEC

giovedì 14 febbraio 2019

Gli attuali orari della "Catania-Caltagirone" non garantiscono nessuna mobilità tra le due città


Il 18 febbraio riapre dopo 17 mesi la tratta ferroviaria della vergogna "Catania-Caltagirone" Gli attuali orari "Catania-Caltagirone" non garantiscono nessuna mobilità tra le due città:
- da Catania (12805) il primo treno è alle 5:38 per arrivare a Caltagirone alle 7:28 se possibile anticipare la corsa di circa 10 minuti.
Il corrispettivo da Caltagirone (12806) parte alle 8:00 per arrivare a Catania alle ore 9:38 quindi impensabile come orario proponibile all'utenza pendolare.
- da Catania (12809) alle ore 13:16 e l'ultimo (12813) alle ore 17:00. Da Caltagirone (12810) alle ore 15:23 e l'ultimo (12812) alle ore 19:18.
E' alquanto evidente dalla formulazione degli orari che è impensabile poter viaggiare da Catania e/o da Caltagirone per motivi di lavoro, studio o altro.
La strutturazione di tale orario che va avanti da diversi anni non permette minimamente ad alcuno di poter prendere in considerazione per i propri spostamenti di lavoro o studio il mezzo treno.
Da considerare la possibilità di strutturare gli orari in base agli orari standard lavorativi:
7:30/13:30 - 8:00/14:00 dando la possibilità di arrivare 15/20 minuti prima dell'orario di lavoro e far ripartire 15/20 minuti dopo la fine dell'orario di lavoro.
I treni ci sono ma è necessario ed opportuno ottimizzare gli orari per dare la possibilità alla gente di poter avere un treno che li porta ed uno che li ritorna in orari lavorativi.
La nostra richiesta è quella di ottimizzare gli attuali 170 mila km*treno altrimenti di abbandonare la ferrovia perchè così come è strutturato l'orario è uno spreco di risorse economiche e uno sperpero di km*treno, che potrebbero essere impiegati in altre relazioni, lasciando la Caltagirone-Catania solamente al gommato visto che insistono sulla stessa tratta 12 coppie bus dell'Ast, 4 coppie di bus della Etnatrasporti.
In conclusione chiediamo che in tempi brevi venga rivisto l'orario ferroviario della Catania-Caltagirone in funzione delle esigenze della mobilità dei cittadini dei comuni di Grammichele, Vizzini-Licodia, Militello, Scordia.  
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 18 dicembre 2018

AUGURI... BUONE FESTE

Porgo a nome mio e del Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer (Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali), i migliori auguri di un Santo Natale e di un proficuo Anno 2019