lunedì 15 luglio 2013

Estendere alla Sicilia la continuità territoriale o vittime di monopoli

Daremo la parola ai siciliani, con una raccolta firme su tutta la regione
Fin quando la continuità territoriale non sarà estesa in Sicilia quanto meno anche alle rotte Catania e Palermo con Roma e Milano, la nostra regione continuerà ad essere soggetta a monopoli e spartizioni del mercato. Con buona pace della concorrenza, proclamata e non praticata, e con passeggeri costretti a pagare somme elevatissime. Ricordiamo che la continuità territoriale é un servizio che garantisce ai cittadini residenti in una regione disagiata di usufruire di tariffe scontate e quindi bassissime ed accessibili a tutti. Ma non è una questione soltanto di prezzi accessibili, pur importantissima, si tratta dello sviluppo economico dell'isola. Sul tema della continuità territoriale si registra una sorta di incomprensibile "pudore", come se tale richiesta significasse invocare privilegi fuori luogo in un periodo di crisi. Ed invece non è cosi perché si tratta di colmare un divario. E vi sono tutti i requisiti requisiti previsti dall'articolo 16 del Regolamento Comunitario n. 1008 del 2008, che disciplina la materia. Infatti viene previsto che lo Stato membro «nel valutare la necessità e l'adeguatezza di un onere di servizio pubblico» deve tenere conto innanzitutto «dell'equilibrio tra l'onere previsto e le esigenza in materia di sviluppo economico della regione interessata». Possiamo dire che l'eventuale onere del servizio non soddisferebbe tale equilibrio? Certamente no, anzi si potrebbe dire che le somme destinate a tale servizio svilupperebbero enormemente le opportunità di sviluppo economico dell'isola. Il Regolamento prevede poi come secondo elemento di cui tener conto la «possibilità di ricorrere ad altra modalità di trasporto e dell'idoneità di queste ultime a soddisfare il concreto fabbisogno di trasporto, in particolare nel caso in cui i servizi ferroviari esistenti servano la rotta prevista con un tempo di percorrenza inferiore a tre ore e con frequenze sufficienti, coincidenze e orari adeguati». Tale secondo requisito è talmente palese e sussistente che non necessita di nessun commento o valutazione. Forse, gli unici commenti potrebbero essere purtroppo solo ironici. Un terzo elemento di cui tener conto è quello «delle tariffe aeree e delle condizioni proposte agli utenti». Ed è proprio quello di cui si parla in questi giorni con i salatissimi prezzi dei biglietti che stanno svuotando le già vuote tasche dei siciliani. I presupposti ci sono tutti e la strada della continuità territoriale è quella da percorrere da subito. Certamente è necessario un coinvolgimento della Regione e dello Stato, ma facciamo appello alle Istituzioni perché una volta per tutte si scelga questa strada. Da parte nostra promuoveremo delle iniziative a sostegno della proposta. Per prima cosa daremo la parola ai siciliani, con una raccolta firme su tutta la regione. In secondo luogo promuoveremo a settembre un convegno sul tema, invitando tutte le istituzioni i soggetti interessati affinché tale argomento sia il primo in agenda al rientro dalle vacanze. E ciò perché deve essere il primo in agenda per lo sviluppo economico dell'isola.
Avv. Carmelo Calì - presidente regionale Confconsumatori

La Sicilia - Domenica 14 Luglio 2013 I FATTI, pagina 6

domenica 14 luglio 2013

Il governo sblocca l'iter. Via all'Autorità: più concorrenza e tutela dei consumatori

Roma. Entro i tempi della scadenza ultimativa (luglio, aveva promesso il ministro Lupi), il governo Letta sblocca con un gesto concreto l'iter della tanto attesa Autorità dei Trasporti, indicando una terna di nomi - Andrea Camanzi quale presidente, Barbara Marinali e Mario Valducci commissari - che dovranno ora essere confermati nell'iter parlamentare previsto per la nascita dell'Authority.
«Un tema fermo da molto tempo ma molto importante - ha detto il premier Enrico Letta - per regolare un settore sostanzialmente privo di autorità di regolazione». Il plauso al governo non si fa attendere, dai sindacati (Ugl, Fit Cisl che dice, ora si concretizzi) agli esponenti politici fino a Ntv. Soprattutto il primo operatore ferroviario privato dell'alta velocità, che vede tra i principali azionisti Della Valle e Montezemolo, parla di «tassello importante per consentire il pieno e corretto sviluppo della liberalizzazione del nostro sistema di trasporto».
Lo snodo principale è infatti quello ferroviario, insito nell'anomalia di un gestore dell'infrastruttura, Rfi del gruppo Ferrovie dello Stato, concorrente pubblico degli operatori privati sulla rete. Frequenti infatti le polemiche tra Fs e i privati sui temi della «finta» liberalizzazione. La non separazione delle due funzioni crea un gap che l'Authority dei Trasporti, garante terzo, dovrà ora superare. Anche le Fs plaudono, in quanto «garanzia per un sistema di regole uguali per tutti i player e permetterà di intervenire tra l'altro sul forte squilibrio tra le diverse modalità: un problema che ha ricadute sull'ambiente e sui costi sociali».
Critiche tuttavia arrivano dai consumatori che bacchettano l'esecutivo per non averli consultati prima di decidere. «Un atto importantissimo», dice il titolare delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi che sottolinea anche il profilo «di garanzia terza» dei componenti l'Autorità che dovrebbe dare un impulso a liberalizzare settori dominati da monopolisti sia nazionali che locali e «interviene a regolamentare settori fondamentali quali ferrovie, trasporto regionale e trasporto pubblico locale, dove l'Italia era indietro», ha detto Lupi. Contrario invece l'ex ministro dei Trasporti Altero Matteoli, che reputa un errore «quando la politica delega». «Al di là del giudizio sulle persone, il criterio delle nomine segue ancora una volta vecchie logiche politiche - afferma Linda Lanzillotta (Scelta Civica) - Non si può passare senza soluzione di continuità dal Parlamento a una autorità che dovrebbe essere per sua natura indipendente».
Molteplici e strategici i compiti dell'Authority, innanzitutto «colmare il gap attualmente esistente nel sistema di regolazione dei servizi a rete»; inoltre dovrà assicurare tutela dei consumatori e utentia; regolare, promuovere lo sviluppo di condizioni concorrenziali nei diversi comparti; condizioni eque e non discriminatorie di accesso alle infrastrutture da parte dei soggetti che esercitano servizi di trasporto; adeguati livelli di efficienza e di qualità dei servizi; livelli tariffari equi.
Paola Barbetti 
La Sicilia - Sabato 13 Luglio 2013 I FATTI, pagina 7

Sicilia, al palo 118 progetti finanziati. 5 miliardi nel "frigo" della burocrazia

Catania. La paura e la disillusione non sono primizie d'estate. Più volte gli imprenditori edili hanno lanciato l'allarme sulle opere pubbliche nel "freezer Sicilia", denunciando gli intoppi burocratici e le responsabilità istituzionali di un tesoretto (di fondi assegnati e non spesi) che l'Isola rischia di perdere. Ma stavolta Ance Sicilia, l'associazione dei costruttori edili di Confindustria, ha fatto diligentemente i compiti a casa. Spulciando bandi, plafond comunitari e delibere di finanziamento. E mettendo una "X" su ogni opera che in Sicilia risulta con copertura finanziaria ma resta ferma al palo.
Il risultato? Impressionante: «ben 118 interventi in stand-by per un importo totale di 5,15 miliardi di euro. E di questi 94 per 982 milioni di euro sono compresi nella delibera Cipe numero 60 del 2012 (opere idriche, fognarie e depuratori) per la quale il termine di avvio dei lavori è stato prorogato al prossimo 31 dicembre, pena la revoca delle risorse». Le uniche mosche bianche? «Solo nel caso della Siracusa-Gela si sono da poco concluse le procedure di gara e per la Palermo-Agrigento sono stati consegnati i primi lavori all'impresa».

La gravità non è soltanto nelle cifre (e per chi crede nei segni dei numeri 118 opere bloccate richiamano l'idea dell'ambulanza per soccorrere un malato moribondo), ma anche nelle ragioni alla base di questo stallo: «l mercato delle opere pubbliche in Sicilia è sostanzialmente fermo, ma non è solo un problema di mancanza di risorse: quasi tutti i progetti per nuove infrastrutture dotati di copertura finanziaria negli ultimi anni sono bloccati dalla burocrazia o dalla mancanza di volontà politica».
Quella di Ance Sicilia non è soltanto una sterile denuncia, perché l'intervento comprende anche alcune soluzioni da proporre al governo regionale, le quali saranno messe a punto martedì prossimo in una riunione del Comitato di presidenza guidato da Salvo Ferlito. «Siamo determinati - assicura il presidente di Ance Sicilia - a ottenere dalla Regione un deciso intervento su tutte le stazioni appaltanti, affinché pubblichino i bandi di gara di tutti i progetti esecutivi pronti e provvedano a redigere i progetti per i quali hanno ottenuto i finanziamenti. Sarebbe un crimine perdere 5 miliardi di finanziamenti europei e statali quando la Regione va in cerca di risorse per scongiurare il default». Ma come? Visto che non è stato possibile incontrare il governatore Crocetta - afferma Ferlito - vogliamo riprendere il positivo lavoro avviato con l'assessore alle Infrastrutture Nino Bartolotta e le altre organizzazioni nel tavolo tecnico riunitosi lo scorso mese di aprile. Ma stavolta in sinergia con l'assessore all'Energia, Nicolò Marino, così come da noi richiesto lo scorso 4 giugno, per affrontare anche l'urgente problema delle opere idriche e fognarie».
Se non dovessero arrivare le risposte attese, i costruttori siciliani - un po' per provocazione, un po' per disperazione - si riservano anche un clamoroso "piano B": «per le nostre imprese in atto resta una sola alternativa: quella di espandere le attività all'estero. Dopo alcune esperienze positive in corso in vari Paesi, abbiamo sondato favorevolmente le opportunità offerte dal Kenya e il prossimo 19 luglio riceveremo a Palermo la visita di due ministri di questo strategico Paese dell'Africa».
Mario Barresi
- La Sicilia - Sabato 13 Luglio 2013 Regione, pagina 4
twitter: @MarioBarresi

sabato 13 luglio 2013

Replica alla campagna del nostro giornale sul caro tariffe Alitalia nega i rincari, ma usa dati fasulli.

Monopolio. Alitalia approfitta del suo monopolio sulla Sicilia.
La responsabile delle relazioni con i media dell'Alitalia, Antonella Zivillica, ci scrive in risposta alle nostre critiche sul caro tariffe: «Gentile Direttore, i quattro articoli di Tony Zermo pubblicati su "La Sicilia" nei giorni scorsi richiedono una nostra risposta con argomentazioni chiare e puntuali che vi preghiamo quindi di pubblicare. Alitalia non applica tariffe insostenibili, capestro e fuori mercato come affermano tali articoli. La tariffa più bassa è di 106 euro andata e ritorno, pianificando il viaggio con un anticipo di 10 giorni. Si trovano inoltre, e sono normalmente disponibili, tariffe a prezzi certamente inferiori: ad esempio la miglior tariffa disponibile oggi per viaggiare domani è di 229,85 euro andata e ritorno. Ovviamente esistono anche tariffe più elevate che sono dedicate ai passeggeri business e che consentono, quindi, massima flessibilità di viaggio in termini di modifica dell'orario e del giorno del volo.
«Ci teniamo anche a ricordare che tutti i voli Alitalia, di qualunque prezzo e classe, offrono una serie di servizi inclusi quali il bagaglio, il check-in in aeroporto in alternativa a quello on-line, l'assegnazione del posto a bordo, snack e bibite. Servizi che si pagano a caro prezzo con le compagnie low cost e che riducono sicuramente il divario di prezzo già modesto.
«Ci consenta inoltre di soffermarci sul nostro nuovo Piano Industriale, presentato la settimana scorsa e in anteprima al vostro sindaco, che dimostra come la Sicilia abbia, in questo progetto, un ruolo strategico preminente. Il nuovo Piano prevede di dedicare 14 aerei (rispetto agli 11 di oggi, + 27%) ai collegamenti da/per la Sicilia che saranno operati da Alitalia e dal nuovo brand Air One; quest'ultima, in particolare, potenzierà in maniera sostanziale i voli internazionali da/per Catania e Palermo arrivando a offrire da/per l'isola oltre 450 voli settimanali (+10% rispetto a oggi) e assicurando prezzi alla portata di tutti. Sempre nel nuovo Piano prevediamo di offrire tariffe personalizzate per specifici segmenti di clientela. Lo facciamo già oggi con i ragazzi under 26 con le tariffe "Salta su", che i giovani siciliani sembrano davvero apprezzare: nei mesi di giugno e di luglio, con trend in crescita in agosto, la Sicilia, con oltre 16.000 biglietti venduti, è risultata la Regione che ha venduto in assoluto il maggior numero di voli con tariffa "Salta su", con le quali si vola in Italia e in Europa a prezzi particolarmente convenienti. Certi che anche le prossime iniziative ancora allo studio, dedicate alle famiglie e agli stranieri che vivono nel nostro Paese, troveranno senza dubbio il favore dei vostri lettori, confidiamo di aver risposto in modo chiaro ed esaustivo alle vostre osservazioni».
Fin qua la lettera di replica alle nostre critiche, ma Alitalia gioca con i dadi truccati. Ma quali 106 euro del Catania-Roma-Catania: prenotando nel periodo dal 19 al 25 luglio non trovi tariffa più bassa di 225 euro. Gli esempi del caro tariffe sono tanti. Ho prenotato con un mese di anticipo un Catania-Torino e ritorno a oltre 300 euro e un collega ha prenotato con due mesi di anticipo il Catania-Milano sola andata per 330 euro. Andata e ritorno sarebbe costato 660 euro. Vogliamo fare altri esempi? Prendiamo il Catania-Napoli e ritorno: se parti alle 21 ti costa 176 euro, ma non trovi i collegamenti con Capri o Ischia, se invece prendi quello delle 13,30 il costo salta a 240 euro. Per fortuna in questo caso c'è la concorrenza della nave.
Vogliamo fare un altro esempio per un volo internazionale tipo Catania-Londra sola andata? Prenotato oggi per il 7 ottobre costa 93 euro, ma con partenza ore 16 e arrivo alle 20,50 quando è finita la giornata; il ritorno del 12 ottobre è a 122 euro, ma al mattino alle 7,25 quando dovrai essere a Heathrow prima delle 6 e non puoi prendere il metro, ma un tassì a 50 sterline. Alitalia gioca con le tariffe e con gli orari e approfitta dei siciliani costretti a prendere i suoi aerei ormai in posizione di monopolio dopo il forzato stop della Wind Jet. Se facciamo un paragone con il Roma-Milano dove invece Alitalia ha la concorrenza dei treni veloci vedremo che il biglietto su una tratta lunga praticamente quanto il Catania-Roma costa da un minimo di 39 euro a un massimo di 58, quasi regalato.
Alitalia non può nascondere il fatto di caricare le tariffe sui siciliani che sono costretti a muoversi solo con l'aereo. A questo punto ci troviamo in difficoltà sia per muoverci e sia per il turismo in entrata. O interviene il ministero dei Trasporti e/o la Regione per calmierare le tariffe, oppure facciamo entrare Ryanair a dispetto dell'accusa che rovina il mercato. I soci delle società di gestione dei grandi aeroporti siciliani, Catania e Palermo, invece di pensare solo a far quadrare i conti, il che è doveroso, pensino anche a come rompere questo monopolio. Il che è altrettanto doveroso.
Tony Zermo La Sicilia - Giovedì 11 Luglio 2013 I FATTI, pagina 7

Wind Jet, una cordata pronta a rilevare marchio e slot. Intanto prosegue l'iter del concordato e la causa della compagnia contro l'Alitalia

Presentata al Tribunale di Catania la manifestazione d'interesse cui seguirà l'offerta economica.
Catania. Sulla storia della Wind Jet non è ancora scesa la parola fine, anzi. Essere riusciti ad evitare il fallimento della compagnia che è stata accompagnata dalla vecchia società al concordato in Tribunale, ha fatto in modo che ancora adesso la Wind Jet sia un soggetto vivo. Vivo e anche appetibile. Mentre è infatti in corso l'iter del concordato che dovrebbe consentire di chiudere il capitolo dei debiti della Wind Jet, sia con i creditori privilegiati (Stato e dipendenti) che con i chirografari, al Tribunale di Catania è arrivata sicuramente una manifestazione di interesse per la società e un'altra starebbe per essere ufficializzata.
Circostanza, come detto, resa possibile dal fatto che è stato scongiurato il fallimento, ma anche dal percorso che la Wind Jet ha seguito dal momento in cui si è ritrovata nel tunnel della crisi e con l'accordo fallito con Alitalia, con cui si era concluso un contratto di cessione. Perché, come vedremo, in casi del genere per chi vuole rilevare una società trovare l'intero personale della compagnia con la copertura della cassa integrazione per quattro anni, significa potere fare valutazioni di natura gestionale ed economica certamente più interessanti e alleggerite da notevoli pesi di natura fiscale nei confronti del personale.
Così al Tribunale di Catania è stata presentata questa prima manifestazione di interesse per la compagnia aerea, cui dovrebbe seguire a breve scadenza anche una offerta vera e propria che il Tribunale dovrà verificare. Tutto ciò ha anche fatto scattare un ulteriore meccanismo di protezione di quel che era uno dei capitali principali della Wind Jet, cioè la richiesta all'Enac, di prolungare i tempi di conservazione dei privilegi degli slot della compagnia. Così il primo gruppo che ha presentato la sua manifestazione di interesse, guidato da un manager del Nord Italia cui farebbero riferimento alcuni imprenditori intenzionati, appunto, ad entrare nel mercato del trasporto aereo (mentre la seconda sarebbe di un gruppo siciliano legato ad ambienti imprenditoriali palermitani), presenterà l'offerta per il marchio Wind Jet e per gli slot. Sia il marchio che gli slot sono smarcati da qualunque vincolo con l'iter del concordato. Di fatto hanno un costo di partenza zero, anche se, naturalmente, altra cosa è il valore che di fatto marchio e slot possono avere avviando un'operazione societaria a tutti gli effetti in continuità con quella precedente. Per questo sarà il Tribunale a verificare la congruità dell'offerta che verrà presentata e la somma andrà ad arricchire subito dopo la quota destinata al concordato.
Quindi potrebbe nascere davvero la compagnia aerea siciliana che, anche questo è certo, avrebbe davanti a sé un grande mercato, lo stesso occupato sino ad un anno fa dalla Wind Jet che garantiva tratte a tariffe molto contenute. Proprio in queste settimane di estate (e anche oggi in questa pagina), di viaggi, di turismo, tra l'altro, il nostro giornale si sta occupando, con le inchieste di Tony Zermo, del problema del caro-tariffe da e per Catania. Un'emergenza scattata proprio all'indomani dell'uscita di scena della Wind Jet, che per anni aveva fatto volare milioni di passeggeri con tariffe quasi sociali. Non sfugge il particolare, tra l'altro, che rotte praticamente obbligate ad essere coperte con il trasporto aereo rendono estremamente redditizi i voli da e per Catania, tanto che Alitalia, attraverso la Air One, ha proprio puntato, dopo la scomparsa della Wj, ad occupare queste tratte (oltre a puntare sui lunghi tragitti) per tentare di tirarsi fuori da una nuova pesantissima crisi. Solo che, per lo meno sino ad ora, quel che è mancato ai viaggiatori è stato il riscontro delle tariffe convenienti.
La vicenda Wind Jet-Alitalia, tra l'altro, dopo il naufragio dell'accordo e dell'intesa da cui si è tirata fuori la compagnia di bandiera, si è trasferita nelle aule del Tribunale, con la denuncia della Wind Jet e la richiesta di un maxi risarcimento. Proprio nei giorni scorsi si è svolta una nuova udienza: la compagnia siciliana chiede ad Alitalia 190 milioni di euro e, in ogni caso, qualunque cifra dovesse essere accordata alla Wind Jet se il Tribunale dovesse dare ragione alla compagnia siciliana, entrerà interamente nel calderone della somma destinata ai creditori nel concordato, compresi i passeggeri.

Andrea Lodato La Sicilia - Giovedì 11 Luglio 2013 I FATTI, pagina 7

giovedì 11 luglio 2013

Sicilia: modifiche al programma di circolazione su alcune linee regionali

Variazione di orario per 7 Regionali.
Da lunedì 15 luglio sarà modificato il programma di circolazione di sette treni Regionali sulle linee Agrigento – Palermo, Palermo – Catania, Caltanissetta Centrale – Caltanissetta Xirbi.
I treni interessati sono i seguenti:
• R 3386/3387 Agrigento (6.08) - Palermo Centrale (8.18);
• R 8797 Termini Imerese (7.40) - Palermo Centrale (8.24);
• RV 3850 Palermo Centrale (6.38) - Catania Centrale (9.44);
• R 8656 Caltanissetta Centrale (6.40) - Caltanissetta Xirbi (6.50);
• R 8660 Caltanissetta Centrale (7.37) - Caltanissetta Xirbi (7.44);
• R 8617 Caltanissetta Xirbi (7.05) - Caltanissetta Centrale (7.16);
• R 8723 Caltanissetta Xirbi (8.20) - Caltanissetta Centrale (8.32).



Stretto di Messina: dal 15 luglio nuovo orario delle navi veloci della flotta Bluferries

Offerta concordata con il Ministero Infrastrutture e Trasporti. Orari in vigore fino al 30 settembre 2013. 
Da lunedì 15 luglio prenderà il via il nuovo orario delle navi veloci per i collegamenti tra Messina e Villa San Giovanni, realizzati con le imbarcazioni della flotta Bluferries (Gruppo FS Italiane).
In vigore fino al 30 settembre, gli orari delle corse sono stati concordati con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti in funzione delle risorse economiche rese disponibili dallo stesso Ministero e calibrati in relazione alle reale domanda di trasporto di persone sullo Stretto.
Per garantire un’adeguata offerta di posti ai passeggeri, è stato inibito, su alcune corse “bidirezionali”, il trasporto contemporaneo di merci pericolose.
Inoltre, saranno effettuate mediamente ulteriori 50 corse giornaliere singole a disposizione dei viaggiatori. 
Consulta i nuovi orari (.pdf 133 KB)
Fonte: Fsnews.it

martedì 9 luglio 2013

Caro tariffe la regione latitante. Solo i ricchi volano

Abbiamo segnalato come le tariffe aeree penalizzino i siciliani e siano un grosso handicap per il nostro turismo: 334 euro per un Catania-Roma e ritorno sono troppi, salta uno stipendio per una famiglia di tre persone, oppure dobbiamo concepire il viaggio aereo come un lusso per ricchi? La nostra segnalazione è un invito alla Regione a provvedere se non vogliamo che resti rachitico il nostro turismo, che ogni anno registra 12 milioni di passeggeri negli aeroporti siciliani a fronte di 24 milioni nelle sole Baleari di Spagna.
L'invito è alla Regione per due motivi: il primo è che esiste un apposito assessorato al Turismo retto da Michela Stancheris, molto brava e molto attiva, anche se insediata da pochi mesi e che in qualche modo deve intervenire sulla faccenda; il secondo motivo si riferisce alla diretta responsabilità del presidente Crocetta in quanto gli enti locali soci nella gestione degli aeroporti sono commissariati quasi tutti da persone di sua fiducia, e quindi è lui che è demandato a stabilire come intervenire d'accordo con la Stancheris.
Direte: ma le società di gestione degli aeroporti non possono imporre alle compagnie aeree di abbassare le tariffe. Questo non è vero, perché ad esempio da Malpensa arriva un esempio virtuoso di gestione delle coincidenze e delle tariffe. Fontanarossa non gestisce coincidenze per il solo motivo che non e! sistono, chi arriva a Catania si ferma a Catania. Diverso è per Palermo che ha un volo per gli Stati uniti avendo la pista sufficientemente lunga per i voli transcontinentali.
A nostro parere, Crocetta può fare alcune cose: 1) chiedere al governo di avere le somme relative ai 7 anni di cassa integrazione dei 550 dipendenti della fallita Wind Jet e con queste somme finanziare una nuova compagnia siciliana che recuperi i lavoratori e faccia una politica concorrenziale di prezzi bassi; 2) fare una cabina di regìa con un paio di manager esperti del settore che coordinino le attività degli aeroporti siciliani, i quali si muovono ciascuno per i fatti propri; 3) vendere gli scali con le giuste garanzie e i giusti controlli dando ai privati il compito di gestire gli scali siciliani, di realizzare le previste infrastrutture e di spingere sulla internazionalizzazione in modo da favorire il turismo in Sicilia, fermo da epoca immemorabile a poco più di 14 milioni di presenze annue. La società di gestione dell'aeroporto di Palermo ha dichiarato di avere intenzione di praticare la strada della privatizzazione, ma ancora non ha nemmeno nominato l'advisor per la valutazione dello scalo.
La rete aeroportuale è una «industria» indispensabile per l'economia siciliana. Finora le società di gestione hanno fatto sforzi apprezzabili, ma c'è bisogno di qualcosa di più. E questo «di più» dev'essere valutato da Crocetta e dalla Stancheris. Facciamo un solo esempio: se una famiglia vuol vedere l'Etna «patrimonio dell'Umanità» e per il viaggio occorre qualche migliaio di euro, magari sarà indotta a rinunciare per risparmiare. Moltiplichiamo questa famiglia per qualche migliaio di famiglie e vediamo quanto rischiamo di perdere. Ecco che così non si sfrutta una importante risorsa turistica. Lo stesso vale se qualche gruppo familiare vuole vedere lo stagnone di Marsala e il giovinetto di Mozia, oppure fare il bagno a Portopalo di Capo Passero, l'ultima spiaggia d'Europa.
In sostanza c'è la necessità di avere voli da e per! la Sicilia a prezzi sostenibili, e tutti debbono fare la loro parte. Facciamo un altro esempio. Sta muovendo i primi passi il nuovo aeroporto di Comiso, che finora sta spendendo in stipendi dei dipendenti senza incassare un euro. Se vogliamo che arrivi qualche compagnia è necessario il supporto dei villaggi turistici, degli imprenditori alberghieri e delle banche del territorio, altrimenti sarà difficile sopravvivere, a meno che non soccorrano i cargo per esportare i primaticci.
Non abbiamo in tasca nessuna ricetta miracolosa, diciamo solo che bisogna far qualcosa per la mobilità dei siciliani e per il nostro turismo facilitando in qualche modo una forte riduzione delle tariffe. I siciliani possono viaggiare solo con l'aereo, ma a nessun dev'essere permesso di approfittarne. Al limite può anche bastare un intervento del presidente Crocetta o del ministro dei Trasporti con i dirigenti di Air One, la low cost destinata a servire soprattutto gli scali siciliani. Lo scopo è quello di non pagare più di 250 euro un Catania-Roma e ritorno, pur prenotato all'ultimo momento: anche perché altrimenti resterebbero posti vuoti e quindi la compagnia non ha motivo di forzare troppo le tariffe. La verità è che ci vorrebbe un'Autorità di controllo sulle tariffe, ma siccome la questione riguarda soprattutto la Sicilia il governo nazionale è indotto a tralasciare. E questa è un'altra spina che Crocetta deve togliersi, tra le tante. Pensare che possano volare soltanto i ricchi è intollerabile.
Tony Zermo - La Sicilia - Lunedì 08 Luglio 2013 I FATTI Pagina 8 


lunedì 8 luglio 2013

Tariffe aeree troppo alte handicap per la Sicilia

L'Alitalia e la consociata Air One, che tra breve cambierà nome e look, stanno praticando prezzi insostenibili in Sicilia. E questo danneggia la mobilità dei siciliani e il turismo. Oggi, se non prenoti con largo anticipo, il Catania-Roma-Catania costa 334 euro e un Catania-Milano-Catania 387 euro. Ai tempi di Wind Jet un Catania-Roma e ritorno lo facevi con meno di 100 euro. Direte che la compagnia catanese è fallita per questo, e forse è anche vero, ma ciò non toglie che le tariffe troppo alte ci penalizzano come mobilità e come turismo.
Alitalia ha presentato l'altro giorno il nuovo piano industriale in cui si punta sugli aeroporti siciliani proprio perché la Sicilia è l'unica regione, tranne la Sardegna, in cui l'Alitalia non soffre la concorrenza dei treni veloci e dove non c'è altro mezzo per partire se non l'aereo. La compagnia di bandiera non è un ente di beneficenza, ha da preoccuparsi dei suoi bilanci in rosso, tuttavia si deve rendere conto che alzando le tariffe scoraggia i viaggi dei siciliani. Essendo in fase di lancio promozionale, farebbe dunque bene ad attenuare le tariffe sulle prenotazioni «last minute».
La Sardegna ha le tariffe agevolate per la «continuità territoriale», la Sicilia no, perché a suo tempo il ministro dei Trasporti Signorile decise che la Sicilia «non è isolata», quindi «non è un'isola». Vai a spiegare ai leghisti contrari al Ponte e allo stesso sindaco scalzo di Messina che abbiamo ancora i treni tradotta che impiegano due ore per trasbordare da una costa all'altra, che i prezzi dei traghetti sono cari anch'essi perché decisi da monopolisti, che l'autostrada Salerno-Reggio Calabria è ancora in fieri e che quando Dio vuole sarà ultimata si troverà sempre davanti a quel braccio di mare di 3300 metri. In sostanza la Sicilia è rimasta ferma a prima della guerra, non è cambiato nulla, se non per la realizzazione di alcune autostrade. I prezzi degli aerei sono quelli inaccettabili di 20 anni fa, allo Stretto paghiamo la vergogna di essere incapaci di realizzare un progetto, a Fontanarossa non troviamo 140 milioni per allungare la pista dell'aeroporto più affollato da Roma in giù. Come diceva Vito Scalia, la Sicilia è un gigante dalle braccia troppo corte. E qualche siciliano, diciamo noi, ha le braccia troppo lunghe.
Servizio 6 - La Sicilia - Sabato 06 Luglio 2013 Prima Pagina, pagina 1

sabato 6 luglio 2013

Placet dei Comuni alla variante del progetto di Rfi per la Giampilieri-Fiumefreddo

Da S. Alessio e Savoca l'ok al raddoppio ferroviario.
S. Alessio. Dopo anni di immobilismo si torna a parlare del raddoppio ferroviario lungo la tratta Giampilieri-Fiumefreddo. I Comuni di S. Alessio e Savoca, insieme ad Rfi, hanno dato il via libera alla variante del progetto alla presenza del referente dell'elaborato, Ugo Milone e dei sindaci Rosanna Fichera e Paolo Trimarchi. Il nuovo tracciato è previsto 200 metri a monte rispetto a quello precedente, approvato dal Cipe nel 2003. La traslazione è stata possibile grazie alla semplificazione degli impianti della nuova stazione che sorgerà nel territorio alessese, esattamente nella frazione Lacco. Il sindaco alessese Rosanna Fichera, coadiuvata dai consiglieri di maggioranza Domenico Brancato e Gianpaolo Mercurio, ha dato parere positivo, esprimendo soddisfazione a condizione che ad opera realizzata venga garantita una certa distanza tra il viadotto sul torrente Agrò e l'agglomerato urbano principale più vicino. In attesa del progetto esecutivo, il sindaco di Savoca, Paolo Trimarchi, ha espresso fiducia da parte del Comune che rappresenta. L'ing. Milone, rappresentante di Rfi, ha garantito da parte di Rete ferroviaria italiana una continua comunicazione con i Comuni coinvolti nell'intervento, perché l'opera strategica sia condivisa e accettata dalla popolazione. Il nulla osta! degli Enti Locali sarà ratificato nella riunione della cabina! di pilotaggio del Contratto istituzionale di sviluppo che sarà presieduta dall'assessore alle Infrastrutture, Nino Bartolotta, delegato alla presidenza dal governatore Rosario Crocetta. Gli amministratori e i cittadini savocesi e alessesi avevano aspramente criticato il precedente progetto in quanto, a loro avviso, avrebbe fortemente penalizzato lo sviluppo del territorio.
Carmelo Caspanello - La Sicilia -
Giovedì 04 Luglio 2013 Prima Messina Pagina 25 


giovedì 4 luglio 2013

Il sottosegretario Rocco GIRLANDA risponde, all’interrogazione dell'On. Garofalo, sulle necessità di un generale potenziamento del trasporto ferroviario in Sicilia

Necessità di un generale potenziamento del trasporto ferroviario in Sicilia, anche alla luce dei gravi e ripetuti disservizi sulla tratta ferroviaria Messina-Catania-Siracusa. Il sottosegretario Rocco GIRLANDA risponde all’interrogazione 5-00113 Garofalo. Mercoledì 3 luglio 2013 Commissione IX   ALLEGATO 2
TESTO DELLA RISPOSTA
L’Onorevole interrogante ha posto all’attenzione del Governo le problematiche afferenti i collegamenti ferroviari lungo la tratta Messina-Catania-Siracusa. Più in generale, per quanto riguarda il potenziamento delle opere ferroviarie nel Sud del Paese, evidenzio che l’Allegato X Infrastrutture ha previsto tra le opere strategiche di Legge Obiettivo (legge n. 443/2001) la realizzazione dell’infrastruttura « asse ferroviario Salerno-Reggio Calabria-Palermo » nel cui ambito si prevedono diversi interventi infrastrutturali (sia ferroviari che stradali) nella regione Sicilia. In particolare, è programmata la costruzione della tratta ferroviaria « Palermo-Catania-Siracusa » la cui progettazione preliminare della seconda tratta funzionale è stata approvata con delibera CIPE n. 147 del 2005.
Allo stato, si è in attesa del reitero del vincolo preordinato all’esproprio da parte dello stesso CIPE per proseguire con l’approvazione della progettazione definitiva. Inoltre, è in iter istruttorio la progettazione preliminare della I tratta funzionale « Catenanuova Bicocca ». La realizzazione della tratta « Palermo-Catania », rientrante nel sistema « corridoio plurimodale padano », è stata da ultimo confermata nell’Allegato XI infrastrutture per un costo complessivo di 2.851,00 milioni di euro.
Devo tra l’altro evidenziare che il Contratto di Programma tra lo Stato e Rete ferroviaria italiana (RFI) prevede la realizzazione e il finanziamento di alcuni importanti interventi strategici che riguardano il Sud d’Italia.
La pianificazione degli investimenti di RFI nel Mezzogiorno è coerente con il nuovo assetto della rete trans europea di trasporto in corso di definizione, anche nella prospettiva di sviluppo indicata a livello europeo sugli assi individuati come prioritari e che costituiranno la cosiddetta « Core network ».
Al momento, in Sicilia RFI è impegnata a dare attuazione ad una serie di interventi previsti nel vigente Contratto di Programma – che si trovano a diversi stadi di avanzamento – da realizzare in un orizzonte di medio/lungo periodo, in relazione allo sviluppo delle esigenze di mobilità ed in funzione delle disponibilità finanziarie e degli iter autorizzativi, che sono destinati ad aumentare e migliorare la capacità e la funzionalità della rete siciliana.
Tra l’altro, lo scorso 28 febbraio Ferrovie dello Stato italiane e RFI hanno sottoscritto con il Ministro per la coesione territoriale, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la regione Siciliana il Contratto istituzionale di sviluppo (istituito dall’articolo 6 del decreto legislativo n. 88 del 2011) per la realizzazione della direttrice ferroviaria « Messina-Catania Palermo ».
Il Gruppo FS e RFI, sentiti al riguardo, hanno assicurato che gli standard di progettazione della direttrice MessinaCatania-Palermo saranno quelli dell’interoperabilità europea. Il contratto definisce un progetto che ha le caratteristiche europee della rete TEN-T che collega le grandi città della Sicilia: Palermo, Catania e Messina, a cui si collegheranno anche Siracusa, Agrigento, Gela e Trapani, dal lato di Palermo.
Premesso ciò, per quanto riguarda più in particolare la tratta Messina-Catania-Siracusa, citata dall’interrogante, comunico che il Contratto prevede, lungo la linea Messina-Catania, la progettazione del raddoppio della tratta Giampilieri-Fiumefreddo (che resta ancora da coprire finanziariamente). Per il nodo di Catania è in via di completamento il raddoppio dei binari nella tratta che va da Catania Ognina a Catania Centrale, mentre verrà progettato l’interramento della Stazione Centrale e realizzato il raddoppio della tratta Zurria-Catania-Acquicella. Sono altresì in corso di realizzazione interventi di potenziamento tecnologico per l’adeguamento della linea a più moderni standard (valore complessivo di tutti gli interventi 383,8 milioni di euro).
Detto Contratto prevede, tra l’altro interventi tecnologici lungo le linee Messina-Catania e Catania-Palermo e il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie del nodo di Palermo, in corso di realizzazione (il valore degli interventi è pari a 1.218,8 milioni di euro).
Inoltre, per quanto concerne il collegamento Messina-Catania (senza fermate intermedie), parte rilevante della tratta Messina-Catania-Siracusa, il Gruppo FS ha comunicato che, dopo la realizzazione del raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo, il tempo di percorrenza si ridurrà di mezz’ora, passando da un’ora e quindici minuti a quarantacinque minuti.
Per quanto concerne, invece, le problematiche attinenti al Servizio ferroviario svolto nella regione Sicilia, cui fa riferimento l’interrogante, preciso che i servizi ferroviari regionali della Sicilia sono regolati dal Contratto di Servizio con il MIT e il Ministero dell’economia e finanze, che disciplina i servizi delle regioni a Statuto speciale (Sicilia, Sardegna e Valle d’Aosta), per le quali non è stato ancora completato il processo di attribuzione delle competenze in materia di trasporto locale. Peraltro, tra MIT, MEF e regione Siciliana è in corso di svolgimento la procedura per l’attuazione del trasferimento alla regione dei compiti di programmazione e amministrazione relativamente ai servizi ferroviari di interesse regionale e locale di cui al decreto legislativo n. 422 del 1997; l’iter di attribuzione delle competenze – che consentirà la stipula di un Contratto da parte della regione Siciliana – sarà completato con l’emanazione di un decreto di ripartizione delle risorse finanziarie da parte del MEF.
Ad oggi, il numero di collegamenti effettuati in Sicilia (come in ogni altra regione) è strettamente legato alle risorse disponibili nell’ambito del Contratto di Servizio le quali, come è noto, non possono non tener conto dell’attuale quadro economico. Al riguardo, Ferrovie dello Stato ha comunicato che i treni regionali « feriali » che servono il territorio siciliano sono oggi, complessivamente, 414 al giorno (erano 388 nel 2011 e 412 nel 2012); con il cambio orario del 9 giugno scorso, peraltro, non sono state effettuate riduzioni dei volumi complessivi di servizi regionali della Sicilia.
Per quanto concerne lo specifico episodio citato dall’interrogante, preciso che i disservizi si sono verificati lo scorso 3 maggio (non il 5); in tale giornata, sulla linea Messina-Siracusa, a seguito di un incendio riguardante aree adiacenti alla sede ferroviaria, i Vigili del Fuoco hanno richiesto immediata sospensione della circolazione, sia per consentire l’intervento di spegnimento, sia per ragioni di sicurezza: ciò ha comportato la soppressione di quattro treni, nonché ripercussioni sulla regolarità del traffico ferroviario.
In ogni caso, il miglioramento complessivo del servizio ferroviario regionale auspicato dall’interrogante costituisce una delle priorità del Governo; come il Ministro Lupi ha avuto modo di affermare di recente, l’Italia ha bisogno di un sistema di trasporto pubblico locale efficiente soprattutto in momenti di crisi come questo, in cui è più evidente la necessità di poter usufruire di un trasporto pubblico locale efficiente.
Assicuro che è proprio in quest’ottica che il Ministro intende dialogare con le regioni come anche con le Ferrovie dello Stato.

Vincenzo GAROFALO (PdL), replicando, nel ringraziare il sottosegretario per la risposta assai dettagliata, sottolinea il proprio interesse alla questione oggetto dell’interrogazione, che a suo giudizio necessita di un costante e continuo monitoraggio e, nel prendere atto con favore dell’interesse del Ministro al riguardo, auspica che si possano mettere in campo iniziative che portino a risultati migliori di
quelli ottenuti nel passato. Nel ricordare che i servizi di trasporto offerti da Trenitalia sono regolati da un contratto di servizio, che prevede dei finanziamenti per l’esercizio delle tratte, osserva che a suo giudizio l’offerta di servizi prospettata nel contratto non coincide con quella realmente prestata dalla società e sottolinea l’esigenza che vengano garantite puntualmente le prestazioni dovute, anche a fronte dell’avvenuto aumento delle tariffe.

Nel segnalare l’opportunità che il Governo possa superare le criticità derivanti dalle diverse competenze dei Ministeri dell’economia e delle finanze e delle infrastrutture e trasporti sulla società che presta il servizio ferroviario, auspica che venga intensificata l’attività di vigilanza al fine di avere un quadro preciso delle prestazioni realmente effettuate e prevedere un sistema di penalità, che contempli anche la riduzione dei finanziamenti in caso di inosservanza del contratto di servizio. Riguardo alla realizzazione delle infrastrutture, invita il Governo a prestare la massima attenzione affinché vengano realizzate adeguate infrastrutture anche nel Mezzogiorno, rispettando la tempistica prevista, dal  momento che i tempi medi di progettazione e di successiva realizzazione di un’infrastruttura nel Paese sono a suo giudizio troppo lunghi.

mercoledì 3 luglio 2013

Interrogazione alla Camera dell'On. Vincenzo Garofalo sui disservizi del 3 magio 2013 sulla relazione Messina-Catania-Siracusa

Oggi viene trattata nella IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni) alla Camera dei Deputati l'interrogazione presentata dall'On. Vincenzo Garofalo sui disagi e/o disservizi avvenuti il venerdì 3 maggio 2013 sulla relazione Messina-Catania-Siracusa. Ecco il testo presentato dall'interrogante:
Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-00113
presentato da GAROFALO Vincenzo
testo di Martedì 14 maggio 2013, seduta n. 15 GAROFALO.
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere – premesso che:
il 5 maggio 2013, la tratta ferroviaria Messina-Catania-Siracusa è stata nuovamente contrassegnata da una serie di ritardi per oltre dieci ore e soppressione di quattro treni come riportato da numerosi quotidiani locali;
il Comitato pendolari di Messina, Catania e Siracusa, che nel recente passato ha addirittura stilato uno specifico rapporto sui continui ritardi, le soppressioni delle corse ferroviarie, i frequenti guasti ai locomotori ed i disservizi in generale che gli utenti siciliani subiscono in modo costante senza che le legittime rimostranze sembrino produrre effetti migliorativi dei servizi resi, ha stimato nel giorno medesimo il ritardo dei convogli in circa 600 minuti;
l'interrogante rileva, in considerazione dell'ennesima situazione deprecabile dal punto di vista dell'inefficienza qualitativa dei servizi resi agli utenti ed in particolare nei riguardi dei pendolari, come sia nel complesso indiscutibile l'intenzione da parte del gruppo Ferrovie dello Stato di perseguire politiche di dismissione attraverso un ridimensionamento del piano industriale e di investimenti nel Mezzogiorno ed in particolare in Sicilia, nonostante le recenti opere deliberate dal Cipe, che prevedono il potenziamento attraverso interventi ferroviari inseriti all'interno del piano di azione e coesione;
l'undicesimo Allegato Infrastrutture relativo al Programma delle infrastrutture strategiche (PIS) previsto all'interno del documento di economia e finanza, recentemente approvato alla Camera dei deputati, indica infatti l'intenzione di migliorare l'offerta trasportistica ferroviaria nel Mezzogiorno contenuta all'interno del piano nazionale per il Sud, inserendo fra le principali opere ferroviarie anche la tratta Palermo-Catania;
a giudizio dell'interrogante quanto suesposto nel documento d'indirizzo, se non sarà accompagnato da un imponente piano di investimenti e da una radicale inversione anche culturale a favore della mobilità in generale ed in tal caso, nei riguardi di quella ferroviaria, soprattutto attraverso un ammodernamento delle reti ferroviarie e di sostituzione di convogli obsoleti, risulterà superfluo qualunque proposito programmatico e strategico, sebbene condivisibile, volto a migliorare il sistema qualitativo dei servizi offerti e della domanda di mobilità che cresce significativamente;
i numerosi atti di sindacato ispettivo, presentati dall'interrogante, nel corso della scorsa legislatura, sull'evidente scarsa qualità dei servizi ferroviari regionali in Sicilia, causata da ritardi, carenza di comfort e inefficienze a cui sono seguite risposte da parte del Ministro pro tempore che appaiono all'interrogante nel complesso insoddisfacenti, confermano come la situazione delle politiche dei trasporti in Italia, ed in particolare nel Mezzogiorno, sia estremamente critica e derivante da decenni di investimenti insufficienti, a cui si sono aggiunti i recenti tagli della spesa sui trasferimenti, che hanno determinato gravi carenze in termini di pulizia, manutenzioni, scorte, carenze che hanno provocato minore affidabilità e puntualità delle corse ferroviarie;
la predetta analisi tuttavia non deve essere considerata un'attenuante o una giustificazione nei riguardi di Trenitalia, se si tiene conto del fatto che all'aumento delle tariffe dei biglietti non sono seguiti adeguati livelli di servizi resi all'utenza –:
quali orientamenti intenda esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa;
quali iniziative di competenza intenda assumere nei confronti di Trenitalia spa, al fine di determinare un miglioramento complessivo dell'organizzazione e del livello di efficienza dei servizi per il trasporto dei passeggeri della tratta siciliana esposta in premessa, le cui capacità nel corso degli ultimi mesi sono ulteriormente peggiorate;
se non ritenga opportuno e necessario, in considerazione del livello di estrema precarietà in cui si trova il sistema dei trasporti ferroviario siciliano ed in particolare il tracciato Messina, Catania, Siracusa, avviare, per quanto di competenza, una verifica al fine di determinare quali siano le cause che persistono nell'inficiare la qualità delle prestazioni fornite agli utenti e conseguentemente assumere iniziative volte a prevedere misure per il potenziamento dei servizi ferroviari, nel momento in cui, complici anche la crisi economica e la congestione delle aree metropolitane, cresce significativamente la domanda relativa al trasporto ferroviario. (5-00113)
ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00113
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 15 del 14/05/2013
Firmatari : Primo firmatario: GAROFALO VINCENZO
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 13/05/2013
Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 13/05/2013
Stato iter: 
IN CORSO
Fasi iter:
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/05/2013




































Traghetti più cari del 150% l'Antitrust apre un'inchiesta

Stretto di Messina: boom di prezzi negli ultimi tre anni, l'autorità indaga sulle società. "Potrebbero aver concertato le tariffe e ripartito il mercato"
ROMA - L'autorità Antitrust ha aperto una istruttoria per verificare "una possibile intesa restrittiva della concorrenza nelle tratte dello stretto di Messina", dopo aver rilevato "nell'ultimo triennio un aumento delle tariffe del trasporto passeggeri fino al 150%".
Procedimento, spiega una nota, aperto nei confronti di Caronte & Tourist, Rete Ferroviaria Italiana, Bluferries, Meridiano Lines, Ustica Lines, Terminal Tremestieri e Consorzio Metromare dello Stretto "che potrebbero avere concertato i prezzi e ripartito il mercato".

Secondo i primi dati raccolti dall'Antitrust, i prezzi, nell'ultimo triennio, hanno registrato incrementi significativi e contestuali, come testimonia in modo emblematico l'evoluzione delle tariffe del trasporto passeggeri, identiche e con aumenti fino al 150%. "La presunta intesa - dice l'autorità garante - avrebbe lo scopo di eliminare qualsiasi confronto competitivo, anche potenziale, tra gli operatori, e un ruolo determinante sarebbe attribuibile ai due operatori storici, Caronte & Tourist e Rfi, che avrebbero raggiunto nuovi equilibri in grado di soddisfare le esigenze di entrambi e di bloccare attuali ed eventuali nuovi concorrenti minori".
Fonte: http://www.lasiciliaweb.it/articolo/101408/sicilia/traghetti-piu-cari-del-150-lantitrust-apre-uninchiesta

lunedì 1 luglio 2013

COISP - No alla cancellazione delle scorte sui treni

La vigilanza nei convogli in alcune tratte ferroviarie della Sicilia è stata drasticamente diminuita con l'eliminazione del servizio di scorta della polizia ferroviaria. Lo ha reso noto il Coisp in una nota del segretario regionale, Alessandro Berretta. «Come è noto - scrive Berretta - le scorte dei treni a breve percorrenza vengono pianificate dal Compartimento Polfer per la Sicilia di Palermo! d'intesa con i responsabili del Presidio di Protezione Aziendale- Rete Ferroviaria Italiana, nel corso del comitato Territoriale e sulla base della riconosciuta "criticità dei convogli", in misura non fissa ma variabile nel tempo a seconda delle emergenze evidenziate, ed entro un tetto numerico prefissato in tutta la Regione. Il segretario regionale del Coisp chiede di ripristinare la sicurezza a bordo dei treni, quindi di rivedere le valutazioni fatte in ordine alla criticità dei convogli.
Il Coisp, su questo fronte, ha preannunciato anche manifestazioni presso i vari presidi regionali della Polizia Ferroviaria e delle sedi Trenitalia, «allo scopo di sollecitare un intervento superiore in modo da garantire la sicurezza dei viaggiatori, dei soggetti che lavorano a bordo dei treni e della stessa Istituzione della Polizia di Stato».
La Sicilia - Sabato 29 Giugno 2013 Catania (Cronaca) Pagina 34

Scongiurato lo stop dei collegamenti veloci nello Stretto di Messina, Aliscafi "salvati" in extremis, c'è la proroga

Messina. Un sospiro di sollievo, sul filo di lana, per centinaia di pendolari dello Stretto. E la buona notizia arriva da Roma. Il collegamento veloce con aliscafi oggi non sarà più sospeso. A confermare la notizia il deputato nazionale del Pdl, Vincenzo Garofalo, messinese, uno dei candidati sindaco alla recente tornata elettorale. «Dopo la rinuncia della Nlg all'appalto per il collegamento rapido tra Messina e Villa San Giovanni, sarà la Blufferies, la seconda compagnia ad aver presentato un'offerta più vantaggiosa, a garantire i collegamenti con Villa S. Giovanni, mentre la Ustica Lines provvederà a coprire quello con Reggio Calabria». Il deputato messinese, che ha lavorato ai «fianchi» del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha informato ieri pomeriggio dell'avvenuta proroga di sei mesi la Giunta comunale di Messina, guidata dal nuovo sindaco Accorinti. Per consentire di mettere a regime i collegamenti via aliscafo tra le due sponde, per qualche giorno sarà ancora Metromare a svolgere il servizio, prima che si «tuffino» nello Stretto le due nuove Compagnie. Il trasporto veloce dei passeggeri nello Stretto di Messina, quindi, è stato rinnovato per altri sei mesi, dall'1 luglio al 31 dicembre, seppur con una riduzione delle corse quotidiane. Notizia ufficializzata in serata, a Palazzo Zanca, al termine dell'incontro tra il sindaco di Messina, Renato Accorinti, gli assessori Gaetano Cacciola e Filippo Cucinotta, con i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, Orsa, Ugl, Cub e Sasmant.
Salvatore Pernice -
La Sicilia - Sabato 29 Giugno 2013 I FATTI Pagina 6 

L'Ast perde utenti e tratte «Lavoratori senza certezze» Sciopero di 4 ore il prossimo 8 luglio

Palermo. Il prossimo 8 luglio incroceranno le braccia per 4 ore (dalle 9 alle 13) tutti i lavoratori Ast aderenti a Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. Lo sciopero è stato proclamato dai sindacati in conseguenza del mancato ascolto da parte dell'Ast (e della Regione, azionista della stessa) dei disservizi che colpiscono i dipendenti, il servizio e l'utenza. «L'a! zienda - spiegano i segretari Franco Spanò (Filt-Cgil), Amedeo Benigno (Fit Cisl) e Angelo Mattone (Uiltrasporti) - non ha ancora dato risposte alle richieste e alle denunce sulla condizione di incertezza vissuta dai lavoratori e sulla grave situazione finanziaria (pesano il mancato trasferimento regionale delle somme per il 2° trimestre 2013 e quello dei 20 milioni per la ricapitalizzazione, ndr). Negli ultimi mesi abbiamo perso oltre il 40% dell'utenza, l'autoparco è dissestato, gli abbonamenti sono calati di mille unità, gli stipendi vengono pagati in ritardo, e così pure i fornitori, e sono state abbandonate tratte ritenute redditizie. Temiamo per i livelli occupazionali».
Intanto continua l'assemblea permanente dei lavoratori nella sede della direzione generale di Palermo. «Abbiamo chiesto - affermano i sindacalisti - un incontro all'assessore regionale ai Trasporti, Antonino Bartolotta, per discutere del futuro di questa azienda, i lavoratori vogliono certezze».Massimo Gucciardo
La Sicilia -
Giovedì 27 Giugno 2013 I FATTI Pagina 10 

venerdì 28 giugno 2013

TRASPORTI - Salve le tratte marittime tra la costa siciliana e quella calabrese

Ngl coprirà la tratta Villa San Giovanni-Messina mentre il ministero ha individuato compagnia per la Messina-Reggio Calabria.
"Un problema completamente risolto", è quanto riferiscono l'assessore regionale calabrese ai Trasporti Luigi Fedele, insieme al collega siciliano,
Antonino Bartolotta riguardo l'imminente scadenza della convenzione che regola i servizi espletati da 'Metromare' sulle tratte Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni. Nella convulsa riunione di oggi nella sede romana del ministero dei Trasporti, infatti, i due assessori insieme al ministro hanno scongiurato il pericolo dell'interruzione del servizio di trasporto marittimo veloce di passeggeri tra la costa siciliana e quella calabrese. 
"La compagnia Ngl - ha dichiarato Fedele – si è aggiudicata i bandi di gara per l'espletamento dei servizi della tratta per cui il servizio continuerà senza subire alcun tipo di disagio. Si presentava, invece, più complessa la situazione legata al trasporto marittimo tra la città di Reggio Calabria e Messina. Ai bandi pubblicati dal ministero non ha partecipato, infatti, nessuna società di trasporto. Ma i vertici del ministero, su input anche del ministro Maurizio Lupi, hanno individuato una società di grande rilievo che dovrebbe, da qui a breve, garantire la continuità del servizio. Sulla base di queste garanzie, quindi, siamo fiduciosi che l'intera situazione possa evolversi in senso positivo già dalle prossime ore". 
Inoltre, Bartolotta e Fedele sono riusciti anche a incontrare il ministro. “A Lupi – dicono - abbiamo chiesto di fissare la data per un ulteriore appuntamento che avesse come finalità quella di approfondire la generale situazione dei trasporti dell'area integrata dello Stretto e, una volta superata la fase dell'attuale emergenza, come conseguente intento quello di definire gli interventi per garantire la continuità dei servizi per i prossimi anni".
Ven, 28/06/2013 - 16:53 - Marco Piscopo

giovedì 27 giugno 2013

Inaugurazione della fermata della Metropolitana di superficie Venerdì 28 giugno 2013

Ragusa - Dal 1995 giace in un cassetto lo studio di fattibilità della metropolitana di superficie di Ragusa, finanziato con i soldi dei cittadini ragusani e delle Ferrovie dello Stato.
Da Puntarazzi a Ibla la città avrebbe potuto usufruire di un trasporto ecologico, pubblico, collettivo che avrebbe rivoluzionato la mobilità interna. I poteri forti lo hanno impedito, scegliendo parcheggi in centro, spostando uffici in periferia, costringendo i ragusani all’uso dell’automobile e alle soste a pagamento, e imponendo alla città un forte inquinamento da idrocarburi e acustico.
La metropolitana di Ragusa, che si basa sull’utilizzo dell’esistente percorso ferroviario (17 km) interessante il tessuto urbano, è stata già finanziata 3 volte, e per 3 volte i soldi sono stati persi per la mancata progettazione.
L’anno scorso abbiamo inaugurato la fermata di via Colaianni; ora inauguriamo quella di Piazza Poste, nel punto esatto dove il treno l’attraversa a 40 metri di profondità. E’ un modo di sostenere la vertenza per potenziare le ferrovie iblee, rilanciare il trasporto pendolari, impedire la vendita delle aree dello scalo merci e lo smantellamento delle stazioni lungo la linea Siracusa-Gela.
CUB TRASPORTI - Comitato per il Rilancio della Ferrovia Iblea

Non ci sono 15 miliardi - Anche Parigi taglia i treni veloci

Quanto siano importanti i treni veloci lo dimostra la minaccia di Nizza di riunirsi all'Italia perché il governo di Parigi ha cancellato il progetto di alta velocità Nizza-Marsiglia. Scrive Stefano Montefiori sul «Corriere della sera»: «Fu l'arrivo del treno, il 18 ottobre 1864, a stringere davvero il legame di Nizza con la Francia. Ed è il treno oggi a provocare la crisi con Parigi, facendo volgere di nuovo gli sguardi oltre confine». L'idea di un asse Nizza-Genova ha ripreso vigore in Costa Azzurra dopo che la commissione governativa «Mobilité 21» ha bocciato il progetto dell'alta velocità Nizza-Marsiglia. La città di Garibaldi è l'unica dei grandi centri francesi a non essere toccato dal Tgv.
Nizza si trova a metà strada tra Marsiglia e Genova. Se non può avere il treno ad alta velocità verso Ovest, allora andrà bene un treno a velocità media verso Est di quelli a 200 all'ora invece che a 300 e passa. Il sindaco di Nizza, Estrosi, vuole rilanciare l'accordo già firmato a Genova l'anno scorso che prevede il raddoppio della linea Genova- Ventimiglia e il collegamento con Nizza entro il 2018. Mancano una quarantina di chilometri, l'obiettivo è unire le due città in un paio d'ore.
Perché Parigi non darà l'alta velocità sulla Nizza-Marsiglia? Ma perché costa 15 miliardi e in questo momento i soldi non ci sono. A questo punto c'è da chiedersi: perché Parigi e Roma si sono intestarditi a realizzare l'alta velocità Torino-Lione che costa più del doppio? Forse perché non vogliono dare l'impressione di darla vinta a quelli della Val di Susa che non vogliono l'alta velocità? Ma anche in questo caso i soldi non ci sono e bisognerà essere pragmatici, anche a costo di fare una brutta figura. Basta allungare il brodo, dare i finanziamenti a singhiozzo - e in questo i nostri governanti sono bravissimi - per non far capire che i violenti come i «No Tav» di Chiomonte ottengono quello che vogliono.
Adesso però consentiteci di tornare sulla questione Ponte sullo Stretto su cui dovrebbe passare l'alta velocità del Corridoio Helsinki-Palermo. Il Ponte costa solo poco più di un miliardo (il resto lo mettono i privati) da spalmare su dieci anni di lavori e invece il governo rischia di pagare un risarcimento che costerebbe più della stessa opera da realizzare. Vogliamo essere seri e valutare la situazione, in attesa che anche il nuovo sindaco di Messina, buddista «No Ponte», ci ripensi e quantomeno faccia un referendum?
Tony Zermo -
La Sicilia - Giovedì 27 Giugno 2013 monografica, pagina 20

Il metrò che non c'è. Il Cub oggi in piazza

Lo studio di fattibilità della metropolitana di superficie di Ragusa, conservato dal 1995 nei cassetti di Rete ferroviaria italiana e di qualche ufficio del Comune, sinora è rimasto un libro dei sogni e, soprattutto, il simbolo dell’incapacità politica di spendere soldi pubblici già stanziati. Ecco perché stamattina alle 11, in piazza Poste, il Cub trasporti e il Comitato per il rilancio della ferrovia iblea inaugurano, con un forte spirito di ironia e provocazione, un’altra fermata della Metropolitana di superfice mai realizzata a Ragusa, pur essendo stata finanziata per ben tre volte. Un anno fa i sostenitori di questo progetto, che da decenni si battono per portare a termine questo piano di mobilità urbana eco sostenibile, per giunta a costi risibili, avevano inaugurato la fermata di viale Colajanni. E se nemmeno la nuova amministrazione comunale di Ragusa intenderà mettere mano a questo studio di fattibilità - cosa che invece sarebbe possibile, visto che nella squadra assessoriale che si insedia oggi, c’è proprio l’ambientalista Claudio Conti che l’anno scorso è stato uno dei promotori della prima manifestazione provocatoria – è probabile che Cub e Comitato per il rilancio non si fermeranno con le provocazioni, sino a quando qualcuno non si intesterà davvero la battaglia. “Da Puntarazzi ad Ibla – scrivono i promotori in un volantino per coinvolgere la cittadinanza alla manifestazione odierna – la città di Ragusa avrebbe potuto usufruire di un trasporto ecologico, pubblico, collettivo che avrebbe rivoluzionato la mobilità interna. I poteri forti lo hanno impedito, scegliendo parcheggi in centro, spostando uffici in periferia, costringendo i ragusani all’uso dell’automobile e alle soste a pagamento, imponendo alla città un forte inquinamento da idrocarburi e acustico”.
ROSSELLA SCHEMBRI
La Sicilia - Giovedì 27 Giugno 2013 Ragusa, pagina 28

mercoledì 26 giugno 2013

La Stazione va rivalutata - Amoroso interviene sulla mancata emissione di biglietti e il deposito bagagli

Giardini. Il caso della pessima organizzazione della stazione ferroviaria di Villagonia, sarà oggetto di un'azione di sensibilizzazione da avviare nell'assemblea della cittadina naxiota.
«Effettuerò - ha affermato il presidente del Consiglio comunale, Mario Amoroso - un'iniziativa volta a sensibilizzare il comprensorio su uno stato di cose decisamente da non sottovalutare. Partiremo dal civico consesso giardinese per cercare di spronare le altre cittadinanze che fanno riferimento al punto di arrivo dei treni. La nostra iniziativa sarà sottoposta alle municipalità di Taormina e Castelmola».
Il grido d'allarme sull'organizzazione carente del punto di arrivo dei convogli era stato lanciato, nei giorni scorsi e adesso arrivano azioni concrete da parte degli organi istituzionali.
Varie sono le lamentele come la mancanza di un deposito bagagli funzionante. Quello automatizzato, dal 7 febbraio del 2011, non è attivo. Stando a quanti frequentano la zona è stato in attività solo poche settimane. Eppure spesso i turisti ne chiedono l'uso.
Difficile anche la situazione relativa all'emissione dei biglietti.
L'unico impiegato che adesso apre l'ufficio può coprire solo una parte della giornata. Poi si ha a disposizione la distribuzione dei biglietti automatica. In questo caso, spesso, le macchinette si guastano. Quando si verifica tale eventualità non rimane altro ai viaggiatori di "saltare" sul treno. In questo caso quanti si trovano in tale difficoltà rischiano la multa per non avere a disposizione il biglietto. La stazione di Taormina non è, infatti, tra le fermate dalle quali è possibile salire sul treno senza biglietto per poi pagarlo al controllore sul convoglio. Ma vi sono altre piccole pecche da non sottovalutare. Allo stato attuale delle cose rimangono in funzione l'ufficio turistico e quello della Polfer. Andrebbe incrementato il numero delle ore in cui rimane aperto il servizio informazioni dove ogni giorno piovono lamentele ma solo dalle 9 alle 14.
M. R. La Sicilia - Mercoledì 26 Giugno 2013 Prima Messina, pagina 23

ViaggiaTreno da oggi con un nuovo look

Da oggi ViaggiaTreno fornisce informazioni ancora più complete, perché riporta anche i provvedimenti adottati in fase operativa: cancellazioni totali o parziali di treni, soppressioni o aggiunte di fermate, deviazioni di percorso, cambiamenti di numerazione dei treni. Inoltre, per alcune stazioni, fornisce l'informazione sul binario reale di partenza o di arrivo, quello che viene confermato poco prima dell'ingresso del treno in stazione. Le spiegazioni sono presentate in modo semplice e con una grafica chiara ed intuitiva.
Come funziona
Esistono diverse modalità di fruizione del servizio.
Ricerca per linea
In homepage una mappa dell'Italia, dimensionabile a piacere, visualizza le informazioni sui treni di media e lunga percorrenza. Per le informazioni sui treni Regionali va cliccato Traffico Regionale, e poi la mappa della regione di interesse. Il colore blu indica le linee e le direzioni con treni in circolazione in quel momento. Cliccando sulla singola linea si visualizzano tutti i treni che la stanno percorrendo e il loro andamento in tempo reale. Selezionando la località si visualizza il quadro Arrivi e Partenze delle principali stazioni del nodo ferroviario corrispondente. Il quadro riporta i treni in partenza o in arrivo nell'arco di tempo compreso da 15 minuti prima del momento della consultazione a 90 minuti dopo
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martedì 25 giugno 2013

Trenitalia: nuovi treni e investimenti in vista. Anche in Sicilia?

STAMATTINA L'AD, MAURO MORETTI, HA PRESENTATO LA NUOVA FLOTTA DI MEZZI CHE POTENZIERA' I SERVIZI REGIONALI. E HA DESCRITTO IL GRUPPO COME IL MIGLIORE IN EUROPA IN TERMINI DI RISULTATI ECONOMICI E DI POTENZIALI SPESE. NULLA CHE RIGUARDI LA NOSTRA ISOLA. LA COLPA? SOPRATTUTTO DEL GOVERNO CHE NON SI BATTE PER AVERE LE RISORSE NECESSARIE A GARANTIRE IL CONTRATTO DI SERVIZIO

“Siamo un’azienda sana, abbiamo risanato i conti e abbiamo le risorse per potenziali investimenti in autofinanziamento”. Parole dell’amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti, pronunciate  oggi, durante la presentazione del nuovo treno elettrico regionale prodotto da Alstom , nello stabilimento di Savigliano, vicino Cuneo. 
Il contratto  ha un valore complessivo di 450 milioni per la realizzazione di 70 treni elettrici regionali che rafforzeranno il servizio regionale in Abruzzo, Calabria, Lazio, Marche, Piemonte e Umbria.   Trenitalia,  come ha ricordato l’ad,  ha investito circa 2,5 miliardi di euro nel trasporto regionale per l’acquisto di carrozze a doppio piano, locomotori ed elettrotreni.
E la Sicilia?  E’ proprio vero che per Moretti,  la nostra è l’Isola che non c’è?
A giudicare dalle condizioni dei treni regionali, di quelli che arrivano da Roma e Milano, dai ritardi e dai tagli alle tratte che, seppur ridimensionati, incidono non poco in termini di disagio per i pendolari, sembrerebbe proprio di si.
D’altronde non è una novità.  La Svimez, l’Associazione per lo sviluppo dell’indudtria nel Mezzogiorno, ha calcolato che in materia di spesa infrastrutturale, le Ferrovie dello Stato destinano al Sud appena il 18% della loro spesa”
Nessuna si faccia illusioni dunque. Anche se Trenitalia vanta di essere l’azienda con i migliori conti d’Europa nel settore dei trasporti pubblici, come ha ricordato Moretti, è quasi certo che gli investimenti di cui ha parlato, saranno fatti ovunque tranne che in Sicilia.
Tutta colpa di Moretti? Certo che no. Come si suol dire a Palermo, ‘u pisci feti ra testa’. E la testa è quella della politica.
“Sicuramente Moretti potrebbe destinare nuovi treni alla Sicilia e ne avremmo un gran bisogno, questo è assodato. Trenitalia  è un’azienda di diritto privato ma appartenente, di fatto, al Pubblico, con una forma giuridica che imporrebbe, il rispetto di parametri di efficienza e di efficacia. - dice a LinkSicilia Giosuè Malaponti del Coordinamento regionale dei pendolari.
“La sua mission è quella di erogare un servizio sociale ai cittadini, tutti. Questa è la premessa. Ma c’è un altro aspetto da considerare. Non è strano che favorisca le regioni che hanno firmato il contratto di servizio. Noi, è questo si che è incredibile, siamo l’unica regione a non averlo ancora e questo ci penalizza fortemente”.
Già. La Sicilia è senza un contratto di servizio dal 2009. Come mai? “I responsabili sono chiaramente rintracciabili – sottolinea Malaponti – Abbiamo un governo nazionale che non ha ancora stornato le risorse necessarie, si parla di circa 90 milioni di euro e un governo regionale, prima con Lombardo ed ora con Crocetta che non sbatte i pugni per averli”. 
E, intanto, prendere il treno resta una odissea:
“Nel monitoraggio del mese di febbraio avevamo invitato il Presidente Crocetta e l’assessore alla mobilità Bartolotta a concordare un viaggio a bordo dei treni regionali per rendersi conto di persona delle condizioni in cui si trovano a viaggiare i pendolari siciliani. Attendiamo ancora una risposta”.
I risultati del monitoraggio?
1354 i treni totali monitorati sulla tratta Catania- Siracusa- Messina
- 26 i giorni complessivi del monitoraggio
- 7626 i minuti complessivi di ritardo, pari a 127 ore e 15 minuti, pari a 5 giorni circa
- 23 i treni soppressi per un totale di 1829 km/treno non effettuati.
Insomma, c’è poco da stare allegri. C’è solo da prendere atto che  il problema del  trasporto pubblico ferroviario  non è nell’agenda del governo regionale. Se così fosse si sarebbe intestato una battaglia epica per avere da Roma i soldi necessari a stipulare il contratto con Trenitalia. Non ci pare di avere sentito niente a riguardo.
L’unica cosa che sappiamo è che questa giunta siciliana, nella truffa relativa all’applicazione dell’articolo 37 dello Statuto,  non solo ha accettato  una cifra ridicola, ovvero 49 milioni di euro (secondo le stime degli esperti sarebbero almeno 5 miliardi l’anno ), ma sarà pure detratta dai fondi per la perequazione infrastrutturale (articolo 38 dello Statuto).
In sintesi: il governo dell’Isola non si intesta la battaglia politica  per  ottenere le risorse necessarie a garantire i trasporti ferroviari in Sicilia , e ‘regala’  alla Capitale anche  i fondi destinati al territorio siciliano e alle sue infrastrutture. Meglio di così….
di Antonella Sferrazza (25/6/2013) www.linksicilia.it