Catania. La rabbia, in una mattina qualunque di una giornata lavorativa
qualunque, corre veloce. Molto più di quelle "caffettiere" sulle
rotaie. «Non c'è bisogno che venga Beppe Grillo a mangiare pane e salame dentro
un vagone puzzolente, per sapere che i treni in Sicilia fanno schifo. Noi
questo incubo lo viviamo tutti i giorni. E ogni ! giorno che passa è sempre
peggio». Parola di Roberto Distefano, catanese, impiegato con la sottospecifica
dello status di pendolare. Per lui, come per altre centinaia di studenti e
lavoratori soprattutto, ieri è stata una giornata da dimenticare. L'ennesima.
Sulla tratta Messina-Catania-Siracusa, in entrambe le direzioni, sui primi 19
treni del mattino (dalle 5,05 alle 9,40) ben 16 hanno registrato ritardi fra 5
e 86 minuti, accumulando un totale di 6 ore e 27 minuti. Record per il
Messina-Siracusa delle 5,25, mentre un altro (il Messina-Catania delle 5,50) è
stato soppresso; due convogli - e forse questa è la notizia - fanno segnare un
meritorio anticipo, rispettivamente di 2 e 5 minuti.
Il bollettino di guerra arriva da Giosuè Malaponti, coordinatore del comitato
pendolari siciliani che raggruppa i viaggiatori dei comitati
"Me-Ct-Sr", "Sant'Agata Militello-Messina",
"Ragusa" e "Caltagirone-Gela", dichiarando di rappresentare
circa 50mila utenti. «La situazione del trasporto pubblico ferroviario in
Sicilia - sostiene Malaponti - non è più tollerabile. Il diritto alla mobilità
deve essere garantito dalle istituzioni, non dalle aziende di trasporto».
Interpellata sui disservizi di ieri, Ferrovie dello Stato Spa ha precisato,
attraverso l'ufficio stampa siciliano, che «sulla linea Messina-Catania si è
verificato un guasto alla locomotiva di un treno diretto a Siracusa. Si è
deciso di far trasbordare i viaggiatori sul treno successivo». Ma c'è un prezzo
da pagare: «Tutto ciò - spiegano da Fs Sicilia - ha causato sovraffollamento e
accumulo di ritardo ma in quel momento è stata la miglior soluzione possibile
per garantire ai passeggeri la prosecuzione del viaggio con il minor ritardo
possibile». Per l'azienda «si è trattato, comunque, di un episodio isolato,
infatti, nel corso del 2012 la percentuale di puntualità è stata del 93% a
livello regionale, dato confermato nei primi 15 giorni di quest'anno». In
particolare per la Messina-Catania «il dato di puntualità si attesta sul 92%,
salvo poi registrare episodi occasionali spesso dovuti a cause esterne come
guasti causati da avverse condizioni atmosferiche e soprattutto i furti di rame
che negli ultimi tempi hanno riscontrato un'impennata non indifferente».
Intanto proprio ieri dai sindacati hanno chiesto un incontro urgente al
presidente della Regione Rosario Crocetta, per discutere del rilancio del
trasporto ferroviario. «Una situazione al collasso», scrivono i segretari di
Cgil, Cisl, Uil Sicilia Ferruccio Donato, Maurizio Bernava, Claudio Barone e i
segretari di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Sicilia Franco Spanò, Amedeo
Benigno, Angelo Mattone. «Nessun rilancio delle ferrovie siciliane - denunciano
i sindacati - ma piuttosto la mancanza di investimenti e di risorse anche solo
per garantire la semplice manutenzione ordinaria delle linee siciliane con il
grande rischio di vedere la chiusura di alcune tratte interne come
l'Alcamo-Castelvetrano e tutta la dorsale mediterr! anea (Siracusa-Gela-Caltanissetta-Agrigento)
che si sommeranno alla già! chiusa tratta ferroviaria Caltagirone-Gela». E c'è
un altro rischio dietro l'angolo: «La mancanza della stipula del contratto di
servizio fra Regione e Trenitalia che ha causato nell'ultimo biennio un
considerevole taglio del servizio offerto dalla società ferroviaria
quantificabile in 2 milioni di Km di percorso all'anno porterà da febbraio al
già preannunciato taglio di un ulteriore milione di Km, senza un minimo di
controllo da parte della Regione, con l'aggravante che la restante offerta
verrà concentrata solo sulle dorsali di fatto giustificando cosi
paradossalmente la chiusura di altre linee».
Sempre ieri, intervenendo a Roma a un convegno di Confindustria, l'ad di Fs
Spa, Mauro Moretti, ha assicurato «interventi di velocizzazione». per la linea
ferroviaria da Battipaglia a Reggio Calabria, ma anche in Sicilia, che «merita
tantissime cose». Sarà così possibile «ridurre a 1 ora e 20 minuti la
percorrenza tra Palermo e Catania, 45 minuti quella tra Catania e Messina e 2
ore e 5 minuti quella tra Palermo e Messina». Ma quando? I pendolari del
Messina-Catania-Siracusa sono lì che aspettano.
Mario Barresi - (Ha collaborato Maria Gabriella Leonardi) La
Sicilia Venerdì 18 Gennaio 2013 I FATTI Pagina 6