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mercoledì 4 dicembre 2013

Declino Trasporti nella Provincia di Trapani

Riceviamo e pubblichiamo la nota della Filt Cgil:
Oggetto: Declino Trasporti nella Provincia Trapani
Già nei mesi scorsi, queste Organizzazioni Sindacali hanno rivolto diversi appelli a tutte le forze politiche per richiamarne l’attenzione  all’interesse comune, sociale ed economico, che rappresenta il settore della mobilità e quindi dei trasporti.
Esprimiamo un giudizio di preoccupazione e di allarme della situazione, che consideriamo a un punto di gravità tale da rappresentare una vera e propria emergenza.
Riteniamo che il trasporto regionale e locale, sia esso marittimo, terrestre o aereo, sia fortemente compromesso dai tagli e dalla mancanza di programmazione, e ciò aggiunge la sua negatività a quella crisi che attanaglia, da diversi anni oramai, il nostro Paese.
Siamo invece convinti che il settore trasporti, che rappresenti l’anello fondamentale di quella catena essenziale Agricoltura – Turismo e quindi della principale fonte di economia trapanese, possa svolgere quella funzione anticiclica alla crisi.
Se però questa emergenza non è riconosciuta da tutti, e soprattutto dalle nostre istituzioni locali e regionali, e non viene affrontata e avviata a soluzione, rischia di portare all’implosione non solo gran parte del settore ma l’intera economia della nostra provincia e del resto della regione.
A oggi, facendo un triste resoconto, possiamo tranquillamente affermare che poco, o nulla, si è fatto nel settore.
Anzi, a parte rari comunicati e piccoli interventi di politici locali, continuiamo a registrare quell’inversione di tendenza nelle scelte politiche che invece dovrebbero proporre le giuste soluzioni a problemi riguardanti il settore della mobilità.
Tutto questo ci obbliga a continuare a vivere  in un Paese che viaggia a due Velocità, il Nord e Centro Italia in Alta Velocità e il Sud Italia a bassissima Velocità, e a convivere con un sistema di potere che costringe la nostra Regione, e quindi la Provincia di Trapani, a sottostare all’imposizione economica del Nord e degli altri Paesi Europei.
A questo, si continua a registrare un mancato investimento nelle infrastrutture e nei trasporti che non comporterà altro, per l’anno 2014, un aggravarsi della crisi già esistente e quindi una spesa procapite per famiglia e azienda maggiore rispetto agli anni passati.
Nel territorio Trapanese, trasportare merci e viaggiatori sta diventando davvero una scommessa.
A quest’opera di disfacimento non ci stiamo e non ci stanno i cittadini della Provincia di Trapani, le Associazioni Turistiche e tutte le Aziende che producono ricchezza nel nostro territorio.
Pertanto  ricordiamo, che si tratta di garantire il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini, in particolare delle fasce di reddito più basse.
E’ triste, per un Paese civile com’è il territorio della Provincia di Trapani, il fatto che per percorrere pochi chilometri in treno occorrano ore di viaggio.
Cosi com’è triste viaggiare in autobus vecchio di trenta anni e in strade e autostrade in condizioni minime di sicurezza.
Cosi come siamo contrari a tagliare i finanziamenti per collegamenti marittimi o, peggio ancora, a non mettere a disposizione, da parte del Governo Regionale e Nazionale, i fondi per l’aeroporto di Birgi.
L’appello che rivolgiamo è quello che la Regione, e tutti gli enti locali, facciano la loro parte con gli interventi di programmazione e con le azioni necessarie a promuovere il processo d’industrializzazione del settore trasporti intesa come viabilità e infrastrutture.
Riteniamo quindi, indispensabile e urgente, avviare subito tutte quelle opere e interventi, che possano garantire una ripresa dell’economia Regionale e Trapanese, ossia:
- Sbloccare i finanziamenti promessi, nazionali e regionali, dedicati all’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani, riguardante il parziale ristoro per il blocco del traffico aereo a causa della guerra in Libia nell’anno 2011.
Questo darebbe una boccata di ossigeno alla società Airgest, che gestisce l’aeroporto di Trapani, per le future scelte di marketing e quindi per quella garanzia del continuo traffico di viaggiatori che negli ultimi anni hanno portato tanto benessere a cittadini e a tutta l’economia Trapanese.
- Assicurare  i giusti finanziamenti alle aziende marittime che fino ad oggi, nonostante i continui tagli di risorse della Regione, hanno garantito la continuità territoriale con le isole per il trasporto di merci e viaggiatori e in particolare per il trasporto turistico nei mesi estivi.
- L’aggregazione e l’integrazione di tutte le aziende del trasporto pubblico locale con il trasporto ferroviario.
Bisogna che la Regione e gli enti locali mettano a disposizione tutti i loro strumenti, che sono ampiamente sufficienti, per l’aggregazione e integrazione modale gomma ferro, superando duplicazioni e sovrapposizioni di servizi, nonché sperpero di risorse pubbliche, favorendo politiche di mobilità integrata.
L’effetto immediato sarebbe sicuramente quello di rendere il rapporto spesa pubblica – qualità del servizio molto più efficiente di quello attuale, ma anche la possibilità di migliorare le politiche tariffe.
- Ripristino di finanziamenti e scelte coraggiose inerenti al piano d’impresa di alcune grandi aziende del trasporto pubblico locale  a cominciare dall’azienda siciliana trasporti (AST) che svolge servizio pubblico in tutta la Sicilia e che ha una sede a Trapani.
Oggi, questa società rischia il fallimento a causa dei 59 milioni di euro di crediti, e non pagati, nei confronti della Regione.
- Predisporre nuovi collegamenti marittimi per il trasporto merci perchè oggi molte imprese portuali della provincia di Trapani,  causa tagli di linee e quindi riduzione di movimentazione merci, stanno provvedendo a licenziamenti e cassa integrazioni di diversi lavoratori.
Lo stesso stanno facendo gli autotrasportatori costretti, dai maggiori costi, a trovare altre vie per il trasporto merci.
- Ripristinare, in tempi brevissimi, il collegamento ferroviario veloce Trapani – Alcamo Diramazione - Palermo (via milo), anche con riferimento ad una riduzione dei tempi di percorrenza del collegamento Trapani – Palermo grazie al raddoppio ferroviario (in corso di realizzazione) della tratta Palermo – Piraineto.
- La progettazione e realizzazione, degna di un Paese industrializzato, del collegamento ferroviario con l’aeroporto di Birgi e quindi la possibilità di collegare l’aeroporto di Birgi con l’aeroporto Falcone- Borsellino di Palermo.
- Terminare tutte le opere di viabilità iniziate e predisporne altre per velocizzare alcune tratte e soprattutto renderle molto più sicure.
In conclusione le suddette OO.SS  affermano il valore sociale ed economico del settore trasporti, e invitano, per la ripresa economica come volano di sviluppo del nostro territorio, tutte le forze politiche e le istituzioni a predisporre e finanziare tutti quei progetti che possano garantire la mobilità intesa come trasporto merci e persone.
Bisogna adottare tutti quei provvedimenti che possano favorire e incoraggiare i cittadini a utilizzare il mezzo pubblico, a discapito dell’automobile, come mezzo essenziale per i loro spostamenti.
Solo in questi termini possiamo parlare di sviluppo della mobilità, del turismo e quindi dell’economia di tutto il territorio.
Fiduciosi nell’interesse alla problematica sopra esposta, e quindi all’interesse collettivo, porgiamo i più fraterni saluti.

Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Maurizio Lupi
Al Presidente della Regione Sicilia Pres. Rosario Crocetta
All’Assessore Regionale Infrastrutture Dott. Nino Bartolotta
Ai Deputati Regionali Sicilia
Alla Giunta regionale Sicilia
Agli Onorevoli Parlamentari eletti nella Provincia di Trapani
Al Prefetto di Trapani Dott. Leopoldo Falco
Al Commissario Straordinario della Provincia Trapani Dott. Darco Pellos
Ai Sindaci della Provincia di Trapani
P.C.
Associazioni Consumatori tutte
Associazioni Diritti Civili tutte
Comitato Pendolari tutti
Organi di Stampa

Prot. N 10/TP/Filt Cgil Tp   -   Trapani 02 Dicembre 2013
Filt Cgil Trapani   -   Filt Cgil Sicilia   -   Cgil Trapani

domenica 24 novembre 2013

Punta Raisi. Grazie all'opera dell'assessore alle Infrastrutture, l'Ue promuove lo scalo nella rete transeuropea

Bartolotta: «Polo aeroportuale con Trapani»
Per il secondo anno consecutivo l'aeroporto di Palermo «Falcone e Borsellino» è stato promosso da Bruxelles come scalo di prima fascia, nonché inserito fra i 10 scali italiani (insieme a Milano Linate e Malpensa, Bergamo Orio al Serio, Torino, Venezia, Bologna, Genova, Roma Fiumicino e Napoli) che compongono la «Core Network Ten-T», ovvero la Rete Trans-Europea dei Trasporti «Scandinavia-Mediterraneo».
Un risultato straordinario, ottenuto non solo grazie ai numeri che gravitano attorno a Punta Raisi, ma anche all'input dell'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta: «Sì, avevo appoggiato questa promozione internazionale e sono contento per Palermo, che si conferma ancora una volta leader aeroportuale in Sicilia. Certo - ha ammesso -, mi dispiace per la bocciatura dello scalo di Fontanarossa che invece resta declassata alla "Comprehensive Network". Stiamo tentando di farla inserire nel Piano nazionale Trasporti grazie all'interlocuzione con Roma. Ci sono buone speranze, aspettiamo risposte dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. Il nostro obiettivo è creare integrazione fra 2 poli: quello orientale, con Catania e Comiso, e quello occidentale con Palermo e Trapani. Non sono poli in competizione, ma si integreranno a vicenda per una intermodalità strategica. Palermo e Catania giocano un ruolo decisivo».
Tutto ciò andrà a vantaggio dei passeggeri, poiché i due poli aeroportuali interagiranno per incrementare i servizi dell'utenza. «Penso, ad esempio - ha aggiunto l'assessore - al caso di Trapani: Birgi non è in competizione con Palermo, poiché le low-cost permettono un mercato che non contrasta con Punta Raisi. Allo stesso tempo, ho proposto lo scalo di Comiso come aeroporto-cargo, l'unico del Sud Italia per il traffico merci. Ciò andrà a vantaggio anche del futuro interporto di Termini Imerese», i cui lavori partiranno a metà 2014. Mentre vengono considerati «indispensabili per la continuità territoriale» gli aeroporti siciliani di Lampedusa e Pantelleria.
Tornando al voto con cui il Parlamento Europeo ha confermato per il secondo anno consecutivo lo scalo di Punta Raisi nella «Ten-T» e nel «Piano Cef» (Connecting Europe Facility - Infrastrutture per collegare l'Europa), secondo il sindaco Leoluca Orlando questo «è un grande! riconoscimento e rappresenta al tempo stesso una grande opportunità poiché - ha dichiarato il primo cittadino - renderà possibile accedere ad importanti cofinanziamenti comunitari per gli interventi strutturali, indispensabili nell'ottica di una strutturazione metropolitana e sovrametropolitana».
A confermarlo è lo stesso Bartolotta: «Il riconoscimento di Bruxelles avvalora ipotesi di sviluppo ulteriori. Rappresenta una priorità per reperire risorse ministeriali e quelle provenienti dall'Unione Europea con la futura programmazione 2014-2020». Ma allo stesso tempo, ha precisato Orlando, «questo importante riconoscimento, che è la certificazione di quanto già deciso dal governo nazionale a febbraio con l'inserimento di Punta Raisi nella "top-ten" degli aeroporti strategici, offre ulteriori argomenti per un processo di privatizzazione in corso che deve essere garante di adeguati corrispettivi per la cessione delle quote pubbliche». È d'accordo anche l'assessore Bartolotta, il quale afferma che «sicuramente adesso lo scalo di Palermo risulta più appetibile per gli investitori privati. Ciò va al di là delle strategie governative. Le possibilità di mercato - ha concluso - ora ci sono tutte».
Davide Guarcello - La Sicilia - Sabato 23 Novembre 2013 Prima Palermo Pagina 29 

mercoledì 31 luglio 2013

Infrastrutture: "Decreto del fare" I Pendolari Siciliani chiedono il ripristino delle tratte ferroviarie di Alcamo e di Caltagirone

Due miliardi di euro in 5 anni nel "decreto del fare" utili per ripristinare la tratta ferroviaria Alcamo-Trapani via Milo e il ponte ferroviario crollato, già da due anni, sulla Caltagirone-Gela.
Serve tutto l’impegno e l’attenzione della classe politica siciliana sia a Palermo che a Roma per non perdere quest'ulteriore treno di finanziamenti, relativo agli anni 2013-2017, per le infrastrutture  ferroviarie.
Alla voce “Infrastrutture” delle misure del «decreto del Fare», vi sono 2 mld di euro in 5 anni per opere immediatamente cantierabili.E' stato  istituito, presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, un Fondo con una dotazione complessiva pari a 2.069 milioni di euro, di cui 335 milioni di euro per l'anno 2013, 405 milioni di euro per l'anno 2014, 652 milioni di euro per l'anno 2015, 535 milioni di euro per l'anno 2016 e 142 milioni di euro per l'anno 2017.
Parte di queste risorse riguardano interventi finanziabili (art. 18 comma 1) per il miglioramento delle prestazioni della rete e dei servizi ferroviari e per il superamento di criticità sulle infrastrutture viarie concernenti ponti e gallerie.
Considerata l’opportunità perché non farsi finanziare la tratta ferroviaria Alcamo-Trapani via Milo chiusa da febbraio di quest'anno per i continui smottamenti?.  Sembra che per il ripristino della suddetta tratta occorrano circa 70 milioni di euro e Rete ferroviaria italiana non sembra interessata alla sistemazione ed alla riapertura in breve tempo di quest’asse ferroviario importante tra la Capitale e Trapani.
Perché non farsi finanziare la Caltagirone-Gela per la sistemazione del ponte ferroviario crollato, in territorio di Niscemi, oramai da due anni?
Questo è l’appello che vogliamo rivolgere alle Istituzioni regionali e nazionali affinché salgano su questo treno di finanziamenti che servono alla Sicilia per migliorare le condizioni di trasporto ferroviario che lasciano, anche dal punto di vista infrastrutturale, molto a desiderare.

Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani.

mercoledì 13 febbraio 2013

Trasporti in provincia: un quadro drammatico tracciato dalla fit Cisl

Trapani. Pochi treni, scarsi collegamenti e bus carenti
“Pochi treni, scarsi collegamenti, infrastrutture risalenti agli anni '70”. E ancora: “Servizio di pullman carente, infrastruttura portuale praticamente non utilizzata e sistema di raccolta dei rifiuti che rischia il collasso”. Un quadro spietatamente puntuale e allarmante quello tracciato sul sistema infrastrutturale! trapanese dal responsabile provinciale del presidio Fit Cisl Giovanni Montana, rieletto nel corso del congresso di ieri a Palazzo Riccio di Morana. Alla presenza del segretario generale della Fit Cisl Sicilia Amedeo Benigno e del segretario provinciale del sindacato Giovanni Marino, Montana ha passato in rassegna i disagi e le disfunzioni che soffocano le potenzialità turistiche e commerciali di una città già penalizzata dalla sua difficile collocazione geografica. «Urge - ha affermato Montana - un tavolo di confronto che stili un piano della mobilità della provincia ma anche di tutta la fascia di Comuni ad ovest di Palermo". A denunciare un depauperamento delle infrastrutture esistenti è stato invece Benigno. «Sia per le linee ferrate via Milo e via Castelvetrano sia per il materiale rotabile della linea - dice - è necessario l'avvio di un programma di manutenzione ordinaria e straordinaria che garantisca un collegamento diretto con Palermo».
In cima alle preoccupazioni del sindacato c'è il futuro del porto. «I dati portuali - aggiunge Montana - dimostrano un arretramento del traffico per via della mancata manutenzione dei fondali. Prioritarie sono l'accelerazione degli interventi già finanziati, la programmazione di altre banchine e la manutenzione dei fondali la cui profondità impedisce l'ingresso di gran parte delle navi container». Bollato come "arretrato" anche il trasporto ferroviario. «Gli obiettivi - prosegue il sindacalista - restano la velocizzazione della Palermo-Trapani da percorrere in un'ora e venti e il collegamento all'aeroporto di Birgi che dista meno di 2 chilometri dalla stazione ferroviaria di Mozia».
La Fit ha anche presentato un ventaglio di proposte per il trasporto su gomma (rilancio di una società unica provinciale) e per la viabilità (realizzazione della già finanziata Trapani- Mazara, stralcio da Marsala a Mazara). In ultimo l'aeroporto di Birgi per il quale, constata Montana «si attende un piano industriale serio. Lo sviluppo dello scalo non può prescindere - conclude - da una consapevolezza del territorio, della sua utilità e quindi del sostegno economico e programmatico degli Enti e dell'imprenditoria provinciale».
An.Ve.

La Sicilia - Mercoledì 13 Febbraio 2013 Prima Trapani Pagina 31