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martedì 30 settembre 2014

In Sicilia niente continuità territoriale

Dal primo di ottobre la Sicilia viene abbandonata in materia di trasporti completamente al suo destino. Niente aerei, niente treni e niente traghetti. Qualche settimana fa Alitalia annunciava che avrebbe abbandonato le tratte da e per la Sicilia. A questo annuncio si è unita dopo qualche giorno la compagnia aerea AirOne che dal 1 di ottobre effettuerà solo i voli per Milano e Roma escludendo tutte le altre destinazioni sin’ora operate da Catania e Palermo. A questi abbandoni delle compagnie aeree, dal 1 di ottobre si aggiungerà quello dei traghetti di Fs Bluferries. Infatti da domani (oggi per chi legge) l’unica nave di Bluferries abbandonerà il porto storico di Messina per approdare al porto di Tremestieri. Questo abbandono penalizza in modo pesante lo spostamento di migliaia di pendolari sulle due sponde, i quali non potranno più usufruire di un trasporto pubblico garantito da Ferrovie dello Stato ma dovranno obbligatoriamente servirsi di traghetti ed aliscafi di società private sicuramente con altri orari e con molto meno corse giornaliere e nei festivi.
In questi ultimi anni si è parlato tanto di sviluppo infrastrutturale dei territori siciliani, guardando con un certo interesse ai provvedimenti del governo come il Piano per il Sud, il Decreto del Fare e per ultimo lo Sblocca Italia.  
Questi ultimi avvenimenti penalizzano in maniera definitiva i siciliani lasciandoli in balia di una continuità territoriale del tutto inesistente.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 3 luglio 2013

Traghetti più cari del 150% l'Antitrust apre un'inchiesta

Stretto di Messina: boom di prezzi negli ultimi tre anni, l'autorità indaga sulle società. "Potrebbero aver concertato le tariffe e ripartito il mercato"
ROMA - L'autorità Antitrust ha aperto una istruttoria per verificare "una possibile intesa restrittiva della concorrenza nelle tratte dello stretto di Messina", dopo aver rilevato "nell'ultimo triennio un aumento delle tariffe del trasporto passeggeri fino al 150%".
Procedimento, spiega una nota, aperto nei confronti di Caronte & Tourist, Rete Ferroviaria Italiana, Bluferries, Meridiano Lines, Ustica Lines, Terminal Tremestieri e Consorzio Metromare dello Stretto "che potrebbero avere concertato i prezzi e ripartito il mercato".

Secondo i primi dati raccolti dall'Antitrust, i prezzi, nell'ultimo triennio, hanno registrato incrementi significativi e contestuali, come testimonia in modo emblematico l'evoluzione delle tariffe del trasporto passeggeri, identiche e con aumenti fino al 150%. "La presunta intesa - dice l'autorità garante - avrebbe lo scopo di eliminare qualsiasi confronto competitivo, anche potenziale, tra gli operatori, e un ruolo determinante sarebbe attribuibile ai due operatori storici, Caronte & Tourist e Rfi, che avrebbero raggiunto nuovi equilibri in grado di soddisfare le esigenze di entrambi e di bloccare attuali ed eventuali nuovi concorrenti minori".
Fonte: http://www.lasiciliaweb.it/articolo/101408/sicilia/traghetti-piu-cari-del-150-lantitrust-apre-uninchiesta