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mercoledì 13 novembre 2013

TRENITALIA E GLI INTERCITY DA TAGLIARE

A conferma della posizione OR.S.A. Trasporti sui favori fatti solo all’A.V.
Interpellanza al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sui tagli al servizio universale
CAMERA DEI DEPUTATI- testo allegato all’ordine del giorno della seduta n. 119 di Venerdì 15 novembre 2013
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, per sapere – premesso che:
  • è notizia di questi giorni che Trenitalia SpA, in vista della rimodulazione e riorganizzazione dell'offerta e degli orari ferroviari, avrebbe intenzione di cancellare, poiché non più sostenibile «a mercato», una grossa fetta dell'offerta di trasporto ferroviario di collegamento da e per la regione Toscana;
  • si tratterebbe, in particolare, di 12 treni intercity in tutta la regione, con rilevante incidenza sulla tratta Firenze - Arezzo, uno dei percorsi che presenta già oggi molte criticità, con pendolari letteralmente ammassati sulle vetture e che si trovano ad affrontare tragitti, spesso molto lunghi, in condizioni non certo agevoli;
  • l'offerta dei trasporti pubblici in Toscana, come del resto in tutta Italia, è spesso insufficiente a coprire il fabbisogno dei cittadini e per questo il taglio ipotizzato da Trenitalia e denunciato dallo stesso assessore ai trasporti della regione, Vincenzo Ceccarelli, appare inopportuno, quanto controproducente;
  • il trasporto regionale ed interregionale su ferro che collega la Toscana con piccole e grandi città italiane, a prescindere da quello dedicato all'alta velocità, dovrebbe essere, a detta degli interpellanti, garantito ai cittadini che ne usufruiscono ogni giorno per lavoro o studio;
  • appare inopportuno, agli occhi degli interpellanti, puntare tutta la riorganizzazione e gli investimenti sui treni ad alta velocità che, pur essendo fondamentali per il collegamento su ferro in tutta la nazione, non sono certo quelli fruiti maggiormente e quotidianamente dai pendolari. Tali treni dovrebbero affiancare la rete regionale ed interregionale che andrebbe potenziata e valorizzata, anche al fine di rilanciare la mobilità sostenibile in Italia;
  • la situazione della Toscana non è certo l'unica;
  • i ritardi, le soppressioni e i disservizi costringono ogni giorno milioni di italiani a
  • spostarsi in tutta Italia in condizioni vergognose e al limite della decenza;
  • un caso emblematico è l'intercity 531 Perugia-Roma che da anni registra ormai un ritardo «a regime» di almeno 20 minuti, sempre imputabile a guasti tecnici dovuti alle difficoltà di controllo del blocco delle porte, segno questo di un materiale vetusto, non correttamente mantenuto e non più utilizzabile, che tuttavia, migliorato nell'aspetto
  • estetico, continua ad essere impiegato e classificato come categoria intercity;
  • è evidente che il rinnovo del parco macchine dei treni destinati al trasporto dei pendolari sia stato sacrificato per privilegiare scelte aziendali volte a potenziare lo sviluppo dell'alta velocità, motivo di vanto peraltro di una gestione manageriale che risulta fallimentare sotto tutti i punti di vista e che, tuttavia, non sembra essere destinata ad alcun tipo di alternanza;
  • se non si ritenga urgente avviare, per quanto di competenza, un'opportuna valutazione dell'impatto che la cancellazione degli intercity avrebbe sul pendolarismo della regione Toscana;
  • se non si intendano verificare le cause del giornaliero disservizio registrato dall'intercity 531 Perugia - Roma, e, per quanto di competenza, le responsabilità dei ritardi, posto che non si tratta di ritardi dovuti ad eventi eccezionali;
  • se non si intenda predisporre urgentemente, anche in collaborazione con le regioni Umbria e Toscana, un piano di risanamento del trasporto dei pendolari, assicurando oltre al «normale» funzionamento del materiale, la copertura, con un adeguato numero di treni, dei territori fortemente interessati al pendolarismo;
  • se non si ritenga necessaria una profonda revisione del modello strategico infrastrutturale del Paese che, al momento attuale, con il programma delle opere pubbliche della «legge obiettivo», destina prioritariamente ingenti risorse alla realizzazione di opere di dubbia utilità e di enorme impatto ambientale, a scapito degli interventi necessari per rendere più funzionale ed efficiente il sistema di trasporto ferroviario locale e il trasporto pubblico urbano, la cui inefficienza induce, di fatto, l'utilizzo di forme di mobilità privata, con un più elevato impatto ambientale e sanitario e con conseguenti enormi problemi di congestione delle aree urbane.
«Interpellanza presentata da 28 Deputati di vari schieramenti politici il 12 novembre 2013».