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giovedì 20 giugno 2013

Nodo Rfi, Bianco incontrerà l'assessore Bartolotta

Il no della città al progetto di raddoppio ferroviario
Enzo Bianco, neosindaco di Catania, rassicura i cittadini, la sovrintendenza e le associazioni e gli ordini degli Ingegneri e degli Architetti: il progetto di Rete ferrovie italiane per il «raddoppio ferroviario» da piazza Europa alla stazione di Acquicella, che prevedeva pesanti interventi su una parte del centro storico, «è stato definitivamente abbandonato». Lo ha detto ieri rispondendo alle domande dei giornalisti in occasione del giuramento dei primi cinque assessori della sua Giunta.
«Opereremo con la massima velocità - ha assicurato Enzo Bianco - e già nei prossimi giorni, dopo averlo sentito e aver registrato la sua grande disponibilità, vedrò l'assessore regionale alle infrastrutture Nino Bartolotta per un incontro operativo sulla variante del progetto di raddoppio ferroviario Zurria-Acquicella nel tratto Stazione- Acquicella che evita pesanti interventi su una parte del centro storico». A scanso di equivoci, il sindaco ha ribadito che considera il raddoppio ferroviario «un'opera importantissima che darà lavoro e sviluppo alla città», ma non al prezzo della distruzione di palazzi settecenteschi che sorgono su aree archeologiche importanti. Ha poi ricordato come, nelle scorse settimane, il presidente della Regione Rosario Crocetta ha più volte affermato che il problema sarebbe stato risolto in tempi brevi.

Il progetto alternativo prevede la realizzazione del! doppio binario in galleria da piazza Europa fino ad Acquicella, interrando di 9 metri l'attuale stazione e seguendo il percorso fino al porto, sotto lo specchio di mare davanti alla Capitaneria per poi sbucare sulla terraferma a San Cristoforo, area costruita sopra la colata lavica del 1669, un terreno che, dunque, non conserva alcuna preesistenza archeologica. E ancora in galleria il doppio binario dovrebbe correre fino alla stazione di Acquicella evitando così di distruggere antichi palazzi, di devastare aree archeologiche, di scempiare il prospetto della città Barocca sugli archi della marina. Il progetto costa 116 milioni in più, ma è una spesa a tutela della città, un onere aggiuntivo dovuto ad un territorio che deve ospitare quest'opera per ripiego, visto che è stato valutato troppo costoso e rischioso realizzare il percorso da Messina a Palermo
P. L.
La Sicilia - Mercoledì 19 Giugno 2013 Catania (Cronaca) Pagina 24