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domenica 14 giugno 2015

Cancellazione corse notturne PA601 e PA602 sulla Messina-Catania A/R dal 14 giugno 2015

Messina. In merito alla cancellazione, a partire dal cambio orario del 14 giugno 2015, delle due corse notturne (servizio ferroviario) dei Bus PA601 con partenza da Messina alle ore 00.30 (effettua 8 fermate sino a Catania) e PA 602 con partenza da Catania alle 02.40 (effettua 8 fermate sino a Messina), lo scrivente Comitato fa presente che questa cancellazione è stata motivata da parte del gestore del servizio “ Dtr Trenitalia Sicilia” al gabinetto dell’assessore regionale ai trasporti Pizzo, per la scarsa frequentazione e per la sola presenza di alcune donne che fanno il più antico mestiere del mondo. Cancellazione ingiusta e senza alcun senso perché, tra l’altro, si toglie un servizio di trasporto utile ai lavoratori della fascia ionica che smontano nella tarda serata o che devono prendere servizio nella primissima mattinata, tra l’altro ad inizio mese di giugno avevano acquistato un abbonamento mensile che non potranno più utilizzare perche se avranno il treno per andare a Messina o Catania, durante l’arco del giorno, non avranno più il bus di ritorno per fare rientro a Catania o Messina. Si fa presente che se non verrà ripristinato il servizio si chiederà l’eventuale rimborso dei rimanenti giorni di giugno non utilizzati.
Con la presente nota desideriamo, inoltre, fare presente che tale servizio viene espletato da un mini-bus (si allega foto) da 21 posti e che viene frequentato da lavoratori che smontano dal servizio notturno da Messina e/o da lavoratori che da Catania devono prendere servizio nella primissima mattinata a Messina. Un servizio indispensabile e di pubblica utilità vista la frequenza media di 12/15 persone abbonate e, quindi, in buona parte da viaggiatori non occasionali. E’ anche successo che martedì 9 giugno l’autista del Bus PA602 che parte da Catania alle 02.40 non ha potuto far salire a bordo, alla stazione di Taormina-Giardini, due passeggeri perché i 21 posti erano tutti occupati. 
Nel ritenere che tale cancellazione procurerebbe un ulteriore disagio e rischio nei confronti dell’utenza che lavora a Messina e che smonta dai vari servizi notturni o per altri lavoratori che da Catania dovranno arrivare sino a Messina per prendere servizio nelle prime ore del mattino, alla luce di questo, il Comitato Pendolari Siciliani chiede l’immediata revoca della cancellazione ed il ripristino delle due corse Bus PA601 e PA602.
All’Assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Trasporti Dott. Giovanni Pizzo
Al Dirigente Generale Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti
Dott. Fulvio Bellomo
Al Dirigente IV Servizio Trasporto Ferroviario Dott. Diego Greco
Al Direttore di Trenitalia Sicilia Ing. Maurizio Mancarella
Fiumefreddo di Sicilia, 12 giugno 2015
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

venerdì 3 aprile 2015

Pendolari Siciliani: Pesce di aprile di Trenitalia in Sicilia su 150 treni monitorati 108 in ritardo

Visti i disagi subiti dei pendolari nella prima mattinata di ieri, abbiamo voluto fare un monitoraggio dei treni dell’intera giornata su alcune delle più importanti tratte ferroviarie siciliane. 
Monitoraggio che abbiamo voluto attuare non poteva essere un pesce d’aprile ma per renderci conto di tanto in tanto cosa succede alla circolazione ferroviaria nell’Isola.
Nell’attesa di capire se l’assessore ai trasporti Giovanni Pizzo si sia convinto a voler presentare ai pendolari i contenuti del “Contratto di Servizio” per il trasporto ferroviario, prima di essere sottoscritto dalla Regione Siciliana e da Trenitalia.
Ritornando al monitoraggio questi sono i risultati sulle tratte ferroviarie monitorate:
Trapani – Palermo
Treni monitorati 17 in orario 5 in ritardo 12 minuti accumulati di ritardo 75  
Agrigento – Palermo 
Treni monitorati 24 in orario 1 in ritardo 23 minuti accumulati di ritardo 447
Palermo – Messina
Treni monitorati 40 in orario 12 in ritardo 28 minuti accumulati di ritardo 249
Messina-Siracusa
Treni monitorati 69 in orario 24 in ritardo 45 minuti accumulati di ritardo 523
Il bilancio dei ritardi in questo primo giorno del mese di aprile riteniamo sia molto pesante visti i risultati: su 150 treni monitorati 42 di questi sono in orario e i rimanenti 108 hanno accumulato un ritardo complessivo di 1294 minuti pari a 21 ore e 34 minuti.
Una domanda ci sorge spontanea, quale penalità è prevista nel redigendo Contratto di servizio in una situazione del genere? Quali e che tipo di sanzioni sono previste all’impresa ferroviaria? Come verranno valutati i cinque minuti di ritardo dall’orario di arrivo che Trenitalia non considera come ritardo?
Ad oggi non ci è dato ancora conoscere i contenuti di questo contratto, in barba alla trasparenza e alla partecipazione di chi in tutti questi anni si è adoperato per migliorare le condizioni di viaggio e che doveva essere la base per la redazione di questo importante documento che detterà le regole per un trasporto ferroviario più efficiente ed efficace per l’utenza pendolare siciliana, ma all’assessore Pizzo tutto questo non interessa. 
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

venerdì 1 novembre 2013

La Regione Siciliana rivede le tariffe delle autolinee e dei bus con l'aumento del 4%

L’Assessorato Infrastrutture e Mobilità - Dipartimento Infrastrutture e Mobilità Trasporti - Servizio 1- Autotrasporto Persone,  con il Decreto Assessoriale n. 2432 del 07 ottobre 2013 ha stabilito di procedere ad una revisione delle tariffe nella misura media del 4 % con riferimento alle tabelle A) e B) con arrotondamento al decimo di centesimo per eccesso se maggiore o uguale a 5 centesimi o per difetto se inferiore a 5 centesimi. Mentre nell'ambito dei servizi urbani, di prevedere un incremento del costo del biglietto in funzione delle variazioni percentuali dei prezzi al consumo relative ai periodo dicembre 2009 Luglio 2013 e quindi un incremento di € 0,10 sull'attuale costo previsto nella tabella “C” allegata al D.A. 18/Gab del 17 gennaio 2011.
Questo il testo del Decreto Assessoriale 
D E C R E T A
ART. 1 – Per i motivi in premessa citati, ai sensi dell'art. 27 comma 6 della L.R. 19/2005 e successive modifiche, le tariffe da applicare sulle autolinee extraurbane e suburbane, ivi comprese quelle sostitutive di linee ferroviarie in concessione e di linee della Trenitalia S.p.A., definitivamente soppresse a norma del Regio Decreto 21/12/1931 n° 1575, e la tariffa del costo minimo del biglietto di corsa semplice da applicare alle autolinee di servizio urbano nel territorio della Regione Sicilia, sono quelle risultanti dalle allegate tabelle A), B) e C) che formano parte integrante del presente decreto.
ART. 2 – In funzione delle variazioni percentuali dei prezzi al consumo relative ai periodi dicembre 2011 – luglio 2013, le tariffe in atto in vigore per servizi speciali sono incrementate nella misura media del 4 % con arrotondamento al decimo di centesimo per eccesso, se maggiore o uguale a 5 centesimi o per difetto se inferiore a 5 centesimi.
ART. 3 – Le tariffe in vigore per le autolinee considerate servizi speciali sono le seguenti:
1. Milazzo – Porto – A/18 – A/20 -Aeroporto Fontanarossa di Catania € 13,10;
2. Taormina – A/18 -Catania – Catania Aeroporto - € 8,20;
3. Trapani – Aeroporto Vincenzo Florio di Trapani - € 4,90;
4. Trapani -Aeroporto Falcone e Borsellino di Punta Raisi (Palermo) - € 10,00;
5. Porto Empedocle – Agrigento - Aeroporto Falcone e Borsellino di Punta Raisi - € 12,60.
6. Palermo - Aeroporto Falcone e Borsellino di Punta Raisi - € 6,30;
ART. 4 – Per le autolinee in cui vengono applicate le tariffe relative alla tabella B), al fine di garantire il mantenimento del rispetto dei tempi di percorrenza le aziende hanno facoltà di applicare un supplemento pari ad € 0,30 per ogni titolo di viaggio rilasciato a bordo, in coincidenza di fermate assistite da biglietteria a terra disponibili, che dovranno essere preventivamente comunicate al Servizio 1 del Dipartimento Trasporti.
ART. 5 – Le aziende affidatarie di servizi extraurbani hanno la facoltà di fornire ai propri utenti il servizio di prenotazione del biglietto con riserva del posto. Il costo di detta prenotazione non potrà superare la misura massima di € 0,20 del costo del biglietto.
ART. 6 – La tariffa da applicare, utilizzando la tabella A) o B) , per i servizi automobilistici che si sviluppano su percorsi autorizzati misti (Strade Statali, Scorrimenti veloci, Superstrade ed Autostrade), è determinata a seconda che il tratto autostradale sia minore (Tab. A) o maggiore (Tab. B) del 60% dello sviluppo complessivo dell'autolinea autorizzata.
ART. 7 – In armonia e nel rispetto delle tariffe minime previste dalla tabella C) i comuni potranno disporre tariffe per abbonamenti, di concerto con le aziende affidatarie del servizio urbano, coerenti con il sistema di sconti applicato nella tabella A).
ART. 8 – Le aziende affidatarie di servizi urbani hanno la possibilità di vendere a bordo degli autobus, titoli di viaggio a fronte del pagamento di una maggiorazione da definire a discrezione dell'ente affidante. Le stesse aziende possono stabilire che per il trasporto urbano di bagagli fino alle dimensioni di 50 X 70 X 80 debba essere pagato un biglietto, per ogni bagaglio, di importo pari al costo della corsa semplice e che bagagli di volume superiore non possono trovare accesso a bordo, mentre sono esclusi da ogni forma di pagamento i bagagli di corredo scolastico ed i bagagli
a mano di piccole dimensioni (55x40x20 cm), fino a una somma delle tre dimensioni non superiore a 115 cm.
ART. 9 – Per il trasporto extraurbano di bagagli al seguito, di dimensioni maggiori di cm. 50x70x80 e/o di peso superiore a Kg. 20, può essere applicata la tariffa massima di € 3 a bagaglio, mentre sono esclusi da ogni forma di pagamento i bagagli di dimensioni e peso inferiore.
ART.10 – Le disposizioni contenute nel presente decreto entrano in vigore dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana.



Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 07 Ottobre 2013
F.to L’ASSESSORE

Antonino Bartolotta

martedì 16 luglio 2013

Un semestre, gennaio-giugno 2013, di disagi e disservizi per i pendolari jonici

Da alcuni disservizi avvenuti il nel mese di gennaio ed in modo particolare il 17 gennaio 2013, l’ufficio stampa di Trenitalia sulla nostra denuncia degli enormi disagi all’utenza, ebbe a dichiarare che era un caso sporadico. 
Da questa dichiarazione di Trenitalia, ho ritenuto opportuno iniziare il monitoraggio dei treni che giornalmente transitano sulla dorsale ionica Messina-Catania-Siracusa nel semestre gennaio-giugno. 
L’indagine, per il suo scopo dilettantistico e di curiosità, nonché per ovvi motivi di organizzazione e tempo, è stata limitata al monitoraggio dei treni nei soli giorni lavorativi.

La tabella seguente mostra più specificatamente la distribuzione dei 6.538 treni monitorati secondo la puntualità, oppure se arrivati a destinazione prima dell’orario previsto, o se soppressi.
Sul totale dei 6.538 treni monitorati, il 53,26% dei treni è arrivato in ritardo (3.482 treni),i treni arrivati in anticipo sono 2.200 (33,65%) vale a dire che ogni giorno un treno su tre arriva prima dell'orario previsto e l’11,41% (746) di treni in orario.

Il dato riscontrato, apparentemente non
significativo se considerato in maniera assoluta, ci ha consentito di calcolare nel corso del rilevamento, il numero di Km/treno soppressi. Nel semestre esaminato, la tratta ferroviaria oggetto della rilevazione è stata privata di quasi 10 mila Km/treno, forse di più se la nostra indagine fosse stata estesa anche ai treni nelle giornate non lavorative.

Quasi la metà dei treni è sempre in ritardo. Per Trenitalia il ritardo sino a cinque minuti non viene considerato come ritardo. 1958 sono i treni in ritardo entro i 5 minuti pari al 56,23%.
In particolare 608 treni, pari al 17,46%, hanno ritardato fino a 10 minuti, 492 treni (il 14,13%) fino a 20 minuti, e ben 424, cioè il 12,18% è arrivato a destinazione con oltre 20 minuti di ritardo.
Un eventuale dato cumulativo dimostrerebbe che nel primo semestre di questo anno, ben 1.524 treni sono arrivati con un ritardo superiore ai 5 minuti, che sommato ai 110 treni soppressi, porta il totale a 1.634. Questo numero rapportato ai 6.538 treni presi in esame, rappresenta esattamente il 25% del totale: in sostanza ogni giorno un quarto dei treni non rispetta la dovuta puntualità.
Da gennaio a giugno i pendolari della tratta Messina–Catania–Siracusa hanno perso a causa dei ritardi accumulati dai treni 32.421 minuti, pari a oltre 540 ore sottratte soprattutto alle proprie attività di lavoro o di studio ed alle proprie famiglie se in fase di rientro dal lavoro.
Parallelamente i minuti di anticipo nello stesso semestre esaminato sono stati 6.649, equivalenti a circa 111 ore.
Chi controlla l’operato di Trenitalia?
I 9112 km/treno soppressi dovranno essere rimessi in esercizio? Verranno pagati comunque?
Chi di competenza dovrà, se previsto, sanzionare l’operato di Trenitalia?

Questi sono solo alcuni dei quesiti per i quali chiediamo risposte certe ed esaustive da parte degli organi competenti. 
I risultati sono alquanto evidenti ed in molti casi la situazione è anche più drammatica in quanto, a questi allungamenti si sommano i continui ritardi che molte delle volte, vista la troppa elasticità della traccia oraria, diventano anticipi azzerando così gli stessi ritardi. Dalla nostra analisi effettuata, abbiamo calcolato che è possibile ridurre i tempi di percorrenza almeno di un 10-15%, ovvero di 10/15 minuti per ogni traccia oraria.
Allungamenti che si manifestano in tutta la loro drammaticità con i vari cambi di orario e fanno seguito a scelte strane e sconsiderate sul trasporto pubblico ferroviario siciliano, andando a penalizzare persino i treni diretti e, per di più un treno viene considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti.
Si da molto spesso la precedenza, sulla pelle di centinaia di migliaia di pendolari, che costituiscono la stragrande maggioranza dei viaggiatori giornalieri, a treni Intercity, Espressi, e persino ai treni merci.
Per i pendolari siciliani viaggiare è sempre più un'odissea, sui treni ormai si bivacca visti i lunghi tempi di attesa nelle varie fermate 3/10 minuti di attesa, vedi stazione di Alcantara, Letoianni, S.Teresa Riva; incroci calcolati senza un senso logico, coincidenze con altri treni non previste e, guarda caso viene annunciato da Trenitalia, che la puntualità dei treni è in netto miglioramento, cioè che le cose vanno meglio.
Tutto ciò è inconcepibile e dimostra, ancora una volta, l'assoluta mancanza di attenzione verso i pendolari da parte delle dirigenze di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana, nel far funzionare dignitosamente il servizio di trasporto ferroviario a loro affidato, compito cui le due aziende hanno nei confronti dello Stato e dei cittadini-utenti e alla Regione Siciliana che in questi anni ha portato a termine, dal punto di vista amministrativo, le disposizioni emanate dal decreto legislativo 422/97 relativo al passaggio delle competenze in materia di trasporto pubblico ma non è ancora, riuscita a farsi trasferire dal Ministero le risorse finanziarie previste, per ottemperare alla sottoscrizione del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario siciliano.
Continueremo come sempre, con ogni mezzo legale, nella nostra battaglia per una mobilità sostenibile che veda uscire finalmente la Sicilia dalla gogna di arretratezza in cui la totale assenza di un’attenta programmazione in materia di trasporti e di infrastrutture, la politica regionale e nazionale l’ha relegata.
Giosue Malaponti - Presidente del Comitato Pendolari Siciliani 

domenica 12 maggio 2013

Tratta Caltagirone-Gela il resoconto del sit-in





















Due anni fa e precisamente l’8 maggio 2011 si è verificato, lungo la tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, al km 326 della linea Lentini-Gela, tra le stazioni di Piano Carbone e Niscemi S.p. 39, il cedimento di alcune arcate del ponte ferroviario, con la conseguente chiusura della tratta ferroviaria. Tale chiusura, ha inevitabilmente determinato un trasferimento del traffico passeggeri sulla SS. 417 che, di per sé, già presenta condizioni di elevata pericolosità, in quanto unica arteria rimasta ad assicurare il collegamento fra le città ricadenti sul percorso ferroviario, vista la chiusura della Sp. n.39.
Non ci sembra inutile ricordare che la costruzione della linea ferroviaria in questione, completata nel 1979, è stata a suo tempo decisa proprio per la necessità di un collegamento più spedito, sia delle persone sia, soprattutto, delle merci, fra due aree fortemente industrializzate dell'isola, quella di Catania e il polo petrolchimico di Gela, e che, proprio in tale ottica, era stata prevista un’ulteriore fase di potenziamento e di velocizzazione, mai realizzata.
Premesso che la linea ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela collega il versante jonico e il versante mediterraneo della Sicilia attraversando alcuni grossi centri urbani e considerato che detta linea ferroviaria è frequentata da molti studenti e pendolari e, in particolare, dai lavoratori diretti verso il polo industriale dell'Eni di Gela.
Il comitato pendolari Siciliani chiede di conoscere:
  • se il Governo Regionale sia a conoscenza di quali iniziative il gestore della infrastruttura ferroviaria, Rete Ferroviaria Italiana intenda adottare onde evitare il ripetersi per il futuro di cedimenti delle strutture ferroviarie che potrebbero causare danni di proporzioni maggiori rispetto all'evento verificatosi;
  • quale sia lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro, al momento, i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri;
  • se non ritenga opportuno inserire tale percorso, a motivo della rilevante valenza strategica che lo stesso riveste per lo sviluppo socio-economico dei territori attraversati, fra gli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie siciliane, prevedendo per lo stesso una serie di opere di miglioramento del tracciato con riferimento alla tratta Caltagirone-Lentini (stazione).
Nell’attesa di ricevere risposte rassicuranti sulla sorte della tratta, riteniamo doveroso assieme alle amministrazioni comunali di Caltagirone, Gela e Niscemi di chiedere, nel più breve tempo possibile, un incontro con i rappresentanti della Regione Siciliana e Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura, per avere un quadro chiaro su quello che il gestore vuole fare della tratta Catania-Caltagirone-Gela e sui tempi della sua riapertura alla circolazione ferroviaria.
 Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

mercoledì 8 agosto 2012

Spariti i 1970 milioni di euro per il raddoppio ferroviario Fiumefreddo-Giampilieri

Desidero intervenire in relazione all’articolo di martedì 31 luglio dal titolo “Nessuno storno di fondi dalla Giampilieri-Fiumefreddo”
I soldi c’erano e ci sono sempre stati, ma nessuno li ha spesi e dal 2010 sono scomparsi da tutti i contratti di programma e quindi lo storno è evidente.
Di raddoppio e spostamento del tracciato ferroviario Fiumefreddo-Giampilieri, se ne parla ormai da oltre 20 anni, quando i tecnici delle ferrovie presentarono lo studio di massima che nel 1996 diventò progetto definitivo e fu inviato alla Regione, da allora tante parole, pochi o nulla i fatti concreti ad oggi. Per il completamento del raddoppio tra Fiumefreddo e Giampilieri, era stato stimato un costo di 1.200 miliardi delle vecchie lire, di cui 500 miliardi già disponibili fin dal Contratto di Programma 1994-2000. Nella seduta del 27 maggio 2005 il CIPE ha approvato il progetto preliminare. Il costo dell’opera è di 1.970 milioni di euro totalmente finanziato da Contratto di Programma di RFI e dal 2010 scomparso da tutti i Contratti di Programma Quadro. Il completamento del doppio binario tra Fiumefreddo e Giampilieri è necessario in primis per la messa in sicurezza del tracciato esistente e successivamente per liberare i territori rivieraschi da quella cintura ferroviaria che ne ha procrastinato lo sviluppo turistico e commerciale. L’Accordo di Programma Quadro, stipulato il 5 ottobre 2001, tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Siciliana, le Ferrovie dello Stato S.p.A. era finalizzato a realizzare il potenziamento del trasporto ferroviario nella Regione Siciliana, che costituisce un elemento indispensabile per accrescere la competitività del sistema produttivo regionale e per contribuire al riequilibrio territoriale. Lentezze burocratiche, incapacità di trovare un accordo, conflitti di competenza, sono aspetti che hanno caratterizzato la pratica quotidiana del passato che per questo non è certo rivelatrice di risultati positivi, compreso lo storno dei 1.970 milioni di euro già finanziati dal 2005. Non è giusto che ci siano due Italie, quella del Nord dove, anche con i nostri soldi, vengono incentivate e potenziate tutte le tratte per i collegamenti fra le più grandi città, e l’altra quella del Sud dove esiste un solo binario per collegare le province siciliane, e una parte di questo ancora non elettrificato. Non è solo un problema di incentivazione e potenziamento delle linee ferrate ma è anche la condizione in cui migliaia di viaggiatori sono costretti a viaggiare. Occorre essere attenti e vigili alle problematiche ed alle condizioni del trasporto pubblico in Sicilia, specie in quello ferroviario, perché solo così potremmo finalmente far uscire definitivamente la Sicilia da quella gogna di arretratezza che la caratterizza da molti anni per le disattenzioni della sua classe politica.

Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

domenica 26 febbraio 2012

«Le continue soppressioni dei treni e il cofinanziamento del Minuetto»

La Sicilia - Sabato 25 Febbraio 2012 Catania (Cronaca) Pagina 42 
Alla luce delle soppressioni dei treni avvenute in questi ultimi anni e che continuano a tutt'oggi a verificarsi in maniera generalizzata in tutte le relazioni ferroviarie, mi sembra doveroso, dato che tali soppressioni hanno penalizzato e continuano a penalizzare gravemente i pendolari e l'utenza in generale, porre alcuni quesiti all'Assessore regionale ai trasp! orti ed al Dipartimento trasporti in merito a quanto previsto nel piano di ammortamento relativo all'acquisto dei treni "Minuetto":
  • Quali e quanti dei treni soppressi e quindi di km/treno non effettuati rientrano in questo piano di ammortamento sin dalla stipula dell'accordo e dell'entrata in vigore?
  • E se vi rientrano, dovranno essere rimessi in esercizio i km/treno non effettuati da parte di Trenitalia o Trenitalia dovrà restituire la parte corrispondente in denaro alla Regione Siciliana?
  • I 209.000 km/treno previsti nel piano di ammortamento in quale relazione sono stati impiegati dal 2005 ad oggi? E se è il Dipartimento dei Trasporti ad indicare dove e come distribuirli sulle relazioni oppure è a discrezione di Trenitalia la suddivisione?
Questi sono gli interrogativi ai quali la Regione dovrà rispondere viste le premesse, considerato che tale operazione doveva consentire, con l'utilizzo dei suddetti convogli in tutto il territorio siciliano, il miglioramento! della qualità del servizio e la velocizzazione del trasporto ! ferroviario, cosa che a tutt'oggi non è ancora avvenuta, anzi è peggiorata di molto.
Nell'anno 2002 e precisamente il 17 luglio 2002 la Regione Siciliana ha ritenuto sottoscrivere un Protocollo d'intesa con Trenitalia per il co-finanziamento di 40 treni tipo "Minuetto". L'operazione si concretizza con la sottoscrizione tra le parti, Regione Siciliana e Trenitalia, dell'Accordo Procedurale Attuativo il 15 aprile 2004 per il co-finanziamento dell'acquisto da parte di Trenitalia S.p.A. di quaranta treni tipo "Minuetto", di media capacità, - di cui n. 30 nella versione a trazione elettrica e n. 10 nella versione a trazione diesel - per un importo complessivo di 153 milioni di Euro, in conto investimenti, di cui 46 milioni di euro quale co-finanziamento da parte della Regione Siciliana e di 107 milioni di Euro da parte di Trenitalia S.p.A.
Nel protocollo d'intesa, così come nell'accordo attuativo, era previsto l'impegno di Trenitalia S.p.A. a restituire la parte co-finanziata dalla Regione Siciliana in rate annuali, pari alle rate di ammortamento (2.300.000,00 euro), sotto forma di incremento dei treni/Km effettuati in Sicilia secondo il piano di ulteriori servizi stimati in circa 209.000 treni/km/annui, rispetto agli attuali i km/treni/ annui, così come derivanti dall'Accordo quadro tra lo Stato e le Regioni, approvato dalla Conferenza permanente Stato-Regioni nella seduta del 18/06/1999.
Giosuè Malaponti – Comitato pendolari siciliani

venerdì 24 febbraio 2012

Co-finanziamento acquisto treni tipo “Minuetto”, relativo piano di ammortamento e le continue soppressioni dei treni regionali in tutta la Sicilia

Lettera aperta: Al Presidente della Regione Siciliana, all’Assessore Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, al Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità, al Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità - Servizio 4° Trasporto regionale Ferroviario, ai Signori Deputati all’ARS e agli Organi di Stampa

Oggetto: Co-finanziamento acquisto treni tipo “Minuetto”, relativo piano di ammortamento e le continue soppressioni dei treni regionali in tutta la Sicilia.

Alla luce delle soppressioni dei treni avvenute in questi ultimi anni e che continuano a tutt’oggi a verificarsi in maniera generalizzata in tutte le relazioni ferroviarie, mi sembra doveroso, dato che tali soppressioni hanno penalizzato e continuano a penalizzare gravemente i pendolari e l’utenza in generale, porre alcuni quesiti all’Assessore regionale ai trasporti ed al Dipartimento trasporti in merito a quanto previsto nel piano di ammortamento relativo all’acquisto dei treni “Minuetto”:
  • Quali e quanti dei treni soppressi e quindi di km/treno non effettuati rientrano in questo piano di ammortamento sin dalla stipula dell’accordo e dell’entrata in vigore?
  • E se vi rientrano, dovranno essere rimessi in esercizio i km/treno non effettuati da parte di Trenitalia o Trenitalia dovrà restituire la parte corrispondente in denaro alla Regione Siciliana?
  • I 209.000 km/treno previsti nel piano di ammortamento in quale relazione sono stati impiegati dal 2005 ad oggi?  E se è il Dipartimento dei Trasporti ad indicare dove e come distribuirli sulle relazioni oppure è a discrezione di Trenitalia la suddivisione?
Questi sono gli interrogativi ai quali la Regione dovrà rispondere viste le premesse, considerato che tale operazione doveva consentire, con l’utilizzo dei suddetti convogli in tutto il territorio siciliano, il miglioramento della qualità del servizio e la velocizzazione del trasporto ferroviario, cosa che a tutt’oggi non è ancora avvenuta, anzi è peggiorata di molto.
Nell’anno 2002 e precisamente il 17 luglio 2002 la Regione Siciliana ha ritenuto sottoscrivere un Protocollo d’intesa con Trenitalia per il co-finanziamento di 40 treni tipo “Minuetto”. L’operazione si concretizza con la sottoscrizione tra le parti, Regione Siciliana e Trenitalia, dell’Accordo Procedurale Attuativo il 15 aprile 2004 per il co-finanziamento dell’acquisto da parte di Trenitalia S.p.A. di quaranta treni tipo “Minuetto”, di media capacità, - di cui n. 30 nella versione a trazione elettrica e n. 10 nella versione a trazione diesel - per un importo complessivo di 153 milioni di Euro, in conto investimenti, di cui 46 milioni di euro quale co-finanziamento da parte della Regione Siciliana e di 107 milioni di Euro da parte di Trenitalia S.p.A.
Nel protocollo d’intesa, così come nell’accordo attuativo, era previsto l’impegno di Trenitalia S.p.A. a restituire la parte co-finanziata dalla Regione Siciliana in rate annuali, pari alle rate di ammortamento (2.300.000,00 euro), sotto forma di incremento dei treni/Km effettuati in Sicilia secondo il piano nell’allegato ‘A’ (si allega in copia) di ulteriori servizi stimati in circa 209.000 treni/km/annui, rispetto agli attuali i km/treni/ annui, così come derivanti dall’Accordo quadro tra lo Stato e le Regioni approvato dalla Conferenza permanente Stato-Regioni nella seduta del 18/06/1999.

Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI                                                                                                                                        

venerdì 10 febbraio 2012

La Sicilia prova a restare in Europa - QdS.it

PALERMO – Settimana di intense trattative per la proposta di modifica delle rete transeuropea dei trasporti che rischia di chiudere qualsiasi speranza di avvicinamento infrastrutturale della Sicilia all'Europa. Ieri è stata presentata l'ultima proposta di prolungamento del Corridoio 5 fino a Malta, così da allungare il corridoio fino a raggiungere la sponda più estrema nel sud del Mediterraneo.

La proposta è stata illustrata a Bruxelles al direttore generale della dg "move" Jean Eric Paquet, da Francesco Attaguile, nell'ambito dei lavori dell'ufficio politico della Conferenza delle regioni periferiche e marittime d'Europa. Dopo l'appoggio incassato lo scorso ottobre, quando rientrò l'allarme che prevedeva il taglio netto di Palermo all'interno del nuovo corridoio Helsinki-La Valletta, adesso la Sicilia guida la commissione intermediterranea, e proprio nella giornata di ieri ha presentato una serie di osservazioni tecniche che si trasformeranno in emendamenti al documento presentato dalla Commissione europea. Tra le falle del Corriodio, secondo Attaguile, ci sono “il problema della strozzatura dell'attraversamento dello stretto di Messina” e la non previsione “nel core network, nella rete principale di collegamento cioè, dei porti e degli aeroporti siciliani che sono terminale ferroviario e stradale essenziale al collegamento del corridoio all'isola di Malta”.

Insomma il progetto deve necessariamente integrare l'aeroporto di Catania, il porto di Augusta e quello di Pozzallo. La proposta siciliana è stata condivisa e sostenuta dall'ufficio politico della CRPM e farà parte del documento strategico sulla politica mediterranea che sarà esitato il prossimo 9 marzo a Montpellier. Sull'altro fronte di azione la Sicilia aveva chiesto nel corso dei lavori della "commissione isole" della CRPM (Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime d’Europa), la deroga sulla procedura degli aiuti di stato introdotta dalla commissione per tutti i finanziamenti alle infrastrutture di trasporto, in risposta alla decisione della Commissione di imporre la procedura di valutazione della direzione concorrenza per tutti i finanziamenti che riguardano le infrastrutture di trasporto, sebbene gestite da enti pubblici. Una richiesta mai effettuata per le Regioni in ritardo di sviluppo.

Intanto l'Isola continua ad essere sempre più congelata per mari e monti. Ad aprire il fuoco di fila sulla situazione pericolante in cui si trova il trasporto marittimo isolano ci ha pensato Ivo Blandina, consigliere incaricato di Confindustria Sicilia per le infrastrutture e la mobilità. Secondo l'esponente dell'associazione regionale degli industriali “sul tema dei trasporti marittimi da e per le Isole minori, abbiamo appreso da funzionari dell'assessorato al Bilancio che, in ottemperanza a una delibera di Giunta della scorsa estate, lo stanziamento sul relativo capitolo di spesa e, dunque, la dotazione annua prevista per l'assessorato alle Infrastrutture per il 2012 è di poco più di 55 milioni di euro a fronte di un fabbisogno, rinveniente da impegni e obbligazioni per contratti in essere, superiore ai 110 milioni”.
Articolo pubblicato il 10 febbraio 2012 - di Rosario Battiato

martedì 31 gennaio 2012

Sicilia: Regione e Governo nazionale definiscono i tempi dei tavoli tecnici


Palermo, 31 gen.- (Adnkronos) - Regione siciliana e Governo nazionale hanno definito i tempi e gli argomenti dei tavoli tecnici che affronteranno i temi sottoposti dall'amministrazione regionale all'esecutivo Monti. Tema centrale e' l'attuazione della piena autonomia finanziaria della Regione siciliana. All'incontro, avvenuto a Palazzo Chigi, hanno partecipato per la Regione siciliana l'assessore all'Economia, Gaetano Armao, e i dirigenti della presidenza del Consiglio dei Ministri, della Ragioneria generale dello Stato, dei ministeri dell'Economia, delle Infrastrutture e Trasporti, delle Politiche agricole, delle Politiche comunitarie.
Si sono poste le basi per l'avvio dei lavori di due tavoli, istituiti con decreto del Presidente del Consiglio, che dovranno fornire le soluzioni alle annose questioni pendenti tra lo Stato e la Regione siciliana. Il primo dei due tavoli partira' il prossimo martedi' 14 febbraio ed e' dedicato al tema dell'autonomia finanziaria della Regione, all'attuazione del federalismo fiscale e alla compartecipazione regionale alla spesa sanitaria.

sabato 21 gennaio 2012

Servirail, paventato un eclatante blocco dello Stretto

Un incontro che ha ancora prodotto nulla per i lavoratori Servirail e per il ripristino dei treni a lunga percorrenza.
“E' veramente irresponsabile l'atteggiamento tenuto dai vertici di Fs al tavolo della Regione, in gioco non c'è solo il futuro dei lavoratori del settore ferroviario, degli 85 di Servirail rimasti senza lavoro, ma anche dei collegamenti ferroviari in Sicilia”. Non fa sconti la Cisl. Mentre Cgil, Orsa, Ugl e Fast intravedono un barlume di speranza sul ripristino dei treni a lunga percorrenza.

Due punti di vista che confermano la spaccatura tra sindacati che dovrebbero andare a braccetto per perseguire lo stesso scopo. Le vittime di questi scontri sono sempre i più deboli: lavoratori ed utenti. L'incontro di ieri a Palermo è stato giudicato in due modi diversi, sarà il tempo a stabilire chi ha ragione, anche se già l'esito sembra scontato. La Cisl, dicevamo, promette azioni eclatanti: “A questo punto, -sostengono Enzo Testa e Tonino Genovese- dato che per farsi ascoltare è necessario alzare la voce e i toni della vertenza, siamo pronti a manifestazioni eclatanti, a partire da lunedì prevedendo anche il blocco dei trasporti nello Stretto di Messina”.Un'azione di forza perchè totalmente insoddisfatti dai risultati del tavolo che si è tenuto nella sede dell'assessorato regionale alle Infrastrutture e Trasporti con la Regione, Fs e i sindacati sulla vertenza Servirail e treni a lunga percorrenza. “La proposta di ricollocare nel giro di due anni i lavoratori della Servirail in un un settore già dilaniato -sostengono i sindacalisti della Cisl- come quello degli appalti ferroviari è assurda, Fs continua a a tenere un atteggiamento inaccettabile proponendo finte soluzioni che sono lontane dalle reali esigenze dei lavoratori e del servizio ferroviario in Sicilia”.

Ma a quell'incontro c'erano anche altri sindacati che si dichiarano moderatamente ottimisti. Cgil Uil Orsa Ugl e Fast, parlano di un elemento di novità, del quale la Cisl non fa cenno. Pare che i delegati di Fs hanno aperto uno spiraglio per verificare effettivamente la possibilità di ridefinire l'offerta treni a lunga percorrenza e quindi risolvere tutta la vertenza sia sotto il profilo della mobilità che sotto quello occupazionale. “Come denunciamo da tempo, la soluzione alla vertenza Servirail ma anche Ferrotel, non può essere un contentino occasionale in appalti di nessuna certezza- spiegano i dirigenti di Cgil, Uil, Orsa, Ugl, Fast-. Questa vertenza passa necessariamente dal ripristino dei treni soppressi e quindi da un cambiamento di strategia di Fs che non deve e non può pensare di abbandonare la Sicilia e i suoi lavoratori. Oggi però, su questo punto, registriamo un'apertura insperata che ora chiede di essere sostenuta a livello nazionale”. Proprio sull'apertura di Fs riguardo il ripristino dei treni soppressi, l'assessore avrebbe invitato anche le organizzazioni sindacali a formulare una contro offerta e ha riconvocato il Tavolo per giovedì 2 febbraio.
Fonte: InfoMessina: sabato 21 Gennaio 2012 

giovedì 12 gennaio 2012

Trasporti: la Regione incontra le associazioni

Le componenti presenti nel movimento "Forza d'urto" prendono atto del fatto che il Governo regionale insiste nell'invitare associazioni di categoria in cui esse non si rispecchiano per finalità e interessi.

Gli assessori regionali ai Trasporti, Pier Carmelo Russo, e all'Agricoltura, Elio D'Antrassi, hanno infatti convocato per domani, venerdì 13 gennaio, che vedrà la partecipazione di associazioni e soggetti che nulla hanno a che fare con il Movimento alla quale hanno aderito gli autotrasportatori siciliani, il Movimento dei Forconi, gli imprenditori del mondo agricoli ed i pescatori.
Questi ultimi, attraverso le parole del loro rappresentante regionale, Carmelo Micalizzi, comunicano che nella prima giornata di sciopero, il 16 gennaio, si muoveranno in corteo dal porto di Catania fino alla Prefettura dove chiederanno di essere ricevuti dal prefetto Francesca Cannizzo.

Inoltre, le componenti di Forza d'urto ribadiscono, in riferimento all'informazione errata e dissonante apparsa sulla stampa, che lo sciopero nazionale degli autotrasportatori, componente importante del Movimento, previsto per il 23 gennaio non si terrà in Sicilia perché difforme a quanto comunicato alla Commissione di Garanzia e Sciopero.
Rimane quindi fissata la durata del blocco dal 16 al 20 gennaio compreso, ritenendo ogni manifestazione che si protrarrà oltre quella data contraria a quanto stabilito dalla Commissione stessa.

Infine si ribadisce il fatto che lo sciopero che si svolgerà nei giorni 16, 17, 18, 19 e 20 gennaio, sarà assolutamente pacifico e rigorosamente nelle regole della più civile protesta. L'obiettivo è quello di sensibilizzare i siciliani e di ottenere l'attenzione del Governo nazionale in maniera da risolvere insieme i problemi delle categorie produttive dell'isola. Ogni elemento di disturbo o che non sia in sintonia con le ferree regole di buon comportamento e di civile azione saranno isolati e respinti dal servizio d'ordine del Movimento costituito tutto da «padri di famiglia» che rifuggono qualsiasi tipo di intemperanza e, ancor più, di violenza.

martedì 3 gennaio 2012

Uil: Trasporti, tagliate del 20% le risorse in Sicilia

“La Regione Siciliana, sul trasferimento delle risorse nazionali, ha effettuato tagli del 20 per cento per quanto riguarda il settore dei Trasporti pubblici. Tali riduzioni avranno una ripercussione non indifferente nell’Isola. Le associazioni datoriali hanno, infatti, già annunciato una riduzione del personale del 25 per cento”. Lo sostiene Giuseppe Governale, segretario regionale della Uil Trasporti, che aggiunge: “Siamo molto preoccupati. Per questo chiediamo subito al governo regionale di avviare una concertazione con le organizzazioni sindacali, per dare risposte concrete a tutto il settore e rassicurare i lavoratori”.

sabato 16 ottobre 2010

Intervento sull'articolo "La Ferrovia Circumetnea modello organizzativo per il trasporto regionale"

Desideriamo intervenire con alcune nostre considerazioni prendendo spunto  dalle affermazioni del commissario governativo della Fce, Gaetano Tafuri, di ritorno dal convegno romano dell’Asstra di  giovedì 14 ottobre (vedi articolo pag. 35 quotidiano la Sicilia di venerdì 15 ottobre). Premesso che lo stesso, ha preso parte a diversi incontri romani sulle problematiche del trasporto ferroviario, chiediamo di conoscere se le varie problematiche portate avanti dal commissario Tafuri, riguardano ed interessano tutto il trasporto ferroviario regionale o solo quello della Fce? Al commissario governativo va fatto un plauso per i cospicui finanziamenti ottenuti per la metropolitana catanese e per l’ammodernamento della ferrovia circumetnea. Se da un lato va dato merito al buon lavoro svolto, dall’altro dobbiamo far rilevare che non è possibile sottolineare in tutte le occasioni, la solita tiritera dei tempi biblici delle 5 ore di percorrenza tra Catania e Palermo, così come ha affermato nell’occasione del convegno dell’Asstra. Sembra che il problema infrastrutturale della Sicilia sia solo la velocizzazione della tratta Catania-Palermo, che allo stato attuale viene percorsa giornalmente da alcuni treni in 3 ore circa; mentre, non vi è stata nessuna presa di posizione, da parte di tutta la classe politica regionale e nazionale, sulla scomparsa dei 1970 milioni di euro, tra l’altro interamente finanziati dal 2005, per il completamento del raddoppio Fiumefreddo-Giampilieri ed inserito dal Governo Nazionale nel programma delle opere strategiche. Un altro dato che desideriamo far rilevare, tratto da un’inchiesta del Sole 24 ore, è quello del costo km/treno nei contratti di servizio per il trasporto ferroviario delle regioni. Nell’attuale contratto di servizio tra Ministero, Trenitalia e Fce, il km/treno operato in Sicilia da Trenitalia costa euro 9,77 e quello operato da Fce costa euro 21,05 ed è importante evidenziare anche il dato giornaliero dei viaggiatori: Trenitalia allo stato attuale trasporta giornalmente circa 50 mila utenti e la Fce ne trasporta circa 3 mila. Alla luce di questi dati ci sorprende la proposta avanzata alla Regione Sicilia, dal commissario della Fce Tafuri, del modello di autogestione delle ferrovie sulla scorta dei buoni risultati ottenuti dalla sua gestione nell’ambito della Ferrovia Circumetnea. Siamo certi che non è la strada giusta che porterà veri ed immediati benefici al trasporto pubblico siciliano, bensì secondo noi, occorre nell’immediato sottoscrivere il Contratto di Servizio per evitare gli attuali disagi e disservizi, in considerazione del fatto che dal 12 dicembre 2010 (data in cui entrerà in vigore il nuovo orario ferroviario di Trenitalia) tali disagi e/o disservizi, potranno invece essere più rilevanti e penalizzare in maggior misura il popolo siciliano dei pendolari e l’utenza in generale. L’unica soluzione, se non si vuole sottoscrivere il contratto di servizio con Trenitalia è quella di bandire urgentemente una gara pubblica per effettuare il trasporto ferroviario in Sicilia>>.

Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari

venerdì 15 ottobre 2010

La Ferrovia Circumetnea modello organizzativo per il trasporto regionale - Tafuri al "convegno Asstra"

Fonte La Sicilia di venerdì 15 ottobre 2010 pag. 35

La Ferrovia Circumetnea, il suo recente sviluppo, le potenzialità, i programmi per il futuro e l'esperienza etnea di trasporto pubblico ferroviario locale sono stati presentati dal commissario governativo Gaetano Tafuri ieri mattina a Roma, nel corso di un convegno organizzato dall'Asstra, associazione nazionale che riunisce le aziende di trasporto locale pubbliche e private. Presenti, tra gli altri, il presidente della IX Commissione "Trasporti" della Camera dei Deputati Mario Valducci e del sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Bartolomeo Giachino. In particolare, nel corso del convegno e della tavola rotonda alla quale hanno partecipato il commissario Tafuri e i vertici di altre importanti aziende del settore (tra cui la neonata "Ad Ntv" di Luca Cordero di Montezemolo), è stato affrontato il tema degli aspetti positivi e negativi della liberalizzazione delle ferrovie nelle regioni. «Il tema del trasporto regionale è troppo importante perché ci sono milioni di italiani che desiderano viaggiare in treno per gli spostamenti anche giornalieri e da noi al Sud, ad esempio -ha affermato il commissario Tafuri- la gente è scoraggiata dai tempi biblici per raggiungere la propria destinazione, si pensi che tra Catania e Palermo attualmente la percorrenza in treno è di oltre 5 ore, o perché i treni sono fatiscenti e il servizio a bordo e a terra, pessimo. In questo desolante panorama la Fce ha assunto una ruolo importante tanto da rappresentare oggi un modello organizzativo autonomo, molto apprezzato da parte dell'utenza in costante crescita, con una rete che si allunga e si modernizza, in grado di offrire ai passeggeri servizi in progressivo miglioramento. Purtroppo dobbiamo constatare con grande amarezza, alla luce di quanto è emerso dal convegno dell'Asstra, che l'alta velocità è destinata a fermarsi a Napoli. Ma non possiamo arrenderci perché non può esistere un Paese a due velocità. La Fce in questi ultimi due anni, ha dimostrato di voler e poter avere una linea più funzionale rispetto alle esigenze della cittadinanza ed a quelle di un turismo in fase di graduale crescita. Alla luce dei risultati abbiamo quindi proposto alla Regione Siciliana un modello di autogestione delle ferrovie che, se accettato, potrà essere concretamente attuato con positivi risvolti per il territorio della nostra Isola. In alternativa si potrebbe aprire al mercato internazionale per porre comunque fine ad al servizio attuale sin troppo scadente e vergognoso. E' importante comunque costruire collaborazioni e non chiudersi in se stessi».

Fonte La Sicilia pag. 35



venerdì 8 ottobre 2010

Le soppressioni dei treni in Sicilia...continuano (agg. al 08/10/2010)

Continuano, senza alcun motivo apparente, le soppressioni dei treni in quasi tutta la Sicilia, da parte di Trenitalia, anche se una motivazione ci sarebbe: la ancata sottoscrizione del contratto di servizio. Abbiamo voluto monitorare da lunedì 4 ottobre ad oggi il trasporto ferroviario in alcune relazioni siciliane, e con nostra amara sorpresa abbiamo riscontrato che giornalmente Trenitalia sopprime dai 10 ai 25 treni al giorno, con una perdita di circa 1000 km/treno giornalieri.
Nel dettaglio:
lunedì 4 ottobre Trenitalia ha soppresso:
sulla relazione Siracusa-Giarre-Taormina e Gela-Caltagirone-Catania 12 corse treno per un totale di circa 1330 km/treno non effettuati;
mercoledì 6 ottobre Trenitalia ha soppresso:
sulla relazione Palermo-Termini Imerese 15 corse treno e sulla Relazione Siracusa-Catania e Giarre-Catania-Caltagirone-Gela 8 corse treno per un totale di circa 1450 km/treno;
giovedì 7 ottobre Trenitalia ha soppresso:
sulla relazione Catania-Palermo 1 corsa treno;
sulla relazione Siracusa-Taormina 1 corsa treno;
sulla relazione Agrigento-Palermo 1 corsa treno;
sulla relazione Palermo-Termini Imprese 5 corse treno;
sulla relazione Catania-Caltagirone-Gela 2 corse treno;
per un totale complessivo di circa 980 km/treno non effettuati.
venerdì 8 ottobre Trenitalia ha soppresso:
sulla relazione Catania-Palermo 2 corse treno;
sulla relazione Agrigento-Palermo 4 corse treno;
sulla relazione Palermo-Termini Imprese 6 corse treno;
sulla relazione Catania-Caltagirone-Gela 3 corse treno;
sulla relazione Giarre-Catania 2 corse treno;
per un totale complessivo di circa 1920 km/treno non effettuati.
Se tiriamo le somme, non avendo potuto effettuare il monitoraggio di martedì 5 ottobre e delle altre relazioni quali Ragusa e Trapani, in quattro giorni Trenitalia ha soppresso 63 treni e non ha effettuato percorrenza per circa 5680 km/treno.
Desidero sollevare il problema dei disagi arrecati a tutta l’utenza siciliana, ma ciò che più interessa all’utenza pendolare, è che il Dipartimento dei Trasporti della Regione Siciliana intervenga urgentemente in questa assurda e strana situazione. Tra l’altro desidero chiedere del perchè non è stato ancora sottoscritto il contratto di servizio per il trasporto ferroviario.
Desidero mettere in rilievo come gli utenti del trasporto ferroviario si basino molto sull’orario di trasporto per effettuare scelte, non solo di viaggio, ma di vita, arrivando ad organizzare i ritmi del lavoro in base all’offerta di trasporto ferroviario. È necessario che tale orario venga rispettato con il massimo rigore e che, inoltre, tutte le variazioni vengano concordate con largo anticipo, in modo da evitare eccessivi sconvolgimenti all’utenza.
È inammissibile quanto sta accadendo al trasporto ferroviario in Sicilia, con il tacito silenzio da parte del Dipartimento dei Trasporti della regione.
Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari

lunedì 6 settembre 2010

La storia infinita… del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia

Un anno fa, ed esattamente il 7 settembre 2009 a Roma, venivano sottoscritti i contratti di servizio tra le regioni italiane e Trenitalia, per il trasporto ferroviario. Quel giorno, l’assessore regionale ai trasporti, pro tempore, Nino Strano presente a Roma, non sottoscrisse il contratto di servizio per la regione Sicilia, prendendo qualche altro giorno di tempo. Considerato che, di tempo dall’incontro romano, è trascorso un anno e del contratto di servizio in Sicilia non se ne è più parlato. Cosa è successo di così grave per non averlo sottoscritto? Perché è rimasto top secret? Di chi è la colpa? Quali problematiche nasconde?. Questi sono gli interrogativi che abbiamo deciso di porre a tutta la classe politica siciliana, in considerazione del fatto che le altre regioni, sono già sul piede di guerra per gli ulteriori tagli ai finanziamenti statali per il trasporto pubblico ferroviario del 2011. Desideriamo far notare che nessuna presa di posizione è stata messa in atto dalla Regione Siciliana, a fronte dei tagli effettuati da Trenitalia alle corse-treno a media e lunga percorrenza sino ad oggi. In merito, invece alle dichiarazioni del neo-presidente siciliano di Rete Ferroviaria Italiana Ing. Dario Lo Bosco, basterebbe andare a constatare cosa prevedeva l’Accordo di Programma Quadro, sottoscritto in Sicilia nell’ottobre 2001, per rendersi conto di quali e di quante opere infrastrutturali erano previste e quali e quante di queste sono state realizzate in questi dieci anni trascorsi dalla firma dell’APQ siciliano. Tra l’altro desideriamo denunciare la scomparsa dei 1970 milioni di euro, già finanziati per il completamento del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo sulla relazione Messina-Catania. Due miliardi di euro circa rimessi in circolo, in piccoli lotti, nei contratti di programma 2007-2013, con il tacito consenso della nostra classe politica siciliana che anziché reclamare lo storno del finanziamento, non perde occasione per denunciare l’arretratezza infrastrutturale della Sicilia, aspettando che lo sviluppo della Sicilia si realizzi con i continui proclami e fiumi di inchiostro, facendo così contenti e gabbati tutti i siciliani.

Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

sabato 7 agosto 2010

Il caso "TIRRENIA": La Sicilia sempre più penalizzata dal Governo.


Condividiamo in pieno quanto sta attuando il presidente della regione Lombardo sulla vicenda "Tirrenia", non condividiamo invece il silenzio della Regione Siciliana sul Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia. Le altre regioni italiane hanno tutte sottoscritto il contratto e già stanno portando avanti le istanze per i tagli ai finanziamenti per il rinnovo del contratto di servizio del 2011. Non è immaginabile che l'assessore regionale alla mobilità faccia partire il progetto "MUSA" per la mobilità ambientale, quando non viene incentivato il mezzo "TRENO" per eccellenza ecologico che darebbe di certo, alla mobilità ambientale che l'assessore Gentile vuole promuovere, un grosso contributo al raggiungimento dell'obiettivo del progetto stesso. Egregio Presidente occorre costruire anzichè il "PONTE" il "MURO sullo Stretto" visti i recidivi comportamenti del Governo nei confronti della nostra Sicilia.


Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari