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mercoledì 1 aprile 2015

Trenitalia sopprime una coppia di treni sulla Modica-Ragusa-Gela

Ragusa. Dal 30 marzo altri due treni degli otto rimasti sono stati soppressi; si tratta dei treni 12554 Gela-Modica e del treno 12851 Modica-Gela. La motivazione (non comunicata ufficialmente) è che il materiale del treno 12581, che arriva a Gela dopo le ore 21, e che sosta tutta la notte presso quella stazione, è oggetto di continui furti di carburante. 
Trenitalia ha preferito eliminare il problema alla fonte, tagliando la coppia di treni, anziché promuovere azioni energiche contro i continui furti di carburante che hanno impedito diverse volte la partenza del treno la mattina successiva verso Ragusa e Modica. 
Adesso nel pomeriggio non circolano più treni sulla tratta, come già avviene nella maggior parte della giornata. Vale la pena ricordare che la scarsa circolazione di treni ha già provocato l'ossidazione dei binari e la messa fuori uso dei circuiti elettrici; cosa accadrà adesso? Si vuole provocare la chiusura della linea?
Mentre si annunciano lavori per 35 milioni di euro per la velocizzazione della tratta Canicattì-Licata-Gela-Comiso, che dovrebbero realizzare la sinergia treno-aereo, la realtà è sempre quella squallida dei tagli e del disprezzo per il servizio ferroviario in questa zona della Sicilia, da parte di chi detiene il servizio.
Mentre si lavora per rimettere in piedi il servizio di metropolitana di superficie a Ragusa che darebbe lustro a una linea storica interessante da molti punti di vista, e che oggi potrebbe fare un tuffo nella modernità di un servizio utile a tutta la comunità del comprensorio del Sud-Est, a Palermo pensano bene di tagliare i nostri pochissimi treni rimasti.
Mentre l'assessorato regionale assieme a RFI e Trenitalia da oltre un anno non rispondono alle richieste di incontro da parte del Comune di Ragusa per ripristinare il servizio pendolari sul territorio provinciale, ridotto a qualcosa di inservibile per i troppi tagli degli scorsi anni, i vertici ferroviari siciliani continuano ad affossare il trasporto su ferro che invece dovrebbero gestire e tutelare.
Non sappiamo se l'assessore regionale alle infrastrutture Pizzo sia al corrente di quanto accade in provincia d Ragusa. Sappiamo che per il 2 aprile ha convocato i sindaci dei capoluoghi di tutta la Sicilia per esporre le linee del contratto di servizio che sta siglando con Trenitalia. Cosa racconterà al sindaco e agli amministratori di Ragusa?  Che per questo territorio ci sono solo tagli, tagli e solo tagli, mentre le uniche idee di rilancio sono per Palermo, Catania e Messina?
Auspichiamo che la delegazione ragusana faccia sentire alta la propria protesta, chiedendo in premessa che i due treni soppressi due giorni fa vengano immediatamente reinseriti in servizio; che si ripristinino i treni per pendolari soppressi nel 2010 in modo da offrire un servizio decente a chi si muove per lavoro, e che si inserisca la metropolitana di superficie di Ragusa nell'accordo di servizio. Inoltre, auspichiamo che chiedano che il progetto di velocizzazione Canicattì-Comiso non sia un semplice intervento di manutenzione, ma un vero piano di rilancio che preveda il raccordo della linea attuale con l'aeroporto e la costruzione di una stazione ferroviaria all'aeroporto Pio La Torre.
Altrimenti non comprendiamo cosa sia stato invitato a fare il primo cittadino di Ragusa, e cosa ci vada a fare a Palermo il sindaco Piccitto se non chiede questo minimo di cose che rappresentano una modesta quota di quel risarcimento che il territorio aspetta per aver subito anni di depotenziamento della struttura ferroviaria e dei servizi erogati.
Ragusa, 1-4-2015
Il coordinatore provinciale CUB Trasporti - Pippo Gurrieri

lunedì 22 settembre 2014

Infrastrutture. La Cub critica Rfi e Trenitalia.«Ferrovie iblee è la solita storia»

Preoccupa il depauperamento del territorio ibleo di istituzioni ed infrastrutture che certamente non contribuisce alla crescita sociale ed economica del sud est siciliano.
Particolarmente grave è la situazione della ferrovia iblea: il continuo stillicidio della eliminazione di treni, di cancellazione di corse della totale soppressione dei treni merci, del mancato investimento in infrastrutture sta inesorabilmente portando, nonostante le lotte condotte dalla Cub ferrovia, allo smantellamento dell'intera tratta Siracusa - Modica - Gela con conseguenze negative anche per l'industria turistica. Nonostante le tante iniziative di mobilitazione, che sono state poste in essere in questi anni a tutela della ferrovia iblea, nulla è cambiato. «In questi giorni sono apparse notizie sul potenziamento dei treni passeggeri sulla tratta Licata-Comiso; - dice Pippo Gurrieri, coordinatore provinciale Cub Trasporti - è stata annunciata l'imminente immissione in circolazione di un "intercity veloce" che migliorerebbe l'afflusso di viaggiatori tra l'area centro-orientale dell'isola e l'aeroporto di Comiso. A questi vaghi (e periodici) annunci, fa da contraltare la situazione della tratta in questione, che attualmente è chiusa, e non ci risulta vi si stiano svolgendo grandi interventi di velocizzazione».

sabato 20 settembre 2014

Cub Trasporti Ragusa: la situazione della linea ferroviaria Sr-Rg-Cl

In questi giorni sono apparse notizie sul potenziamento dei treni passeggeri sulla tratta Licata-Comiso; è stata annunciata l’imminente immissione in circolazione di un “intercity veloce” che migliorerebbe l’afflusso di viaggiatori tra l’area centro-orientale dell’Isola e l’aeroporto di Comiso.
A questi vaghi (e periodici) annunci, fa da contr’altare la situazione della tratta in questione, che attualmente è chiusa, e non ci risulta vi si stiano svolgendo grandi interventi di velocizzazione.
La tratta Gela-Modica, nel frattempo, continua a essere depotenziata: vi circolano attualmente solo tre coppie di treni, mentre una coppia è sostituita con autobus per via dei continui furti di carburante nei convogli parcheggiati durante la notte a Gela.
Si continua a vendere fumo, mentre quotidianamente ciò che rimane del trasporto ferroviario sulla linea Siracusa-Ragusa-Gela-Caltanissetta, muore.
Tutti i problemi sollevati negli ultimi anni sono stati disattesi, sia per una attitudine alla sordità da parte di RFI e Trenitalia, sia per un’abitudine da parte dell’Assessorato regionale alle infrastrutture, a prendere sottobanco la richieste di questa parte del territorio, sia per una assolutamente inadeguata azione della classe politica e amministrativa locale.
Il trasporto studenti continua a essere svolto esclusivamente su autobus, sistema più caro e più critico dal punto di vista organizzativo.
I convogli dei pendolari sono stati depennati e mai più ripristinati, anche di fronte allo stato di emergenza dei trasporti su gomma in seguito alla chiusura del ponte Guerrieri.
La metropolitana di superficie di Ragusa è diventata la “cosa” che tutti vogliono ma su cui nessuno intende effettivamente battersi.
I collegamenti con la stazione di Donnafugata rimangono inservibili, perché non si vuole puntare sull’unico servizio pubblico in grado di assicurarli e portare masse di turisti al castello.
Qualcuno al posto nostro si sarebbe già stufato e avrebbe gettato la spugna.
Noi, come CUB Trasporti non intendiamo arrenderci, e rilanciamo la vertenza per una ferrovia moderna. Agli altri (sindaci, assessori, deputati, consiglieri comunali, imprenditori) di scegliere cosa fare: se continuare a fingere impegni, magari solo per farsi un  po’ di pubblicità, oppure se iniziare e portare a termine un doveroso sforzo per mutare il volto della mobilità in questo territorio.
Ragusa, 18-9-2014
Pippo Gurrieri - Coordinatore provinciale CUB Trasporti


lunedì 30 giugno 2014

La metropolitana di Ragusa un passo avanti ma scarsa presenza della politica


Ragusa. Si è svolta, sabato 28 giugno presso la stazione di Ragusa, la conferenza stampa organizzata da CUB Trasporti, Comitato per il rilancio della ferrovia Iblea, Comitato Pendolari Siciliani e Legambiente a sostegno del progetto della metropolitana di superficie, a vent’anni esatti dall’elaborazione dello studio di fattibilità tra Comune di Ragusa e FS.
Gli organizzatori hanno presentato al numeroso pubblico i risultati della rielaborazione del progetto preliminare di RFI del 2006, sottoposti al Comune quale base per una nuova progettazione.
Punti salienti della proposta sono la fermata di Piazza Carmine, a servizio del centro storico; la fermata al piazzale del centro commerciale Le Masserie/Azienda Sanitaria Provinciale; la fermata al consorzio ASI e la fermata di Cisternazzi/Nuovo polo ospedaliero; a queste si aggiungono altre fermate intermedie (ospedale Ibla, via Colajanni) oltre a quella alla stazione centrale. Il percorso si completa alla stazione di Donnafugata, collegando in questo modo l’importante sito turistico alla città.
Era presente l’assessore ai Lavori Pubblici Corallo, che ha ribadito l’interesse dell’amministrazione per la metroferrovia e ha annunciato che si stanno reperendo i fondi per un bando finalizzato al progetto preliminare.
Nel corso della conferenza sono state poste varie domande: dai costi (circa 30 milioni), ai tempi di transito dei convogli (30 minuti con stazione di testa a Donnafugata; 15 minuti con stazione al polo ospedaliero). Si è discusso della scellerata scelta dei parcheggi sotterranei, che ha confermato la centralità dell’automobile, e quindi il contrario di una mobilità eco-sostenibile. E’ emerso anche il ruolo della metro come collegamento diretto con l’aeroporto di Comiso, in sinergia con altri progetti che si vanno facendo in tal senso. E’ stata rilevata l’importanza a scopi turistici della tratta ferroviaria e come la metro potrebbe fare fruire a pieno dei paesaggi dell’altopiano e della ferrovia elicoidale, vero monumento di archeologia industriale.
Alcuni degli interventi hanno rimarcato la cecità degli amministratori di Modica e provinciali che in occasione della chiusura del ponte Guerrieri non hanno previsto nessun potenziamento delle corse ferroviarie per collegare Modica con gli altri centri e i due versanti della provincia in maniera comoda e sicura, senza provocare il caos cui si sta assistendo in questi giorni, destinato ad aumentare con la stagione balneare.
Incalzato dai giornalisti l’assessore Corallo si è detto disponibile a coinvolgere il consiglio comunale nella questione della metropolitana; il consigliere D’Asta a tal proposito si è impegnato a presentare un apposito ordine del giorno.
La CUB Trasporti, unitamente agli altri comitati e associazioni che hanno collaborato, non può non notare la scarsa presenza di politici e amministratori alla conferenza stampa, segnale di un disinteresse che dura da vent’anni, interrotto magari da belle dichiarazioni elettorali. E tuttavia questo non scoraggia chi crede a progetti che possano veramente segnare un passaggio epocale per la vita della nostra città.
Pippo Gurrieri

Coordinatore provinciale CUB Trasporti

giovedì 27 febbraio 2014

«Basta con i tagli, si parta». Piccitto ai vertici delle ferrovie: «Ripristinare le linee strategiche e turistiche»

Sul progetto di metropolitana di superficie a Ragusa tutti concordi ad estendere l'iniziativa all'intera provincia. "E' necessario che l'intera classe politica - ha detto il sindaco Piccitto - a partire dalla deputazione regionale iblea, sposi questa iniziativa e la sottoponga con forza nelle sedi istituzionali: il tema rappresenta una priorità per il futuro del nostro territorio. Da parte mia, in qualità di sindaco del Comune capoluogo, ribadisco la piena disponibilità a svolgere un ruolo di coordinamento tra le varie realtà provinciali per consentire che, agli auspici più volte manifestati, seguano azioni concrete su questo fronte".
metro per tutti r. s. - La Sicilia - Venerdì 14 Febbraio 2014 Ragusa Pagina 35 

Ragusa Vertice sulle ferrovie

Attivare un'interlocuzione serrata per la realizzazione concreta dei progetti di mobilità alternativa già allestiti in tutto il territorio provinciale, in particolare attraverso lo sviluppo della rete ferroviaria iblea. A partire da un tavolo di confronto, programmato nelle prossime settimane, che consenta il ripristino di alcune linee di collegamento strategiche tra Modica, Ragusa, Comiso e Vittoria, a servizio dei pendolari e dei flussi turistici nel territorio ibleo. E' quanto ribadito ieri mattina dal sindaco Federico Piccitto durante l'incontro che si è svolto a Palazzo dell'Aquila tra l'amministrazione comunale ed i vertici di Trenitalia, Rfi e dell'assessorato regionale alle Infrastrutture ed ai Trasporti.
Presenti oltre al primo cittadino, il vicesindaco Massimo Iannucci, l'assessore al Bilancio Stefano Martorana ed il funzionario tecnico ing. Giuseppe Corallo. Al confronto hanno partecipato Francesco Mignosi di Trenitalia, l'ing. Andrea Cucinotta di Rete ferroviaria Italiana, Francesco d'Amore e Diego Greco dell'assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, il sindaco di Scicli Francesco Susino, il sindaco di Santa Croce Francesca Iurato, il vicesindaco di Modica Giorgio Linguanti, il sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia, l'assessore alla cultura di Giarratana Letizia Leggio, e i rappresentanti di Cub Trasporti (Pippo Gurrieri, Giovanni Urso, Pippo Costa e Salvatore Ragusa), il Comitato Siciliano Pendolari (Giosuè Malaponti), il Comitato per il rilancio della Ferrovia Iblea (Roberto La Terra e Angelo Tidona) e Legambiente (Antonino Duchi).
Il sindaco Piccitto ha evidenziato i temi centrali per il rilancio della ferrovia iblea. "Il nostro territorio - ha spiegato Piccitto - ha assoluta necessità di creare un sistema intermodale di trasporto con l'aeroporto di Comiso ed il Porto di Pozzallo, da realizzare anche attraverso il potenziamento delle linee ferroviarie. Perciò chiediamo un segnale da parte della Regione siciliana e di Trenitalia, che sancisca una netta inversione di tendenza rispetto al passato, rivalutando le potenzialità del territorio ibleo da questo punto di vista. Vogliamo avere l'opportunità di dimostrare, insomma, che sull'area iblea si può investire".
Il primo cittadino ha sottolineato, fra le altre cose, i circa 70.000 visitatori che annualmente si recano al Castello di Donnafugata, un flusso turistico importante che richiederebbe, ad esempio, il potenziamento della tratta ferroviaria da e per la stazione di Donnafugata. Anche il sindaco di Santa Croce Camerina ha sottolineato l'importanza che riveste la stazione di Donnafugata per i cittadini del comune ibleo (i quali non dispongono di stazione ferroviaria), ponendo l'attenzione sulla necessità per la Regione siciliana di predisporre un piano generale dei trasporti siciliani in base al quale stabilire obiettivi, strategie e scelte.
Altro punto oggetto di discussione quello relativo al progetto di ammodernamento della tratta Siracusa-Gela ed al progetto preliminare della metropolitana di superficie elaborato nel 2006 da Rete ferroviaria italiana. L'ing. Cucinotta, in proposito, ha dichiarato che il progetto è stato inviato al Ministero dei Trasporti il 17 settembre del 2008, e da allora non è stato ancora inserito nel contratto di programma. Tutti i presenti hanno condiviso l'idea di rivedere e rimodulare tale elaborato in base alla mutate condizioni ed esigenze territoriali.
rossella schembri - La Sicilia - Venerdì 14 Febbraio 2014 Ragusa Pagina 35 

Le tratte soppresse e l'allargamento della «metro di superficie» agli altri Comuni iblei

I rappresentanti di Trenitalia e di Rete ferroviaria italiana hanno confermato la loro presenza per oggi a Ragusa, in occasione dell'incontro che è stato organizzato dall'amministrazione comunale del capoluogo, per affrontare i temi della vertenza ferroviaria in provincia di Ragusa.
"Hanno dato le loro adesioni alcuni sindaci - spiega il sindaco di Ragusa, Federico Piccitto - e in ogni caso nella riunione di giovedì saranno rappresentati tutti i Comuni iblei".
Si tratta di un confronto importante e molto atteso con i vertici della società Fs e con l'assessorato regionale alle Infrastrutture (dovrebbe partecipare al confronto lo stesso assessore regionale Bartolotta). I temi da affrontare sono numerosi e fanno parte della piattaforma che i sindaci iblei hanno elaborato il 28 dicembre scorso, quando la campagna "Pendolaria" di Legambiente, fece tappa a Ragusa. Fra l'altro c'è da chiarire la questione della soppressione dei collegamenti ferroviari Modica-Gela e Gela Modica, entrata in vigore dal primo febbraio.
A detta della Cub Trasporti che alcuni giorni fa aveva diramato un comunicato stampa molto critico nei confronti della decisione adottata dai vertici Fs, si tratta di una soppressione definitiva che rientra nel processo di smantellamento progressivo delle ferrovie lungo la tratta iblea, attuato nell'ultimo ventennio dalle società Ferrovie. Trenitalia ha invece replicato, sempre con una nota scritta, sostenendo che è invece una soppressione temporanea necessaria per l'esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria che sono in corso lungo la linea ferrata.
Ma la novità assoluta di questo incontro è l'esame del piano di fattibilità della metropolitana di superfice a Ragusa, che venne elaborato nel 2005 da Rfi e del quale, la Giunta Piccitto è venuta in possesso solo pochi giorni fa. Per valutare il piano in questione si è svolta una riunione tecnica preliminare al Comune di Ragusa.
"Abbiamo potuto visionare il progetto elaborato da Rete ferroviaria italiana - spiega il rappresentante della Cub Trasporti, Pippo Gurrieri - e devo dire che il progetto è fatto molto bene ed è anche dettagliato. Quello che non va è il numero assolutamente ridotto delle fermate della metropolitana": in tutto quattro.
Altro dato innovativo il coinvolgimento d! egli altri Comuni in questo progetto di metropolitana di superficie, che era stato esclusivamente programmato per il capoluogo.
"Il progetto deve prevedere una serie di fermate nella città di Ragusa - aggiunge Gurrieri - ma nello stesso tempo deve prevedere il collegamento fra Ragusa e tutti gli altri Comuni della provincia che hanno una stazione ferroviaria e quindi un percorso ferrato che attraversa il loro territorio". In questo modo il piano acquisirà rilevanza provinciale.
rossella schembri - La Sicilia - Giovedì 13 Febbraio 2014 Ragusa Pagina 30 

Incontro con i vertici di Rfi, Trenitalia e assessorato alle infrastrutture

Ragusa. L’incontro di oggi sulla vertenza ferroviaria ha lasciato l’amaro in bocca in chi aveva puntato su questa occasione per poter affrontare e risolvere positivamente i tanti punti all’ordine del giorno stabiliti il 17 dicembre a Donnafugata, per il rilancio della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela.
Presenti i sindaci di Ragusa, Vittoria, S. Croce e Scicli, il vice sindaco di Modica e un assessore di Giarratana, assieme alla CUB Trasporti, al Comitato per il rilancio della ferrovia iblea, a Legambiente e al Comitato Pendolari Siciliani; intervenuti per Trenitalia il dott. Mignosi, per RFI l’ing. Cucinotta, per l’assessorato regionale alle infrastrutture i funzionari Greco e D’Amore.
Assenti i deputati regionali e gli altri sindaci della provincia, fra cui quello di Comiso, nonostante la stazione della città casmenea fosse al centro di precise richieste.
Solo uno è stato il punto su cui si è aperto uno spiraglio, quello del ripristino di una coppia di treni pendolari da Ispica, Pozzallo, Scicli e Modica per Ragusa e in prosecuzione per Gela, con arrivo nel capoluogo alle 7,45 e relativo ritorno con partenza da Ragusa verso le 14,15; treno che richiamerebbe tutti quei lavoratori che sono stati costretti a non viaggiare in treno nel dicembre 2010 in seguito alla soppressione di queste corse, e renderebbe più agevole raggiungere Donnafugata per turisti e gite scolastiche. Grazie all’insistenza del sindaco Piccitto e della delegazione CUB, Trenitalia e Regione hanno accettato di esaminare in termini operativi la fattibilità della richiesta. A questo punto è collegato l’annoso problema del trasporto studenti da Vittoria, Comiso e Ragusa per Modica, rimasto insoluto a causa della mancata programmazione delle corsette dalla stazione di Modica agli istituti scolastici; responsabilità grosse sono amputabili all’assessorato, che avrebbe dovuto intervenire presso l’AST in tal senso e non lo ha fatto, lasciando fallire da oltre due anni a questa parte un progetto che avrebbe senza dubbio rialzato i  numeri della frequentazione dei treni.
La discussione a volte è scivolata su piani generali, sulla mancanza di un contratto di servizio che limita le scelte della regione, sullo stato carente delle ferrovie in Sicilia. Quando è stato affrontato il discorso metropolitana di superficie a Ragusa, alla luce della presa visione del progetto di RFI del 2006, è stato detto chiaramente come questo progetto sia rimasto dal 2008 nei cassetti del Ministero perché nessuna forza politica lo ha sollecitato, e intanto i fondi a suo tempo stanziati ora non sono più disponibili. Adesso il progetto preliminare è abbastanza superato; le fermate previste vanno rivedute e ampliate, va fatto un lavoro tecnico di rielaborazione che sicuramente farà ritardare la richiesta di finanziamenti. Tuttavia il comune di Ragusa si metterà subito al lavoro per risolvere le criticità evidenziate e sottoporle a RFI e Regione e cercare di fare andare avanti il progetto in  maniera di farlo inserire nella programmazione europea 2014-2020.
Cenni Sono stati fatti anche sui collegamenti tra stazione e aeroporto di Comiso e sul mantenimento integrale dell’impianto ferroviario comisano, tema quest’ultimo su cui le motivazioni di RFI non hanno affatto convinto.
Una cosa è apparsa evidente all’incontro di oggi: lo scarso interesse della politica e l’incapacità delle amministrazioni locali a fare gioco di squadra; il sindaco di Ragusa è rimasto sostanzialmente solo, i suoi colleghi avendo fatto (con qualche eccezione) per lo più le comparse: e questo non ce lo possiamo permettere, se vogliamo portare in fondo una vertenza che si preannuncia dura e tutta in salita.
Se il territorio non sa perorare questa causa, è poi ovvio che a Palermo si decida per la morte lenta dell’infrastruttura ferroviaria.
Auspichiamo che gli assenti (e i poco presenti) cambino atteggiamento per il prossimo futuro. Richiamiamo i cittadini a una maggiore attenzione alla problematica; al sindaco Piccitto rivolgiamo l’appello a incalzare Trenitalia, RFI e Assessorato perché tra un incontro e l’altro non trascorrano più mesi ma solo giorni.
Ragusa, 13-2-2014 - Coordinamento provinciale CUB Trasporti

mercoledì 13 novembre 2013

Smantellamento stazione ferroviaria di Comiso

La mobilitazione lanciata dal sindacato di base ha trovato una risposta importante nella cittadina casmenea, con la presenza del sindaco Spadaro in prima fila la sera di venerdì 25 ottobre nel tentativo – riuscito – di bloccare e far sospendere il cantiere che stava iniziando le sue attività di soppressione dei deviatoi.

La CUB Trasporti auspica che nella fase propositiva e progettuale che si è aperta tra comune di Comiso, Assessorato regionale infrastrutture e RFI, ci sia una maggiore collaborazione tra amministrazione comunale e il sindacato di base dei ferrovieri, e che anche gli altri sindaci si attivino – come sta già facendo quello di Ragusa – per porre il problema di un rilancio della ferrovia iblea attraverso interventi e progetti che ridiano lustro finalmente ad una linea dimenticata ed emarginata.

sabato 26 ottobre 2013

LA MOBILITAZIONE COSTRINGE RFI A SOSPENDERE I LAVORI DI SMANTELLAMENTO DELLA STAZIONE DI COMISO

Il sit-in promosso dalla CUB Trasporti di ieri sera 25 ottobre presso la stazione di Comiso, ha riscontrato un discreto successo di partecipazione; oltre ai rappresentanti del sindacato di base e del Comitato per il rilancio delle ferrovie iblee, hanno risposto all’appello alcune decine di persone, appartenenti a forze politiche e associazioni della cittadina casmenea, cui si sono affiancati l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Filippo Spataro, e una delegazione del PDL, guidata dall’on. Assenza.
Dopo il passaggio dell’ultimo treno, alle 20,30 circa, gli operai già si sono messi al lavoro per organizzare l’apertura del cantiere, ma i manifestanti gli sono andati incontro, invadendo praticamente i binari della stazione, e provocando l’immediata sospensione  delle attività. I responsabili del cantiere hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, che una volta giunte sul posto hanno identificato tutti i presenti.
Intanto veniva chiesto lo stop dei lavori; il sindaco in particolare ha sottolineato l’importanza dell’impianto ferroviario per la città, anche alla luce del prossimo inizio di voli cargo all’aeroporto, ribadendo l’invito a non smontare nulla, perché l’amministrazione era fortemente contraria alla soppressione della stazione.
Si è aperta così una lunga fase interlocutoria tra i responsabili del cantiere e i loro superiori, e tra il sindaco ed esponenti politici del PD regionale, come anche con la Prefettura. La volontà dei presenti era quella di rimanere sui binari fino alla definitiva sospensione dei lavori, decisione comunicata attorno alle 22,15, assieme alla convocazione del sindaco a Palermo, presso RFI, per lunedì prossimo. A questo punto i manifestanti, accertatisi che gli operai si preparavano a tornare a casa, hanno lasciato la stazione.
L’iniziativa segna un punto a favore in questa vertenza, e dimostra che senza mobilitazione ogni fase interlocutoria lascia il tempo che trova. L’auspicio è che l’incontro di Palermo faccia desistere RFI dal suo progetto, che oltre ad annullare la stazione di Comiso, danneggia l’intera tratta ferroviaria.
I cittadini di Comiso ora sanno come va difesa la stazione ferroviaria, e che non si deve più parlare di soppressione ma di potenziamento, soprattutto in sinergia con la struttura aeroportuale. Un esempio da seguire anche negli altri impianti della linea, a sostegno di progetti di ammodernamento e riposizionamento del treno al centro della vita collettiva e delle attività produttive.
La CUB Trasporti è soddisfatta di questo risultato, per il quale i suoi attivisti si sono spesi notte e giorno, e invita tutti a non abbassare la guardia, mantenendo viva la vertenza per il rilancio della ferrovia iblea.
Ragusa, 26-10-2013 - CUB TRASPORTI 

venerdì 25 ottobre 2013

SI SMANTELLA LA STAZIONE DI COMISO, IL MURO DI GOMMA VINCE ANCORA. STASERA SIT-IN ALLA STAZIONE

Questa sera, alle ore 20,30, sit-in davanti ai cancelli della stazione di Comiso per dire no all’ennesimo, gravissimo, scippo di un’infrastruttura che solo 5 anni fa era in piena attività e rappresentava un vanto per l’economia del comprensorio.
Speriamo che chi abbia a cuore le sorti della ferrovia e della mobilità sostenibile in terra iblea, sia con noi a dimostrare sdegno, indignazione, rabbia e volontà di riscatto.
Oggi più che mai, viste le tante battaglie per l'apertura dell'aeroporto, la rete ferroviaria comisana dovrebbe essere rinnovata ed ammodernata come collegamento veloce per raggiungere l'aeroporto di Comiso, invece viene smantellata da Rete Ferroviaria Italiana con il tacito silenzio ed approvazione delle istituzioni locali e regionali. 
Questo il documento di denuncia del Cub Trasporti Ragusa:
RFI sostiene che i lavori di smantellamento dei deviatoi della stazione di Comiso non comporteranno alcun disagio per la circolazione dei treni; che ad essere eliminati sono dei binari in disuso, e che dietro agli allarmi lanciati contro il provvedimento, ci sarebbero degli ex ferrovieri (ma non dice per quali reconditi fini lo farebbero).
L’assessorato regionale alle infrastrutture, nella persona del direttore generale dott. Arnone, ha sposato la tesi di RFI, e aggiunge che chiedere il blocco dei lavori comporterebbe un risarcimento danni per la Regione.
Così, mentre si può difendere un ospedale, un tribunale, un pronto soccorso, una scuola, minacciati di chiusura, non si può difendere un impianto ferroviario, come se le infrastrutture ferroviarie fossero di esclusiva pertinenza di burocrati e managers palermitani e romani, senza che il territorio potesse dire nulla sulla loro esistenza e funzionalità in riferimento alle esigenze della zona.
L’assessorato alle infrastrutture ha invece le sue responsabilità in quel che sta accadendo: è dal 7 marzo che l’assessore Bartolotta ha promesso un tavolo tecnico per affrontare i problemi della linea Siracusa-Ragusa-Gela, fra cui anche quello della soppressione dei binari di Genisi, Comiso e Acate; ebbene, dopo 7 mesi stiamo ancora aspettando, e nel frattempo RFI e Trenitalia fanno quello che vogliono sul nostro territorio e sulle nostre ferrovie.
Sopprimere i deviatori a Comiso significa privare l’impianto delle funzioni tipiche di una stazione (incroci, precedenze, sosta treni, manovre), il che, dopo l’eliminazione dello scalo merci, ridurrà Comiso a una semplice fermata.
Altro che potenziamento in sinergia con l’aeroporto! In più, la linea, a furia di sopprimere le stazioni, vede allontanare le distanze tra gli impianti dove è possibile fare incrociare i treni, e questo vuol dire (e lo ribadiamo per l’ennesima volta per chi non lo abbia ancora capito, fra cui anche qualche deputato regionale): sempre meno treni possono circolare sulla tratta; possibili grandi ritardi nella loro circolazione. Tutto l’opposto del miglioramento del servizio e dell’immissione di nuovi treni da tempo richiesti, dopo la raffica di soppressioni degli anni scorsi, che hanno ridotto la linea a veder circolare solo 4 coppie di treni al giorno!
La questione ferroviaria è la grande vergogna della nostra classe dirigente politica e sindacale; è ilbuco nero dell’azione parlamentare di oltre trentanni; è lo specchio del fallimento delle politiche di tante amministrazioni comunali e provinciali.

Ragusa, 25-10-2013 CUB TRASPORTI

martedì 17 settembre 2013

Imminente lo smantellamento della stazione di Comiso

RFI è decisa a portare fino in fondo la sua nefasta strategia di cancellazione della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela, e in ciò sta investendo soldi e impegni che avrebbe potuto utilizzare per potenziare l’infrastruttura.
Come già denunciato più volte da questa organizzazione sindacale, RFI ha deciso di trasformare in pura “linea”, sia pure mantenendo le fermate, la stazione di Comiso; operazione già attuata a Genisi, Butera ed in progetto presso altri impianti della tratta. Questo comporta lo smantellamento dei binari, con l’eliminazione della possibilità di ricovero treni e di effettuazione di incroci e precedenze. Ne consegue che non solo l’impianto di Comiso perde completamente d’importanza, ma le stesse condizioni di viabilità della linea si deteriorano in quanto la cancellazione di stazioni intermedie comporta l’allungamento delle distanze per incroci e precedenze, con depotenziamento delle possibilità di circolazione dei treni e aumento dei ritardi degli stessi.
Ci chiediamo quali menti diaboliche abbiano architettato tali provvedimenti, oltre tutto molto costosi e secondo quali logiche una linea già al minimo storico di circolazione dei treni viene mortificata mortalmente. Questo, senza considerare altri due fattori importanti:
1)      L’apertura dell’aeroporto di Comiso come elemento di traino di tutti i vettori di trasporto locali, e sviluppo delle necessarie sinergie.
2)      L’incremento di viaggiatori che il trasporto ferroviario sta vivendo, a causa della crisi economica, del caro-benzina e dei tagli che le ditte di autolinee su gomma hanno effettuato sul versante ipparino (collegamenti Modica-Ragusa con Comiso-Vittoria-Gela).
Si potrebbe anche aggiungere come il notevole incremento turistico che sta interessando la nostra zona avrebbe conseguenze salutari sul sistema dei trasporti ibleo, e su quello ferroviario in particolare. Si consideri un solo esempio: Donnafugata è servita da stazione, ed il treno è l’unico mezzo pubblico che vi si ferma, ma le corse sono pochissime, e con gli interventi di RFI la situazione non potrà che peggiorare.
La CUB Trasporti ritiene urgente un intervento del sindaco di Comiso, della deputazione regionale (Comiso ha due deputati) e di tutte le amministrazioni della provincia per bloccare i progetti di RFI e trattare con Trenitalia, RFI e Regione su impegni precisi che rilancino in tempi brevi il trasporto ferroviario della Sicilia sud-orientale. Fino ad oggi le nostre denunce sono passate inascoltate; continuare con questo atteggiamento non potrà che essere considerata una scelta a favore della morte della ferrovia iblea.

Ragusa, 17-9-2013

Coordinamento provinciale CUB Trasporti

venerdì 19 aprile 2013

Vertenza ferrovie Ragusa, deraglia a Palermo

Vertenza ferrovie Ragusa, deraglia a Palermo
Lettera aperta ai deputati regionali: On.li Assenza, Di Giacomo, Dipasquale, Ferreri, Ragusa e al Commissario provinciale Giovanni Scarso

Il 7 marzo eravamo riusciti finalmente ad avere un incontro a Palermo, presso l’assessorato regionale alle infrastrutture e trasporti, nel corso del quale la nostra delegazione ha esposto i 5 punti delle rivendicazioni da tempo sul tappeto. In ordine di urgenza erano:

1)   Programmazione del trasporto studenti via ferrovie, con predisposizione di corsette urbane dalla stazione di Modica agli istituti scolastici della città; problema aggravatosi con la crisi dell’AST. E’ stato ricordato che le famiglie si stanno finanziando un trasporto su gomma di tipo privato da Vittoria e Comiso, abusivo (in quanto la ditta non è concessionaria della tratta), e non hanno nemmeno diritto al rimborso regionale. Visto il tempo perso su questo tema (praticamente ci lavoriamo dal mese di gennaio 2012), sarebbe stato auspicabile mettere la parola “fine” coinvolgendo l’AST per le corsette, e arrivare con delle certezze al prossimo anno scolastico.
2)   Bloccare lo smantellamento dei deviatoi di una serie di stazioni, che assicurano il collegamento tra il primo e il secondo binario, con conseguente soppressione del secondo binario e abolizione della stazione. Questo aumenterà le distanze tra le stazioni dove si potranno effettuare incroci e precedenze, necessari a far funzionare la circolazione dei treni sulla nostra linea a binario unico, e depotenzierà la circolazione dei treni, impedendo l’auspicato incremento del loro numero. Operazione già eseguita a Genisi e Butera, e già programmata in altri impianti, fra cui Comiso.
3)   Attivazione delle procedure per la progettazione definitiva della metropolitana di superficie a Ragusa, il cui studio di fattibilità risale al 1995! E’ stato spiegato che questo progetto è reso possibile dal fatto che la città di Ragusa è attraversata per ben 17 km dalla linea ferrata, e che, quindi, questa va solo adattata con apposite fermate ad uso metropolitano.
4)   Evitare la vendita delle aree degli scali merci ubicati nelle diverse città della provincia toccate dalla linea ferroviaria.
5)   Riattivazione del “treno del barocco”, esperienza positiva attuata con il contributo di Regione, province di Siracusa e Ragusa, e comuni di Ragusa, Modica, Scicli, Noto e Siracusa, non effettuato nel 2012 per il venire meno dell’apporto finanziario della Regione.

Come ricorderete ci siamo lasciati a Palermo con un impegno dell’Assessore Bartolotta a convocare due tavoli operativi: uno per i primi 4 punti, alla presenza anche di RFI, Trenitalia e AST (limitatamente alla questione di cui al punto 1), e un secondo specifico sul “treno del barocco”, alla presenza anche degli assessori al turismo e ai beni culturali.
Ebbene, 40 giorni dopo, è stato convocato un incontro solo sul punto 5, per mercoledì 17, al quale sono stati invitati gli enti interessati, mentre noi della CUB Trasporti e del Comitato per il rilancio delle ferrovie iblee no; e questo dopo una serie di pressioni, di cui si è fatto portavoce – in maniera chiaramente inadeguata - l’on. Nello Dipasquale. Evidentemente queste pressioni non sono state sufficienti a portare l’assessorato a discutere dei punti nevralgici della vertenza; l’assessore, che il 7 marzo aveva mostrato una certa disponibilità, è stato sicuramente “annebbiato” da quel sistema radicato nel suo ufficio, che da anni nega al territorio ibleo una ferrovia moderna al passo coi tempi.
Quindi. dobbiamo rilevare come le questioni urgenti siano slittate sine die, e questo è un fatto gravissimo, perché siamo alla fine del secondo anno scolastico senza che si sia attuata una programmazione del trasporto studenti su ferrovia; e non si è fatto nessun passo per bloccare la messa fuori uso dei secondi binari delle stazioni intermedie.
Perciò vi chiediamo: qual è stato il vostro ruolo dal 7 marzo ad oggi? Quale forma di pressing sull’assessorato avete esercitato? Credete veramente in questa battaglia?
Queste domande sono lecite perché se si fosse agito con forza e unità nel giro di pochi giorni avremmo dovuto avere un tavolo operativo sui punti centrali e più urgenti della vertenza, anziché uno, tardivo, sull’ultimo punto. E in quella sede sbattere i pugni per avere quello che ci spetta e che da anni ci viene tolto e negato. Invece paghiamo lo scotto della vostra assenza.
Vista la specificità di questa vertenza, irta di difficoltà, ci saremmo aspettati un impegno adeguato, anziché il vostro lungo silenzio.
C’è solo un modo per rimediare: ottenere entro brevissimo tempo un tavolo operativo presso l’assessorato, con tutti i soggetti interessati, per fare nascere un percorso di effettiva considerazione della nostra realtà ferroviaria attraverso interventi di rilancio e potenziamento, come da tempo indicato non solo dalla scrivente, ma da assemblee, consigli comunali, e dalla commissione provinciale sulla mobilità.
Cordiali saluti
Per il coordinamento provinciale CUB Trasporti
Pippo Gurrieri

venerdì 8 marzo 2013

Il 26 marzo a Palermo si discuterà con Trenitalia ed Rfi del futuro della strada ferrata

Il 26 marzo è il giorno fissato per il fatidico confronto con Trenitalia e Rete ferroviaria italiana. Da oltre un anno le istituzioni della provincia di Ragusa, non sono riuscite ad avere una interlocuzione con le società che gestiscono le Ferrovie (dal 27 febbraio del 2012 la conferenza provinciale sulla mobilità aveva richiesto un incontro con Trenitalia, senza rispo! ste). Quindi, se non altro, questo unico risultato, appunto il vertice di giorno 26 a Palermo, scaturito dalla riunione che si è svolta mercoledì a palazzo d'Orleans, con l'assessore regionale alle Infrastrutture Sebastiano Bartolotta, è almeno il primo punto utile in questa complicatissima vertenza.
All'incontro hanno partecipato tutti i deputati regionali (Giorgio Assenza, Pippo Digiacomo, Nello Dipasquale, Vanessa Ferreri), i rappresentanti della Cub Trasporti Pippo Gurrieri e Vincenzo Firrincieli e il capogabinetto della Provincia di Ragusa, Gianni Molè. In particolare il delegato del commissario straordinario dell'ente di viale del Fante ha chiesto la riproposizione del treno barocco per la prossima stagione estiva.
"Il treno barocco ha avuto, come in passato, un notevole riscontro dei turisti che guardano con interesse ai siti Unesco delle province di Ragusa e Siracusa", ha spiegato Molè. Nonostante, però, il servizio funzionasse, e quindi fosse redditizio, è stato sospeso. Il portavoce del sindacato dei trasporti, Gurrieri ha illustrato tutte le rivendicazioni che fanno parte della piattaforma elaborata dal comitato provinciale sulla mobilità della provincia di Ragusa. Gurrieri ha chiesto, in particolare, all'assessore regionale di sollecitare il Governo isolano ad assumere il ruolo di cabina di regia nella vertenza del trasporto degli studenti pendolari.
"Abbiamo rimarcato la necessità ancora una volta - spiega Gurrieri - di trovare una soluzione al trasporto degli studenti pendolari da Vittoria, Comiso e Modica, con il coinvolgimento dell'Ast, prima dell'inizio del nuovo anno scolastico".
Su questa problematica la Cub Trasporti aveva chiesto alla Regione di intervenire già all'inizio dell'anno scolastico 2012, prima che si verificassero i disagi che tuttora vivono gli studenti e le loro famiglie. Le altre due istanze che saranno poste a Trenitalia e Rfi riguardano lo stop allo smantellamento del doppio binario in alcune stazioni sulla tratta Siracusa-Gela e la riproposizione del progetto della metro ferrovia per Ragusa. Rossella Schembri -
La Sicilia - Venerdì 08 Marzo 2013 Ragusa Pagina 29