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giovedì 6 febbraio 2014

Treni in Sicilia nel caos tra tagli e paradossi pirandelliani

Dall’entrata in vigore a dicembre 2013 del nuovo orario ferroviario, Trenitalia ha operato diversi e numerosi tagli al servizio ferroviario in molte zone della Sicilia. Le tratte più penalizzate sono la Siracusa-Ragusa-Modica-Gela-Caltanissetta, la Caltagirone-Gela chiusa da due anni e otto mesi e la Alcamo-Trapani Via Milo anche questa chiusa da circa un anno. Una mobilità ferroviaria in questi territori quasi inesistente. Una condizione ormai divenuta insopportabile.

giovedì 16 maggio 2013

Dossier ferrovie - Il treno, mezzo essenziale e dimenticato

Tgr Sicilia ore 14.00 http://www.youtube.com/watch?v=Mu1mhfw_5Co

Cinquantaquattro i treni giornalieri sulla tratta Catania - Messina - Siracusa. Circa seimila i pendolari che ogni giorno prendono il treno per andare a lavorare: 5000 viaggiano sulla Messina - Catania (circa 20 le corse giornaliere), 1000 sono diretti a Siracusa (9 i collegamenti).
Il treno sarà pure il mezzo più comodo, ecologico ed economico ma per percorrere i circa 95 km che separano Catania da Messina si impiegano due ore e 15 minuti, col bus da casello a casello solo 50 minuti. Per raggiungere Palermo da Catania si può prendere un treno pomeridiano diretto (circa due ore e mezza) e uno a metà mattinata che effettua tre cambi corsa, per un totale di 4 ore e 36 minuti. Dalle 9 alle 12.45 la stazione di Catania sembra un vero e proprio deserto: per quattro ore non ci sono treni che circolano. Per la provincia di Ragusa non ci sono collegamenti. L'interruzione della linea

Caltagirone-Niscemi, a causa del ponte crollato due anni addietro, impedisce a centinaia di lavoratori dal Calatino di riversarsi al polo petrolchimico di Gela se non con mezzi propri. Infine, fatto inverosimile in una città con un aeroporto internazionale, nessun treno per lo scalo di Fontanarossa. «La conferma di una realtà completamente scollegata con le necessità di mobilità e di pendolarismo della parte orientale della Sicilia» afferma Amedeo Benigno, segretario generale Fit Cisl Sicilia che ieri, insieme ai colleghi Domenico Pirrone, segretario regionale Fit Cisl Ferrovie, Rosaria Rotolo, segretaria generale Cisl Catania e Mauro Torrisi, segretario generale Fit Cisl Catania, ha trascorso qualche ora dinanzi all'ingresso della Stazione centrale dove ha sostato il camper della campagna promossa dalla Cisl e dalla Fit Cisl siciliane "Alla ricerca del treno perduto", in tour per verificare le condizioni delle ferrovie nell'isola e raccogliere le testimonianze dei pendolari.
Soppressione delle corse, treni vecchi, collegamenti inesistenti, tempi di percorrenza fermi a trent'anni fa,  mancanza di investimenti mirati, cadenzialità degli orari (magari uno ogni ora dalle 6 alle 23) e che i treni viaggino sempre, sia nelle giornate prefestive che festive. Queste alcune delle richieste dei pendolari che in questi quindici giorni (il tour delle stazioni è partito da Palermo lo scorso 29 aprile), i responsabili della Cisl hanno raccolto. «Mettiamo a sistema quello che abbiamo - sottolinea con veemenza Perrone - il treno deve rimanere il mezzo più competitivo, sia per il movimento dei turisti sia per i pendolari sia per i collegamenti».
«Una situazione che andrà ad aggravarsi se non si interviene contro i tagli previsti» affermano Rotolo e Torrisi. «Il trasporto su rotaie rappresenta una delle migliorie infrastrutturali più importanti per rilanciare la nostra economia, ma le risorse per le infrastrutture non vengono spese: dei fondi europei del 2007-2013 solo 18 per cento è stato speso; e di non spese ci sono ancora risorse del 2000-2006. Chiediamo alla Regione di imporre una svolta con la firma del Contratto di servizio: bisogna creare una domanda adeguata al fabbisogno degli utenti siciliani, coprire le zone interne abbandonate, disporre di un maggior numero di treni efficienti e moderni e investire per l'integrazione tra mezzi trasporto per la mobilità di persone e di merci». Per Rotolo e Torrisi, inoltre, «in attesa che si realizzi la metropolitana che collega la stazione di Catania centrale con lo scalo di Fontanarossa si deve dare seguit! o al progetto siglato anni addietro tra Ferrovie dello Stato e il Comune di Catania che non avrebbe costi esorbitanti essendo già nel tracciato della tratta Catania-Bicocca». Infatti, esiste già un binario di 900 metri che dista circa 400 metri dalla nuova aerostazione.                                                                     Lucy Gullotta -
La Sicilia - Giovedì 16 Maggio 2013 Catania (Cronaca) Pagina 27 

giovedì 14 febbraio 2013

L'allarme dei sindacati – Stop ai tagli nell'Isola, dal 10 marzo 105 treni regionali in meno su 500

Palermo. «Mentre la Regione ha annunciato giorni fa la firma del "Cis" (il contratto istituzionale di sviluppo) sui prossimi investimenti di Rfi in Sicilia, Trenitalia invece si appresta a tagliare 105 treni regionali sui circa 500 in circolazione. Sono i nuovi tagli nel trasporto ferroviario dell'Isola, che scatteranno a partire dal prossimo 10 marzo». A denunciarlo, Mimmo Perrone e Amedeo Benigno, segretari regionali Fit Cisl ferrovie e Fit Cisl Sicilia, rendendo noto il nuovo piano di Trenitalia in Sicilia, operativo da marzo, riducendo ancora di più i treni regionali in circolazione e penalizzando i pendolari e i viaggiatori.
«Il tutto, per assurdo - spiegano i due segretari - mentre Stato, Regione ed Rfi si preparano a firmare il contratto istituzionale di sviluppo per potenziare le infrastrutture in particolare della tratta Palermo-Catania. Trenitalia continua nella sua politica ormai portata avanti da oltre un decennio in Sicilia, quella dei tagli. La Regione, dopo anni di attesa e disservizi nel trasporto ferroviario patiti dai siciliani, deve provvedere a firmare il contratto di servizio con la società, per giungere in tempi brevi ad un reale potenziamento del servizio ferroviario».
Secondo la nota dei sindacati, le tratte che sarebbero a rischio «saranno la Palermo-Agrigento, Palermo-Trap! ani, Catania-Messina, Agrigento-Catania, anche tratte metropol! itane come Siracusa-Taormina, Siracusa-Modica, Taormina-Catania, stazione Giachery-Palermo Notarbartolo, Palermo-Cefalù, Caltanissetta-Roccapalumba, Messina-Milazzo, Catania-Caltagirone, Siracusa-Rosolini, Siracusa-Pozzallo, Fiumefreddo-Catania e Catania-Caltanissetta». A queste, si aggiungono le tratte Trapani-Castelvetrano e Trapani-Alcamo.
«Abbiamo più volte chiesto - attaccano i sindacalisti - il rilancio delle tratte interne, in particolare della Catania-Siracusa, la Siracusa-Caltanissetta, la Palermo-Trapani, e un rilancio complessivo delle infrastrutture in Sicilia attraverso una programmazione unica che porti ad un sistema integrato di trasporti ferroviario, aeroportuale, di viabilità stradale e trasporto pubblico locale. Invece, da troppo tempo assistiamo a una continua riduzione dei treni come quella che scatterà se nessuno interverrà, dal 10 marzo. Di fatto - concludono Perrone e Benigno - un isolamento progressivo che ha penalizzato fortemente anche il traffico regionale».
I pendolari siciliani sono perciò sul piede di guerra. Giacomo Fazio, presidente del "Comitato Pendolari Sicilia" ha scritto ieri pomeriggio una lettera al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e all'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta: «Chiediamo un imminente incontro onde capire come la Regione ha intenzione di intervenire. Le precedenti richieste sono cadute nel vuoto, ma ora l'incontro è irrimandabile». E aggiunge: «Leggiamo speranzose notizie sul potenziamento ferroviario in Sicilia. Purtroppo a queste fanno da contraltare altrettante nefaste comunicazioni su imminenti tagli al servizio ferroviario. Già dall'11 marzo è annunciato un taglio di circa il 30% dei treni che coinvolgono il bacino Trapani-Castelvetrano-Palermo. Bacino, da potenziare, dove affluiscono centinaia di pendolari. Finiamola con le definizioni di "rami secchi". Se un servizio funziona, le persone saranno sempre più invogliate a usufruirne». Nel frattempo, la firma del "Cis" - inizialmente fissa! ta per oggi - potrebbe slittare. La sottoscrizione dell'accordo Stato-Regione-Rfi, infatti, non è a rischio ma potrebbe essere rinviata di qualche giorno.
Davide Guarcello - La Sicilia - Mercoledì 13 Febbraio 2013 I FATTI Pagina 10 

Trasporti. Dura denuncia del sindacato Cisl. Treni, nuovi tagli

Agrigento. Dopo l'eliminazione, nel 2010, della "Freccia del Sud" Agrigento-Milano, la "scure" della spendig review di Trenitalia si abbatte nuovamente sulla viabilità su linea ferrata dell'isola e della nostra provincia.
A denunciarlo Mimmo Perrone e Amedeo Benigno, Segretari regionali Fit Cisl ferrovie e Fit Cisl Sicilia, che hanno annunciato il nuovo piano ! di Trenitalia in Sicilia che sarà operativo dal prossimo mese di marzo. Una riduzione di centocinque treni su circa 500 in circolazione. Le tratte oggetto di tagli sono la Palermo - Agrigento e l' Agrigento-Catania, che era stata già fatta "dimagrire" appena un anno fa. Una scelta, che se venisse confermata, taglierebbe ancora più fuori la nostra provincia dal resto della Sicilia. Così mentre la Regione firma l'accordo per la realizzazione di una "mini" alta velocità che congiunga il triangolo formato da Palermo, Catania e Messina, la città dei Templi, con il suo aeroporto di polistirolo e strade statali "adattate" a superstrade, potrebbe veder eliminare anche la presenza di alcune corse che fino ad oggi hanno consentito a pendolari e normali cittadini di raggiungere il capoluogo di regione e i grandi centri isolani.
Immaginabili le ricadute da un punto di vista sociale, dato che spesso ad utilizzare queste forme di trasporto sono le fasce ! più svantaggiate o economicamente deboli, come gli studenti, soprattutto gli universitari, e anche i pendolari, principalmente di uffici pubblici e scuole, che ogni giorno raggiungono Palermo e Catania per poter lavorare. Con l'aumento del costo della benzina, infatti, sempre meno conveniente diventa utilizzare la propria autovettura.
Del taglio delle tratte ferroviarie si era occupata, in tempi recenti la Provincia regionale di Agrigento, prima con il consigliere Pd Maurizio Masone, che aveva chiesto all'amministrazione di agire presso Trenitalia per ripensare alle operazioni di "dimagrimento" effettuate e successivamente lo stesso presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, che aveva dato delle rassicurazioni specifiche senza però riuscire, nei fatti, ad incidere presso il gestore del servizio ferroviario.
Gioacchino Schicchi

La Sicilia - Giovedì 14 Febbraio 2013 Prima Agrigento Pagina 29

domenica 6 gennaio 2013

Treni Sicilia: più viaggiatori, meno servizi. In aumento i passeggeri, ma peggiorano le condizioni. Fit-Cisl: «Con pochi milioni importanti infrastrutture»


Palermo. Aumenta il traffico ferroviario passeggeri, ma il contratto di servizio tra la Regione e Trenitalia resta un miraggio. Il 2012, secondo i dati diffusi dalla Fit-Cisl, ha fatto registrare un +35%. I siciliani che ogni giorno, dal lunedì al venerdì, hanno scelto di p! rendere un treno sono passati dai 28 mila del 2011 ai 40 mila dello scorso anno.
È uno degli effetti dei continui rincari sul costo di benzina e gasolio, che hanno indotto molti viaggiatori a lasciare l'automobile sotto casa e a spostarsi maggiormente in treno. «Alla luce dell'incremento del traffico passeggeri - denuncia Mimmo Perrone, segretario regionale Fit-Cisl Mobilità - Trenitalia non ha migliorato collegamenti e servizi, e più in generale, non ha destinato risorse aggiuntive per gli investimenti. I siciliani quindi viaggiano di più in treno, ma in condizioni sempre peggiori».
Intanto, entro la fine del mese il presidente della Regione, Rosario Crocetta, dovrebbe andare a Roma per chiudere l'accordo sull'alta velocità Catania-Palermo, tratta ferroviaria che oggi è percorsa da un solo treno non-stop. Treno che, per fare la spola tra le due città, costa 800mila euro all'anno.
Un caso emblematico che mette in risalto una delle tante carenze del trasporto ferroviario siciliano: la mancanza di quello che in gergo viene chiamato materiale rotabile. Sempre meno convogli circolano nell'Isola, dove anche i progetti infrastrutturali meno costosi e più facili da realizzare restano chiusi in un cassetto. Tra questi c'è la fermata ferroviaria all'interno dell'aeroporto di Fontanarossa. Costo previsto: circa due milioni di euro. «Il 13 maggio del 2005 - ricorda Perrone - è stato firmato un protocollo d'intesa tra il ministero dei Trasporti, Comune di Catania, Rfi e Circumetnea, per gettare le basi per il collegamento Acquicella-Fontanarossa. Collegamento che si "appoggia" alla già esistente asta di manovra che fiancheggia la tratta a doppio binario Acquicella-Bicocca. In particolare, è possibile congiungere all'asta di manovra un nuovo binario che corre all'interno in parte dell'aeroporto militare ed in parte di quello civile, consentendo così di arrivare al terminal».
L'opera, seppur di facile realizzazione e poco costosa, è finita nel dimenticatoio. Così come un altro intervento strategico per la cosiddetta intermodalità è il collegamento da Ragattisi all'aeroporto di Trapani Birgi. Due chilometri separano la stazione trapanese con lo scalo: distanza che potrebbe essere "coperta" con pochi milioni di euro.
Pecche, per usare un eufemismo, di una Regione che non ha ancora sottoscritto il nuovo contratto di servizio con Trenitalia. «Il presidente Crocetta - si domanda Perrone - è consapevole dello stallo in cui si trova la Regione? Allo stato attuale, vige il contratto di servizio nazionale che risale al 2004. Ciò vuol dire che la Regione è committente di Trenitalia con i soldi dello Stato. Risorse insufficienti per il "fabbisogno" di treni in Sicilia».
Quella del contratto di servizio è ormai diventata una vera e propria telenovela, con cifre sempre più "ballerine". Nel 2009 l'intesa Regione-Trenitalia prevedeva 132 milioni di euro; somma che, con il passare degli anni, è scesa fino a 111 milioni. Con la conseguente! diminuzione del numero dei chilometri-treno annui da 12,5 a 9,5 milion! i. Il contratto di servizio, però, a distanza di anni (e nonostante i proclami) non è stato ancora firmato. Ma non è tutto. Extra contratto, inoltre, il vecchio esecutivo regionale aveva previsto di destinare 50 milioni per l'acquisto di nuovi convogli ferroviari.
Un'altra delle criticità relative al trasporto ferroviario è quella infrastrutturale. «Anche su questo tema - aggiunge Perrone - la politica è assente. Neanche il Movimento Cinque Stelle, che in campagna elettorale ha denunciato la lentezza dei treni siciliani nel famoso viaggio di Grillo da Scordia a Vizzini, prende posizione. E dire che all'Ars i grillini potrebbero fare da pungolo alle istituzioni regionali e nazionali che finora hanno trascurato lo stato infrastrutturale delle reti ferroviarie».
La connessione tra ferrovie, pullman, aeroporti e porti, per il sindacato cislino, è un altro dei "nodi" fondamentali che bisogna affrontare col nuovo governo regionale. «Chiediamo sin da subito - conclude Amedeo Benigno, segretario Fit-Cisl Sicilia - un tavolo col presidente Crocetta per discutere la riorganizzazione del piano di trasporto integrato dell'Isola».
Daniele Ditta
La Sicilia - Domenica 06 Gennaio 2013 I FATTI Pagina 7