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venerdì 6 dicembre 2013

«La chiusura della tratta ferroviaria Pa-Tp va scongiurata. Si pensi al pieno recupero»

Si chiedono iniziative per l'ammodernamento ed il ripristino della tratta.
«La chiusura della tratta ferroviaria Palermo-Trapani va scongiurata». Stavolta a prendere posizione su una situazione che da 10 mesi si ripercuote negativamente sull'intero territorio provinciale è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Valentina Palmeri la quale ha presentato una mozione che impegna il governo di Palazzo D'Orleans, a Palermo, a promuovere iniziative finalizzate all'ammodernamento e al ripristino della tratta ferroviaria che collega le due importanti città siciliane.
La tratta che collega Alcamo a Trapani è chiusa dallo scorso 25 febbraio a causa di una frana e ad oggi non è stato ancora eseguito alcun lavoro di manutenzione che possa far pensare al suo ripristino.
«Come se non bastasse - rileva l'on. Palmeri - a partire dall'11 agosto scorso, nell'ambito del programma di rimodulazione delle tratte ferroviarie, la linea in questione è stata soppressa perché ritenuta improduttiva. Per assurdo con la soppressione di questa linea i numerosi pendolari che utilizzavano il treno per recarsi al lavoro o a scuola sono costretti a fruire della tratta ferroviaria via Castelvetrano, con la conseguenza che per arrivare da Trapani a Palermo, città che distano in linea d'aria appena 70 chilometri, si impiegano cinque ore, in poche parole si tratta di fare un viaggio della speranza. Inoltre, l'asserita improduttività della linea, causa della soppressione imposta da Rete ferroviaria italiana e Ferrovie dello Stato, non è sicuramente da attribuire allo scarso utilizzo da parte dei fruitori, bensì all'eccessiva e ininterrotta incuria della linea».
Intanto, è di lunedì scorso una lettera che le segreterie provinciale e regionale della Filt Cgil e la Cgil di Trapani hanno inviato, tra gli altri, al governatore Crocetta, ai deputati dell'Ars e al prefetto della città falcata, per lamentare ancora una volta quella che definiscono «la scarsa volontà politica, in particolare dei governi regionale e nazionale relativamente all'ammodernamento delle infrastrutture e allo sviluppo dei trasporti in Sicilia e in particolare nel Trapanese». I sindacati si dicono fortemente preoccupati al punto da considerare un intervento sui trasporti «una vera e propria emergenza».
«Riteniamo - scrivono - che il trasporto regionale e locale, sia esso marittimo, terrestre o aereo, sia fortemente compromesso dai tagli e dalla mancanza di programmazione e ciò aggiunge la sua negatività a quella crisi che attanaglia, da diversi anni oramai, il nostro Paese. Siamo, invece, convinti che il settore trasporti, che rappresenta l'anello fondamentale della catena agricoltura-turismo e, quindi, della principale fonte di economia trapanese, possa svolgere quella funzione anticiclica alla crisi. Se, però, questa emergenza non è riconosciuta da tutti e soprattutto dalle nostre istituzioni locali e regionali e non viene affrontata e avviata a soluzione rischia di portare all'implosione non solo gran parte del settore ma l'intera economia della nostra provincia e del resto della regione. Ad oggi possiamo affermare che poco o nulla si è fatto nel settore. Anzi, a parte rari comunicati e piccoli interventi di politici locali, continuiamo a registrare quell'inversione di tendenza nelle scelte politiche che invece dovrebbero proporre le giuste soluzioni a problemi riguardanti il settore della mobilità».
Anche la Cgil, come l'on. Valentina Palmeri, lamenta nel Trapanese le lunghe ore di percorrenza! dei treni e la presenza di «autobus vecchi di trenta anni che devono viaggiare in strade e autostrade in condizioni minime di sicurezza» e si dice contraria al taglio dei finanziamenti per i collegamenti marittimi e ai fondi per l'aeroporto «Vincenzo Florio» di Birgi.
«L'appello che rivolgiamo - concludono i sindacalisti della Filt Cgil - alla Regione e a tutti gli enti locali è quello che ciascuno faccia la propria parte con gli interventi di programmazione e con le azioni necessarie a promuovere il processo di industrializzazione del settore trasporti inteso come viabilità e infrastrutture».
Oltre al ripristino in tempi celeri della tratta ferrata Trapani-Alcamo-Palermo, via Milo, la Cgil, tra le altre cose, il sindacato chiede che vengano predisposti nuovi collegamenti marittimi per il trasporto merci «perchè oggi molte imprese portuali della provincia di Trapani, a causa dei tagli di linee e quindi della riduzione di movimentazione merci, stanno provvedendo a licenziamenti e a porre in cassa integrazione diversi lavoratori».
Margherita Leggio - La Sicilia - Giovedì 05 Dicembre 2013 Trapani Pagina 30