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giovedì 23 dicembre 2010

Trasporti - Le priorità del Comitato Pendolari Siciliani

Piano per il Sud - ottenere risorse per il completamento delle due dorsali ferroviarie Tirrenica e Jonica, per la velocizzazione della Catania - Palermo e per la realizzazione di tutte quelle opere previste ed ancora non realizzate nell'Accordo di Programma Quadro, sottoscritto in Sicilia il 5/10/2001; - Attuare la Continuità Territoriale; - Rendere operativo il Piano Regionale dei Trasporti e dei Piani Attuativi (Aereo - Marittimo - Ferroviario - Stradale) che giacciono nei cassetti dell'assessorato regionale dal 2004.
La Sicilia anno dopo anno, si è vista escludere dagli investimenti infrastrutturali e treno dopo treno, si è vista tagliare il trasporto universale da e per il nord. Negligenze, sviste, scarso interesse da addebitare, certamente, a tutta la classe politica regionalee nazionale, di entrambi gli schieramenti, che nulla hanno fatto per arginare questi continui tagli e per far decollare, una volta per tutte, quelle infrastrutture di cui il territorio siciliano ha veramente bisogno.
L'invito che voglio rivolgere, ai nostri Amministratori, è quello di produrre una politica più attenta ai bisogni primari della nostra Sicilia e dei siciliani, nei confronti di un Governo che ci penalizza sempre più. Allo stato attuale, non serve lo scaricabarile, la polemica o gli attacchi tra i maggiori esponenti della politica siciliana, (MiccichèBuzzanca, Lombardo).
Se, la Sicilia da oltre quarant'anni vive ancora in questo stato di arretratezza infrastrutturale, la colpa non è da addebitare ad una sola parte politica, ma, quasi certamente, è da ricercare in tutta la classe politica siciliana, e nei vari rappresentanti siciliani al Parlamento e nei Governi nazionali che ci hanno governato.
Ha ragione, il Governatore Lombardo nel chiamare all'appello, a prescindere dell'appartenenza politica, i deputati nazionali, regionali, i Presidenti delle province, i Sindaci, le forze sociali e i Siciliani per iniziare a reclamare ed ottenere i legittimi diritti e le aspettative che ci vengono negate.
Il territorio siciliano, non appartiene né alla politica di destra, né a quella di sinistra, ma è dovere della politica garantire ai Siciliani lo sviluppo economico, sociale e infrastrutturale pari al resto d'Italia.
Questo, secondo me, è il momento in cui deve prevalere il senso di responsabilità dei nostri Amministratori nei confronti del Popolo siciliano, in considerazione del fatto che, non venga ulteriormente penalizzato il nostro territorio ma, di iniziare assieme a chiedere quanto ci spetta di diritto, così come viene sancito, dalla Costituzioneall'articolo 3 (Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese) e all'articolo 16(Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche. Ogni cittadino è libero di uscire dai territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge).
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

lunedì 8 marzo 2010

I Siciliani penalizzati dalla mancata continuità territoriale e dal nuovo “Ecopass”

In un momento in cui tutta la politica siciliana dovrebbe levare gli scudi nei confronti del Governo e delle Ferrovie dello Stato per le continue penalizzazioni in materia di tagli al trasporto ferroviario da e per la Sicilia e per le mancate infrastrutture ferroviarie, autostradali e viarie, succede che la stessa classe politica, invece, pensa a come penalizzare ancor di più i siciliani.

Non ritengo affatto giusta l’ordinanza del sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, in qualità di commissario per l’emergenza traffico, che introduce a partire dal mese di giugno il ticket “Ecopass”, da 1,50 euro a 18 euro, che dovrà essere aggiunto al prezzo dell’attraversamento dello Stretto, sia sulle navi di traghettamento privato che su quelle delle Ferrovie dello Stato.

Ritengo, infatti, che quest’ordinanza “gravi” ancor di più sui siciliani a fronte di un diritto alla continuità territoriale che in Sicilia non esiste e/o non è regolamentata al contrario di quanto avviene nella regione Sardegna. La continuità territoriale, nella regione Sardegna, consente ai propri cittadini, residenti e/o nati in Sardegna, di godere di tariffe scontate rispetto al normale costo del biglietto nelle rotte da e per l'isola nei trasporti aerei o marittimi.

Forse a questo ne la politica regionale ne il commissario per l’emergenza traffico di Messina ci hanno pensato? O è solo un modo per “fare cassa” sempre a danno dei Siciliani, che, ahimè sono costretti ad attraversare lo Stretto per raggiungere il continente “Italia”.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI

giovedì 22 ottobre 2009

I treni in Sicilia? Degni del Congo. tratto da "La Stampa" del 22/10/2009

ROMA - "Nemmeno in Africa li vogliono i treni che abbiamo noi! Quella ferraglia, quei vagoni derelitti nemmeno in Congo se li prenderebbero!". È furioso Raffaele Lombardo, presidente della Regione Sicilia. Lui il treno lo prende poco ma attacca le Ferrovie dello Stato - che definisce una «agenzia pubblica» per la qualità del trasporto locale - per i ventilati tagli ai convogli nazionali a lunga percorrenza. E anche per gli scarsi investimenti sulle linee dell'isola.

Presidente Lombardo, ci spieghi perché secondo lei Fs spa sbaglia tutto...

«Che la politica delle Ferrovie, complessivamente intesa, abbia penalizzato permanentemente la Sicilia, per non parlare del Meridione, è fuori di dubbio. Dicono che il disagio dei pendolari è responsabilità delle Regioni? Posso definirmi a tutti gli effetti un pendolare, perché la mia città è Catania e la presidenza della Regione è a Palermo. Ci devo andare tutte le settimane, talvolta anche due volte a settimana. E vorrei vedere a chi parla di servizio ferroviario e di treni, che ovviamente qui non ho mai usato...».

Mai preso un treno in Sicilia?

«Ma come si fa, quando per percorrere i 190 chilometri tra Catania e Palermo ci vogliono più di quattro ore? Questo è il frutto di una politica che si è consolidata nel tempo, da decenni. Prima ha reso impraticabile il servizio ferroviario, poi l'ha puntualmente segato definendolo come ramo secco. Non prendo i treni in Sicilia? Certo, se per fare settanta chilometri che richiedono in macchina tre quarti d'ora, ci devo mettere due ore in treno, è naturale che non lo piglio il treno. E se poi su quei treni non ci sale nessuno, o solo qualche disperato, e allora poi si taglia il ramo secco... complimenti, davvero!».

Eppure, sono proprio le Regioni a finanziare e a organizzare il trasporto locale, biglietti compresi. E come risponde all'ad di Fs, Mauro Moretti, che sostiene di non poter lavorare in perdita, se non si vuole che l'azienda fallisca?

«Moretti sta continuando come prima e peggio di prima. Alle Ferrovie ci sta da diversi anni, e sappiamo tutti che investimenti sono stati fatti sulle tratte siciliane... Posso capire che sia difficile fare il doppio binario sull'intera Catania-Messina, dove ci sono gallerie e infrastrutture costose da realizzare. Ma la Catania-Palermo, che taglia in due la Sicilia, la si poteva rimettere a posto spendendo una piccola parte di quello che è costata l'Alta Velocità al Nord, che è servita per ridurre di un quarto d'ora il tempo di percorrenza da Roma a Milano».

Quindi, la colpa non è dei governi centrali o nazionali, ma delle Ferrovie?

«Io me la sto pigliando con le Ferrovie, con questa Agenzia statale... Tra l'altro mi pare che la Regione Sicilia abbia finanziato l'acquisto di una serie di treni moderni per le linee locali, di cui mi dicono non ci sia traccia. Chi lo sa, può darsi che siano rimasti chiusi in officina in attesa di riparazione... spero che non siano stati destinati altrove. Spero».

Parliamo dei treni nazionali, a lunga percorrenza? Una volta il treno da Palermo per il il Nord era fondamentale, adesso la gente prende gli aerei low cost, fa prima e spende meno. Non sarebbe meglio tagliare i sempre vuoti treni notturni dalla vostra isola verso il Nord, come pare voglia fare Ferrovie?

«Ma è una penalizzazione a 360 gradi... i sindacati mi dicono che oltre ad abolire i treni a lunga percorrenza sono stati ridotti ulteriormente i treni merci. Una scelta drammatica per noi, che penalizza i nostri prodotti. Qui è fondamentale che il servizio sia reso più praticabile, conveniente, più interessante. Senta: io, se potessi arrivare a Roma in tre ore e mezza con una linea ad Alta Velocità, ci penserei due volte prima di prendere l'aereo. Perché i milanesi e i romani possono avere questa competizione aereo-treno, che è un vantaggio per il portafoglio, e noi no?».

Insomma, Presidente, merci, locale, notturni, Alta Velocità: lei vuole tutto...

«Non voglio tutto: non ho nulla e voglio il minimo indispensabile. Non treni ferraglia derelitti che non se li pigliano manco in Africa».

sabato 19 luglio 2008

Lettera aperta al Presidente della Regione Siciliana

Al Signor Presidente della Regione Siciliana On. Raffaele Lombardo fax 0917075111
Al Sig. Assessore Regionale ai Trasporti On. Giovanbattista Bufardeci fax 0917078089
Al Sig. Dirigente Generale Dipartimento Reg. Trasporti Dott. Vincenzo Falgares fax 0917078098
Al Presidente della Provincia Regionale di Catania On. Giuseppe Castiglione fax 095222265
Al Presidente della Provincia Regionale di Messina Dott. Giovanni Ricevuto fax 090715165
Agli Organi di stampa

Illustrissimo Signor Presidente
E’ tempo di bilanci e di previsioni per il futuro, così come si legge negli articoli apparsi in questi giorni sul quotidiano La Sicilia.
Di anno in anno ci chiediamo se sarebbe l’anno della svolta (positiva) per le ferrovie. Possiamo dire che accanto a segnali incoraggianti vi sono ancora molti, troppi, elementi di criticità, frutto, a nostro avviso, in parte dell’arretratezza culturale con cui il trasporto pubblico viene ancora da molte parti considerato, e in parte da una certa diffidenza, per non dire una riluttanza, a superare un modello di trasporto attualmente fondato sull’uso del mezzo privato, se è vero che più del 70% degli spostamenti a medio-corto raggio viene effettuato usando l'automobile.
Oggi la vita è caratterizzata dalla mobilità: quotidianamente ci si sposta per andare al lavoro, a scuola, all’università, per svago e cultura e per mille diverse necessità.
Si può dire a buon diritto che la mobilità è una condizione di vita dell’uomo moderno, tanto da assumere una rilevanza sociale ed economica.
Ultimamente il trasporto ferroviario è stato al centro di numerose polemiche che ne hanno messo in discussione la valenza sociale, quale servizio reso al cittadino per garantirgli il diritto ad una mobilità economica, ecologica ed efficiente.
Il trasporto pubblico dovrebbe essere considerato come un asse di spesa su cui la Regione Siciliana dovrebbe centrare il suo impegno alla luce delle difficoltà economiche che, anche a causa del caro-trasporti, interessano fasce sempre più consistenti di cittadini.
Occorre mettere in rilievo come gli utenti del treno si basino sull’orario ferroviario per effettuare scelte non solo di viaggio, ma di vita, arrivando ad organizzare i ritmi del lavoro in base all’offerta di trasporto ferroviario.
E’, quindi, necessario che tale orario venga rispettato con il massimo rigore e che, inoltre, tutte le variazioni stagionali vengano concordate in modo da evitare eccessivi sconvolgimenti all’utenza.
Le richieste che facciamo al Presidente della Regione Siciliana sono: la prima di non diminuire l’offerta di trasporto ferroviario almeno fino alla fine del 2008; la seconda di richiedere al Governo, sulla nuova Finanziaria, la destinazione di risorse a favore del trasporto regionale e di formalizzare un tavolo a tre, Regione, Governo e Trenitalia per ottenere adeguamenti finanziari per il 2009.
In qualità di coordinatore dei pendolari colgo l’occasione per sottolineare l’importanza strategica del trasporto pubblico ferroviario in una regione come la Sicilia e la necessità di portare avanti politiche sempre più incisive per favorirne lo sviluppo.
Anche la situazione economica sfavorevole, l’aumento dei costi di trasporto privato, rendono il sostegno del trasporto pubblico una vera e propria priorità.
Desideriamo conoscere le strategie del Governo siciliano circa il mantenimento del servizio nel 2008 e auspichiamo che vengano scongiurati in futuro i tagli al servizio che più volte sono stati paventati.
Per questo occorre che il Governo, regionale e nazionale, si attivi con risorse sufficienti dato che Trenitalia è un’azienda di diritto privato ma appartenente di fatto al Pubblico, e se è vero che la forma giuridica scelta ne impone, giustamente, il rispetto di parametri di efficienza e di efficacia, la sua mission precipua è tuttavia quella di erogare un servizio sociale a milioni di cittadini, e questo aspetto va sempre tenuto nella massima considerazione.
E' necessario l'aiuto di tutti gli Enti, nella consapevolezza che lo sviluppo ed il benessere dei territori governati passa anche (e passerà sempre più in futuro) attraverso una politica della mobilità capace di sostenere in modo incisivo le dinamiche socio-economiche.
Quindi è giusto, a nostro avviso, che Comuni, Province e Regioni pianifichino insieme nella prospettiva di essere attori effettivi di questa governance e concorrano a individuare dei percorsi che, partendo dalle necessità dei vari territori, si traducano in azioni concrete e in sostegno alla mobilità dei cittadini, perseguendo quanto più possibile obiettivi di integrazione e di collaborazione.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR