Palermo. A soli tre giorni dalla firma definitiva del "Cis" (il
Contratto istituzionale di sviluppo) sugli investimenti per la rete ferroviaria
siciliana - prevista mercoledì a Palermo fra il ministro per la Coesione
Territoriale, Fabrizio Barca, il presidente della Regione ! Rosario Crocetta,
l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, e
l'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta - trapelano le prime
indiscrezioni sugli interventi oggetto dell'accordo.
Obiettivi - Secondo il nuovo "Cis", oltre all'ottimizzazione delle
reti esistenti, si cercherà di realizzare finalmente dei tracciati in grado di
annullare i ritardi delle linee attuali.
La punta dell'iceberg degli interventi strategici previsti per l'Isola è
rappresentato certamente dal collegamento ferroviario del "triangolo"
Messina-Catania-Palermo con la cosiddetta "Alta Velocità Light", con
treni che raggiungeranno i 160 km orari. L´obiettivo - come ha precisato nei
giorni scorsi Crocetta - sarà non solo la costruzione del doppio binario, ma
anche il collegamento tra gli aeroporti di Catania e Palermo. In una prima fase
(5 anni) si coprirà questa distanza in due ore e mezza, ed entro 10 anni in
un'ora e mezza. Alla fine sarà collegato in tempi rapidi il "triangolo" Palermo-Messina-Catania: si potrà ridurre a un'ora e 20 minuti la tratta
Palermo-Catania, a 45 minuti la Catania-Messina, e a 2 ore la Palermo-Messina.
Sei interventi - Ma andiamo con ordine. Sono in tutto 6 gli interventi
principali previsti dall'imminente accordo Stato-Regione-Rfi: la
Messina-Catania; il Nodo di Catania; la Catania-Palermo; il Nodo di Palermo;
gli interventi di potenziamento della rete messinese; e i collegamenti
strategici.
Messina-Catania - Attualmente esiste il doppio binario solo sulla tratta
Messina-Giampilieri (15km) e sulla Fiumefreddo-Catania (38 km). Resta da raddoppiare
la "Giampilieri-Fiumefreddo" (42 km), il cui progetto è al vaglio
dell'accordo che sarà firmato mercoledì.
Al momento risulta finanziata la sola progettazione definitiva per 46 milioni
di euro, mentre la realizzazione delle opere (2,27 miliardi di euro) è da
finanziare. In totale si parla di circa 2,363 miliardi di euro per l'intero
blo! cco di lavori.
Nodo di Catania - Prevede le seguenti tipologie di intervento: il raddoppio
della tratta "CT Ognina-CT Centrale" (lunga 2,6 km) con la
realizzazione di 3 nuove fermate metropolitane (Ognina, Europa e, in
sotterranea, Picanello); l'interramento del Nodo di Catania; il raddoppio della
tratta "Bivio Zurria-Acquicella" (costo 116 mln) attualmente a
binario unico; nonché la realizzazione della fermata Fontanarossa.
Il tutto, per un costo che si aggira sui 700 milioni di euro, con 244 milioni
di copertura finanziaria esistente.
Alta velocità Ct-Pa - È l'intervento più complesso e certamente più discusso
degli ultimi anni. Fa parte del corridoio numero 5 "Helsinki-La
Valletta" della Rete Trans-Europea di Trasporto (che si sviluppa lungo la
direttrice Messina-Catania-Enna-Palermo). Il tracciato è lungo circa 270 km e
si sviluppa in affiancamento alla linea esistente, tra Bicocca e Catenanuova. È
tramontata defin! itivamente l'ipotesi faraonica del tunnel sotto i Nebrodi
(lungo 45 km)! da Catenanuova a Pollina, da 5 miliardi di euro, con tempi di
realizzazione ventennali, e percorrenza del tracciato in 1 ora e 18 minuti. Ora
la Regione punta su progetti concreti e tracciati più economici che
coinvolgeranno anche il centro dell'Isola.
Si avranno 2 macro-fasi. La prima, del valore di 823 milioni di euro (tutti già
coperti) prevede il collegamento Catania-Enna e include 4 sottointerventi:
raddoppio Bicocca-Motta-Catenanuova (11+28km); Catenanuova-Raddusa (18km);
velocizzazione Roccapalumba-Marianopoli (25km); e «vari interventi di
potenziamento e velocizzazione» della linea esistente.
La seconda macro-fase è il completamento del raddoppio Raddusa-Enna-Fiumetorto.
Si parla ancora di studi di fattibilità, con tre ipotesi di Rfi al vaglio della
Regione.
Nodo di Palermo - Prevede il raddoppio del passante ferroviario del capoluogo,
diviso in 3 tratte (A-B-C), tutte appaltate e una (B) ancora da avviare, per un
costo complessivo di 1,19 miliar! di di euro.
I lavori sono stati consegnati al contraente generale "Nodo di Palermo
Scpa" il 22 agosto 2008. Secondo il cronoprogramma originario di Rfi, la
tratta A (Pa Centrale-Notarbartolo) dovrebbe essere ultimata entro l'anno; la C
(La Malfa-Carini) che permette il collegamento all'aeroporto di Punta Raisi,
entro il 9 giugno 2014; mentre la B (Notarbartolo-La Malfa) il 30 marzo 2018.
A Palermo, inoltre, entro fine mese saranno aperti finalmente, dopo anni di
contenziosi, i cantieri per l'Anello ferroviario; vi è poi la velocizzazione
Palermo-Agrigento ("Variante 2.1") che includono la nuova galleria
naturale "Lercara" (pronta nel 2015); e infine, il raddoppio della
tratta "Fiumetorto-Ogliastrillo-Castelbuono" (31,9 km) della Palermo-Messina,
con diversi problemi e rallentamenti.
Rete messinese - Oltre alla "Giampilieri-Fiumefreddo", e al
collegamento "Castelbuono-Patti", bisognerà ultimare il! collegamento
con Siracusa, con la velocizzazione della tratta "Bi! cocca-Augusta"
il cui costo ammonterebbe a circa 81 milioni di euro interamente finanziato,
con attivazione pianificata nel 2015.
Collegamenti strategici - Non mancheranno nel Contratto istituzionale di
sviluppo, che sarà firmato a giorni, anche gli studi di fattibilità che Rfi
allegherà per collegamenti agli aeroporti di Comiso e Trapani, al porto di
Augusta e all'interporto di Termini Imerese.
In attesa della firma ufficiale, i pendolari siciliani possono ben sperare.
Sembra sia davvero la volta buona che dalle parole si passi agli investimenti
concreti.
Davide
Guarcello - La Sicilia - Domenica 10 Febbraio 2013 I FATTI Pagina 9