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sabato 15 settembre 2012

La stazione centrale di Catania ed il fallimento del progetto di Centostazioni

Niente servizi alla clientela di Trenitalia alla stazione centrale di Catania: bar, edicola, ufficio informazioni turistiche chiusi ormai da troppo tempo.
Questo denota il fallimento del progetto e quindi della mission di Centostazioni, non tanto per il mancato investimento da parte dei privati ma, quanto per i consistenti aumenti degli affitti che Centostazioni ha richiesto ai vari imprenditori. Il risultato è stato la chiusura di quasi tutti gli esercizi commerciali e di conseguenza la perdita di parecchi posti di lavoro. E’ alquanto strana la politica commerciale di Centostazioni, che di certo non può paragonare i costi degli affitti di Catania con quelli di altre città; in considerazione del fatto che è stato ridimensionato di oltre il 75 per cento il traffico dei treni a lunga percorrenza per il nord e per logica è diminuito il  numero dei passeggeri. Al danno subito per la riduzione dei treni da e per il nord, alla beffa di non aver quel minimo di servizi che dovrebbero spettarci di diritto.
La Mission di Centostazioni:-“Riqualificare, valorizzare e gestire le stazioni ferroviarie situate nel cuore delle città. Concepire i complessi ferroviari sia come nodi di interscambio dei diversi sistemi di traffico e trasporto, che come centri urbani di attrazione, animati dalla presenza di attività commerciali, terziarie e di comunicazione.
Centostazioni punta a restituire a cittadini, viaggiatori e frequentatori stazioni al massimo delle proprie potenzialità. Poli multifunzionali, dotati di servizi utili e diversificati, avendo sempre in primo piano l’obiettivo della massima soddisfazione dei clienti: passeggeri e visitatori, fruitori e, pertanto, giudici della qualità dei servizi offerti.
Le stazioni rinnovate perdono l’aspetto di “Non Luoghi” per divenire luoghi di incontro e servizio più sicuri, decorosi e accessibili. Opportunità sia per gli utenti, che per i partner che scelgono le stazioni per le loro attività di vendita e iniziative promozionali”

Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

martedì 2 ottobre 2007

Disservizi e mancanza di comunicazione presso le stazioni

Rimaniamo esterefatti quando leggiamo la carta dei servizi di RFI (Rete Feroviaria Italiana), ormai arrivata all'edizione 2007.Il copia/incola dei punti cardini, riportati in questa tipologia di documento, di eguaglianza ed imparzialità, di continuità, di partecipazione, di efficienza ed efficacia, soprattutto quando si parla di rapporti con il cittadino, che "costituisce un punto irrinunciabile dell'orientamento al mercato del Gruppo Ferrovie dello Stato", rimangono soltanto delle parole scritte senza alcuna applicazione pratica.Parlare continuamente di tecnologia ed innovazione, quando i tempi di percorrenza di tutti i treni regionali, hanno subito nell'ultimo ventennio forti variazioni verso l'alto, quando il materiale rotabile è vecchio e non manutenzionato, quando sono sempre gli stessi tratti di linea e gli stessi scambi a subire guasti ed interruzioni, quando tutti gli incroci e soste tecniche sono studiati per arrecare il maggiore disagio possibile alla clientela, quando si continua solo a parlare di raddoppio ferroviario sulla Giampilieri-Fiumefreddo, sinceramente è una presa in giro.Su questi punti è necessario che il dipartimento trasporto ferroviario della Regione Siciliana, ed in particolare il Dirigente Generale Vincenzo Falgares e l'assessore ai Trasporti On. Salvatore Misuraca, intevengano per verificare ed individuare eventuali responsabilità.Il solo confronto degli orari ufficiali del quinquenio 1987/1992 con quello del 2007, nonostante il raddoppio Giarre-Fiumefreddo e la sostituzione delle traversine e dei ponti lungo la tratta Messina Catania Siracusa, farà capire immediatamente il senso di quanto detto. Voremmo capire quali sono gli impegni "puntuali e misurabili", e la corretta e tempestiva informazione alle quali fa rifermento Rete Ferroviaria Italiana. Più volte abbiamo segnalato disservizi e mancanza di comunicazione presso le stazioni, soprattutto in quella di Santa Teresa di Riva, che la mattina del 26 ottobre, alle ore 7,20 / 7,30 era abbandonata a se stessa, e con essa i pendolari. Nessun servizio di RFI era attivo. La cabina di movimento era vuota. Non è stata data alcuna comunicazione circa la totale assenza di circolazione dei treni che si vociferava tra i pendolari (in particolare 70 studenti). I monitor ed il tabellone come al solito mostravano una circolazione regolare. Ed in tale ed anzi peggiore situazione erano anche le stazioni comandate da Santa Teresa di Riva (ad esempio S. Alessio, Furci, ecc...).
Ricordiamo che il Comitato Pendolari ha raccolto attaverso l'ultimo questionario presentato ai pendolari della tratta Messina - Catania, oltre 1000 ..... regolarmente compilati e firmati
E' necessario ed urgente che vengano effettuate le indagini del caso, e vengano accertate le relative responsabilità.
Giosuè Malaponti e Fabrizio Gemelli
COORDINAMENTO COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR