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domenica 22 dicembre 2013

Risposta del Sindaco di Messina alle problematiche della Metroferrovia di Giampilieri

Messina 22 dicembre 2013. Certi in un Suo autorevole intervento, presso il Governo Regionale e la Direzione Sicilia di Trenitalia, per la soluzione ai problemi, giornalieri, di migliaia di pendolari, per regolarizzare il servizio metroferroviario Giampilieri-Messina e per dare seguito a quanto manifestato nel suo programma elettorale. Questa era la conclusione della lettera al Sindaco di Messina Renato Accorinti, di seguito la risposta:

sabato 4 maggio 2013

Enormi disagi e disservizi per un incendio tra le stazioni di Scaletta Zanclea e Giampilieri

Video TGR Sicilia: http://www.youtube.com/watch?v=2czdxWPIVq0
Mi corre l’obbligo ritornare sul fatidico venerdì di Trenitalia di ieri 3 maggio 2013, non tanto sui dati raccolti relativi agli enormi ritardi ma su come è stato gestito il problema della circolazione e degli enormi e gravi disagi procurati a migliaia di pendolari.
L’inghippo, il problema, il guasto ci può stare sono mezzi, ma non è stato un guasto al treno bensì un incendio divampato lungo la linea ferrata tra la stazione di Scaletta Zanclea e Giampilieri. Pare che l’incendio sia scoppiato verso le 14.30 circa ed immediatamente è stata disattivata, opportunamente, la circolazione ferroviaria tra le due stazioni.
Quello che, a parer nostro,  invece non è stato preso in doverosa considerazione da parte della dirigenza del movimento di Trenitalia è la tempestiva informazione all’utenza. E’ proprio in questi casi che la dirigenza del movimento deve mettere in atto tutti gli adempimenti per non creare enormi disagi e disservizi all’utenza ma non è stato proprio così. Occorreva, così come viene acclarato nella Carta dei Servizi di Trenitalia, dare la tempestiva informazione all’utenza con molta chiarezza comunicando loro: “C’è un impedimento alla circolazione dei treni, non sappiamo quando ci sarà possibile ripristinarlo…” , e con questo annuncio Trenitalia avrebbe ottemperato alla tempestiva informazione, lasciando libera tutta l’utenza di decidere, se continuare ad aspettare un treno che non arriva o poter invece, decidere di adoperarsi, per far rientro a casa, a trovare altri mezzi pubblici alternativi.
Tornando ai fatti di ieri, la ciliegina sulla torta. Del treno 12886 delle 20.46, ultimo treno che collega Catania con Messina, non vi era traccia ne al binario assegnato, ne al tabellone del binario. Alle 20.45 circa arriva al binario tre un treno da Messina, qualcuno ci conferma che è il 12886 e che partirà alle 20.55, subito dopo compaiono sul tabellone del terzo binario i primi 10 minuti di ritardo che da li a poco diventeranno 20 poi 30 poi 40 fino ad arrivare a 85 minuti di ritardo, tenuto conto che nessuno, sino a quel momento, aveva dato spiegazioni e/o informazioni  su come o quando il treno sarebbe partito. Alla 23.00 qualcuno pensa bene di istituire un bus sostitutivo al treno 12886 che doveva partire alle 20.46. Al danno la beffa per tutta quella gente che era partita alle 5 del mattino di venerdì per far rientro a casa propria alle due e tre di sabato 4 maggio 2013.
Riteniamo doveroso che vengano presi seri provvedimenti nei confronti di chi non ha saputo gestire l’emergenza del fatidico venerdì 3 maggio 2013, tenuto conto che sono trascorsi oltre 6 ore dall’interruzione della circolazione, lasciando migliaia di persone allo sbando su tutta la dorsale ionica. Restiamo disponibili per i pendolari che lo desiderano far tutelare i propri interessi presso le sedi opportune scrivendo una mail a comitato pendolari@gmail.com

Giosuè Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Me-Ct-Sr



martedì 13 luglio 2010

Si parla tanto di infrastrutture in Sicilia.


L’ultima dichiarazione in ordine temporale è quella del ministro alle infrastrutture Altero Matteoli che, lunedì 12 luglio a Corleone (Palermo), all’inaugurazione di un tratto della strada statale 118 dichiarava: “Quando mi accorgo che l’alta velocità si ferma a Salerno so che questo non è sopportabile, deve arrivare fino in Sicilia; con le ferrovie stiamo lavorando affinché questo progetto sia realizzabile”.

Già in precedenza ed esattamente il 25 febbraio 2009 il ministro Matteoli ebbe a dichiarare che “ le Ferrovie in Sicilia, sono un vero disastro.

Alla luce di queste dichiarazioni è evidente che i politici, a volte, rischiano di rimanere imprigionati dai propri cosiddetti effetti annunci.

Pagine di quotidiani, fiumi di inchiostro e spesso, a gran voce, fanno sapere che si sta lavorando in questo o in quell’altro progetto, che si stanno per realizzare aeroporti, ferrovie, superstrade, ma, di fatto, i siciliani, ad oggi non hanno visto nulla del nuovo scenario infrastrutturale annunciato proprio dagli stessi politici. Insomma, tutto appare campato in aria, nulla di concreto, o quasi, arriva a prendere forma nella nostra Sicilia.

Nell’ottobre del 2001 fu sottoscritto in Sicilia un Accordo di Programma Quadro (Apq) che prevedeva la realizzazione di tantissime infrastrutture viarie e ferroviarie, ma quante di queste anno visto la luce? Nel novembre del 2002 veniva approvato il Piano Regionale dei Trasporti, nel novembre 2004 venivano approvati i quattro Piani Attuativi (Aereo-Marittimo-Stradale-Ferroviario) ma sino ad oggi mai attuati.

Proprio in merito alle infrastrutture ferroviarie, più volte è stato puntato il dito contro le Fs per i ritardi, ma a nulla sono serviti i vari solleciti per questi ritardi da parte delle Ferrovie, facendo dissolvere, quanto era previsto in quell’Accordo di Programma Quadro (Apq), nel nulla, compresi i 1970 milioni di euro finanziati per il raddoppio ferroviario sulla Messina-Catania nel tratto Fiumefreddo-Giampilieri del quale viene prevista la fine dei lavori nel 2014, ma i lavori non sono mai iniziati. (l’opera risulta inserita nel primo programma delle “infrastrutture pubbliche e private e degli insediamenti produttivi” che assumono carattere strategico e di preminente interesse nazionale per la modernizzazione e lo sviluppo del paese di cui alla Delibera CIPE n. 121/2001 (pubblicata sul Supplemento ordinario n. 51 alla G.U. del 21 marzo 2002, n. 68) approvata, ai sensi dell’art. 1, comma 1, della Legge n. 443/2001 (Legge Obiettivo).

Tuttavia la politica regionale e nazionale continua a nascondersi dietro il dito, continuando a far finta di non vedere l’enorme ritardo infrastrutturale in cui la Sicilia e i Siciliani si trovano.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI

venerdì 2 ottobre 2009

La tragedia, il disastro di Giampilieri e Scaletta

Siamo vicini ai parenti delle vittime e a tutta la popolazione coinvolta nella tragedia che ha colpito la zona Sud di Messina".


Sono 18 le vittime accertate sino adesso, una trentina sarebbero i dispersi e circa settanta i feriti ricoverati negli ospedali. Gli sfollati sono circa 400, e 700 sono le persone rimaste senza casa ed evacuate. Si tratta degli abitanti dei villaggi di Giampilieri Superiore, di Briga e di Scaletta, dove sono crollati una diecina di edifici e molti altri sono stati invasi dal fango e quindi inagibili.

Ha detto ieri il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, "O c'è un piano serio che investa sulla sicurezza in questo Paese, piuttosto che in opere faraoniche, o si potranno avere altre sciagure", a proposito delle vittime del maltempo nel Messinese, con un implicito riferimento al progetto per la costruzione del ponte sulle Stretto. "Ho appena letto le dichiarazioni di Bertolaso: ha detto cose sacrosante. C'è una situazione di diffuso dissesto idrogeologico, in parte causato dall'abusivismo a Messina e in molte altre parti d'Italia"

Una tragedia quasi certamente annunciata, ma non e' questo il momento delle polemiche.



mercoledì 12 agosto 2009

Infrastrutture: La Sicilia penalizzata dalla Politica

Desideriamo portare a conoscenza dell’opinione pubblica che oltre ai proclami e ai fiumi di inchiostro la politica regionale non è veramente interessata allo sviluppo infrastrutturale e al reale miglioramento del trasporto ferroviario siciliano. Prova ne è che nonostante i proclami dei due assessori regionali ai trasporti l’uscente on. Bufardeci e l’entrante on. Strano, svolta epocale per il trasporto ferroviario in Sicilia di un mese fa, ed in considerazione del fatto che dei 130 milioni che lo Stato deve girare alla Regione per il miglioramento delle condizioni di trasporto ferroviario, non c’è neanche l’ombra. E ancora, che devono essere trasferite dal Governo alla Regione le competenze in materia di trasporto pubblico previste dal Decreto Legislativo 422 del 1997. Per non parlare dei 1970 milioni di euro previsti per il completamento del raddoppio Fiumefreddo-Giampilieri, che dal 2008 sono scomparsi dai vari contratti di programma(CPQ) e dagli accordi di programma quadro(APQ). Mentre alla Sicilia il ministro ai trasporti Matteoli, concedeva finalmente una tranche dei tanti agognati fondi FAS nelle altre regioni del nord finanziava nuovi fondi (3,2 miliardi di euro) per la realizzazione e/o il miglioramento di nuove infrastrutture ferroviarie e stradali.
Giosuè MalapontiCoordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

venerdì 6 marzo 2009

S.Teresa di Riva, Savoca e Furci Siculo continuano a bloccare il raddoppio ferroviario Fiumefreddo-Giampilieri

Tre comuni del messinese (S.Teresa di Riva-Savoca-Furci Siculo) continuano a bloccare il progetto del raddoppio ferroviario Fiumefreddo di Sicilia (CT)–Giampilieri (ME)
Non è possibile che dal 1982 ad oggi, il progetto del raddoppio ferroviario Fiumefreddo di Sicilia – Giampilieri, debba essere continuamente bloccato, da parte dei comuni della fascia ionica messinese, per ultimi i tre comuni di Santa Teresa di Riva, Savoca e Furci Siculo, che creano problemi al progetto definitivo di Rete Ferroviaria Italiana, chiedendo lo spostamento del tracciato. Non è possibile che queste tre Amministrazioni Comunali condannino lo sviluppo della mobilità dell’intera fascia ionica.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR
http://www.comitatopendolari.it/

martedì 22 luglio 2008

Tempi di percorrenza e la puntualità di Trenitalia

Cogliendo l'opportunità offerta dalla rubrica Lo Dico A La Sicilia, desidero evidenziare come già fatto in diverse occasioni che nell'ambito del trasporto ferroviario regionale, ad ogni rinnovo degli orari ufficiali, i tempi di percorrenza dei treni subiscono continue revisioni verso l'alto. Con riferimento alla tratta Messina-Catania-Siracusa, nonostante l'allungamento della tratta a doppio binario, la sostituzione delle vecchie traversine di legno, la sostituzione di tutti i ponti ferrovari, l'arrivo del gioiello di locomotiva 464, dei minuetto (che dovevano portare ad un ritorno di km/treno.... ma questo è un altro discorso) e comunque con l'evidente innovazione tecnologica che si è susseguita, è possibile verificare attraverso confronti con i vecchi orari ufficiali, che negli ultimi 20 anni non esiste alcun treno che abbia migliorato le sue performance.Anzi mediamente sono peggiorate. Per i pendolari viaggiare è sempre più un'odissea. Sui treni si bivacca attraverso tempi morti, incroci calcolati nella peggiore delle maniere, e guarda caso la puntualità dei treni come dichiarato anche dallo stesso Amministratore Delegato Moretti, è in netto miglioramento. Cioè le cose vanno meglio, anzi peggio. Quanto detto è giornalmente verificabile non solo viaggiando, ma anche attraverso il sito www.viaggiatreno.it, dove inserendo il numero di un treno, è possibile esaminarne la percorrenza stazione per stazione, addirittura in tempo reale. Un esempio? Interrogando il sistema giorno 18 luglio, ma tutti i giorni si trovano simili casi, ho constatato che il treno CT-ME 3834 con ben 16 minuti di ritardo a Sant'Alessio Siculo, è riuscito ad arrivare a destinazione riducendo il suo ritardo a soli 5 minuti, praticamente in 30 km di tratta quasi interamente a binario unico.Anche il treno CT-ME 3888 arrivato ad Alì Terme con 14 minuti di ritardo riesce a recuperare lo stesso tempo in una tratta ancora più piccola, arrivando a Messina con soli 3 minuti di ritardo. Poi, lo stesso giorno, il treno 12803 da Taormina a Catania recupera ben 10 minuti.Il treno SR-ME 3890 fa ancora meglio. Arriva 1 minuto prima ad Augusta, con 1 minuto di ritardo a Lentini, poi con 6 minuti di anticipo a Catania, e ancora 3 minuti di ancipo a Giarre, poi 3 minuti di ritardo a Fiumefreddo, con 1 minuto di anticipo a Taormina, con 6 minuti di ritardo a S. Teresa di Riva, con 4 di ritardo ad Alì Terme, ed infine a Messina con 1 minuto di anticipo. Con un po' di algebra, sommando recuperi ed anticipi, ricaviamo che questo treno, tra l'altro uno dei pochi diretti rimasti, poteva arrivare a Messina 22 minuti prima.Eccezionali anche i recuperi del CT-ME 12804 che mantenendo fino a Nizza di Sicilia 10 minuti di ritardo, arriva a Messina con 1 minuto di anticipo, recuperando di fatto 11 minuti in 25 km, ed infine del 12828 che riesce invece a ridurre il ritardo da 12 minuti a 2 minuti nella tratta S. Teresa di Riva - Giampilieri, arrivando poi a Messina con ben 4 minuti di anticipo.Da una veloce analisi effettuata, abbiamo calcolato una possibile e fattibile riduzione dei tempi di circa un 10-12%, ovvero di 6-7 minuti per ogni ora di percorrenza. Le Ferrovie dello Stato riescono solo ad augurarci buon Viaggio.
FABRIZIO GEMELLI - Comitato Pendolari ME-CT-SR
www.comitatopendolari.it

martedì 2 ottobre 2007

Disservizi e mancanza di comunicazione presso le stazioni

Rimaniamo esterefatti quando leggiamo la carta dei servizi di RFI (Rete Feroviaria Italiana), ormai arrivata all'edizione 2007.Il copia/incola dei punti cardini, riportati in questa tipologia di documento, di eguaglianza ed imparzialità, di continuità, di partecipazione, di efficienza ed efficacia, soprattutto quando si parla di rapporti con il cittadino, che "costituisce un punto irrinunciabile dell'orientamento al mercato del Gruppo Ferrovie dello Stato", rimangono soltanto delle parole scritte senza alcuna applicazione pratica.Parlare continuamente di tecnologia ed innovazione, quando i tempi di percorrenza di tutti i treni regionali, hanno subito nell'ultimo ventennio forti variazioni verso l'alto, quando il materiale rotabile è vecchio e non manutenzionato, quando sono sempre gli stessi tratti di linea e gli stessi scambi a subire guasti ed interruzioni, quando tutti gli incroci e soste tecniche sono studiati per arrecare il maggiore disagio possibile alla clientela, quando si continua solo a parlare di raddoppio ferroviario sulla Giampilieri-Fiumefreddo, sinceramente è una presa in giro.Su questi punti è necessario che il dipartimento trasporto ferroviario della Regione Siciliana, ed in particolare il Dirigente Generale Vincenzo Falgares e l'assessore ai Trasporti On. Salvatore Misuraca, intevengano per verificare ed individuare eventuali responsabilità.Il solo confronto degli orari ufficiali del quinquenio 1987/1992 con quello del 2007, nonostante il raddoppio Giarre-Fiumefreddo e la sostituzione delle traversine e dei ponti lungo la tratta Messina Catania Siracusa, farà capire immediatamente il senso di quanto detto. Voremmo capire quali sono gli impegni "puntuali e misurabili", e la corretta e tempestiva informazione alle quali fa rifermento Rete Ferroviaria Italiana. Più volte abbiamo segnalato disservizi e mancanza di comunicazione presso le stazioni, soprattutto in quella di Santa Teresa di Riva, che la mattina del 26 ottobre, alle ore 7,20 / 7,30 era abbandonata a se stessa, e con essa i pendolari. Nessun servizio di RFI era attivo. La cabina di movimento era vuota. Non è stata data alcuna comunicazione circa la totale assenza di circolazione dei treni che si vociferava tra i pendolari (in particolare 70 studenti). I monitor ed il tabellone come al solito mostravano una circolazione regolare. Ed in tale ed anzi peggiore situazione erano anche le stazioni comandate da Santa Teresa di Riva (ad esempio S. Alessio, Furci, ecc...).
Ricordiamo che il Comitato Pendolari ha raccolto attaverso l'ultimo questionario presentato ai pendolari della tratta Messina - Catania, oltre 1000 ..... regolarmente compilati e firmati
E' necessario ed urgente che vengano effettuate le indagini del caso, e vengano accertate le relative responsabilità.
Giosuè Malaponti e Fabrizio Gemelli
COORDINAMENTO COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR