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martedì 21 luglio 2009

Quello che abbiamo da dire sul Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia

Si è svolta 1l 18 giugno nella sede del Dipartimento Trasporti una riunione, presieduta dal Dirigente Generale Avv. Giovanni Lo Bue, con i vertici di RFI e Trenitalia per mettere a punto e condividere la nuova offerta di servizi ferroviari regionali previsti a breve e medio periodo.
Alla riunione hanno preso parte, assieme ai responsabili di settore del Dipartimento, Dott. Ignazio Coniglio e Dott. Antonio Grasso, l'Ing. Pasquale Ventrella e l'Ing. Alessandro Andrei (RFI - Direzione Centrale Movimento), l'Ing. Maurizio Mancarella (RFI - Direzione Commerciale Centrale), il Dott. Stefano Carollo (Responsabile Trenitalia Sicilia) ed il Dott. Fabio Lo Sciuto (Trenitalia - Direzione Sicilia). Dopo una articolata discussione i partecipanti hanno approvato un primo progetto che riguarda le linee fondamentali che caratterizzeranno la prossima offerta di RFI e Trenitalia. L'offerta, basata su una nuova concezione capace di essere facilmente individuata dagli utenti in modo da raccoglierne il consenso, si può dividere in tre periodi per quanto riguarda la realizzazione. L'offerta approvata è stata presentata alla stampa martedì 14 luglio 2009.
Questo è quanto emerso sulla stampa dell'approvazione di tale offerta, tutto il resto è top secret.
Dal resoconto appreso dai giornali, dobbiamo trarre alcuni importanti elementi di riflessione:
- E’ necessario che la Regione inviti a partecipare tutti i soggetti interessati ed a coordinare il dialogo tra tutti i diversi soggetti, ivi compresi i Pendolari, che sono i veri destinatari del servizio, ascoltando le loro istanze e proposte;
- Il Contratto di servizio non può prescindere dalla richiesta di precise garanzie circa l’adeguatezza del servizio fornito. Le penali in caso di inadempienza devono essere tali da scoraggiare qualunque furbesco eccessivo ribasso in fase di offerta, attuato al solo scopo di chiudere il contratto;
- La chiusura del Contratto di servizio non può avvenire a qualunque prezzo: servono garanzie precise e noi chiediamo che una parte del corrispettivo (tra il 10 e il 20%) sia legato ai risultati raggiunti in termini di diminuzione di tempi di percorrenza, puntualità, pulizia, numero effettivo di passeggeri trasportati, soddisfazione utenza, comfort, informazioni tempestive all'utenza, area particolarmente critica di Rete Ferroviaria Italiana, e di prevedere un miglioramento generale, con un'attenzione particolare per i pendolari, che sono utenti sistematici dei treni, in base a precisi parametri quantificabili e misurabili.
Questo è un passaggio, che riteniamo di fondamentale importanza, poiché se Trenitalia afferma di essere un'impresa competitiva, lo dimostri dunque nei fatti, impegnandosi davvero a migliorare il servizio da subito;
- La Carta dei Servizi può essere lo strumento per quantificare i parametri premianti, per questo è importante poter collaborare attivamente con il dipartimento trasporti della regione secondo quanto già prevede l'art.2, comma 461 della Legge 244/07.
La recente conversione in legge del Decreto Legge n. 5 del 10 febbraio 2009, pubblicato nella G.U. n. 34 dell'11 febbraio 2009, contiene un passaggio molto preoccupante, ossia:
“Al fine di garantire l'efficace pianificazione del servizio, degli investimenti e del personale, i contratti di servizio relativi all'esercizio dei servizi di trasporto pubblico ferroviario comunque affidati hanno durata minima non inferiore a sei anni rinnovabili per altri sei, nei limiti degli stanziamenti di bilancio allo scopo finalizzati”. Con questo, qualsiasi ipotesi di liberalizzazione del trasporto regionale è rinviata al 2021.
La domanda però è sempre la stessa: Trenitalia fa servizio pubblico o fa business?
La nostra preferenza la conoscete… noi siamo dell’idea che a questa domanda più che l'A.D. Di Trenitalia Moretti, deve rispondere la politica… in fondo non è Moretti che fa i Decreti Legge e le Leggi.
Ecco perché chiediamo garanzie prestazionali e assicurazioni circa il concreto miglioramento del servizio. Solo se verranno imposti parametri numerici e misurabili e la Regione avrà modo di esercitare un potere di controllo, subordinando al raggiungimento dei risultati i pagamenti del corrispettivo, si potrà sperare in un concreto miglioramento del servizio.
Viceversa, al danno anche la beffa per i pendolari e i Siciliani.
Concludiamo, sperando che la partita si gioca sul Contratto di Servizio e sulle condizioni che la Regione riuscirà a ottenere in termini di quantificazione dei risultati raggiunti.
Noi saremo vigili sull’andamento della vicenda, e non mancheremo di dare il nostro contributo, come sempre abbiamo fatto con la direzione regionale di Trenitalia, e confidiamo sull’aiuto di tutti in questa delicatissima partita, dove si gioca buona parte del futuro del trasporto pubblico ferroviario della nostra Regione, che non è e non sarà “una svolta epocale”, ma quanto la Sicilia ed i Siciliani si aspettano e meritano da anni.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - OMITATO PENDOLARI SICILIANI
http://www.comitatopendolari.it/

lunedì 31 gennaio 2005

Rete Ferroviaria disattende l'art.7 "Graduatoria Importanza treni"

Fiumefreddo di Sicilia 31 gennaio 2005


REGIONE SICILIA
Assessorato Regionale Trasporti e Comunicazioni
c.a. Assessore On.le dott. Fabio Granata - Fax 091347501
REGIONE SICILIA
Dipartimento Generale Trasporti e Comunicazioni
c.a. Dirigente Generale Avv. Giovanni Lo Bue - Fax 0917078098
R.F.I. SpA - DIREZIONE COMPARTIMENTALE MOVIMENTO
c.a. Ing. Giuseppe Gaeta - Fax 0916034740
p.c. TRENITALIA - Divisione Trasporto Regionale
c.a. Ing. Giuseppe Trapani - Fax 091-6176691


On.le Assessore
desideriamo sottoporLe i molti i disagi, dei pendolari del trasporto regionale di Trenitalia sulla relazione Messina - Catania e viceversa a partire dalle ore 05.50.
Succede ormai spesso che per colpa del treno espresso 823, in molte occasioni in ritardo oltre i 20/30 minuti, venga causato un enorme disagio ai pendolari di tutto il comprensorio ionico in direzione Catania e Messina visto l’orario di punta, ritardo che si ripercuote sulla perdita delle varie coincidenze con altri mezzi di trasporto e sugli enormi ritardi da recuperare nei posti di lavoro.
Vogliamo segnalare, una volta per tutte,le disattenzioni da parte dei Dirigenti Centrali del Movimento di competenza che fanno capo a R.F.I. (Rete Ferroviaria Italiana), affinché vengano finalmente tutelati gli interessi dei maggiori fruitori, quali i pendolari, del trasporto pubblico ferroviario regionale di Trenitalia, che di solito vengono danneggiati da inopportuni provvedimenti da parte degli stessi, con la non applicazione dell’Art. 7 della Prefazione Generale all’Orario di Servizio di R.F.I. in merito alla Graduatoria d’importanza dei treni.
Vogliamo fare presente quanto enunciato nell’Art. 7 al comma 3 della Prefazione Generale all’Orario di Servizio di R.F.I. (Rete Ferroviaria Italiana) che alleghiamo in copia:
Agli effetti della risoluzione dei conflitti in caso di precedenze o incroci di treni in ritardo, dovrà applicarsi di norma la seguente graduatoria di importanza dei treni, determinata dal tipo di traccia oraria utilizzata(Tabella 3), tenendo comunque conto, nella gestione della circolazione, dei treni più prossimi al termine di corsa o al primo dei seguenti grandi impianti di interscambio fra i principali sistemi nazionali ed internazionali.
Nelle fasce orario di punta del traffico pendolare (di norma dalle ore 06 alle ore 09 e dalle ore 17 alle ore 19) i treni che utilizzano tracce IR, DIR, REG e MET sono da considerare in graduatoria d’importanza 1.
Avevamo avuto garanzie che almeno i treni delle fasce orarie pendolari sarebbero stati garantiti, invece non è stato così, infatti volendo citare ad esempio l’ultima settimana del mese tre sono stati i giorni ed esattamente il 24, 28 ed il 31 gennaio che hanno procurato enormi
disagi all’utenza pendolare del treno 12803 e del treno 3876 sempre grazie alla non osservata graduatoria di importanza dei treni.
Il nostro rammarico per tali disservizi è grande, perché se da un lato la Carta dei Servizi di Trenitalia ci riserva dei diritti, dall’altro Rete Ferroviaria Italiana con i vari Dirigenti Centrali del Movimento, li disattende.
Egregio Assessore abbiamo, già in passato, segnalato tali disservizi da parte di R.F.I., ma ad oggi nessuno è intervenuto per migliorare il servizio nelle sue peculiarità e nulla è cambiato in favore di chi, per scelta ahimè è costretto giornalmente ad adoperare il mezzo treno, per eccellenza il mezzo di trasporto più ecologico.
I ripetuti ritardi che si sono verificati sulla tratta Messina-Catania e viceversa, costituiscono inadempienza da parte dell’Impresa Ferroviaria rispetto all’obbligo che è stato assunto all’atto della stipula del contratto di trasporto cui si riferisce l’abbonamento o il titolo di viaggio.
Chiediamo, inoltre, una maggiore correttezza nei confronti dell’utenza in generale, con particolare riguardo ai pendolari del trasporto regionale di Trenitalia, assicurando loro il rimborso nei casi in cui il treno ritardi, rimborso, ad oggi, destinato solo ai fruitori della Divisione Passeggeri, e forse non è un caso che la priorità durante i viaggi venga data da R.F.I. (Rete Ferroviaria Italiana), solo ed ai treni della Divisione Passeggeri.
Sembra, infatti, che l’utenza pendolare del Trasporto regionale non abbia gli stessi diritti, che sono stati riservati solo all’utenza della Divisione Passeggeri.
Non è più possibile continuare a subire passivamente disservizi e relativi danni, da un servizio che viene invece pagato anticipatamente.
Questi disservizi ci penalizzano, queste disattenzioni mettono in discussione l’attuale sistema dei trasporti, che se da un lato assicura la convenienza, l’economicità, la sicurezza di viaggiare dall’altro non assicura sempre la pulizia, il comfort e la puntualità del servizio stesso ma, penalizza fortemente quell’utenza che della mobilità efficiente ed efficace, ne debba effettivamente avvalersi per i propri spostamenti, siano essi per motivi di lavoro, studio, svago o altro.
Non vorremmo iniziare anche in Sicilia, così come sta succedendo da qualche mese al nord Italia, a paralizzare bloccando, una volta per tutte quel servizio ferroviario pubblico che disattende quel minimo di garanzia nei confronti di un’utenza sempre più crescente, sia nella qualità che nella puntualità.
Ci sembra veramente strano che per essere ascoltati dalle Istituzioni occorre prima paventare un blocco dell’attività ferroviaria, allo scopo di, subito dopo, potersi sedere attorno ad un tavolo, magari a pianificare e/o a risolvere i vari disservizi.
Confidiamo nella Sua Autorevolezza, On.le Assessore Granata, affinché intervenga presso R.F.I. Rete Ferroviaria Italiana, Gestore delle Infrastruttura Ferroviaria, per fare rispettare i diritti di quell’utenza che giornalmente adopera i mezzi di trasporto pubblici e che paga, in anticipo, per un servizio che molte delle volte lascia a desiderare sia nella qualità, puntualità, che nell’efficienza.
Riteniamo, ormai, non prorogabile l’avvio di tutte quelle attività tese a garantire agli utenti che usufruiscono del servizio di trasporto pubblico ferroviario, nell’ambito della Regione Siciliana, trasparenza ed informazione, chiediamo, inoltre, un incontro dove poter fare presente le nostre richieste, i nostri suggerimenti e, se Ella lo riterrà opportuno, un’eventuale collaborazione alla redazione di eventuali direttive affinché l’obiettivo di tutti, sia quello di fornire servizi che soddisfino le attese del cliente.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR