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mercoledì 31 dicembre 2014

Comitato Pendolari Siciliani:Ai primi fiocchi di neve traffico ferroviario paralizzato in Sicilia

Ai primi fiocchi di neve paralizzato il traffico ferroviario in Sicilia. Moltissimi sono i disagi nel trasporto ferroviario in tutta l’isola.
Sulla Messina-Catania-Siracusa sui primi quindici treni del mattino 4 i treni soppressi, 3 in anticipo di qualche minuto, uno in orario e otto con un ritardo complessivo di 11 ore e 28 minuti.
Sulla Messina-Palermo sui primi quattordici treni del mattino, 4 i treni soppressi, uno in anticipo di pochi minuti, uno in orario e i restanti otto treni con un ritardo di circa 6 ore e 29 minuti.
Sulla Palermo-Agrigento i sette treni previsti nella prima mattinata sono stati tutti soppressi.
Rete Ferroviaria Italiana ha inoltre messo in azione il piano anti-neve che prevede il presidio, con uomini e mezzi, delle zone dove le condizioni meteorologiche potrebbero ulteriormente peggiorare e l’attivazione dei Centri operativi territoriali per il monitoraggio.
No comment!!!
Auguri per un proficuo 2015
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

lunedì 1 dicembre 2014

Le infrastrutture in Sicilia...una lunga attesa (4° Ep. anno 2004)

Anni di fiumi di parole, di inchiostro, di convegni, di incontri, di tavole rotonde e di miliardi di euro per opere pubbliche che dovevano cambiare l’aspetto infrastrutturale della Sicilia. Provvedimenti dei vari governi di quest’ultimo decennio: Piano per il Sud, Decreto del Fare e per ultimo lo Sblocca Italia che miravano allo sviluppo del Mezzogiorno.  Pubblichiamo il quarto stralcio della rassegna stampa, realizzata in questi anni dal nostro Comitato, riguardante l’anno 2004.


















































sabato 1 novembre 2014

Le infrastrutture in Sicilia...una lunga attesa (3° Ep. anno 2003)

Piano per il Sud, Decreto del Fare e per ultimo Sblocca Italia sono stati i provvedimenti dei vari governi in quest’ultimo decennio che miravano allo sviluppo del Mezzogiorno. Anni di fiumi di parole, di inchiostro, di convegni, di incontri, di tavole rotonde e di miliardi di euro Milioni di euro e opere pubbliche che dovevano cambiare l’aspetto infrastrutturale della Sicilia. Pubblichiamo il terzo stralcio della rassegna stampa, realizzata in questi anni dal nostro Comitato, riguardante l’anno 2003.




giovedì 30 ottobre 2014

Pioggia di miliardi per le Ferrovie (anno 2003 - anno 2014)

Abbiamo voluto confrontare due prospetti riportati da due quotidiani il primo nel 2003 ed il secondo nel 2014 riguardanti gli investimenti infrastrutturali per le ferrovie siciliane. La Sicilia 18 luglio 2013 pag.8: Previsto un finanziamento di oltre 10 miliardi di euro in dieci anni ed era, come si evince dalla data del quotidiano, il 18 luglio 2003. Nell'articolo venivano presentati "18 progetti in cantiere", tra queste il raddoppio del nodo di Palermo, la Metroferrovia del capoluogo, il raddoppio della Fiumefreddo-Giampilieri, il raddoppio della Catania Ognina-Catania Centrale, la velocizzazione della linea Fiumetorto-Agrigento, Palermo-Trapani, Siracusa-Ragusa-Gela. 
Il Mattino del 27 ottobre 2014 pag.7: A distanza di undici anni leggiamo sul quotidiano il Mattino pubblica del 27 ottobre 2014, quanto segue: Sicilia. Dal punto di vista strategico, la rete ferroviaria siciliana fa parte del Corridoio plurimodale tirrenico-Nord Europa, tuttavia nel concreto i lavori programmati riguardano sette interventi anche di carattere locale. Il più importante è la linea ad alta velocità/alta capacità Palermo-Catania, per la Messina-Catania ci si è concentrati sul lotto di Giampilieri-Fiumefreddo. Il programma prevede poi l’interramento della stazione di Catania, il raddoppio e la velocizzazione della Catania-Siracusa, la velocizzazione della Siracusa-Ragusa ed infine la velocizzazione della Palermo-Trapani, la quale difficilmente sarà realizzata in tempi veloci. 

lunedì 27 ottobre 2014

Infrastrutture in Sicilia...una lunga attesa (2° ep. anno 2002)

Diversi sono stati i provvedimenti dei vari governi in quest’ultimo decennio: Piano per il Sud, Decreto del Fare e per ultimo Sblocca Italia, provvedimenti che miravano allo sviluppo del Mezzogiorno. Milioni di euro e opere pubbliche che dovevano cambiare l’aspetto infrastrutturale della Sicilia. Continuiamo con la pubblicazione del secondo stralcio della rassegna stampa, fatta in questi anni dal nostro Comitato, relativa al 2002. 









































mercoledì 22 ottobre 2014

Sicilia: infrastrutture...una lunga attesa (1° Ep. anno 2001)

Anni di fiumi di parole, di inchiostro, di convegni, di incontri, di tavole rotonde e di miliardi di euro da investire nello sviluppo infrastrutturale dei territori siciliani. Diversi sono stati i provvedimenti dei vari governi in quest’ultimo decennio che guardavano con un certo interesse allo sviluppo del Mezzogiorno quali il Piano per il Sud, il Decreto del Fare e per ultimo lo Sblocca Italia. Solita storia quella di snocciolare, anno dopo anno, milioni di euro e opere pubbliche che dovevano cambiare l’aspetto infrastrutturale della Sicilia. Ebbene vogliamo pubblicare il primo stralcio della rassegna stampa fatta in questi anni dal nostro Comitato, iniziando dal 2001 sin ad oggi.



































































martedì 19 agosto 2014

Solo 43 treni a Ferragosto sulle principali dorsali

Abbiamo di proposito voluto monitorare il traffico ferroviario nella giornata di ferragosto sulle due dorsali più importanti in Sicilia la Tirrenica  e la Ionica e precisamente la Messina-S.Agata Militello-Palermo e la Messina-Catania-Siracusa, visti i pochi treni che le percorrono in giornate festive. Il monitoraggio totale è stato di 43 treni di cui 20 sulla Me-Pa e 23 sulla Me-Ct-Sr compresi gli otto InterCity. Nel dettaglio abbiamo riscontrato che dei 20 treni in circolazione sulla Me-Pa 8 sono arrivati in orario e i rimanenti 12 hanno accumulato un ritardo complessivo pari a 85 minuti. Non è andata meglio nella dorsale Me-Ct-Sr dei 23 treni in circolazione 5 sono arrivati in orario, 17 accumulando un ritardo complessivo pari a 257 minuti e il treno regionale n.7815 Messina-Catania delle ore 18.40 è stato soppresso.

venerdì 14 marzo 2014

Salviamo la Stazione di Villagonia. Il sindaco Lo Turco chiede un'azione congiunta e guarda a funivia e «Metrò del mare»

Giardini Naxos. Il sindaco della cittadina turistica, Nello Lo Turco, ha chiesto ieri, durante un incontro, un'azione congiunta per salvare la Stazione ferroviaria di Villagonia da un possibile smantellamento.
Una richiesta, questa, che scaturisce dalla presentazione di progetti che hanno «rispolverato» il più volte ipotizzato, ma mai! messo in atto, trasferimento del punto di sbarco dei passeggeri che viaggiano in treno, nell'area della frazione taorminese di Trappitello.
Stando alle più recenti indicazioni, emerse in occasione di varie riunioni, sarebbe tramontata la realizzazione del «budello» di collegamento ferroviario tra la nuova Stazione prevista a Trappitello con quella esistente a Villagonia.
«Mi farò promotore - ha detto Lo Turco - di un'azione congiunta tra Giardini e Taormina, per evitare che si possa trasferire l'attuale Stazione ferroviaria in altra sede. Qualora questo progetto non dovesse andare in porto, si potrebbe realizzare, mantenendo l'attuale tracciato su binari, una metropolitana lungo la costa, coinvolgendo anche la vicina Letojanni».
In sostanza, ritorna d'attualità un piano di cui si parlava anni addietro, quando, per esempio, a Taormina si discuteva del Prg all'interno del quale la progettazione del «Metrò del mare» era stata proposta dagli esperti.
La questione, comunque, ha anche risvolti diversi, visto che la preoccupazione diffusa riguarda pure il ritorno di una progettazione relativa al porticciolo di cui era interessato un privato.
«Si tratta - ha concluso Lo Turco, che prosegue, spedito, la sua azione sulle problematiche comprensoriali - di una progettazione dalla quale dipende il futuro dell'area turistica. Pensare ad un collegamento stabile in questi tratti di costa, dove la Strada statale risulta essere, soprattutto nei periodo estivi, intasata, mi sembra opportuno».
Nell'ottica dell'integrazione dei trasporti torna appetibile anche la possibilità di un collegamento diretto della Stazione di Villagonia con Taormina centro, mediante l'utilizzo di una funivia.
Intanto, però, si tenta di scongiurare la dismissione della struttura della Stazione, che risulta essere un edificio storico di pregio che dovrebbe, in ogni caso, avere una destinazione importante.
Mauro Romano  - La Sicilia - Giovedì 13 Marzo 2014 Prima Messina Pagina 33 

Lo Turco stoppa il tam tam «La stazione ferroviaria di Taormina-Giardini non può essere demolita»

Giardini. «Ho appreso da una riunione tra sindaci e rappresentanti delle Ferrovie che la stazione di Taormina-Giardini potrebbe essere riconvertita in residence o albergo. La cosa mi turba profondamente, ma la ritengo una bufala». Nello Lo Turco, sindaco di Giardini, getta acqua sul fuoco in merito alla possibile demolizione dello scalo ferroviario di Villagonia, paventato sui social network. Una notizia al limite del paradosso, che starebbe portando la maggior parte dei cittadini taorminesi, giardinesi e non solo a costituire un comitato per fare fronte all'emergenza.
Ma, secondo altre fonti, tutto sarebbe falso. La stazione, costruita in stile "liberty" e che vanta circa un secolo di storia, sarebbe al sicuro, anzi in una cassaforte. E in effetti il sito è sottoposto al vincolo delle Belle Arti e perciò non dovrebbe correre il rischio di essere demolito nell'ottica di liberare il fronte mare. L'allarme, quindi, sembrerebbe rientrato. «Molto probabilmente si sta discutendo di abbattere la parte della stazione riservata a dormitorio - ha spiegato il proprietario del Bar Micari -. Sarà una bufala, abilmente orchestrata non so da chi, ma siamo tranquilli. La stazione rimarrà così per sempre».
Enrico Scandurra - La Sicilia - Domenica 09 Marzo 2014 Prima Messina Pagina 25 

venerdì 7 giugno 2013

L'importanza del treno e i risvolti sociali

Vorrei sottoporre alla vostra attenzione ciò che ho letto sul sito internet di un comune italiano, nella pagina relativa alle attività culturali promosse da quel comune, ed in particolare nella presentazione di una conferenza legata allo sviluppo delle ferrovie.
Il treno, infatti, ha molti risvolti sociali positivi; ha facilitato la vita di tanti che lavorano o studiano distante da casa, ha consentito di compiere spostamenti di persone e cose limitando l’inquinamento del territorio, realizza attraverso l’Alta Velocità collegamenti in tempi brevi tra centri importanti del Paese.
E, da un punto di vista sociale, mette insieme in uno scompartimento durante un viaggio umanità diverse che si confrontano e mutano.
Se ci fosse la sensibilità giusta, il treno potrebbe anche alleggerire il traffico pesante delle autostrade. 

Consentitemi di aggiungere che sono totalmente d’accordo con quanto sopra scritto, poichè sono fermamente convinto che il potenziamento della rete ferroviaria, nello specifico quella siciliana, possa rappresentare la chiave di volta per lo sviluppo sociale, infrastrutturale, economico, etc. di tutta la nostra bellissima regione.
Pubblicato 7 Giugno 2013 | Da luigi77

(foto tratta dal film Cafè Express con Nino Manfredi)

mercoledì 20 marzo 2013

Ferrovie ragusane fra tagli, incertezze e sbarre sollevate. L'ultimo treno passa da Palermo

Il 26 marzo sarà confronto con l'assessore Bartolotta a decidere il destino delle tratte ragusane.
La provincia di Ragusa, i suoi cittadini e le istituzioni locali, stanno per giocarsi l'ultima carta utile per bloccare lo smantellamento della rete ferroviaria iblea. Il processo, iniziato molti anni fa, è ormai giunto alla fase finale.
Il confronto con l'assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti Sebastiano Bartolotta, fissato per il prossimo 26 marzo, a Palermo, rappresenta, forse, l'ultima occasione buona, per tentare di ottenere un cambio di marcia da Rete ferroviaria italiana e Trenitalia. L'assessore Bartolotta, durante la riunione che si è tenuta a palazzo d'Orleans il 6 marzo scorso, confronto sollecitato dalla Cub Trasporti iblea, dalla deputazione regionale e dai rappresentanti del comitato provinciale di mobilità, ha assicurato che al vertice del 26 sarebbe stato presente anche un rappresentante di Rfi. Rete ferroviaria italiana è, infatti, il nostro principale interlocutore se si pensa che in provincia di Ragusa la società ferroviaria, così come sta facendo in altre parti della Sicilia e d'Italia (dove insistono i cosidetti "rami secchi"), sta addirittura cercando di vendere gli scali merci. "Immaginate che la sub società collegata a Rfi, che si chiama "Servizi urbani srl" - spiega il portavoce della Cub Trasporti, Pippo Gurrieri - riesca a vendere uno o tutti! gli scali merci ferroviari presenti in provincia di Ragusa: allora il privato acquirente potrà farci quello che vuole, anche costruire palazzine, cementificare laddove ci sono i binari". Lo scenario che ipotizza Gurrieri non è impossibile. L'unico modo per evitare che, ad esempio, si cementifichi nelle aree dove insistono gli scali merci, è imporre il divieto di cambiare la destinazione d'uso delle aree stesse. "Su questo punto l'assessore Bartolotta è stato chiaro - afferma Gurrieri - dato che è in atto questo piano di vendita, solo i Comuni possono tutelare le aree in questione, rendendo impossibile il cambio di destinazione d'uso". In quasi tutti i Comuni della provincia di Ragusa sono presenti gli scali merci (anche se, da anni, molti sono stati dismessi): la vendita di queste aree snaturerebbe la funzione delle ferrovie stesse. Un'altra strategia che è in atto e che di fatto dimostra che si stanno compiendo le ultime tappe dello smantellamento è il processo di eliminazione dei secondi binari. Due mesi fa è stato eliminato il secondo binario in coincidenza della ferma Ginisi. Da una settimana è stato bloccato il secondo binario a Comiso.
"La situazione di Comiso è provvisoria e non definitiva - afferma Gurrieri - in quanto il secondo binario è stato bloccato per mancanza di manutenzione, manutenzione che non è stata eseguita per mancanza di soldi: ma il problema serio è che c'è in itinere il progetto definitivo di smantellamento del secondo binario di Comiso". Questo progetto interessa anche il secondo binario di Acate. Eliminare, così come è già stato fatto a Ginisi, il secondo binario, significa ridurre ulteriormente la velocità dei treni (che sulla tratta iblea è già ridotta rispetto ad altre tratte ferroviarie). "Attualmente vi sono i cosiddetti scambi e incroci, secondo una media di uno ogni 15 chilometri, che in alcuni punti, come tra Comiso e Vittoria, si riduce a 7 - conclude Gurrieri - mentre, eliminando il secondo binario, questi punti di scambio si ridurrebbero drasticamente, cioè ce ne sarebbe uno ogni trenta chilometri.
Rossella Schembri 
La Sicilia - Lunedì 18 Marzo 2013 Ragusa Pagina 45

Le sbarre non si abbassano? «Niente paura, si marcia a vista»

Le Ferrovie dello Stato hanno convenuto in Prefettura sulla necessità di avviare un confronto per cercare soluzioni alternative rispetto alla chiusura totale del passaggio a livello di via Paestum tramite la creazione di un muro, ma pochi giorni dopo, il 6 marzo, ci hanno decisamente ripensato e hanno preso carta e penna e messo nero su bianco l'esatto contrario. Il muro va fatto e subito, entro il 6 maggio. Altro che sottopassaggi e ! misure alternative. Le Ferrovie hanno detto una cosa in Prefettura, mostrando in qualche modo quantomeno disponibilità all'ascolto, ma poi con una propria nota hanno ribadito che per motivi di sicurezza il muro va realizzato e dunque il passaggio a livello va chiuso. Ci sarebbe però una concessione alla collettività iblea, ovvero il passaggio pedonale che sarebbe garantito per un altro anno. Queste previsioni sarebbero contenute nella missiva fatta recapitare alla Prefettura e di cui il comitato di cittadini ed esercenti (nella foto) di via Paestum sta cercando adesso di ottenerne una copia. "L'ultima novità è il dietrofront delle Ferrovie - spiega Sergio Firrincieli, portavoce del comitato di via Paestum - In Prefettura, nel corso della riunione, i rappresentanti delle Ferrovie avevano avuto parole e toni in qualche modo concilianti e si erano detti disposti a verificare altre ipotesi alternative rispetto all'esclusiva soluzione della chiusura del muro alla luce delle! mutate condizioni di sicurezza cambiate dalla firma del proto! collo con il Comune ben 20 anni fa. Invece ci risulta che hanno poi mandato una nota in cui si ribadisce la necessità di andare a creare il muro per ragioni di sicurezza. Si lascerà invece solo il passaggio perdonale, che resterà aperto per circa un anno. Noi siamo ancora una volta convinti che si devono trovare altre soluzioni perché quello di via Paestum è un passaggio importante anche in caso di calamità naturali visto che è l'unico su terrapieno".
Michele Barbagallo -
La Sicilia - Lunedì 18 Marzo 2013 Ragusa Pagina 45

lunedì 18 febbraio 2013

Senza treni

Una settimana tutta da raccontare quella appena trascorsa, con diversi spunti interessanti che meritano delle sottolineature.
Si comincia con la discesa in campo del commissario straordinario del Comune che, esauriti gli incontri istituzionali, ha cominciato la sua attività e come debutto ha scelto il Consiglio comunale. Un bell'esordio, non c'è che dire, ma non tanto per lui quanto per i soliti consiglieri comunali che alla prima difficoltà hanno fatto cadere il numero legale. Un dejàvù che si sperava fosse passato di moda, invece si torna all'antico, con i consiglieri che hanno poi pensato bene di tirare per la giacca il commissario con una serie di problemi che sono quelli di sempre, stantii e improponibili.
Ma il commissario ha fatto vedere il suo modus operandi il giorno dopo quando, su un allarme lanciato dalla circoscrizione Tiche a proposito del viadotto a Targia che potrebbe essere in condizioni pericolose, ha immediatamente disposto un sopralluogo dei tecnici comunali, si è presentato con loro per vedere l'importanza del problema, quindi ha disposto una perizia di un tecnico dell'università di Catania. Impressionante operosità per una città che fra il dire e il fare ha sempre fatto trascorrere anni. Bravo commissario.
Ma l'argomento più allettante della settimana giunge dal fronte dei treni. La Sicilia, ultima fra le regioni italiane, sta per sottoscrivere il! contratto di servizio. E subito si è pensato a un salto di qualità nei collegamenti ferroviari, anche perché si parla di alta velocità light (come dire un tarocco dell'alta velocità con il marchio, ma con servizio non adeguati). E invece scopri che gli unici vantaggi li avranno le tratte Catania-Messina, Palermo-Messina e Palermo-Catania. Il resto non solo non sarà migliorato, ma sarà ulteriormente penalizzato con il taglio di alcune corse locali.
Pochi minuti e, lancia in resta, ecco partire il deputato regionale Enzo Vinciullo. Incontra il presidente della Regione e chiede lumi. Poi, come spesso gli accade, distratto da altre mille emergenze, si lancia nelle nuove avvenuture con comunicati stampa e prese di posizione. Ovvero nulla di concreto. E, contemporaneamente lotta in casa sua, nel Pdl dove è maggioranza, ma non riesce a convincere neppure con la forza dei numeri l'ormai ex maggioranza e vive un momento di dissociazione ambientale che non fa bene nè alle sue azioni né al Pdl, sempre più frazionato in tanti rivoli.
Ma la vicenda treno è appetibile, ci si aspetta dunque che intervengano altri deputati regionali e parlamentari nazionali. Ma anche in questo caso nulla di tutto questo. I nostri eroi sono scomparsi da anni dalla vita politica cittadina, a meno di chiedere voti sotto le elezioni.
Interviene invece il presidente della Provincia, Nicola Bono, anche lui con parole dure che fanno pensare a un'azione decisa, pronti a ridimensionare ogni intenzione quando torna alla mente il Treno del Barocco. Se non riusciamo a far ripartire neppure quello come pretendiamo di fare la guerra alle Ferrovie?
Ma dato che spesso piove sul bagnato ecco che da Roma giunge una ipotesi di lavoro per la Sicilia: realizzare una bretella di collegamento fra il porto di Augusta e l'aeroporto di Comiso. Bella come idea, non c'è che dire, se non fosse che per i treni di Siracusa e Ragusa sarebbe il colpo di grazia. Mentre l'ultima chicca è di un consigliere comunale che, per aggirare il problema collegamenti ferroviari propone la creazione, a Siracusa, di un aeroporto turistico.
Nessun commento, ma l'invito a meditare sulla nostra classe politica.
Nuccio Schillirò

La Sicilia - Domenica 17 Febbraio 2013 Prima Siracusa Pagina 29 diario

Troppi scippi


“Abbiamo deciso di partecipare alla manifestazione indetta da Italia Nostra perché la vicenda Ferrovie è stata e rimane al centro della nostra azione mirata alla difesa del territorio e del lavoro”.
Lo hanno detto Paolo Sanzaro, segretario provinciale della Ust Cislì, e Roberto Getulio, segretario provinciale del presidio Fit, commentando la loro presenza al sit in che si è tenuto ieri mattina all'interno della stazione ferroviaria del capoluogo.
«La Cisl provinciale, insieme con la Fit - hanno aggiunto Sanzaro e Getulio - si trovano da sempre in prima fila per denunciare i continui scippi che sono stati perpetrati al trasporto ferroviario locale. Nel libro bianco che abbiamo realizzato e diffuso poco più di un anno fa, abbiamo ripercorso la storia dei treni da e per la nostra città; un lungo stillicidio di corse e tratte soppresse che, dal prossimo marzo, si allungherà ancora».
«Noi - hanno concluso i due sindacalisti della Cisl - continuiamo a dire basta a questi continui scippi, in attesa che la politica, sempre troppo impegnata in continue campagne elettorali, si adoperi seriamente per scongiurare questo ulteriore distacco della provincia, e del sud est siciliano, dal resto del Paese».

La Sicilia - Domenica 17 Febbraio 2013 Siracusa Pagina 31

venerdì 15 febbraio 2013

Trasporti. Soppresso il collegamento su binari. Ragusa e Gela perdono il treno

Due treni che collegano la provincia di Ragusa a quella nissena saranno eliminati dal prossimo 15 marzo. Continua, dunque, inesorabile il processo di smantellamento del patrimonio ferroviario locale. Quest'ultimo provvedimento di Trenitalia, che elimina in Sicilia ben 105 collegamenti ferroviari, ancora una volta non ha risparmiato il territorio ragusano. Sarà eliminata la coppia di treni, pari e dispari, che collega Ragusa a Gela (i "pari" sono i treni che partono da Ragusa verso altre destinazioni, i "dispari" quelli che provengono da altre province e sono diretti a Ragusa).
E' un colpo al "cuore" del traffico ferroviario dei pendolari che viaggiano fra le due province. I treni in questione sono il 12851, che parte da Gela alle 14.40 e arriva a Ragusa un'ora dopo e a Modica alle 16.00, e il 12854, il serale che riparte da Modica alle 19.30 e arriva nella città nissena intorno alle 20.45. Quest'ultimo collegamento era un "predestinato" alla cancellazione: di recente aveva subito un cambiamento di orario, che aveva già creato non pochi disagi agli utenti. Da metà marzo la provincia di Ragusa avrà solo tre coppie di collegamenti ferroviari, cioè tre treni pari e tre dispari. Gli unici superstiti, del chirurgico smantellamento di collegamenti ferroviari, che è in! iziato 15 anni fa, sono il treno Modica-Comiso e Comiso Modica, il Gela-Modica e Modica- Gela (che parte dalla città nissena alle 9 e riparte da Modica alle 12) e il Modica-Gela e Gela - Siracusa (il primo parte dalla città iblea alle 14.20, mentre il secondo parte da Gela alle 17 e 40).
"Se si guarda a quel che rimane di collegamenti ferroviari a disposizione del territorio - spiega il rappresentante della Cub trasporti, Pippo Gurrieri - e soprattutto, se si fa caso agli orari di partenza e arrivo di questi ultimi treni, si capisce come la nostra provincia stia diventando sempre più isolata dal resto del mondo. E soprattutto si percepisce come Trenitalia punti in definitiva alla chiusura della nostra tratta". Una constatazione amara quella di Gurrieri che insieme ai rappresentanti istituzionali e politici locali, martedì 19 febbraio parteciperà alla riunione con l'assessore regionale alle Infrastrutture Bartolotta. L'incontro era stato richiesto a margine della commissione provinciale sulla Mobilità che si era tenuta ci! rca 10 giorni fa alla Provincia, indetta dal Commissario straordinario dell'ente di viale del Fante. La riunione era stata allargata ai deputati (presenti Vanessa Ferreri e Nello Dipasquale). "L'assessore Bartolotta ci riceverà martedì mattina, in un orario ancora da confermare, - spiega l'on. Dipasquale - e in questa occasione ribadiremo le nostre richieste, che mirano soprattutto a garantire il trasporto ferroviario al servizio dell'aeroporto di Comiso. Su questa istanza c'è l'impegno totale dell'assessore Bartolotta e del governo regionale".


Rossella Schembri
La Sicilia -Venerdì 15 Febbraio 2013 RG Provincia Pagina 34

lunedì 11 febbraio 2013

Così si viaggerà in treno in Sicilia. Sei gli interventi previsti: il più complesso l'alta velocità "light" tra Catania e Palermo

Palermo. A soli tre giorni dalla firma definitiva del "Cis" (il Contratto istituzionale di sviluppo) sugli investimenti per la rete ferroviaria siciliana - prevista mercoledì a Palermo fra il ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, il presidente della Regione ! Rosario Crocetta, l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, e l'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta - trapelano le prime indiscrezioni sugli interventi oggetto dell'accordo.
Obiettivi - Secondo il nuovo "Cis", oltre all'ottimizzazione delle reti esistenti, si cercherà di realizzare finalmente dei tracciati in grado di annullare i ritardi delle linee attuali.
La punta dell'iceberg degli interventi strategici previsti per l'Isola è rappresentato certamente dal collegamento ferroviario del "triangolo" Messina-Catania-Palermo con la cosiddetta "Alta Velocità Light", con treni che raggiungeranno i 160 km orari. L´obiettivo - come ha precisato nei giorni scorsi Crocetta - sarà non solo la costruzione del doppio binario, ma anche il collegamento tra gli aeroporti di Catania e Palermo. In una prima fase (5 anni) si coprirà questa distanza in due ore e mezza, ed entro 10 anni in un'ora e mezza. Alla fine sarà collegato in tempi rapidi il "triangolo" Palermo-Messina-Catania: si potrà ridurre a un'ora e 20 minuti la tratta Palermo-Catania, a 45 minuti la Catania-Messina, e a 2 ore la Palermo-Messina.
Sei interventi - Ma andiamo con ordine. Sono in tutto 6 gli interventi principali previsti dall'imminente accordo Stato-Regione-Rfi: la Messina-Catania; il Nodo di Catania; la Catania-Palermo; il Nodo di Palermo; gli interventi di potenziamento della rete messinese; e i collegamenti strategici.
Messina-Catania - Attualmente esiste il doppio binario solo sulla tratta Messina-Giampilieri (15km) e sulla Fiumefreddo-Catania (38 km). Resta da raddoppiare la "Giampilieri-Fiumefreddo" (42 km), il cui progetto è al vaglio dell'accordo che sarà firmato mercoledì.
Al momento risulta finanziata la sola progettazione definitiva per 46 milioni di euro, mentre la realizzazione delle opere (2,27 miliardi di euro) è da finanziare. In totale si parla di circa 2,363 miliardi di euro per l'intero blo! cco di lavori.
Nodo di Catania - Prevede le seguenti tipologie di intervento: il raddoppio della tratta "CT Ognina-CT Centrale" (lunga 2,6 km) con la realizzazione di 3 nuove fermate metropolitane (Ognina, Europa e, in sotterranea, Picanello); l'interramento del Nodo di Catania; il raddoppio della tratta "Bivio Zurria-Acquicella" (costo 116 mln) attualmente a binario unico; nonché la realizzazione della fermata Fontanarossa.
Il tutto, per un costo che si aggira sui 700 milioni di euro, con 244 milioni di copertura finanziaria esistente.
Alta velocità Ct-Pa - È l'intervento più complesso e certamente più discusso degli ultimi anni. Fa parte del corridoio numero 5 "Helsinki-La Valletta" della Rete Trans-Europea di Trasporto (che si sviluppa lungo la direttrice Messina-Catania-Enna-Palermo). Il tracciato è lungo circa 270 km e si sviluppa in affiancamento alla linea esistente, tra Bicocca e Catenanuova. È tramontata defin! itivamente l'ipotesi faraonica del tunnel sotto i Nebrodi (lungo 45 km)! da Catenanuova a Pollina, da 5 miliardi di euro, con tempi di realizzazione ventennali, e percorrenza del tracciato in 1 ora e 18 minuti. Ora la Regione punta su progetti concreti e tracciati più economici che coinvolgeranno anche il centro dell'Isola.
Si avranno 2 macro-fasi. La prima, del valore di 823 milioni di euro (tutti già coperti) prevede il collegamento Catania-Enna e include 4 sottointerventi: raddoppio Bicocca-Motta-Catenanuova (11+28km); Catenanuova-Raddusa (18km); velocizzazione Roccapalumba-Marianopoli (25km); e «vari interventi di potenziamento e velocizzazione» della linea esistente.
La seconda macro-fase è il completamento del raddoppio Raddusa-Enna-Fiumetorto. Si parla ancora di studi di fattibilità, con tre ipotesi di Rfi al vaglio della Regione.
Nodo di Palermo - Prevede il raddoppio del passante ferroviario del capoluogo, diviso in 3 tratte (A-B-C), tutte appaltate e una (B) ancora da avviare, per un costo complessivo di 1,19 miliar! di di euro.
I lavori sono stati consegnati al contraente generale "Nodo di Palermo Scpa" il 22 agosto 2008. Secondo il cronoprogramma originario di Rfi, la tratta A (Pa Centrale-Notarbartolo) dovrebbe essere ultimata entro l'anno; la C (La Malfa-Carini) che permette il collegamento all'aeroporto di Punta Raisi, entro il 9 giugno 2014; mentre la B (Notarbartolo-La Malfa) il 30 marzo 2018.
A Palermo, inoltre, entro fine mese saranno aperti finalmente, dopo anni di contenziosi, i cantieri per l'Anello ferroviario; vi è poi la velocizzazione Palermo-Agrigento ("Variante 2.1") che includono la nuova galleria naturale "Lercara" (pronta nel 2015); e infine, il raddoppio della tratta "Fiumetorto-Ogliastrillo-Castelbuono" (31,9 km) della Palermo-Messina, con diversi problemi e rallentamenti.
Rete messinese - Oltre alla "Giampilieri-Fiumefreddo", e al collegamento "Castelbuono-Patti", bisognerà ultimare il! collegamento con Siracusa, con la velocizzazione della tratta "Bi! cocca-Augusta" il cui costo ammonterebbe a circa 81 milioni di euro interamente finanziato, con attivazione pianificata nel 2015.
Collegamenti strategici - Non mancheranno nel Contratto istituzionale di sviluppo, che sarà firmato a giorni, anche gli studi di fattibilità che Rfi allegherà per collegamenti agli aeroporti di Comiso e Trapani, al porto di Augusta e all'interporto di Termini Imerese.
In attesa della firma ufficiale, i pendolari siciliani possono ben sperare. Sembra sia davvero la volta buona che dalle parole si passi agli investimenti concreti.                   
Davide Guarcello - La Sicilia - Domenica 10 Febbraio 2013 I FATTI Pagina 9 

giovedì 31 gennaio 2013

Stazione, non ci fosse il bar sarebbe peggio del deserto. La grande sala d'ingresso è desolante, all'uscita neanche un taxi

Ore 18,30 di un martedì lavorativo qualsiasi. Alla stazione di Acireale la vita sembra scorrere molto lentamente.
Appena entrati nella grande sala d'ingresso notiamo due ragazze sedute sulle scale intente a parlare tra loro, probabilmente in attesa dell'arrivo di qualche treno; poco distante un gruppo di operai al termine della loro giornata lavorativa intenti a prendere qualcosa di caldo al bar; sulla banchina antistante i binari un uomo in attesa solitaria.
Quasi tutti gli uffici sono ormai chiusi o comunque vuoti e al buio; sulla vetrata di quello che fino a qualche settimana fa ospitava la storica figura del capostazione (sostituita da un automatismo comandato a distanza dalla centrale) è appiccicato un piccolo cartello che rimanda ad un recapito telefonico per ottenere non meglio precisate informazioni.
Anche nel grande piazzale esterno, scarsamente illuminato, il movimento è molto limitato. Non ci sono taxi in attesa, non ci sono bus in sosta, soltanto le auto dei pendolari parcheggiate in maniera ordinata.
Se non è abbandono questo, poco ci manca. Un quadro davvero desolante che contrasta con quello di una decina di anni fa e che sembra rispecchiare in pieno quanto denunciato dal consigliere comunale Camillo Baldi, pronto a presentare in via ufficiale stamane una specifica interrogazione sulla questione stazione.
«Non è la prima volta che io ed altri miei colleghi ci occupiamo della stazione ferroviaria acese -sottolinea il consigliere anticipando il contenuto del documento-. Quasi un anno fa ricordo tra l'altro un ordine del giorno che vide il consiglio comunale dibattere e trovare infine una sintesi in un documento politico che sollecitava maggiore attenzione per la stessa stazione. Da allora però dobbiamo constatare che è cambiato davvero poco, anzi. Possiamo affermare che la situazione è peggiorata ancora di più».
La stazione ferroviaria acese è stata aperta al traffico nel 1867; la struttura attuale ha preso il posto nel 1989 di quella realizzata a sud della città (un chilometro circa in linea d'aria), poco distante dalle Terme "S. Venera" e dall'annessa villa.
All'interno della struttura è presente in bella mostra anche una antica locomotiva a vapore.
«Questa stazione - aggiunge Baldi - rappresenta insomma un bel biglietto da visita per quanti giungono nella nostra città attraverso la linea ferrata. Ciò nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito ad una manovra scientifica che ha pian piano relegato la stazione a struttura secondaria. Prima lo scippo a livello locale del settore cargo, quindi la chiusura dell'ufficio informazioni e della biglietteria per giungere infine alla soppressione del capostazione».
Da qui la presa di posizione del consigliere che, consapevole che il ridimensionamento avviato dalle Ferrovie ha interessato anche tanti altri centri, ha comunque deciso di sollecitare l'Amministrazione Garozzo ad interloquire con Ferrovie dello Stato in modo da ridare alla struttura il valore e il prestigio che merita.
«E' chiaro che Acireale non può permettersi una disattenzione su questo argomento visto che è anche una città a grande vocazione turistica -conclude il consigliere -. Vogliamo pertanto aprire un ragionamento complessivo sui trasporti pubblici: non soltanto ferrovia quindi ma anche taxi e mezzi pubblici. E un rilancio promozionale del territorio, con i suoi beni culturali e il suo turismo, non può prescindere dalla presenza di una stazione ferroviaria degna di questo nome».
In attesa di ricevere il documento ufficiale il vice sindaco Mario Pavone, che detiene tra le altre la delega ai Trasporti, replica al consigliere e spiega in una nota: «Si tratta di un problema generalizzato che non attiene esclusivamente la stazione ferroviaria di Acireale, anzi. Una decisione complessiva delle Ferrovie che attiene alle loro esigenze organizzative. Quindi, noi possiamo nuovamente sollecitare le Ferrovie alla rimodulazione del piano nel tentativo di trovare una sintesi tra le diverse posizioni, anche alla luce della fermata veloce che questa Amministrazione vorrebbe istituzionalizzare nel centro della città».

Antonio Carreca
La Sicilia - Mercoledì 30 Gennaio 2013 Catania (Provincia) Pagina 38 

sabato 19 gennaio 2013

I diritti negati dei pendolari

Viaggiare in treno nella tratta ferroviaria Messina-Catania è diventata un'avventura. Oltre al problema cronico dei ritardi, numerose altre difficoltà contribuiscono al dissesto delle Ferrovie: carenze strutturali, manutenzione sempre meno regolare stanno creando sempre più disservizi e disagi per i viaggiatori. Mercoledì 9 gennaio il treno delle ore 6: 57 con partenza dalla stazione di Giarre-Riposto è stato soppresso senza comunicare la motivazione, mentre quello delle ore 7: 12 proveniente da Messina è arrivato con circa mezzora di ritardo. Causando quindi dei gravi disagi ai passeggeri che in questa fascia oraria sono soprattutto studenti e lavoratori dipendenti o comunque tenuti a osservare l'orario di entrata nei vari posti di studio o di lavoro. Mi domando se la vita dei pendolari sia stato punita da un Dio superiore e costretto a vagare nel girone dei ritardi e disservizi. Molti pendolari da anni viaggiano sfruttando come mezzo pubblico il treno per vari motivi. Il ! primo per una fonte di risparmio, il secondo per una forma di rispetto per l'ambiente, il terzo per comodità. Ormai però il terzo punto mi risulta veramente ridicolo elencarlo. Si perché la comodità sarebbe quello di arrivare in orario senza incontrare traffico, di riposare invece di stressarsi per cercare parcheggio, invece ultimamente lo stress arriva puntualmente ogni mattina per arrivare in orario in ufficio e la sera per tornare a casa.
Gaetano Bonaventura 
Lo dico a La Sicilia Martedì 15 Gennaio 2013 Catania (Cronaca) Pagina 32

domenica 9 dicembre 2012

Interrogazione alla Camera dei Deputati per i continui disservizi ferroviari


INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08575
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 728 del 04/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: GAROFALO VINCENZO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 04/12/2012
Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 04/12/2012
Stato iter: IN CORSO - Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08575
presentata da VINCENZO GAROFALO - martedì 4 dicembre 2012, seduta n.728
GAROFALO. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:

i continui e i persistenti disagi che ormai da anni e con cadenza quasi settimanale si manifestano nell'ambito dei servizi resi agli utenti ed in particolare per la categoria dei pendolari, da parte della società Trenitalia, con riferimento ai ritardi e ai disservizi per le linee ferroviarie in Sicilia, nella tratta Siracusa-Messina e viceversa, confermano, a giudizio dell'interrogante, una situazione divenuta oramai intollerabile e ingiusticabile, nello svolgimento di una prestazione essenziale come il trasporto pubblico ferroviario nei riguardi delle comunità siciliane della provincia messinese;

il Comitato pendolari di Messina, Catania e Siracusa, ha addirittura stilato uno specifico rapporto che avvalorando quanto suesposto, rileva i ritardi, le soppressioni delle corse ferroviarie, i frequenti guasti ai locomotori ed i disservizi in generale che gli utenti siciliani subiscono in modo costante senza che le legittime rimostranze sembrino produrre effetti migliorativi dei servizi resi;

il citato rapporto, evidenzia, infatti, che soltanto nella giornata del 26 novembre 2012, su 48 treni regionali complessivamente monitorati, 11 sono stati soppressi, per un totale complessivo di 610 chilometri non effettivamente percorsi; dei restanti 37, il ritardo complessivamente accumulato è stato di circa 1.200 minuti, pari a 20 ore;

l'interrogante rileva come questi disservizi hanno, inevitabilmente, determinato una serie di problemi per i numerosissimi pendolari che quotidianamente fruiscono del treno per raggiungere le rispettive destinazioni professionali, di studio o altre attività programmate;

risulta altresì necessario osservare come la suesposta tratta Messina-Siracusa o dorsale jonica rappresenta una delle principali reti ferroviarie della Sicilia, sia per mole di traffico, che per densità della popolazione servita, i cui standard di puntualità stanno diventando sempre più insufficienti;

l'interrogante evidenzia, inoltre, come le giustificazioni fornite ufficialmente da parte di Ferrovie dello Stato, prive fra l'altro di ogni tempestività, secondo le quali le criticità emerse nella giornata del 26 novembre 2012, che hanno provocato una serie di soppressioni e di ritardi dei treni regionali, per la suesposta tratta, sono da addebitare al furto di rame, siano in realtà scarsamente plausibili, e non garantiscono, specie per il futuro, adeguate rassicurazioni per il servizio fornito dalla principale società italiana per la gestione del trasporto ferroviario di passeggeri e merci;

appare evidente, a giudizio dell'interrogante, come sia stata disattesa in toto, la carta dei servizi, elaborata in conformità al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 30 dicembre 1998 relativo alla «carta della Mobilità», che rappresenta il documento con il quale Rete ferroviaria italiana comunica gli impegni assunti e gli obiettivi di qualità, sostenibili, puntuali e misurabili, che si propone di conseguire nell'offerta dei propri servizi;

i numerosi atti di sindacato ispettivo, presentati dall'interrogante, nel corso della presente legislatura, sull'evidente e scarsa qualità dei servizi ferroviari regionali in Sicilia, fatta di ritardi, carenza di comfort e di inefficienze a cui sono seguite risposte da parte del Ministro interrogato, nel complesso non soddisfacenti, confermano come la situazione delle politiche dei trasporti in Italia, ed in particolare nel Mezzogiorno, sia estremamente critica e derivante da decenni di investimenti insufficienti, a cui si sono aggiunti i recenti tagli della spesa sui trasferimenti, che hanno determinato gravi carenze in termini di pulizia, manutenzioni, scorte, carenze che hanno provocato minore affidabilità e puntualità delle corse ferroviarie;

la predetta analisi tuttavia non deve essere considerata un'attenuante o una giustificazione nei riguardi di Trenitalia, se si tiene conto del fatto che all'aumento delle tariffe dei biglietti non sono seguiti adeguati livelli di servizi resi all'utenza -:

quali orientamenti intenda esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa;

quali iniziative intenda assumere, nei confronti di Trenitalia spa, al fine di determinare un miglioramento complessivo dell'organizzazione e del livello di efficienza dei servizi per il trasporto dei passeggeri della tratta siciliana esposta in premessa, le cui capacità nel corso degli ultimi mesi sono ulteriormente peggiorate;

se non ritenga opportuno e necessario, in considerazione del livello di estrema precarietà in cui si trova il sistema dei trasporti ferroviario siciliano ed in particolare il tracciato Messina, Catania, Siracusa, avviare, per quanto di competenza, una verifica al fine di determinare quali siano le cause che persistono nell'inficiare la qualità delle prestazioni fornite agli utenti e conseguentemente assumere iniziative volte a prevedere misure per il potenziamento dei servizi ferroviari, nel momento in cui, complice anche la crisi economica e la congestione delle aree metropolitane, cresce significativamente la domanda relativa al trasporto ferroviario.(5-08575)