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sabato 10 marzo 2012

TRENITALIA: TANGO DOWN!!!

Fonte: Blog ufficiale di Anonymus

Buongiorno Trenitalia,
Abbiamo deciso di dedicarvi oggi la nostra totale attenzione.
Le motivazioni per questa nostra visita sono molteplici:
- La cancellazione dei treni ICN, che permettevano ad intere famiglie di spostarsi lungo la penisola italiana, aumenta il gap tra nord e sud e  non permette  più di viaggiare economicamente. Avete abolito i treni  dell'operaio, dello studente, dell'impiegato, del pendolare. Il vostro  malsano impegno sull'alta velocità ha volutamente trascurato le linee "base" usate dai pendolari di tutta Italia, al fine di rendere la  possibilità  di spostarsi in treno un lusso.
Oggi il treno, grazie a TrenItalia, è passato da mezzo del popolo a mezzo "per pochi", in un regime di fatto monopolistico.
A fronte di ciò, il servizio offerto è indecente: ritardi significativi e frequenti, vagoni spesso inagibili, personale impreparato o ASSENTE anche nelle più grandi stazioni italiane. Senza contare l'enorme disparità tra servizi tra nord e sud, soprattutto alla luce tagli  effettuati e delle centinaia di lavoratori dei treni-notte licenziati di  punto in bianco, ai quali va tutta la nostra più sincera solidarietà ed il nostro supporto.
- RFI, la società delle FS che gestisce binari e stazioni, ha rifiutato di reintegrare Bruno Bellomonte, licenziato in seguito alla condanna  ottenuta sulla base di accuse infondate. Bruno ha subito una  pena di 29  mesi di carcere preventivo, ed è stato rilasciato con piena assoluzione perchè "il fatto non sussiste".  La  Società RFI, rifiutando  di attenersi alla specifica norma prevista  dall'art. 402 bis del Codice di procedura penale a tutela degli errori  giudiziari e dall'ingiusta carcerazione, e costringendo il lavoratore in  questione a  ricorrere al giudice del Lavoro, si rende complice di intollerabili e meschini attacchi che sviliscono quanto sancito dagli  articoli 1, 3 e 4  della Costituzione. Trenitalia ha dato dimostrazione del suo atteggiamento complottistico contro i dipendenti anche in  precedenza: si ricordino le vicende di Dante De Angelis, licenziato ingiustamente due volte per le sue coraggiose denunce, e solo successivamente reintegrato.
- Anzichè usare i già esigui fondi a vostra disposizione per potenziare le tratte già esistenti, rinnovando magari il materiale rotabile ed i treni stessi ci si intestardisce sulla realizzazione di opere dispendiose, inutili e nocive alla salute pubblica come la TAV.
Che la TAV sia un opera inutile è innegabile: la tratta attuale è utilizzata a meno del 30% e vi sono evidenti infiltrazioni di stampo mafiose già provate da precedenti operazioni di polizia effettuate dallo stesso Caselli. La presenza di amianto e materiali radioattivi su cui non sono stati fatti sufficienti test, comportano un enorme rischio sia per chi vive sul territorio della Va di Susa (già martoriato) sia per chi ci lavorerà. Non è stato imparato nulla dal processo eternit?
Non facciamoci abbindolare da chi sostiene che la mancata realizzazione della TAV comporterebbe il mancato sviluppo del nostro paese o che l'Italia perderebbe rilevanza nel panorama europeo. Ridicole anche le dichiarazioni secondo cui "i francesi sono entusiasti dell'opera TAV".
Veramente? Sarà forse perchè il 60% dei costi sono a carico nostro e il tunnel di 50 km sotto montagne piene di falde acquifere e minerali radioattivi/contenenti amianto è in territorio ITALIANO?
Anche questo attacco NON è da intendersi come azione a fini terroristici (usiamo i treni anche noi) e NON mira a colpire le infrastrutture sensibili del nostro paese, per cui invitiamo il centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (CNAIPIC) a dirigere l'attenzione altrove, verso minacce reali e conclamate... non verso i vostri cittadini.
Vogliamo infine far notare come sia stato scelto un giorno festivo per attuare questa protesta simbolica al fine di minimizzare i disagi per i fruitori dei (dis)servizi offerti da Trenitalia, in particolar modo per i pendolari.
Potrebbe risultare impossibile prenotare biglietti online o consultare il sito Viaggiatreno.

giovedì 5 gennaio 2012

Perché le adv non possono rinnovare il contratto Trenitalia

Dopo le proteste di passeggeri, lavoratori, sindacati e amministratori, anche le agenzie siciliane fanno sentire la loro voce sui tagli effettuati da Trenitalia sui convogli a lunga percorrenza dal Sud verso il centro-Nord e viceversa ridotti dallo scorso 11 dicembre da 26 a 10, tutti con fermata finale a Roma.
Oggi riceviamo e pubblichiamo la lettera che la Sichelia Viaggi di Belpasso ha inviato a Trenitalia per spiegargli le ragioni che l'hanno portata a non rinnovare il contratto. L'occasione è propizia per lanciare un invito ai nostri lettori affinché partecipino alla discussione, che abbiamo affrontato più volte nei giorni scorsi, inviando le loro opinioni, esperienze e commenti. L'argomento potrebbe essere ulteriormente dibattuto nel corso del convegno "Mondo-Sicilia a/r" in programma a TravelexpoIn a fine gennaio a Palermo.
"Ecco qualche piccola difficoltà che mi ritrovo ad affrontare come agenzia storica e dopo 25 anni di vendita di biglietti ferroviari - scrive Giuseppa Motta - Intanto devo subire l'umiliazione e l'imbarazzo di dare certe informazioni. Un esempio? Catania-Catanzaro: circa 18 ore con 4 cambi. Non abbiamo più un collegamento diretto col nord Italia e qualora riuscissimo a vendere il prodotto notte + AV il nostro cliente sarà costretto a ritirare il biglietto alla stazione di Catania, sempre ammesso che la macchinetta sia in funzione. Ma vista l'efficienza che caratterizza Trenitalia (a cominciare dal servizio informazioni e assistenza per finire nello stato in cui si trovano le carrozze vecchie e lerce) qualche dubbio mi rimane. Non possiamo fare rimborsi, non possiamo fare comitive, non possiamo vendere auto al seguito e non so neanche se il servizio è ancora attivo.
Una ulteriore considerazione la faccio poi come cittadina e non come titolare di agenzia che in 25 anni ha creduto nel prodotto Trenitalia e i fatturati degli anni passati lo dimostrano. Sono indignata da questa scelta criminale che aumenta in maniera esponenziale il grado di inquinamento del nostro paese. Indirizzare tutto il traffico sud-nord su bus e aerei significa distruggere l'ambiente dei nostri figli e nipoti; sono tutti single coloro che prendono queste decisioni o se ne fregano anche del futuro dei loro figli? O pensano stupidamente che cambiare stato li preserverà dalla catastrofe ambientale? Sono indignata anche per una ragione che è pure sentimentale: la nostra generazione ha fatto i primi viaggi in treno da soli verso i vent'anni, e non per emigrare, il treno si prendeva con gioia, cosa non più possibile allo stato attuale! E le persone che non vogliono prendere l'aereo perché ne hanno paura, vogliamo parlarne o glieli cacciamo a bordo con forza? Stamattina ero alle prese con dei clienti per una crociera che parte da Genova e la signora pensava di arrivarci in treno. Beh, qualcuno ha deciso che non lo può fare più. L'ultimo dettaglio? Questo sfacelo si è compiuto incassando i soldi pubblici di noi contribuenti. Ma davvero alla luce di tutto questo ci sono ancora i margini per una eventuale discussione?
Per questi motivi, la Sichelia Viaggi sas di Belpasso, della quale sono titolare, non rinnova il contratto per la vendita dei biglietti ferroviari e invita le altre adv a fare la stessa cosa".

mercoledì 4 gennaio 2012

Trasporti/ Lombardo: Sicilia, Governo revochi i tagli sui treni

"Il Meridione e l'isola non possono essere penalizzate"
"Il governo nazionale si decida ad intervenire su tagli effettuati da Trenitalia sui convogli a lunga percorrenza dal Sud verso il centro-Nord e viceversa, ripristinando le tratte soppresse. Il meridione e la Sicilia non possono continuare ad essere penalizzati, occorre che sia garantita la continuità territoriale". Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, intervenendo nuovamente sui ridimensionamenti e sulle soppressioni disposte da Trenitalia. Lombardo già ad inizio dicembre aveva chiesto formalmente al governo centrale l'istituzione di un tavolo di confronto fra azienda e governo, questione che è stata riproposta nel corso dell'incontro avuto il 27 dicembre alla Presidenza del Consiglio. "Dopo le assicurazioni ricevute nel corso degli incontri romani avuti a cavallo delle festività natalizie - ha proseguito Lombardo -, dall'esecutivo nazionale ci aspettiamo un segnale forte, che possa porre rimedio ai pesanti contraccolpi patiti da lavoratori, solo in Sicilia sono 85 ad aver perso il posto, viaggiatori e pendolari".

lunedì 12 dicembre 2011

I tagli al trasporto pubblico, la politica e l’Unità d’Italia

Ad onor del vero di smantellamento delle ferrovie siciliane si è iniziato a parlare dopo i vari assetti societari nell’anno 2000 di Trenitalia e nell’anno 2001 di Rete Ferroviaria Italiana .

Nel corso di questo decennio sono state chiuse tutte le piccole stazioni ed in seguito smantellati i servizi nelle stazioni di Messina, Catania, Siracusa etc. per centralizzare tutto su Palermo. Che questa sia stata una scelta aziendale nulla da obiettare; ma che qualcuno abbia deciso che le ferrovie ed il trasporto ferroviario in Sicilia debba scomparire, questo è davvero inaccettabile.

Il conto alla rovescia e gli annunci dei tagli effettuati ai treni da e per il nord, avrebbero dovuto far riflettere i siciliani e far infuriare la politica. A cose fatte però, prende corpo la protesta da parte di alcuni esponenti della politica regionale così come è avvenuto oggi (ieri per chi legge) alla stazione centrale di Catania.

Mentre l'Italia da Torino a Salerno corre sui binari dell'alta velocità, mettendo in questo modo a disposizione di queste grandi città (Torino, Milano, Firenze, Bologna, Roma, Napoli e Salerno) una sorta di metropolitana veloce lunga oltre mille chilometri; la Sicilia, anno dopo anno e treno dopo treno, è stata definitivamente tagliata fuori dal trasporto universale delle Ferrovie dello Stato, creando non pochi disagi ed ulteriori aggravi dei costi all’utenza ferroviaria che è costretta a scendere a Roma per poi proseguire per altre destinazioni.

L'unica speranza per sovvertire queste sciagurate decisioni, doveva essere una forte presa di posizione di tutte le forze politiche siciliane, di centrodestra e di centrosinistra, affinché si evitassero questi ulteriori e definitivi tagli al trasporto da e per il nord, che ci hanno definitivamente penalizzato.

Ero convinto che questa fosse l'occasione giusta per difendere, tutelare e garantire quella conquista "la Ferrovia" che 150 anni fa vide la luce con l'Unità d'Italia (Messina-Catania-Siracusa venne realizzata tra il 1867 e il 1871 e la Palermo-Messina fu inaugurata nel lontano 1895).

Allo stato attuale la rete ferroviaria siciliana costituisce la più estesa rete ferroviaria insulare del Mediterraneo e dell'Italia, ma è, di contro, tra le più arretrate poiché le opere di ammodernamento sono state molto limitate nell'ultimo secolo.

Nel panorama ferroviario nazionale, la regione Sicilia si colloca all'8°posto per la lunghezza complessiva dei binari (dopo Piemonte,Lombardia, Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Veneto, Campania), al 5° posto per le linee ferroviarie in esercizio (dopo Piemonte,Lombardia, Toscana, Lazio) e al 16° posto con 169 km. (12%) di linea a doppio binario su 1378 km.(a seguire Sardegna, Molise, Basilicata e Valle d'Aosta).

Questi sono i dati con i quali si può rappresentare la grave e duratura disattenzione dei governi regionali e nazionali nei confronti delle infrastrutture ferroviarie siciliane.

Occorre una azione mirata della politica non solo presso i vertici delle Ferrovie dello Stato, ma soprattutto sul proprietario unico del gruppo che è il Ministero del Tesoro.

E' il momento in cui tutta la politica siciliana riconosca il proprio mea culpa e cerchi di recuperare le posizioni perdute in tutti questi anni, per garantire quella “continuità territoriale” e quel “servizio pubblico” ferroviario che ci "spetta di diritto” e che deve essere tutelato come previsto dagli agli artt. 3 e 16 della Costituzione.

Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

domenica 27 novembre 2011

I Pendolari di tutta Italia rilanciano al nuovo Governo l’Appello per salvare il Trasporto Pubblico


Non c’è tempo da perdere, nei prossimi giorni il nuovo Governo deciderà le azioni da compiersi per salvare l’Italia dal fallimento. Anche il Trasporto Pubblico rischia di scomparire a causa dei tagli decisi dal recedente Governo: è per questo che le Associazioni e i Comitati di Pendolari di tutta Italia, affiancati da Associazioni di Consumatori e da Organizzazioni sindacali hanno deciso di rivolgere nuovamente al Presidente Napolitano e al nuovo Governo il loro pressante Appello per salvare il Trasporto Pubblico sperando in un diverso e positivo accoglimento delle loro istanze, che provengono da milioni di cittadini dell’Italia intera.

In questi giorni il nuovo Governo sta decidendo quali azioni verranno messe in campo per tentare di risollevare le sorti del Paese, e per intraprendere il cammino del risanamento dei conti pubblici e del superamento della crisi economica che attanaglia l’Italia ormai da qualche anno.

Il Primo Ministro Monti, nel suo discorso di apertura ha parlato di sacrifici, ma anche di crescita, e in quest’ottica intendiamo rilanciare l’Appello per salvare il Trasporto Pubblico, chiedendo al nuovo Governo di farne uno dei temi caratterizzanti la sua azione.

Nonostante il Parlamento avesse espresso, ancora recentemente, il suo sostegno a che il Trasporto Pubblico fosse dotato delle necessarie risorse, votando in modo quasi unanime alcune mozioni, il precedente Governo non ha tenuto conto di tale condivisa volontà politica e nella legge di stabilità ha confermato il taglio del 75% delle risorse destinate al Trasporto Pubblico, sancendone di fatto il completo smantellamento.

Non c’è tempo da perdere: è per questo che le Associazioni e i Comitati di Pendolari di tutta Italia, affiancati da Associazioni di Consumatori e da Organizzazioni sindacali hanno deciso di rivolgere nuovamente al Presidente Napolitano e al nuovo Governo il loro pressante Appello per salvare il Trasporto Pubblico sperando in un diverso e positivo accoglimento delle loro istanze, che provengono da decine di migliaia di cittadini dell’Italia intera.

Ecco, quindi, il testo dell’Appello:

Appello per salvare il trasporto pubblico: no al taglio delle risorse, no al taglio del servizio

Togliere risorse al trasporto pubblico (treni, autobus, metropolitane, ecc.) è un grave errore strategico poiché se da un lato viene limitato il diritto alla mobilità dei cittadini, dall’altro si aumentano i costi sociali legati a incidentalità, congestione ed inquinamento, si deprime l’economia e lo sviluppo economico e si causa un generale peggioramento della qualità della vita.

Al Presidente della Repubblica Italiana

Al Presidente del Consiglio e Ministro dell’Economia e delle Finanze

Al Ministro dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti

Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente del Consiglio, Signor Ministro dei Trasporti,

sono quasi 3 milioni i cittadini che ogni giorno basano sulla disponibilità di mezzi di trasporto pubblici la loro possibilità di andare al lavoro, a scuola, all’università, e, in generale, a svolgere le loro più diverse attività.

Usare i mezzi pubblici non significa solo poter disporre di un modo economico per spostarsi dalla propria abitazione verso la destinazione prescelta, ma significa scegliere una modalità di trasporto in grado di coniugare con efficacia diversi importanti vantaggi: un minor inquinamento ambientale, un minor congestionamento delle strade, una minore incidentalità con i connessi alti costi sociali, per non citarne che alcuni. Nell’insieme, una mobilità collettiva efficiente è un fattore in grado di migliorare in modo sensibile la qualità della vita percepita dai cittadini.

La Manovra varata dal precedente Governo prevede per il 2012 ulteriori tagli nei trasferimenti alle Regioni, tagli che si abbattono, in particolare, sul trasporto pubblico mettendone in pericolo la stessa sussistenza, atteso che si parla di una riduzione del 75% delle risorse.

Attuare una simile misura impedirebbe da un lato a centinaia di migliaia di studenti e lavoratori di muoversi e dall’altro provocherebbe il caos poiché farebbe aumentare ulteriormente il traffico e la congestione delle nostre strade, che già in molti casi sono oltre il livello di guardia.

Per ovviare parzialmente ai tagli le Regioni non avrebbero altra scelta che aumentare in modo insostenibile il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti, e questo nel bel mezzo di una crisi economica che erode stipendi e pensioni sempre più insufficienti a far fronte alle necessità quotidiane.

L’aumento dell’IVA al 21% ha portato inoltre un ulteriore aumento del costo della vita e in particolare dei trasporti, con un ulteriore effetto negativo sul potere d’acquisto dei cittadini, andando a colpire, proporzionalmente, le fasce più deboli, numericamente in costante aumento.

Anche le conseguenze dei tagli al trasporto pubblico sul sistema economico nel suo complesso sarebbero molto negative, abbiamo già accennato ai costi sociali dovuti a congestione, inquinamento e relative malattie, incidentalità, che già oggi costano al Paese ben 2 punti di PIL e che una più attenta politica in favore della mobilità collettiva e sostenibile potrebbe sensibilmente abbassare, liberando risorse per investimenti in grado di creare occupazione e migliore qualità della vita.

Impiegare risorse in trasporto pubblico e mobilità sostenibile non è un costo, ma un investimento che riveste un carattere anticiclico nei confronti di una crisi economica dalla quale sarà possibile uscire solo se saremo in grado di immaginare un futuro diverso e migliore della realtà in cui viviamo oggi. Non è giocando in difesa, ripiegati su noi stessi, così come prefigurebbe appunto una politica di soli tagli, che potremo vincere le sfide della mondializzazione economica.

Pensiamo che la mobilità collettiva faccia parte di questa visione del nostro futuro, insieme ad una economia che punti con decisione sull’innovazione e sullo sviluppo sostenibile, ed è per questo che ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente della Repubblica, a Lei Signor Presidente del Consiglio, e a Lei Signor Ministro dei Trasporti, perché sia riconsiderata l’ipotesi di tagliare le risorse ad un settore non solo vitale per milioni di cittadini, ma dal quale l’economia potrebbe trarre grande impulso.

Solo poche settimane fa, il 27 ottobre, il Parlamento si è espresso a grandissima maggioranza approvando ben 6 mozioni che sollecitano serie e concrete misure a favore del Trasporto Pubblico, indicando anche le possibili fonti di finanziamento. Auspichiamo vivamente che questa largamente condivisa volontà politica potrà essere assunta e tradotta in azione di governo dal nuovo Esecutivo, ed è anche in forza di questo pronunciamento che rilanciamo questo Appello.

Confidando che questo appello non resterà inascoltato, rivolgiamo a Lei, Signor Presidente della Repubblica, a Lei Signor Presidente del Consiglio, e a Lei Signor Ministro dei Trasporti, il nostro sincero ringraziamento per l’attenzione prestata alla voce di milioni di cittadini.

Seguono firme dei Comitati Pendolari

martedì 22 novembre 2011

Tagli ai treni in Sicilia: Nessun intervento della politica a salvaguardia delle continue penalizzazioni della Sicilia

In questi ultimi mesi non si è fatto altro che parlare di tagli ai treni da e per il nord; tutti sono intervenuti, sindacati, associazioni dei consumatori, pendolari, utenti, ma nessun commento o presa di posizione è venuta fuori da parte della nostra politica siciliana.

Lo stesso problema lo hanno i calabresi, che a differenza nostra sono forse meno penalizzati, dato che non devono attraversare lo stretto per raggiungere il continente “Italia”.

Ritornando sui tagli: è già da diversi anni che Trenitalia li mette in atto ad ogni cambio orario (marzo-giugno-dicembre) ma i politici di casa nostra, vista l’eccellenza della nostra rete infrastrutturale (strade-ferrovie), non hanno dato importanza a questi continui tagli che il Gruppo Ferrovie dello Stato stava e sta attuando in maniera sconsiderata a danno di tutti i siciliani e con la complicità di chi ci rappresenta nelle sedi istituzionali palermitane e romane.

Alla politica interessano i lanci di stampa, pagine di quotidiani, fiumi di inchiostro e, spesso, a gran voce fanno sapere che si sta lavorando in questo o in quell’altro progetto, che si stanno per realizzare aeroporti, ferrovie, superstrade ma, di fatto, i siciliani ad oggi non hanno visto nulla del nuovo scenario infrastrutturale annunciato proprio dagli stessi politici. Insomma, tutto appare campato in aria, nulla di concreto o quasi arriva a prendere forma nella nostra Sicilia.

Nel frattempo che i fiumi di inchiostro e di parole scorrono, le risorse per le infrastrutture in Sicilia scompaiono. Così come è accaduto per i 1.970 milioni di euro per il raddoppio Fiumefreddo-Giampilieri. Somma finanziata nel lontano 2005 per il completamento dell’asse ferroviario Messina-Catania, somma scomparsa da tutti i contratti di programma nel 2009. Ma questo alla politica non interessa, alla politica siciliana interessa, invece, cavalcare il nulla o meglio i tempi biblici della Catania-Palermo e del corridoio Berlino-Palermo che di certo non verranno mai realizzati e il ponte sullo Stretto che resterà di certo un’altra chimera.

Tornando alla realtà, ci aspetta un ulteriore regalo di Natale da parte di Trenitalia: con l’entrata in vigore del nuovo orario a dicembre cancellerà in Sicilia le cuccette e i vagoni letto nei treni da e per il nord e taglierà questo tipo di servizio anche in quei treni che di solito circolano a ridosso delle feste (Natale-Pasqua-Ferragosto). Con queste novità, a partire dal prossimo 12 dicembre 2011, Trenitalia introduce i suoi nuovi orari, i quali porterebbero ad una soppressione dei treni notturni che collegano la Sicilia, con le principali città del centro (Roma) e del nord (Milano e Torino).

Tra i treni che sparirebbero si trovano praticamente quasi tutti i servizi cuccette che partono dalla Sicilia e che, attraversando tutta l’Italia, arrivano alle città più importanti del Nord.

In particolare, le città di Palermo e Siracusa rimarranno quasi senza collegamenti diretti con le regioni settentrionali, mentre l’intera Sicilia non avrà più treni cuccette verso Torino, Milano e Venezia.

Per raggiungere queste città dal meridione sarà necessario raggiungere in un primo momento Roma Termini e, per proseguire il proprio viaggio, si dovrà necessariamente cambiare treno, magari prendendo un Frecciarossa, più veloce ma anche più costoso.

Ecco nel dettaglio gli eventuali treni che verranno tagliati:

• Exp 1926 Palermo Centrale (14,32) Milano Centrale (10,30);

• Exp 1927 Milano Centrale (20,15) Palermo Centrale (15,40);

• Exp 1943 Torino Porta Nuova (20,05) Palermo Centrale (17,40);

• Exp notte 1951 Roma Termini (20,00) Siracusa (7,00);

• Exp notte 1964 Siracusa (22,00) Roma Termini (9,00);

• Exp 1930 Palermo Centrale (15,32) Venezia S. Lucia (11,18);

• Exp 1931 Venezia S. Lucia (19,09) Palermo centrale (1410);

• IC 99061 periodico Roma Termini (12,39) Palermo centrale (23,59);

• IC 99062 periodico Palermo Centrale (12,00) Roma Termini (23,21).

Appare evidente che riguardo a queste decisioni ci aspettiamo decise e concrete prese di posizione da parte di tutta la classe politica siciliana, a cominciare dalla Giunta regionale, dai presidenti delle Provincie e dai sindaci, per far desistere il gruppo Ferrovie dello Stato da queste scelte che stanno cancellando definitivamente il diritto alla continuità territoriale, alla mobilità sostenibile e civile in una regione come la Sicilia.

Giosue Malaponti – Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

martedì 19 luglio 2011

Sciopero trasporti, il 21 e 22 luglio disagi per chi viaggia.

Scatta giovedì 21 luglio lo sciopero nazionale di 24 ore nel trasporto pubblico locale e ferroviario. A proclamarlo unitariamente le sigle sindacali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast "a sostegno della vertenza per la sottoscrizione del nuovo contratto della Mobilità".

Sciopero del personale FS dalle 21.00 di giovedì alle 21.00 di venerdì 22 luglio 2011. Attivato il numero verde gratuito 800 892021.
Nell'ambito del trasporto regionale, saranno effettuati i servizi essenziali nelle fasce a maggiore mobilità pendolare, dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 del 22 luglio.
Limitazioni e cancellazioni saranno tuttavia possibili anche prima e dopo la fine dello sciopero. Per info consultare anche:
- numero verde gratuito 800 892021, attivo dalle 14 di oggi, 20 luglio, fino alle 12 del 23 luglio 2011
- biglietterie
- uffici di assistenza delle stazioni ferroviarie
- agenzie di viaggi convenzionate con Trenitalia

giovedì 12 maggio 2011

La Filt Cgil denuncia Trenitalia per interruzione di pubblico servizio

La FILT CGIL SICILIA denuncia i vertici della Società Trenitalia Direzione Trasporto Regionale Sicilia del Gruppo FS per INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO

E’ insopportabile che per l’incapacità organizzativa dei vertici del trasporto Regionale Sicilia si ampliano le conseguenze derivanti dalla caduta del ponte sulla linea ferrata Caltagirone - Gela.

Infatti alle soppressioni giustificate dei treni operanti nella linea interessata alla caduta del ponte Catania - Caltagirone - Gela si sommano le soppressioni immotivate dei treni della tratta :

12851 Gela-Modica  -  12820 Scicli-Gela  -  12855 Gela-Siracusa  -  12854 Modica-Gela

tutte riguardanti la linea Gela - Modica - Siracusa regolarmente in esercizio.

Questa è la conferma della volontà della Direzione Regionale Sicilia di penalizzare il trasporto ferroviario nella fascia mediterranea della Sicilia sopprimendo e sostituendo con Pullman il servizio, in netto contrasto alle norme che regolano l’attuale contratto di servizio Stato – Trenitalia in termini di km treno da garantire.

Penalizzando ulteriormente l’utenza alla quale non è più garantita la puntualità del servizio e la qualità, visto che più volte è stata denunciata l’incapacità delle ditte operanti con servizi di pullman sostitutivi di garantire l’offerta di posti richiesti.

La Segreteria Regionale per questo motivo ha denunciato il Gruppo per INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO

La segreteria Regionale FILT CGIL Sicilia.

Segreteria Regionale

Via Roma, 62 - 90133 Palermo Tel. 091.6161577- Fax 091.6168504
E-mail: filt@sicilia.cgil.it

mercoledì 23 marzo 2011

I tempi di percorrenza del Treno 12880

Che i tempi di percorrenza siano da sempre tendenzialmente ritoccati a rialzo, è cosa ormai nota, ma che si esageri nella stesura dell'orario denota poca attenzione al pendolare e palesemente una forma di presa in giro.

Tante situazioni sono frutto sicuramente dell'inesistenza o inefficienza presso la Direzione di Trenitalia di appositi programmi/software di gestione delle percorrenze, degli incroci e degli orari.

Ogni giorno il comportamento del treno 12880 è snervante. Si arriva a Letojanni e si rimane fermi mediamente 14 minuti, quando la percorrenza "Letojanni-S.Alessio-S.Teresa" è 11 minuti (tempo medio partenza Letojanni - arrivo S.Teresa di Riva con fermata S.Alessio Siculo).

Nella peggiore delle ipotesi il tempo di attesa presso una delle stazioni non dovrebbe mai superare questo tempo: ipotizzando l'arrivo contemporaneo di un treno a S.Teresa di Riva, e di un altro treno a Letojanni, (ma l'orarista è talmente bravo da non consentire tale situazione, essendo il suo lavoro) per quale motivo non sono sufficienti 10 minuti?

Fabrizio Gemelli - Componente Comitato Pendolari

mercoledì 9 dicembre 2009

NUOVI ORARI SULLA MESSINA-CATANIA-SIRACUSA DAL 13 DICEMBRE 2009

Ci pregiamo mettere online i nuovi orari che entreranno in vigore a partire dal 13 dicembre 2009. Per quanto riguarda l'esito dell'incontro di oggi con i Dirigenti di Trenitalia, i Dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, assenti i Dirigenti del Dipartimento Trasporti della Regione Siciliana, a breve metteremo online il resoconto dell'incontro odierno.

Intanto in allegato alla presente vi alleghiamo gli orari che entreranno in vigore il 13 dicembre 2009.

Link Orari:

http://www.comitatopendolari.it/files/13%20dicembre%202009%20Messina%20-%20Siracusa%20Nuovi%20Orari.PDF

http://www.comitatopendolari.it/files/13%20dicembre%202009%20Siracusa%20-%20Messina%20Nuovi%20Orari.PDF

mercoledì 11 novembre 2009

Trenitalia convoca i Comitati dei Pendolari sulla nuova offerta oraria

Si riporta il testo dell'email di invito.

Invitiamo codesto Comitato a partecipare all’incontro del 19 novembre 2009 ore 15.30, presso la sede di questa Direzione Regionale Sicilia di Trenitalia, sita in via Roma, 19 Palermo, al fine di illustrare le novità della nuova offerta oraria.

Cordialità
Loredana De Michele
Trenitalia S.p.A. - Divisione Passeggeri Regionale
Direzione Regionale Sicilia Commerciale Sicilia

martedì 3 novembre 2009

La Risposta di Trenitalia al Dipartimento Trasporti della Regione, sulla nostra richiesta relativa alle soppressioni

Il 27 ottobre 2009 inoltravamo una nostra segnalazione all'Assessorato regionale ai trasporti e al Dipartimento Trasporti relativamente alle soppressioni dei treni attuata da Trenitalia a partire dal 19 ottobre.

Segnalazione che il Dipartimento trasporti l'indomani girava al Direttore del trasporto regionale di Trenitalia.

Ieri 2 novembre, abbiamo ricevuto dal Dipartimento Trasporti la risposta che la Direzione regionale di Trenitalia ha dato in merito alla nostra segnalazione e che riporto fedelmente:

"Egreg. Sig. Malaponti,

facendo seguito alla email inviataLe in data 28 ottobre (dove mi informava che aveva girato la nostra segnalazione), le comunico che, con riferimento alle segnalazioni da Lei fatte sulla relazione in oggetto, la Direzione reg.le Sicilia di Trenitalia mi ha fornito le seguenti informazioni:

- gli interventi d’orario della relazione Messina – Catania, i treni 12801 (Taormina – Siracusa) e 3889 (Messina – Siracusa) non sono stati soppressi ma sostituiti dal nuovo treno 3841 che ha assorbito la traccia del 12801 da Taormina, come peraltro confermato dallo stesso Malaponti.

- che il treno 8585, che ha registrato un incremento della frequentazione in seguito all'accorpamento di cui sopra e già al massimo della capienza prevista è stato sostituito, come da Lei richiesto, con materiale rotabile MDVE.

Inoltre, sempre secondo quanto riferito dalle Ferrovie, si fa presente che la scelta dei treni in questione è stata determinata da tre fattori:

1)  La mancata sottoscrizione del CdS;

2)  La necessità di recuperare il materiale da sottoporre a manutenzione, coerentemente con quanto indicato nel comunicato di Trenitalia, recupero che non sarebbe stato possibile intervenendo su altri treni della giornata;

3)  La possibilità di limitare gli effetti della riduzione dell’offerta accorpando e non sopprimendo i treni, cosa non possibile con gli altri treni della giornata.

Il riferimento agli allungamenti di orario indiscriminati, a cui fa riferimento l’associazione dei pendolari rappresenta, in maniera parziale, una realtà molto più complessa ed articolata in cui, all’effettiva riduzione di velocità di alcuni treni, corrisponde un equivalente, quando non maggiore, aumento della velocità di almeno altrettanti treni.

Per comprendere il fenomeno bisogna fare riferimento:

1)  alla condizione dell’infrastruttura della linea, per lunghi tratti a semplice binario;

2)  alla quantità di stazioni abilitate all’incrocio, diminuite con l’orario 2009;

3)  alla quantità di fermate assegnate ai treni, sovente aggiunte su richiesta della stessa associazione;

4)  agli orari di partenza ed arrivo degli stessi treni, sovente ottimizzati alle richieste dei pendolari ma non ottimali dal punto vista della circolazione sulla linea a semplice binario;

Cosa che ha determinato, per un gruppo di treni, l'aumento dei tempi di percorrenza, cui ha fatto riscontro, però, una diminuzione degli stessi tempi di percorrenza per altri treni.

Per quanto riguarda le limitazioni di velocità sulla relazione, tenuto conto del perdurare delle eccezionali precipitazioni, ad oggi RFI non è in grado di prevedere i tempi di completo ripristino della piena funzionalità dell’infrastruttura; infrastruttura che, pur con le riduzioni anzidette, sta comunque assicurando la mobilità degli clienti delle Ferrovie e supplendo alle carenze di mobilità stradale, per esempio in località di Scaletta Zanclea, dove risulta ancora interrotta la SS 114.

Infatti, Trenitalia, su richiesta del Coordinamento Soccorsi, ha integrato l’offerta della stazione di Scaletta Zanclea, prescrivendo la fermata ad ulteriori sei treni rispetto a quelli programmati d’orario"

Nella risposta che il Dipartimento ci ha girato, conclude facendoci presente che, presumibilmente nella seconda settimana di novembre, con data e orari da confermare successivamente, i Rappresentanti dei Comitati dei Pendolari saranno convocati in Assessorato per discutere sulla nuova proposta di orario invernale decorrente dal 13 dicembre p.v.

venerdì 9 ottobre 2009

Trenitalia annuncia tagli del 20% al trasporto ferroviario

Trenitalia nell’incontro di Palermo di ieri 8 ottobre 2009 ha fatto presente ai Comitati dei Pendolari intervenuti, che se non verrà siglato a breve il Contratto di Servizio, non potrà confermare l’offerta attuale di trasporto, e che dal prossimo cambio orario del 12 dicembre 2009, attuerà un taglio a tutta l’offerta di trasporto ferroviario siciliano del 20%.

Questa è la nostra denuncia e nel contempo chiediamo all’assessore regionale ai trasporti, sen. Nino Strano, che fine ha fatto la rivoluzione copernicana, la svolta epocale, che ha descritto subito dopo l’incontro di Roma del 7 settembre con l’A.D. Moretti e perché in quella data non ha sottoscritto il Contratto di servizio? Siamo seriamente preoccupati che questo ritardo nella firma del contratto, non pregiudichi la concessione dei fondi per l’acquisto o la ripartizione del materiale rotabile, in virtù del detto che: “chi tardi arriva male alloggia”.

Giosue Malaponti
Coordinatore - Comitato Pendolari Siciliani

martedì 8 settembre 2009

Cosa cambierà in Sicilia dopo l'incontro di ieri a Roma??

Il cittadino-utente-siciliano, deve poter disporre di un sistema di trasporto che soddisfi le proprie aspettative ed esigenze.


Questo è quanto affermato dall'assessore regionale ai trasporti sen. Nino Strano nell'incontro romano di ieri: “Senza polemica ricordo ai vertici delle Ferrovie dello Stato e al ministro Matteoli, le condizioni in cui versano le ferrovie siciliane e di quanto queste siano strategicamente fondamentali per il turismo e l'intera economia dell’Isola”. Con molto piacere apprendo della rappresentazione che l'assessore regionale ai trasporti ha fatto sulla situazione in cui versa la Sicilia. Ma occorre chiedere sia all'assessore Strano che a tutta la classe politica regionale di questi ultimi 40 anni del perchè la Sicilia versa in queste condizioni. Un perchè ci sarà? Sarà stata forse una svista? Una dimenticanza? Occorre fare presente che nel 2004 la giunta regionale approvò il primo Piano Direttore dei Trasporti (Delibera n. 322 dell’1.10.2002 e Delibera n.375 del 20.11.2002)e i 4 Piani Attuativi (Stradale, Ferroviario, Aereo, Marittimo), adottati dall'Assessore Granata il 17.11.2004 con suo Decreto n. 163/Gab. e approvato dalla Giunta di Governo regionale l’11.11.2004 con Delibera n. 367) sono passati 5 anni, ma non si sono visti miglioramenti. E' necessario che tutta la classe politica siciliana metta in campo tutte quelle azioni necessarie per cercare di diminuire l'enorme gap che ci separa dal resto dell'Italia. Di certo, non sarà il primo contratto di servizio a salvarci da questo enorme divario, è necessario adoperarsi per il completamento delle due relazioni siciliane più importanti “Tirrenica-Jonica” che da oltre quarant'anni non sono state ancora completate.
Desidero fare presente all'assessore, il quale in una trasmissione televisiva ha affermato che “non vi sono solo i pendolari, ma occorre pensare anche ai turisti”, che in Sicilia, i viaggiatori trasportati ogni giorno da Trenitalia sono circa 50.000 e di questi il 40% sono pendolari. Siciliani che hanno scelto una mobilità sostenibile, puntando molto sul mezzo “treno” ecologico per eccellenza. Per i turisti è giusto garantire loro un servizio, ma prima di tutto devono essere garantiti e migliorati le condizioni dei treni per chi deve spostarsi quotidianamente per motivi di lavoro e/o studio, poi viene tutto il resto.
Una cosa è certa che nelle altre regioni il contratto di servizio è stato portato ai tavoli di discussione con i maggiori fruitori quali i pendolari e le associazioni dei consumatori, mentre tutto ciò in Sicilia non è avvenuto, nonostante le nostre ripetute richieste e solleciti di incontri.
Spero tanto che questa svolta epocale, questa rivoluzione copernicana che l'assessore regionale Nino Strano sta rappresentando, abbia una volta per tutte, il senso della concretezza e non come è sempre successo, negli anni passati, solamente proclami.

La Sicilia ed i siciliani hanno veramente bisogno di un trasporto efficiente ed efficace e di condizioni di trasporto semplici e flessibili, soprattutto quando si devono adoperare più modi di trasporto.

Giosuè Malaponti
Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

mercoledì 2 settembre 2009

La flotta dei treni di Trenitalia

Trenitalia - La Flotta dei treni impiegati per il trasporto locale in tutt'Italia 

La flotta dedicata al trasporto locale è costituita nel complesso da circa 4800 carrozze, circa 800 locomotive e oltre 2200 mezzi leggeri (elettromotrici e automotrici diesel con le relative vetture rimorchiate).
Treni concepiti appositamente per la mobilità locale e metropolitana sono i 99 Taf (Treni ad Alta Frequentazione), già in esercizio, ai quali dal 2004 si stanno via via affiancando i nuovi complessi Minuetto, programmati in 200 esemplari.
Il parco dei mezzi si sta inoltre arricchendo con le nuove carrozze a doppio piano Vivalto, in corso di produzione e progressiva consegna. Le nuove vetture saranno 332 a regime per un totale di 60 treni, in grado di trasportare circa 500 passeggeri (800, nel complesso nelle tratte più frequentate).
Tra le locomotive, un ruolo particolare è affidato alla E464, progettata per le specifiche esigenze del trasporto a media e breve distanza (sopporta fermate frequenti ed ha una ripresa veloce), ordinata in 538 esemplari, di cui 364 già in circolazione.

TAF - Treno ad alta frequentazione
Il treno è stato realizzato per un servizio pendolare ad alta densità, per trasportare un elevato numero di passeggeri e offrire un'elevata qualità di viaggio in ambienti confortevoli, ergonomici e climatizzati.
Il convoglio è accoppiabile con un'altra unità fino a raggiungere globalmente oltre 1.650 posti, di cui 938 a sedere.

MINUETTO: Il nuovo treno per il Trasporto Locale
A partire dal 2004 il parco rotabili del Trasporto Locale si arricchirà del nuovo treno Minuetto, realizzato dalla Alstom su design Giugiaro, nella doppia versione diesel e elettrica (mono e politensione).
Minuetto sarà in grado, quindi, di soddisfare maggiormente le esigenze dei passeggeri, rendendo più piacevoli gli spostamenti per lavoro, per lo studio o per il tempo libero.
Il nuovo treno potrà trasportare fino a 345 passeggeri con una velocità massima di 160km/h (versione elettrica) e di 130km/h (versione diesel) e sostituirà, mano a mano, i convogli ALN 668-663 e le ALE 801-803. L’obiettivo è garantire anche sulle tratte secondarie, così come sulle principali, un alto livello di comfort e prestazioni elevate: una nuova filosofia di viaggiare in treno che servirà a stimolare la domanda anche nelle aree dove esso è meno utilizzato.

VIVALTO: Il nuovo treno ad alta capacità per il trasporto locale

Il nuovo treno a due piani per il trasporto locale di Trenitalia è stato programmato in 90 esemplari. Le prime 300 carrozze, attualmente in produzione negli stabilimenti veronesi del Consorzio CORIFER, saranno consegnate a partire da aprile 2005 e la fornitura sarà ultimata per la fine del 2006.
Composto da 5 carrozze (una semipilota e quattro rimorchiate), il treno a due piani è trainato dalla moderna locomotiva E464, già in dotazione nel parco mezzi di Trenitalia.

Ale 724/Le 724 condizionate
Questi mezzi leggeri sono stati i primi in cui sono state introdotte notevoli innovazioni, come la costruzione della cassa in lega leggera e l'azionamento di trazione di tipo elettronico, che consentono un impiego intensivo nel traffico pendolare e suburbano con elevate accelerazioni e decelerazioni; attualmente sono in corso di installazione i sistemi di climatizzazione.  
Motrice Posti a sedere 72  Posti totali 174
Rimorchiata  Posti a sedere 88  Posti totali  210 

Automotrice termica aln 668
Automotrici diesel per servizi regionali accoppiabili fra loro fino a 3 unità; i posti offerti, fino a un massimo di 68 sono suddivisi in due ambienti climatizzati.  

Carrozza due piani ristrutturata
Queste carrozze offrono un elevato numero di posti a sedere distribuiti su due piani. E' in corso la ristrutturazione per dotarle di nuovi armadi e d'impianto di climatizzazione.  
Vettura intermedia Posti a sedere 128

Carrozza a piano ribassato condizionata
Tipo di carrozza ideato espressamente per i servizi pendolari, con i vestiboli centrali dotati di un piano di accesso ribassato per agevolare l'ingresso dei viaggiatori e per consentire una migliore mobilità interna. Sono in corso il rinnovo degli arredi e l'installazione di sistemi di climatizzazione.  
Posti a sedere 88

Carrozza X con semipilota
La carrozza semipilota consente di effettuare i treni reversibili con tutte le locomotive del parco dotate di telecomando. L'allestimento interno ha lo stesso design delle carrozze interregionali e prevede posti a sedere e serizi igienici per disabili. 
Posti a sedere 53 Poltrone per disabili 2

Locomotiva elettrica e464
Locomotiva per treni a servizio regionale con 4 assi e 4 motori di trazione.

Locomotiva e652
Locomotiva ad uso universale a 6 assi con 3 carrelli monomotori.

martedì 25 agosto 2009

Disservizi Amt al capolinea di Piazza Giovanni XXIII° - Stazione Centrale

Abbiamo più volte chiesto, ai Dirigenti dell’Amt, più attenzione per i pendolari che ogni mattina giungono a Catania dalle due direttrici Messina e Siracusa e che devono raggiungere il proprio posto di lavoro o studio. Avevamo chiesto, e per qualche anno ottenuto, la possibilità di realizzare le coincidenze bus ai treni in arrivo proprio al capolinea di piazza Giovanni XXIII (stazione centrale), ritenuto dalla stessa Amt fra i cinque più importanti di Catania.E’ entrato in vigore da oggi il nuovo orario che continua a non prevedere quanto da noi richiesto, e, cioè quello di far partire i bus dal capolinea 4/5 minuti dopo l’arrivo del treno, ed anche in questo cambio orario l’Amt ha disatteso le nostre aspettative.Considerato che la fascia oraria che va dalle ore 6 alle 9 è intesa come fascia oraria dei pendolari (lavoratori e/o studenti) i quali hanno l’esigenza di arrivare in tempo presso il proprio posto di lavoro e/o studio, tutto questo all’Amt continua a disattenderlo.

Questi sono gli orari di arrivo dei primi treni alla stazione centrale di Catania:

Da Messina: 6.10 - 6.43 - 7.27 - 7.42 -8.10 - 8.48
Da Siracusa: 6.07 - 7.23 - 7.44 - 9.05

Mentre questi sono gli orari di partenza dei Bus Amt dal Capolinea:

1-4: 6.30 - 7.00 – 8.00 – 9.004-7:6.30 – 7.00 – 7.30 – 8.00 – 8.30 – 9.00 – 10.00
427: 6.30 – 7.30 – 8.30 – 9.30429:6.50 – 7.00 – 7.12 – 7.24 – 7.36 – 7.48 – 8.00 – 8.12 –
8.24 – 8.36 – 8.48 – 9.00 – 9.12
431N: 6.55 – 7.20 – 7.42 – 8.04 – 8.26 – 8.48 – 9.10
431R: 6.35 – 7.05 – 7.30 – 7.53 – 8.15 – 8.37 – 8.59 – 9.21
432: 6.45 – 7.05 – 7.19 – 7.38 – 7.57 – 8.16 – 8.35 – 8.54 – 9.13
439: 6.20 – 7.15 – 8.00 – 9.00 – 10.00
443: 6.30 – 6.50 – 7.05 – 7.20 – 7.40 – 8.00 – 8.20 – 8.40 – 9.00 – 9.20
448: 6.30 – 7.05 – 7.35 – 8.00 – 8.17 – 8.34 – 8.51 – 9.08
449: 6.30 – 7.00 – 7.25 – 7.50 – 8.15 – 8.40 – 9.05

I risultati sono alquanto evidenti, chiediamo ancora una volta ai Dirigenti dell’Amt di voler intervenire e/o ripristinare le coincidenze dei bus con l’arrivo dei treni o nelle more chiediamo la soppressione e/o lo spostamento del Capolinea di Piazza Giovanni XXIII° (stazione centrale) poiché il suddetto capolinea, per il luogo dove è istituito, deve avere quella funzionalità di servizio alla gente che arriva a Catania e per dare quella continuità a più modi trasporto in virtù della mobilità sostenibile di cui si parla tanto.Inoltre, desidero sottolineare che i una città in continua trasformazione quale è Catania, i continui sforzi fatti dall’Amministrazione comunale, sono vanificati dallo squallore e dai mancati servizi ai viaggiatori che arrivando a Catania in treno ed usciti dalla stazione centrale dove è ubicato il capolinea di piazza Giovanni XXIII, in realtà trovano un capolinea che non c’è. E’ necessario attrezzare in maniera decorosa il suddetto capolinea poiché è il primo biglietto da visita per chi arriva nella nostra Città.

Giosuè MalapontiCoordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR

lunedì 24 agosto 2009

Treni in Sicilia, con l'innovazione arrivano i ritardi

Con l’innovazione arrivano i ritardi. La modernizzazione di alcuni tratti (il 12% a doppio binario su 1378 km.) delle ferrovie in Sicilia, avrebbe dovuto accorciare i tempi di percorrenza nelle due dorsali Jonica e Tirrenica di almeno un 20%, ma ciò negli anni non è avvenuto, anzi, ad ogni cambio di orari si è avuto un netto e sensibile aumento dei tempi di percorrenza. Facendo, in questo caso, riferimento alla relazione Messina-Catania-Siracusa, nonostante il completamento di alcuni tratti di doppio binario, la sostituzione delle vecchie traversine di legno con quelle di cemento, la sostituzione dei binari, l'arrivo in Sicilia dei nuovi locomotori E 464, dei treni Minuetto (cofinanziati con 50 milioni di euro dalla Regione Siciliana) e con la continua innovazione tecnologica della rete di questi ultimi anni, non è stata minimamente migliorata la percorrenza di molti treni, addirittura è stata ulteriormente allungata. E’ possibile verificare questo continuo allungamento dei tempi di percorrenza, attraverso i raffronti con i vecchi orari ufficiali di Trenitalia, degli ultimi 10/15 anni. Abbiamo voluto effettuare una ricognizione sugli orari ufficiali di Trenitalia dal 1996 al 2009, prendendo in considerazione due treni regionali diretti, un regionale locale e il treno espresso Freccia del Sud, questi sono i risultati:
Tempi di percorrenza sulla relazione Messina-Catania-Siracusa km. 182 - Tipo del treno - relativi agli anni 1996 - 2006 - 2008 - 2009 -
Reg.le Diretto 3834 90 min. 100 min. 97 min. 117 min.Reg.le Diretto 3890 185 min. 180 min. 180 min.186 min.Reg.le Locale 12800 115 min. 110 min. 112 min.125 min.E "Freccia del Sud" 175 min. 165 min. 180 min.178 min.
I risultati sono alquanto evidenti ed in molti casi la situazione è anche più drammatica in quanto, a questi allungamenti si sommano i continui ritardi che molte delle volte, vista la troppa elasticità della traccia oraria, diventano anticipi azzerando così i ritardi. Da una nostra veloce analisi effettuata, abbiamo calcolato che è possibile ridurre i tempi di percorrenza almeno di un 10-15%, ovvero di 8/15 minuti per ogni ora di percorrenza. La tendenza agli allungamenti di percorrenza prosegue in realtà da anni, e c'è chi la attribuisce alla volontà di Trenitalia di minimizzare, in presenza di treni Intercity e/o Espressi spesso in ritardo, i rischi di penali per i ritardi da pagare ai viaggiatori. Allungamenti che si manifestano in tutta la loro drammaticità con i vari cambi di orario e fanno seguito a scelte strane e sconsiderate sul trasporto pubblico ferroviario siciliano, andando a penalizzare persino i treni diretti e, per di più un treno viene considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti. Si da molto spesso la precedenza, sulle spalle di centinaia di migliaia di pendolari, che costituiscono la stragrande maggioranza dei viaggiatori giornalieri, a treni Intercity, Espressi, e persino ai treni merci. Tutto ciò è inconcepibile e dimostra ancora una volta l'assoluta mancanza di attenzione, verso il mondo del pendolarismo, della dirigenza di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana, di fare funzionare decentemente il servizio pubblico, compito cui le due aziende pubbliche hanno nei confronti dello Stato e dei cittadini-utenti. Per i pendolari siciliani viaggiare è sempre più un'odissea, sui treni ormai si bivacca visti i lunghi tempi di attesa nelle varie fermate (3/8 minuti di attesa), incroci calcolati senza un senso logico, coincidenze con altri treni non previste, comporti mancati e, guarda caso viene annunciata da Trenitalia, che la puntualità dei treni è in netto miglioramento, cioè che le cose vanno meglio. Per quanto riguarda il contratto di servizio, sarebbe ora di smetterla con questo rimpiattino di responsabilità tra la Regione, il Governo e le Ferrovie dello Stato, alla fine indipendentemente dai soldi destinati al servizio regionale, il trasporto viene effettuato sempre e solo da Trenitalia. Continueremo come sempre con ogni mezzo legale nella nostra battaglia per una mobilità sostenibile che veda uscire finalmente la Sicilia da questa gogna di arretratezza in cui la totale assenza di un’attenta programmazione politica regionale in materia di trasporti e di infrastrutture, l’ha relegata.
Giosuè MalapontiCoordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

mercoledì 29 luglio 2009

Il Comitato Pendolari risponde a Trenitalia su Lo dico a "La Sicilia"

In riferimento alla lettera “Treni Catania-Messina, vetture sporche e carrozze guaste” del 21 luglio ed alla risposta dell'Ufficio stampa Ferrovie Sicilia “Pulizia sui treni, rispondono le ferrovie” del 24 luglio, desidero intervenire nella qualità di coordinatore del comitato pendolari, ribadendo che sia la climatizzazione che la pulizia lascia molto a desiderare sino ad oggi(ieri per chi legge).In merito alla climatizzazione e alla sosta dei treni in stazione, avevamo raggiunto un accordo, con i dirigenti di Trenitalia. Tale accordo prevedeva che venissero aperti i finestrini delle carrozze per evitare le temperature da forno crematoio dopo circa 4/5 ore di sosta sotto il sole.Per qualche anno, questo accordo è stato mantenuto, ma da qualche anno non più e tengo a precisare che non regge minimamente il paragone riferito alla climatizzazione dell'autovettura.In uno dei tanti incontri con Trenitalia, il Direttore pro tempore Carlo Pino, ci aveva rassicurato che già nel 2001 avevano iniziato l'operazione di climatizzazione e che entro il 2002 avrebbe completato la climatizzazione di tutte le vetture. Siamo nell'anno 2009 e dopo otto anni non è cambiato nulla o quasi, ci lascia molto perplessi la dichiarazione delle ferrovie, che il 98% di treni in Sicilia è climatizzato, per noi è un dato falso e solo sulla carta. Chi viaggia lo sa, in una qualsiasi formazione treno di 3/4 carrozze a stento la climatizzazione funziona in una o al massimo in due, le vetture climatizzate (si fa per dire) a stento corrispondono ad un 60%.Da tenere presente, inoltre, che già nei treni Minuetto, entrati in esercizio tra la fine del 2004 e il 2007, la climatizzazione è già in gran parte non funzionante.Per quanto riguarda la pulizia, questo è un altro degli annosi problemi di Trenitalia che bisogna continuamente monitorare, perché non basta puntare l'indice sempre e solo sulle aziende di pulizia vincitrici della gare d'appalto, ma occorre, secondo noi, fare un mea culpa, da parte di Trenitalia, per lo stato in cui è stato ridotto il materiale rotabile negli anni.La Direzione Territoriale di Trenitalia in Sicilia, avrà sicuramente ancora molto da fare per raggiungere il grado di soddisfazione dell'utenza e per rendere confortevole il viaggio ai suoi 50.000 clienti giornalieri, in termine di igiene, pulizia, comfort e puntualità.
Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

domenica 26 luglio 2009

Disservizi Trenitalia

Tratto da: "lo dico a la Sicilia" di domenica 26 luglio 2009

Vorrei esprimere la mia (non solo la mia) delusione, per i servizi che Trenitalia offre ai pendolari come me; è da circa tre anni che viaggio da Lentini per Catania e viceversa, sono un impiegato statale, e come tantissimi altri pendolari utilizziamo le ferrovie per recarci sul posto di lavoro. Spesso i treni portano ritardo, con problemi poi per noi pendolari che arriviamo a nostra volta in ritardo sul posto di lavoro. I servizi pubblici a Catania non funzionano, non si sa mai se l’autobus arriva o se poi parte, ma il problema più grosso Trenitalia lo ha creato da giugno modificando l’orario di partenza del treno per Siracusa: prima era alle 14,20 adesso alle 14,10; così facendo ha praticamente fatto sì che tutti i pendolari non possono più arrivare in tempo, visto che la maggior parte di noi lavora dalle 8.00 alle 14.00. e prendere il treno delle 14.10 è solo fantasia. Peraltro dopo aver magari anticipato l’uscita, recuperando poi l’orario di lavoro, il treno non parte in orario, ma con 10-20-30 minuti di ritardo quasi tutti i giorni. Allora mi domando:
che senso ha avuto modificare l’orario, creando seri problemi a tutti noi pendolari, quando
poi non è mai puntuale alla partenza? Senza parlare poi della sporcizia che regna sovrana sui
treni, e l’aria condizionata è solo una fantasia...
PAOLO A.

venerdì 24 luglio 2009

Pulizia sui treni, rispondono le Ferrovie

Tratto da: "lo dico a la Sicilia" del 24 luglio 2009

In relazione alla lettera “Treni Catania - Messina: vetture sporche, carrozze guaste”, pubblicata
in questa rubrica, desideriamo fornire alcune precisazioni. Anche in Sicilia sono state indette
le nuove gare per l’affidamento dell’appalto delle pulizie. Il nuovo contratto prevede vincoli più stringenti ed una diversa organizzazione degli interventi di pulizia per garantire sostanziali miglioramenti. Le tendine ai finestrini sono in progressiva eliminazione dai treni, non esistono quasi più, e vengono sostituite con pellicole filtranti applicate direttamente sui vetri o con teli parasole che scorrono sui finestrini In questo periodo, in cui siamo impegnati a completare gli interventi di installazione sui treni degli innovativi sistemi di sicurezza (SCMT, SCC e maniglie antiaggrappaggio) approfittiamo di questa sosta tecnica per effettuare tutti i necessari interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione. Il 98% dei treni circolanti in Sicilia è climatizzato. Possono capitare occasionali malfunzionamenti, e comunque, considerate le alte temperature raggiunte nell’Isola, un mezzo che esce dal deposito (o che è in sosta al sole in stazione), necessita di un po’ di tempo per potersi rinfrescare.
Accade così anche per una qualunque autovettura.
UFFICIO STAMPA SICILIA FERROVIE DELLO STATO