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domenica 5 ottobre 2014

Cub Trasporti e Comitato Pendolari incontrano le Istituzioni ragusane sulla questione ferrovie

Ragusa. Si è svolto venerdì 3 presso la sala giunta del Comune di Ragusa un incontro tra l’Amministrazione comunale (presenti il sindaco Piccitto e l’assessore Corallo), l’on. Angela Foti (M5S) e una delegazione della CUB Trasporti (Gurrieri, Ragusa) e del Comitato pendolari Ragusa (Patriarca).
Scopo dell’incontro, richiesto dal sindacato di base, quello di portare alla ribalta la questione ferroviaria, alla luce della recente firma dell’Accordo di Programma tra Stato e Regione per il passaggio della gestione economica della rete ferroviaria dell’isola alla Regione Siciliana.
Al di là degli entusiasmi con cui è stata accolta questa notizia, la CUB ha sottolineato come, senza una presenza e pressione da parte dei rappresentanti del territorio, le esigenze e rivendicazioni da anni sostenute per il potenziamento della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela, potrebbero essere ancora una volta disattese. Si rende necessario quindi interloquire con l’Assessore alle infrastrutture Torrisi per salvaguardare lo sviluppo della tratta.
A tal proposito è stato fatto presente a sindaco, assessore e deputata regionale come lo stato di abbandono della tratta, su cui circolano sulla carta 4 coppie di treni, che in alcuni giorni si riducono a tre o a due, per via delle sostituzioni con autobus delle corse, stia provocando l’ossidazione dei binari in alcuni punti, il che crea non poche difficoltà al regolare funzionamento degli apparati elettrici. Una situazione dalla quale è possibile uscire solo con l’effettuazione regolare di tutti i treni e con l’incremento del traffico, a partire dall’inserimento immediato del treno 12822, Siracusa-Gela, da alcuni anni attestato a Rosolini, che giungendo nel capoluogo poco prima delle ore 8, ridarebbe la possibilità a vecchi e nuovi pendolari, e ai numerosi turisti, di tornare a usare il treno come mezzo per i loro spostamenti, e rioffrirebbe alla popolazione scolastica di Scicli, Modica e Ragusa, la possibilità di effettuare gite a Donnafugata, come accadeva fino al 2010, anno in cui tale corsa venne depennata tra Rosolini, Ragusa e Gela.
Nel corso dell’incontro è stata stigmatizzata la politica degli annunci, che alcune settimane fa fece dire al Presidente della Regione che era stato istituito un treno “intercity” tra Licata-Gela e Comiso, per favorire l’afflusso di passeggeri all’aeroporto, mentre, nella realtà, dopo la tragica morte dei tre ferrovieri a Butera, lo scorso 17 luglio, la linea Gela-Canicattì è stata chiusa, e tale rimarrà per almeno altri 10 mesi, senza che vi si stiano facendo interventi migliorativi; anzi è diventata oggetto di furti e saccheggi. I tre ferrovieri, che si trovavano lungo la linea per intervenire sulle sue criticità in vista di interventi manutentivi più sostanziosi, sarebbero quindi morti invano!
Dall’incontro è anche venuto fuori come i fondi regionali promessi ai comuni, dai quali quello di Ragusa avrebbe attinto per lanciare il bando di progettazione preliminare della metroferrovia, siano rimasti lettera morta. L’idea di metropolitana di superficie a Ragusa, e il primo studio di fattibilità, il prossimo primo gennaio compiono vent’anni; i ferrovieri, con la CUB e le associazioni sensibili a questa vertenza, festeggeranno questo compleanno ringraziando debitamente i protagonisti di questo flop.
L’incontro si è concluso con l’impegno, da parte dell’on. Foti, di seguire le problematiche emerse e di invitare l’assessore Torrisi per un incontro pubblico a Ragusa, in modo da poter apprendere direttamente quali sono le richieste del territorio in vista del prossimo contratto di servizio che renderà operativo l’Accordo di programma appena siglato.
Ragusa, 4-10-2014
Per il coordinamento provinciale CUB Trasporti
Pippo Gurrieri - Salvuccio Ragusa

sabato 4 ottobre 2014

Questione ferroviaria Cub trasporti e Comitato Pendolari incontrano le Istituzioni ragusane

Ragusa. Si è svolto venerdì 3 presso la sala giunta del Comune di Ragusa un incontro tra l’Amministrazione comunale (presenti il sindaco Piccitto e l’assessore Corallo), l’on. Angela Foti (M5S) e una delegazione della CUB Trasporti (Gurrieri, Ragusa) e del Comitato pendolari Ragusa (Patriarca).
Scopo dell’incontro, richiesto dal sindacato di base, quello di portare alla ribalta la questione ferroviaria, alla luce della recente firma dell’Accordo di Programma tra Stato e Regione per il passaggio della gestione economica della rete ferroviaria dell’isola alla Regione Siciliana.
Al di là degli entusiasmi con cui è stata accolta questa notizia, la CUB ha sottolineato come, senza una presenza e pressione da parte dei rappresentanti del territorio, le esigenze e rivendicazioni da anni sostenute per il potenziamento della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela, potrebbero essere ancora una volta disattese. Si rende necessario quindi interloquire con l’Assessore alle infrastrutture Torrisi per salvaguardare lo sviluppo della tratta.
A tal proposito è stato fatto presente a sindaco, assessore e deputata regionale come lo stato di abbandono della tratta, su cui circolano sulla carta 4 coppie di treni, che in alcuni giorni si riducono a tre o a due, per via delle sostituzioni con autobus delle corse, stia provocando l’ossidazione dei binari in alcuni punti, il che crea non poche difficoltà al regolare funzionamento degli apparati elettrici. Una situazione dalla quale è possibile uscire solo con l’effettuazione regolare di tutti i treni e con l’incremento del traffico, a partire dall’inserimento immediato del treno 12822, Siracusa-Gela, da alcuni anni attestato a Rosolini, che giungendo nel capoluogo poco prima delle ore 8, ridarebbe la possibilità a vecchi e nuovi pendolari, e ai numerosi turisti, di tornare a usare il treno come mezzo per i loro spostamenti, e rioffrirebbe alla popolazione scolastica di Scicli, Modica e Ragusa, la possibilità di effettuare gite a Donnafugata, come accadeva fino al 2010, anno in cui tale corsa venne depennata tra Rosolini, Ragusa e Gela.
Nel corso dell’incontro è stata stigmatizzata la politica degli annunci, che alcune settimane fa fece dire al Presidente della Regione che era stato istituito un treno “intercity” tra Licata-Gela e Comiso, per favorire l’afflusso di passeggeri all’aeroporto, mentre, nella realtà, dopo la tragica morte dei tre ferrovieri a Butera, lo scorso 17 luglio, la linea Gela-Canicattì è stata chiusa, e tale rimarrà per almeno altri 10 mesi, senza che vi si stiano facendo interventi migliorativi; anzi è diventata oggetto di furti e saccheggi. I tre ferrovieri, che si trovavano lungo la linea per intervenire sulle sue criticità in vista di interventi manutentivi più sostanziosi, sarebbero quindi morti invano!
Dall’incontro è anche venuto fuori come i fondi regionali promessi ai comuni, dai quali quello di Ragusa avrebbe attinto per lanciare il bando di progettazione preliminare della metroferrovia, siano rimasti lettera morta. L’idea di metropolitana di superficie a Ragusa, e il primo studio di fattibilità, il prossimo primo gennaio compiono vent’anni; i ferrovieri, con la CUB e le associazioni sensibili a questa vertenza, festeggeranno questo compleanno ringraziando debitamente i protagonisti di questo flop.
L’incontro si è concluso con l’impegno, da parte dell’on. Foti, di seguire le problematiche emerse e di invitare l’assessore Torrisi per un incontro pubblico a Ragusa, in modo da poter apprendere direttamente quali sono le richieste del territorio in vista del prossimo contratto di servizio che renderà operativo l’Accordo di programma appena siglato.
Ragusa, 4-10-2014
Per il coordinamento provinciale CUB Trasporti
Pippo Gurrieri – Salvuccio Ragusa

lunedì 22 settembre 2014

Infrastrutture. La Cub critica Rfi e Trenitalia.«Ferrovie iblee è la solita storia»

Preoccupa il depauperamento del territorio ibleo di istituzioni ed infrastrutture che certamente non contribuisce alla crescita sociale ed economica del sud est siciliano.
Particolarmente grave è la situazione della ferrovia iblea: il continuo stillicidio della eliminazione di treni, di cancellazione di corse della totale soppressione dei treni merci, del mancato investimento in infrastrutture sta inesorabilmente portando, nonostante le lotte condotte dalla Cub ferrovia, allo smantellamento dell'intera tratta Siracusa - Modica - Gela con conseguenze negative anche per l'industria turistica. Nonostante le tante iniziative di mobilitazione, che sono state poste in essere in questi anni a tutela della ferrovia iblea, nulla è cambiato. «In questi giorni sono apparse notizie sul potenziamento dei treni passeggeri sulla tratta Licata-Comiso; - dice Pippo Gurrieri, coordinatore provinciale Cub Trasporti - è stata annunciata l'imminente immissione in circolazione di un "intercity veloce" che migliorerebbe l'afflusso di viaggiatori tra l'area centro-orientale dell'isola e l'aeroporto di Comiso. A questi vaghi (e periodici) annunci, fa da contraltare la situazione della tratta in questione, che attualmente è chiusa, e non ci risulta vi si stiano svolgendo grandi interventi di velocizzazione».

sabato 20 settembre 2014

Cub Trasporti Ragusa: la situazione della linea ferroviaria Sr-Rg-Cl

In questi giorni sono apparse notizie sul potenziamento dei treni passeggeri sulla tratta Licata-Comiso; è stata annunciata l’imminente immissione in circolazione di un “intercity veloce” che migliorerebbe l’afflusso di viaggiatori tra l’area centro-orientale dell’Isola e l’aeroporto di Comiso.
A questi vaghi (e periodici) annunci, fa da contr’altare la situazione della tratta in questione, che attualmente è chiusa, e non ci risulta vi si stiano svolgendo grandi interventi di velocizzazione.
La tratta Gela-Modica, nel frattempo, continua a essere depotenziata: vi circolano attualmente solo tre coppie di treni, mentre una coppia è sostituita con autobus per via dei continui furti di carburante nei convogli parcheggiati durante la notte a Gela.
Si continua a vendere fumo, mentre quotidianamente ciò che rimane del trasporto ferroviario sulla linea Siracusa-Ragusa-Gela-Caltanissetta, muore.
Tutti i problemi sollevati negli ultimi anni sono stati disattesi, sia per una attitudine alla sordità da parte di RFI e Trenitalia, sia per un’abitudine da parte dell’Assessorato regionale alle infrastrutture, a prendere sottobanco la richieste di questa parte del territorio, sia per una assolutamente inadeguata azione della classe politica e amministrativa locale.
Il trasporto studenti continua a essere svolto esclusivamente su autobus, sistema più caro e più critico dal punto di vista organizzativo.
I convogli dei pendolari sono stati depennati e mai più ripristinati, anche di fronte allo stato di emergenza dei trasporti su gomma in seguito alla chiusura del ponte Guerrieri.
La metropolitana di superficie di Ragusa è diventata la “cosa” che tutti vogliono ma su cui nessuno intende effettivamente battersi.
I collegamenti con la stazione di Donnafugata rimangono inservibili, perché non si vuole puntare sull’unico servizio pubblico in grado di assicurarli e portare masse di turisti al castello.
Qualcuno al posto nostro si sarebbe già stufato e avrebbe gettato la spugna.
Noi, come CUB Trasporti non intendiamo arrenderci, e rilanciamo la vertenza per una ferrovia moderna. Agli altri (sindaci, assessori, deputati, consiglieri comunali, imprenditori) di scegliere cosa fare: se continuare a fingere impegni, magari solo per farsi un  po’ di pubblicità, oppure se iniziare e portare a termine un doveroso sforzo per mutare il volto della mobilità in questo territorio.
Ragusa, 18-9-2014
Pippo Gurrieri - Coordinatore provinciale CUB Trasporti


martedì 22 luglio 2014

Cub Trasporti Ragusa. Incidente ferroviario di Butera: non si muore per caso

Ragusa. La tragica morte di tre ferrovieri sulla linea Gela-Licata, nei pressi della stazione di Butera, avvenuta giovedì 17 luglio, ci ha colpiti come un macigno: tre colleghi, esperti e anziani, muoiono investiti da un treno in un tratto di linea definita a scarso traffico, dove transitano solo 6 treni al giorno. Com’è stato possibile tutto ciò? 
Le cause non vanno ricercate solo nell’eventuale errore o leggerezza di un qualche ferroviere adibito a mansioni che avevano in qualche modo a che fare in quel momento con la presenza dei tre operai lungo la linea e con la circolazione di un treno. Sarebbe troppo semplicistico, e di questo si occuperà la magistratura.
Ma ci sono cause più generali e importanti che possono farci comprendere le dimensioni e i contorni di questa disgrazia: in primo luogo lo stato di abbandono di certe tratte in Sicilia, che in quella ove è accaduto l’incidente è estremamente grave; in secondo luogo  la carenza di personale negli impianti adibiti alla manutenzione delle linee, la mancata assunzione di giovani  in seguito al pensionamento del personale anziano e la conseguente utilizzazione del personale residuo in zone sempre più vaste e meno conosciute. 
Quindi: meno personale, più chilometri da accudire, più lavoro da fare nella linea, col risultato che vanno a farsi benedire le normative sulla sicurezza, applicando le quali, i pochi lavoratori non riuscirebbero a svolgere nemmeno la metà dei loro compiti. Perché sicurezza vuol dire diminuzione dei ritmi di lavoro, tempi di attesa, tempo da dedicare alle procedure da mettere in atto. 
Finché tutto fila liscio, si procede così, quando però ci scappa il morto, allora vanno cercate le responsabilità, magari trovandole proprio nelle vittime, che tanto non possono parlare.
Una situazione che rischia di aggravarsi con la riorganizzazione imminente di RFI che mira a costituire mega impianti da dove il personale partirà giornalmente per andare a lavorare in linee sempre più lontane.
Se questo può accadere è perché da oltre vent’anni gli interessi del Gruppo FS si rivolgono quasi esclusivamente sull’Alta Velocità, lasciando che il resto delle linee regionali e del trasporto pendolari (ma anche del servizio merci), al Nord come al Sud, finisca nel degrado più assoluto. 
Degrado che in Sicilia ha toccato i limiti della decenza; qui le linee sopravvivono grazie alla buona volontà dei ferrovieri, alla loro abnegazione, alla loro disponibilità persino a mettere da parte i regolamenti sulla sicurezza a protezione della propria incolumità, pur di assicurare l’esistenza quotidiana delle ferrovie.
Adesso non si tratta di commuoversi e mandare messaggi di cordoglio alle famiglie: l’ipocrisia lasciamola agli sciacalli. 
La morte di Vincenzo Riccobono, di Antonio La Porta e di Luigi Gazziano devono averla sulla coscienza i vertici manageriali che hanno massacrato il trasporto su ferro, e con essi tutti i ministri e i governi che li hanno sostenuti e continuano a farlo e tutti quei politici che non hanno mosso un dito per ridare dignità e funzionalità alle nostre bistrattate linee e al servizio ferroviario.
Un appello a riflettere e a mettere in atto le necessarie pressioni perchè vengano coperte le piante organiche va fatto ai Responsabili degli impianti manutentivi, anch'essi in difficoltà per la grave carenza di personale a fronte della necessità di svolgere attività indispensabili per la sicurezza della circolazione dei treni, essendo perfettamente consapevoli che per svolgere le numerose attività lavorative assegnategli è necessario che i lavoratori mettano da parte i regolamenti che gli assicurano la sicurezza. 
Chi provi un sincero moto di sdegno non deve fare altro che rivolgerlo verso un impegno costante, accanito e coerente per il rilancio del trasporto ferroviario, contro le politiche di accentramento delle risorse, delle tecnologie e degli interessi attorno all’alta velocità. 
Domenica 20 luglio in Valle Susa gli attivisti NO TAV hanno bloccato un TGV in transito in memoria delle vittime di Butera: di questo tipo di solidarietà, e di seri impegni di lotta abbiamo tutti bisogno perché stragi di questo tipo non si ripetano mai più.
Ragusa, 22 luglio 2014
Coordinamento provinciale CUB Trasporti

lunedì 12 maggio 2014

Ferrovia Caltagirone-Niscemi-Gela. A distanza di tre anni esatti dal crollo, appello a sindaci e Regione

Sit-in dei pendolari: «Ricostruite il ponte»
Maggio 2011-maggio 2014: sono i tre lunghi anni trascorsi dall'avvenuto crollo delle campate del ponte ferroviario della tratta Caltagirone-Niscemi-Gela. Oggi, a distanza di tempo, c'è solo una flebile speranza a mantenere vive le aspettative delle tre comunità che, anche se disinteressatamente, sperano in un auspicato ripristino della linea ferroviaria in questione.
Ogni speranza sarebbe quindi riposta nella risultanze dell'azione di monitoraggio di altri 10 ponti che sta compiendo la Italfer, una società di ingegneria del gruppo Ferrovie dello Stato operante sul mercato nazionale e internazionale nel settore dei trasporti ferroviari.
A destare gli animi ci hanno pensato ieri gli esponenti del Comitato pendolari siciliani che, nell'inscenare sui luoghi un sit-in di protesta, hanno voluto in qualche modo ricordare la fatidica data di quella domenica dell'8 maggio 2011.
All'iniziativa del Comitato pendolari, promossa in collaborazione con il Comitato italiano utenti ferrovie siciliane e dell'associazione ferrovie siciliane (Giovanni Russo), hanno aderito anche le associazioni Kaos ferrovie con John Copsey di Agrigento e Pippo Gurrieri di Cub trasporti di Ragusa. «Visto l'assordante silenzio delle istituzioni, sia locali, sia della Regione - ha esordito il coordinatore del Comitato pendolari siciliani, Giosuè Malaponti - oggi più che mai ravvisiamo la necessità di sapere se esiste, o meno, la volontà di procedere alla ricostruzione del ponte crollato. Registriamo, purtroppo, una sorta di disinteresse dei Comuni della zona che non stanno sostenendo iniziative nei confronti della Regione».
Al sit in non sono intervenute le Amministrazioni comunali di Caltagirone e Gela; il Comune di Niscemi, rappresentato dal vicesindaco, Massimiliano Ficicchia ha manifestato l'interesse della sua Municipalità che spera in un eventuale ripristino della linea ferroviaria. «Con il Calatino - dice l'assessore Ficicchia - siamo purtroppo isolati, sia come collegamenti ferroviari, sia stradali, per via della contestuale chiusura al transito della Sp 39. Plaudiamo all'iniziativa del Comitato pendolari e, accogliamo l'invito a sollecitare la Regione».
Conclude il coordinatore del Comitato pendolari, Giosuè Malaponti: «All'assessore regionale alle Infrastrutture, Nico Torrisi rivolgiamo la richiesta mirata di accogliere i nostri appelli e di farci conoscere le intenzioni del governo regionale sul futuro della tratta. La Procura di Caltagirone, da ormai un anno, ha dissequestrato le aree. Ai sindaci rivolgiamo l'ennesimo invito a intervenire con azioni forti nei confronti della Regione».
La Sicilia - Domenica 11 Maggio 2014 Catania (Provincia) Pagina 40 
GIANFRANCO POLIZZI

giovedì 6 febbraio 2014

Trenitalia, tagli e basta

Nessuna smentita sul taglio dei treni da parte di Trenitalia o presa di posizione della Regione.
Il comunicato ufficiale con cui Trenitalia replica alla nota di CUB Trasporti sulle nuove soppressioni di treni sulla tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela nè smentisce nè precisa in merito al "taglio" di due corse tra Modica e Gela.
Infatti la società del gruppo FS dichiara che la soppressione sarebbe derivata da interventi di manutenzione straordinaria nel tratto compreso tra Canicattì e Gela" ma, mentre su quel tratto si sopprimono due corse, non si capisce perchè se ne debbano sopprimere altre due sul nostro tratto Gela-Modica non interessato a nessun tipo di intervento manutentivo. Su questo il comunicato è reticente.

martedì 4 febbraio 2014

Il prossimo 13 febbraio si terrà a Ragusa un incontro per il rilancio dei treni iblei

La notizia della soppressione del Modica-Gela è arrivata a Ragusa, in un momento di moderato ottimismo. Proprio nei giorni scorsi, dal Comune capoluogo era partita la lettera di convocazione dei rappresentanti di Trenitalia, Rfi e assessorato regionale ai Trasporti per l'incontro, fissato nella sala giunta del Municipio, il prossimo 13 febbraio. La riunione è stata programmata per discutere del rilancio e potenziamento della tratta Siracusa-Ragusa-Gela, a seguito della piattaforma sottoscritta da tutti i sindaci della provincia il 17 dicembre del 2013, in occasione della tappa di "Pendolaria" a Ragusa.

Nessuna smentita sul taglio dei treni da parte di Trenitalia o presa di posizione della Regione

Il comunicato ufficiale con cui Trenitalia replica alla nota di CUB Trasporti sulle nuove soppressioni di treni sulla tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela nè smentisce nè precisa in merito al "taglio" di due corse tra Modica e Gela.
Infatti la società del gruppo FS dichiara che la soppressione sarebbe derivata da "interventi di manutenzione straordinaria nel tratto compreso tra Canicattì e Gela" ma, mentre su quel tratto si sopprimono due corse, non si capisce perchè se ne debbano sopprimere altre due sul nostro tratto Gela-Modica non interessato a nessun tipo di intervento manutentivo. Su questo il comunicato è reticente.
Ci sarebbe piaciuto che  fossero soppressi momentaneamente dei treni per consentire l'avvio dei lavori sulla linea, in realtà non è così e i treni sono stati già cancellati "fino a nuovo avviso" a partire dal 3 febbraio e rimpiazzati da corse sostitutive in bus, rendendo sempre più problematica la mobilità via ferrovia e la funzionalità stessa della tratta. 
Tutto questo mentre siamo in presenza di una vertenza aperta e in attesa dell’incontro operativo programmato  dal sindaco del capoluogo, presso il comune di Ragusa,  il 13 febbraio c.a. in qualità di capofila di tutti i primi cittadini della provincia che il 17 dicembre 2013 siglarono al Castello di Donnafugata un documento di richieste per il potenziamento della tratta ferroviaria.
Coordinamento provinciale CUB Trasporti – Comitato pendolari Siciliani


venerdì 29 novembre 2013

Incontro di CUB trasporti e Legambiente Ragusa con l'Amministrazione comunale di Ragusa

Riceviamo e pubblichiamo:

VERSO PENDOLARIA NEL VAL DI NOTO
L'impegno della CUB trasporti iblea e dell'associazionismo per salvare e potenziare le tratte ferroviarie del val di Noto ha suscitato l'interesse di Legambiente regionale e nazionale. Infatti nel recente direttivo regionale è stato espresso l'interesse ad organizzare nel val di Noto Pendolaria, la campagna sul problema delle ferrovie in dismissione e dei pendolari, grazie all'impegno dei circoli iblei nonché di quello di Caltagirone.
A tale riguardo si è tenuto presso la sala giunta di palazzo dell'Aquila a Ragusa un incontro tra i rappresentanti di CUB Trasporti (Pippo Gurrieri, Salvuccio Ragusa, Giovanni Urso) Legambiente Il Carrubo (Antonino Duchi), il Comitato per il rilancio della ferrovia iblea (Gianni Lucenti, Giovanni Forcone), il sindaco Federico Piccitto e l'assessore Stefania Campo.
Pippo Gurrieri ha evidenziato lo stato dell'arte a cui si è arrivati al momento nella lotta per il recupero del sistema ferroviario ibleo, ha illustrato il programma di massima dell'iniziativa, prevista per martedì 17 dicembre, che dovrebbe coinvolgere per lo meno tutti i sindaci della provincia nonché quelli di Caltagirone e di Gela, ed alcuni comitati pendolari di altre aree della Sicilia, ed ha nuovamente perorato un intervento forte dell'Amministrazione per la metropolitana di superficie, visto che RFI di Palermo, pur essendo stata richiesta, ben due mesi fa (!), di mettere a disposizione il progetto preliminare in suo possesso. non l'ha ancora reso disponibile.
Antonino Duchi ha sottolineato l'importanza dell'attivazione di Pendolaria in provincia, in quanto può dare rilievo regionale e nazionale ad una battaglia per i cittadini e per l'ambiente, visto che il treno è meno inquinante ed è sempre più veloce dell'autobus nelle tratte interurbane, per cui si assiste al paradosso che si sostituisce un mezzo più efficiente con uno meno efficiente.
Il Sindaco Piccitto si è impegnato a collaborare fattivamente alla buona riuscita dell'iniziativa coinvolgendo gli altri amministratori iblei e si è immediatamente attivato per sollecitare l'uscita del progetto di massima della metropolitana dalle chiuse stanze di RFI.
L'assessore Campo, che si occuperà degli aspetti organizzativi dell'iniziativa, ha evidenziato l'importanza turistica del potenziamento della tratta ferroviaria, in particolare per il Castello di Donnafugata ed Ibla, magari anche con una combinazione biglietto treno+Castello che potrebbe essere attivata e sicuramente sarebbe un positivo elemento per un turismo di qualità, che si nutre anche di queste apparentemente piccole cose.
Ragusa. 28.11.2011

CUB TRASPORTI - COMITATO PER IL RILANCIO DELLA FERROVIA IBLEA -LEGAMBIENTE IL CARRUBO RAGUSA

mercoledì 13 novembre 2013

Smantellamento stazione ferroviaria di Comiso

La mobilitazione lanciata dal sindacato di base ha trovato una risposta importante nella cittadina casmenea, con la presenza del sindaco Spadaro in prima fila la sera di venerdì 25 ottobre nel tentativo – riuscito – di bloccare e far sospendere il cantiere che stava iniziando le sue attività di soppressione dei deviatoi.

La CUB Trasporti auspica che nella fase propositiva e progettuale che si è aperta tra comune di Comiso, Assessorato regionale infrastrutture e RFI, ci sia una maggiore collaborazione tra amministrazione comunale e il sindacato di base dei ferrovieri, e che anche gli altri sindaci si attivino – come sta già facendo quello di Ragusa – per porre il problema di un rilancio della ferrovia iblea attraverso interventi e progetti che ridiano lustro finalmente ad una linea dimenticata ed emarginata.

domenica 3 novembre 2013

Bloccato lo smantellamento della stazione di Comiso. Adesso andiamo avanti verso il potenziamento della tratta ferroviaria

La CUB Trasporti esprime la propria soddisfazione per l’esito della vertenza contro lo smantellamento della stazione ferroviaria di Comiso.
La mobilitazione lanciata dal sindacato di base ha trovato una risposta importante nella cittadina casmenea, con la presenza del sindaco Spadaro in prima fila la sera di venerdì 25 ottobre nel tentativo – riuscito – di bloccare e far sospendere il cantiere che stava iniziando le sue attività di soppressione dei deviatoi.
La successiva convocazione a Palermo del sindaco, presso l’Assessorato alle infrastrutture, e l’accordo raggiunto con RFI, di sospendere per alcuni mesi i progetti su Comiso in vista di una verifica delle possibilità di rilancio dell’impianto ferroviario, anche in sinergia con l’aeroporto, dimostra che con la lotta e con un’adeguata partecipazione dei cittadini, si possono raggiungere risultati importanti. La settimana di pressing su assessorato ed RFI, operata dagli on. Assenza, Ferreri e Foti, e dai sindaci Piccitto e Spadaro, sembrava non dovesse sortire alcun effetto, fino al momento del sit-in alla stazione, che ha richiamato decine di persone, che si sono poi riversate sui binari creando un fatto nuovo che ha portato allo sbocco che conosciamo.
Adesso sarebbe quasi logico che – visto il materiale (pietrisco e traverse) presente alla stazione- si provvedesse a fare la manutenzione al secondo binario, da tempo chiuso al traffico, in modo da renderlo efficiente per gli incroci e le precedenze.
La CUB Trasporti auspica che nella fase propositiva e progettuale che si è aperta tra comune di Comiso, Assessorato regionale infrastrutture e RFI, ci sia una maggiore collaborazione tra amministrazione comunale e il sindacato di base dei ferrovieri, e che anche gli altri sindaci si attivino – come sta già facendo quello di Ragusa – per porre il problema di un rilancio della ferrovia iblea attraverso interventi e progetti che ridiano lustro finalmente ad una linea dimenticata ed emarginata.
In particolare va posta la questione del ripristino dei treni pendolari, sia per il trasporto degli studenti che dei tanti lavoratori che quotidianamente raggiungono i loro posti di lavoro ubicati nei comuni limitrofi, e va incrementata la pressione perché il progetto preliminare sulla metroferrovia ragusana - che deve rientrare tra gli interventi che la regione intende fare sul suo territorio - venga finalmente consegnato all’amministrazione comunale di Ragusa, e – dopo attenta analisi – si possa procedere alla stesura del progetto definitivo, necessario per accedere ai finanziamenti europei sulla mobilità sostenibile.
Su questi temi la CUB Trasporti ed il Comitato per il rilancio della ferrovia iblea indicono un’assemblea pubblica per venerdì 8 novembre, alle ore 17,30, presso la sede della CUB di Ragusa, in via G. B. Odierna, 212.

Ragusa, 3-11-2013 - Coordinamento provinciale CUB Trasporti

venerdì 25 ottobre 2013

SI SMANTELLA LA STAZIONE DI COMISO, IL MURO DI GOMMA VINCE ANCORA. STASERA SIT-IN ALLA STAZIONE

Questa sera, alle ore 20,30, sit-in davanti ai cancelli della stazione di Comiso per dire no all’ennesimo, gravissimo, scippo di un’infrastruttura che solo 5 anni fa era in piena attività e rappresentava un vanto per l’economia del comprensorio.
Speriamo che chi abbia a cuore le sorti della ferrovia e della mobilità sostenibile in terra iblea, sia con noi a dimostrare sdegno, indignazione, rabbia e volontà di riscatto.
Oggi più che mai, viste le tante battaglie per l'apertura dell'aeroporto, la rete ferroviaria comisana dovrebbe essere rinnovata ed ammodernata come collegamento veloce per raggiungere l'aeroporto di Comiso, invece viene smantellata da Rete Ferroviaria Italiana con il tacito silenzio ed approvazione delle istituzioni locali e regionali. 
Questo il documento di denuncia del Cub Trasporti Ragusa:
RFI sostiene che i lavori di smantellamento dei deviatoi della stazione di Comiso non comporteranno alcun disagio per la circolazione dei treni; che ad essere eliminati sono dei binari in disuso, e che dietro agli allarmi lanciati contro il provvedimento, ci sarebbero degli ex ferrovieri (ma non dice per quali reconditi fini lo farebbero).
L’assessorato regionale alle infrastrutture, nella persona del direttore generale dott. Arnone, ha sposato la tesi di RFI, e aggiunge che chiedere il blocco dei lavori comporterebbe un risarcimento danni per la Regione.
Così, mentre si può difendere un ospedale, un tribunale, un pronto soccorso, una scuola, minacciati di chiusura, non si può difendere un impianto ferroviario, come se le infrastrutture ferroviarie fossero di esclusiva pertinenza di burocrati e managers palermitani e romani, senza che il territorio potesse dire nulla sulla loro esistenza e funzionalità in riferimento alle esigenze della zona.
L’assessorato alle infrastrutture ha invece le sue responsabilità in quel che sta accadendo: è dal 7 marzo che l’assessore Bartolotta ha promesso un tavolo tecnico per affrontare i problemi della linea Siracusa-Ragusa-Gela, fra cui anche quello della soppressione dei binari di Genisi, Comiso e Acate; ebbene, dopo 7 mesi stiamo ancora aspettando, e nel frattempo RFI e Trenitalia fanno quello che vogliono sul nostro territorio e sulle nostre ferrovie.
Sopprimere i deviatori a Comiso significa privare l’impianto delle funzioni tipiche di una stazione (incroci, precedenze, sosta treni, manovre), il che, dopo l’eliminazione dello scalo merci, ridurrà Comiso a una semplice fermata.
Altro che potenziamento in sinergia con l’aeroporto! In più, la linea, a furia di sopprimere le stazioni, vede allontanare le distanze tra gli impianti dove è possibile fare incrociare i treni, e questo vuol dire (e lo ribadiamo per l’ennesima volta per chi non lo abbia ancora capito, fra cui anche qualche deputato regionale): sempre meno treni possono circolare sulla tratta; possibili grandi ritardi nella loro circolazione. Tutto l’opposto del miglioramento del servizio e dell’immissione di nuovi treni da tempo richiesti, dopo la raffica di soppressioni degli anni scorsi, che hanno ridotto la linea a veder circolare solo 4 coppie di treni al giorno!
La questione ferroviaria è la grande vergogna della nostra classe dirigente politica e sindacale; è ilbuco nero dell’azione parlamentare di oltre trentanni; è lo specchio del fallimento delle politiche di tante amministrazioni comunali e provinciali.

Ragusa, 25-10-2013 CUB TRASPORTI

domenica 20 ottobre 2013

Cub Trasporti Ragusa - Incontro a Palermo sulle ferrovie: pochi passi avanti, permangono le preoccupazioni

Non si può essere ottimisti dopo l’ennesimo incontro palermitano di venerdì 18 ottobre, il quale, anziché rappresentare la prosecuzione naturale dei precedenti, e quindi un momento di approfondimento, si rivela la solita riunione in cui si espongono i problemi ad interlocutori ogni volta nuovi e a digiuno delle questioni poste. Se si eccettua l’ing. Cucinotta, di RFI.
Assenti l’ing. Costantino di Trenitalia e il dott. Arnone, direttore dell’assessorato alle infrastrutture; assenti (fatto molto grave) anche i sindaci di Modica e Gela, per quanto invitati.
La delegazione ragusana era rappresentata dal sindaco Piccitto e dall’assessore Campo, da Gurrieri, Ragusa e Costa della CUB Trasporti e da Distefano del comitato No Muro.
Mancando Trenitalia non si è potuto entrare nel merito del trasporto degli studenti pendolari e della richiesta di immissione di nuovi treni, e questo è un dato estremamente negativo.
La questione del PL di via Paestum è stata unificata con quella della metropolitana di superficie, argomento sul quale la delegazione ragusana si è spesa molto, insistendo perché si venga a conoscenza al più presto del progetto preliminare elaborato da RFI nel 2005, in modo da poterlo esaminare e fare “adottare” dalla Regione, per poterlo così farlo entrare nel novero delle opere da finanziare. Riscontriamo, dopo anni di silenzi, sforzi andati a vuoto e finti interessamenti, che la strada intrapresa potrebbe essere fruttuosa e portare Ragusa ad avere un sistema di mobilità sostenibile e alternativo d’avanguardia, non solo per i collegamenti urbani tra l’area sud della città ed il centro storico, ma anche tra i poli turistici di Ragusa Ibla e Donnafugata. Per questo non bisogna allentare la pressione, e prevedere al più presto una conferenza di servizio sulla metroferrovia.
La delegazione ha molto insistito presso l’ing. Cucinotta perché si sospendano i lavori di smantellamento dei binari e scambi della stazione di Comiso, previsti per il prossimo fine settimana. Qualora andassero in porto, non solo Comiso si troverebbe senza la stazione, ma l’intera linea subirebbe un sostanzioso depotenziamento nelle sue capacità di circolazione, vanificando così ogni progetto di potenziamento.
Su questa questione riscontriamo l’assurdo silenzio del sindaco e dell’amministrazione di Comiso, totalmente assente in queste settimane di continui allarmi. Sappiamo che la questione ferroviaria non è produttrice di consensi, e quindi può essere trascurata senza eccessivi contraccolpi, ma quando mai un’amministrazione assiste allo scippo di una infrastruttura del proprio territorio senza nemmeno provare a reagire?
La CUB Trasporti si ritiene moralmente impegnata ad impedire lo smantellamento di Comiso e per tutta la prossima settimana si adopererà per mettere in atto ogni tipo di iniziativa, senza trascurare l’eventuale blocco dei lavori, per salvare la stazione di Comiso.
Ragusa, 19-10-2013
Coordinamento provinciale CUB Trasporti


lunedì 17 giugno 2013

La difficile situazione delle ferrovie ragusane, la denuncia del Cub Trasporti e del Comitato della Ferrovia Iblea

Ragusa, 17 giugno 2013. Una campagna elettorale caratterizzata dall’inaugurazione dell’aeroporto di Comiso e dagli annunci dello sblocco dei finanziamenti per i nuovi lotti dell’autostrada Siracusa-Gela e per il raddoppio della Ragusa-Catania. Nessuna notizia sulla ferrovia, che rimane un tabù.
Ma mentre i nostri politici dormono o fingono di dormire, “lassù” qualcuno è ben sveglio e continua il lavoro sporco: avanzano le procedure per la vendita dello scalo merci di Ragusa; entra nel vivo la pianificazione della chiusura delle stazioni di Comiso e Acate, che verranno presto ridotte a pura linea, con la soppressione dei binari per gli incroci e le precedenze.
Il 7 marzo avevamo ottenuto un incontro con l’assessore Bartolotta per pianificare gli interventi sulla tratta Siracusa-Ragusa-Gela: trasporto studenti; blocco immediato della soppressione dei binari per incroci e precedenze, impedire la vendita degli scali merci, attivare le procedure per la metropolitana di superficie a Ragusa, avvio del treno del barocco. Era presente tutta la deputazione, che non si è però interessata per far partire il tavolo tecnico con RFI e Trenitalia, sui cui c’era l’impegno dell’assessore, per fare entrare nel vivo la discussione sulla nostra piattaforma. Più volte abbiamo richiesto ai deputati che si attivassero per fissare il tavolo; ci è stato anche promesso che si sarebbero riunito a Ragusa. Nulla è successo dal 7 marzo ad oggi: i 100 giorni della vergogna.
Il treno del barocco, annunciato come prossimo a partire dal 1° giugno al 30 agosto, si è rivelato un proclama elettorale, ovvero una presa per i fondelli. Lo abbiamo perso anche quest’anno.
Il trasporto studenti su treno per il quale ci siamo tanto spesi nel corso del 2012, avrebbe potuto decollare a settembre dello scorso anno; è finito anche quest’altro anno scolastico, e pare non interessi questa classe politica che, sia essa collocata al governo o all’opposizione, emana la stessa puzza di marcio doppiogiochismo. Siamo stanchi di questi soggetti, dei loro sorrisi e delle loro facce da circostanza; siamo stanchi di leggere le parole “ferrovia” e “metropolitana” nei programmi elettorali di gente che non ha voluto né la ferrovia né la metropolitana, che non si è spesa per questi obiettivi, nonostante gli impegni presi con la CUB, con i ferrovieri e con i cittadini.
Aprire l’aeroporto di Comiso e chiudere la stazione è da folli! Non guardare al di là del proprio naso e non capire che non c’è domani senza una mobilità ecocompatibile e pubblica, è da orbi.
La lotta non si ferma; cambia solo direzione. Il tempo ci darà ragione.
Venerdì 28 giugno, nel primo anniversario dell’inaugurazione della fermata della metropolitana di via Colajanni, verrà inaugurata la fermata della metropolitana di piazza Poste. Questa provocazione non è rivolta ai sordi della politica, ma ai cittadini stanchi di subire la prepotenza di una classe dirigente responsabile del disastro sociale e culturale in cui siamo immersi e da cui vogliamo uscire. Concludiamo con un passaggio, dall’assemblea del 5 gennaio 2002 presso la stazione di Ragusa, convocata dalla CUB contro la soppressione di 7 treni, del macchinista Giuseppe Costa: "Questa classe politica potrebbe essere ricordata sui libri di storia solo per la
cancellazione della ferrovia, simbolo di cultura, civiltà, progresso, sviluppo". 
Coordinamento provinciale CUB Trasporti
Comitato per il rilancio della ferrovia iblea

venerdì 19 aprile 2013

Vertenza ferrovie Ragusa, deraglia a Palermo

Vertenza ferrovie Ragusa, deraglia a Palermo
Lettera aperta ai deputati regionali: On.li Assenza, Di Giacomo, Dipasquale, Ferreri, Ragusa e al Commissario provinciale Giovanni Scarso

Il 7 marzo eravamo riusciti finalmente ad avere un incontro a Palermo, presso l’assessorato regionale alle infrastrutture e trasporti, nel corso del quale la nostra delegazione ha esposto i 5 punti delle rivendicazioni da tempo sul tappeto. In ordine di urgenza erano:

1)   Programmazione del trasporto studenti via ferrovie, con predisposizione di corsette urbane dalla stazione di Modica agli istituti scolastici della città; problema aggravatosi con la crisi dell’AST. E’ stato ricordato che le famiglie si stanno finanziando un trasporto su gomma di tipo privato da Vittoria e Comiso, abusivo (in quanto la ditta non è concessionaria della tratta), e non hanno nemmeno diritto al rimborso regionale. Visto il tempo perso su questo tema (praticamente ci lavoriamo dal mese di gennaio 2012), sarebbe stato auspicabile mettere la parola “fine” coinvolgendo l’AST per le corsette, e arrivare con delle certezze al prossimo anno scolastico.
2)   Bloccare lo smantellamento dei deviatoi di una serie di stazioni, che assicurano il collegamento tra il primo e il secondo binario, con conseguente soppressione del secondo binario e abolizione della stazione. Questo aumenterà le distanze tra le stazioni dove si potranno effettuare incroci e precedenze, necessari a far funzionare la circolazione dei treni sulla nostra linea a binario unico, e depotenzierà la circolazione dei treni, impedendo l’auspicato incremento del loro numero. Operazione già eseguita a Genisi e Butera, e già programmata in altri impianti, fra cui Comiso.
3)   Attivazione delle procedure per la progettazione definitiva della metropolitana di superficie a Ragusa, il cui studio di fattibilità risale al 1995! E’ stato spiegato che questo progetto è reso possibile dal fatto che la città di Ragusa è attraversata per ben 17 km dalla linea ferrata, e che, quindi, questa va solo adattata con apposite fermate ad uso metropolitano.
4)   Evitare la vendita delle aree degli scali merci ubicati nelle diverse città della provincia toccate dalla linea ferroviaria.
5)   Riattivazione del “treno del barocco”, esperienza positiva attuata con il contributo di Regione, province di Siracusa e Ragusa, e comuni di Ragusa, Modica, Scicli, Noto e Siracusa, non effettuato nel 2012 per il venire meno dell’apporto finanziario della Regione.

Come ricorderete ci siamo lasciati a Palermo con un impegno dell’Assessore Bartolotta a convocare due tavoli operativi: uno per i primi 4 punti, alla presenza anche di RFI, Trenitalia e AST (limitatamente alla questione di cui al punto 1), e un secondo specifico sul “treno del barocco”, alla presenza anche degli assessori al turismo e ai beni culturali.
Ebbene, 40 giorni dopo, è stato convocato un incontro solo sul punto 5, per mercoledì 17, al quale sono stati invitati gli enti interessati, mentre noi della CUB Trasporti e del Comitato per il rilancio delle ferrovie iblee no; e questo dopo una serie di pressioni, di cui si è fatto portavoce – in maniera chiaramente inadeguata - l’on. Nello Dipasquale. Evidentemente queste pressioni non sono state sufficienti a portare l’assessorato a discutere dei punti nevralgici della vertenza; l’assessore, che il 7 marzo aveva mostrato una certa disponibilità, è stato sicuramente “annebbiato” da quel sistema radicato nel suo ufficio, che da anni nega al territorio ibleo una ferrovia moderna al passo coi tempi.
Quindi. dobbiamo rilevare come le questioni urgenti siano slittate sine die, e questo è un fatto gravissimo, perché siamo alla fine del secondo anno scolastico senza che si sia attuata una programmazione del trasporto studenti su ferrovia; e non si è fatto nessun passo per bloccare la messa fuori uso dei secondi binari delle stazioni intermedie.
Perciò vi chiediamo: qual è stato il vostro ruolo dal 7 marzo ad oggi? Quale forma di pressing sull’assessorato avete esercitato? Credete veramente in questa battaglia?
Queste domande sono lecite perché se si fosse agito con forza e unità nel giro di pochi giorni avremmo dovuto avere un tavolo operativo sui punti centrali e più urgenti della vertenza, anziché uno, tardivo, sull’ultimo punto. E in quella sede sbattere i pugni per avere quello che ci spetta e che da anni ci viene tolto e negato. Invece paghiamo lo scotto della vostra assenza.
Vista la specificità di questa vertenza, irta di difficoltà, ci saremmo aspettati un impegno adeguato, anziché il vostro lungo silenzio.
C’è solo un modo per rimediare: ottenere entro brevissimo tempo un tavolo operativo presso l’assessorato, con tutti i soggetti interessati, per fare nascere un percorso di effettiva considerazione della nostra realtà ferroviaria attraverso interventi di rilancio e potenziamento, come da tempo indicato non solo dalla scrivente, ma da assemblee, consigli comunali, e dalla commissione provinciale sulla mobilità.
Cordiali saluti
Per il coordinamento provinciale CUB Trasporti
Pippo Gurrieri

mercoledì 20 marzo 2013

Ferrovie ragusane fra tagli, incertezze e sbarre sollevate. L'ultimo treno passa da Palermo

Il 26 marzo sarà confronto con l'assessore Bartolotta a decidere il destino delle tratte ragusane.
La provincia di Ragusa, i suoi cittadini e le istituzioni locali, stanno per giocarsi l'ultima carta utile per bloccare lo smantellamento della rete ferroviaria iblea. Il processo, iniziato molti anni fa, è ormai giunto alla fase finale.
Il confronto con l'assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti Sebastiano Bartolotta, fissato per il prossimo 26 marzo, a Palermo, rappresenta, forse, l'ultima occasione buona, per tentare di ottenere un cambio di marcia da Rete ferroviaria italiana e Trenitalia. L'assessore Bartolotta, durante la riunione che si è tenuta a palazzo d'Orleans il 6 marzo scorso, confronto sollecitato dalla Cub Trasporti iblea, dalla deputazione regionale e dai rappresentanti del comitato provinciale di mobilità, ha assicurato che al vertice del 26 sarebbe stato presente anche un rappresentante di Rfi. Rete ferroviaria italiana è, infatti, il nostro principale interlocutore se si pensa che in provincia di Ragusa la società ferroviaria, così come sta facendo in altre parti della Sicilia e d'Italia (dove insistono i cosidetti "rami secchi"), sta addirittura cercando di vendere gli scali merci. "Immaginate che la sub società collegata a Rfi, che si chiama "Servizi urbani srl" - spiega il portavoce della Cub Trasporti, Pippo Gurrieri - riesca a vendere uno o tutti! gli scali merci ferroviari presenti in provincia di Ragusa: allora il privato acquirente potrà farci quello che vuole, anche costruire palazzine, cementificare laddove ci sono i binari". Lo scenario che ipotizza Gurrieri non è impossibile. L'unico modo per evitare che, ad esempio, si cementifichi nelle aree dove insistono gli scali merci, è imporre il divieto di cambiare la destinazione d'uso delle aree stesse. "Su questo punto l'assessore Bartolotta è stato chiaro - afferma Gurrieri - dato che è in atto questo piano di vendita, solo i Comuni possono tutelare le aree in questione, rendendo impossibile il cambio di destinazione d'uso". In quasi tutti i Comuni della provincia di Ragusa sono presenti gli scali merci (anche se, da anni, molti sono stati dismessi): la vendita di queste aree snaturerebbe la funzione delle ferrovie stesse. Un'altra strategia che è in atto e che di fatto dimostra che si stanno compiendo le ultime tappe dello smantellamento è il processo di eliminazione dei secondi binari. Due mesi fa è stato eliminato il secondo binario in coincidenza della ferma Ginisi. Da una settimana è stato bloccato il secondo binario a Comiso.
"La situazione di Comiso è provvisoria e non definitiva - afferma Gurrieri - in quanto il secondo binario è stato bloccato per mancanza di manutenzione, manutenzione che non è stata eseguita per mancanza di soldi: ma il problema serio è che c'è in itinere il progetto definitivo di smantellamento del secondo binario di Comiso". Questo progetto interessa anche il secondo binario di Acate. Eliminare, così come è già stato fatto a Ginisi, il secondo binario, significa ridurre ulteriormente la velocità dei treni (che sulla tratta iblea è già ridotta rispetto ad altre tratte ferroviarie). "Attualmente vi sono i cosiddetti scambi e incroci, secondo una media di uno ogni 15 chilometri, che in alcuni punti, come tra Comiso e Vittoria, si riduce a 7 - conclude Gurrieri - mentre, eliminando il secondo binario, questi punti di scambio si ridurrebbero drasticamente, cioè ce ne sarebbe uno ogni trenta chilometri.
Rossella Schembri 
La Sicilia - Lunedì 18 Marzo 2013 Ragusa Pagina 45

giovedì 14 marzo 2013

Mentre a Palermo si discute della ferrovia iblea, a Comiso RFI decide di interrompere il secondo binario.

Per non spendere qualche migliaio di euro per la manutenzione al secondo binario della stazione di Comiso, RFI ha deciso di annullarlo, immobilizzando lo scambio che consente il transito tra il primo e il secondo binario.
Il binario soffriva di “carenze strutturali” e necessitava di un intervento manutentivo per il quale non si sono trovate le somme necessarie. Del resto, se non si cercano, non si troveranno mai. Ma è assurdo che per una cifra irrisoria si inibisca la circolazione dei treni sul secondo binario, impedendo così che la stazione di Comiso possa essere sede di incroci e precedenze, necessarie alla circolazione dei treni.
Ancora una volta la nostra tratta ferroviaria è considerata un “ramo secco” su cui non vale la pena di investire neanche quelle modeste somme necessarie all’ordinaria amministrazione.
Del resto Comiso è già inserito nel piano di smantellamento dei deviatoi che assicurano il transito dal primo al secondo binario, fatto gravissimo, già attuato a Genisi e a Butera, che porterà – se attuato sino in fondo – al depotenziamento della circolazione dei treni sulla linea e al rallentamento dei treni che già vi circolano. Non solo: ma nella prevista manutenzione dei binari della linea, l’inutilizzabilità del secondo binario creerà non pochi problemi per il ricovero dei mezzi del cantiere, che dovranno essere trasferiti giornalmente lontano dalla città casmenea durante le pause dal lavoro. Tutto questo, però. Sembra non interessare RFI.
Contro questa prospettiva la CUB Trasporti da tempo si sta muovendo, e il punto è stato inseriti tra quelli discussi il 7 marzo scorso a Palermo con l’assessore Bartolotta, e verrà approfondito proprio con i vertici di RFI e Trenitalia nel corso del prossimo incontro fissato per il 26 marzo. La deputazione iblea dovrebbe vigilare affinché questi provvedimenti non venissero presi, ed è invitata ad intervenire sin da ora per far riaprire il secondo binario della stazione di Comiso.
Ragusa, 14-3-2013 - Coordinamento provinciale CUB Trasporti