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martedì 28 ottobre 2014

Smantellamento binari, Spataro blocca i lavori

Comiso. Sventato, per la seconda volta, il tentativo di smantellamento della stazione ferrovia casmenea. L'episodio, portato alla luce dalla Cub Trasporti, si è verificato qualche giorno fa, quando la ditta appaltatrice, scortata da dipendenti di Rfi, si è presentata alla stazione di Comiso per asportare le rotaie e lo scambio di collegamento tra primo e secondo binario. Il tentativo non è andato in porto perché il sindaco Spataro si è messo di traverso, convincendo il direttore di Rfi, esattamente come un anno fa, a sospendere per la seconda volta l'intervento. Al primo cittadino comisano, il plauso della Cub Trasporti. "La presa di posizione del sindaco Spataro - commenta il coordinamento provinciale della Cub - è in linea con quanto da anni andiamo dicendo ai sindaci: sono i comuni i veri proprietari degli impianti ferroviari insistenti sui loro territori, e gli amministratori hanno il dovere di difenderli e farli funzionari, contro qualsiasi pretesa esterna di smantellarli".
Per la Cub, se da un lato la natura giuridica di Rfi, una Spa a totale proprietà pubblica, definisce il suo ruolo di ente preposto all'attività di manutenzione e potenziamento della rete ferroviaria, dall'altro, tale gestione, dev'essere sottoposta al controllo degli enti territoriali.
L. F. - La Sicilia -
Domenica 26 Ottobre 2014 RG Provincia Pagina 34

domenica 24 novembre 2013

Punta Raisi. Grazie all'opera dell'assessore alle Infrastrutture, l'Ue promuove lo scalo nella rete transeuropea

Bartolotta: «Polo aeroportuale con Trapani»
Per il secondo anno consecutivo l'aeroporto di Palermo «Falcone e Borsellino» è stato promosso da Bruxelles come scalo di prima fascia, nonché inserito fra i 10 scali italiani (insieme a Milano Linate e Malpensa, Bergamo Orio al Serio, Torino, Venezia, Bologna, Genova, Roma Fiumicino e Napoli) che compongono la «Core Network Ten-T», ovvero la Rete Trans-Europea dei Trasporti «Scandinavia-Mediterraneo».
Un risultato straordinario, ottenuto non solo grazie ai numeri che gravitano attorno a Punta Raisi, ma anche all'input dell'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta: «Sì, avevo appoggiato questa promozione internazionale e sono contento per Palermo, che si conferma ancora una volta leader aeroportuale in Sicilia. Certo - ha ammesso -, mi dispiace per la bocciatura dello scalo di Fontanarossa che invece resta declassata alla "Comprehensive Network". Stiamo tentando di farla inserire nel Piano nazionale Trasporti grazie all'interlocuzione con Roma. Ci sono buone speranze, aspettiamo risposte dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. Il nostro obiettivo è creare integrazione fra 2 poli: quello orientale, con Catania e Comiso, e quello occidentale con Palermo e Trapani. Non sono poli in competizione, ma si integreranno a vicenda per una intermodalità strategica. Palermo e Catania giocano un ruolo decisivo».
Tutto ciò andrà a vantaggio dei passeggeri, poiché i due poli aeroportuali interagiranno per incrementare i servizi dell'utenza. «Penso, ad esempio - ha aggiunto l'assessore - al caso di Trapani: Birgi non è in competizione con Palermo, poiché le low-cost permettono un mercato che non contrasta con Punta Raisi. Allo stesso tempo, ho proposto lo scalo di Comiso come aeroporto-cargo, l'unico del Sud Italia per il traffico merci. Ciò andrà a vantaggio anche del futuro interporto di Termini Imerese», i cui lavori partiranno a metà 2014. Mentre vengono considerati «indispensabili per la continuità territoriale» gli aeroporti siciliani di Lampedusa e Pantelleria.
Tornando al voto con cui il Parlamento Europeo ha confermato per il secondo anno consecutivo lo scalo di Punta Raisi nella «Ten-T» e nel «Piano Cef» (Connecting Europe Facility - Infrastrutture per collegare l'Europa), secondo il sindaco Leoluca Orlando questo «è un grande! riconoscimento e rappresenta al tempo stesso una grande opportunità poiché - ha dichiarato il primo cittadino - renderà possibile accedere ad importanti cofinanziamenti comunitari per gli interventi strutturali, indispensabili nell'ottica di una strutturazione metropolitana e sovrametropolitana».
A confermarlo è lo stesso Bartolotta: «Il riconoscimento di Bruxelles avvalora ipotesi di sviluppo ulteriori. Rappresenta una priorità per reperire risorse ministeriali e quelle provenienti dall'Unione Europea con la futura programmazione 2014-2020». Ma allo stesso tempo, ha precisato Orlando, «questo importante riconoscimento, che è la certificazione di quanto già deciso dal governo nazionale a febbraio con l'inserimento di Punta Raisi nella "top-ten" degli aeroporti strategici, offre ulteriori argomenti per un processo di privatizzazione in corso che deve essere garante di adeguati corrispettivi per la cessione delle quote pubbliche». È d'accordo anche l'assessore Bartolotta, il quale afferma che «sicuramente adesso lo scalo di Palermo risulta più appetibile per gli investitori privati. Ciò va al di là delle strategie governative. Le possibilità di mercato - ha concluso - ora ci sono tutte».
Davide Guarcello - La Sicilia - Sabato 23 Novembre 2013 Prima Palermo Pagina 29 

domenica 20 ottobre 2013

Cub Trasporti Ragusa - Incontro a Palermo sulle ferrovie: pochi passi avanti, permangono le preoccupazioni

Non si può essere ottimisti dopo l’ennesimo incontro palermitano di venerdì 18 ottobre, il quale, anziché rappresentare la prosecuzione naturale dei precedenti, e quindi un momento di approfondimento, si rivela la solita riunione in cui si espongono i problemi ad interlocutori ogni volta nuovi e a digiuno delle questioni poste. Se si eccettua l’ing. Cucinotta, di RFI.
Assenti l’ing. Costantino di Trenitalia e il dott. Arnone, direttore dell’assessorato alle infrastrutture; assenti (fatto molto grave) anche i sindaci di Modica e Gela, per quanto invitati.
La delegazione ragusana era rappresentata dal sindaco Piccitto e dall’assessore Campo, da Gurrieri, Ragusa e Costa della CUB Trasporti e da Distefano del comitato No Muro.
Mancando Trenitalia non si è potuto entrare nel merito del trasporto degli studenti pendolari e della richiesta di immissione di nuovi treni, e questo è un dato estremamente negativo.
La questione del PL di via Paestum è stata unificata con quella della metropolitana di superficie, argomento sul quale la delegazione ragusana si è spesa molto, insistendo perché si venga a conoscenza al più presto del progetto preliminare elaborato da RFI nel 2005, in modo da poterlo esaminare e fare “adottare” dalla Regione, per poterlo così farlo entrare nel novero delle opere da finanziare. Riscontriamo, dopo anni di silenzi, sforzi andati a vuoto e finti interessamenti, che la strada intrapresa potrebbe essere fruttuosa e portare Ragusa ad avere un sistema di mobilità sostenibile e alternativo d’avanguardia, non solo per i collegamenti urbani tra l’area sud della città ed il centro storico, ma anche tra i poli turistici di Ragusa Ibla e Donnafugata. Per questo non bisogna allentare la pressione, e prevedere al più presto una conferenza di servizio sulla metroferrovia.
La delegazione ha molto insistito presso l’ing. Cucinotta perché si sospendano i lavori di smantellamento dei binari e scambi della stazione di Comiso, previsti per il prossimo fine settimana. Qualora andassero in porto, non solo Comiso si troverebbe senza la stazione, ma l’intera linea subirebbe un sostanzioso depotenziamento nelle sue capacità di circolazione, vanificando così ogni progetto di potenziamento.
Su questa questione riscontriamo l’assurdo silenzio del sindaco e dell’amministrazione di Comiso, totalmente assente in queste settimane di continui allarmi. Sappiamo che la questione ferroviaria non è produttrice di consensi, e quindi può essere trascurata senza eccessivi contraccolpi, ma quando mai un’amministrazione assiste allo scippo di una infrastruttura del proprio territorio senza nemmeno provare a reagire?
La CUB Trasporti si ritiene moralmente impegnata ad impedire lo smantellamento di Comiso e per tutta la prossima settimana si adopererà per mettere in atto ogni tipo di iniziativa, senza trascurare l’eventuale blocco dei lavori, per salvare la stazione di Comiso.
Ragusa, 19-10-2013
Coordinamento provinciale CUB Trasporti


lunedì 12 agosto 2013

Comiso ore 18, atterra il primo aereo di linea

Emozione e festa per l'arrivo del volo da Ciampino con 189 passeggeri, ripartito 48 minuti dopo con 109 a bordo.
Accolto dall'arco d'acqua creato dai vigili del fuoco. «Adesso puntiamo a collegamenti con Milano o Bergamo»
Lo sbarco dei passeggeri dal volo Ryanair in arrivo da Ciampino. 
Comiso. E' stato un "water cannon", ovvero un suggestivo arco d'acqua creato dalle pompe dei Vigili del Fuoco, a tenere a battesimo il primo volo di linea del "Vincenzo Magliocco". Il Boeing 737-800 della Ryanair proveniente da Roma-Ciampino è atterrato ieri pomeriggio a Comiso.
Alle ore 18 in punto, dieci minuti prima di quanto fissato nella tabella di marcia, il grosso velivolo della compagnia irlandese ha toccato la pista del neonato scalo comisano. A bordo c'erano 189 passeggeri. Lo stesso velivolo è ripartito 48 minuti dopo, facendo un percorso inverso: portando, cioè, nella capitale 109 passeggeri provenienti da Ragusa ma anche da altre province limitrofe.

Ad accogliere i turisti a Comiso, un carretto siciliano, insieme ad un gruppo di figuranti, per un "picture moment", ovvero una foto folkloristica richiesta da Ryanair che la inserirà nel suo sito on line per fare pubblicità al Magliocco in tutto il mondo.
È la prima delle tre rotte che la compagnia irlandese leader delle low cost avvierà a Comiso. A settembre saranno inaugurate le tratte Comiso-Bruxelles Charleroi (dal 17) e Comiso-Londra Stansted (dal 18). Nel frattempo, si lavora per implementare il traffico aereo chiudendo al più presto i contratti con nuovi vettori.
«La priorità della società di gestione - ha commentato Rosario Dibennardo, presidente della Soaco - è aprire una tratta col Nord Italia, che sia Milano Malpensa o Linate, o Bergamo. Poi aggiungeremo altri voli low cost. abbiamo trattative con molte compagnie low cost, oltre alla compagnia di bandiera Airone che speriamo si convinca presto ad operare su Comiso».
Le interlocuzioni proseguono anche per la charteristica, come con Turkish Airline.
L'aeroporto di Comiso è stato inaugurato, non senza polemiche (per via dell'assenza degli aeromobili), il 30 maggio scorso. In questi due mesi lo scalo comisano ha attraversato una fase di rodaggio. Numerosi sono stati i piccoli aeromobili privati che sono atterrati sulla sua pista. Ma al Magliocco sono state gestite anche le emergenze, come l'arrivo di due aeromobili di Mistral Air carichi di migranti provenienti da Lampedusa e diretti al centro di accoglienza di Pozzallo.
Il primo banco di prova per la società di gestione l'ha fornito, venerdì scorso, l'arrivo del Boeing della Transavia, proveniente da Parigi. Si è trattato del primo dei voli charter che la compagnia francese effettuerà fino al 18 ottobre scorso.
Salvo Reitano è uno degli addetti all'handling della Soaco. «Fino ad oggi - ha spiegato - abbiamo fatto handling solo con piccoli aeromobili privati, adesso inizia la fase di operatività vera e propria. In questi mesi ci siamo formati, abbiamo fatto i corsi e ottenuto la certificazione Enac. Questo periodo di formazione è stato molto utile».
Da ieri è terminata la fase di rodaggio, il Magliocco si è dimostrato una macchina ben oleata che ha saputo gestire al meglio il primo volo di linea. La società di gestione ha raggiunto il primo dei suoi obiettivi, frutto di un lavoro certosino portato avanti in questi anni dalla dirigenza della Soaco e del suo Cda. Un compito non semplice se si considera che il Magliocco è il primo aeroporto che apre in Italia dal dopoguerra ad oggi, da quando esiste Enac.
«Oserei dire che sono quasi commosso - ha commentato ieri pomeriggio Vincenzo Fusco, direttore Enac Catania -. Fino a poco tempo fa pochi ci credevano, adesso è una realtà».
Lucia Fava – La Sicilia - Giovedì 08 Agosto 2013 I FATTI, pagina 10

mercoledì 24 luglio 2013

Crocetta: «Faremo una compagnia aerea siciliana» Trasporti. «I siciliani non possono dipendere dall'Alitalia»

Spezzare il monopolio.
«L'Alitalia non può sfruttarci»
«Sarà l'Ast, cioè Azienda siciliana trasporti»
«E' un'idea forte, ora dobbiamo realizzarla»
Vittoria. L'annuncio è importante, da lasciare sorpresi: «La Regione avrà una sua compagnia aerea low cost con il nome e la struttura dell'Ast, Azienda siciliana trasporti. Così spezzeremo il monopolio dell'Alitalia che sta spennando i siciliani». Il presidente Crocetta lo ha detto ieri nella sua visita a Vittoria (che tra l'altro sarà zona franca urbana). E il suo intervento è in sintonia con la campagna del nostro giornale contro il caro tariffe della compagnia di bandiera. Crocetta ha detto basta: la Sicilia deve tornare a volare attraverso l'Ast, l'azienda pubblica trasporti controllata dalla Regione siciliana e attualmente guidata dal prof. Dario Lo Bosco. «Presto opererà negli aeroporti siciliani a cominciare da Comiso con voli low cost. Firmerò in settimana la delibera per aprire all'Ast il mercato del trasporto aereo».
Ma se la Regione ha problemi economici come farà a sopportare l'onere di una compagnia di bandiera siciliana?
«Ma non ci vogliono molti soldi perché l'Ast ha già una sua struttura di base radicata nel territorio. Si affittano gli aerei e si parte, come fece Wind Jet che si è rovinata perché è andata dietro all'Alitalia che alla fine l'ha buttata giù».
La concorrenza sui cieli europei, e in particolare italiani, è fortissima. Ryanair e Easy Jet hanno una potenza di fuoco impressionante. La compagnia siciliana rischierebbe di andare subito in rosso.
«Ma noi abbiamo il dovere di crederci per non dipendere dagli altri e renderci autosufficienti. L'ideale sarebbe fare come Malta che ha sua sua compagnia, l'Air Malta. Anche l'esempio di Wind Jet serve a non commettere errori. La compagnia di Pulvirenti ha servito la Sicilia per oltre dieci anni trasportando milioni e milioni di passeggeri, soltanto in ultimo si è trovata con le spalle al muro e chi doveva porgergli una mano alla fine gli ha dato una pedata nel sedere. Questa compagnia dobbiamo farla perché i siciliani sono 5 milioni, non hanno autostrade, non hanno treni veloci, non hanno nulla per muoversi velocemente, almeno creiamo la compagnia aerea siciliana. La chiameremo Ast, o forse Trinacria, o qualcosa del genere, poi vedremo».
Ma se si partisse con il piede sbagliato che succederebbe?
«Semplice, restituiamo gli aerei presi in affitto e non ci perdiamo soldi. Ma partiremo comunque con le spalle coperte, nel senso che vedremo la situazione, sentiremo gli esperti, valuteremo come e quando muoverci, non andremo all'avventura. Oggi ho espresso una mia ferma determinazione, ora dobbiamo studiare come metterla in pratica».
Queste dichiarazioni sono state fatte a Vittoria, cioè nell'area di Comiso. C'è l'idea che la compagnia siciliana possa servire soprattutto al nuovo aeroporto di Comiso.
«In qualche modo è così perché la Sicilia del sud-est è bellissima, anche ben strutturata, ha solo bisogno di essere potenziata per potersi muovere, non dimentichiamo che quella di Ragusa è l'unica provincia che non ha ancora un solo chilometro di autostrada. E comunque Comiso può servire anche in caso di cenere dell'Etna sulla pista di Fontanarossa».
Il mercato siciliano è quello più redditizio. Proprio ieri «La Sicilia» ha scritto che bisogna rovesciare il ragionamento perché non è la Sicilia che ha bisogno dell'Alitalia, bensì è vero il contrario, è l'Alitalia che ha bisogno della Sicilia. Può darsi che Alitalia abbassi le tariffe per indurre la Regione a desistere.
«Calma. Come ci si può fidare di una compagnia come l'Alitalia che ha necessità di bilancio e che al momento opportuno può rialzare le tariffe a proprio piacimento? Non abbiamo nessuna garanzia e quindi abbiamo il dovere di continuare sulla nostra strada. E' da più di mezzo secolo che Alitalia viene a fare cassa in Sicilia e i siciliani hanno sempre pagato caro il trasporto aereo, senza avere la riduzione concessa ai sardi e senza nessuno sconto legato alla continuità territoriale. Il mercato è fortemente competitivo, ma dobbiamo dimostrare di potercela fare da soli. Se c'è riuscita tanto a lungo Wind Jet perché non dobbiamo ritentare? E' una sfida che dobbiamo sostenere per il futuro dei siciliani. Tra l'altro aiutiamo a risolvere un altro problema».
Quale?
«Quello del turismo. Perché Malta, che ha appena 420 mila abitanti, va così forte sul piano turistico? Perché ha una compagnia aerea che porta a Malta un imponente flusso di vacanzieri che in qualche modo vengono fidelizzati. Noi dobbiamo creare qualcosa del genere per portare più visitatori possibili in Sicilia. Possiamo vivere di turismo se i collegamenti aerei sono numerosi e a basso costo. I turisti in Sicilia non arrivano a causa delle tariffe alte, né possiamo incentivare questi voli perché per l'Unione europea sono aiuti di Stato. In conclusione, abbiamo il dovere di puntare ad una compagnia aerea siciliana, così possiamo farci la nostra barba senza dover ricorrere a un barbiere».

Tony Zermo – La Sicilia - Martedì 23 Luglio 2013 - Il Fatto, pagina 2

Il presidente dell'Ast, Dario Lo Bosco, chiarisce il senso delle dichiarazioni del governatore

Palermo. Il presidente dell'Ast, Dario Lo Bosco, chiarisce il senso delle dichiarazioni del governatore Rosario Crocetta: «L'Ast non diventerà una nuova compagnia aerea - spiega Lo Bosco -. Il gruppo Ast, semmai, essendo interamente partecipato dalla Regione, interverrà con tutte le proprie competenze per coordinare lo sviluppo di un sistema di trasporti integrati capace di offrire servizi completi ai turisti in arrivo all'aeroporto di Comiso, affinchè l'intera Sicilia Sud-Orientale sia servita in maniera ottimale e possa inserirsi adeguatamente nei circuiti internazionali».
Il primo passo, secondo Lo Bosco, riguarda l'Ast che si occupa di autolinee di trasporto passeggeri su gomma: «Attiveremo nuovi collegamenti in pullman fra l'aeroporto di Comiso e le altre città, affinchè i turisti che atterrano in questo scalo abbiano la possibilità di muoversi agevolmente e di raggiungere tutte le principali mete dell'Isola. Altrimenti, se da Comiso non si può andare da nessuna parte, resta uno scalo morto e poco appetibile».
Il presidente dell'Ast si sofferma poi sulla parte relativa ai collegamenti aerei: «Ast Aeroservizi, società controllata dall'Ast e quindi interamente a capitale regionale, che in atto gestisce l'aeroporto di Lampedusa, si occuperà del coordinamento di tutti i vettori low cost su Comiso, in sinergia con l'aeroporto di Catania, per fare crescere entrambi gli scali incrementando i collegamenti e facendo sì che a questi si aggiungano anche i trasporti intermodali (ferroviari, stradali e marittimi) che rendano possibile una completa capacità di viaggiare per tutto il distretto centrale e sud-orientale dell'Isola».
Il presidente dell'Ast affronterà, infine, sempre per Comiso, «la questione della dichiarazione di aeroporto di terzo livello, grazie alla quale si potranno attivare collegamenti aerei regionali e di breve gittata, al fine di assicurare la continuità territoriale a chi atterra qui. Da questo scalo, in sostanza, deve essere possibile per un passeggero proseguire su un altro volo verso altre città italiane e dell'area mediterranea. In sintesi, le mete non raggiungibili in coincidenza da Catania devono potere essere servite da Comiso».
michele guccione -
La Sicilia - Martedì 23 Luglio 2013 Il Fatto, pagina 2

L'Ast "vola", ma è senza benzina. Perplessità sull'operazione. Crocetta: «Ma non comprerà aerei».

Stancheris: «Comiso, piano industriale di Pulvirenti»
Comiso. Far volare l'Ast? Qualcuno dell'entourage della giunta regionale itinerante - con rispetto parlando - l'ha definita «una crocettata di mezz'estate». Eppure l'effetto-choc della proposta del governatore Rosario Crocetta - voli low cost affidati all'Azienda siciliana trasporti «per vincere il ricatto di Alitalia che fa pagare ai siciliani 400 euro per un biglietto di sola andata per Roma» - ha già fatto centro a metà mattinata. Il presidente stuzzica subito la curiosità dei giornalisti annunciando «una notizia bomba che ho il piacere di dare nella terra iblea che si attende sviluppo dall'aeroporto di Comiso». E poi dà una definizione come se volesse consegnare questa giornata ai libri di storia della Sicilia: «Questo è un atto rivoluzionario e insurrezionale, un esempio vero di autonomismo in difesa dei cittadini».
Ma una cosa è l'annuncio e un'altra è la messa in pratica della rivoluzione "aerea" di Crocetta. Il punto è: come si fa a mettere le ali all'Ast, una partecipata regionale con un bilancio-colabrodo (anche ma non soltanto per i debiti della stessa Regione), tanto più in un mercato, quello delle compagnie low cost, che sforna fallimenti uno dietro l'altro? Il presidente, appena sceso nella piazza del municipio di Comiso, sostiene che «l'Ast non deve certo comprare aerei e poi è il momento di mettere "in bonis" una società, che ha sofferto anche perché i precedenti amministratori regionali le hanno dato le corse più scarse per affidare quelle più produttive ai privati, mentre noi dobbiamo invertire questa tendenza».
Ma non sono pochi a dubitare della fattibilità dell'operazione. La persona che avrebbe la più diretta competenza in materia - l'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta - si sfila elegantemente dall'imbarazzo di spiegare come mettere le ali all'Ast con un «la questione è gestita direttamente dal presidente, che ha lanciato l'idea e che la seguirà in prima linea nei prossimi giorni, con il nostro sostegno». E infatti oggi alle 18 ci sarà un incontro fra i componenti della giunta regionale interessati al progetto («praticamente quasi tutti», ridacchia Crocetta) e i vertici dell'Ast. «In effetti - ammette l'assessore regionale al Turismo, Michela Stancheris - questa può essere la chiave di volta per rilanciare il turismo, incrementando soprattutto le presenze degli italiani, spesso spaventati dalle inarrivabili tariffe dei voli da e per la Sicilia».
Agli "azzeccanumeri" - in testa l'assessore all'Economia, Luca Bianchi - il compito di capire come far decollare un carrozzone che aveva accumulato il credito record di 48,6 milioni da Palazzo d'Orléans e che a inizio del 2013 aveva 40 vetture ferme per mancanza di manutenzione, i lavoratori pagati con difficoltà e i creditori (Bnl, soprattutto, ma anche i fornitori di gasolio e manutenzioni) alle calcagna.
E allora come si concilia tutto ciò con l'annuncio di Crocetta («vogliamo fare presto e bene») sull'imminenza dell'operazione Ast? Una chiave di lettura, suggestiva e allo stesso tempo realistica, la fornisce l'assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri: «Potrebbe essere una provocazione positiva, un atto clamoroso che innesca un meccanismo virtuoso. In questo modo il presidente Crocetta ha innanzitutto messo in mora Alitalia e le principali compagnie su un problema reale, che è quello delle tariffe. Io sono convinta che Crocetta voglia andare in fondo a questa storia, ma è già un risultato aver dato un segnale chiaro alle compagnie, che adesso sono costrette a prendere in considerazione la denuncia della Regione, magari sedendo al tavolo col governatore. E poi è anche un messaggio agli imprenditori nazionali e non solo: in Sicilia c'è qualcosa che si sta muovendo. E non è detto che la low cost debba essere soltanto a totale capitale pubblico». Tanto più che l'assessore Stancheris rivela «un piano industriale che l'ex presidente di WindJet, Pulvirenti, ha presentato per Comiso, un documento che vorrei leggere al più presto».
Ma c'è chi - come il capogruppo del Movimento 5 Stelle all'Ars, Giancarlo Cancelleri - è piuttosto dubbioso: «Non vorrei che quest'ennesimo annuncio a effetto del presidente nascondesse la replica del "modello Alitalia" in salsa siciliana, con Crocetta nei panni di Berlusconi e un paio di suoi amici di Confindustria Sicilia nelle vesti di Colaninno. Magari con i privati che prendono il meglio della società per fare affari, mentre i debiti della "bad company" finiscono tutti sul groppone dei siciliani».
Mario Barresi – La Sicilia -
Martedì 23 Luglio 2013 - Il Fatto, pagina 3
twitter: @MarioBarresi

lunedì 15 luglio 2013

Crocetta: scardinare il monopolio Alitalia. Sotto accusa le tariffe dell’Alitalia per i collegamenti con la Sicilia.

«Ci vuole una compagnia di bandiera siciliana: ci sono contatti».
La gestione degli scali sia autosufficiente «Incontrerò i dirigenti della compagnia di bandiera. Se non si convincono sarò costretto a porre il problema al governo nazionale»
E' una battaglia quasi disperata, questa contro il caro tariffe Alitalia. Fornisco l'ultimo dato: venerdì scorso tutti i voli Roma-Catania non prenotati in anticipo costavano da 390 a 408 euro. Un collega per risparmiare ha preso Blue Panorama a 189 euro, ma è partito con due ore e mezzo di ritardo. C'è anche il fatto che dopo le 21,30 non ci sono più voli Alitalia in una tratta così affollata come Roma-Catania, ma lasciamo perdere.
Siamo con le mani legate, è Alitalia che comanda e si è appropriata del mercato siciliano, il più fruttuoso, che compensa le perdite secche da Napoli in su per la concorrenza della Tav. Ma noi siciliani dobbiamo sopportare tutto questo solo perché non vola più l'unica compagnia siciliana, la Wind Jet, che nei dieci e passa anni in cui è stata in campo calmierava i prezzi di Alitalia e compagnia cantante?
Lo chiediamo al presidente della Regione, Rosario Crocetta: «Abbiamo fatto con Enzo Bianco un incontro a Roma con Alitalia per aumentare le rotte internazionali e siamo rimasti che poi sarebbero venuti loro in Sicilia. E li aspetto a pie' fermo perché dobbiamo parlare delle tariffe insopportabili per i cinque milioni di siciliani. Possiamo ricorrere anche al governo di Roma perché c'è un problema di continuità territoriale, essendo la Sicilia un'isola, una regione lontana dal centro-nord, e fa sacrifici pesantissimi di cui dovranno rendersi conto non solo i dirigenti Alitalia, ma anche il ministro dei Trasporti e pure la nuova Authoriy dei trasporti che sta per insediarsi a breve. Insomma, c'è la questione sul tappeto e non possono fare finta di niente. La Sicilia non è una colonia. Tra l'altro abbiamo un servizio ferroviario tra i peggiori del mondo e l'autostrada da Villa San Giovanni per il Nord ancora a metà».
Fino all'anno scorso c'era la catanese Wind Jet che faceva prezzi abbordabili e costringeva le altre compagnie a fare altrettanto. Oggi i siciliani sono in stato di necessità e debbono pagare tariffe assurde, bere o affogare.
«Purtroppo Wind Jet non c'è più, ho preso contatti per vedere se c'è la possibilità di una ripresa. La chiusura di Wind Jet ha fatto danni non solo in Sicilia, ad esempio la Repubblica di San Marino c'è rimasta male perché avevano quel volo molto utile su Forlì. Il problema è che da un lato c'è il monopolio di Alitalia e dall'altro se noi cerchiamo di scardinare questo monopolio intervenendo magari a sostegno di una compagnia di bandiera siciliana l'Unione europea ci dice che sarebbe un aiuto di Stato. Quando andrò a trattare a Roma con il governo, e lo farò presto, porrò queste questioni. E comunque non ritengo chiuso il capitolo che riguarda Wind Jet, per me non è affatto chiuso, più passa il tempo e più mi rendo conto della necessità della Sicilia di avere una sua compagnia aerea». (Una società mista come suggeriva Vito Riggio anche per piccoli aeroporti come Lampedusa e Pantelleria?).
Il problema non riguarda soltanto i siciliani, ma anche quanti debbono venire in Sicilia o per vacanze o per lavoro. Il caso di Sam Marino è emblematico.
«E' veramente incredibile il fatto che oggi abbiamo in Sicilia un grande ventaglio di strutture ricettive, dagli alberghi ai B&B, agli agroturismo con prezzi convenienti, il turista può anche affittarsi la casa per un mese, due mesi, e per contro il costo dell'aereo è superiore a quello della vacanza. Il problema è arrivarci in Sicilia, la politica che sta facendo Alitalia è una politica che danneggia troppo pesantemente la Sicilia, su questo dobbiamo essere molto, ma molto chiari. Se il governo non è pronto a cancellare queste storture, noi abbiamo il dovere di intervenire sul mercato per calmierarlo. Con l'assenza di Wind Jet si è venuto a creare un monopolio intollerabile che come sempre non guarda agli interessi della Sicilia».
Se vengono meno turisti sono penalizzati anche gli aeroporti.
«Una cosa che mi sorprende è che vedo gli aeroporti sempre affollati, ma poi i bilanci sono in sofferenza. Ma come mai può succedere? Il fatto è che poi le società di gestione chiedono soldi ai Comuni, alle Province e alla Regione».
Per quello che mi risulta la Sac di Fontanarossa ha il bilancio attivo e per quanto riguarda Comiso stiamo aspettando che parta.
«Non voglio scendere in particolari. Ma prendiamo il caso di Trapani, che ha bisogno di risorse perché dicono che Ryanair è costosa. Ma a Trapani ci sono tre milioni di passeggeri, basterebbe aumentare di un euro o al massimo di due e già la società di gestione pareggia, anzi ci guadagna. Perché non lo fanno? Nessuno rinuncerebbe al viaggio in Sicilia per un euro in più. La gestione degli aeroporti dev'essere autosufficiente, troppo facile bussare alla Regione, altrimenti si privatizza con un bando di gara internazionale. Questo è bene che si sappia».
Non crediate che sia facile risolvere la questione perché in effetti Alitalia è un boccone troppo grosso e ha bisogno di tamponare il deficit sfruttando lo stato di necessità dei sicilia. D'altro canto l'Unione europea non consente quelli che definisce aiuti di Stato e Crocetta non ha la bacchetta magica. E allora? Ci sono solo due strade: o il governo ci riconosce la continuità territoriale come per la Sardegna i cui cittadini hanno il 30% di sconto sui voli, oppure Crocetta riesce nell'impresa di resuscitare una compagnia di bandiera siciliana. Ma occorre fare presto.
Tony Zermo - La Sicilia - Domenica 14 Luglio 2013 I FATTI, pagina 6

venerdì 10 maggio 2013

In città il camper della Cisl - Una grande stazione ferroviaria con appena dodici treni locali

l. m.) Dodici treni partono e arrivano alla stazione ferroviaria di Gela. Sono collegamenti con Caltanissetta, quindi anche Agrigento, e con Ragusa in particolare Modica e Comiso. Tagliati i collegamenti con la provincia di Catania, quindi di Messina dopo il crollo del ponte ferroviario nei pressi di Caltagirone. Ieri mattina nel piazzale della stazione è giunto il camper della Fit Cisl con a bordo Giovanni Vaglica, Giuseppe Benigno e Francesco Vaglica. Una passeggiava "via terra" per i rappresentanti sindacali che ieri sono stati accolti dai ferrovieri.
«E' una grande stazione - ha detto Francesco Vaglica - peccato per i collegamenti». Pochi i pendolari che viaggiano sulle rotaie, ma c'è un nutrito gruppo di studenti che ogni mattina alle 7,30 si reca a Comiso per poi tornare alle 15,30. Sono giovani che frequentano l'istituto d'arte. Eppure la locomotiva in alcune occasioni era piccola per contenere anche comitive di giovanissimi studenti che hanno raggiunto la provincia di Ragusa ed hanno vissuto anche l'emozione del viaggiare in treno.
«Uno dei problemi sono i collegamenti - ha detto Vaglica - in particolare con Catania. Abbiamo raccolto l'esperienza dei colleghi e ci accingiamo a stilare la relazione a livello regionale. Una volta per tutte la politica dovrebbe iniziare a creare quelle con! dizioni per migliorare la viabilità e stilare convenzioni con ! le ferrovie». Ai gelesi, comunque, piace viaggiare in pullman. Lo dimostrano i continui pullman che partono verso Palermo e Catania.
La Sicilia - Venerdì 10 Maggio 2013 monografica Pagina 33 

venerdì 19 aprile 2013

Vertenza ferrovie Ragusa, deraglia a Palermo

Vertenza ferrovie Ragusa, deraglia a Palermo
Lettera aperta ai deputati regionali: On.li Assenza, Di Giacomo, Dipasquale, Ferreri, Ragusa e al Commissario provinciale Giovanni Scarso

Il 7 marzo eravamo riusciti finalmente ad avere un incontro a Palermo, presso l’assessorato regionale alle infrastrutture e trasporti, nel corso del quale la nostra delegazione ha esposto i 5 punti delle rivendicazioni da tempo sul tappeto. In ordine di urgenza erano:

1)   Programmazione del trasporto studenti via ferrovie, con predisposizione di corsette urbane dalla stazione di Modica agli istituti scolastici della città; problema aggravatosi con la crisi dell’AST. E’ stato ricordato che le famiglie si stanno finanziando un trasporto su gomma di tipo privato da Vittoria e Comiso, abusivo (in quanto la ditta non è concessionaria della tratta), e non hanno nemmeno diritto al rimborso regionale. Visto il tempo perso su questo tema (praticamente ci lavoriamo dal mese di gennaio 2012), sarebbe stato auspicabile mettere la parola “fine” coinvolgendo l’AST per le corsette, e arrivare con delle certezze al prossimo anno scolastico.
2)   Bloccare lo smantellamento dei deviatoi di una serie di stazioni, che assicurano il collegamento tra il primo e il secondo binario, con conseguente soppressione del secondo binario e abolizione della stazione. Questo aumenterà le distanze tra le stazioni dove si potranno effettuare incroci e precedenze, necessari a far funzionare la circolazione dei treni sulla nostra linea a binario unico, e depotenzierà la circolazione dei treni, impedendo l’auspicato incremento del loro numero. Operazione già eseguita a Genisi e Butera, e già programmata in altri impianti, fra cui Comiso.
3)   Attivazione delle procedure per la progettazione definitiva della metropolitana di superficie a Ragusa, il cui studio di fattibilità risale al 1995! E’ stato spiegato che questo progetto è reso possibile dal fatto che la città di Ragusa è attraversata per ben 17 km dalla linea ferrata, e che, quindi, questa va solo adattata con apposite fermate ad uso metropolitano.
4)   Evitare la vendita delle aree degli scali merci ubicati nelle diverse città della provincia toccate dalla linea ferroviaria.
5)   Riattivazione del “treno del barocco”, esperienza positiva attuata con il contributo di Regione, province di Siracusa e Ragusa, e comuni di Ragusa, Modica, Scicli, Noto e Siracusa, non effettuato nel 2012 per il venire meno dell’apporto finanziario della Regione.

Come ricorderete ci siamo lasciati a Palermo con un impegno dell’Assessore Bartolotta a convocare due tavoli operativi: uno per i primi 4 punti, alla presenza anche di RFI, Trenitalia e AST (limitatamente alla questione di cui al punto 1), e un secondo specifico sul “treno del barocco”, alla presenza anche degli assessori al turismo e ai beni culturali.
Ebbene, 40 giorni dopo, è stato convocato un incontro solo sul punto 5, per mercoledì 17, al quale sono stati invitati gli enti interessati, mentre noi della CUB Trasporti e del Comitato per il rilancio delle ferrovie iblee no; e questo dopo una serie di pressioni, di cui si è fatto portavoce – in maniera chiaramente inadeguata - l’on. Nello Dipasquale. Evidentemente queste pressioni non sono state sufficienti a portare l’assessorato a discutere dei punti nevralgici della vertenza; l’assessore, che il 7 marzo aveva mostrato una certa disponibilità, è stato sicuramente “annebbiato” da quel sistema radicato nel suo ufficio, che da anni nega al territorio ibleo una ferrovia moderna al passo coi tempi.
Quindi. dobbiamo rilevare come le questioni urgenti siano slittate sine die, e questo è un fatto gravissimo, perché siamo alla fine del secondo anno scolastico senza che si sia attuata una programmazione del trasporto studenti su ferrovia; e non si è fatto nessun passo per bloccare la messa fuori uso dei secondi binari delle stazioni intermedie.
Perciò vi chiediamo: qual è stato il vostro ruolo dal 7 marzo ad oggi? Quale forma di pressing sull’assessorato avete esercitato? Credete veramente in questa battaglia?
Queste domande sono lecite perché se si fosse agito con forza e unità nel giro di pochi giorni avremmo dovuto avere un tavolo operativo sui punti centrali e più urgenti della vertenza, anziché uno, tardivo, sull’ultimo punto. E in quella sede sbattere i pugni per avere quello che ci spetta e che da anni ci viene tolto e negato. Invece paghiamo lo scotto della vostra assenza.
Vista la specificità di questa vertenza, irta di difficoltà, ci saremmo aspettati un impegno adeguato, anziché il vostro lungo silenzio.
C’è solo un modo per rimediare: ottenere entro brevissimo tempo un tavolo operativo presso l’assessorato, con tutti i soggetti interessati, per fare nascere un percorso di effettiva considerazione della nostra realtà ferroviaria attraverso interventi di rilancio e potenziamento, come da tempo indicato non solo dalla scrivente, ma da assemblee, consigli comunali, e dalla commissione provinciale sulla mobilità.
Cordiali saluti
Per il coordinamento provinciale CUB Trasporti
Pippo Gurrieri

venerdì 8 marzo 2013

Il 26 marzo a Palermo si discuterà con Trenitalia ed Rfi del futuro della strada ferrata

Il 26 marzo è il giorno fissato per il fatidico confronto con Trenitalia e Rete ferroviaria italiana. Da oltre un anno le istituzioni della provincia di Ragusa, non sono riuscite ad avere una interlocuzione con le società che gestiscono le Ferrovie (dal 27 febbraio del 2012 la conferenza provinciale sulla mobilità aveva richiesto un incontro con Trenitalia, senza rispo! ste). Quindi, se non altro, questo unico risultato, appunto il vertice di giorno 26 a Palermo, scaturito dalla riunione che si è svolta mercoledì a palazzo d'Orleans, con l'assessore regionale alle Infrastrutture Sebastiano Bartolotta, è almeno il primo punto utile in questa complicatissima vertenza.
All'incontro hanno partecipato tutti i deputati regionali (Giorgio Assenza, Pippo Digiacomo, Nello Dipasquale, Vanessa Ferreri), i rappresentanti della Cub Trasporti Pippo Gurrieri e Vincenzo Firrincieli e il capogabinetto della Provincia di Ragusa, Gianni Molè. In particolare il delegato del commissario straordinario dell'ente di viale del Fante ha chiesto la riproposizione del treno barocco per la prossima stagione estiva.
"Il treno barocco ha avuto, come in passato, un notevole riscontro dei turisti che guardano con interesse ai siti Unesco delle province di Ragusa e Siracusa", ha spiegato Molè. Nonostante, però, il servizio funzionasse, e quindi fosse redditizio, è stato sospeso. Il portavoce del sindacato dei trasporti, Gurrieri ha illustrato tutte le rivendicazioni che fanno parte della piattaforma elaborata dal comitato provinciale sulla mobilità della provincia di Ragusa. Gurrieri ha chiesto, in particolare, all'assessore regionale di sollecitare il Governo isolano ad assumere il ruolo di cabina di regia nella vertenza del trasporto degli studenti pendolari.
"Abbiamo rimarcato la necessità ancora una volta - spiega Gurrieri - di trovare una soluzione al trasporto degli studenti pendolari da Vittoria, Comiso e Modica, con il coinvolgimento dell'Ast, prima dell'inizio del nuovo anno scolastico".
Su questa problematica la Cub Trasporti aveva chiesto alla Regione di intervenire già all'inizio dell'anno scolastico 2012, prima che si verificassero i disagi che tuttora vivono gli studenti e le loro famiglie. Le altre due istanze che saranno poste a Trenitalia e Rfi riguardano lo stop allo smantellamento del doppio binario in alcune stazioni sulla tratta Siracusa-Gela e la riproposizione del progetto della metro ferrovia per Ragusa. Rossella Schembri -
La Sicilia - Venerdì 08 Marzo 2013 Ragusa Pagina 29 

sabato 2 marzo 2013

Gli studenti e le ferrovie. I pendolari sperano in un miracolo

Si parlerà anche della definizione di un progetto completo di trasporto studenti pendolari col treno, comprensivo di sinergia treno-bus per lo spostamento dalle stazioni agli istituti scolastici a Modica e a Ragusa nell'incontro in programma giovedì (già rinviato 2 volte) tra una delegazione iblea guidata dalla Cub Trasporti e l'assessore regionale a infrastrutture e trasporti Antonino Bartolotta.
Gli studenti pendolari dell'alberghiero di Modica che vengono da Vittoria e Comiso per recarsi a scuola quest'anno, a seguito della soppressione da parte dell'Ast di alcune tratte, si sono rivolti a una ditta privata che provvede al loro trasporto dal comune di residenza fino a scuola e adesso stanno cercando di avere risposte da parte degli amministratori, dei loro comuni di residenza, per ottenere il rimborso delle somme spese per il trasporto scolastico.
Non è stata percorribile, infatti, la soluzione, presentata in un primo momento che riguardava l'uso del mezzo ferroviario e il successivo trasporto degli studenti con delle navette dalla stazione all'istituto, nonostante Cub Trasporti aveva invitato il responsabile Ast di Modica ad attivarsi per rendere disponibili un paio di autobus per il servizio navetta stazione-Alberghiero. Troppi problemi organizzativi, troppe difficoltà che secondo Cub Trasporti potrebbero essere superate se venisse definito un progetto! serio, come da tempo viene proposto, che permetterebbe anche ! la salvaguardia e il potenziamento delle linee ferroviarie.
Nel corso dell'incontro in programma giovedì - che segue a breve la firma dell'accordo sugli investimenti in infrastrutture ferroviarie per le aree metropolitane dell'isola, cui dovrebbe seguire un nuovo programma di investimenti per le linee cosiddette secondarie - la delegazione, composta da Cub Trasporti e dal Comitato per il Rilancio della Ferrovia Iblea, accompagnata dalla deputazione ragusana alla Regione, affronterà anche altri punti ritenuti essenziali per cominciare a invertire la tendenza allo smantellamento dell'infrastruttura ferroviaria Iblea, a cominciare dalla necessità di fermare immediatamente la chiusura delle piccole stazioni, dove si vanno smontando i deviatoi che consentono gli incroci dei treni; tale operazione impedirà la circolazione di un numero di treni sufficiente a garantire la mobilità nel territorio, condizione necessaria al rilancio ferroviario.
Occorrerebbe poi - secondo Cub Trasporti - impedire la vendita degli scali merci della provincia; fare partire il progetto di metropolitana di superficie a Ragusa, fermo dal 1995, che avrebbe dovuto entrare in funzione sin dal 1999, e i cui relativi finanziamenti si sono persi almeno tre volte.
A. O. -
La Sicilia - Sabato 02 Marzo 2013 Ragusa Pagina 37