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sabato 19 ottobre 2013

Targia, Priolo e Augusta chiudono. Anzi, diventano stazioni fantasma

Ferrovia, un altro taglio, un altro passo indietro. Chiudono le stazioni di Targia, Priolo e Augusta. Anzi no. Diventano stazioni fantasma. Scompare il personale addetto alla circolazione dei treni: niente più capistazione, niente più nessuno.
Di stazioni "normali", sulla tratta Siracusa-Catania, rimane soltanto Lentini. Ma tutti si aspettano il ! prossimo taglio anche lì.
Su tutto aleggia il fantasma dell'ormai famoso contratto di servizio con le Ferrovie dello Stato che la Regione siciliana, unica in Italia, non ha ancora firmato.
Ancora una volta quindi si conferma che la madre di tutti i guai della Sicilia è la Regione. E, con essa, la politica che la gestisce. Lanciano l'allarme Cgil e Cisl, in persona rispettivamente del segretario provinciale responsabile del settore industria Siracusa, Roberto Alosi, e del segretario generale di Siracusa e Ragusa Paolo Sanzaro.
Cerca di spegnere l'allarme l'ufficio stampa regionale di Trenitalia, richiesto per la verifica della notizia. E dà rassicurazioni che peraltro hanno l'amaro sapore della conferma. «La tecnologia avanza - afferma Renato Granato dell'ufficio stampa regionale di Trenitalia - e l'azienda non può non tenerne conto. Deve ammodernare l'organizzazione, introdurre le nuove tecnologie, adeguare il personale, guardare avanti.
«Il personale in esubero - assicura Renato Granato dell'ufficio stampa regionale d! i Trenitalia - però non verrà licenziato né collocato in cassa interazione. Sarà riprofessionalizzato e trasferito ad altri compiti o in altri luoghi di lavoro». Di esuberi la Cgil ne calcola 15. Ma se ne temono di più. E, naturalmente, il turn over rimane bloccato.
Qui però non si capisce ancora che fine faranno platea di lavaggio treni e fossa di manutenzione dello scalo merci Pantanelli. Politica e Regione tacciono.
Non si sa nemmeno che fine faranno le biglietterie di queste stazioni fantasma. «Sarà deciso a seconda del numero di viaggiatori e delle tecnologie utilizzabili caso per caso» è ancora la risposta di Renato Granato. Risposta dal tono leggero, "felpato".
Si ripeterà l'amara esperienza di Avola, dove l'ex stazione ferroviaria, chiusa da anni, è diventata covo di drogati e varia criminalità. L'ex sindaco Giansiracusa avrebbe voluto acquistarla per realizzarvi il comando della polizia municipale, con il relativo parco macchine, e una ministazione bus. Ma il prezzo richiesto da FS fu talmente alto da scoraggiare il Comune.
La tecnologia avanza, bisogna ammodernare tutto afferma l'ufficio stampa di Trenitalia. Ma non si ammodernano i tracciati delle tratte. La Siracusa-Catania attraversa ancora il polo petrolchimico. Ma per questo né Trenitalia né Rfi (Rete ferroviaria italiana) fanno alcunchè.
Anni fa per la Siracusa-Catania si era ripiegato su un progetto di gran lunga più modesto, denominato di "velocizzazione": in pratica l'eliminazione di qualche curva e di qualche tronco più o meno impervio sul tracciato esistente; nulla di più. Ma non se n'è fatto nulla.
Sempre anni fa l'allora sottosegretario Nicola Bono e il direttore generale delle Ferrovie del tempo presentarono, in gran pompa a Noto, un altro progetto preliminare per l'ammodernamento della Siracusa-Ragusa, una tratta rimasta ancora al tempo dei Borboni: binario unico, tracciato tortuoso, carico di passaggi a livello (a volte risultati mortali), senza elettrificazione con i collegamenti affidati a elettromotrici e locomotori diesel.
Conseguenza di tutto ciò: la gente abbandona la ferrovia, la movimentazione di persone e merci rimane affidata al trasporto gommato, aumentano costi, inquinamento, rischi. Conseguenza della conseguenza: per la perdita di passeggeri e merci, Trenitalia considera queste tratte "rami secchi". E taglia.
Non sarebbe così se ci fosse il contratto di servizio Ferrovie-Regione, nel quale si stabilisce chi fa cosa, chi investe cosa. Non sarebbe così se ci fosse una politica attenta ai problemi del territorio, della gente.
Il caso emblematico di questo abbandono della questione ferroviaria da parte della politica è citato da Bruno Maltese, presidente del Centro studi Don Sturzo: «Nessuno dei candidati a sindaco nelle ultime elezioni - rileva Maltese - ha inserito nel proprio programma la voce Ferrovia». E aggiunge ironicamente: «Archimede disse ai siracusani: datemi un punto di appoggio e vi solleverò il mondo; e i siracusani corsero a togliergli il punto di appoggio. Forse anche quei siracusani erano dei politici di allora».
Incalza Roberto Alosi della Cgil: «In questa provincia paghiamo amaramente l'assenza della politica dai problemi del territorio. Qui ogni politico pensa soltanto a tessere le proprie trame per assicurarsi un qualche posto di potere». In pratica tutto si riduce a quel che diceva Trilussa: "Tutto si riduce a parer mio levati tu che mi ci metto io".
salvatore maiorca
La Sicilia - Sabato 19 Ottobre 2013 - Siracusa Pagina 30

lunedì 1 luglio 2013

Scongiurato lo stop dei collegamenti veloci nello Stretto di Messina, Aliscafi "salvati" in extremis, c'è la proroga

Messina. Un sospiro di sollievo, sul filo di lana, per centinaia di pendolari dello Stretto. E la buona notizia arriva da Roma. Il collegamento veloce con aliscafi oggi non sarà più sospeso. A confermare la notizia il deputato nazionale del Pdl, Vincenzo Garofalo, messinese, uno dei candidati sindaco alla recente tornata elettorale. «Dopo la rinuncia della Nlg all'appalto per il collegamento rapido tra Messina e Villa San Giovanni, sarà la Blufferies, la seconda compagnia ad aver presentato un'offerta più vantaggiosa, a garantire i collegamenti con Villa S. Giovanni, mentre la Ustica Lines provvederà a coprire quello con Reggio Calabria». Il deputato messinese, che ha lavorato ai «fianchi» del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha informato ieri pomeriggio dell'avvenuta proroga di sei mesi la Giunta comunale di Messina, guidata dal nuovo sindaco Accorinti. Per consentire di mettere a regime i collegamenti via aliscafo tra le due sponde, per qualche giorno sarà ancora Metromare a svolgere il servizio, prima che si «tuffino» nello Stretto le due nuove Compagnie. Il trasporto veloce dei passeggeri nello Stretto di Messina, quindi, è stato rinnovato per altri sei mesi, dall'1 luglio al 31 dicembre, seppur con una riduzione delle corse quotidiane. Notizia ufficializzata in serata, a Palazzo Zanca, al termine dell'incontro tra il sindaco di Messina, Renato Accorinti, gli assessori Gaetano Cacciola e Filippo Cucinotta, con i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, Orsa, Ugl, Cub e Sasmant.
Salvatore Pernice -
La Sicilia - Sabato 29 Giugno 2013 I FATTI Pagina 6 

giovedì 24 gennaio 2013

Treni, in Sicilia mattinata da incubo 6 ore e mezza di ritardi in 16 tratte

Catania. La rabbia, in una mattina qualunque di una giornata lavorativa qualunque, corre veloce. Molto più di quelle "caffettiere" sulle rotaie. «Non c'è bisogno che venga Beppe Grillo a mangiare pane e salame dentro un vagone puzzolente, per sapere che i treni in Sicilia fanno schifo. Noi questo incubo lo viviamo tutti i giorni. E ogni ! giorno che passa è sempre peggio». Parola di Roberto Distefano, catanese, impiegato con la sottospecifica dello status di pendolare. Per lui, come per altre centinaia di studenti e lavoratori soprattutto, ieri è stata una giornata da dimenticare. L'ennesima. Sulla tratta Messina-Catania-Siracusa, in entrambe le direzioni, sui primi 19 treni del mattino (dalle 5,05 alle 9,40) ben 16 hanno registrato ritardi fra 5 e 86 minuti, accumulando un totale di 6 ore e 27 minuti. Record per il Messina-Siracusa delle 5,25, mentre un altro (il Messina-Catania delle 5,50) è stato soppresso; due convogli - e forse questa è la notizia - fanno segnare un meritorio anticipo, rispettivamente di 2 e 5 minuti.
Il bollettino di guerra arriva da Giosuè Malaponti, coordinatore del comitato pendolari siciliani che raggruppa i viaggiatori dei comitati "Me-Ct-Sr", "Sant'Agata Militello-Messina", "Ragusa" e "Caltagirone-Gela", dichiarando di rappresentare circa 50mila utenti. «La situazione del trasporto pubblico ferroviario in Sicilia - sostiene Malaponti - non è più tollerabile. Il diritto alla mobilità deve essere garantito dalle istituzioni, non dalle aziende di trasporto».
Interpellata sui disservizi di ieri, Ferrovie dello Stato Spa ha precisato, attraverso l'ufficio stampa siciliano, che «sulla linea Messina-Catania si è verificato un guasto alla locomotiva di un treno diretto a Siracusa. Si è deciso di far trasbordare i viaggiatori sul treno successivo». Ma c'è un prezzo da pagare: «Tutto ciò - spiegano da Fs Sicilia - ha causato sovraffollamento e accumulo di ritardo ma in quel momento è stata la miglior soluzione possibile per garantire ai passeggeri la prosecuzione del viaggio con il minor ritardo possibile». Per l'azienda «si è trattato, comunque, di un episodio isolato, infatti, nel corso del 2012 la percentuale di puntualità è stata del 93% a livello regionale, dato confermato nei primi 15 giorni di quest'anno». In particolare per la Messina-Catania «il dato di puntualità si attesta sul 92%, salvo poi registrare episodi occasionali spesso dovuti a cause esterne come guasti causati da avverse condizioni atmosferiche e soprattutto i furti di rame che negli ultimi tempi hanno riscontrato un'impennata non indifferente».
Intanto proprio ieri dai sindacati hanno chiesto un incontro urgente al presidente della Regione Rosario Crocetta, per discutere del rilancio del trasporto ferroviario. «Una situazione al collasso», scrivono i segretari di Cgil, Cisl, Uil Sicilia Ferruccio Donato, Maurizio Bernava, Claudio Barone e i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Sicilia Franco Spanò, Amedeo Benigno, Angelo Mattone. «Nessun rilancio delle ferrovie siciliane - denunciano i sindacati - ma piuttosto la mancanza di investimenti e di risorse anche solo per garantire la semplice manutenzione ordinaria delle linee siciliane con il grande rischio di vedere la chiusura di alcune tratte interne come l'Alcamo-Castelvetrano e tutta la dorsale mediterr! anea (Siracusa-Gela-Caltanissetta-Agrigento) che si sommeranno alla già! chiusa tratta ferroviaria Caltagirone-Gela». E c'è un altro rischio dietro l'angolo: «La mancanza della stipula del contratto di servizio fra Regione e Trenitalia che ha causato nell'ultimo biennio un considerevole taglio del servizio offerto dalla società ferroviaria quantificabile in 2 milioni di Km di percorso all'anno porterà da febbraio al già preannunciato taglio di un ulteriore milione di Km, senza un minimo di controllo da parte della Regione, con l'aggravante che la restante offerta verrà concentrata solo sulle dorsali di fatto giustificando cosi paradossalmente la chiusura di altre linee».
Sempre ieri, intervenendo a Roma a un convegno di Confindustria, l'ad di Fs Spa, Mauro Moretti, ha assicurato «interventi di velocizzazione». per la linea ferroviaria da Battipaglia a Reggio Calabria, ma anche in Sicilia, che «merita tantissime cose». Sarà così possibile «ridurre a 1 ora e 20 minuti la percorrenza tra Palermo e Catania, 45 minuti quella tra Catania e Messina e 2 ore e 5 minuti quella tra Palermo e Messina». Ma quando? I pendolari del Messina-Catania-Siracusa sono lì che aspettano.
Mario Barresi - (Ha collaborato Maria Gabriella Leonardi)
                                                      La Sicilia Venerdì 18 Gennaio 2013 I FATTI Pagina 6 

sabato 21 gennaio 2012

Servirail, paventato un eclatante blocco dello Stretto

Un incontro che ha ancora prodotto nulla per i lavoratori Servirail e per il ripristino dei treni a lunga percorrenza.
“E' veramente irresponsabile l'atteggiamento tenuto dai vertici di Fs al tavolo della Regione, in gioco non c'è solo il futuro dei lavoratori del settore ferroviario, degli 85 di Servirail rimasti senza lavoro, ma anche dei collegamenti ferroviari in Sicilia”. Non fa sconti la Cisl. Mentre Cgil, Orsa, Ugl e Fast intravedono un barlume di speranza sul ripristino dei treni a lunga percorrenza.

Due punti di vista che confermano la spaccatura tra sindacati che dovrebbero andare a braccetto per perseguire lo stesso scopo. Le vittime di questi scontri sono sempre i più deboli: lavoratori ed utenti. L'incontro di ieri a Palermo è stato giudicato in due modi diversi, sarà il tempo a stabilire chi ha ragione, anche se già l'esito sembra scontato. La Cisl, dicevamo, promette azioni eclatanti: “A questo punto, -sostengono Enzo Testa e Tonino Genovese- dato che per farsi ascoltare è necessario alzare la voce e i toni della vertenza, siamo pronti a manifestazioni eclatanti, a partire da lunedì prevedendo anche il blocco dei trasporti nello Stretto di Messina”.Un'azione di forza perchè totalmente insoddisfatti dai risultati del tavolo che si è tenuto nella sede dell'assessorato regionale alle Infrastrutture e Trasporti con la Regione, Fs e i sindacati sulla vertenza Servirail e treni a lunga percorrenza. “La proposta di ricollocare nel giro di due anni i lavoratori della Servirail in un un settore già dilaniato -sostengono i sindacalisti della Cisl- come quello degli appalti ferroviari è assurda, Fs continua a a tenere un atteggiamento inaccettabile proponendo finte soluzioni che sono lontane dalle reali esigenze dei lavoratori e del servizio ferroviario in Sicilia”.

Ma a quell'incontro c'erano anche altri sindacati che si dichiarano moderatamente ottimisti. Cgil Uil Orsa Ugl e Fast, parlano di un elemento di novità, del quale la Cisl non fa cenno. Pare che i delegati di Fs hanno aperto uno spiraglio per verificare effettivamente la possibilità di ridefinire l'offerta treni a lunga percorrenza e quindi risolvere tutta la vertenza sia sotto il profilo della mobilità che sotto quello occupazionale. “Come denunciamo da tempo, la soluzione alla vertenza Servirail ma anche Ferrotel, non può essere un contentino occasionale in appalti di nessuna certezza- spiegano i dirigenti di Cgil, Uil, Orsa, Ugl, Fast-. Questa vertenza passa necessariamente dal ripristino dei treni soppressi e quindi da un cambiamento di strategia di Fs che non deve e non può pensare di abbandonare la Sicilia e i suoi lavoratori. Oggi però, su questo punto, registriamo un'apertura insperata che ora chiede di essere sostenuta a livello nazionale”. Proprio sull'apertura di Fs riguardo il ripristino dei treni soppressi, l'assessore avrebbe invitato anche le organizzazioni sindacali a formulare una contro offerta e ha riconvocato il Tavolo per giovedì 2 febbraio.
Fonte: InfoMessina: sabato 21 Gennaio 2012