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mercoledì 15 aprile 2015

I pendolari Siciliani: “Chiederemo gli aerei da Catania e Palermo su Comiso per raggiungere Gela e Ragusa”

La Sicilia che si sbriciola. Agrigento tre ponti crollati in 6 anni altri due chiusi, A19 Catania-Palermo chiusa tra Scillato e Tremonzelli per pericolo di crollo dei viadotti e Sicilia recisa in due.
Premesso che in Sicilia non crollano solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade ma anche i ponti ferroviari non sono da meno. L’8 maggio 2011 crollavano due arcate del ponte ferroviario in territorio di Niscemi, contrada Angeli, della linea ferroviaria Caltagirone-Gela. Traffico ferroviario e anche quello stradale paralizzato con la chiusura di due strade provinciali la Sp 39/1 e la Sp 39/2 interessate dal passaggio della sovrastante infrastruttura ferroviaria. 
Il Comitato Pendolari Siciliani ha organizzato per tenere viva l’attenzione e l’interesse su questa tratta ferroviaria, qualche anno dopo il crollo, diversi sit-in cercando di sollecitare l’intervento delle tre amministrazioni locali Caltagirone, Niscemi e Gela ad interessarsi sulle future sorti del tracciato ferroviario presso Rete Ferroviaria Italiana e la Regione Siciliana. Il 7 ottobre 2014 le rimanenti 10 arcate del ponte ferroviario della Caltagirone-Gela venivano definitivamente fatte brillare per mettere in sicurezza la riapertura della sottostante strada provinciale 39/1 chiusa da tre anni.
Da quel preciso momento e dopo circa un milione e mezzo di euro spesi per recuperare gli apparati e per il ripristino dell’area con il recupero dei materiali del primo crollo e della demolizione definitiva. Da questa data nessuno ha avuto più notizie su quello che vuole fare Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura ferroviaria, o quali siano le sorti di questo importante tracciato ferroviario che collega Catania con il calatino e buona parte del nisseno.
Nemmeno nell’occasione in cui è stato presentato l’ammodernamento della rete ferroviaria Canicattì-Gela-Comiso (costo 35 milioni di euro), al Comune di Gela, alla presenza del presidente di Rete Ferroviaria Italiana Dario Lo Bosco, del governatore della Regione Siciliana Rosario Crocetta e dell’assessore regionale alle infrastrutture Giovanni Battista Pizzo, nessuno di questi compreso il primo cittadino di Gela il Dott. Angelo Fasulo ha chiesto al presidente di Rete Ferroviaria Italiana notizie sulle sorti della Caltagirone-Gela a sette mesi della definitiva demolizione dell’infrastruttura.
Altra segnalazione che desideriamo sottoporre al governatore Crocetta sull’attuale emergenza di mobilità è su Ragusa e la sua provincia. Territori penalizzati dai pochi collegamenti ferroviari e per non avere un chilometro di autostrada che la colleghi velocemente con il resto dell'Isola. In questo momento di estrema necessità ed emergenza nei collegamenti con Catania e Palermo, ci sembra opportuno, e perché no, doveroso chiedere dei voli aerei che colleghino Catania e Palermo con l'aeroporto di Comiso per raggiungere Gela e Ragusa.
Giosuè Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

venerdì 26 settembre 2014

Caltagirone. Deciso l'abbattimento del tratto del viadotto della linea ferrata Niscemi-Gela

Il Comitato Pendolari Siciliani, in questi tre anni e quattro mesi dal crollo del ponte e dalla chiusura alla circolazione, ha chiesto più volte al governo regionale di conoscere le sorti future della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela.
Abbiamo chiesto:
-  se sono a conoscenza di quali iniziative il gestore della infrastruttura ferroviaria, Rete ferroviaria italiana (RFI) intenda adottare onde evitare il ripetersi per il futuro di cedimenti delle strutture ferroviarie che potrebbero causare danni di proporzioni maggiori rispetto all'evento verificatosi;
-  quale sia lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro, al momento, i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri;
-   se ritenga opportuno far inserire l'itinerario in discorso, a motivo della rilevante valenza strategica che lo stesso riveste per lo sviluppo socio-economico dei territori attraversati, fra gli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, prevedendo una serie di opere di miglioramento del tracciato.
A queste domande attendiamo ancora risposte.

giovedì 21 agosto 2014

Caltagirone. Si abbattono le campate del ponte Fs, a fine settembre esplosivo per "liberare" la Sp 39/I

A fine settembre sarà evacuata la zona Angeli, in data fissata ma non ancora ufficializzata, le campate rimaste in piedi del ponte ferroviario della linea Caltagirone - Niscemi - Gela, crollato oltre tre anni fa in località Angeli e da allora sempre più emblema di incuria e immobilismo, saranno demolite con l'utilizzo di microcariche esplosive, in modo da "liberare" la sottostante strada provinciale, la Sp 39I, e consentire il ripristino del transito dei veicoli. Ciò permetterà di riaprire, finalmente, un'importante via di collegamento fra Caltagirone e Niscemi, sinora chiusa con conseguenti, gravi disagi per le due comunità. Il transito dei veicoli - sia auto che mezzi pesanti e anche autobus specie nel periodo scolastico - viene, infatti, fatto gravare sulla Sp 62, peraltro interessata da lavori più volte interrotti per vicende burocratiche e, quindi, ulteriormente causa di difficoltà per gli utenti.
E' quanto ribadito ieri mattina, nel corso della conferenza di servizio svoltasi nei locali dell'assessorato comunale ai Lavori pubblici (ex Educandato San Luigi), riguardo agli aspetti relativi alle autorizzazioni per gli interventi in questione. Una successiva riunione, prevista per il prossimo 29 agosto in Prefettura, a Catania, servirà a mettere a punto le attività di demolizione vere e proprie, che si svolgeranno con il coordinamento della Prefettura stessa e della Questura di Catania.
L'area del ponte, per un raggio di 500 metri, dovrà essere totalmente evacuata, ragion per cui - come evidenziato nell'incontro di ieri mattina - ai circa 200 residenti nella zona che dovessero averne l'esigenza sarà data la possibilità di alloggiare per due giorni, a spese delle Ferrovie, in strutture ricettive del territorio. La Protezione civile avvierà subito il monitoraggio dell'area, per verificare le effettive necessità dei residenti, anche in relazione a eventuali situazioni particolari. A quanti hanno abitazioni al di fuori del raggio di 500 metri, sarà comunque consigliato di rimanere a casa nella mattinata in cui avverrà la demolizione. L'intera zona sarà presidiata dalle forze dell'ordine e dalla Protezione civile regionale.
«E' un passo importante - commenta l'assessore comunale alla Protezione civile, Egidio Sinatra - per restituire alle due comunità un'utile strada di collegamento e per ridurre i disagi registratisi in questi anni, con il riversarsi di autoveicoli e mezzi pesanti sull'unica via rimasta, la Sp 62. Ma, alle Ferrovie torniamo a chiedere un preciso impegno per la ricostruzione del tratto e la riapertura della linea ferroviaria».
«Insieme ai miei colleghi di Niscemi e Gela e al comitato pendolari, anch'esso impegnato in prima linea - sottolinea il sindaco calatino Nicola Bonanno - ribadisco l'indispensabilità di questa infrastruttura. Non ci stancheremo di evidenziare, in tutte le sedi opportune, quanto essa sia importante per evitare l'isolamento dell'area e assecondarne la volontà di sviluppo anche economico».
R. C. - La Sicilia - Mercoledì 20 Agosto 2014 Catania (Provincia) Pagina 32

lunedì 4 agosto 2014

Tace la Regione sulla tratta Caltagirone-Niscemi-Gela

Il sogno, di ripristinare la tratta ferrata Caltagirone-Niscemi-Gela, scivola sempre più nel limbo del dimenticatoio. Gli esponenti del Comitato pendolari siciliani, che da ormai tre anni si battono per tentare di centrare l'obiettivo di una faraonica opera di ricostruzione, vogliono mantenere alta l'attenzione per non abbassare la guardia sulla triste realtà infrastrutturale dell'entroterra siciliano.
Il principio è quello di conoscere le intenzioni del governo regionale che, a distanza di oltre due mesi dalla redazione di un documento congiunto di associazioni e dei sindaci di Caltagirone, Niscemi e Gela, non ha ancora espresso una posizione e nemmeno risposto. Questo il cruccio del presidente del Comitato pendolari Giosuè Malaponti, che chiede di essere supportato dai sindaci della zona, affinché si conoscano gli orientamenti delle istituzioni di competenza.

lunedì 12 maggio 2014

Contrada Angeli Sit-in di protesta per la ferrovia

Niscemi. Sit-in di protesta oggi dalle 10,30 a mezzogiorno in contrada Angeli, lungo la provinciale 39 Gela - Niscemi per chiedere il ripristino delle infrastrutture e della circolazione ferroviaria sulla Catania-Caltagirone-Gela a tre anni dal crollo del ponte ferroviario. All'iniziativa programmata dal comitato pendolari siciliani sono stati invitati il presidente della Regione, l'assessore regionale ed il dirigente generale alle infrastrutture e mobilità, il direttore di Rfi e i sindaci di Caltagirone, Gela e Niscemi.
La Sicilia - Sabato 10 Maggio 2014 monografica Pagina 34 

giovedì 8 maggio 2014

Sit-in tratta ferroviaria Caltagirone-Gela, sabato 10 maggio 2014, a tre anni dal crollo del ponte ferroviario

Sit-in tratta ferroviaria Caltagirone-Gela, sabato 10 maggio 2014, a tre anni di distanza dal crollo del ponte ferroviario in contrada Angeli di Niscemi.



Ripristino tratta ferroviaria Caltagirone-Gela. Lettera alle Istituzioni Regionali

Ill.mo Presidente,
con la presente desideriamo nuovamente intervenire sulla chiusura, da parte di Rete Ferroviaria Italiana, della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela ormai da tre anni e da circa un anno dissequestrata dagli organi competenti.
Nella nostra nota, del 15 novembre 2013, sollecitavamo un suo autorevole intervento nei confronti di Rete Ferroviaria Italiana per avere certezze sulla sorte di questa importante arteria ferroviaria ed al contempo invitavamo i sindaci di Caltagirone, Gela e Niscemi ad intervenire a salvaguardia della stessa. Assieme ai Sindaci concordavamo sull’importanza della riapertura in tempi brevi di questa tratta e che tale chiusura, ha inevitabilmente determinato un trasferimento del traffico passeggeri sulla SS. 417 che, di per sé, già presenta condizioni di elevata pericolosità, in quanto unica arteria rimasta ad assicurare il collegamento fra le città ricadenti sul percorso ferroviario.
Il Comitato pendolari Siciliani, visto il dissequestro dell’infrastruttura avvenuto circa un anno fa e alla luce delle due gare di appalto espletate per lo smantellamento degli impianti di telefonia GSMR e per lo smaltimento dei materiali di risulta del crollo, chiediamo se il Governo Regionale e/o l’Assessore alle infrastrutture siano a conoscenza:
§  di quali iniziative il gestore dell’infrastruttura ferroviaria, Rete ferroviaria italiana (RFI) intenda adottare per il ripristino della circolazione ferroviaria?
§  di quali interventi il gestore dell’infrastruttura ferroviaria, oltre quelli di cui già in atto, stia approntando per il ripristino della piena funzionalità in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia, dal momento che sono costretti per i loro spostamenti quotidiani a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri, avendo dovuto abbandonare il trasporto ferroviario per i lunghi tempi di percorrenza tra treno e bus sostitutivi?
Nell’attesa di risposte certe da parte delle Istituzioni regionali e da RFI gestore di questa importante arteria ferroviaria, invitiamo le SS.LL. a voler prendere parte all’iniziativa del Comitato Pendolari Siciliani, che si terrà sabato 10 maggio c.a. dalle ore 10.30 alle ore 12.00 proprio sui luoghi del crollo per fare il punto della situazione su quanto è stato fatto e su quello che si vuole fare della Caltagirone-Gela.
Al Presidente della Regione Siciliana On. Rosario Crocetta                          
All’Assessore Infrastrutture e Mobilità Avv. Nico Torrisi                              
Al Dirigente Generale Infrastrutture e Mobilità Dott.Giovanni Arnone                                 Al Direttore di Rete Ferroviaria per la Sicilia Ing. Andrea Cucinotta
Al Signor Sindaco del Comune di Caltagirone Dott. Nicolò Bonanno
Al Signor Sindaco del Comune di Niscemi Dott. Francesco La Rosa
Al Signor Sindaco del Comune di Gela Dott. Angelo Fasulo
Ai Sigg. Deputati dell’Ars
Agli Organi di Stampa

Cordialmente
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

domenica 27 aprile 2014

Mondo Trasporti - Dall’Ue 25 mld per le nostre imprese. La Regione: ecco il piano infrastrutture

Il Comitato dei pendolari siciliani guidato da Giosuè Malaponti, da tempo lamenta disagi soprattutto nelle tratte dismesse, come la “Alcamo-via Milo” e la “Caltagirone-Gela”. Il collegamento Trapani-Palermo avviene, infatti, tramite la linea “via Castelvetrano” che, sviluppandosi per circa 190km, collega importanti Comuni come Marsala, Mazara del Vallo, Castelvetrano, Alcamo oltre quelli ricadenti nel Palermitano, compresi nella tratta Punta
Raisi-Palermo. Invece, «il corpo stradale della “via Milo” – precisa il presidente di Rfi – fu realizzato già in origine con materiali di carente qualità e posati su terreno poco idoneo. Col passare degli anni, si è incrementato il divario tra disponibilità di fondi e necessità di interventi, mentre i controlli geometrici al binario hanno evidenziato il peggioramento della stabilità della linea ferroviaria, con palese rischio per la sicurezza del transito dei convogli.
È stato predisposto – prosegue - uno studio di massima per una proposta di risoluzione
delle criticità esistenti; la relativa spesa dovrà essere oggetto di apposito progetto di investimento da finanziare in Contratto di Programma. Anche per tale direttrice la Regione sta valutando la possibilità di un apposito intervento nella programmazione degli investimenti nell’ambito dei progetti di connessione fra reti di trasporto e nodi aeroportuali, per ottimizzare il collegamento con lo scalo di Trapani Birgi». La Caltagirone-Gela, infine, è interrotta ormai da quasi 3 anni, a seguito del parziale crollo (avvenuto l’8 maggio 2011) del ponte ferroviario di Niscemi. «Da allora – dice il presidente di Rfi - i servizi ferroviari lungo la tratta sono assicurati da bus sostitutivi, per un totale di 9 corse giornaliere. Ad oggi: è stato affidato l’appalto di demolizione della restante parte del ponte; è in gara lo smaltimento del materiale demolito; e si attendono gli esiti delle indagini, commissionati a Italferr, sui restanti 11 ponti simili a quello crollato, per stabilire la totale demolizione dell’opera o l’attuazione di interventi di diversa natura. Sui costi, va evidenziata la necessità di acquisire le risorse finanziarie, per cui si ritiene indispensabile una sostanziale partecipazione della Regione.
Davide Guarcello - La Sicilia 26 aprile 2014 - Mondo Trasporti pag. 58




























venerdì 28 febbraio 2014

RFI bando di gara per lavori di smaltimento materiali del ponte ferroviario sulla Caltagirone-Gela

Oggetto dell’appalto: Lavori di smaltimento e/o recupero di materiale proveniente dalla demolizione (effettuata con un precedente appalto mediante l’ausilio di esplosivi) del viadotto al km. 326+628.87 della tratta Caltagirone – Gela previa frantumazione dei materiali ingombranti e l’abbattimento dei relitti di tronconi di pile e spalle rimasti in sito.
L’importo complessivo presunto della prestazione è di € 500.000,00 al netto di IVA, di cui: - Lavori compensati a corpo €. 490.900,00 - e - Oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza, non soggetti a ribasso €. 9.100,00.
Durata dell’appalto: giorni 240 (duecentoquaranta) a decorrere dalla data del verbale di consegna.
Procedura ristretta ai sensi della Parte III del D.Lgs. 12/4/2006 n. 163 e smi.
Il criterio di aggiudicazione sarà quello dell’offerta a prezzi a corpo.
Si procederà all’aggiudicazione anche qualora sia stata presentata una sola offerta valida, sempre che sia ritenuta congrua e conveniente. In caso di offerte uguali si procederà per sorteggio.
Numero di riferimento attribuito al dossier dall’ente aggiudicatore: gara n.
DAC.PA.0014
Termine per il ricevimento delle domande di partecipazione: ore 12,00 del giorno 17 marzo 2014. Per saperne di piu...clicca qui

giovedì 6 febbraio 2014

Treni in Sicilia nel caos tra tagli e paradossi pirandelliani

Dall’entrata in vigore a dicembre 2013 del nuovo orario ferroviario, Trenitalia ha operato diversi e numerosi tagli al servizio ferroviario in molte zone della Sicilia. Le tratte più penalizzate sono la Siracusa-Ragusa-Modica-Gela-Caltanissetta, la Caltagirone-Gela chiusa da due anni e otto mesi e la Alcamo-Trapani Via Milo anche questa chiusa da circa un anno. Una mobilità ferroviaria in questi territori quasi inesistente. Una condizione ormai divenuta insopportabile.

martedì 4 febbraio 2014

Sicilia: Incubo treni

Nel frattempo che la Regione Sicilia si accinge a firmare il contratto di servizio per il trasporto ferroviario, alcune tratte ferroviarie vengono chiuse causa crolli (Caltagirone-Gela), smottamenti (Alcamo-Trapani via Milo) altre vengono del tutto depotenziate (Siracusa-Ragusa-Modica-Gela) lasciando nell'incubo treno i siciliani. Ai siciliani non servono le grandi e faraoniche infrastrutture ma servono modesti e concreti interventi a salvaguardia della mobilità, in considerazione del fatto che, ad oggi, le grandi opere infrastrutturali sono rimaste solo nei fiumi di parole e di inchiostro.
1 - Video - Sicilia: Incubo treni, la situazione una quindicina di anni fa non era diversa

2 - Video - Sicilia: Incubo Treni Ragusa-Palermo Tg2 del 22 gennaio 2014 



venerdì 31 gennaio 2014

Pendolari e disservizi dei treni regionali: Eterna Odissea


Nella trasmissione “Uno Mattina” andata in onda venerdì 17 gennaio 2014 è intervenuto il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Maurizio Lupi, l’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano, il Vice Presidente di Legambiente Edoardo Zanchini e il Presidente del Comitato Pendolari Siciliani Giosuè Malaponti, per discutere  sulla preoccupante situazione dei servizi ferroviari e dei treni regionali per il trasporto pendolare.
Inizia a parlare il ministro Lupi, affermando che proprio giovedì (16 gennaio) ha avuto un incontro con l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti e con, il presente in trasmissione, l’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano.
Il ministro nel suo intervento fa presente che la stessa scommessa fatta sull’alta velocità, oggi Ferrovie dello Stato deve farla sul trasporto dei pendolari. Il segnale delle regioni che iniziano, a disdettare i servizi di concessione è un segnale che deve far riflettere anche Ferrovie dello Stato. Poi c’è il tema degli investimenti. Per rinnovare tutto il parco treni che circola in Italia per i pendolari, occorrono sei miliardi di euro, due miliardi sono già quelli investiti da Ferrovie dello Stato gli altri quattro bisogna trovarli e stiamo discutendo proprio di questo.
L’ad. Soprano puntualizza che Ferrovie dello Stato gestisce per Trenitalia dei contratti di servizio per le regioni, quindi sono le regioni che stabiliscono prezzi,  orari, quanti treni, quali treni e dove. La nostra responsabilità è quella di rispettare i contratti. Abbiamo un parco rotabile dei treni che hanno oltre trent’anni di età. In questi anni non sono stati fatti investimenti sul materiale rotabile se non i due miliardi di quei sei di cui faceva riferimento il ministro.
Interviene nuovamente il ministro dicendo che il tema dello scaricabarile e degli alibi non può più esserci, è colpa delle Ferrovie dello Stato, è colpa del governo è colpa delle regioni, il problema è che va risolta ed affrontata drasticamente la questione. Il governo ha messo 500 milioni di euro, per la prima volta dopo anni, nella legge di stabilità per rinnovare finalmente il parco rotabile. Occorre un piano industriale e questa è la prima questione. Ferrovie dello Stato deve fare la sua parte come l’ha fatta per l’alta velocità. La seconda questione è forse liberalizzare un po’ il mercato come è avvenuto per l’alta velocità.   
Nel dibattito interviene Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente, che ha fatto un’istantanea del nostro Paese. “In questi anni la politica si è occupata di infrastrutture, ma nessuno si è occupato dei treni: ad esempio metterne di nuovi dove mancano e cambiare i vecchi. Inoltre, il numero dei pendolari in questi anni è aumentato e il numero dei treni è diminuito. E la realtà del problema è diversa da regione a regione”.
Interviene Giosuè Malaponti, rappresentante dei pendolari siciliani, che illustra la gravità della situazione italiana e in particolare della sua regione.
Il ministro Lupi interviene nuovamente in maniera decisa: «Non è più il momento delle parole, servono segnali concreti, senza demagogia sapendo che si paga il ritardo passato. Il trasporto regionale è un obiettivo, per comprare un treno, ci vogliono 2-3 anni prima di vederlo sulla strada ferrata. I treni devono correre sulle ferrovie ci sono parti dell’Italia, credo che Legambiente lo sa ma chi vive ogni giorno in questa situazione penso al sud del nostro paese dove la situazione dell’infrastruttura è arretrata. Per quanto riguarda i pendolari abbiamo detto tre cose semplicissime: abbiamo iniziato a mettere risorse, abbiamo detto a Ferrovie dello Stato adesso ti concentri su questo; abbiamo detto si inizia ad aprire il mercato anche sul trasporto regionale con gare mirate, abbiamo chiesto di dare immediatamente segnali di efficienza in quelle tratte che noi tutti conosciamo perché sappiamo perfettamente cosa i cittadini ci vengono a dire».

sabato 25 gennaio 2014

Firma la petizione per la riapertura delle tratte ferroviarie Caltagirone-Gela e Alcamo-Trapani

E' importante per la salvaguardia e la tutela dei diritti alla mobilità in una Regione che, come la Sicilia, deve le proprie infrastrutture all'Unità d'Italia. Questo è un diritto che dobbiamo far rispettare e reclamare ad alta voce ai nostri politici. Serve tutta la sensibilità dei cittadini, delle associazioni e degli amministratori di tutto il territorio siciliano.
Vota la Petizione...

Comitato Pendolari: Ferrovie siciliane a zero investimenti

In riferimento all'agenzia stampa del sen. Gibiino, prendiamo atto del suo intervento ma dobbiamo constatare che non è solo Rfi a mortificare la nostra regione ma la scarsa attenzione che della nostra classe politica nelle stanze romane a reclamare quanto ci spetta di diritto.

venerdì 24 gennaio 2014

Treni, Sicilia mortificata: di 130 mln chiesti, Rfi ne eroga 24

In riferimento all'agenzia stampa del sen. Gibiino, prendiamo atto del suo intervento ma dobbiamo constatare che non è solo Rfi a mortificare la nostra regione ma la scarsa attenzione che della nostra classe politica nelle stanze romane a reclamare quanto ci spetta di diritto.

mercoledì 22 gennaio 2014

Trasporti Sicilia: Gibiino (FI), Ferrovie abbandonate. Solo 24 mln per manutenzione rete

Roma. “Rfi continua a mortificare la Sicilia. Sui 130 milioni di euro richiesti dal Compartimento Rfi di Palermo per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle linee ferrate dell’isola, Rete Ferroviaria Italiana ne approva poco meno di 25 milioni. Un ulteriore elemento utile a svelare quale sia il vero obiettivo del Gruppo Ferrovie: dismettere la rete siciliana per concentrare ancora una volta le risorse verso investimenti utili a potenziare la rete AV del Nord Italia. Sono ormai trent’anni che i siciliani attendono il completamento del raddoppio della Catania-Messina e l’ammodernamento delle linee Palermo-Catania e Palermo-Trapani. Nel 2011 un’arcata di un ponte lungo la linea ferrata Caltagirone-Gela cedette, da allora Ferrovie non ha mai provveduto a ripristinare la linea causando incalcolabili disagi ai pendolari. Tale situazione non è più tollerabile. Chiedo al presidente di Rfi, Dario Lo Bosco, siciliano come me, di dare immediatamente un segnale di discontinuità con il passato. Che riaprano i cantieri in Sicilia, che ai pendolari venga offerto un decoroso e giusto servizio”. Lo dichiara il sen. Vincenzo Gibiino, coordinatore di Forza Italia in Sicilia. Fonte AGENPARL - 22-01-2014

venerdì 29 novembre 2013

Incontro di CUB trasporti e Legambiente Ragusa con l'Amministrazione comunale di Ragusa

Riceviamo e pubblichiamo:

VERSO PENDOLARIA NEL VAL DI NOTO
L'impegno della CUB trasporti iblea e dell'associazionismo per salvare e potenziare le tratte ferroviarie del val di Noto ha suscitato l'interesse di Legambiente regionale e nazionale. Infatti nel recente direttivo regionale è stato espresso l'interesse ad organizzare nel val di Noto Pendolaria, la campagna sul problema delle ferrovie in dismissione e dei pendolari, grazie all'impegno dei circoli iblei nonché di quello di Caltagirone.
A tale riguardo si è tenuto presso la sala giunta di palazzo dell'Aquila a Ragusa un incontro tra i rappresentanti di CUB Trasporti (Pippo Gurrieri, Salvuccio Ragusa, Giovanni Urso) Legambiente Il Carrubo (Antonino Duchi), il Comitato per il rilancio della ferrovia iblea (Gianni Lucenti, Giovanni Forcone), il sindaco Federico Piccitto e l'assessore Stefania Campo.
Pippo Gurrieri ha evidenziato lo stato dell'arte a cui si è arrivati al momento nella lotta per il recupero del sistema ferroviario ibleo, ha illustrato il programma di massima dell'iniziativa, prevista per martedì 17 dicembre, che dovrebbe coinvolgere per lo meno tutti i sindaci della provincia nonché quelli di Caltagirone e di Gela, ed alcuni comitati pendolari di altre aree della Sicilia, ed ha nuovamente perorato un intervento forte dell'Amministrazione per la metropolitana di superficie, visto che RFI di Palermo, pur essendo stata richiesta, ben due mesi fa (!), di mettere a disposizione il progetto preliminare in suo possesso. non l'ha ancora reso disponibile.
Antonino Duchi ha sottolineato l'importanza dell'attivazione di Pendolaria in provincia, in quanto può dare rilievo regionale e nazionale ad una battaglia per i cittadini e per l'ambiente, visto che il treno è meno inquinante ed è sempre più veloce dell'autobus nelle tratte interurbane, per cui si assiste al paradosso che si sostituisce un mezzo più efficiente con uno meno efficiente.
Il Sindaco Piccitto si è impegnato a collaborare fattivamente alla buona riuscita dell'iniziativa coinvolgendo gli altri amministratori iblei e si è immediatamente attivato per sollecitare l'uscita del progetto di massima della metropolitana dalle chiuse stanze di RFI.
L'assessore Campo, che si occuperà degli aspetti organizzativi dell'iniziativa, ha evidenziato l'importanza turistica del potenziamento della tratta ferroviaria, in particolare per il Castello di Donnafugata ed Ibla, magari anche con una combinazione biglietto treno+Castello che potrebbe essere attivata e sicuramente sarebbe un positivo elemento per un turismo di qualità, che si nutre anche di queste apparentemente piccole cose.
Ragusa. 28.11.2011

CUB TRASPORTI - COMITATO PER IL RILANCIO DELLA FERROVIA IBLEA -LEGAMBIENTE IL CARRUBO RAGUSA

martedì 19 novembre 2013

Quelle rotaie precipitate nel dimenticatoio

Caltagirone-Niscemi. Comitato pendolari: «A 4 mesi dal dissequestro silenzio sui lavori di recupero del ponte»
«L'infrastruttura è stata dissequestrata dalla magistratura già da quattro mesi, ma ancora tutto tace e degli auspicati interventi di ripristino nemmeno si parla». Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani, non ci sta.
La linea ferroviaria Caltagirone-Niscemi è chiusa dall'8 maggio del 2011, quando alcune arcate del ponte in località Angeli cedettero, crollando sulla Sp 39 che collega le due cittadine. Con un solo colpo si interruppero due arterie di collegamento fra le due comunità: quella ferroviaria e quella stradale. Disagi continuano a crearsi anche per i treni merci provenienti o diretti a Gela, e adesso dirottati via Ragusa - Siracusa - Catania con notevole aumento dei tempi di percorrenza.
Da quel crollo tutto sembra essersi congelato. Stavolta Malaponti si rivolge direttamente al presidente della Regione Rosario Crocetta, oltre che, per conoscenza, a una serie di altri enti e autorità. «Visto il dissequestro dell'area - scrive il presidente del Comitato pendolari - vogliamo sapere se il Governo regionale sia a conoscenza di quali iniziative il gestore della infrastruttura ferroviaria, vale a dire Rete ferroviaria italiana (Rfi), intenda adottare per evitare il ripetersi, in futuro, di simili, gravi episodi. Qual è lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario, in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri? »
«Chiediamo - aggiunge - l'inserimento di questo tragitto, data la sua valenza strategica per lo sviluppo dei territori attraversati, fra quelli destinatari di lavori di potenziamento, prevedendo una serie di opere di miglioramento del tracciato, compresa l'elettrificazione dell'intero itinerario fra Catania e Gela, allo scopo di sfruttare la maggiore potenza dei mezzi di trazione elettrica a beneficio anche e soprattutto del traffico merci».
Auspicate ulteriori iniziative degli enti locali per sollecitare gli attesi lavori di ripristino e annunciata un'azione per concordare, proprio con i Comuni della zona, una richiesta di incontro con i rappresentanti della Regione e coi dirigenti di Rete ferroviaria italiana, sui luoghi del crollo, «per fare il punto della situazione su quanto è stato fatto e, soprattutto, su quanto occorre fare, secondo una stretta tempistica, per la riapertura della linea ferroviaria».
M. M. - La Sicilia - Domenica 17 Novembre 2013 Catania (Provincia) Pagina 41 

domenica 17 novembre 2013

Il Comitato Pendolari chiede l'intervento delle Istituzioni sul ripristino della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela

Ill.mo Presidente
con la presente nota chiediamo un suo autorevole intervento per sollecitare il ripristino della tratta Ferroviaria Caltagirone-Gela chiusa dall’8 maggio 2011.
I fatti: due anni fa e precisamente l’8 maggio 2011 si verificava, lungo la tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, al km 326 della linea Lentini-Gela, il cedimento di alcune arcate del ponte ferroviario, con la conseguente chiusura della tratta ferroviaria.
Tale chiusura, ha inevitabilmente determinato un trasferimento del traffico passeggeri sulla SS. 417 che, di per sé, già presenta condizioni di elevata pericolosità, in quanto unica arteria rimasta ad assicurare il collegamento fra le città ricadenti sul percorso ferroviario, vista la chiusura della Sp. n.39, mentre i treni merci originari da Gela sono stati dirottati via Ragusa-Siracusa-Catania con notevole aumento dei tempi di percorrenza.
A due anni di distanza e precisamente il 12 maggio 2013 abbiamo organizzato un sit-in proprio sotto le arcate del ponte della ferrovia crollato, in territorio di Niscemi, per rammentare i due anni dal crollo e cercare di sollecitare le amministrazioni locali ad intervenire presso l’Ente competente per il ripristino della tratta.
Nei primi giorni di novembre siamo venuti a conoscenza che, l’infrastruttura ferroviaria sequestrata dalla magistratura subito dopo il crollo, è stata dissequestrata nel mese di giugno c.a. e non ci risulta ancora alcun intervento da parte di Rete Ferroviaria Italiana né alcuna presa di posizione delle amministrazioni comunali interessate, Comune di Caltagirone, Gela e Niscemi né da parte dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità.
Il comitato pendolari Siciliani, visto il dissequestro dell’infrastruttura avvenuto da oltre quattro mesi chiede di conoscere:
§  se il Governo Regionale e/o l’assessore alle Infrastrutture e mobilità siano a conoscenza di quali iniziative il gestore della infrastruttura ferroviaria, Rete ferroviaria italiana (RFI) intenda adottare onde evitare il ripetersi per il futuro di cedimenti delle strutture ferroviarie che potrebbero causare danni di proporzioni maggiori rispetto all'evento verificatosi;
§   quale sia lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro, al momento, i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri;
§   se si ritenga opportuno far inserire l'itinerario in discorso, a motivo della rilevante valenza strategica che lo stesso riveste per lo sviluppo socio-economico dei territori attraversati, fra gli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, prevedendo per lo stesso una serie di opere di miglioramento del tracciato con riferimento alla tratta Caltagirone-Lentini stazione, unitamente all’elettrificazione dell'intero itinerario, al fine di sfruttare la maggiore potenza dei mezzi di trazione elettrica a beneficio anche e soprattutto del traffico merci.
Il Comitato Pendolari chiede, inoltre, agli Enti locali interessati: Comune di Caltagirone, Comune di Niscemi e Comune di Gela di conoscere quali iniziative intraprenderanno per sollecitare gli opportuni interventi per la ricostruzione e la ripresa dell’esercizio di questa tratta ferroviaria importante per i territori del Calatino e del Nisseno.
Nell’attesa di risposte certe, ci faremo carico di concordare, con gli Amministratori di Caltagirone, Niscemi e Gela, un’eventuale richiesta di incontro con i rappresentanti della Regione Siciliana e dei Dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, sui luoghi del crollo, per fare il punto della situazione su quanto è stato fatto e su quello che il gestore della rete ferroviaria intende attuare nell’immediato per la riapertura della Caltagirone-Gela.

        Cordialmente

Lettera inviata a mezzo Pec a:
Al Signor Presidente della Regione Siciliana On. Rosario Crocetta                                  
All'Assessore Regionale alle Infrastrutture e Mobilità Avv. Antonino Bartolotta                     
Al Dirigente Generale Dipartimento alle Infrastrutture Mobilità Dr. Giovanni Arnone
Al Signor Sindaco del Comune di Caltagirone Dr. Nicolò Bonanno 
Al Presidente del Consiglio Comunale di Caltagirone Dr. Luigi Giuliano 
Al Signor Sindaco del Comune di Niscemi Dr. Francesco La Rosa 
Al Presidente del Consiglio Comunale di Niscemi Dr. Luigi Licata 
Al Signor Sindaco del Comune di Gela Dr. Angelo Fasulo 
Al Presidente del Consiglio Comunale di Gela Dr. Giuseppe Fava 
Alla Direzione Regionale di Rete Ferroviaria Sicilia Dr.Andrea Cucinotta


Fiumefreddo di Sicilia 15 novembre 2013
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani 






























giovedì 10 ottobre 2013

Sicilia: Trasporto Ferroviario lasciato al suo declino


Mentre Rete ferroviaria italiana continua a smantellare buona parte di quel che resta della rete ferroviaria siciliana, vedi la tratta Siracusa-Ragusa-Gela, vedi la Caltagirone-Gela chiusa da oltre due anni per il crollo del ponte ferroviario, vedi la Alcamo-Trapani via Milo chiusa da febbraio per i continui smottamenti, vedi il mancato collegamento ferroviario con l’aeroporto di Catania di cui tutti parlano, vedi il mancato raddoppio della Fiumefreddo-Giampilieri seppur finanziato dal 2005, e così via….
La Regione Sicilia, proprio oggi con il convegno tenutosi a Vittoria, realizza  in collaborazione con il Governo di Malta il “Progetto Streets” strategia integrata per un trasporto sostenibile Italia-Malta.
Progetto da realizzare in partenariato con il Collegio universitario Arces, il Comune di Vittoria, l'Autorità Portuale di Catania ed è capofila la Regione Sicilia con il Dipartimento regionale Infrastrutture, Mobilità e Trasporti. Gli altri partner sono l'Autorità governativa Transport Malta e l'Università di Malta. L’importo a disposizione per la realizzazione del progetto “Streets” è di circa 2,5 milioni di euro.
Ritengo che tutto ciò sia assurdo, oltre all’enfasi della conquista del 28 febbraio 2013 per la firma del CIS (contratto istituzionale di sviluppo), la Regione Sicilia non ha ad oggi ancora fatto presente cosa vuole fare del trasporto pubblico ferroviario isolano. La Regione non ha ancora chiuso il
Contratto di servizio con Trenitalia ed in quattro anni abbiamo perso quasi 2 milioni di km/treno e quasi del tutto i treni da e per il nord, non ha preso posizione per le tratte ferroviarie chiuse da parecchio tempo però, pensa al miglioramento dell'efficienza dei collegamenti tra porti, aeroporti e piattaforme intermodali per migliorare l'accessibilità, pensa ad un maggiore livello di servizio per il traffico di merci/persone, pensa ad una maggiore sostenibilità ambientale e ad una diminuzione delle barriere per le utenze deboli tra l’Italia e Malta, ma non pensa alla sua Sicilia oramai sempre più isolata dal continente Italia su tutti i fronti (aereo, marittimo, ferroviario e stradale) lasciandola al suo lento declino.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani