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venerdì 15 ottobre 2010

La Ferrovia Circumetnea modello organizzativo per il trasporto regionale - Tafuri al "convegno Asstra"

Fonte La Sicilia di venerdì 15 ottobre 2010 pag. 35

La Ferrovia Circumetnea, il suo recente sviluppo, le potenzialità, i programmi per il futuro e l'esperienza etnea di trasporto pubblico ferroviario locale sono stati presentati dal commissario governativo Gaetano Tafuri ieri mattina a Roma, nel corso di un convegno organizzato dall'Asstra, associazione nazionale che riunisce le aziende di trasporto locale pubbliche e private. Presenti, tra gli altri, il presidente della IX Commissione "Trasporti" della Camera dei Deputati Mario Valducci e del sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Bartolomeo Giachino. In particolare, nel corso del convegno e della tavola rotonda alla quale hanno partecipato il commissario Tafuri e i vertici di altre importanti aziende del settore (tra cui la neonata "Ad Ntv" di Luca Cordero di Montezemolo), è stato affrontato il tema degli aspetti positivi e negativi della liberalizzazione delle ferrovie nelle regioni. «Il tema del trasporto regionale è troppo importante perché ci sono milioni di italiani che desiderano viaggiare in treno per gli spostamenti anche giornalieri e da noi al Sud, ad esempio -ha affermato il commissario Tafuri- la gente è scoraggiata dai tempi biblici per raggiungere la propria destinazione, si pensi che tra Catania e Palermo attualmente la percorrenza in treno è di oltre 5 ore, o perché i treni sono fatiscenti e il servizio a bordo e a terra, pessimo. In questo desolante panorama la Fce ha assunto una ruolo importante tanto da rappresentare oggi un modello organizzativo autonomo, molto apprezzato da parte dell'utenza in costante crescita, con una rete che si allunga e si modernizza, in grado di offrire ai passeggeri servizi in progressivo miglioramento. Purtroppo dobbiamo constatare con grande amarezza, alla luce di quanto è emerso dal convegno dell'Asstra, che l'alta velocità è destinata a fermarsi a Napoli. Ma non possiamo arrenderci perché non può esistere un Paese a due velocità. La Fce in questi ultimi due anni, ha dimostrato di voler e poter avere una linea più funzionale rispetto alle esigenze della cittadinanza ed a quelle di un turismo in fase di graduale crescita. Alla luce dei risultati abbiamo quindi proposto alla Regione Siciliana un modello di autogestione delle ferrovie che, se accettato, potrà essere concretamente attuato con positivi risvolti per il territorio della nostra Isola. In alternativa si potrebbe aprire al mercato internazionale per porre comunque fine ad al servizio attuale sin troppo scadente e vergognoso. E' importante comunque costruire collaborazioni e non chiudersi in se stessi».

Fonte La Sicilia pag. 35