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venerdì 28 febbraio 2014

Un nulla di fatto del Contratto di servizio per il trasporto ferroviario in Sicilia

Palermo. Nell’incontro del 19 dicembre 2013 tenutosi a Palermo, l’assessore Bartolotta, aveva esposto, ai Sindacati e ai Comitati dei Pendolari invitati all’incontro, la proposta dell’accordo di programma Stato-Regione per l’attuazione e il trasferimento delle funzioni e dei compiti di programmazione e amministrazione relativamente ai servizi ferroviari di interesse regionale e locale. L’accordo di programma prospettato dall’assessore Bartolotta ha trovato d’accordo sia i Sindacati che i Comitati dei Pendolari.
L’accordo prevedeva risorse per 111.535.920,00 al netto d’iva e riferiti ad una produzione annuale di 10.799.000 di km/treno così come previsti sino al 2009. Accordo che disciplina le modalità di trasferimento dal Ministero alla Regione Sicilia delle funzioni, dei compiti di programmazione e di amministrazione inerenti i servizi di trasporto pubblico ferroviario eserciti da Trenitalia nel territorio regionale e ciò dal primo giorno del mese successivo alla data di sottoscrizione di tale accordo.
Visto il parere favorevole dei Sindacati e dei Comitati dei Pendolari, il passo successivo ed immediato prospettatoci dall’assessore Bartolotta era quello di essere deliberato in Giunta regionale ed immediatamente, prima della fine del 2013,  trasmetterlo ai Ministeri del Mit e del Mef per i definitivi adempimenti; tenuto conto che l’efficacia dell’accordo di programma è subordinata all’effettivo trasferimento delle risorse finanziarie occorrenti allo svolgimento dei servizi di trasporto ferroviario.
Non ci risulta ad oggi e sono trascorsi circa tre mesi dall’incontro di dicembre che tale accordo di programma sia stato deliberato dalla Giunta Regionale e quindi non ancora inviato ai Ministeri competenti, ciò lascia presagire che siamo sempre al punto di partenza nella speranza che non passi il detto che”chi tardi arriva male alloggia”.
Quanto poi al miglioramento del servizio ferroviario devo ricordare che per quanto riguarda la media e lunga percorrenza, l'offerta ferroviaria che riguarda la Sicilia è, a tutt'oggi, interamente sovvenzionata dallo Stato attraverso il Contratto di Servizio 2009-2014 stipulato tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Ministero dell'economia e delle finanze e Trenitalia, che disciplina il complesso delle obbligazioni intercorrenti tra i Ministeri e la società Trenitalia relativamente ai servizi di trasporto ferroviario passeggeri della media e lunga percorrenza nazionale di utilità sociale per l'arco temporale 2009/2014.
I servizi ferroviari regionali della Sicilia sono invece regolati dal Contratto di Servizio con
il MIT e il MEF, che disciplina i servizi delle regioni a Statuto Speciale (Sicilia, Sardegna e Valle d'Aosta) per le quali non è stato ancora completato il processo di attribuzione delle competenze in materia di trasporto locale. Peraltro dal 2009, tra detti Ministeri e la regione Sicilia, è in corso di svolgimento la procedura per l'attuazione del trasferimento alla Regione dei compiti di programmazione e amministrazione relativamente ai servizi ferroviari di interesse regionale e locale di cui al decreto legislativo n 422 del 1997; l’iter di attribuzione delle competenze, che consentirà la stipula di un Contratto di
Servizio da parte della Regione Sicilia, sarà completato con l'emanazione di un decreto di ripartizione delle risorse finanziarie da parte del MEF.
La definitiva sottoscrizione dell’accordo di programma alla Regione Sicilia non potrà che determinare un controllo più incisivo sulla qualità e quantità dei servizi erogati.
Ribadiamo nuovamente all’assessore Bartolotta come Comitato Pendolari Siciliani di voler essere parte attiva nella realizzazione della bozza del Contratto di Servizio non appena verrà sottoscritto l’accordo di programma per i servizi di trasporto ferroviario e di voler far parte del comitato di proposte, verifica e monitoraggio in materia di servizi ferroviari regionali e locali, riconosciuto con provvedimento amministrativo dell’assessore regionale ai trasporti, non ancora costituito.

Giosue Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani 

mercoledì 22 gennaio 2014

"Ridateci il treno che ci avete rubato"

L'enorme petrolchimico di Gela attira a sè ancora tantissimi lavoratori che accettanno quelle condizioni di lavoro per mantenere le loro famiglie. Ma da quando è crollato il ponte della ferrovia, nemmeno il treno hanno più. E ora lo rivogliono.
L'appello accorato è del Comitato Pendolari Siciliani. "Occorre scongiurare la chiusura definitiva della Caltagirone-Gela". E chiedono che quella linea ferroviaria sia ripristinata, che il progetto non venga abbandonato. "Due anni e otto mesi il ponte della ferrovia Caltagirone-Gela è crollato sulla strada provinciale 39 che collega la città di Caltagirone con Niscemi e, da allora, tutto sembra essere in standby come in un fermo immagine di un film" dice Giosuè Malaponti, il presidente del Comitato.
"Non importa se i treni non viaggiano più verso Gela, non importa se i pendolari sono costretti a rinunciare al treno ed usare la propria auto per andare a lavoro o a scuola. Sono ancora molti i lavoratori pendolari che da questi territori Caltagirone, Niscemi si riversano verso il petrolchimico di Gela. Non importa a nessuno se il trasporto di materiale altamente pericoloso prima si spostava nelle più sicure reti ferroviarie mentre adesso viaggia su gomma andando ad incrementare il già saturo trasporto viario. L'occasione del crollo del ponte è stata di sicuro la scusa per ridurre all'osso il numero di treni che collegano Gela e Caltagirone con Catania. Ad oggi sono solo due i treni regionali che collegano le due città, il resto avviene con due/tre bus-sostitutivi che impiegano oltre le 2 ore. I pendolari del calatino e del nisseno non chiedono molto, vorrebbero essere messi in condizione di poter viaggiare in treno almeno aver assicurato quel minimo di servizi che lo Stato dovrebbe garantire ai propri cittadini. Si richiede, cosa che faremo assieme ai sindaci di Caltagirone, Niscemi e Gela, un immediato incontro con i dirigenti di Rete ferroviaria italiana e con i dirigenti dell'assessorato regionale alle infrastrutture per capire, una volta per tutte, cosa si voglia fare di questa importante tratta ferroviaria a servizio delle due provincie Catania e Caltanissetta; oggi più che mai, alla luce dei lavori di rimozione delle strutture e apparati sistema GSM-R tratta ferroviaria AVELLINO-ROCCHETTA E CALTAGIRONE-GELA per un importo di 803.000 euro iva esclusa, peraltro già appaltati. Tutto passa sotto silenzio, abbiamo voluto allertare con una lettera il governatore Crocetta, l'assessore Bartolotta, il dirigente generale alle infrastrutture e i sindaci dei Comuni di Caltagirone, Niscemi e Gela affinchè tutti assieme chiedano, con noi, la riapertura di questa tratta ferroviaria importante. Occorre evitare la definitiva chiusura visti gli ingenti investimenti fatti da Rete ferroviaria italiana nell'ultimo decennio. L'eventuale chiusura della tratta ferroviaria sarebbe da addossare alla scarsa attenzione che la nostra classe politica presta alle esigenze ed ai bisogni dei propri territori. Ai siciliani non servono le grandi e faraoniche infrastrutture ma servono questi modesti interventi a salvaguardia della mobilità, in considerazione del fatto che, ad oggi, delle grandi opere infrastrutturali sono rimaste solo fiumi di parole e di inchiostro".

G.F. 21 Gennaio 2014 a vai all'articolo

mercoledì 15 gennaio 2014

Caltagirone-Gela, interviene l'assessorato. "Nessuna previsione sul ripristino della tratta ferroviaria"

Palermo. Ill.mo Presidente, con la presente desideriamo nuovamente intervenire sulla chiusura, da parte di Rete Ferroviaria Italiana, della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela, ormai da due anni, e da circa sette mesi dissequestrata dagli organi competenti.

Nella nostra nota, del 15 novembre 2013, sollecitavamo un suo autorevole intervento nei confronti di  Rete Ferroviaria Italiana per avere certezze sulla sorte di questa importante arteria ferroviaria ed al contempo invitavamo i sindaci di Caltagirone, Gela e Niscemi ad intervenire a salvaguardia della stessa.

martedì 14 gennaio 2014

Un’ulteriore beffa alla mobilità l’eventuale chiusura definitiva della Caltagirone-Gela.

Caltagirone. Due anni e otto mesi fa cedeva crollando sulla S.P. 39 che collega la città di Caltagirone con Niscemi il ponte della ferrovia Caltagirone-Gela e, da allora, tutto sembra essere in standby come in un fermo immagine di un film.
Non importa se i treni non viaggiano più verso Gela, non importa se i pendolari sono costretti a rinunciare al treno ed usare la propria auto per andare a lavoro o a scuola. Sono ancora molti i lavoratori pendolari che da questi territori Caltagirone, Niscemi si riversano verso il petrolchimico di Gela. Non importa a nessuno se il trasporto di materiale altamente pericoloso prima si spostava nelle più sicure reti ferroviarie mentre adesso viaggia su gommato andando ad incrementare il già saturo trasporto viario. L’occasione del crollo del ponte è stata di sicuro la scusa per ridurre all’osso il numero di treni che collegano Gela e Caltagirone con Catania. Ad oggi sono solo due i treni regionali che collegano le due città, il resto avviene con due/tre bus-sostitutivi che impiegano oltre le 2 ore. I pendolari del calatino e del nisseno non chiedono molto, vorrebbero essere messi in condizione di poter viaggiare in treno almeno aver  assicurato quel minimo di servizi che lo Stato dovrebbe garantire ai propri cittadini. Si richiede, cosa che faremo assieme ai sindaci di Caltagirone, Niscemi e Gela, un immediato incontro con i dirigenti di Rete ferroviaria italiana e con i dirigenti dell’assessorato regionale alle infrastrutture per capire, una volta per tutte, cosa si voglia fare di questa importante tratta ferroviaria a servizio delle due provincie Catania e Caltanissetta; oggi più che mai, alla luce dei lavori di rimozione delle strutture e apparati sistema GSM-R tratta ferroviaria AVELLINO-ROCCHETTA E CALTAGIRONE-GELA” per un importo di 803.000 euro iva esclusa, peraltro già appaltati.
Tutto passa sotto silenzio, ieri abbiamo voluto allertare con una lettera a mezzo Pec il governatore Crocetta, l’Assessore Bartolotta, il dirigente generale alle infrastrutture e i sindaci dei Comuni di Caltagirone, Niscemi e Gela affinchè tutti assieme chiediamo con forza la riapertura di questa tratta ferroviaria importante ed evitare la definitiva chiusura visti gli ingenti investimenti fatti da Rete ferroviaria italiana nell’ultimo decennio. L’eventuale chiusura della tratta ferroviaria sarebbe da addossare alla scarsa attenzione che la nostra classe politica presta alle esigenze ed ai bisogni dei propri territori. Ai siciliani non servono le grandi e faraoniche infrastrutture ma servono questi modesti interventi a salvaguardia della mobilità, in considerazione del fatto che, ad oggi, delle grandi opere infrastrutturali sono rimaste solo fiumi di parole e di inchiostro.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani

Lettera al Presidente Crocetta per un incontro “urgente” per il ripristino della tratta Ferroviaria Caltagirone-Gela

Ill.mo Presidente,
con la presente desideriamo nuovamente intervenire sulla chiusura, da parte di Rete Ferroviaria Italiana, della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela, ormai da due anni, e da circa sette mesi dissequestrata dagli organi competenti.
Nella nostra nota, del 15 novembre 2013, sollecitavamo un suo autorevole intervento nei confronti di  Rete Ferroviaria Italiana per avere certezze sulla sorte di questa importante arteria ferroviaria ed al contempo invitavamo i sindaci di Caltagirone, Gela e Niscemi ad intervenire a salvaguardia della stessa.
In occasione del servizio del Tgr Sicilia in data 21 novembre 2013, abbiamo avuto modo di riportare alla ribalta della cronaca tale chiusura e nello stesso tempo abbiamo avuto modo di confrontarci con i sindaci di Caltagirone dott. Bonanno e di Gela dott. Fasulo.
Assieme concordavamo sull’importanza della riapertura in tempi brevi di questa tratta e che tale chiusura, ha inevitabilmente determinato un trasferimento del traffico passeggeri sulla SS. 417 che, di per sé, già presenta condizioni di elevata pericolosità, in quanto unica arteria rimasta ad assicurare il collegamento fra le città ricadenti sul percorso ferroviario.
Il Comitato pendolari Siciliani, visto il dissequestro dell’infrastruttura avvenuto circa sette mesi, chiede se il Governo Regionale e/o l’Assessore alle infrastrutture e mobilità siano a conoscenza:
§  di quali iniziative il gestore dell’infrastruttura ferroviaria, Rete ferroviaria italiana (RFI) intenda adottare per il ripristino della circolazione ferroviaria?
§  del bando di gara europeo per l’appalto di “rimozione strutture e apparati sistema GSM-R tratta ferroviaria AVELLINO-ROCCHETTA E CALTAGIRONE-GELA” per un importo di 803.000 euro iva esclusa, peraltro forse già appaltato?
§  di quali interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità, il gestore dell’infrastruttura ferroviaria stia approntando, in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia, dal momento che sono costretti per i loro spostamenti quotidiani a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri?
La gara d’appalto per la rimozione degli apparati non ci tranquillizza, anzi, ci fa presumere la definitiva chiusura della tratta; alla luce di questi nuovi fatti, è necessario fare chiarezza su quello che si vuole fare del futuro della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela.
Nell’attesa di un sollecito riscontro, ci facciamo carico di concordare e convocare con gli Amministratori di Caltagirone, Niscemi e Gela un incontro urgente con i rappresentanti della Regione Sicilia-Dipartimento infrastrutture e i Dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, sui luoghi del crollo, per fare il punto della situazione e sulle sorti di un’importante arteria ferroviaria che non può e non deve essere chiusa per nessun motivo, visti gli enormi investimenti fatti in quest’ultimo decennio.
Cordialmente
Fiumefreddo, 13 gennaio 2014
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani 

venerdì 20 dicembre 2013

Comitato Pendolari Siciliani. Passo avanti: ora il contratto di servizio

Palermo. La prima pietra per la definizione del contratto di servizio tra la Regione siciliana è stata messa. Nell’incontro di ieri tenutosi a Palermo, l’assessore Bartolotta, ha esposto la proposta dell’accordo di programma Stato-Regione per l’attuazione e il trasferimento delle funzioni e dei compiti di programmazione e amministrazione relativamente ai servizi ferroviari di interesse regionale e locale il trasporto ferroviario. A disposizione per chiudere tale l’accordo ci sono 111,5 milioni di euro al netto di iva, circa 18 in meno rispetto a quanto era stato previsto dal 2009 ma l'unico dato in dubbio è la conferma dei 10.799.000 km/treno annui.
I Comitati dei Pendolari presenti, così come i Sindacati del Tpl hanno dato il via libera alla firma. Adesso la proposta dovrà essere deliberata dalla Giunta regionale e prima del 31 dicembre dovrà essere trasmessa ai Ministeri dei trasporti e delle finanze.
La richiesta unanime dai Comitati e Sindacati all’assessore Bartolotta, è stata quella di, chiusa questa fase, essere parte attiva nella realizzazione della bozza del Contratto di Servizio, ognuno per le parti di competenza. L’assessore, conviene con i presenti  sull’opportunità di creare a livello regionale un comitato di proposte, verifica e monitoraggio in materia di servizi ferroviari regionali e locali, riconosciuto con provvedimento amministrativo dell’assessore.
Da istituire sin da subito con i Sindacati e i Comitati Pendolari istituiti legalmente.   
Per quanto riguarda il materiale rotabile la Regione Sicilia sta procedendo, prima del 31 dicembre, alla pubblicazione del bando di gara di 50 milioni per l’acquisto di materiale rotabile.
Riteniamo l’incontro di ieri una data importante e la posa della prima pietra per una proficua collaborazione con l’Assessore Bartolotta , al quale va il nostro plauso, e i Sindacati nel realizzare un servizio di trasporto pubblico ferroviario più a misura dell’utenza siciliana.

Giosue Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani 

giovedì 19 dicembre 2013

Resoconto incontro Comitati Pendolari, Sindacati e la Regione Sicilia

Palermo 19 dic.2013- Dall’incontro di oggi tra l’assessore alla mobilità Bartolotta, i Comitati Pendolari e i Sindacati, possiamo ammettere per dovere di informazione, che è stato un incontro alquanto proficuo sotto tutti i punti di vista.
L’oggetto dell’incontro era l’accordo di programma per il trasferimento delle competenze sul trasporto ferroviario siciliano ed il conseguente passaggio delle risorse finanziarie. Risorse finanziare un po’ ridimensionate, in considerazione del fatto che nel 2009/2010 si parlava di circa 130 milioni di euro mentre ad oggi, fortunatamente viene ancora confermata la cifra di 111,5 milioni di euro al netto di iva.
L’urgenza da parte dell’assessore Bartolotta era proprio quella di discutere sulla opportunità da cogliere al volo sentendo e coinvolgendo Comitati pendolari e Sindacati. Tutti concordi a chiudere prima della fine del 2013 questo accordo che dovrà passare dalla giunta regionale per la delibera definitiva.
La richiesta unanime da Comitati e Sindacati all’assessore Bartolotta, è stata quella di, chiusa questa fase, essere parte attiva nella realizzazione della bozza del Contratto di Servizio, ognuno per le parti di competenza.
L’assessore Bartolotta, conviene con i presenti  sull’opportunità di creare una commissione di lavoro composta dai Sindacati e dai Comitati Pendolari.

Riteniamo l’incontro di oggi una data importante e la posa della prima pietra per una proficua collaborazione con l’Istituzione nel realizzare un servizio più a misura dell’utenza siciliana.  

Giosue Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani

mercoledì 18 dicembre 2013

I Comitati Pendolari e i Sindacati convocati dall'assessore alla Mobilità Bartolotta

Si terrà domani, giovedì 19 dicembre, l'’incontro tra la Regione Siciliana, i Comitati Pendolari e i Sindacati sull'Accordo di Programma per il trasporto ferroviario siciliano. L’appuntamento è stato fissato per le ore 10,30 presso i locali dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità in via Leonardo da Vinci, 161.
Giosue Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani

martedì 10 dicembre 2013

Il silenzio della Regione sui Pendolino (ETR 450) a costo zero.

Un mese fa avevamo chiesto e sollecitato al Governatore Crocetta e all’Assessore ai Trasporti Bartolotta di chiedere informazioni alla Direzione di Trenitalia Sicilia in merito all’accantonamento di quattro ETR 450 (Pendolino) alla stazione di Reggio Calabria Centrale e di impiegarli nel territorio siciliano. E’ trascorso un mese dalla nostra richiesta e non abbiamo avuto nessuna risposta nè ci risulta alcuna presa di posizione da parte delle nostre Istituzioni regionali. Tra l’altro, grazie all’indagine dell’Associazione Ferrovie Siciliane di Giovanni Russo chiusa a fine novembre, siamo in grado di affermare che dei 14 ETR 450 (Pendolino), 2 sono stati demoliti e gli altri 12 sono così distribuiti:
n. 4 di scorta tra Roma e Milano,
n. 3 di scorta a Reggio Calabria,
n. 3 in servizio tra Roma e Reggio Calabria,
n. 2 accantonati alla stazione di Reggio Calabria centrale.
Nell’occasione avevamo paventato un eventuale ed immediato utilizzo di questo materiale, a costo zero, sulle due dorsali siciliane.
Questi elettrotreni (Etr 450) possono essere considerati treni ad alta velocità, in quanto atti a raggiungere una velocità attorno ai 250 km/h, ottenere prestazioni migliori su linee tradizionali, quali le dorsali tirrenica Messina-Palermo e ionica Messina-Catania-Siracusa, senza particolari interventi all’infrastruttura ferroviaria esistente.
I Vantaggi della messa in esercizio di questi elettrotreni rispetto a veicoli al momento circolanti in Sicilia sono:
l’elevato comfort di marcia, la riduzione delle accelerazioni trasversali sui passeggeri;
la riduzione della necessità di nuove linee, dato che i Pendolino (Etr 450) possono viaggiare a velocità superiori senza bisogno di linee dedicate;
la sicurezza: i sistemi di sicurezza e controllo sono replicati su ogni carrello, per cui si riduce la probabilità di guasti.
Ribadiamo con forza l’intervento del Presidente Crocetta e dell’Assessore Bartolotta affinchè questi elettrotreni vengano traghettati al più presto sulle nostre tratte ad impinguare la flotta dei treni regionali oltre al bando di gara di 50 milioni di euro che la Regione Sicilia ha quasi pronto per l’acquisto di nuovo materiale rotabile.

Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani

Variazioni "Nuova Offerta Commerciale" sulla Palermo-Trapani

Le Scriventi OO.SS. venuti a conoscenza della nuova offerta commerciale in vigore dal 15/12/2013 dichiarano il proprio disappunto in quanto non soddisfano le reali esigenze dell’utenza.
La provincia di Trapani con la sospensione della via Milo ha subito un disagio e un taglio di servizi notevole e che con la nuova offerta subirà un ulteriore dimezzamento.
Le suddette chiedono le seguenti variazioni alla nuova offerta per cercare di migliorare l’attuale trasporto Ferroviario nella Provincia.
Treno 8643 originario da Palermo con partenza 13,29 e arrivo a Trapani 17,18.
Treno 8632 originario da Trapani con partenza 12,40 e arrivo a Palermo 16,37.
Treno 8622 originario da Trapani con partenza 05,43 e arrivo a Piraineto 08,27 stesso materiale da Piraineto treno 8635 partenza 09,50 e arrivo a Trapani 12,35.
Treno 8629 originario da Castelvetrano migliorerebbe il servizio partendo da Alcamo Dir.
Treno 8643 originario da Alcamo Dir. migliorerebbe il servizio partendo da Piraineto.
E’ inaccettabile che da Trapani dopo il treno 8628 delle 09,38 il successivo treno per Palermo sia l’8640 delle 16,01 con un buco di oltre 6 ore e che da Castelvetrano dopo il treno 8633 delle ore 09,12 il successivo per Trapani sia il treno 8605 alle ore 13,15 con un buco di 4 ore.
Con queste modifiche si apporterebbe un miglioramento di tutta la tratta interessata ripristinando un servizio precedentemente esistente il quale copriva la fascia oraria dei pendolari della tratta Piraineto, Cinisi, Partinico, Balestrate, Castellammare.
Le modifiche citate sono essenziali per garantire un servizio ferroviario tra la provincia di Trapani a quella Palermitana.

All' Assessore Regionale alle Infrastrutture e alla Mobilita'
Avv. Antonino Bartolotta
Al Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilita'
Dirigente Generale Dott.Giovanni Arnone
Al Dirigente del Servizio IV° Trasporto Ferroviario
Dott.Diego Greco
Al Comitato Pendolari Siciliani Coord.Giosuè Malaponti
Al Direttore Passeggeri Regionale Sicilia
Ing. Francesco Costantino
Al Responsabile R.U.O. Sicilia
Dott. Roberto Amelio
Al Responsabile Produzione Passeggeri Regionale Sicilia
Dott. Fabio Salici
Al Responsabile ISR Palermo
Sig. Francesco Torina
Al Responsabile ITR Palermo
Sig. Giovanni Palazzotto
Al Responsabile Ufficio Orario
Sig.Francesco Mignosi

Certi di una vostra cortese attenzione cordiali saluti.
Prot. UN02/2013 - Trapani 06/12/2013

Le Segreterie Provinciali Trapani

mercoledì 20 novembre 2013

«Cosa è stato fatto per il ponte crollato?»


La tratta ferroviaria interrotta tra Caltagirone e Gela. Il Comitato pendolari scrive alla Regione e ai Comuni interessati.
Hanno scritto al Presidente della Regione Rosario Crocetta e all'assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Nino Bartolotta, ma anche ai sindaci di Gela, Niscemi e Caltagirone ed alla Direzione regionale di Rete Ferroviaria Sicilia. I pendolari siciliani riuniti in un Comitato che da anni si batte per cercare di migliorare le condizioni dei trasporti pubblici, sollecitano il ripristino! della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela chiusa dall'8 maggio del 2011.
La missiva è firmata da Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani e si apre con il riepilogo dei fatti, cominciati oltre due anni fa. «Precisamente l'8 maggio 2011 si verificava, lungo la tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, al km 326 della linea Lentini-Gela, il cedimento di alcune arcate del ponte ferroviario, con la conseguente chiusura della tratta ferroviaria. Tale chiusura - continua la nota - ha inevitabilmente determinato un trasferimento del traffico passeggeri sulla Ss. 417 che, di per sé, già presenta condizioni di elevata pericolosità, in quanto unica arteria rimasta ad assicurare il collegamento fra le città ricadenti sul percorso ferroviario, vista la chiusura della Sp. 39, mentre i treni merci originari da Gela sono stati dirottati via Ragusa-Siracusa-Catania, con notevole aumento dei tempi di percorrenza».
Dopo due anni esatti, il 12 maggio scorso, i! l Comitato organizzò un sit-in proprio sotto le arcate del ponte della ferrovia crollato, in territorio di Niscemi, per cercare di sollecitare le amministrazioni locali ad intervenire presso l'Ente competente per il ripristino della tratta. «Nei primi giorni di novembre - aggiunge Malaponti - siamo venuti a conoscenza che l'infrastruttura ferroviaria sequestrata dalla magistratura subito dopo il crollo, è stata dissequestrata nel mese di giugno e non ci risulta ancora alcun intervento da parte di Rete Ferroviaria Italiana, né alcuna presa di posizione delle amministrazioni comunali interessate, Caltagirone, Gela e Niscemi, né da parte dell'Assessorato regionale».
Considerato il dissequestro avvenuto 4 mesi fa, il Comitato pendolari siciliani, chiede di conoscere «quale sia lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario, in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro, al momento, i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri». E chiede anche «se si ritenga opportuno far inserire l'itinerario fra gli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, prevedendo per lo stesso una serie di opere di miglioramento del tracciato, unitamente all'elettrificazione dell'intero itinerario, al fine di sfruttare la maggiore potenza dei mezzi di trazione elettrica».
La Sicilia - Martedì 19 Novembre 2013 CL Provincia Pagina 28

domenica 17 novembre 2013

Il Comitato Pendolari chiede l'intervento delle Istituzioni sul ripristino della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela

Ill.mo Presidente
con la presente nota chiediamo un suo autorevole intervento per sollecitare il ripristino della tratta Ferroviaria Caltagirone-Gela chiusa dall’8 maggio 2011.
I fatti: due anni fa e precisamente l’8 maggio 2011 si verificava, lungo la tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, al km 326 della linea Lentini-Gela, il cedimento di alcune arcate del ponte ferroviario, con la conseguente chiusura della tratta ferroviaria.
Tale chiusura, ha inevitabilmente determinato un trasferimento del traffico passeggeri sulla SS. 417 che, di per sé, già presenta condizioni di elevata pericolosità, in quanto unica arteria rimasta ad assicurare il collegamento fra le città ricadenti sul percorso ferroviario, vista la chiusura della Sp. n.39, mentre i treni merci originari da Gela sono stati dirottati via Ragusa-Siracusa-Catania con notevole aumento dei tempi di percorrenza.
A due anni di distanza e precisamente il 12 maggio 2013 abbiamo organizzato un sit-in proprio sotto le arcate del ponte della ferrovia crollato, in territorio di Niscemi, per rammentare i due anni dal crollo e cercare di sollecitare le amministrazioni locali ad intervenire presso l’Ente competente per il ripristino della tratta.
Nei primi giorni di novembre siamo venuti a conoscenza che, l’infrastruttura ferroviaria sequestrata dalla magistratura subito dopo il crollo, è stata dissequestrata nel mese di giugno c.a. e non ci risulta ancora alcun intervento da parte di Rete Ferroviaria Italiana né alcuna presa di posizione delle amministrazioni comunali interessate, Comune di Caltagirone, Gela e Niscemi né da parte dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità.
Il comitato pendolari Siciliani, visto il dissequestro dell’infrastruttura avvenuto da oltre quattro mesi chiede di conoscere:
§  se il Governo Regionale e/o l’assessore alle Infrastrutture e mobilità siano a conoscenza di quali iniziative il gestore della infrastruttura ferroviaria, Rete ferroviaria italiana (RFI) intenda adottare onde evitare il ripetersi per il futuro di cedimenti delle strutture ferroviarie che potrebbero causare danni di proporzioni maggiori rispetto all'evento verificatosi;
§   quale sia lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro, al momento, i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri;
§   se si ritenga opportuno far inserire l'itinerario in discorso, a motivo della rilevante valenza strategica che lo stesso riveste per lo sviluppo socio-economico dei territori attraversati, fra gli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, prevedendo per lo stesso una serie di opere di miglioramento del tracciato con riferimento alla tratta Caltagirone-Lentini stazione, unitamente all’elettrificazione dell'intero itinerario, al fine di sfruttare la maggiore potenza dei mezzi di trazione elettrica a beneficio anche e soprattutto del traffico merci.
Il Comitato Pendolari chiede, inoltre, agli Enti locali interessati: Comune di Caltagirone, Comune di Niscemi e Comune di Gela di conoscere quali iniziative intraprenderanno per sollecitare gli opportuni interventi per la ricostruzione e la ripresa dell’esercizio di questa tratta ferroviaria importante per i territori del Calatino e del Nisseno.
Nell’attesa di risposte certe, ci faremo carico di concordare, con gli Amministratori di Caltagirone, Niscemi e Gela, un’eventuale richiesta di incontro con i rappresentanti della Regione Siciliana e dei Dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, sui luoghi del crollo, per fare il punto della situazione su quanto è stato fatto e su quello che il gestore della rete ferroviaria intende attuare nell’immediato per la riapertura della Caltagirone-Gela.

        Cordialmente

Lettera inviata a mezzo Pec a:
Al Signor Presidente della Regione Siciliana On. Rosario Crocetta                                  
All'Assessore Regionale alle Infrastrutture e Mobilità Avv. Antonino Bartolotta                     
Al Dirigente Generale Dipartimento alle Infrastrutture Mobilità Dr. Giovanni Arnone
Al Signor Sindaco del Comune di Caltagirone Dr. Nicolò Bonanno 
Al Presidente del Consiglio Comunale di Caltagirone Dr. Luigi Giuliano 
Al Signor Sindaco del Comune di Niscemi Dr. Francesco La Rosa 
Al Presidente del Consiglio Comunale di Niscemi Dr. Luigi Licata 
Al Signor Sindaco del Comune di Gela Dr. Angelo Fasulo 
Al Presidente del Consiglio Comunale di Gela Dr. Giuseppe Fava 
Alla Direzione Regionale di Rete Ferroviaria Sicilia Dr.Andrea Cucinotta


Fiumefreddo di Sicilia 15 novembre 2013
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani 






























sabato 16 novembre 2013

Trasporto pubblico, è allarme

Scannella: «E' urgente un tavolo di trattative con il presidente della Regione Crocetta»
"La grave crisi del trasporto pubblico locale in Sicilia, è l'effetto scellerato di sottrazione di investimenti finanziari dal governo nazionale, che hanno provocato conseguenze devastanti sul trasporto, con tagli forsennati di chilometri penalizzando il diritto alla mobilità con effetti di disagio all'utenza per raggiungere il posto di lavoro".
È il grido d'allarme, lanciato congiuntamente a Modica - durante una partecipatissima riunione con i dipendenti dell'Ast -, dal segretario regionale dell'Ugl, Giuseppe Scannella e da quello provinciale, Michele Calabrese. "È necessario ed urgente attuare un tavolo di trattative con il presidente della Regione, Rosario Crocetta e con l'assessore regionale ai Trasporti, Antonino Bartolotta, teso ad affrontare radicalmente tutto ciò che riguarda la programmazione ed il riordino dei servizi - dichiarano -, con interventi di razionalizzazione e di regolazione che consentirebbero una progressiva liberalizzazione per il rilancio del trasporto".
La disamina fatta dai rappresentanti sindacali è totale ed abbraccia le diverse problematiche vissute. "I collegamenti viari e ferroviari hanno subito una controtendenza allo sviluppo, con ricadute pesanti sull'organizzazione e con un mancato ammodernamento e riforme! nel settore.
A pagarne le spese maggiormente è stata la nostra Regione, sprovvista di quel famigerato Piano del trasporto pubblico regionale, che diverrebbe la punta di diamante per un decollo decoroso e degno della Sicilia. Qui il trasporto dovrebbe rappresentare il volano per la nostra economia - commentano -, invece in netta contro tendenza a quanto già detto, si è intervenuti a tagli di finanziamenti operati per effetto di scarse risorse".
Ed ecco che i risultati sono drammatici. "Da tutto questo si evince che intervenendo sulle anomalie a cui ancora oggi stiamo assistendo, del mantenimento di doppie e triple corse simultanee per la stessa destinazione su tutto il territorio regionale, si potrebbero ottenere sostanziali risultati economici con i quali con un piano di programmazione coerente, si potrebbe realizzare un irrobustimento del trasporto su gomma e sopperire anche alle tratte ferroviarie soppresse. Bisogna intervenire con tempestività, altrimenti si rischia di entrare in un prossimo futuro dentro un vortice di assoluta incertezza nel garantire sia le aziende pubbliche, sia quelle private. La mobilità riguarda circa cinquecentomila utenti e diecimila lavoratori che, quotidianamente, si trovano a lottare con mezzi obsoleti che comportano continui guasti e ritardi".
Paolo Borrometi - La Sicilia - Venerdì 15 Novembre 2013 Ragusa Pagina 30

venerdì 18 ottobre 2013

ZONA JONICA: DISAGI FERROVIARI - I pendolari Fs sollecitano l’intervento di Bartolotta

S. TERESA. Un’altra giornata nera, mercoledì, per il trasporto ferroviario sulla tratta Taormina-Messina. soppresso il treno 12866 che partendo alla ore 5.10 da Catania, dopo aver attraversato tutta la riviera jonica, dovrebbe raggiungere Messina entro le 7.10. Un convoglio che trasporta centinaia di pendolari, soprattutto dei vari centri jonici, che si recano nella città peloritana e nell’area dello Stretto per lavoro. Notevoli i disservizi, ovviamente, in quanto la maggior parte dei lavoratori è dipendente di enti pubblici che hanno degli orari di apertura che devono essere rispettati. Una costante di disagi che continuano a stressare i pendolari, in quanto, oltre a delle improvvise soppressioni, giornalmente, su questa tratta, si perpetuano pure costanti ritardi che si avvicinano a circa un’ora sul locale 12868, che partendo da Catania alle 5.46, dovrebbe giungere a Messina alle 7.41 e sul diretto 3866 la cui corsa inizia a Siracusa alle ore 5.05 con arrivo a Messina alle 7.50. Se a ciò aggiungiamo treni sovraffollati e il problema metro ferrovia (tra Giampilieri e Messina) lo stress che subiscono quotidianamente i pendolari è enorme. Per questo chiedono con forza l’intervento dell’assessore regionale ai Trasporti, Antonino Bartolotta.

PIPPO TRIMARCHI - La Sicilia 18 ottobre 2013 Provincia Messina pag 37

sabato 28 settembre 2013

Barcellona: Soppressione delle fermate: il trasporto ferroviario analizzato nella conferenza dei servizi

Le problematiche legate al trasporto ferroviario sulla fascia tirrenica, con particolare riferimento alla progressiva riduzione delle fermate nella città del Longano, sono state oggetto di discussione nella conferenza dei servizi tenutasi ieri sera presso l’Auditorium dell’ex Pescheria di Barcellona P.G. Oltre al primo cittadino, Maria Teresa Collica, hanno preso parte all’incontro l’assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, Nino Bartolotta, il direttore di Trenitalia per la Regione Siciliana, Francesco Costantino, il segretario generale della Filt – Cgil Siciliana, Franco Spanò e altri rappresentanti dei sindacati.
“Il problema è sotto gli occhi di tutti, Barcellona ha subito negli anni un depauperamento delle corse notevole, la città più importante della provincia è rimasta fuori da tutta una serie di investimenti sul territorio; anche per quanto riguarda la stazione ferroviaria la stazione è drammatica, con un enorme scalo abbandonato, destinato a deposito, quasi sempre chiusa è la biglietteria e molto spesso non funzionano le macchinette, i mezzi di trasporto sono vetusti tranne qualche eccezione”. Queste le parole con cui ha esordito il sindaco Collica che ha illustrato ai presenti le difficoltà legate al trasporto ferroviario, soprattutto in un momento in cui in città si rende sempre più necessaria l’esigenza di ricorrere ad esso. Infatti, soprattutto nell’ultimo anno, ancor più drammatica è stata la riduzione delle corse dell’Ast, inoltre il treno permette una percorrenza molto più veloce rispetto al trasporto gommato, soprattutto per raggiungere Messina; infine la soppressione delle sedi dei tribunali di Milazzo e di Lipari porterà ad un aumento dello spostamento di persone da e verso Barcellona. L’Amministrazione, quindi, oltre a fare delle richieste si è dichiarata disponibile a ricercare soluzioni di propria competenza per raggiungere più facilmente dei risultati.
Franco Spanò ha ricordato i miliardi delle vecchie lire investiti per realizzare un importate infrastruttura, quella del raddoppio ferroviario, “fermatosi a Patti e del quale non si sono determinate le condizioni per un suo sviluppo così come per l’economia a scapito della quale – come nel caso dell’agricoltura – il nuovo tracciato e la stazione sono stati costruiti; nonostante questo Barcellona oggi non riesce a ricevere in termini di qualità dei servizi nulla di nuovo. Riteniamo paradossale che il comune più grande della provincia di Messina, escluso il capoluogo, non abbia dei servizi regionali, dopo aver avuto cancellato gran parte del servizio a lunga percorrenza, che consentano la possibilità di un trasporto per i pendolari adeguato. Penso che sia assolutamente inconcepibile che il servizio venga ad essere erogato scartando per Barcellona tutti i servizi regionali veloci. Il comune si potrebbe attrezzare per fare in modo che un servizio integrato di trasporto possa aiutare l’utenza che è stata disabituata dall’assenza di un servizio ferroviario”.
“La scelta non è tecnica, ma politica – ha affermato il direttore di Trenitalia per la Regione Siciliana in riferimento alle stazioni in cui si fermano i treni – fatta non oggi, ma decine di anni fa”. Francesco Costantino ha proseguito facendo alcune considerazioni; in primo luogo Trenitalia “è pagata dalle regioni principalmente per fare treni”, di conseguenza se mancano i fondi dello Stato è necessario per l’azienda fare delle scelte, “che si fanno in funzione del numero delle persone che salgono sui treni”. In secondo luogo il direttore ha fatto notare come il costo medio per treno-chilometro sia uguale in tutta Italia, ma in alcune regioni si incassi rispetto alla cifra complessiva il 30-35% in più, cosa che non avviene nell’isola. “In Sicilia la politica è riuscita a mantenere dei finanziamenti, ma se ciò non accade dobbiamo tagliare e chi decide dove si taglia non è il tecnico, ma la politica; ogni fermata ha un costo ed io come direttore devo cercare, con gli stessi soldi, di fare il possibile”. Con queste parole Costantino ha terminato il suo intervento mostrandosi comunque disposto a tenere in considerazione la situazione barcellonese.
L’assessore Bartolotta, in una situazione economica non rosea, ha parlato della necessità di razionalizzare i servizi, che non significa un taglio indiscriminato, ma oculato, al fine di dare attenzione soprattutto alle zone in cui c’è una maggiore richiesta di servizi. Per questo, come ha affermato, la politica ha il compito di pianificare un percorso e si deve basare sulla lettura di dati e di richieste della popolazione che non mette tutti i comuni sulla stessa linea, ma li differenzia; se dalla lettura oggettiva di dati Barcellona è su un livello diverso, come è stato sottolineato, il servizio deve essere potenziato, magari a discapito di un centro più piccolo o del trasporto gommato che può essere potenziato in zone in cui è meno rilevante o utile il vettore ferroviario. Tali differenze dovranno essere tenute in considerazione nella stesura di un “piano dei trasporti regionale”, nel quale la strategia che l’Amministrazione regionale attuerà sarà proprio la differenziazione. “Abbiamo avviato da tempo – ha concluso Bartolotta – all’interno dell’assessorato una lettura dei dati nelle tratte in cui storicamente si registrano queste difficoltà, come la S. Agata di Militello – Messina, da questi dati vogliamo ridisegnare la tratta rispetto a quelle che sono le esigenze del territorio, con attenzione alle zone di maggiore criticità, qualcosa dovrà cambiare per Barcellona e su questo ci stiamo muovendo”.
Fonte:

giovedì 20 giugno 2013

Nodo Rfi, Bianco incontrerà l'assessore Bartolotta

Il no della città al progetto di raddoppio ferroviario
Enzo Bianco, neosindaco di Catania, rassicura i cittadini, la sovrintendenza e le associazioni e gli ordini degli Ingegneri e degli Architetti: il progetto di Rete ferrovie italiane per il «raddoppio ferroviario» da piazza Europa alla stazione di Acquicella, che prevedeva pesanti interventi su una parte del centro storico, «è stato definitivamente abbandonato». Lo ha detto ieri rispondendo alle domande dei giornalisti in occasione del giuramento dei primi cinque assessori della sua Giunta.
«Opereremo con la massima velocità - ha assicurato Enzo Bianco - e già nei prossimi giorni, dopo averlo sentito e aver registrato la sua grande disponibilità, vedrò l'assessore regionale alle infrastrutture Nino Bartolotta per un incontro operativo sulla variante del progetto di raddoppio ferroviario Zurria-Acquicella nel tratto Stazione- Acquicella che evita pesanti interventi su una parte del centro storico». A scanso di equivoci, il sindaco ha ribadito che considera il raddoppio ferroviario «un'opera importantissima che darà lavoro e sviluppo alla città», ma non al prezzo della distruzione di palazzi settecenteschi che sorgono su aree archeologiche importanti. Ha poi ricordato come, nelle scorse settimane, il presidente della Regione Rosario Crocetta ha più volte affermato che il problema sarebbe stato risolto in tempi brevi.

Il progetto alternativo prevede la realizzazione del! doppio binario in galleria da piazza Europa fino ad Acquicella, interrando di 9 metri l'attuale stazione e seguendo il percorso fino al porto, sotto lo specchio di mare davanti alla Capitaneria per poi sbucare sulla terraferma a San Cristoforo, area costruita sopra la colata lavica del 1669, un terreno che, dunque, non conserva alcuna preesistenza archeologica. E ancora in galleria il doppio binario dovrebbe correre fino alla stazione di Acquicella evitando così di distruggere antichi palazzi, di devastare aree archeologiche, di scempiare il prospetto della città Barocca sugli archi della marina. Il progetto costa 116 milioni in più, ma è una spesa a tutela della città, un onere aggiuntivo dovuto ad un territorio che deve ospitare quest'opera per ripiego, visto che è stato valutato troppo costoso e rischioso realizzare il percorso da Messina a Palermo
P. L.
La Sicilia - Mercoledì 19 Giugno 2013 Catania (Cronaca) Pagina 24 

sabato 11 maggio 2013

Appuntamento domenica 12 maggio 2013 sit-in tratta Caltagirone-Gela

Tgr Sicilia ore 19.35http://www.youtube.com/watch?v=QqaJylN21r8




L’appuntamento con le associazioni partecipanti all’iniziativa è alla stazione ferroviaria di Caltagirone alle ore 8.30, per poi spostarci nei luoghi del crollo del ponte ferroviario sulla Sp. 39 per Niscemi. All’iniziativa programmata dal Comitato Pendolari Siciliani unitamente al Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali (C.I.U.FE.R), a Legambiente-Caltagirone, all’Associazione Ferrovie Siciliane di Giovanni Russo e ad Italia Nostra Nazionale, prenderanno parte i rappresentanti delle Amministrazioni Comunali di Caltagirone, Gela e Niscemi, in forse la presenza dei rappresentanti regionali.
Giosuè Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

mercoledì 8 maggio 2013

Iniziativa del Comitato Pendolari Siciliani. Sit-in a due anni di distanza dal crollo del ponte ferroviario sulla tratta Catania-Caltagirone-Gela

Al Signor Presidente della Regione Siciliana On. Rosario Crocetta                           
All’Assessore Regionale Infrastrutture e Mobilità  Avv. Nino Bartolotta                               
Al Dirigente Generale Avv. Vincenzo Falgares Dipartimento delle Infrastrutture e Mobilità 
Al Signor Sindaco del Comune di Caltagirone
Al Signor Sindaco del Comune di Niscemi
Al Signor Sindaco del Comune di Gela
Al Presidente del Consiglio Comunale di Caltagirone
Al Presidente del Consiglio Comunale di Niscemi
Al Presidente del Consiglio Comunale di Gela
Agli Organi di Stampa
Loro Sedi

Oggetto: Manifestazione per il ripristino delle infrastrutture e della circolazione tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, domenica 12 maggio 2013.-


    Con la presente si invitano le SS.LL. all’iniziativa organizzata dal Comitato Pendolari Siciliani e Legambiente-Caltagirone, unitamente al Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali (C.I.U.FE.R), all’Associazione Ferrovie Siciliane di Giovanni Russo e ad Italia Nostra Nazionale “Gruppo Stazioni Storiche e Ferrovie”, che si terrà la mattina di domenica 12 maggio 2013, dalle ore 9.30 alle 11.00 nei pressi del ponte ferroviario crollato, situato al km 326 della linea Lentini-Gela, tra le stazioni di Piano Carbone e Niscemi S.p. 39, per manifestare contro lo stato di abbandono e il totale silenzio a due anni di distanza dal cedimento delle due arcate del ponte ferroviario.

    L’iniziativa non prevede alcun blocco stradale, né cortei bensì un incontro sui luoghi tra le Istituzioni, le Associazioni e i cittadini per sollecitare il ripristino della struttura ferroviaria e la successiva riapertura alla circolazione di tutta la tratta.

    Certo della Vostra fattiva collaborazione e presenza all’iniziativa, coglie l’occasione per porgere cordiali saluti.

Giosuè Malaponti  - Comitato Pendolari Siciliani e C.I.U.FE.R.
Sebastiano Russo  - Legambiente Caltagirone
Giovanni Russo     - Associazione Ferrovie Siciliane
Liliana Gissara      - Italia Nostra Nazionale “Gruppo Stazioni Storiche e Ferrovie”


Comitato Pendolari Siciliani - Lettera invito Autorità

venerdì 19 aprile 2013

Vertenza ferrovie Ragusa, deraglia a Palermo

Vertenza ferrovie Ragusa, deraglia a Palermo
Lettera aperta ai deputati regionali: On.li Assenza, Di Giacomo, Dipasquale, Ferreri, Ragusa e al Commissario provinciale Giovanni Scarso

Il 7 marzo eravamo riusciti finalmente ad avere un incontro a Palermo, presso l’assessorato regionale alle infrastrutture e trasporti, nel corso del quale la nostra delegazione ha esposto i 5 punti delle rivendicazioni da tempo sul tappeto. In ordine di urgenza erano:

1)   Programmazione del trasporto studenti via ferrovie, con predisposizione di corsette urbane dalla stazione di Modica agli istituti scolastici della città; problema aggravatosi con la crisi dell’AST. E’ stato ricordato che le famiglie si stanno finanziando un trasporto su gomma di tipo privato da Vittoria e Comiso, abusivo (in quanto la ditta non è concessionaria della tratta), e non hanno nemmeno diritto al rimborso regionale. Visto il tempo perso su questo tema (praticamente ci lavoriamo dal mese di gennaio 2012), sarebbe stato auspicabile mettere la parola “fine” coinvolgendo l’AST per le corsette, e arrivare con delle certezze al prossimo anno scolastico.
2)   Bloccare lo smantellamento dei deviatoi di una serie di stazioni, che assicurano il collegamento tra il primo e il secondo binario, con conseguente soppressione del secondo binario e abolizione della stazione. Questo aumenterà le distanze tra le stazioni dove si potranno effettuare incroci e precedenze, necessari a far funzionare la circolazione dei treni sulla nostra linea a binario unico, e depotenzierà la circolazione dei treni, impedendo l’auspicato incremento del loro numero. Operazione già eseguita a Genisi e Butera, e già programmata in altri impianti, fra cui Comiso.
3)   Attivazione delle procedure per la progettazione definitiva della metropolitana di superficie a Ragusa, il cui studio di fattibilità risale al 1995! E’ stato spiegato che questo progetto è reso possibile dal fatto che la città di Ragusa è attraversata per ben 17 km dalla linea ferrata, e che, quindi, questa va solo adattata con apposite fermate ad uso metropolitano.
4)   Evitare la vendita delle aree degli scali merci ubicati nelle diverse città della provincia toccate dalla linea ferroviaria.
5)   Riattivazione del “treno del barocco”, esperienza positiva attuata con il contributo di Regione, province di Siracusa e Ragusa, e comuni di Ragusa, Modica, Scicli, Noto e Siracusa, non effettuato nel 2012 per il venire meno dell’apporto finanziario della Regione.

Come ricorderete ci siamo lasciati a Palermo con un impegno dell’Assessore Bartolotta a convocare due tavoli operativi: uno per i primi 4 punti, alla presenza anche di RFI, Trenitalia e AST (limitatamente alla questione di cui al punto 1), e un secondo specifico sul “treno del barocco”, alla presenza anche degli assessori al turismo e ai beni culturali.
Ebbene, 40 giorni dopo, è stato convocato un incontro solo sul punto 5, per mercoledì 17, al quale sono stati invitati gli enti interessati, mentre noi della CUB Trasporti e del Comitato per il rilancio delle ferrovie iblee no; e questo dopo una serie di pressioni, di cui si è fatto portavoce – in maniera chiaramente inadeguata - l’on. Nello Dipasquale. Evidentemente queste pressioni non sono state sufficienti a portare l’assessorato a discutere dei punti nevralgici della vertenza; l’assessore, che il 7 marzo aveva mostrato una certa disponibilità, è stato sicuramente “annebbiato” da quel sistema radicato nel suo ufficio, che da anni nega al territorio ibleo una ferrovia moderna al passo coi tempi.
Quindi. dobbiamo rilevare come le questioni urgenti siano slittate sine die, e questo è un fatto gravissimo, perché siamo alla fine del secondo anno scolastico senza che si sia attuata una programmazione del trasporto studenti su ferrovia; e non si è fatto nessun passo per bloccare la messa fuori uso dei secondi binari delle stazioni intermedie.
Perciò vi chiediamo: qual è stato il vostro ruolo dal 7 marzo ad oggi? Quale forma di pressing sull’assessorato avete esercitato? Credete veramente in questa battaglia?
Queste domande sono lecite perché se si fosse agito con forza e unità nel giro di pochi giorni avremmo dovuto avere un tavolo operativo sui punti centrali e più urgenti della vertenza, anziché uno, tardivo, sull’ultimo punto. E in quella sede sbattere i pugni per avere quello che ci spetta e che da anni ci viene tolto e negato. Invece paghiamo lo scotto della vostra assenza.
Vista la specificità di questa vertenza, irta di difficoltà, ci saremmo aspettati un impegno adeguato, anziché il vostro lungo silenzio.
C’è solo un modo per rimediare: ottenere entro brevissimo tempo un tavolo operativo presso l’assessorato, con tutti i soggetti interessati, per fare nascere un percorso di effettiva considerazione della nostra realtà ferroviaria attraverso interventi di rilancio e potenziamento, come da tempo indicato non solo dalla scrivente, ma da assemblee, consigli comunali, e dalla commissione provinciale sulla mobilità.
Cordiali saluti
Per il coordinamento provinciale CUB Trasporti
Pippo Gurrieri