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domenica 13 ottobre 2013

Cancellati dalla rete dei trasporti europei

«Sino al 2050 né strade - dice il prof. Russo - né porti, né Ponte, né attraversamento multimodale dello Stretto». Ci sono limiti strutturali evidenti: grave cancellare il progetto Ponte e lo stop silenzioso all'attraversamento multimodale dello Stretto
        
Catania. Perplesso, molto perplesso. E, per la verità, a tratti anche sconcertato. Molto sconcertato. Dal silenzio che avvolge, e travolge, il futuro della infrastrutturazione della Sicilia e di buona parte dell'Italia meridionale, che in buona parte coinvolge anche l'Isola. Un silenzio che suona già come una beffa per un destino segnato. Il professor Francesco Russo, docente di
Trasporti e Logistica all'Università di Reggio Calabria, aggiorna la sua impietosa analisi su una situazione che si è quasi naturalmente cristallizzata, lasciando chiaramente intravedere il nulla là dove si sperava vi fossero strade, autostrade, ponti, ferrovie, tutto quel che servirebbe a questa terra, dunque al Sud dell'Europa, per cominciare a colmare quel gap secolare che ci divide e ci allontana dal resto del Continente. Il professore aggiorna alla luce dell'agenda dei lavori delle commissioni che per l'Ue si occupano, appunto, di rete dei trasporti.
«Dal 16 al 18 ottobre si svolgeranno a Tallin le giornate di lavoro sulle reti europee di trasporto. Vorrei ricordare questo appuntamento alla Regione Siciliana, ai responsabili di Ferrovie dello Stato e Rfi, al Cas, all'Anas. Non saranno giornate dedicate soltanto a discussioni, ma potrebbero essere determinanti perché a seguire dovrebbe arrivare l'approvazione da parte del Parlamento europeo di quel piano che ci vede fortemente penalizzati come Sicilia. Anzi, di fatto, inesistenti. Se, come ha detto il Commissario europeo per i Trasporti, Siim Kallas, ancora siamo solo ad un accordo di massima tra Commissione e Parlamento e si attende che i governi dei Paesi dicano la loro prima di arrivare all'accordo formale, allora è adesso, e non dopo, che possiamo far sentire la nostra voce. E l'opposizione ad un programma che ci vede esclusi».
Spiega il prof. Russo che siamo in sostanza tagliati fuori sia dalla rete portante europea, la cosiddetta "rete core" sia dalla rete di secondo livello, definita "comprehensive", organica. Tutti i fondi europei 2014-2020 saranno spesi sulla rete "core", mentre òa rete di secondo livello sarà finanziata con i fondi degli Stati membri.
«I documenti che abbiamo dicono chiaramente che ci sono gravi limiti per Sud Italia e Sicilia: limiti strutturali, limiti della rete "core", limiti della "comprehensive". I limiti strutturali possiamo riassumerli in due gravi cancellature: l'attraversamento dello Stretto (né Ponte né alternative multimodali), e Autostrade del mare. I limiti della "core" sono tanti. Cito per il comparto ferroviario il fatto che la Bari-Napoli diventerà high speed, mentre la Salerno-Messina-Catania-Palermo sarà sino al 2030 (ma più probabilmente sino al 2050), conventional rail. Su questo l'Europa dovrebbe dare chiarimenti a questa parte d'Italia, ma dovrebbero darne anche Raffaele Lombardo e Rosario Crocetta, perché sino all'anno scorso tutti dicevano che, dopo l'intervento della Regione, il corridoio Nord-Sud non avrebbe deviato a Napoli, ma sarebbe arrivato a Reggio e Palermo. Infatti».
Infatti. Molto ironico e molto amaro. Il prof. Russo aggiunge dati e valutazioni
tecniche che sono già agli atti, anche per la "comprehensive": la rete ferroviaria passeggeri non prevede collegamenti nell'area del Mediterraneo, cioè tra Ragusa, Gela, Agrigento. La rete autostradale non sono previste Catania-Ragusa, Catania-Gela, Nord-Sud, Agrigento-Palermo. Tra gli aeroporti, polemica già affrontata, Catania è solo "comprehensive", Comiso "runway".
«A questo punto c'è da chiedersi chi dovrebbe intervenire per porre rimedio in tempo a questo deficit. Certo non lo farà Bruxelles, che ha già deciso. Quindi toccherebbe a Palermo in primis e al governo nazionale a seguire o contestualmente. Ma anche Comuni e Province dovrebbero farsi sentire».
Invece, stando agli inviti uffficiali e agli annunci, a Tallin non dovrebbe esserci nessuno a sostenere le ragioni della Sicilia, quanto meno non le istituzioni che il professore chiama a raccolta. Ma bisognerebbe anche capire, invece, chi sarà a Tallin. Per esempio? Paolo Costa, ex sindaco di Venezia e attuale presidente dell'autorità portuale di quella città. Mario Togliani, che rappresenterà il Ministero dei Trasporti, che è però anche presidente del Registro Navale di Genova. E Lorenzo Forcieri, presidente dell'Autorità portuale di La Spezia. Chi volete che pensi ad Augusta? Chi a Pozzallo? Chi a quel piano B che nel 2003 era stato elaborato come alternativa al Ponte sullo Stretto di Messina. A proposito: che fine ha fatto, appunto, l'attarversamento multimodale? Se lo chiede il professor Russo.
«Già, che fine ha fatto? Eppure, considerato che l'Europa e l'Italia ad oggi hanno bocciato l'idea del Ponte, non sarebbe stato giusto prendere immediatamente in considerazione quel progetto? Certo che sì, anche perché c'era un investimento di circa 2 miliardi che prevedeva nuovi approdi a Villa San Giovanni e una bretella con il raccordo della A3. Altri approdi a Messina a Tremestieri, dove oggi ce ne sono solo due, ma ne funziona appena uno. E poi l'impegno per nuovi traghetti capaci di caricare i treni senza dovere perdere tempo a tagliare e rimontare. Aggiungo che, volendo fare i conti anche con le ricadute occupazionali, questi interventi prevedevano un incremento di altri 400 lavoratori da aggiungere all'impegno fisso dei 1200 che operano nello Stretto oggi». Attraversamento multimodale, che fine ha fatto? Se lo chiede il prof. Russo, se lo chiedono ogni giorno centinaia di camionisti che, al 70%, passano lo Stretto provenenti dalle province di Ragusa, Siracusa e Catania, pagando un prezzo sempre più alto e la perdita progressiva di competitività con il resto d'Europa. Quella che festeggerà a Tallin la prossima settimana gli anni a venire della grande infrastrutturazione. Bella roba, ma solo per loro.
Andrea Lodato
La Sicilia - Sabato 12 Ottobre 2013 - Il Fatto, pagina 3

lunedì 12 agosto 2013

Moretti e Cardia confermati a Fs e Ciucci resta all'Anas

L'assemblea delle partecipate al 100% dal tesoro.
Roma. Mauro Moretti e Lamberto Cardia restano alla guida di Ferrovie dello Stato. L'assemblea della società partecipata al 100% dal Tesoro, che si è svolta ieri dopo due rinvii, ha rinnovato il consiglio di amministrazione. E ieri è stato walzer di nomine anche in altre controllate di via XX Settembre: all'Anas, dove Pietro Ciucci, già amministratore unico, è stato nominato presidente con funzioni di a. d.; e ad Invitalia, dove sono stati confermati Domenico Arcuri a. d. e Giancarlo Innocenzi Botti presidente. L'assemblea di Fs ha nominato nel nuovo Consiglio di amministrazione: Lamberto Cardia, che resta presidente per il secondo mandato, Mauro Moretti, Antimo Prosperi, Mauro Coletta, Maria Teresa Di Matteo. Sarà il cda, che si riunirà nei prossimi giorni, a deliberare la terza riconferma di Moretti come amministratore delegato. L'assemblea di ieri ha rinnovato anche i membri del collegio sindacale: Alessandra del Verme (presidente), Tiziano Onesti, Claudia Cattani. All'Anas Pietro Ciucci, fino ad oggi amministratore unico e già presidente per due mandati (2006-2009 e 2009-2011), è stato nominato presidente e gli sono state attribuite le funzioni di amministratore delegato.
La Sicilia - Sabato 10 Agosto 2013 I FATTI, pagina 9

venerdì 15 febbraio 2013

Taormina. Ieri il sopralluogo promosso dall'assessore regionale Bartolotta per sensibilizzare i due enti

Taormina. Passerella, ieri pomeriggio, dell'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta. Poche le indicazioni che sono pervenute, infatti, dall'amministratore regionale che, comunque, ha avuto il merito di promuovere l'incontro. Ben diverso, invece, è stato quanto hanno indicato i tecnici. Sarebbe stato raggiunto un accordo tra Anas ed Rfi sui lavori da effettuare lungo la strada statale.
Particolarmente chiaro sull'argomento è stato Dario Lo Bosco, presidente di Rfi. All'iniziativa sono stati presenti l'ingegnere Ugo Di Bennardo, neodirettore centrale progettazione dell'Anas, e Salvatore Tonti, nuovo direttore regionale dell'Anas in Sicilia. L'incontro ha avuto lo scopo di sensibilizzare i due enti al massimo livello di responsabilità e di sciogliere il nodo delle rispettive competenze. Sul posto erano presenti numerose personalità locali tra cui il sindaco, Mauro Passalacqua, l'assessore ai Lavori pubblici, Marcello Muscolino, l'assessore alla Viabilità, Carmelo Valentino, il delegato dell'Amministrazione per la frazione di Mazzarò, Giovanni Aucello; inoltre, ad accompagnare Bartolotta si sono trovati il consigliere comunale Piero Benigni, il coordinatore del Pd, Christian Coslovi, e Mario Bolognari nella veste di coordinatore del movimento «Orizzonte 2020».
Rimane il problema d! i realizzare in tempi brevi un intervento considerato fondamentale. Di sopralluoghi come questi in passato ne sono stati realizzati. Adesso si attendono risposte concrete. Ecco perché è molto probabile che venga formalizzato un iter che non può essere più definito d'urgenza, visto che interventi come questo, in altre zone limitrofe, a Taormina sono stati realizzati in tempi brevi e non biblici come quelli che si stanno vivendo. Si spera che l'assessore Bartolotta possa fare sentire il suo peso. «I lavori non sono di nostra competenza ma abbiamo fatto tutto il possibile per sollecitare gli enti preposti ed abbiamo anche dato delle nostre indicazioni - ha riferito Passalacqua - ritenendo che sia molto importante l'avvio al più presto del cantiere. Anas ed Rfi ci hanno rassicurato che i problemi tecnici ed alcune divergenze operative sono stati ormai risolti. Siamo alle porte di marzo e la stagione turistica non è lontana, perciò continueremo a seguire con attenzione la vicenda».
«Aspettiamo fiduciosi l'avvio dei lavori. E' già passato tempo, ci auguriamo che sia arrivato il momento risolutivo», ha aggiunto Aucello.
Mauro Romano


La Sicilia - Venerdì 15 Febbraio 2013 Prima Messina Pagina 25