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martedì 30 settembre 2014

In Sicilia niente continuità territoriale

Dal primo di ottobre la Sicilia viene abbandonata in materia di trasporti completamente al suo destino. Niente aerei, niente treni e niente traghetti. Qualche settimana fa Alitalia annunciava che avrebbe abbandonato le tratte da e per la Sicilia. A questo annuncio si è unita dopo qualche giorno la compagnia aerea AirOne che dal 1 di ottobre effettuerà solo i voli per Milano e Roma escludendo tutte le altre destinazioni sin’ora operate da Catania e Palermo. A questi abbandoni delle compagnie aeree, dal 1 di ottobre si aggiungerà quello dei traghetti di Fs Bluferries. Infatti da domani (oggi per chi legge) l’unica nave di Bluferries abbandonerà il porto storico di Messina per approdare al porto di Tremestieri. Questo abbandono penalizza in modo pesante lo spostamento di migliaia di pendolari sulle due sponde, i quali non potranno più usufruire di un trasporto pubblico garantito da Ferrovie dello Stato ma dovranno obbligatoriamente servirsi di traghetti ed aliscafi di società private sicuramente con altri orari e con molto meno corse giornaliere e nei festivi.
In questi ultimi anni si è parlato tanto di sviluppo infrastrutturale dei territori siciliani, guardando con un certo interesse ai provvedimenti del governo come il Piano per il Sud, il Decreto del Fare e per ultimo lo Sblocca Italia.  
Questi ultimi avvenimenti penalizzano in maniera definitiva i siciliani lasciandoli in balia di una continuità territoriale del tutto inesistente.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

sabato 6 settembre 2014

Alitalia abbandona la Sicilia, niente aerei a Fontanarossa e Punta Raisi

Alitalia: lungo (mi)raggio per Sicilia e Calabria  
Un anno fa circa, leggevamo sui quotidiani le dichiarazioni di guerra all’Alitalia, da parte del governatore Crocetta. Il Governatore prendeva di mira la ormai ex compagnia di bandiera, responsabile di penalizzare la Sicilia e il turismo con una politica tariffaria molto salata.
Accennava ad una rivoluzionaria delibera regionale nei confronti del sistema monopolistico dell’Alitalia dando mandato all'Azienda Siciliana Trasporti a sottoscrivere accordi, puntando sull’aeroporto di Comiso aperto da qualche mese, con eventuali vettori low cost.
Il Governatore dichiarò, anche, che la Regione avrebbe avuto una sua compagnia aerea low cost puntando tutto sull’Ast, azienda di trasporti controllata dalla Regione con a capo il prof. Dario Lo Bosco nonché presidente di Rete Ferroviaria Italiana.
Dopo un mese di botte e risposte, di attacchi e di contromisure tra il governatore della Regione Sicilia e l’Alitalia  tornò la quiete nei cieli e nelle stanze della regione siciliana.
A distanza di un anno arriva nuovamente sulla nostra Regione la doccia fredda dell’Alitalia che abbandona definitivamente le tratte siciliane da e per il nord.
Scarse sono state le prese di posizioni da parte delle Istituzioni isolane, in relazione a quest’improvviso e inspiegabile abbandono delle rotte siciliane, nei confronti di Alitalia e del Ministero dei trasporti.
Le uniche voci a difesa dei siciliani sono quelle del sindaco di Catania Enzo Bianco e dell’assessore regionale ai trasporti Nico Torrisi.
Confidiamo nel loro operato affinché rappresentino al ministro Lupi ed al governo l’importanza e la necessità di attuare oggi più che mai quella continuità territoriale che la Sicilia non ha mai avuto, alla luce della totale cancellazione dei treni da e per il nord e per la mancata realizzazione del Ponte sullo Stretto. 
Crediamo che i presupposti ci siano tutti e che la strada della continuità territoriale sia l’unica da percorrere per colmare questo squilibrio infrastrutturale.
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani

lunedì 12 agosto 2013

Il ministro auspica anche nuovi partner per la compagnia Lupi: «Air France investa su Alitalia»

Roma. Se per Air France Alitalia è strategica, allora lo deve dimostrare. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi chiede ai francesi, primi azionisti della compagnia italiana (col 25%), di fare chiarezza.
E invita anche i vertici del vettore tricolore a «lavorare fortemente» per cercare un partner internazionale che lo rafforzi: la compagnia transalpina resta certo il «primo interlocutore», ma non bisogna fermarsi lì e occorre cercare chi può ulteriormente migliorare il «buon» progetto industriale presentato poco tempo fa dall'ad Gabriele Del Torchio.
Lupi, in audizione alla commissione Lavori pubblici del Senato, ha invitato la compagnia francese a chiarire se ritiene Alitalia «strategica, perché in quel caso lo deve dimostrare investendo sul nostro sistema». E ricordando che la situazione è «delicata», anche per le altre compagnie, soprattutto «sul fronte finanziario», ha sottolineato che «la scelta di un partner forte è la scelta di chi vuole che Alitalia sia elemento di un vettore strategico».
Restando in tema di trasporto aereo, il ministro ha annunciato che entro fine settembre, o al massimo i primi dieci giorni di ottobre, sarà presentato il Piano nazionale degli aeroporti.
La prima settimana di settembre verranno consultate le Regioni, e ci sarà un dialogo anche col sistema aeroportuale, ha spiegato Lupi: l'esigenza delle Regioni di difendere la strategicità dei propri scali verrà inserita in un piano più generale, che dovrà contenere anche il «criterio di continuità territoriale, non solo per le isole» ma anche per tutti i territori deboli dal punto di vista infrastrutturale.
Lupi ha anche toccato il nodo del rinnovo dei vertici di Fs, all'indomani del rinvio (a domani) dell'assemblea chiamata a ratificare il nuovo Consiglio d'amministrazione: i nuovi manager delle Ferrovie, ha detto Lupi, dovranno «concentrare l'impegno e le risorse per il prossimo triennio» sul trasporto pubblico locale.
Questo, ha precisato, è uno dei «punti strategici » individuati «da me, dal premier Letta, dal ministro Saccomanni» e a questo impegno «non vogliamo derogare, anche nei confronti dei nostri pendolari».
Intanto ieri il Codacons ha denunciato la «stangata» d'agosto per biglietti ferroviari di Fs e Ntv: per chi decide di spostarsi in treno verso le Regioni del Sud, una singola tratta arriva a costare più del triplo rispetto a quello che costerebbe a settembre, avverte l'associazione, che ha chiesto all'Antitrust di aprire un'indagine.
Più in generale, a proposito di trasporti, il ministro Lupi ha annunciato l'intenzione di valutare una politica di incentivi sugli abbonamenti che riguardi la rete autostradale, ferroviaria, del trasporto pubblico locale, aeroportuale. «Dovremmo pensare, come governo, a una politica di incentivi sugli abbonamenti perché é l'unica possibilità che abbiamo di intervenire, ovviamente allargandola a tutti i trasporti nazionali». Lupi ha spiegato che è necessaria «una politica complessiva che incentivi sulla rete autostradale, ferroviaria, del trasporto pubblico locale, aeroportuale. Tutto ciò - ha concluso - che va verso una politica di abbonamento».
p. r. a.
La Sicilia - Giovedì 08 Agosto 2013 Economia, pagina 13

lunedì 29 luglio 2013

Il governatore «Da Alitalia una risposta poco garbata»

«L'Alitalia non creda di intimidirmi. E' stata anche poco cortese quando ha detto che io dovrei calmarmi. Io non mi calmo per niente». Lo dice Rosario Crocetta commentando la lettera inviata da Alitalia in risposta alle dichiarazioni del presidente della Regione e al suo annuncio di voler istituire una compagnia aerea siciliana.
«L'Alitalia - replica Crocetta - si deve rendere conto che la Sicilia non ha le tariffe agevolate come la Sardegna, non possiamo dare finanziamenti alle compagnie aeree perché sarebbero aiuti di Stato, non ha i treni veloci, non ha autostrade, anche se sulla Salerno-Reggio Calabria ci sta lavorando con anticipo sui tempi la catanese Tecnis di Mimmo Costanzo. Insomma, siamo una regione lontana che per muoversi viene presa in ostaggio con tariffe impossibili, costa meno andare a Casablanca o ad Atene piuttosto che a Roma. E l'Alitalia come risponde, che non ha il monopolio? E cosa è avvenuto dopo che ha contribuito a far crollare la catanese Wind Jet in maniera che ancora offende? Non è in posizione dominante? Ma non scherziamo, e non giochiamo con i numeri. Io la compagnia aerea siciliana la faccio, del resto Ast, l'azienda siciliana trasporti, può fare anche trasporto aereo e quindi è legittimata. E poi comincerà affittando un aereo e facendo prezzi bassi sul Roma e sul Milano. Non rischiamo praticamente nulla, ed è inutile che i nostri avversari politici cerchino di sfottere parlando degli "autobus volanti", noi vogliamo fare soltanto un'operazione che serva alla mobilità dei siciliani e a fare abbassare le tariffe all'Alitalia, perché sarà vero che fa volare a prezzi contenuti, ma solo se prenoti un mese prima. Se invece devi partire con urgenza ti strangola. E noi siciliani non ci facciamo strangolare da Alitalia. Tra l'altro c'è il problema di Comiso».
In che senso?
«Nel senso che l'Alitalia sta trascurando Comiso, il sesto aeroporto siciliano. Nel suo programma di voli non ho letto la parola Comiso. Vuole soldi? E quanti soldi vuole? Vuol risanare il suo bilancio con i soldi dei siciliani? E' stato già scritto che se l'Alitalia perde la Sicilia rischia di fallire. Noi siamo buoni, non vogliamo che faccia la fine che hanno fatto fare a Wind Jet, ma non vogliamo nemmeno essere sfruttati. E poi l'Alitalia ha servizi migragnosi. Ti dà un drink e dei vecchi biscotti. Ma questo è un servizio da compagnia aerea internazionale? Prendiamo Bruxelles. Per andarci dalla Sicilia con Alitalia devi fare una sosta e non ti danno niente da mangiare. Invece con Brussels Airlines mangi bene. L'Alitalia sarà in difficoltà di cassa, ma non deve far soffrire la fame ai suoi passeggeri».
Ma se l'Alitalia offrisse un ribassamento delle tariffe ci potrebbe essere un cambio di strategia?
«In questo caso si potrebbe trattare, ma dovrebbe essere una trattativa seria, non certo come quella che ha fatto con Pulvirenti, il proprietario della Wind Jet. Io sono qui, non mi smuovo dalle mie convinzioni. Se hanno delle cose serie da proporre sono disposto ad ascoltarli, ma non credano di poter dettare legge a casa nostra. Sono finiti quei tempi. O i siciliani possono volare a prezzi accettabili anche se sono costretti a partire all'ultimo momento, oppure la battaglia continua».

Tony Zermo – La Sicilia Domenica 28 Luglio 2013 Politica, pagina 4

domenica 28 luglio 2013

Alitalia: Crocetta non strumentalizzi «Non siamo monopolisti in Sicilia»

Ma non dice nulla sul caro-tariffe dei voli «last minute»
«In merito alle dichiarazioni dei giorni scorsi del Presidente della Regione Sicilia Crocetta in riferimento ad Alitalia, la società precisa innanzi tutto che in Sicilia non esiste alcun monopolio. Sulle rotte domestiche operano nella Regione diversi altri vettori: ad esempio la Catania-Milano è servita, oltre che da Alitalia e da Air One, da Easyjet e da Ryanair, mentre la Catania-Roma è servita anche da Meridiana e da Blue Panorama.
Alitalia, con il suo Piano Industriale 2013-2016, dimostra altresì come la Sicilia abbia, in questo progetto, un ruolo strategico di assoluto rilievo.
Il Gruppo, che opera su tutti e cinque gli aeroporti regionali, nel nuovo piano prevede di dedicare 14 aerei (rispetto agli 11 di oggi, + 27%) ai collegamenti da/per la Sicilia che saranno operati da Alitalia e dal nuovo brand Air One; quest'ultima, in particolare, potenzierà in maniera sostanziale i voli internazionali da/per Catania e Palermo arrivando a offrire da/per l'isola oltre 450 voli settimanali (+ 10% rispetto a oggi) e assicurando prezzi alla portata di tutti.
Lo sviluppo del network da Catania prevede la conferma delle rotte esistenti e lo sviluppo di nuovi collegamenti a prevalenza internazionale: rotte confermate da Catania verso: Bologna, Kiev, Milano Malpensa, Mosca, Pisa, Rostov, San Pietroburgo, Torino, Venezia, Verona; rotte allo studio da Catania per: Amsterdam, Berlino, Copenaghen, Dusseldorf, Genova, Napoli, Ginevra, Lione, Londra, Marsiglia, Parigi Orly, Praga, Stoccarda, Vienna.
Da Palermo verrà confermato l'attuale collegamento per Venezia, mentre sono allo studio nuovi voli per Amsterdam, Berlino, Lione, Londra, Napoli, Parigi Orly, Torino.
PREZZI ALITALIA
Per quanto riguarda i prezzi offerti da Alitalia, la Catania-Roma-Catania parte da 106€, andata e ritorno, tasse incluse; la Catania-MilanoLinate-Catania da 141€ andata e ritorno, tasse incluse, mentre la Palermo-MilanoLinate-Palermo parte da 130€ andata e ritorno, tasse incluse.
Negli ultimi mesi circa il 30% dei biglietti sulle rotte dalla Sicilia a Roma e Milano, o viceversa, sono stati venduti a questi prezzi.
Bisogna poi ricordare che tutti i voli Alitalia, di qualunque prezzo e classe, offrono una serie di servizi inclusi quali il bagaglio, il check-in in aeroporto in alternativa a quello on-line, l'assegnazione del posto a bordo, snack e bibite e, infine, l'accumulo di miglia. Servizi che si pagano a caro prezzo con le compagnie low cost e che riducono sicuramente il divario di prezzo già modesto.
PREZZI AIR ONE
A titolo esemplificativo Air One, da gennaio a giugno di quest'anno, ha operato tra Catania e Malpensa, nelle due direzioni, 863 voli e ben il 60% dei passeggeri ha potuto usufruire di tariffe particolarmente convenienti, il cui prezzo medio è stato di 36€ + tasse (19,59€ per i passeggeri in partenza da Catania e 26,11€ per quelli in partenza da Malpensa).
Le tariffe di fascia alta, peraltro comprensive di tutta una serie di servizi (miglia, doppio bagaglio incluso, completa flessibilità e rimborsabilità) hanno rappresentato nel complesso meno dell'1% dei biglietti venduti.
CONSIDERAZIONI SULLE TARIFFE AEREE 
Ovviamente per poter trovare le offerte più convenienti, soprattutto se si pianifica di effettuare il viaggio in periodo di alta stagione, occorre acquistare il biglietto con congruo anticipo. A ridosso partenza per trovare tariffe adatte a budget più limitati conviene avere flessibilità sulle date di partenza e ritorno in modo da non entrare nel picco di domanda. E' importante ricordare che il principio alla base della differenza di prezzo dei biglietti di un volo è che il prezzo aumenta o diminuisce anche in relazione al riempimento degli aerei stessi, ovvero in base al principio della domanda e dell'offerta che caratterizza ogni sistema industriale e che riguarda, nel trasporto aereo, l'attività di pricing di ogni singola compagnia aerea, low cost o tradizionale che sia. Merita inoltre particolare attenzione il fatto che sempre in aumento sono i costi accessori non dipendenti dalla compagnia aerea: ad esempio l'aeroporto di Palermo, negli ultimi mesi, ha incrementato di 5€ le tasse aeroportuali causando un aumento del prezzo dei biglietti che ricade sui clienti, ma che non è imputabile ad Alitalia.
L'ESEMPIO SALTA SU: I GIOVANI SICILIANI PRIMI ACQUIRENTI
Alitalia, nel suo nuovo piano industriale, costruirà delle tariffe su misura dedicate a specifiche categorie di viaggiatori. La prima, già lanciata, è quella per i giovani under 26. I giovani siciliani hanno apprezzato molto queste tariffe che partono da 47€ a tratta: nei mesi di giugno e di luglio, con trend in crescita in agosto, la Sicilia, con oltre 16.000 biglietti venduti, è risultata la Regione in cui Alitalia ha venduto in assoluto più tariffe SALTA SU (34.000 prenotazioni da/per la Sicilia nei mesi luglio-agosto). Sulla base di questo successo, altre iniziative di questo genere sono oggi allo studio per dare la possibilità di viaggiare a prezzi convenienti anche ad altre fasce di viaggiatori quali, ad esempio, le famiglie e gli stranieri che vivono nel nostro Paese.
In sintesi, ci stupiamo dell'attacco del Presidente Crocetta che sembra aver voluto strumentalizzare, non sappiamo a quali fini, una "non verità" dimostrata dall'ampia disamina sopra esposta. Ci auguriamo che una maggiore serenità di giudizio possa albergare in future dichiarazioni».
Fin qui il lungo comunicato di Alitalia dopo le dichiarazioni del presidente Crocetta che ha annunciato la costituzione di una compagnia aerea siciliana che consenta ai 5 milioni di siciliani di viaggiare a prezzi accessibili. I siciliani non hanno lo sconto come i sardi, non hanno nessun incentivo per la «continuità territoriale», non hanno treni veloci e nemmeno un'autostrada praticabile per il Nord, e quindi Crocetta ritiene doveroso intervenire creando una compagnia siciliana di bandiera che prenda il posto di Wind Jet.
L'Alitalia nella sua replica dice due cose che non condividiamo. La prima è che la compagnia non è in posizione di monopolio perché «Catania-Milano è servita anche da Easyjet e Ryanair, e Catania-Roma è servita anche da Meridiana e Blue Panorama». Dimentica di aggiungere che Blue Panorama è in situazione di «concordato in continuità», cioè in situazione difficilissima, e quanto al resto la sostanza è che Alitalia ha circa l'80% del mercato siciliano e forse più. La seconda cosa che non condividiamo è quel paniere di prezzi che è stato illustrato e che riguarda i voli prenotati con largo anticipo: il caro tariffe su cui battiamo il chiodo riguarda i voli «last minute», i siciliani protestano per i 400 euro a/r Catania-Milano o Catania-Roma quando non possono prenotare per tempo e sono in stato di necessità. La sappiamo che si tratta di domanda e di offerta, ma ai siciliani manca un'alternativa. Se Alitalia non gradisce una compagnia siciliana, allora si accordi con Crocetta per stabilire un tetto alle tariffe dell'ultimo minuto. La Sicilia non è solo un mercato di consumo.
Tony Zermo – La Sicilia Sabato 27 Luglio 2013 Economia, pagina 12

giovedì 25 luglio 2013

Alla Sicilia serve la continuità territoriale subito

Oltre alla dichiarazione di guerra all’Alitalia, il governatore Crocetta deve attuare sin da subito la continuità territoriale, stile Sardegna, che è ciò che serve nell’immediato alla Sicilia e ai Siciliani. 
Questo secondo me è il primo passo che la Regione Sicilia deve realizzare, per salvare capra e cavoli, parlando di turismo e di mobilità. 
E poi perché impelagarsi in una compagnia aerea a carico della regione? Non sono evidenti i risultati disastrosi dell'Ast? 
E il trasporto ferroviario con il relativo contratto di servizio ancora non sottoscritto con Trenitalia, non fa turismo e mobilità? 
Il turismo e la mobilità non si realizzano solo con il trasporto su gomma ma con un trasporto intermodale che la Sicilia ancora non ha. 
I siciliani aspettano risposte concrete e immediate e non i soliti fiumi di inchiostro e di parole.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani

mercoledì 24 luglio 2013

Crocetta: «Faremo una compagnia aerea siciliana» Trasporti. «I siciliani non possono dipendere dall'Alitalia»

Spezzare il monopolio.
«L'Alitalia non può sfruttarci»
«Sarà l'Ast, cioè Azienda siciliana trasporti»
«E' un'idea forte, ora dobbiamo realizzarla»
Vittoria. L'annuncio è importante, da lasciare sorpresi: «La Regione avrà una sua compagnia aerea low cost con il nome e la struttura dell'Ast, Azienda siciliana trasporti. Così spezzeremo il monopolio dell'Alitalia che sta spennando i siciliani». Il presidente Crocetta lo ha detto ieri nella sua visita a Vittoria (che tra l'altro sarà zona franca urbana). E il suo intervento è in sintonia con la campagna del nostro giornale contro il caro tariffe della compagnia di bandiera. Crocetta ha detto basta: la Sicilia deve tornare a volare attraverso l'Ast, l'azienda pubblica trasporti controllata dalla Regione siciliana e attualmente guidata dal prof. Dario Lo Bosco. «Presto opererà negli aeroporti siciliani a cominciare da Comiso con voli low cost. Firmerò in settimana la delibera per aprire all'Ast il mercato del trasporto aereo».
Ma se la Regione ha problemi economici come farà a sopportare l'onere di una compagnia di bandiera siciliana?
«Ma non ci vogliono molti soldi perché l'Ast ha già una sua struttura di base radicata nel territorio. Si affittano gli aerei e si parte, come fece Wind Jet che si è rovinata perché è andata dietro all'Alitalia che alla fine l'ha buttata giù».
La concorrenza sui cieli europei, e in particolare italiani, è fortissima. Ryanair e Easy Jet hanno una potenza di fuoco impressionante. La compagnia siciliana rischierebbe di andare subito in rosso.
«Ma noi abbiamo il dovere di crederci per non dipendere dagli altri e renderci autosufficienti. L'ideale sarebbe fare come Malta che ha sua sua compagnia, l'Air Malta. Anche l'esempio di Wind Jet serve a non commettere errori. La compagnia di Pulvirenti ha servito la Sicilia per oltre dieci anni trasportando milioni e milioni di passeggeri, soltanto in ultimo si è trovata con le spalle al muro e chi doveva porgergli una mano alla fine gli ha dato una pedata nel sedere. Questa compagnia dobbiamo farla perché i siciliani sono 5 milioni, non hanno autostrade, non hanno treni veloci, non hanno nulla per muoversi velocemente, almeno creiamo la compagnia aerea siciliana. La chiameremo Ast, o forse Trinacria, o qualcosa del genere, poi vedremo».
Ma se si partisse con il piede sbagliato che succederebbe?
«Semplice, restituiamo gli aerei presi in affitto e non ci perdiamo soldi. Ma partiremo comunque con le spalle coperte, nel senso che vedremo la situazione, sentiremo gli esperti, valuteremo come e quando muoverci, non andremo all'avventura. Oggi ho espresso una mia ferma determinazione, ora dobbiamo studiare come metterla in pratica».
Queste dichiarazioni sono state fatte a Vittoria, cioè nell'area di Comiso. C'è l'idea che la compagnia siciliana possa servire soprattutto al nuovo aeroporto di Comiso.
«In qualche modo è così perché la Sicilia del sud-est è bellissima, anche ben strutturata, ha solo bisogno di essere potenziata per potersi muovere, non dimentichiamo che quella di Ragusa è l'unica provincia che non ha ancora un solo chilometro di autostrada. E comunque Comiso può servire anche in caso di cenere dell'Etna sulla pista di Fontanarossa».
Il mercato siciliano è quello più redditizio. Proprio ieri «La Sicilia» ha scritto che bisogna rovesciare il ragionamento perché non è la Sicilia che ha bisogno dell'Alitalia, bensì è vero il contrario, è l'Alitalia che ha bisogno della Sicilia. Può darsi che Alitalia abbassi le tariffe per indurre la Regione a desistere.
«Calma. Come ci si può fidare di una compagnia come l'Alitalia che ha necessità di bilancio e che al momento opportuno può rialzare le tariffe a proprio piacimento? Non abbiamo nessuna garanzia e quindi abbiamo il dovere di continuare sulla nostra strada. E' da più di mezzo secolo che Alitalia viene a fare cassa in Sicilia e i siciliani hanno sempre pagato caro il trasporto aereo, senza avere la riduzione concessa ai sardi e senza nessuno sconto legato alla continuità territoriale. Il mercato è fortemente competitivo, ma dobbiamo dimostrare di potercela fare da soli. Se c'è riuscita tanto a lungo Wind Jet perché non dobbiamo ritentare? E' una sfida che dobbiamo sostenere per il futuro dei siciliani. Tra l'altro aiutiamo a risolvere un altro problema».
Quale?
«Quello del turismo. Perché Malta, che ha appena 420 mila abitanti, va così forte sul piano turistico? Perché ha una compagnia aerea che porta a Malta un imponente flusso di vacanzieri che in qualche modo vengono fidelizzati. Noi dobbiamo creare qualcosa del genere per portare più visitatori possibili in Sicilia. Possiamo vivere di turismo se i collegamenti aerei sono numerosi e a basso costo. I turisti in Sicilia non arrivano a causa delle tariffe alte, né possiamo incentivare questi voli perché per l'Unione europea sono aiuti di Stato. In conclusione, abbiamo il dovere di puntare ad una compagnia aerea siciliana, così possiamo farci la nostra barba senza dover ricorrere a un barbiere».

Tony Zermo – La Sicilia - Martedì 23 Luglio 2013 - Il Fatto, pagina 2

Il presidente dell'Ast, Dario Lo Bosco, chiarisce il senso delle dichiarazioni del governatore

Palermo. Il presidente dell'Ast, Dario Lo Bosco, chiarisce il senso delle dichiarazioni del governatore Rosario Crocetta: «L'Ast non diventerà una nuova compagnia aerea - spiega Lo Bosco -. Il gruppo Ast, semmai, essendo interamente partecipato dalla Regione, interverrà con tutte le proprie competenze per coordinare lo sviluppo di un sistema di trasporti integrati capace di offrire servizi completi ai turisti in arrivo all'aeroporto di Comiso, affinchè l'intera Sicilia Sud-Orientale sia servita in maniera ottimale e possa inserirsi adeguatamente nei circuiti internazionali».
Il primo passo, secondo Lo Bosco, riguarda l'Ast che si occupa di autolinee di trasporto passeggeri su gomma: «Attiveremo nuovi collegamenti in pullman fra l'aeroporto di Comiso e le altre città, affinchè i turisti che atterrano in questo scalo abbiano la possibilità di muoversi agevolmente e di raggiungere tutte le principali mete dell'Isola. Altrimenti, se da Comiso non si può andare da nessuna parte, resta uno scalo morto e poco appetibile».
Il presidente dell'Ast si sofferma poi sulla parte relativa ai collegamenti aerei: «Ast Aeroservizi, società controllata dall'Ast e quindi interamente a capitale regionale, che in atto gestisce l'aeroporto di Lampedusa, si occuperà del coordinamento di tutti i vettori low cost su Comiso, in sinergia con l'aeroporto di Catania, per fare crescere entrambi gli scali incrementando i collegamenti e facendo sì che a questi si aggiungano anche i trasporti intermodali (ferroviari, stradali e marittimi) che rendano possibile una completa capacità di viaggiare per tutto il distretto centrale e sud-orientale dell'Isola».
Il presidente dell'Ast affronterà, infine, sempre per Comiso, «la questione della dichiarazione di aeroporto di terzo livello, grazie alla quale si potranno attivare collegamenti aerei regionali e di breve gittata, al fine di assicurare la continuità territoriale a chi atterra qui. Da questo scalo, in sostanza, deve essere possibile per un passeggero proseguire su un altro volo verso altre città italiane e dell'area mediterranea. In sintesi, le mete non raggiungibili in coincidenza da Catania devono potere essere servite da Comiso».
michele guccione -
La Sicilia - Martedì 23 Luglio 2013 Il Fatto, pagina 2

«Macché aerei e roulette l'emergenza è sociale» Distanza fra gli Annunci del Palazzo e la gente disperata.

Ma tra il sindaco M5S e il presidente della Regione c'è dialogo.
Ragusa. Al signor Pippo, operaio edile disoccupato da due anni e mezzo, della compagnia low cost e dei casinò non sembra importagliene più di tanto. Anzi, per citare pedissequamente le sue parole, «nun mi ni futti ‘n ca... ». Ed è proprio nell'attesa, davanti al municipio di Ragusa, che cogli il senso della distanza fra gli annunci di palazzo e il ventre della gente disperata. Aspettando la giunta regionale, in arrivo a conclusione del tour ibleo. Una fantasmagorica macchina dei sogni che stupisce con effetti speciali - "mettere le ali" alla moribonda Ast come nel celebre spot di quell'energy drink, ma anche disseminare case da gioco per attirare ricchi turisti ludopatici in Sicilia - e che forse non sta più ascoltando la sofferenza dei siciliani. E dire che proprio l'esperienza di Ragusa, che ha dato un calcio nel sedere a tutti i partiti per diventare la seconda città "grillinizzata" d'Italia dopo Parma, dovrebbe essere un monito.
E se passi qualche minuto in piazza capisci perché qui le cose sono andate in un certo modo. C'è il giovane sindaco, Federico Piccitto, che passeggia e parla con tutti. Con il comitato spontaneo degli indigenti, quelli a cui è stato tolto il sussidio e che ora spulciano nell'iPad dei nuovi amministratori tutte le voci degli sprechi comunali, di quel contributo dato a quella festa piuttosto che a quella frazione marinara o a quell'associazione amica della vecchia amministrazione. «Io ho votato per i grillini - ci dice Pippo - e non me ne sono pentito, perché con questi ragazzi ci si può parlare, non si sono montati la testa». Anche perché, aggiunge una signora bionda che ha appena presentato il proprio bimbo biondo al neosindaco, «qui la situazione sta esplodendo, se non ci danno un minimo per campare scoppia ‘u ‘nfernu». Più in là c'è Pippo Gurrieri, del Cub Trasporti con maglietta No Muos, che vuole chiedere a Crocetta «un impegno, nel nuovo contratto di servizio con Trenitalia, per le ferrovie a Ragusa e provincia». Ovvero: «Non sopprimere il trasporto per gli studenti disabili, investire sulla metropolitana leggera, ripristinare il Treno Barocco»; ma soprattutto «non buttare in mezzo a una strada nemmeno un lavoratore». E poi c'è una rappresentanza dipendenti del Cnos-Fap: 300 in tutta la Sicilia da 20 mesi senza stipendio. «Noi chiediamo soltanto quello che ci spetta - dice con estrema dignità Gianni Iurato - per aver formato 2.700 ragazzi in 135 corsi l'anno. La formazione professionale in Sicilia è nell'occhio del ciclone, ma non si può buttare l'acqua sporca con tutto il bambino, qui c'è in gioco il pane di centinaia di persone oneste». Arriva l'assessore Nelli Scilabra, incontra cinque di loro. E intanto i grillini iblei parlano con la gente senza barriere. Ma senza fare promesse: «No, signuruzza - dice un collaboratore del sindaco a una donna che gli ha appena chiesto un «pusticeddu» per il figlio - questa cosa non si può fare. Ma con il reddito di cittadinanza anche suo figlio potrà avere un minimo».
Quale sarà l'accoglienza, nella capitale siciliana dei 5 Stelle, per il governatore che, inforcando il suo Megafono, si è autodefinito «più grillino dei grillini»? Fredda, dagli esponenti del Pd. A partire da Mario D'Asta, capo dei renziani iblei, che contappone un fuoco (amico) di sbarramento: «Non condividiamo le sue operazioni di trasformismo, penso che i congressi potranno chiarire molte cose». Eppure anche dentro il Pd c'è chi potrebbe rappresentare l'anello di congiunzione fra il gracchiare del Megafono e la pancia dell'elettorato che ha tradito il partito per votare il candidato di Grillo. Per fare nome e cognome: Valentina Spata, giovane democratragusana di "tendenza Civati", passata agli onori della cronaca nazionale per la sua (lungimirante) scelta di dissociarsi dalla gioiosa macchina da guerra di tutti i partiti, compreso il suo, contro Piccitto. «Io invece l'ho votato, così come hanno fatto tanti altri del Pd». E come sono state queste prime settimane nella Ragusa "departitizzata"? «La nuova amministrazione - dice Spata, che è anche assistente dell'assessore Scilabra - ha dimostrato voglia di fare, determinazione e competenza». E dopo la coraggiosa dissocazione prima del ballottaggio, c'è un'ipotesi che il "Pd 2.0" possa allearsi con Piccitto? Risposta diplomatico-ammiccante: «Noi siamo a disposizione per contribuire, da parte di Piccitto c'è la massima apertura. C'è un bel dialogo, con rispetto e ascolto reciproco, ci basta questo».
Il capogruppo del M5S all'Ars, Giancarlo Cancelleri, cerca un cestino per la "differenziata" del mozzicone di sigaretta appena spento. «Federi' - dice scherzosamente al sindaco - ma ora ci vogliono i raccoglitori delle cicche per tenere la città più pulita, altrimenti che abbiamo fatto, niente? ». Cancelleri, assieme agli altri componenti della commissione Attività produttive all'Ars, ha appena concluso una serie di incontri con le categorie produttive. «C'è un grido unanime di disperazione che arriva dall'agricoltura e dalla zootecnia di una città e di una provincia che sono sempre stati un traino per la Sicilia. Bisogna ascoltare, mettersi a studiare con umiltà e poi tornare da questa gente con proposte concrete e fattibili». Lo provochiamo sull'arrivo del governatore-rivoluzionario nella "Grilloland" sicula e Cancelleri replica: «Non c'è bisogno di portatori di rivoluzione, qui i ragusani l'hanno già fatta, la rivoluzione. Pensi piuttosto ad aiutare questa città a risolvere i problemi ereditati dal passato, recente e non».
Ma cosa chiederà il primo cittadino a Crocetta? «Di trasformare in fatti concreti la disponibilità e l'apertura che ci ha già dimostrato negli incontri che abbiamo avuto. Ragusa è una città con grandi difficoltà finanziarie aggravate dai ritardi nei trasferimenti della Regione, una città in cui l'emergenza sociale non è più sotterranea ma esplosiva e in superficie». Eppure il sindaco grillino guarda con ottimismo a «una Ragusa che ha progetti di cambiamento, a partire dall'energia e dall'urbanistica». Ma ricorda il mantra: «La priorità è risolvere l'emergenza sociale, non dimentichiamolo mai».
Arriva Crocetta. Che s'è appena congedato dal simpaticissimo sindaco-mignon di Comiso, Filippo Spataro. Jeans e polo bianca a maniche corte, ammette: «Mi sono messo la fascia, perché se no appena arrivano il presidente e gli assessori manco ci credono che sono il primo cittadino». Arriva il governatore che saluta con affetto sincero il padrone di casa ragusano. A Piccitto un colpo di carota («un sindaco bravo e innovatore, che si sposa con la mia linea di governo») e poi uno di bastoncino («se lui è un sindaco a cinque stelle io sono un presidente a sette stelle»). Con i giornalisti Crocetta dal suo sacco di doni tira fuori la guerra ad Alitalia e più roulette per tutti. La giunta a Ragusa discuterà anche una delibera per mettere in rete il meglio della ceramica siciliana. Se il signor Pippo, l'operaio disoccupato, ricordasse il sussidiario potrebbe avere un déjà vu: quello della regina Maria Antonietta che, alla vigilia della rivoluzione francese, invocava le brioche per chi implorava il pane. Ma il signor Pippo non l'ha studiata, la storia. E poi ci sono già troppe birre, dentro il suo corpo di potenziale rivoltoso, a stoppare la sua corsa verso la Bastiglia del caciocavallo.
Mario Barresi
- La Sicilia - Martedì 23 Luglio 2013 - Il Fatto, pagina 2

twitter: @MarioBarresi

L'Ast "vola", ma è senza benzina. Perplessità sull'operazione. Crocetta: «Ma non comprerà aerei».

Stancheris: «Comiso, piano industriale di Pulvirenti»
Comiso. Far volare l'Ast? Qualcuno dell'entourage della giunta regionale itinerante - con rispetto parlando - l'ha definita «una crocettata di mezz'estate». Eppure l'effetto-choc della proposta del governatore Rosario Crocetta - voli low cost affidati all'Azienda siciliana trasporti «per vincere il ricatto di Alitalia che fa pagare ai siciliani 400 euro per un biglietto di sola andata per Roma» - ha già fatto centro a metà mattinata. Il presidente stuzzica subito la curiosità dei giornalisti annunciando «una notizia bomba che ho il piacere di dare nella terra iblea che si attende sviluppo dall'aeroporto di Comiso». E poi dà una definizione come se volesse consegnare questa giornata ai libri di storia della Sicilia: «Questo è un atto rivoluzionario e insurrezionale, un esempio vero di autonomismo in difesa dei cittadini».
Ma una cosa è l'annuncio e un'altra è la messa in pratica della rivoluzione "aerea" di Crocetta. Il punto è: come si fa a mettere le ali all'Ast, una partecipata regionale con un bilancio-colabrodo (anche ma non soltanto per i debiti della stessa Regione), tanto più in un mercato, quello delle compagnie low cost, che sforna fallimenti uno dietro l'altro? Il presidente, appena sceso nella piazza del municipio di Comiso, sostiene che «l'Ast non deve certo comprare aerei e poi è il momento di mettere "in bonis" una società, che ha sofferto anche perché i precedenti amministratori regionali le hanno dato le corse più scarse per affidare quelle più produttive ai privati, mentre noi dobbiamo invertire questa tendenza».
Ma non sono pochi a dubitare della fattibilità dell'operazione. La persona che avrebbe la più diretta competenza in materia - l'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta - si sfila elegantemente dall'imbarazzo di spiegare come mettere le ali all'Ast con un «la questione è gestita direttamente dal presidente, che ha lanciato l'idea e che la seguirà in prima linea nei prossimi giorni, con il nostro sostegno». E infatti oggi alle 18 ci sarà un incontro fra i componenti della giunta regionale interessati al progetto («praticamente quasi tutti», ridacchia Crocetta) e i vertici dell'Ast. «In effetti - ammette l'assessore regionale al Turismo, Michela Stancheris - questa può essere la chiave di volta per rilanciare il turismo, incrementando soprattutto le presenze degli italiani, spesso spaventati dalle inarrivabili tariffe dei voli da e per la Sicilia».
Agli "azzeccanumeri" - in testa l'assessore all'Economia, Luca Bianchi - il compito di capire come far decollare un carrozzone che aveva accumulato il credito record di 48,6 milioni da Palazzo d'Orléans e che a inizio del 2013 aveva 40 vetture ferme per mancanza di manutenzione, i lavoratori pagati con difficoltà e i creditori (Bnl, soprattutto, ma anche i fornitori di gasolio e manutenzioni) alle calcagna.
E allora come si concilia tutto ciò con l'annuncio di Crocetta («vogliamo fare presto e bene») sull'imminenza dell'operazione Ast? Una chiave di lettura, suggestiva e allo stesso tempo realistica, la fornisce l'assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri: «Potrebbe essere una provocazione positiva, un atto clamoroso che innesca un meccanismo virtuoso. In questo modo il presidente Crocetta ha innanzitutto messo in mora Alitalia e le principali compagnie su un problema reale, che è quello delle tariffe. Io sono convinta che Crocetta voglia andare in fondo a questa storia, ma è già un risultato aver dato un segnale chiaro alle compagnie, che adesso sono costrette a prendere in considerazione la denuncia della Regione, magari sedendo al tavolo col governatore. E poi è anche un messaggio agli imprenditori nazionali e non solo: in Sicilia c'è qualcosa che si sta muovendo. E non è detto che la low cost debba essere soltanto a totale capitale pubblico». Tanto più che l'assessore Stancheris rivela «un piano industriale che l'ex presidente di WindJet, Pulvirenti, ha presentato per Comiso, un documento che vorrei leggere al più presto».
Ma c'è chi - come il capogruppo del Movimento 5 Stelle all'Ars, Giancarlo Cancelleri - è piuttosto dubbioso: «Non vorrei che quest'ennesimo annuncio a effetto del presidente nascondesse la replica del "modello Alitalia" in salsa siciliana, con Crocetta nei panni di Berlusconi e un paio di suoi amici di Confindustria Sicilia nelle vesti di Colaninno. Magari con i privati che prendono il meglio della società per fare affari, mentre i debiti della "bad company" finiscono tutti sul groppone dei siciliani».
Mario Barresi – La Sicilia -
Martedì 23 Luglio 2013 - Il Fatto, pagina 3
twitter: @MarioBarresi

martedì 23 luglio 2013

Regione Sicilia, Rosario Crocetta: “Voli low cost in Sicilia con l’Ast, sì ai casinò di Cefalù e Taormina”

Non si è ancora spenta l’eco delle polemiche dopo gli attacchi ai vertici regionali del Partito democratico in Sicilia, che il governatore Rosario Crocetta lancia altre due provocazioni annunciando voli low cost nell’isola con l’Ast, l’Azienda siciliana trasporti, contro il “predominio di Alitalia che impone tariffe troppe alte”, e l’apertura di tanti casinò: “Ne parlerò con il ministro dell’Interno – ha detto – tutto ciò perché la Sicilia deve diventare il luogo turistico più importante d’Europa”.
L’idea di aprire casinò a Taormina e Cefalù l’aveva rispolverata ieri il suo assessore al Turismo, Michela Stancheris, ora Crocetta conferma che le case da gioco potrebbero diventare presto realtà nell’Isola: “Sono favorevole ma Stancheris è bergamasca, dunque io aggiungo che prima bisogna preparare dei protocolli anti-riciclaggio”.
Annunci che hanno scatenato una valanga di reazioni, tra cui quella del senatore Vincenzo Gibiino, capogruppo del Pdl in commissione Lavori pubblici e comunicazioni: “Questa volta – dice – tocca ad Alitalia subire gli strampalati umori del presidente Crocetta, che con le modalità inopportune alle quali ci sta tristemente abituando, sta portando la nostra Sicilia verso l’isolamento. Per migliorare l’accesso turistico all’Isola, e per favorire gli spostamenti dei siciliani da e per le principali città dello stivale, è senza dubbio necessario aprire un dialogo con le compagnie, Alitalia in primis, ma senza out out nei confronti di alcuno. Il difficile momento vissuto dai vettori aerei, pesantemente colpiti dalla crisi e dai rincari del carburante, non deve essere sottovalutato. Serve concertazione, la Regione la smetta di dichiarare guerre e impari ad ascoltare tutti gli interlocutori”.
Anche il segretario nazionale della Filt Cgil Mauro Rossi mostra qualche perplessità: “Ho paura che anche Crocetta stia per aggiungersi all’elenco di amministratori locali che drogano il mercato del trasporto aereo italiano utilizzando denaro dei contribuenti siciliani a favore di pirati come Ryan Air. I siciliani come del resto tutti gli italiani avrebbero l’esigenza di un trasporto aereo di qualità con costi ragionevoli, nel rispetto però della trasparenza dell’utilizzo di denaro dei contribuenti che hanno già versato tasse locali che si aggiungono al costo del biglietto”. “Il nostro paese – conclude – in una sola parola ha bisogno di regole e di un ministro dei Trasporti che voglia occuparsi di una industria fondamentale abbandonata alla illegalità”.
Mentre sull’altro fronte il segretario dell’Italia dei Valori, Ignazio Messina, ritiene che “la proposta di aprire numerosi casinò in Sicilia è vergognosa. Crocetta dovrebbe occuparsi di come creare posti di lavoro nell’isola e non dovrebbe correre il rischio di aiutare la criminalità organizzata nel riciclaggio di denaro sporco”.
Scritto da Redazione Canicatti Web Notizie il 23 luglio 2013, alle 07:31

Il Governatore Siciliano Crocetta dichiara guerra ad Alitalia «Tariffe allucinanti, faremo da soli»

Una delibera per dirottare i passeggeri a Comiso. Pronto ad aprire il casinò di Taormina e candidarsi alla segreteria Pd.
Dopo aver dichiarato guerra al suo partito ora il governatore siciliano Rosario Crocetta prende di mira anche l'Alitalia «colpevole» di penalizzare la Sicilia e il suo turismo con una politica tariffaria «allucinante». Non a caso la dichiarazione arriva da Ragusa, a pochi chilometri dall'aeroporto di Comiso, operativo da qualche mese per servire quella fetta di Sicilia con l'operatività di vettori low-cost. «Faremo una delibera di giunta rivoluzionaria -ha annunciato il governatore siciliano- vogliamo fare quasi un atto insurrezionale contro il mercato monopolistico dell'Alitalia. Daremo mandato all'Ast (l'Azienda siciliana trasporti) per sottoscrivere accordi con vettori low cost su Comiso, lo faremo per salvare la Sicilia tutta. L'Alitalia ha rovinato il turismo in Sicilia, con tariffe allucinanti».
PUNTARE SU COMISO - In effetti le tariffe praticate dall'Alitalia per i collegamenti da e per la Sicilia, soprattutto nei periodi più caldi dell'anno, sono spesso fuori dalla portata di un normale passeggero. E dunque il presidente della Regione siciliana ha gioco facile quando invita gli utenti isolani alla mobilitazione: «Paghiamo costi impressionanti» . Un po' meno chiaro è capire come concretamente la delibera di Crocetta contribuirà a calmierare i costi del trasporto aereo in Sicilia.
UNA COMPAGNIA PUBBLICA? - Il governatore vorrebbe puntare tutto sull'Ast, che è un'azienda pubblica controllata dalla Regione siciliana, ma che al momento si occupa esclusivamente di traffico su gomma. L'azienda, secondo le intenzioni del governatore, potrebbe presto opererà anche negli aeroporti siciliani, a cominciare proprio da Comiso (Rg). Oppure Crocetta punta solamente ad agevolare i trasferimenti in autobus verso lo scalo di Comiso per consentire ai passeggeri di usufruire delle tariffe delle compagnie low-cost che operano in quello scalo? Si vedrà. Per il momento il governatore promette: «Con l'attività dell'Azienda siciliana trasporti certe tariffe saranno soltanto un ricordo. Così faremo decollare anche lo sviluppo della sicilia».
APRIRE IL CASINO' - Per non farsi mancare nulla Crocetta interviene anche sul vecchio tema dell'apertura del casinò di Taormina. Un tema sul quale è recentemente intervenuta il suo assessore al turismo. «La questione sollevata dall'assessore Stancheris, è molto giusta -afferma Crocetta- . Oggi le famiglie sono distrutte dal gioco, ci sono moltissimi casi di ludopatia, il gioco del casino e meno rischioso perché ci vanno i ricchi. Noi dobbiamo smetterla di dire che tutto ciò che accade in Sicilia è mafia». E insiste: «il riciclo del denaro sporco accade a San Marino, non in Sicilia, dove predisporremo una task force di legalità intorno ai casinò che apriremo sicuramente. Tanti casinò, oltre a Taormina e Cefalù, anche Falconara, ad esempio. Ne parlerò con il ministro all'Interno. Tutto ciò perché, anche grazie all'assessore Stancheris, la Sicilia deve diventare il luogo turistico più importante d'Europa». Dichiarazioni destinate ad accendere altre polemiche.
CANDIDATO ALLA SEGRETERIA - E pare pronto anche la candidarsi alla segreteria nazionale del Pd. Lo rivela uno dei suoi fedelissimi, l'assessore alla formazione Nelli Scilabra. «Sì, lo confermo - spiega Scilabra - e lo dichiaro per la prima volta: mi candido alla segreteria regionale del Pd, in ticket con il presidente Crocetta che mi ha promesso di sostenermi, candidandosi alla segreteria nazionale».
fonte: Corriere - politica 

Il caro tariffe. La compagnia di bandiera rafforza il suo monopolio e mantiene prezzi altissimi

Ma l'Alitalia non vive senza la Sicilia.
Catania. Il monopolio Alitalia aumenta la pressione. Blue Panorama è in situazione di concordato preventivo e questo di conseguenza allarga la potenza di fuoco di quella che chiamiamo ancora la compagnia di bandiera. Blue Panorama nonostante la precaria situazione in cui si trova continua a volare come può, con pesanti ritardi, nella speranza di poter fare cassa nei mesi estivi nel mentre i creditori attendono. Ha pure ordinato dei nuovi 737. Ci auguriamo che riesca a proseguire l'attività perché prima era una compagnia affidabile e a prezzi ragionevoli, una buona alternativa all'Alitalia.
Ho dato ieri un'occhiata alle tariffe, e siamo sempre lì, non è cambiato nulla. Nonostante la nostra campagna contro l'Alitalia che mette le mani nelle tasche dei siciliani, se domani vuoi andata e ritorno Catania-Roma-Catania ti costa 381 euro, con i diritti di agenzia vai a 400 euro. E queste sono tariffe capestro sullo stesso piano di tanti anni addietro quando Alitalia strangolava i passeggeri. Sostanzialmente siamo tornati indietro di vent'anni, quando non c'erano ancora le low cost. E' chiaro che stiamo parlando di tariffe che riguardano voli presi all'ultimo momento, diciamo «last minute», quando non hai tempo di programmarti, e che pure dovrebbero essere quelli a più basso costo.
Fa poi rabbia che il Roma-Milano costa appena 51 euro, anche se capisci che questo è dovuto al fatto che su quella tratta le compagnie aeree hanno la fortissima concorrenza dei treni veloci delle Ferrovie dello Stato e di Ntv di Montezemolo-Della Valle. La Sicilia paga due volte la sua marginalità geografica, e la pagherà ancora a lungo perché nessuno vuole mettere mano alla Tav da Salerno in giù e al Ponte sullo Stretto. Almeno avessimo lo sconto del 30% come i sardi in base alla continuità territoriale che per noi non vale perché attraversiamo lo Stretto a piedi dietro Mosè.
Vorremmo che il presidente Crocetta e gli altri assessori interessati si occupassero delle tariffe aeree che frenano anche il comparto turistico. Secondo una statistica di Confesercenti, solo il 13% dei turisti scende al Sud. Questi dati mi sembrano un po' fasulli perché Taormina, Siracusa, Noto sono affollate persino di indonesiani, i nuovi ricchi, ma certo le tariffe troppo alte non agevolano l'arrivo in Sicilia.
Il fatto è che bisogna rovesciare il ragionamento: è vero che la Sicilia ha bisogno di Alitalia, ma è altrettanto vero che Alitalia ha bisogno della Sicilia. Se non avesse gli slot su Fontanarossa e su Punta Raisi fallirebbe in sei mesi. Questo non lo vuole nessuno, anche se porta la responsabilità di avere dato l'ultima spinta per far cadere nel vuoto Wind Jet, unica compagnia siciliana in campo. Quindi non è affatto vero che l'Alitalia abbia il coltello dalla parte del manico, ce l'ha pure la Sicilia, solo che non lo sa usare, o che ancora non ha voluto usarlo. Qualcuno dice: ma se Ryanair e Easy Jet fanno volare a basso prezzo e dominano il mercato a loro piacimento perché non gli apriamo le porte? Non è così facile, il gioco può riuscire solo con gli aeroporti minori, perché soprattutto Ryanair vuole essere pagata dalle società che gestiscono gli aeroporti, e la Sac di Fontanarossa (-7 milioni e passa, soprattutto per la Katane che fa l'handling) e la Gesap di Punta Raisi stanno in rosso, non profondo, ma sempre rosso è. Ci sarà da spiegarlo a Crocetta il quale dice: «Ma io vedo i nostri aeroporti sempre affollati e poi mi dicono che ci sono difficoltà di bilancio. Non capisco». Nemmeno noi.
Tony Zermo La Sicilia - Domenica 21 Luglio 2013 I FATTI, pagina 10

lunedì 15 luglio 2013

Crocetta: scardinare il monopolio Alitalia. Sotto accusa le tariffe dell’Alitalia per i collegamenti con la Sicilia.

«Ci vuole una compagnia di bandiera siciliana: ci sono contatti».
La gestione degli scali sia autosufficiente «Incontrerò i dirigenti della compagnia di bandiera. Se non si convincono sarò costretto a porre il problema al governo nazionale»
E' una battaglia quasi disperata, questa contro il caro tariffe Alitalia. Fornisco l'ultimo dato: venerdì scorso tutti i voli Roma-Catania non prenotati in anticipo costavano da 390 a 408 euro. Un collega per risparmiare ha preso Blue Panorama a 189 euro, ma è partito con due ore e mezzo di ritardo. C'è anche il fatto che dopo le 21,30 non ci sono più voli Alitalia in una tratta così affollata come Roma-Catania, ma lasciamo perdere.
Siamo con le mani legate, è Alitalia che comanda e si è appropriata del mercato siciliano, il più fruttuoso, che compensa le perdite secche da Napoli in su per la concorrenza della Tav. Ma noi siciliani dobbiamo sopportare tutto questo solo perché non vola più l'unica compagnia siciliana, la Wind Jet, che nei dieci e passa anni in cui è stata in campo calmierava i prezzi di Alitalia e compagnia cantante?
Lo chiediamo al presidente della Regione, Rosario Crocetta: «Abbiamo fatto con Enzo Bianco un incontro a Roma con Alitalia per aumentare le rotte internazionali e siamo rimasti che poi sarebbero venuti loro in Sicilia. E li aspetto a pie' fermo perché dobbiamo parlare delle tariffe insopportabili per i cinque milioni di siciliani. Possiamo ricorrere anche al governo di Roma perché c'è un problema di continuità territoriale, essendo la Sicilia un'isola, una regione lontana dal centro-nord, e fa sacrifici pesantissimi di cui dovranno rendersi conto non solo i dirigenti Alitalia, ma anche il ministro dei Trasporti e pure la nuova Authoriy dei trasporti che sta per insediarsi a breve. Insomma, c'è la questione sul tappeto e non possono fare finta di niente. La Sicilia non è una colonia. Tra l'altro abbiamo un servizio ferroviario tra i peggiori del mondo e l'autostrada da Villa San Giovanni per il Nord ancora a metà».
Fino all'anno scorso c'era la catanese Wind Jet che faceva prezzi abbordabili e costringeva le altre compagnie a fare altrettanto. Oggi i siciliani sono in stato di necessità e debbono pagare tariffe assurde, bere o affogare.
«Purtroppo Wind Jet non c'è più, ho preso contatti per vedere se c'è la possibilità di una ripresa. La chiusura di Wind Jet ha fatto danni non solo in Sicilia, ad esempio la Repubblica di San Marino c'è rimasta male perché avevano quel volo molto utile su Forlì. Il problema è che da un lato c'è il monopolio di Alitalia e dall'altro se noi cerchiamo di scardinare questo monopolio intervenendo magari a sostegno di una compagnia di bandiera siciliana l'Unione europea ci dice che sarebbe un aiuto di Stato. Quando andrò a trattare a Roma con il governo, e lo farò presto, porrò queste questioni. E comunque non ritengo chiuso il capitolo che riguarda Wind Jet, per me non è affatto chiuso, più passa il tempo e più mi rendo conto della necessità della Sicilia di avere una sua compagnia aerea». (Una società mista come suggeriva Vito Riggio anche per piccoli aeroporti come Lampedusa e Pantelleria?).
Il problema non riguarda soltanto i siciliani, ma anche quanti debbono venire in Sicilia o per vacanze o per lavoro. Il caso di Sam Marino è emblematico.
«E' veramente incredibile il fatto che oggi abbiamo in Sicilia un grande ventaglio di strutture ricettive, dagli alberghi ai B&B, agli agroturismo con prezzi convenienti, il turista può anche affittarsi la casa per un mese, due mesi, e per contro il costo dell'aereo è superiore a quello della vacanza. Il problema è arrivarci in Sicilia, la politica che sta facendo Alitalia è una politica che danneggia troppo pesantemente la Sicilia, su questo dobbiamo essere molto, ma molto chiari. Se il governo non è pronto a cancellare queste storture, noi abbiamo il dovere di intervenire sul mercato per calmierarlo. Con l'assenza di Wind Jet si è venuto a creare un monopolio intollerabile che come sempre non guarda agli interessi della Sicilia».
Se vengono meno turisti sono penalizzati anche gli aeroporti.
«Una cosa che mi sorprende è che vedo gli aeroporti sempre affollati, ma poi i bilanci sono in sofferenza. Ma come mai può succedere? Il fatto è che poi le società di gestione chiedono soldi ai Comuni, alle Province e alla Regione».
Per quello che mi risulta la Sac di Fontanarossa ha il bilancio attivo e per quanto riguarda Comiso stiamo aspettando che parta.
«Non voglio scendere in particolari. Ma prendiamo il caso di Trapani, che ha bisogno di risorse perché dicono che Ryanair è costosa. Ma a Trapani ci sono tre milioni di passeggeri, basterebbe aumentare di un euro o al massimo di due e già la società di gestione pareggia, anzi ci guadagna. Perché non lo fanno? Nessuno rinuncerebbe al viaggio in Sicilia per un euro in più. La gestione degli aeroporti dev'essere autosufficiente, troppo facile bussare alla Regione, altrimenti si privatizza con un bando di gara internazionale. Questo è bene che si sappia».
Non crediate che sia facile risolvere la questione perché in effetti Alitalia è un boccone troppo grosso e ha bisogno di tamponare il deficit sfruttando lo stato di necessità dei sicilia. D'altro canto l'Unione europea non consente quelli che definisce aiuti di Stato e Crocetta non ha la bacchetta magica. E allora? Ci sono solo due strade: o il governo ci riconosce la continuità territoriale come per la Sardegna i cui cittadini hanno il 30% di sconto sui voli, oppure Crocetta riesce nell'impresa di resuscitare una compagnia di bandiera siciliana. Ma occorre fare presto.
Tony Zermo - La Sicilia - Domenica 14 Luglio 2013 I FATTI, pagina 6

sabato 13 luglio 2013

Replica alla campagna del nostro giornale sul caro tariffe Alitalia nega i rincari, ma usa dati fasulli.

Monopolio. Alitalia approfitta del suo monopolio sulla Sicilia.
La responsabile delle relazioni con i media dell'Alitalia, Antonella Zivillica, ci scrive in risposta alle nostre critiche sul caro tariffe: «Gentile Direttore, i quattro articoli di Tony Zermo pubblicati su "La Sicilia" nei giorni scorsi richiedono una nostra risposta con argomentazioni chiare e puntuali che vi preghiamo quindi di pubblicare. Alitalia non applica tariffe insostenibili, capestro e fuori mercato come affermano tali articoli. La tariffa più bassa è di 106 euro andata e ritorno, pianificando il viaggio con un anticipo di 10 giorni. Si trovano inoltre, e sono normalmente disponibili, tariffe a prezzi certamente inferiori: ad esempio la miglior tariffa disponibile oggi per viaggiare domani è di 229,85 euro andata e ritorno. Ovviamente esistono anche tariffe più elevate che sono dedicate ai passeggeri business e che consentono, quindi, massima flessibilità di viaggio in termini di modifica dell'orario e del giorno del volo.
«Ci teniamo anche a ricordare che tutti i voli Alitalia, di qualunque prezzo e classe, offrono una serie di servizi inclusi quali il bagaglio, il check-in in aeroporto in alternativa a quello on-line, l'assegnazione del posto a bordo, snack e bibite. Servizi che si pagano a caro prezzo con le compagnie low cost e che riducono sicuramente il divario di prezzo già modesto.
«Ci consenta inoltre di soffermarci sul nostro nuovo Piano Industriale, presentato la settimana scorsa e in anteprima al vostro sindaco, che dimostra come la Sicilia abbia, in questo progetto, un ruolo strategico preminente. Il nuovo Piano prevede di dedicare 14 aerei (rispetto agli 11 di oggi, + 27%) ai collegamenti da/per la Sicilia che saranno operati da Alitalia e dal nuovo brand Air One; quest'ultima, in particolare, potenzierà in maniera sostanziale i voli internazionali da/per Catania e Palermo arrivando a offrire da/per l'isola oltre 450 voli settimanali (+10% rispetto a oggi) e assicurando prezzi alla portata di tutti. Sempre nel nuovo Piano prevediamo di offrire tariffe personalizzate per specifici segmenti di clientela. Lo facciamo già oggi con i ragazzi under 26 con le tariffe "Salta su", che i giovani siciliani sembrano davvero apprezzare: nei mesi di giugno e di luglio, con trend in crescita in agosto, la Sicilia, con oltre 16.000 biglietti venduti, è risultata la Regione che ha venduto in assoluto il maggior numero di voli con tariffa "Salta su", con le quali si vola in Italia e in Europa a prezzi particolarmente convenienti. Certi che anche le prossime iniziative ancora allo studio, dedicate alle famiglie e agli stranieri che vivono nel nostro Paese, troveranno senza dubbio il favore dei vostri lettori, confidiamo di aver risposto in modo chiaro ed esaustivo alle vostre osservazioni».
Fin qua la lettera di replica alle nostre critiche, ma Alitalia gioca con i dadi truccati. Ma quali 106 euro del Catania-Roma-Catania: prenotando nel periodo dal 19 al 25 luglio non trovi tariffa più bassa di 225 euro. Gli esempi del caro tariffe sono tanti. Ho prenotato con un mese di anticipo un Catania-Torino e ritorno a oltre 300 euro e un collega ha prenotato con due mesi di anticipo il Catania-Milano sola andata per 330 euro. Andata e ritorno sarebbe costato 660 euro. Vogliamo fare altri esempi? Prendiamo il Catania-Napoli e ritorno: se parti alle 21 ti costa 176 euro, ma non trovi i collegamenti con Capri o Ischia, se invece prendi quello delle 13,30 il costo salta a 240 euro. Per fortuna in questo caso c'è la concorrenza della nave.
Vogliamo fare un altro esempio per un volo internazionale tipo Catania-Londra sola andata? Prenotato oggi per il 7 ottobre costa 93 euro, ma con partenza ore 16 e arrivo alle 20,50 quando è finita la giornata; il ritorno del 12 ottobre è a 122 euro, ma al mattino alle 7,25 quando dovrai essere a Heathrow prima delle 6 e non puoi prendere il metro, ma un tassì a 50 sterline. Alitalia gioca con le tariffe e con gli orari e approfitta dei siciliani costretti a prendere i suoi aerei ormai in posizione di monopolio dopo il forzato stop della Wind Jet. Se facciamo un paragone con il Roma-Milano dove invece Alitalia ha la concorrenza dei treni veloci vedremo che il biglietto su una tratta lunga praticamente quanto il Catania-Roma costa da un minimo di 39 euro a un massimo di 58, quasi regalato.
Alitalia non può nascondere il fatto di caricare le tariffe sui siciliani che sono costretti a muoversi solo con l'aereo. A questo punto ci troviamo in difficoltà sia per muoverci e sia per il turismo in entrata. O interviene il ministero dei Trasporti e/o la Regione per calmierare le tariffe, oppure facciamo entrare Ryanair a dispetto dell'accusa che rovina il mercato. I soci delle società di gestione dei grandi aeroporti siciliani, Catania e Palermo, invece di pensare solo a far quadrare i conti, il che è doveroso, pensino anche a come rompere questo monopolio. Il che è altrettanto doveroso.
Tony Zermo La Sicilia - Giovedì 11 Luglio 2013 I FATTI, pagina 7

Wind Jet, una cordata pronta a rilevare marchio e slot. Intanto prosegue l'iter del concordato e la causa della compagnia contro l'Alitalia

Presentata al Tribunale di Catania la manifestazione d'interesse cui seguirà l'offerta economica.
Catania. Sulla storia della Wind Jet non è ancora scesa la parola fine, anzi. Essere riusciti ad evitare il fallimento della compagnia che è stata accompagnata dalla vecchia società al concordato in Tribunale, ha fatto in modo che ancora adesso la Wind Jet sia un soggetto vivo. Vivo e anche appetibile. Mentre è infatti in corso l'iter del concordato che dovrebbe consentire di chiudere il capitolo dei debiti della Wind Jet, sia con i creditori privilegiati (Stato e dipendenti) che con i chirografari, al Tribunale di Catania è arrivata sicuramente una manifestazione di interesse per la società e un'altra starebbe per essere ufficializzata.
Circostanza, come detto, resa possibile dal fatto che è stato scongiurato il fallimento, ma anche dal percorso che la Wind Jet ha seguito dal momento in cui si è ritrovata nel tunnel della crisi e con l'accordo fallito con Alitalia, con cui si era concluso un contratto di cessione. Perché, come vedremo, in casi del genere per chi vuole rilevare una società trovare l'intero personale della compagnia con la copertura della cassa integrazione per quattro anni, significa potere fare valutazioni di natura gestionale ed economica certamente più interessanti e alleggerite da notevoli pesi di natura fiscale nei confronti del personale.
Così al Tribunale di Catania è stata presentata questa prima manifestazione di interesse per la compagnia aerea, cui dovrebbe seguire a breve scadenza anche una offerta vera e propria che il Tribunale dovrà verificare. Tutto ciò ha anche fatto scattare un ulteriore meccanismo di protezione di quel che era uno dei capitali principali della Wind Jet, cioè la richiesta all'Enac, di prolungare i tempi di conservazione dei privilegi degli slot della compagnia. Così il primo gruppo che ha presentato la sua manifestazione di interesse, guidato da un manager del Nord Italia cui farebbero riferimento alcuni imprenditori intenzionati, appunto, ad entrare nel mercato del trasporto aereo (mentre la seconda sarebbe di un gruppo siciliano legato ad ambienti imprenditoriali palermitani), presenterà l'offerta per il marchio Wind Jet e per gli slot. Sia il marchio che gli slot sono smarcati da qualunque vincolo con l'iter del concordato. Di fatto hanno un costo di partenza zero, anche se, naturalmente, altra cosa è il valore che di fatto marchio e slot possono avere avviando un'operazione societaria a tutti gli effetti in continuità con quella precedente. Per questo sarà il Tribunale a verificare la congruità dell'offerta che verrà presentata e la somma andrà ad arricchire subito dopo la quota destinata al concordato.
Quindi potrebbe nascere davvero la compagnia aerea siciliana che, anche questo è certo, avrebbe davanti a sé un grande mercato, lo stesso occupato sino ad un anno fa dalla Wind Jet che garantiva tratte a tariffe molto contenute. Proprio in queste settimane di estate (e anche oggi in questa pagina), di viaggi, di turismo, tra l'altro, il nostro giornale si sta occupando, con le inchieste di Tony Zermo, del problema del caro-tariffe da e per Catania. Un'emergenza scattata proprio all'indomani dell'uscita di scena della Wind Jet, che per anni aveva fatto volare milioni di passeggeri con tariffe quasi sociali. Non sfugge il particolare, tra l'altro, che rotte praticamente obbligate ad essere coperte con il trasporto aereo rendono estremamente redditizi i voli da e per Catania, tanto che Alitalia, attraverso la Air One, ha proprio puntato, dopo la scomparsa della Wj, ad occupare queste tratte (oltre a puntare sui lunghi tragitti) per tentare di tirarsi fuori da una nuova pesantissima crisi. Solo che, per lo meno sino ad ora, quel che è mancato ai viaggiatori è stato il riscontro delle tariffe convenienti.
La vicenda Wind Jet-Alitalia, tra l'altro, dopo il naufragio dell'accordo e dell'intesa da cui si è tirata fuori la compagnia di bandiera, si è trasferita nelle aule del Tribunale, con la denuncia della Wind Jet e la richiesta di un maxi risarcimento. Proprio nei giorni scorsi si è svolta una nuova udienza: la compagnia siciliana chiede ad Alitalia 190 milioni di euro e, in ogni caso, qualunque cifra dovesse essere accordata alla Wind Jet se il Tribunale dovesse dare ragione alla compagnia siciliana, entrerà interamente nel calderone della somma destinata ai creditori nel concordato, compresi i passeggeri.

Andrea Lodato La Sicilia - Giovedì 11 Luglio 2013 I FATTI, pagina 7

martedì 9 luglio 2013

Caro tariffe la regione latitante. Solo i ricchi volano

Abbiamo segnalato come le tariffe aeree penalizzino i siciliani e siano un grosso handicap per il nostro turismo: 334 euro per un Catania-Roma e ritorno sono troppi, salta uno stipendio per una famiglia di tre persone, oppure dobbiamo concepire il viaggio aereo come un lusso per ricchi? La nostra segnalazione è un invito alla Regione a provvedere se non vogliamo che resti rachitico il nostro turismo, che ogni anno registra 12 milioni di passeggeri negli aeroporti siciliani a fronte di 24 milioni nelle sole Baleari di Spagna.
L'invito è alla Regione per due motivi: il primo è che esiste un apposito assessorato al Turismo retto da Michela Stancheris, molto brava e molto attiva, anche se insediata da pochi mesi e che in qualche modo deve intervenire sulla faccenda; il secondo motivo si riferisce alla diretta responsabilità del presidente Crocetta in quanto gli enti locali soci nella gestione degli aeroporti sono commissariati quasi tutti da persone di sua fiducia, e quindi è lui che è demandato a stabilire come intervenire d'accordo con la Stancheris.
Direte: ma le società di gestione degli aeroporti non possono imporre alle compagnie aeree di abbassare le tariffe. Questo non è vero, perché ad esempio da Malpensa arriva un esempio virtuoso di gestione delle coincidenze e delle tariffe. Fontanarossa non gestisce coincidenze per il solo motivo che non e! sistono, chi arriva a Catania si ferma a Catania. Diverso è per Palermo che ha un volo per gli Stati uniti avendo la pista sufficientemente lunga per i voli transcontinentali.
A nostro parere, Crocetta può fare alcune cose: 1) chiedere al governo di avere le somme relative ai 7 anni di cassa integrazione dei 550 dipendenti della fallita Wind Jet e con queste somme finanziare una nuova compagnia siciliana che recuperi i lavoratori e faccia una politica concorrenziale di prezzi bassi; 2) fare una cabina di regìa con un paio di manager esperti del settore che coordinino le attività degli aeroporti siciliani, i quali si muovono ciascuno per i fatti propri; 3) vendere gli scali con le giuste garanzie e i giusti controlli dando ai privati il compito di gestire gli scali siciliani, di realizzare le previste infrastrutture e di spingere sulla internazionalizzazione in modo da favorire il turismo in Sicilia, fermo da epoca immemorabile a poco più di 14 milioni di presenze annue. La società di gestione dell'aeroporto di Palermo ha dichiarato di avere intenzione di praticare la strada della privatizzazione, ma ancora non ha nemmeno nominato l'advisor per la valutazione dello scalo.
La rete aeroportuale è una «industria» indispensabile per l'economia siciliana. Finora le società di gestione hanno fatto sforzi apprezzabili, ma c'è bisogno di qualcosa di più. E questo «di più» dev'essere valutato da Crocetta e dalla Stancheris. Facciamo un solo esempio: se una famiglia vuol vedere l'Etna «patrimonio dell'Umanità» e per il viaggio occorre qualche migliaio di euro, magari sarà indotta a rinunciare per risparmiare. Moltiplichiamo questa famiglia per qualche migliaio di famiglie e vediamo quanto rischiamo di perdere. Ecco che così non si sfrutta una importante risorsa turistica. Lo stesso vale se qualche gruppo familiare vuole vedere lo stagnone di Marsala e il giovinetto di Mozia, oppure fare il bagno a Portopalo di Capo Passero, l'ultima spiaggia d'Europa.
In sostanza c'è la necessità di avere voli da e per! la Sicilia a prezzi sostenibili, e tutti debbono fare la loro parte. Facciamo un altro esempio. Sta muovendo i primi passi il nuovo aeroporto di Comiso, che finora sta spendendo in stipendi dei dipendenti senza incassare un euro. Se vogliamo che arrivi qualche compagnia è necessario il supporto dei villaggi turistici, degli imprenditori alberghieri e delle banche del territorio, altrimenti sarà difficile sopravvivere, a meno che non soccorrano i cargo per esportare i primaticci.
Non abbiamo in tasca nessuna ricetta miracolosa, diciamo solo che bisogna far qualcosa per la mobilità dei siciliani e per il nostro turismo facilitando in qualche modo una forte riduzione delle tariffe. I siciliani possono viaggiare solo con l'aereo, ma a nessun dev'essere permesso di approfittarne. Al limite può anche bastare un intervento del presidente Crocetta o del ministro dei Trasporti con i dirigenti di Air One, la low cost destinata a servire soprattutto gli scali siciliani. Lo scopo è quello di non pagare più di 250 euro un Catania-Roma e ritorno, pur prenotato all'ultimo momento: anche perché altrimenti resterebbero posti vuoti e quindi la compagnia non ha motivo di forzare troppo le tariffe. La verità è che ci vorrebbe un'Autorità di controllo sulle tariffe, ma siccome la questione riguarda soprattutto la Sicilia il governo nazionale è indotto a tralasciare. E questa è un'altra spina che Crocetta deve togliersi, tra le tante. Pensare che possano volare soltanto i ricchi è intollerabile.
Tony Zermo - La Sicilia - Lunedì 08 Luglio 2013 I FATTI Pagina 8 


lunedì 8 luglio 2013

Tariffe aeree troppo alte handicap per la Sicilia

L'Alitalia e la consociata Air One, che tra breve cambierà nome e look, stanno praticando prezzi insostenibili in Sicilia. E questo danneggia la mobilità dei siciliani e il turismo. Oggi, se non prenoti con largo anticipo, il Catania-Roma-Catania costa 334 euro e un Catania-Milano-Catania 387 euro. Ai tempi di Wind Jet un Catania-Roma e ritorno lo facevi con meno di 100 euro. Direte che la compagnia catanese è fallita per questo, e forse è anche vero, ma ciò non toglie che le tariffe troppo alte ci penalizzano come mobilità e come turismo.
Alitalia ha presentato l'altro giorno il nuovo piano industriale in cui si punta sugli aeroporti siciliani proprio perché la Sicilia è l'unica regione, tranne la Sardegna, in cui l'Alitalia non soffre la concorrenza dei treni veloci e dove non c'è altro mezzo per partire se non l'aereo. La compagnia di bandiera non è un ente di beneficenza, ha da preoccuparsi dei suoi bilanci in rosso, tuttavia si deve rendere conto che alzando le tariffe scoraggia i viaggi dei siciliani. Essendo in fase di lancio promozionale, farebbe dunque bene ad attenuare le tariffe sulle prenotazioni «last minute».
La Sardegna ha le tariffe agevolate per la «continuità territoriale», la Sicilia no, perché a suo tempo il ministro dei Trasporti Signorile decise che la Sicilia «non è isolata», quindi «non è un'isola». Vai a spiegare ai leghisti contrari al Ponte e allo stesso sindaco scalzo di Messina che abbiamo ancora i treni tradotta che impiegano due ore per trasbordare da una costa all'altra, che i prezzi dei traghetti sono cari anch'essi perché decisi da monopolisti, che l'autostrada Salerno-Reggio Calabria è ancora in fieri e che quando Dio vuole sarà ultimata si troverà sempre davanti a quel braccio di mare di 3300 metri. In sostanza la Sicilia è rimasta ferma a prima della guerra, non è cambiato nulla, se non per la realizzazione di alcune autostrade. I prezzi degli aerei sono quelli inaccettabili di 20 anni fa, allo Stretto paghiamo la vergogna di essere incapaci di realizzare un progetto, a Fontanarossa non troviamo 140 milioni per allungare la pista dell'aeroporto più affollato da Roma in giù. Come diceva Vito Scalia, la Sicilia è un gigante dalle braccia troppo corte. E qualche siciliano, diciamo noi, ha le braccia troppo lunghe.
Servizio 6 - La Sicilia - Sabato 06 Luglio 2013 Prima Pagina, pagina 1

sabato 28 gennaio 2012

Alitalia-Wind Jet, Marrocco: “Operazione dannosa per i siciliani”

Sulla vicenda dell’accorpamento in Alitalia delle compagnie Wind jet e Blu Panorama, scende in campo anche la politica. Il capogruppo di Fli all’Ars Livio Marrocco, infatti, ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti sulla vicenda. E i dubbi, sollevati dal deputato trapanese, non sono pochi.
“La situazione dei trasporti in Sicilia – scrive Marrocco – ha visto la crisi della Siremar e della Tirrenia, il fallimento della politica di Trenitalia spa, il disinteresse nei confronti dello sviluppo delle strade ed autostrade; la compagnia Wind Jet, fino ad oggi – aggiunge – è la sesta compagnia aerea per quota di mercato (6,2% nel 2011),le cui principali  basi operative sono a Catania e Palermo. Con la presenza nel mercato di questa compagnia aerea (tutta siciliana) si è contribuito a diminuire i costi del trasporto aereo da e per la Sicilia”.
Il rischio, adesso, è quello dell’innalzamento dei costi per i passeggeri siciliani, anche in seguito alla nascita di una posizione dominante della compagnia di bandiera su alcune tratte con scali in Sicilia. “Il presidente dell’ Enac Riggio, – prosegue Marrocco – paventa il ‘Rischio di Posizione Dominate dell’Alitalia – Cai’, rendendo noto che l’ Antitrust ancora non si è pronunciato, essendo in corso l’istruttoria sulla posizione dominante su alcune tratte come la Roma – Milano dopo la scadenza del salvacondotto del decreto ‘Salva – Alitalia’”.
E non mancano i dubbi nemmeno sui “numeri” dell’operazione: “Non si sa ancora – scrive Marrocco – quale sarà la quota delle due società che verrà rilevata e a quale prezzo e con quali modalità esse verranno acquisite e soprattutto se in tale operazione commerciale andranno ricompresi anche gli ‘asset aeroportuali’; secondo le prime stime, Wind Jet e Bpa, – prosegue il capogruppo di Fli – portano valore per circa 5 milioni di passeggeri, che aggiunti ai 25 milioni di passeggeri di Alitalia, essa si avvicinerebbe ai 30 milioni, dotandosi così di un braccio low cost più robusto a discapito della comunità siciliana, che sarà costretta  a volare con l’unica compagnia. Il paradosso a cui assistiamo  è che la Sicilia paga sempre i costi più alti, ed è necessario quindi che questo Governo persegua, da un lato uno sviluppo coordinato e pianificato e dall’altro – conclude – si impegni a superare gli interessi localistici e particolari, per dare il via a un’azione strategica con l’obiettivo di fare finalmente sistema per tutelare i siciliani”.
Fonte: Livesicilia