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venerdì 11 febbraio 2022

La cenere vulcanica caduta nottetempo nella zona della Sicilia occidentale ha procurato disservizi alla circolazione ferroviaria.

La cenere vulcanica caduta nottetempo nella zona della Sicilia occidentale ha procurato disagi e disservizi alla circolazione ferroviaria tra le stazioni di Acquedolci-S. Fratello e Capo d’Orlando-Naso.

I disagi maggiori sono stati tra le stazioni di S. Marco d’Alunzio-Torrenova e Zappulla non essendo possibile nell’immediato poter recuperare i bus sostitutivi per assicurare celermente i vari collegamenti verso Messina e Palermo essendo stati soppressi i primi treni del mattino e precisamente il Rv5350 da S. Stefano Cam.-Mistretta a Messina e il Rv5351da Capo d’Orlando a Palermo.

L'interruzione al servizio per un guasto alla linea aerea è accaduto nella stazione di S. Agata M. con uno dei primi treni regionali (R12951 e 12950), che partono in direzione Palermo e Messina, al momento dell’apertura del pantografo che carico di cenere vulcanica umida, provocando forse una sorta di corto circuito, ha fatto saltare la linea aerea elettrica, paralizzando la circolazione ferroviaria.

Grazie al tempestivo intervento del collega, il quale si occupa dei pendolari della relazione ferroviaria Messina-Palermo, in attesa di prendere il treno R12852 alla stazione di S. Marco d’Alunzio, avendo preso contezza dagli annunci dei problemi alla circolazione, prontamente allertava i dirigenti di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana.

Vista l’ora, all’incirca le 5/5.30 del mattino, è stato sicuramente difficile reperire nell’immediatezza i bus sostitutivi al treno, così come previsto dal contratto di servizio.

Nell’attesa che venissero reperiti i bus sostitutivi venivano soppressi i seguenti treni:

R12851 S. Agata M.-Palermo delle ore 4:43 soppresso

R12850 S. Agata M.-Messina delle ore 4:45 soppresso

Rv5351 Messina-Palermo delle ore 4:50 da Capo d’Orlando a Palermo

R12853 Messina-S. Agata M. delle ore 5:03 da Capo d’Orlando a S. Agata M.

Rv5350 Palermo-Messina delle ore 5:07 da S. Stefano a Messina

R12852 S- Agata M.-Messina delle ore 5:30 da S. Agata M. a Capo d’Orlando

RV5352 Palermo-Messina delle ore 6:18 da Acquedolci-S. Fratello a Capo d’Orlando

Rv5353 Messina-Palermo delle ore 6:37 da Capo d’Orlando a Acquedolci-S. Fratello

R12861 Messina-S. Agata M. delle ore 6:43 da Capo d’Orlando a S. Agata M.

R12863 S- Agata M.-Palermo delle ore 6:57 da S. Agata M. a Acquedolci-S. Fratello

R12858 S. Agata M.-Messina delle ore 7:09 da S. Agata M. a Capo d’Orlando

Rv5354 Palermo-Messina delle ore 8:32 da S. Agata M. a Messina

R21848 S. Agata M.-Messina delle ore 8:57 da S. Agata M. a Capo d’Orlando

R12873 Messina-S. Agata M. delle ore 10:08 da Capo d’Orlando a S. Agata M.

R12892 S. Agata M.-Messina delle ore 12:22 da S. Agata M. a Capo d’Orlando

R12857 Messina-S. Agata M. delle ore 5:40 soppresso.

Questo è il bilancio di una giornata di disagi per i molti utenti-pendolari della fascia tirrenica che ammonta a 16 treni regionali soppressi e 961 treno-km non effettuati.

Sicuramente molti utenti, visti i disservizi si sono trovati nella condizione di arrivare tardi nei posti di lavoro e/o studio.

L'utenza pendolare che ha pagato anticipatamente per un servizio di trasporto, sia esso un abbonato o un utente occasionale, in queste criticità viene lasciato in balia di se stesso per ore, senza avere alcuna assistenza e/o informazione da parte del gestore dell’infrastruttura e del gestore del servizio, considerato che ormai in tutte le stazioni non vi è la presenza di personale ferroviario.

Così come avevamo chiesto già nella prima sottoscrizione del “Contratto di Servizio Ponte 2015-2016” di voler dedicare un numero di telefonia fissa o mobile da utilizzare da parte dell’utenza proprio nelle occasioni di emergenza e/o di criticità ma non ci è stato concesso.

Così come sui bus sostitutivi al treno, chiediamo che vi salga a bordo il personale di Trenitalia, considerato che l’utente al momento dell’acquisto del titolo di viaggio stabilisce un contratto con il vettore ferroviario e non con il vettore del bus sostitutivo, su questo punto chiederemo all’Autorità di Regolazione dei Trasporti un parere a garanzia sia del gestore del servizio di trasporto che dell’utenza.

Non è possibile, in questi casi, lasciare allo sbando centinaia di persone lungo linea senza avere assistenza, informazioni e ad aspettare un servizio sostitutivo che non ha orari e che non rispetta nemmeno le norme contrattuali previste nei casi di criticità.

Una domanda ci sorge spontanea, in questi casi, quali sono i compiti del gestore del servizio e del vettore dei bus sostitutivi? Rimaniamo in attesa di risposte sia da parte del Dipartimento dei Trasporti della Regione, che dal gestore del servizio Trenitalia.

F.to Giosuè Malaponti Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani-Ciufer

domenica 15 dicembre 2019

Il Comitato Pendolari Siciliani, nei mesi di ottobre e novembre, ha effettuato il monitoraggio di circa 11.000 dei treni nelle principali tratte ferroviarie siciliane.

Un forte e moderno servizio ferroviario è indispensabile per costruire un sistema dei trasporti efficiente nelle aree metropolitane. Tra l’altro c’è un’altra questione che dovrebbe far riflettere in un periodo difficile per tante famiglie, come la possibilità di ridurre i costi di spostamento utilizzando i mezzi collettivi, cosa che per tante persone può rappresentare una vera boccata di ossigeno, oltre che un miglioramento significativo della qualità della vita.
Ed è significativo constatare quanto stia crescendo l’organizzazione della rappresentanza dei pendolari, con comitati oggi diffusi in quasi tutte le Regioni italiane, che chiedono più treni, puntuali, nuovi, puliti. Dare risposta a questa domanda è quanto mai strategico per un Paese come l’Italia, e per questa nostra regione, la Sicilia.
La spiegazione delle difficoltà dello spostarsi in treno quotidianamente verso le principali città siciliane è semplice, basta guardare i dati sugli investimenti per il servizio, l’acquisto di materiale rotabile e le infrastrutture.
Qualcosa di più è stato fatto negli scorsi anni (2002-2004) cofinanziando l’acquisto dei nuovi treni “Minuetto”, condizione fondamentale non solo per migliorare la qualità del viaggio per i pendolari ma anche per aumentarne il numero in circolazione e migliorare la puntualità (i ritardi dipendono anche dal sovraffollamento delle carrozze) ai quali si sono aggiunti, come previsto dal Contratto di Servizio Ponte 2015-2016, a fine del 2016 i sei treni Jazz.
Il trasporto ferroviario siciliano in questi ultimi anni sta attraversando momenti veramente difficili. Sono molti i territori che si sono visti azzerare quasi del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela, Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo-Trapani Via Milo.
La marginalità degli investimenti per il trasporto ferroviario in Sicilia è evidente e gli investimenti statali e regionali premiano la strada a danno della ferrovia
, ma sempre al centro-nord. Il tema appena introdotto deve entrare nell’agenda delle politiche nazionali e regionali, passando attraverso maggiori risorse per il servizio di trasporto pendolare e per le infrastrutture dell’Isola.
Ebbene, i cittadini che ogni giorno si muovono in treno devono essere l’interlocutore fondamentale delle strategie di potenziamento del servizio, attraverso il confronto, la partecipazione e l’informazione dei pendolari, sia per alzare gli standard qualitativi che per monitorare il servizio sulla rete (puntualità, grado di affollamento, igiene, climatizzazione, informazione, ecc.). Le Regioni hanno, ovviamente, la possibilità di ampliare la quantità degli investimenti, perché le “prestazioni” sono state definite nei cosiddetti Contratti di Servizio, che tutte le regioni, Sicilia a parte hanno posto in essere a partire dal 2009.
Con il Contratto di Servizio, da un lato l’impresa ferroviaria si impegna all’erogazione di un quantitativo di treni*km e al rispetto di determinati indici di qualità (relativi a pulizia, comfort, informazione e puntualità delle corse), dall’altro lato l’amministrazione regionale stabilisce un corrispettivo economico per l’erogazione di tali servizi.
In ultimo, il Contratto di Servizio stabilisce le penali da applicare al gestore dei servizi in caso di mancato rispetto degli indici di qualità definiti dal Contratto: le risorse generate dall’applicazione di queste sanzioni sono spesso risultate consistenti, permettendo un reinvestimento diretto nel servizio. Alcune Regioni hanno addirittura scelto di riutilizzare le risorse generate dall’applicazione delle suddette penali per un rimborso, sotto forma di bonus, da restituire agli abbonati.
Il monitoraggio condotto dal Comitato Pendolari Siciliani nei mesi di ottobre e novembre 2019, nello specifico dall’1 di ottobre al 30 novembre 2019, è stato eseguito su un campione di 10694 treni distribuiti sulle tratte di maggiore frequentazione secondo i dati rilevati dal sito di Trenitalia viaggiatreno.it e riportati di seguito nella tabella ‘A’.

I valori assoluti non riescono però a mettere in luce le problematiche e i disservizi riscontrati sulle varie relazioni.
Con qualche semplice operazione matematica, possiamo ricavare che la percentuale di treni puntuali, ovvero con ritardo sotto i 5 minuti, è mediamente limitata all’81,3% con punte che superano lo standard fisiologico del 90% solo sulla tratta Palermo-Trapani, ed un minimo assoluto del 38,5% sulla Ragusa-Caltanissetta. Segno che anche la Sicilia viaggia a due velocità. Va evidenziato che il dato di puntualità sulla Trapani-Palermo è da attribuire al servizio metropolitano sulla Punta Raisi-Palermo.
Il grafico sottostante illustra e riporta nel dettaglio le percentuali dei treni ritenuti puntuali sino ad un ritardo di 5 minuti su tutte le tratte oggetto del monitoraggio.
In contrapposizione a quanto detto possiamo ricavare le percentuali di treni con ritardo oltre i 5 ed oltre i 10 minuti.
Mediamente il 18,7% dei treni monitorati è giunto a destinazione con oltre 5 minuti di ritardo, e il 12,5% con oltre 10 minuti di ritardo.
Nel complesso si tratta di numeri molto discordanti tra loro in riferimento alla tratta ferroviaria di riferimento: si va dal 6,2% di treni con ritardo superiore ai 10 minuti sulla relazione Messina-S.Agata Militello al 52,5% rilevato sulla Ragusa-Caltanissetta, e dal 9,1% della Palermo-Trapani al 61,5% riscontrato sulla Ragusa-Caltanissetta per i ritardi oltre i 5 minuti.
In contrapposizione, non possiamo fare a meno di riscontrare ancora una volta l’anomalo numero di treni che puntualmente arriva in anticipo a destinazione, segno dei continui allungamenti di percorrenza: nelle sole tratte Messina-Catania-Siracusa e Messina-Palermo, abbiamo rilevato 1.456 treni arrivati a destinazione prima dell’orario previsto su un totale di 3.166, precisamente 1.135 (il 45,8%) sulla prima relazione, e 321 (il 46,6%) sulla seconda relazione.
Per chi avesse seguito le precedenti rilevazioni, le percentuali sono ancora una volta in aumento rispetto a quelle riscontrate nel monitoraggio eseguito dal Comitato Pendolari Siciliani nello stesso bimestre dello scorso anno (43% circa).
Per quanto riguarda le soppressioni, dal nostro monitoraggio sono stati conteggiati 371 treni soppressi, di cui 164 soppressi parziali, per un totale di 35.036 Km*Treno cancellati.
Riteniamo che il risultato osservato mette in evidenza un fenomeno fuori controllo, ancora una volta confermato nelle tratte più critiche come la Ragusa-Caltanissetta (5642 km*Treno soppressi) e Siracusa-Ragusa-Gela (9492 Km*Treno soppressi), nonostante il (relativo) basso numero di treni oggetto del monitoraggio.
Sul fronte dei ritardi, giustificati come conseguenza di problemi tecnici all’infrastruttura, passaggi a livello non funzionanti, condizioni meteo avverse o ostruzioni varie lungo linea, nel periodo ottobre-novembre 2019, abbiamo calcolato complessivamente 40.636 minuti di ritardo sui 10.694 treni monitorati, la cui ripartizione per relazione ferroviaria è illustrata nel grafico seguente.
L'obiettivo è sensibilizzare Regione, Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana a rilanciare gli investimenti.
Fonte Dati: viaggiatreno.it 
Elaborazione dati: Dott. Fabrizio Gemelli
F.to Giosuè Malaponti Presidente
Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer

martedì 16 aprile 2019

Una mattinata di disagi sulla relazione ferroviaria ionica.

Catania. Martedì 16 aprile 2019 – I primi treni del mattino della fascia oraria tra le 5.00 e le 9.00 sulla relazione Messina-Catania-Siracusa hanno subito pesanti ritardi.
Nel dettaglio i primi dodici treni penalizzati:
- sei hanno accumulato ritardi per 300 minuti pari a 5 ore (3865, 12865, 26576, 12868, 3866, 12780);
- tre sono stati soppressi e/o limitati  per un totale di 85 treno*km (26577, 26672, 26579);
- gli altri tre hanno transitato più o meno regolarmente (26575, 12866,12861).
E’ divenuto ormai una costante l’annuncio della sala operativa: Guasto temporaneo agli impianti di circolazione” del gestore dell’infrastruttura “Rete Ferroviaria Italiana Spa”. Guasti ormai divenuti normalità per problemi tecnici, per manutenzioni, per condizioni meteo, per problemi ai P.L., per incidenti vari lungo la linea ferrata in quasi tutte le relazioni ferroviarie ma a piangerne sempre le conseguenze è l’utenza che si trova a recuperare ore di lavoro che nessuno mai gli rimborserà. 
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

giovedì 13 dicembre 2018

Monitoraggio treni sulle tratte di maggiore frequentazione 1- 8 dicembre 2018

Un forte e moderno servizio ferroviario è indispensabile per costruire un sistema dei trasporti efficiente nelle aree metropolitane. Tra l’altro c’è un’altra questione che dovrebbe far riflettere in un periodo difficile per tante famiglie, come la possibilità di ridurre i costi di spostamento utilizzando i mezzi collettivi, cosa che per tante persone può rappresentare una vera boccata di ossigeno, oltre che un miglioramento significativo della qualità della vita.
Ed è significativo constatare quanto stia crescendo l’organizzazione della rappresentanza dei pendolari, con comitati oggi diffusi in quasi tutte le Regioni italiane, che chiedono più treni, puntuali, nuovi, puliti. Dare risposta a questa domanda è quanto mai strategico per un Paese come l’Italia, e per questa nostra regione, la Sicilia.
La spiegazione delle difficoltà dello spostarsi in treno quotidianamente verso le principali città siciliane è semplice, basta guardare i dati sugli investimenti per il servizio, l’acquisto di materiale rotabile e le infrastrutture.
Qualcosa di più è stato fatto negli scorsi anni acquistando nuovi treni “Minuetto”, condizione fondamentale non solo per migliorare la qualità del viaggio per i pendolari ma anche per aumentarne il numero in circolazione e migliorare la puntualità (i ritardi dipendono anche dal sovraffollamento delle carrozze).
Il trasporto ferroviario siciliano in questi ultimi anni sta attraversando momenti veramente difficili. Sono molti i territori che si sono visti azzerare quasi del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela, Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo-Trapani Via Milo.
La marginalità degli investimenti per il trasporto ferroviario in Sicilia è evidente e gli investimenti statali e regionali premiano la strada a danno della ferrovia
, ma sempre al centro-nord. Il tema appena introdotto deve entrare nell’agenda delle politiche nazionali e regionali, passando attraverso maggiori risorse per il servizio di trasporto pendolare e per le infrastrutture dell’Isola.
Ebbene, i cittadini che ogni giorno si muovono in treno devono essere l’interlocutore fondamentale delle strategie di potenziamento del servizio, attraverso il confronto, la partecipazione e l’informazione dei pendolari, sia per alzare gli standard qualitativi che per monitorare il servizio sulla rete (puntualità, grado di affollamento, igiene, climatizzazione, informazione, ecc.).
Le Regioni hanno, ovviamente, la possibilità di ampliare la quantità degli investimenti, perché le “prestazioni” sono state definite nei cosiddetti Contratti di Servizio, che tutte le regioni, Sicilia a parte hanno posto in essere a partire dal 2009.
Con il Contratto di Servizio, da un lato l’impresa ferroviaria si impegna all’erogazione di un quantitativo di treni*km e al rispetto di determinati indici di qualità (relativi a pulizia, comfort, informazione e puntualità delle corse), dall’altro lato l’amministrazione regionale stabilisce un corrispettivo economico per l’erogazione di tali servizi.
In ultimo, il Contratto di Servizio stabilisce le penali da applicare al gestore dei servizi in caso di mancato rispetto degli indici di qualità definiti dal Contratto: le risorse generate dall’applicazione di queste sanzioni sono spesso risultate consistenti, permettendo un reinvestimento diretto nel servizio. Alcune Regioni hanno addirittura scelto di riutilizzare le risorse generate dall’applicazione delle suddette penali per un rimborso, sotto forma di bonus, da restituire agli abbonati.
Il monitoraggio condotto dal Comitato Pendolari Siciliani nella prima settimana di dicembre, nello specifico dall’1 all’8 dicembre 2018, è stato eseguito su un campione di 912 treni distribuiti sulle tratte di maggiore frequentazione secondo i dati riportati nell’allegata Tabella A.
I valori assoluti non riescono a mettere in luce le problematiche e i disservizi riscontrati sulle varie relazioni, a meno di riscontrare ancora una volta l’anomalo numero di treni che puntualmente arriva in anticipo a destinazione, segno dei continui allungamenti di percorrenza. Nella sola tratta Messina-Catania-Siracusa, riscontriamo 208 treni arrivati a destinazione prima dell’orario previsto su un totale di 485 treni monitorati il 43% circa. Il rapporto dei minuti complessivi di ritardo sul
totale dei treni monitorati, analizzato attraverso la Tabella B ci porta ad analizzare il fenomeno osservato in maniera più dettagliata, mettendo in evidenza un ritardo fuori controllo nelle tratte più critiche come la Modica-Ragusa-Caltanissetta dove riscontriamo un ritardo medio di oltre 30 minuti sui treni oggetto del monitoraggio(ritardi dovuti a problemi tecnici all’infrastruttura,ritardi dovuti alle condizioni meteo avverse e altri dovuti a fatti occasionali-ostruzioni varie lungo linea). Parallelamente sulla relazione Catania-Palermo è stato riscontrato un ritardo medio di 16 minuti sui 100 treni osservati(ritardi dovuti a problemi tecnici all’infrastruttura, ritardi dovuti a guasti ai locomotori, ritardi dovuti alle condizioni meteo avverse e altri dovuti a fatti occasionali (ostruzioni varie lungo linea).
Il monitoraggio ci ha consentito anche di analizzare la situazione sul fronte dei treno*km non effettuati: solo sulla Palermo-Agrigento nel breve periodo sono venuti a mancare servizi ai pendolari per ben 1380 treno*km, sulla Messina-Catania-Siracusa per 561 treno*km, e nel complesso dell’analisi effettuata abbiamo riscontrato in poco più di una settimana, la cancellazione di 2.772 treno*km, sufficienti a percorrere 2 volte l’Italia da Nord a Sud, oppure oltre 2 volte il giro delle coste siciliane.
Il fenomeno è illustrato nelle rappresentazioni grafiche dei treno*km non effettuati (Grafico 1) e nel totale dei minuti di ritardo (Grafico 2) che mettono chiaramente in evidenza le proporzioni dei disservizi riscontrati sulle singole tratte rispetto al totale.
L'obiettivo è sensibilizzare Regione, Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana a rilanciare gli investimenti.

Giosuè Malaponti Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer   

venerdì 23 novembre 2018

Ritardi penalizzanti una costante nel trasporto ferroviario


Catania. Ritardi e sempre ritardi su quasi tutte le relazioni ferroviarie siciliane.
Premesso che abbiamo ritenuto opportuno e doveroso non prendere parte all’incontro di mercoledì 14/11/2018, presso l’assessorato regionale ai trasporti, evitando così di prendere parte alla presentazione dei nuovi orari ferroviari 2018-2019 perché ritenuta una “mera presa d’atto” di un’offerta commerciale che non condividiamo, essendo rimasta fuori buona parte delle nostre richieste e, che ancora una volta, da quando la Regione è la committente del trasporto ferroviario isolano, non tiene conto dei bisogni dell’utenza pendolare e dei territori (Ragusa, Messina-Catania-Siracusa, Catania-Caltagirone-Gela e Messina-Palermo). Fatta questa premessa desideriamo fare presente che la storia dei ritardi oramai si ripete in continuazione in questi ultimi mesi dal cambio orario di settembre. Ritardi dovuti a guasti ai locomotori, ritardi dovuti a problemi tecnici all’infrastruttura, ritardi dovuti al troppo caldo in estate (binari roventi), ritardi dovuti agli incendi lungo il sedime ferroviario, ritardi dovuti alle condizioni meteo avverse e altri ritardi dovuti a fatti occasionali (ostruzioni varie lungo linea). Qualsivoglia sia la natura dell’interruzione alla normale circolazione ferroviaria, comunque comporta grossi problemi per i pendolari. Enormi ritardi, perdite di coincidenze con altri mezzi pubblici, perdite di ore di lavoro da recuperare e di studio, rappresentano una situazione fortemente penalizzante per l’utenza in generale. Disagi e disservizi assicurati, ritardi imprecisati, scarsa o nessuna informazione sui ritardi nelle varie stazioni ferroviarie. Le interruzioni alla circolazione ferroviaria per problemi tecnici all’infrastruttura o per fatti esterni e/o ambientali si possono anche accettare, ma ultimamente sono diventate davvero troppo frequenti (vedi i mesi di settembre, ottobre e novembre). Interruzioni che danneggiano principalmente il gestore del trasporto, in questo caso Trenitalia Spa, ma chi ne piange le conseguenze sono sempre gli utenti e a maggior ragione chi del trasporto ferroviario ne ha fatto il principale mezzo per i propri spostamenti sia per lavoro, per studio che per altro. Teniamo a precisare che è la Regione Siciliana a pagare il trasporto ferroviario dalla sottoscrizione del Contratto di Servizio 2017-2026 firmato a maggio del 2018.
Visti i continui disagi-disservizi chiediamo di sapere:

  • se il Dipartimento Trasporti 2° Servizio Trasporto Ferroviario è a conoscenza delle problematiche di questi ultimi tre mesi?
  • se e quando viene a conoscenza sulle varie interruzioni alla circolazione ferroviaria?
  • quali sono gli accorgimenti messi in atto per tutelare l’utenza sia pendolare che in generale previsti contrattualmente da parte del Dipartimento?  
  • nei casi di ritardi eccessivi, come verifica che venga rispettato o meno l’art. 11 comma 4 del Contratto di Servizio relativo alla programmazione dei bus sostitutivi entro 30 minuti dalla soppressione della corsa?
  • quando viene informato su quanti bus sostitutivi sono stati messi in servizio, nei casi di ritardi e di soppressione delle corse? 
  • se viene data tempestiva informazione in tutte le stazioni dell’istituzione delle corse bus sostitutive al treno soppresso, ciò per alleviare ulteriori disagi all’utenza?

Questi sono i quesiti che rivolgiamo al 2° Servizio Trasporto Ferroviario - Dipartimento Trasporti Regionale per fare, una volta per tutte, chiarezza sui ritardi, sulle cancellazioni dei treni, sulla programmazione dei bus sostitutivi e sulla tempestiva informazione all’utenza nelle stazioni, ormai tutte impresenziate, e a bordo dei treni. Riteniamo doveroso portare a conoscenza dell’assessore ai trasporti, On. Marco Falcone, dimostratosi sensibile alle problematiche dei pendolari chiedendo di far fare chiarezza sui quesiti posti e di voler verificare assieme al Comitato Pendolari Siciliani-Ciufer la funzionalità dei nuovi orari 2018-2019 nelle relazioni di nostro interesse cercando di ottimizzare le tracce orarie ed i km-treno assegnati, cosa che da tre anni non riusciamo a fare con i dirigenti del Dipartimento Trasporti Regionale.
Alla luce di questi continui ritardi che vanno avanti da settembre abbiamo voluto monitorare i treni del fine settimana scorso e precisamente venerdì 16 novembre 2018 nelle seguenti relazioni con i seguenti risultati:
Messina-Catania-Siracusa:  monitorati 18 treni
Ritardo:                                 984 minuti pari a 16 ore e 24’
Cancellazioni:                         n. 3 treni - km-treno soppressi 147
Catania-Palermo:                 monitorati 15 treni                  
Ritardo:                                 666 minuti pari a 11 ore e 6’ 
Messina-Palermo:                monitorati 14 treni
Ritardo:                                 75 minuti pari a 1 ora e 15’ 
Agrigento-Palermo:             monitorati 24 treni
Ritardo:                                 277 minuti pari a 4 ore e 37’ 
Modica-Caltanissetta:          monitorati 5 treni
Ritardo:                                 73 minuti pari a 1 ora e 13’ 
Il totale del monitoraggio è di 76 treni monitorati, il ritardo complessivo accumulato nella sola giornata di venerdì 16 novembre 2018 nelle relazioni ferroviarie monitorate è di 2075 minuti pari a ore 34 e 35 minuti, mentre 147 sono i treno-km soppressi.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer