Il blog raccoglie informazioni sul trasporto pubblico in genere, ed in maniera approfondita sul trasporto e le infrastrutture ferroviarie siciliane. Tutti i pendolari che si muovono in Sicilia con il treno possono segnalare disservizi, disagi, e/o suggerimenti sul nostro sito www.comitatopendolari.it, per migliorare le condizioni di trasporto. COLLABORA ANCHE TU...PER UN SERVIZIO MIGLIORE
sabato 14 gennaio 2023
Trasporto ferroviario. Lavori e modifiche al servizio in Sicilia in vigore dal 15 gennaio al 22 gennaio 2023
In vigore dal: 15/01/2023 al 22/01/2023
Da domenica 15 gennaio a domenica 22 gennaio 2023, per lavori di potenziamento infrastrutturale nella stazione di Villarosa, i treni regionali elencati nella foto allegata subiscono le variazioni d’orario indicate.
martedì 27 settembre 2022
Cancello chiuso da 5 anni blocca uscita su via De Caro alla fermata di Catania Ognina
Il 18 giugno del 2017 veniva inaugurata ed aperta al traffico ferroviario la nuova fermata di Catania Ognina. La nuova fermata è stata realizzata nel tratto allo scoperto compreso fra lo sbocco della galleria ed il cavalcavia su viale Ulisse. È dotata di marciapiedi della lunghezza di 125 metri, coperti da pensiline e collegati da un sottopassaggio pedonale, e di un parcheggio con ingresso da via Fiume con una capacità di 120 posti auto e da una uscita/entrata da via De Caro a tutt’oggi ancora chiusa.
L’anomalia
che desideriamo sottoporre all’attenzione dei dirigenti di Rete Ferroviaria
Italiana e di Trenitalia che a distanza di 5 anni non è stata ancora aperta
l’uscita/entrata su via De Caro, nonostante ci risulta che da diversi anni è
tutto pronto ma non viene aperto il cancello che blocca l’uscita/ingresso su
via De Caro.
Abbiamo
chiesto più volte, nei vari incontri con i dirigenti ferroviari e precisamente
nell’ultimo incontro del 26 maggio scorso all’ing. Volpicella chiedendo del
perché questa uscita fosse ancora bloccata.
La
non apertura dell’entrata da via De Caro comporta enormi disagi all’utenza che
deve raggiungere gli uffici pubblici (Ag. delle Entrate, del Demanio, del
Territorio ed altri uffici/scuole) dovendo percorrere, circa un km passando da
via Fiume e percorrendo tutta via De Caro per raggiungere il proprio posto di
lavoro.
Ritenuto
che hanno speso dei soldini pubblici per realizzare questo ingresso non si
capisce perché costringere l'utenza sotto il sole e sotto la pioggia a farsi
quasi un chilometro tra macchine e pericoli vari quando in meno di 400 metri
possono raggiungere il proprio posto di lavoro. Tenuto conto che la fermata
ferroviaria di Catania Ognina rientra nel servizio metropolitano con 26
treni/giorno provenienti da Messina/Taormina/Giarre/
lunedì 8 agosto 2022
Monitoraggio treni sulle tratte di maggiore frequentazione dicembre 2021 - Giugno 2022
Ed è significativo constatare quanto stia crescendo l’organizzazione della rappresentanza dei pendolari, con comitati oggi diffusi in quasi tutte le Regioni italiane, che chiedono più servizi, più treni, puntuali e nuovi. Dare risposta a questa domanda è quanto mai strategico per un Paese come l’Italia, e per questa nostra regione, la Sicilia.
La spiegazione delle difficoltà dello spostarsi in treno quotidianamente verso le principali città siciliane è semplice, basta guardare i dati sugli investimenti per il servizio e per le infrastrutture.
Qualcosa di più è stato fatto in questi ultimi anni con l’intervento della Regione Siciliana che ha, con fondi europei, acquistato 25 nuovi treni ‘Pop’ già in esercizio in alcune tratte ferroviarie, altri 22 nuovi treni bimodali (diesel-elettrici) ‘Blues’ è di qualche giorno fa la notizia che la Regione ha provveduto ad acquistare ulteriori nuovi 12 treni ‘Pop’, portando così ad un rinnovamento totale, con 59 nuovi treni, la flotta del materiale rotabile in Sicilia.
A questi vanno aggiunti i 6 treni ‘Jazz’ entrati in servizio sulla Palermo-Punta Raisi a fine del 2016, come previsto dal Contratto di Servizio Ponte 2015-2016.
Sicuramente far viaggiare i Siciliani con del materiale rotabile nuovo è veramente cosa buona e giusta ma oltre questo non se ne comprende quali saranno i benefici per la committente Regione Siciliana e quindi per l’utenza da questo “Contratto di comodato d’uso di Rotabili a Trenitalia”.
Il trasporto ferroviario siciliano in questi ultimi anni sta attraversando momenti veramente difficili, sotto il profilo dei mancati investimenti all’infrastrutture. Sono molti i territori che si sono visti azzerare quasi del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela, Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo-Trapani Via Milo.
La marginalità degli investimenti per il trasporto ferroviario in Sicilia è evidente e gli investimenti statali e regionali premiano la strada a danno della ferrovia, ma sempre al centro-nord.
Ebbene, i cittadini che ogni giorno si muovono in treno devono essere l’interlocutore fondamentale delle strategie di potenziamento del servizio, attraverso il confronto, la partecipazione e l’informazione dei pendolari, sia per alzare gli standard qualitativi che per monitorare il servizio sulla rete (puntualità, grado di affollamento, igiene, climatizzazione, informazione, ecc.). Le Regioni hanno, ovviamente, la possibilità di ampliare la quantità degli investimenti, perché le “prestazioni” sono state definite nei vari Contratti di Servizio (2017-2026).
Il monitoraggio condotto dal Comitato Pendolari Siciliani in questo primo semestre del 2022 (per alcune tratte esteso da dicembre 2021 a giugno 2022), è stato eseguito su un totale di oltre 25.000 treni distribuiti sulle tratte di maggiore frequentazione secondo i dati riportati nella seguente tabella di riepilogo.
Nel loro insieme, i valori raccolti mettono in luce ancora una volta le (stesse) problematiche e i disservizi riscontrati sulle varie relazioni per problemi tecnici all’infrastruttura, alle condizioni meteo avverse o altre cause dovute a fatti occasionali-ostruzioni varie lungo linea.
L'obiettivo è sensibilizzare Regione, Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana a rilanciare gli investimenti, ottimizzando parallelamente i tempi di percorrenza riducendo al minimo i tempi di attesa per incrocio che inevitabilmente caratterizzano le tratte a doppio binario.
Contestualmente assistiamo al fatto che, ancora una volta, gli interventi di potenziamento infrastrutturale (es. raddoppio di Ognina) non hanno comportato un aumento delle performance in tale senso (es. riduzione dei tempi di percorrenza). Inoltre le tracce orarie non sono ottimizzate per ridurre al minimo gli incroci su tali tratte a singolo binario.
La tratta Catania-Caltagirone è stata quella maggiormente interessata dai ritardi rilevati, con 73 treni in ritaro e 92 soppressioni. Considerando che il campione ha riguardato 621 treni, è chiaro il significato che una volta su quattro il viaggiatore incorre in un disservizio, nello specifico nel 26,57% dei casi.
La rilevazione sulla tratta Siracusa-Catania-Palermo ha interessato 1875 treni con 7.192 minuti di ritardo associati, 345 treni in ritardo e 62 soppressi. Questi treni rappresentano il 21,7% dei 1.875 treni monitorati.
A ruota sulla relazione Piraineto-Castelvetrano-Trapani abbiamo registrato 8.665 minuti di ritardo per 3.540 treni, con una percentuale di disservizio tra ritardi e soppressioni del 13,84%.
Le cose vanno relativamente meglio sulla tratta Messina-Catania-Siracusa dove il campione ha riguardato 9.428 treni con 519 treni in ritardo e 290 soppressi, per una percentuale di disservizio dell’8,58%.
Vale la pena di rilevare che la tratta in questione è stata oggetto nel precedente studio di circa il 43% di treni monitorati arrivati a destinazione prima dell’orario previsto.
Infine sulla relazione Messina - S. Agata Militello - Palermo, su 10.292 treni presi in esame, sono stati rilevati 518 convogli in ritardo e 97 soppressioni, con una percentuale vicina al 6%.
venerdì 10 giugno 2022
Ferrovie in Sicilia: Un'Estate in bus con i servizi sostitutivi ai treni per lavori all’infrastruttura ferroviaria.
Nell’incontro del 26 maggio scorso, con i Dirigenti del Dipartimento Trasporti Regionale, di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana ci hanno prospettato le varie chiusure per lavori di ammodernamento dell’infrastruttura ritenuti indispensabili sotto il profilo della manutenzione e della sicurezza.
Queste le chiusure programmate:
Palermo-Trapani tratto Cinisi-Alcamo-Castelvetrano dal 12/6 al 10/09/2022
Palermo-Messina tratto Altavilla-Bagheria luglio 2022
Messina-Palermo tratto Rometta-Messina giugno-dicembre 2022
Palermo-Agrigento tratto Lercara Dir.-Castronovo giugno-ottobre 2022
Messina-Catania tratto Giampilieri-S.Teresa Riva giugno 2022
Catania-Siracusa tratto Bicocca-Augusta giugno 2022
Catania Caltagirone tratto Lentini-Caltagirone giugno-settembre 2022
Palermo-Catania:
tratto Catenanuova-Bicocca dal 12/6 al 10/09/2022
tratto Cerda-Sciara giugno-settembre 2022
tratto Marcatobianco-Vallelunga giugno-settembre 2022
Se da un lato per ammodernare le infrastrutture si chiudono molti tratti di ferrovia, dall’altro lato si incentiva il trasporto ferroviario con i treni del mare barra turistici chiamati i cosiddetti “LINE”.
La Regione Siciliana, per il secondo anno riconferma, dal cambio orario del 12 giugno 2022 le seguenti corse dei treni “LINE” esclusivamente nei giorni festivi:
Taormina Line che diventa Letojanni Line con 3 coppie di treni sino al 31 ottobre 2022
Cefalù Line-Aeroporto Punta Raisi con 30 corse aggiuntive nei festivi e ulteriori 12 corse nelle giornate di sabato sino al 4 settembre 2022.
Barocco Line con 17 collegamenti attivi nei giorni festivi, permetterà di scoprire la Val di Noto e le sue meraviglie, con fermate a Siracusa, Fontane Bianche, Avola, Noto, Pozzallo, Scicli, Modica, Ragusa Ibla, Ragusa, Donnafugata, sino al 4 settembre 2022.
In merito a questi incentivi riteniamo doveroso fare una considerazione. Tenuto conto che la domenica/festivi il servizio è ridotto dell’80% e quindi per fare un esempio: sulla Messina-Catania da 52 treni/giorno nei feriali si passa ad appena 18 treni/domenica-festivi che tra l’altro non effettuano tutte le fermate della relazione.
Considerati gli investimenti, da parte della committente “Regione Siciliana”, in ulteriori corse treno perché non considerare questi incentivi alla mobilità effettuando un servizio regionale per dare a tutti i territori serviti dai “LINE” la possibilità di poter fruire di questa ulteriore opportunità di mobilità per raggiungere il mare e/o i luoghi turistici?
Infatti dei “TRENI LINE” proposti per il secondo anno, l’unico che ha senso, dal punto di vista dell’incentivare il servizio nelle giornate festive, è il “Barocco Line” che serve tutto il territorio da Siracusa a Ragusa che nei festivi non ha alcun treno disponibile a parte le 4 coppie di treni sulla Catania-Siracusa in orari scomodi.
Considerato che l’anno scorso per i “LINE” ed ulteriori servizi ferroviari, la Regione ha speso circa un milione di euro.
I proventi di questi investimenti, altro non sono che le somme derivanti dalle penalità rilevate all’impresa ferroviaria, così, come previsto dal Contratto di Servizio.
Difatti l’art. 20 Sistema delle penalità e sistema di riduzione/mitigazione delle medesime, prevede l’utilizzo delle penalità per il miglioramento dei livelli prestazionali di qualità dei servizi e, in particolare, a promuovere azioni a sostegno delle aree e dei collegamenti oggetto di maggiori disservizi, nonché ad azioni in favore degli utenti a ristoro di disagi subiti.
In conclusione, non possiamo parlare, così come afferma l’assessore regionale ai trasporti, on. Marco Falcone, di “cura del ferro”, considerata la dilagante anemia del trasporto pubblico nei festivi/domeniche in tutte le relazioni ferroviarie e nella fattispecie in quelle servite da questi ulteriori investimenti che di sicuro non curano “l’anemia di mobilità”.
Un plauso va al Governo regionale per aver investito nel nuovo materiale rotabile, 25 treni POP, già circolante in alcune tratte ferroviarie e nell’ulteriore investimento dei 22 treni “Blues” bimodali (elettrici/diesel) che a partire dal mese di settembre daranno un po' di respiro in alcune tratte ferroviarie, tenuto conto che sia i treni Pop che i Blues, se non verrà ammodernata l’infrastruttura ferroviaria non potranno circolare in alcune relazioni ferroviarie siciliane.
In conclusione, tanta polemica al momento della prima corsa della “Frecciabianca”. Polemica che continua con la sospensione dell’unica coppia dei treni “Frecciabianca” per la chiusura della Palermo-Catania e lo spauracchio che alla riapertura della linea questo servizio a mercato potrà scomparire perché ritenuto non remunerativo.
Ci arroghiamo il diritto di voler suggerire, in questi tre mesi di chiusura, agli addetti ai lavori, affinché venga rivista l’offerta a mercato dei “Frecciabianca”, non solo sotto l’aspetto dei tempi di percorrenza che potranno essere accorciati di 10/15 minuti ma a voler prendere in considerazione, tra Catania e Messina, la fermata di Taormina-Giardini che sicuramente raccoglierà un gran numero di utenti dell’hinterland Jonico-Etneo almeno sino a dicembre 2022 come ulteriore fase di sperimentazione/incentivazione nei confronti della Sicilia e dei Siciliani.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
domenica 13 marzo 2022
Riapertura Alcantara-Randazzo: stessa entità di investimenti sia sotto il profilo turistico che commerciale.
Ripristino della linea ferroviaria dismessa Alcantara-Randazzo, al fine di dotare la Valle Alcantara di un vettore di mobilità moderno e sostenibile.
Intervenuto al sit-in tenutosi sabato 5 marzo scorso alla stazione di Taormina-Giardini, vista la manifestazione promossa da Giovanni Russo e da Roberto di Maria, del Comitato Pro Ferrovia Valle dell'Alcantara, per sollecitare il ripristino della linea ferroviaria dismessa Alcantara-Randazzo, al fine di dotare la Valle Alcantara di un vettore di mobilità moderno e sostenibile, a servizio di un territorio ancora isolato e servito soltanto da poche ed inadeguate strade, il Comitato Pendolari siciliani intende precisare quanto segue.
La progettazione del ripristino ferroviario della linea è garantita da un parere del Ministero dell’Ambiente, che si è espresso in tal senso nell’ambito dell’approvazione del progetto di raddoppio ferroviario Messina-Catania. Il recupero della linea, infatti, è concepito come un intervento compensativo dell’impatto del raddoppio sul territorio.
Tuttavia, da oltre due anni, nonostante le sollecitazioni del Comitato pro Ferrovia Valle Alcantara, nessuna notizia è giunta da RFI, onerata della progettazione. Da qui nasce anche la richiesta del 15 febbraio 2022 di sollecitarne l’attuazione, inviata da parte di ben 13 sindaci della Valle Alcantara al Presidente della Regione, Nello Musumeci, rimasta finora senza risposta.
L’intenzione del Comitato, condivisa dai Sindaci dei territori interessati, è quella di realizzare una ferrovia che si inserisca a pieno titolo nell’offerta ferroviaria regionale con un servizio frequente e regolare. Quindi una nuova offerta di trasporto pubblico ferroviario in grado di collegare la Valle Alcantara con la Costa Jonica integrando i territori delle aree metropolitane di Messina e Catania attraverso la rete ferroviaria di FCE e RFI.
Un percorso che ponga quindi il territorio in una condizione di “ponte” tra contesti territoriali ricchi di potenzialità economiche ed infrastrutturali, risolvendo in maniera quasi totale quella condizione di isolamento che si è instaurata in questi territori in tutti gli anni di chiusura all’esercizio della linea ferroviaria. In questo modo, tutti i territori interessati all’interno della Valle dell’Alcantara e nelle vicinanze diventerebbero accessibili sia dall’area metropolitana di Messina che di Catania.
Occorre peraltro tener conto che gli investimenti per la riapertura della ferrovia Alcantara-Randazzo sarebbero della stessa entità, sia che si punti ai soli fini turistici, sia che si punti anche all’esercizio commerciale, a causa degli standards previsti dalla sicurezza in materia di circolazione ferroviaria. Da ciò scaturisce la richiesta da parte di tutti gli attori principali, quali i sindaci di: Taormina, Giardini Naxos, Gaggi, Graniti, Francavilla, Malvagna, Mojo Alcantara, Randazzo e dal Parco Fluviale dell’Alcantara: tutti concordi nel richiedere il ripristino all’esercizio commerciale della linea ferroviaria, quale vettore di mobilità sostenibile, oltre che servizio essenziale sotto il profilo turistico dell’intera vallata.
Ha fatto rilevare il Sindaco di Taormina, nell’incontro del 5 marzo, che desta preoccupazione la decisione, emersa ultimamente, di utilizzare parte del sedime della linea Alcantara-Randazzo quale pista di accesso al cantiere per lo scavo della futura galleria ”Taormina” inserita nei lavori per il raddoppio ferroviario. Una decisione non prevista dal progetto definitivo già approvato, che si pone in antitesi con la possibilità di ottenere il ripristino della linea a breve-medio termine, dal momento che i lavori per la realizzazione della nuova variante a doppio binario richiedono almeno 9 anni di tempo.
Problematiche per le quali è stato proposto dal sindaco di Graniti, Carmelo Lo Monte, l’istituzione di un Comitato Permanente per il controllo dell’attuazione delle prescrizioni imposte al progetto in fase di approvazione, prime fra tutte quella che riguarda la progettazione del ripristino della ferrovia Alcantara-Randazzo.
Il Comitato si dichiara favorevole a questa iniziativa, proponendosi come componente del Comitato Permanente al fine di apportare il proprio contributo per l’ottenimento del ripristino ferroviario garantendo, nel contempo, il sedime ferroviario da possibili interferenze.
F.to Giosuè Malaponti Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani-Ciufer
venerdì 28 maggio 2021
Pendolari sul piede di guerra:Lavoratori penalizzati
Palermo-Messina n. 9 treni giorno – per un totale di 2088 km-treno
Palermo-S. Agata Militello n.4 treni giorno – per un totale di 504 km-treno
Messina-S. Agata Militello n. 6 treni giorno – per un totale di 636 km-treno
Palermo-Agrigento n. 12 treni giorno – per un totale di 1656 km-treno
Palermo-Trapani n. 6 treni giorno – per un totale di 1176 km-treno
Messina-Catania n. 19 treni giorno - per un totale di 1805 km-treno
Catania-Siracusa n. 9 treni giorno - per un totale di 783 km-treno (sino al 31 luglio con bus)
Catania-Caltagirone n. 4 treni giorno - per un totale di 364 km-treno
Taormina-Catania n.6 treni giorno i cd. Line (non li prendiamo in considerazione)
Siracusa-Ragusa n. 12 treni giorno i c.d. Line (non li prendiamo in considerazione)
Quindi tirando le somme, nelle tratte in questione, solo in un giorno festivo o domenica vengono percorsi oltre 9 mila km-treno.
Che cosa chiediamo? E’ presto detto.
La Regione Siciliana, committente del servizio di trasporto ferroviario regionale, comunque paga il dovuto all’impresa ferroviaria per i 65 treni circolanti nelle domeniche e nei festivi. Per onestà intellettuale, il servizio c’è seppur ridotto al minimo ma non garantisce gli orari dei primi treni del mattino.
A luglio dell’anno scorso avevamo chiesto al Dipartimento Trasporti Regionale nel predisporre la bozza oraria 2020-2021 di riprogrammare gli orari garantendo la continuità del servizio nelle fasce orarie pendolari (06.00/09.00) anche la domenica e nei giorni festivi tenuto conto che anche in questi giorni vi sono lavoratori che devono spostarsi per assicurare dei servizi ai cittadini avendo pagato un abbonamento (mensile-settimanale) per un servizio che, in effetti, c’è, ma non garantisce gli spostamenti lavorativi.
Chiediamo al Dipartimento Trasporti di voler inserire nella programmazione dell’orario 2021-2022 gli orari di partenza dei primi treni del mattino dei giorni feriali nella fascia pendolare 06.00/09.00 a garanzia della continuità del servizio pendolare.
martedì 25 maggio 2021
65 treni circolanti nelle domeniche e nei festivi. Non garantiscono gli orari dei primi treni del mattino.
Abbiamo preso atto degli investimenti con l’incentivazione dei treni turistici Cefalù Line sulla Punta Raisi-Palermo-Cefalù, sulla Siracusa-Modica-Ragusa con i Barocco Line e novità di quest’anno con i Taormina-Catania Line.
Una domanda ci sorge spontanea: pensare al settore turistico è cosa buona e giusta ma come in tutte le attività per assicurare i servizi al turista c’è un popolo di lavoratori che deve spostarsi per raggiungere i luoghi di lavoro.
Infatti, se da un lato si incrementano le corse (Line) per dar modo al turista e al turismo estivo-festivo, dall’altro se diamo un’occhiata ai treni festivi sulla Messina-Palermo, sulla Messina-Catania-Siracusa, Siracusa-Ragusa, sulla Palermo-Agrigento e sulla Palermo-Trapani ci rendiamo conto che non vi è alcun treno assicurato nelle fasce orarie lavorative 06.00-09.00.
Di fatto il primo treno regionale da Messina parte alle ore 07.45 per giungere a Palermo alle ore 11.04 e da Palermo alle 08.32 per giungere a Messina alle ore 11.17. Va un po’ meglio sulla direttrice Messina-Catania con un treno previsto alle ore 06.52 che arriva a Catania alle ore 08.52, mentre da Catania a Siracusa il primo bus sostitutivo al treno è previsto alle ore 11.03 con arrivo a Siracusa alle ore 13.12 (tratta chiusa dal 13/06 al 31/07/2021).
La musica non cambia sulla Palermo-Agrigento il primo treno parte alle ore 8.43 e arriva ad Agrigento alle ore 10.47 mentre da Agrigento parte alle ore 8.15 con arrivo a Palermo alle ore 10.17. Molto peggio sulla Palermo-Trapani con il primo treno alle ore 8.09 con arrivo a Trapani alle ore 12.30 mentre da Trapani parte alle ore.5.55 con arrivo previsto a Palermo alle ore 10.17.
Come si evince chiaramente dagli orari chi deve andare a lavorare nei giorni festivi/domenicali a differenza dei giorni feriali, pur avendo acquistato un abbonamento ferroviario mensile, non può utilizzare il mezzo treno perché non sono state previste, assicurate, confermate e garantite le fasce orarie lavorative dei pendolari nonostante vi siano molti treni circolanti nell’arco dell’intera giornata.
Per quanto riguarda i Barocco Line, il turista che si trova a Catania non ha alcuna possibilità di raggiungere Siracusa in treno considerato che dal 13 giugno sino al 31 di luglio si viaggerà con il primo bus sostitutivo al treno delle 11.03 con arrivo a Siracusa dopo le ore 13.21 quindi un servizio senza alcun senso per i turisti che si trovano a Catania ma anche per i lavoratori che da Catania vorrebbero raggiungere Siracusa e tra l’altro titolari di abbonamenti.
Questa la situazione dei treni programmati nei festivi sulle seguenti relazioni:
Palermo-Messina n. 9 treni giorno – per un totale di 2088 km-treno
Palermo-S. Agata Militello n.4 treni giorno – per un totale di 504 km-treno
Messina-S. Agata Militello n. 6 treni giorno – per un totale di 636 km-treno
Palermo-Agrigento n. 12 treni giorno – per un totale di 1656 km-treno
Palermo-Trapani n. 6 treni giorno – per un totale di 1176 km-treno
Messina-Catania n. 19 treni giorno - per un totale di 1805 km-treno
Catania-Siracusa n. 9 treni giorno - per un totale di 783 km-treno (sino al 31 luglio con bus)
Catania-Caltagirone n. 4 treni giorno - per un totale di 364 km-treno
Taormina-Catania n.6 treni giorno i cd. Line (non li prendiamo in considerazione)
Siracusa-Ragusa n. 12 treni giorno i c.d. Line (non li prendiamo in considerazione)
Quindi tirando le somme, nelle tratte in questione, solo in un giorno festivo o domenica vengono percorsi oltre 9 mila km-treno.
Che cosa chiediamo? E’ presto detto.
La Regione Siciliana, committente del servizio di trasporto ferroviario regionale, comunque paga il dovuto all’impresa ferroviaria per i 65 treni circolanti nelle domeniche e nei festivi.
Per onestà intellettuale, il servizio c’è seppur ridotto al minimo ma non garantisce gli orari dei primi treni del mattino. A luglio dell’anno scorso avevamo chiesto al Dipartimento Trasporti Regionale nel predisporre la bozza oraria 2020-2021 di riprogrammare gli orari garantendo la continuità del servizio nelle fasce orarie pendolari (06.00/09.00) anche la domenica e nei giorni festivi tenuto conto che anche in questi giorni vi sono lavoratori che devono spostarsi per assicurare dei servizi ai cittadini avendo pagato un abbonamento (mensile-settimanale) per un servizio che, in effetti, c’è, ma non garantisce gli spostamenti lavorativi.
Chiediamo al Dipartimento Trasporti di voler inserire nella programmazione dell’orario 2021-2022 gli orari di partenza dei primi treni del mattino dei giorni feriali nella fascia pendolare 06.00/09.00 a garanzia della continuità del servizio pendolare.
Ci consta fare presente che oltre la chiusura della relazione ferroviaria Catania-Siracusa, verrà chiusa la Catania-Caltagirone sempre dal 13 giugno al 31 luglio ma la chiusura più lunga è quella della Catania-Palermo dal 13 giugno all’11 settembre 2021 che verra effettuata con bus sostitutivi sino alla stazione di Dittaino con una percorrenza tra le due Città da 3 ore e 35 a quasi 4 ore di cui un’ora e 10 minuti circa in bus sostitutivo al treno.
In conclusione chiediamo all’assessore regionale ai Trasporti on. Marco Falcone di voler intercedere presso il Dipartimento Trasporti affinché venga rivista la programmazione oraria festiva-domenicale per garantire un servizio efficiente ed efficace non solo ai turisti dei festivi e delle domeniche ma principalmente all’utenza-pendolare che anche nei festivi e nelle domeniche deve andare a lavorare.
Certi di fare cosa gradita, nell’attesa di un Vs. cenno porgiamo cordiali saluti
Al Dirigente Generale Dott. Fulvio Bellomo - Dipartimento Infrastrutture Mobilità e Trasporti
Al Dirigente del Servizio 2 Dott. Giuseppe Di Miceli - Piano Regionale dei Trasporti-Trasporto Ferroviario Regionale
domenica 16 maggio 2021
Linea ferroviaria Catania-Siracusa chiusa sino al 31 luglio 2021 per lavori di ammodernamento
Quali le soluzioni da adottare secondo il nostro punto di vista per cercare di ottimizzare e ridurre al minimo i disagi? Attuare quanto prevede il punto 3 dell’art.10, diversificando quantitativamente e qualitativamente le corse dei bus sostitutivi:
• Bus sostitutivi diretti tra Catania-Priolo-Melilli-Siracusa e viceversa;
• Bus sostitutivi tra Catania e Augusta facendo le fermate di CT Aeroporto, Bicocca, Lentini e Augusta... continua a leggere
venerdì 14 maggio 2021
Con i nuovi orari estivi in vigore da domenica 13 giugno 2021, verrà chiusa la linea ferroviaria Catania-Siracusa sino al 31 luglio 2021.
Con i nuovi orari estivi che entreranno in vigore domenica 13 giugno 2021, verrà chiusa la linea ferroviaria Catania-Siracusa sino al 31 luglio 2021.
Quando
pensano di avvisare l’utenza?
L’intervento
prevedeva una prima fase funzionale dell’adeguamento e raddoppio della linea
Catania – Siracusa. L’intervento è stato suddiviso in due lotti funzionali: 1°
lotto funzionale Bicocca-Augusta: dal km 233+634 al km 280+000; 2° lotto
funzionale Augusta-Targia: dal km 280+000 al km 301+841. Tabella A –
Portafoglio investimenti in corso e programmatici – A04 – Potenziamento e
sviluppo infrastrutturale Rete Convenzionale/Alta Capacità, con un costo di 125
Meuro, una copertura finanziaria complessiva di 81 Meuro (7 Meuro risorse MEF e
74 Meuro risorse UE) e un fabbisogno di 44 Meuro.
L’intervento
permetterà la riduzione di tempi di percorrenza di circa il 10% (appena 10
minuti) rispetto a quelli attuali.
Questa
chiusura mette in evidenza una situazione assurda non tanto per la decisione di
chiudere la linea ferroviaria nel periodo estivo, così come è stato fatto
nell’estate del 2016 (20 giugno-3 settembre) e nel 2017 (18 giugno-20
settembre) ma dal fatto che né i territori interessati, né i
viaggiatori-pendolari a tutt’oggi sono stati informati di questa chiusura già
programmata e dei relativi disagi/disservizi che essa comporterà.
Tra
l’altro desideriamo fare presente che non c’è stato alcun tavolo di confronto
con i Comitati dei Pendolari, le Associazioni dei Consumatori per cercare di
trovare soluzioni a garanzia dell’ottimizzazione degli eventuali
disagi/disservizi, né per la programmazione degli orari del programma annuale/estivo,
nonostante sia previsto dall’art. 5 punto 5 e dall’art.18 del Contratto di
Servizio (2017-2026).
Le
soluzioni adottate nei nuovi orari “Treno + Bus sostitutivo” dal 13 giugno, già
pubblicati e acquistabili sul portale Trenitalia.it, ci preoccupano notevolmente.
Dagli
orari dei bus che dovranno sostituire le corse dei treni in entrambe le direzioni
riscontriamo che i tempi di percorrenza sono abbastanza lunghi per come è stato
strutturato il servizio sostitutivo e che riteniamo non del tutto funzionale.
Alcuni
esempi dagli orari a partire dal 13 giugno 2021:
· Treno
regionale 32303 in partenza da Messina alle ore 5:13 arriva a Catania alle ore
6:30 per ripartire con il Bus PA 601
alle 6:40 effettuando le fermate di: CT Aeroporto, Bicocca, Lentini, Augusta,
Priolo-Melilli e arrivare a Siracusa alle ore 8:40 – in totale da Catania 6
fermate - tempo impiegato 2 ore e 18 minuti – costo euro 7,60, tenuto conto che
è il primo treno del mattino che da Messina arriva sino a Siracusa;
· Bus
PA613 in partenza da Catania alle ore 5.13 ed effettua le fermate di CT
Aeroporto, Bicocca, Lentini, Augusta, Priolo-Melilli e arriva a Siracusa alle
ore 7.31 – in totale 6 fermate - tempo impiegato 2 ore e 18 minuti – costo euro
7,60;
· Non è
stata prevista la coincidenza al bus sostitutivo Siracusa-Catania PA618 delle
ore 19:25 con arrivo a Catania alle 21:43 mentre avveniva con il treno
regionale 12948 delle ore 19.25 Siracusa-Catania che arrivava a Catania alle
20:44 e aveva la coincidenza con il treno 5392 Catania-Messina delle 21:09 che
effettua 12 fermate (Acireale, Guardia-Mangano-S. Venerina, Carruba,
Giarre-Riposto, Mascali, Fiumefreddo Sicilia, Calatabiano, Taormina-Giardini,
Letojanni, S. Teresa Di Riva, Ali Terme, Messina Centrale). Con quale treno
l’utenza-pendolare dovrà rientrare nei territori di provenienza?
Un
pendolare che parte da Messina, con il treno regionale veloce 5381 delle ore
5.13, arriva a Siracusa alle ore 07.55 impiegando 2 ore e 42 minuti. Lo stesso
pendolare che partirà lunedì mattina 14 giugno 2021, sempre da Messina, con il
treno regionale 32303 alle ore 5:13 si troverà ad impiegare per fare lo stesso
tragitto 3 ore e 45 minuti di cui 1 ora e 17 minuti di percorrenza in treno tra
Messina e Catania e 2 ore e 18 minuti con il bus sostitutivo PA601 sino a
Siracusa.
Una
domanda ci sorge spontanea: - un bus diretto di qualsiasi azienda di trasporto
sulla Catania-Siracusa impiega circa 1 ora e 15 minuti ed il costo del
biglietto è di appena 4,00 euro quasi la metà sia del costo del ticket che dei
tempi di percorrenza.
Ci
chiediamo e chiediamo qual è la convenienza e l’utilità del viaggiatore-pendolare
fare un abbonamento da Messina a Siracusa o da Catania a Siracusa visto i costi
del biglietto e i lunghissimi tempi di percorrenza, in questo periodo di
chiusura?
Siamo
fermamente convinti che nessuno dei pendolari abbonati potrà e vorrà viaggiare
con questi tempi di percorrenza, tenuto conto che gli orari di percorrenza dei
bus sostitutivi non potranno mai essere rispettati a differenza degli orari di
percorrenza dei treni che viaggiano su rotaie.
Il
Dipartimento Trasporti, secondo il nostro parere, deve chiedere all’impresa
ferroviaria di istituire, così come è previsto nel Contratto di Servizio
(2017-2026) all’art.10 punto 3: - “…dovranno assicurare condizioni di viaggio
quantitativamente e qualitativamente paragonabili all’offerta base”.
Quali
le soluzioni da adottare secondo il nostro punto di vista per cercare di
ottimizzare e ridurre al minimo i disagi?
Attuare quanto prevede il punto 3 dell’art.10, diversificando quantitativamente
e qualitativamente le corse dei bus sostitutivi:
•
Bus sostitutivi diretti tra
Catania-Priolo-Melilli-Siracusa e viceversa;
•
Bus sostitutivi tra Catania
e Augusta facendo le fermate di CT Aeroporto, Bicocca, Lentini e Augusta.
In
conclusione, desideriamo sottoporre alle SS.LL. queste nostre
considerazioni/suggerimenti che di sicuro ottimizzerebbero i disagi dimezzando
così gli eccessivi tempi di percorrenza tra Catania e Siracusa nell’ottica di
rendere più veloci gli spostamenti non solo dei pendolari del treno ma anche dell’utenza
in generale e turistica che in questi mesi, quasi sicuramente, affolleranno i
nostri territori.
All’Assessore Regionale Avv. Marco Falcone
Assessorato Infrastrutture, Mobilità e
Trasporti
Al Dirigente Generale Dott. Fulvio Bellomo
Dipartimento Infrastrutture Mobilità e
Trasporti
Al Dirigente del Servizio 2 Dott. Giuseppe Di
Miceli
Piano Regionale dei Trasporti-Trasporto
Ferroviario Regionale
Fiumefreddo di Sicilia, 11 maggio 2021
Certi di fare cosa gradita, nell’attesa di un Vs. cenno porgiamo cordiali saluti
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
venerdì 30 aprile 2021
Recovery Plan. Solamente un’esaltazione infrastrutturale per il Sud
Recovery Plan. Un’esaltazione infrastrutturale per il Sud, questo è quanto ci è stato prospettato da tutte le forze politiche.Il “Piano nazionale di ripresa e resilienza manna dal cielo europeo che dovrebbe cambiare e/o dimezzare quel gap infrastrutturale di cui tutti parlano ma nei fatti lo scippo al Sud continua.
Come rappresentante del Comitato Pendolari Siciliani desidero sottoporre all’opinione pubblica siciliana e non solo quanto effettivamente la nostra regione riceverà in tema di infrastrutture ferroviarie con i fondi del Recovery Plan. Premesso che nel citato “Piano” per quanto riguarda le infrastrutture ferroviarie del centro-sud sono previsti appena 25 mld.
L’unica opera inserita nel piano, che riguarda la Sicilia, è l’avanzamento ulteriore della Palermo-Catania-Messina. Considerato che la Palermo-Catania-Messina nel 2013 era stata inserita nel C.I.S. (Contratto Istituzionale di Sviluppo) con un costo complessivo che è passato dagli iniziali di 5,1 a 10,6 mld di cui disponibili 8,7 mld finanziati con risorse nazionali e comunitari, giusto aggiornamento dell’8 marzo 2021 da parte dell’Agenzia per la Coesione Territoriale.
Visto che per la realizzazione della Palermo-Catania-Messina i fondi disponibili saranno quelli del Recovery Plan, una domanda mi sorge spontanea gli 8,7 mld dei 10,6 già previsti e finanziati (C.I.S.) per la Palermo-Catania-Messina che fine faranno?
Tenuto conto che negli ultimi vent’anni la Sicilia ha ricevuto piogge di miliardi e fiumi di inchiostro solo sui quotidiani e stiamo ancora aspettando i 10/15 mld circa per la realizzazione delle seguenti opere:
Velocizzazione della Palermo-Trapani
Raddoppio della Patti-Castelbuono
Raddoppio della Catania-Siracusa
Velocizzazione della Siracusa-Ragusa-Gela
Interramento della stazione di Catania e di Bicocca
Raddoppio Bivio Zurria-Catania Acquicella
Elettrificazione delle linee (Km.578)
Quello che chiedo alla nostra classe politica è di pretendere con forza dal Governo nazionale che le somme previste dal C.I.S. (8,7 mld) vengano reinvestite in Sicilia per evitare che al danno si aggiunga la beffa sull’ulteriore scippo perpetrato sulla pelle e sul futuro dei Siciliani.
In conclusione, nessuna alta velocità arriverà in Sicilia e nemmeno interventi, da quello che si legge sul Recovery, di upgrading, elettrificazione e resilienza: si tratta di interventi per lo più al sud mirati ad omogeneizzare ed elevare gli standard prestazionali delle infrastrutture esistenti sia per il traffico viaggiatori che per quello merci. Gli interventi prevedono l’adeguamento di alcune linee regionali (Canavesana, Torino-Ceres, Bari-Bitritto, Rosarno-San Ferdinando, Sansepolcro-Terni, Benevento-Cancello, rete gestita da FSE) agli standard tecnici della rete nazionale, sia dal punto di vista infrastrutturale che tecnologico di sicurezza.
In conclusione in Sicilia non serve “l’alta velocità” bensì la “normale velocità”. Si, proprio la “normale velocità” nell’ammodernare e velocizzare tutte le infrastrutture ferroviarie esistenti, dando così ai siciliani la possibilità di poter viaggiare in condizioni più normali e dignitose.
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
sabato 24 aprile 2021
Caltagirone-Gela. Viadotto da ricostruire
sabato 20 marzo 2021
Aggiudicato il 2° Lotto del Raddoppio Ferroviario Messina-Catania e del 1° Lotto raddoppio Fiumefreddo-Taormina-Letojanni, quali notizie?
Finalmente, dopo almeno quarant’anni, arriva la buona notizia dell’appalto del raddoppio ferroviario della dorsale jonica Giampilieri-Fiumefreddo.
Prendiamo
atto della notizia che Rete Ferroviaria Italiana (gruppo Fs Italiane) ha
aggiudicato due importanti gare per il rilancio infrastrutturale della Sicilia.
LINEA MESSINA - CATANIA
I
lavori del 2° lotto,
Taormina-Giampilieri, sono stati aggiudicati all’ATI composta da WEBUILD
SPA che avrà il compito di sviluppare il progetto esecutivo e successivamente
realizzare l’opera. Valore dell’appalto
a base di gara, 1.113.074.021 euro.
A fine novembre 2020 Rete
Ferroviaria Italiana prorogava, con un avviso pubblico, di ulteriori 40 giorni l’apertura
e l’assegnazione della gara di appalto dei due lotti (1° Lotto Fiumefreddo-Taormina/Letojanni
e 2° Lotto Taormina-Giampilieri) prevista per il 2 e 4 dicembre 2020 all’11
gennaio 2021 del 1° lotto e al 12 gennaio 2021 del 2° Lotto.
Nel dettaglio i due bandi di gara:
Descrizione dell'appalto: Progettazione
esecutiva ed esecuzione in appalto dei lavori di raddoppio della
linea ferroviaria Messina Catania, tratta Giampilieri-Fiumefreddo.
1° lotto funzionale - Fiumefreddo-Taormina/Letojanni
Numero di identificazione nazionale: DAC.0152.2020 -
Validazione del progetto avvenuto con nota RFI-DIN-DIS.CT\A0011\P\2020\
Il termine per
il ricevimento delle offerte o delle domande di partecipazione 11 gennaio 2021.
2° lotto funzionale - Taormina-Giampilieri, compresa la dismissione degli impianti della linea attuale fra
Letojanni e Giampilieri.
Numero di identificazione nazionale DAC.0153.2020 - CUP:
J11H02000070008 - CIG: 8451384EB1. Validazione del progetto avvenuto con nota
RFI-DIN-DIS.CT\A0011\P\2020\
Il termine per
il ricevimento delle offerte o delle domande di partecipazione al 12 gennaio 2021.
Una domanda ci sorge spontanea, se
a fine novembre 2020 Rete Ferroviaria Italiana prorogava di ulteriori 40 giorni
circa l’apertura e l’assegnazione della gara di appalto dei due lotti: 1° Lotto Fiumefreddo-Taormina/Letojanni all’11
gennaio 2021 e 2° Lotto Taormina-Giampilieri al 12 gennaio 2021, visto che il
2° Lotto è stato aggiudicato chiediamo di conoscere le risultanze della gara
del 1° Lotto Fiumefreddo-Taormina/Letojanni. L’importo dei lavori a base d’asta era di 872 milioni di euro.
RFI ha aggiudicato anche la gara di
appalto integrato sulla linea
Caltagirone-Gela per i lavori di progettazione e ricostruzione del Viadotto fra
Caltagirone e Niscemi, crollato l’8 maggio del 2011) primo intervento
finalizzato al ripristino della circolazione ferroviaria nella tratta
Caltagirone – Gela. L’importo dei lavori
a base d’asta è di oltre 10 milioni di euro.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani-Ciufer