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domenica 2 luglio 2023

Criticità e richieste disattese - Reitera richiesta convocazione Tavolo Tecnico di confronto - Offerta ferroviaria regionale.

Sul Passante ferroviario di Palermo sono stati spesi negli ultimi 15 anni 1,2 miliardi di euro per l’ammodernamento e il raddoppio ferroviario, realizzando le 16 stazioni in esercizio (a cui dovranno aggiungersene altre tre, attualmente in costruzione) sui 35,6 km del suo tracciato.

Infrastrutture realizzate per l’attuazione di un servizio di tipo metropolitano, come avviene nelle grandi città dove, tra un treno e l’altro, si attendono al massimo 3 o 5 minuti.

A Palermo occorre aspettarne 30 o 60 (a seconda delle stazioni), con i risultati che conoscono bene pendolari e studenti che, ogni mattina, riescono a salire a fatica sui treni stracolmi, se non rimangono a terra. Una situazione drammatica che si ripete in tutte le ore di punta dalla riapertura del Passante, nel lontano 2018, suscitando le proteste dei cittadini che, chiedono, da anni, l’incremento delle frequenze attraverso associazioni di consumatori come ADOC e comitati pendolari come il CIUFER. Avendo una sola risposta: non ci sono soldi.

Dal 2018, non si riesce a trovare neanche un euro, nel bilancio regionale siciliano, per incrementare le somme destinate al trasporto ferroviario e, con esse, i km-treno che sarebbero necessari per incrementare il numero di convogli in servizio lungo il Passante Ferroviario di Palermo.

Stranamente, questi km-treno sono spuntati fuori per il nuovo collegamento veloce “GENIO EXPRESS” tra le stazione ferroviarie di Palermo Centrale e Punta Raisi (Aeroporto Falcone-Borsellino), presentato al pubblico come la grande novità dell’offerta ferroviaria regionale, in funzione dal 22/06/2023. I treni dedicati al nuovo servizio effettuano 6 corse giornaliere, ma soltanto 1 di esse ferma a tutte le fermate. Le altre 5 (3 in direzione aeroporto, 2 in direzione Palermo Centrale) fermano soltanto nella stazione di Palermo Notarbartolo. Per percorrere i 35 km del Passante ci vorranno pur sempre 36 minuti.

Un’offerta aggiuntiva che appare demenziale, dato che i treni “veloci” per Punta Raisi ci sono già. Vengono effettuati al ritmo di uno ogni ora, alternandosi a quelli che, sempre ogni ora, fermano in tutte le stazioni arrivando sempre in aeroporto. Ed impiegano soltanto 13 minuti in più dei nuovi treni “Genio” che finiranno per sprecare preziosissimi km/treno per servire una stazione soltanto lungo il tragitto anziché 16. Rischiando seriamente di viaggiare vuoti, dal momento che potranno raccogliere pochissima utenza in città limitatamente ad una destinazione, l’aeroporto che, dati alla mano, interessa al massimo il 15-20% degli utenti presenti sui treni.

Una genialata degna di Aladino, visto che le 3 coppie di treni non hanno alcun senso, se non quello di farli viaggiare vuoti spendendo oltre un milione di euro e sperperando oltre 78.000 km*treno senza alcuna logica, con tempi di percorrenza 36 minuti con una sola fermata a fronte dei 49 minuti con 10 fermate delle corse attuali. Tenuto conto che per ogni fermata e ripartenza Trenitalia calcola 3 minuti i conti sulla percorrenza del "GENIO" non tornano perché dovrebbe effettuare la corsa in 22 minuti.

Ma le incongruenze del trasporto ferroviario siciliano non si fermano qui. Per quanto riguarda il nodo di Catania, avevamo suggerito ai Dirigenti del Dipartimento e di Trenitalia di incrementare l’offerta con delle corse treno ogni 10 minuti sugli 8 km*treno che collegano le stazioni ferroviarie di Catania Centrale a Catania Aeroporto Fontanarossa e Catania Bicocca; ma non c'è peggior sordo che non vuole sentire. Dove sono i 50 treni giorno che dovevano attestarsi a Catania Fontanarossa oltre quelli provenienti da Siracusa, Caltagirone, Catenanuova, Caltanissetta e Palermo?

Vista la chiusura della linea ferroviaria Catania-Palermo, nel tratto Bicocca-Dittaino, secondo i nostri calcoli in continuo aggiornamento, saranno soppressi oltre un milione di chilometri treno. Al costo di 14 euro per chilometro treno, dichiarato dall’assessore ai Trasporti Alessandro Aricò in audizione in Commissione Trasporti il 22/02/2023, si arriva a una cifra risparmiata di oltre 14 milioni oltre alle somme derivanti dalle penalizzazioni previste contrattualmente.

Anche volendo considerare il costo del trasporto alternativo con bus sostitutivi al treno, alla Regione dovrebbero restare oltre 10 milioni. Risorse importanti, che potrebbero essere sfruttate per intervenire sull’annosa questione degli aumenti dei biglietti ferroviari e/o sull’implementazione di ulteriori servizi ferroviari in quei territori che da anni chiedono più servizi ferroviari almeno nelle giornate festive/domenicali.

Non ci sorprendono le dichiarazioni dell’assessore alla Mobilità e infrastrutture della Regione Siciliana, Alessandro Aricò, ma teniamo a precisare che le nostre richieste non sono critiche al contratto di servizio regionale ma giuste osservazioni per fare rispettare gli impegni istituzionali e finanziari presi nella legge di stabilità regionale n. 2/2023 all’art. 6, comma 5.

La Regione Siciliana nel Contratto di Servizio con l’impresa ferroviaria Trenitalia Spa nella “Sezione Seconda: Tariffe, orari e investimenti e precisamente all’art. 14 (Obblighi Tariffari e gratuità) sottoscrive gli unici aumenti previsti contrattualmente del 10 per cento a gennaio 2020, a gennaio 2022 e l’ultimo a gennaio 2024.

Fatta questa precisazione, siamo ancora in attesa di capire che fine hanno fatto i 3,6 milioni di euro a valere sulle disponibilità della Missione 10, Programma 2, capitolo 273710 finanziati all’art. 6, comma 5, della legge regionale n. 2/2023 che prevede, citiamo testualmente: “Al fine di sterilizzare l’aumento tariffario per il 2023 previsto dal contratto decennale tra la Regione Siciliana e Trenitalia Spa, è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2023, la spesa di 3.600 migliaia di euro”; siamo giunti alla fine giugno e non abbiamo visto a tutt’oggi alcun beneficio.

In conclusione desideriamo fare presente che abbiamo più volte chiesto la convocazione del tavolo tecnico previsto dall’art.18 comma 2Tavolo di confronto con le rappresentanze dei consumatori e delle associazioni dei passeggeri e delle persone a mobilità ridottaprevisto dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti e conseguito con il D.A. n.3423 del 22/11/2018, senza aver ottenuto risposta a tutt’oggi, nonostante siano già avvenuti il cambio orario invernale di dicembre 2022 e quello estivo di giugno 2023 che dal 2016 al 2021 ci veniva presentato, almeno, per una mera presa d’atto.

Presidente Sicilia Consumatori - F.to Luigi Ciotta
Presidente ADOC Sicilia - F.to Raffaele Tango
Responsabile Trasporti ADOC Sicilia - F.to Roberto Di Maria
Presidente Associazione Ferrovie Siciliane - F.to Giovanni Russo
CUB Trasporti - F.to Giuseppe Gurrieri
Presidente Comitato Pendolari Siciliani - CIUFER - F.to Giosuè Malaponti


domenica 21 maggio 2023

Il governatore Schifani non ha mantenuto la promessa sull’azzeramento dell’aumento del 10 % dei titoli di viaggio ferroviari per l’anno 2023.

Il governatore Schifani non ha mantenuto la promessa sull’azzeramento dell’aumento del 10 % dei titoli di viaggio ferroviari per l’anno 2023.
Nonostante siano stati previsti nella legge di stabilità 3,6 milioni di euro. Infatti in una dichiarazione alla stampa del 30 gennaio Schifani spiega: “le risorse per evitare l’aumento le abbiamo stanziate in manovra, dunque i ticket torneranno presto al prezzo ribassato”.
Siamo a metà maggio ma non abbiamo visto ancora nessun ribasso e/o sterilizzazione dell’aumento. Alle dichiarazioni del governatore Schifani seguono le dichiarazioni in Commissione Trasporti all’Ars dell’assessore regionale ai trasporti on. Aricò. L’assessore in audizione spiega che sono stati previsti in finanziaria 3,6 milioni per azzerare l’aumento, da noi denunciato, non previsto a gennaio 2023, ma ad oggi non ha messo in pratica la sterilizzazione di questo aumento.
Ci corre l’obbligo per fare chiarezza sulle cifre dichiarate dall’assessore nel corso della seduta della Commissione che a parer nostro ma anche per i contenuti contrattuali non hanno alcuna logica. Non è vero che servono 8,7 milioni per il prossimo triennio.
Il contratto di servizio, così come abbiamo più volte scritto prevedeva e prevede gli aumenti del 10% in tre annualità e precisamente 2020, 2022 e 2024. Premesso ciò, vorremmo capire a cosa servono le cifre date dall’assessore (8,7 mln) e comprendere le dichiarazioni dell’ing. Pullara direttore di Trenitalia che dichiara “…è necessario trovare le coperture a tali spese, per tutti gli anni successivi al 2022”. Continuiamo a non capire di quali coperture parlano l’assessore Aricò e il direttore Pullara, tenuto conto che da “CONTRATTO DI SERVIZIO PER IL TRASPORTO FERROVIARIO” che scade il 31.12.2026, l’ultimo aumento contrattuale previsto del 10%, sino alla naturale scadenza del 2026, è a gennaio 2024. Una domanda ci sorge spontanea: a cosa dovranno servire gli 8,7 milioni nel prossimo triennio?
Noi, non abbiamo chiesto di azzerare gli aumenti dell’ultimo triennio ma di ristorare l’aumento non previsto di gennaio 2023 non previsto contrattualmente. È pur vero che servivano 4,6 per ristorare tutto il 2023 ma visto che ne sono stati finanziati 3,6 milioni, ci chiediamo e chiediamo perché non è stato, ancora oggi, sterilizzato l’aumento del 10% a partire dal mese di marzo e/o di aprile 2023 tenuto conto dell’impegno che aveva preso il governatore Schifani con i pendolari Siciliani?
Attendiamo risposta dall’assessore Aricò per comprendere che fine hanno fatto i 3,6 milioni di euro stanziati con l’articolo 6, comma 5, della legge regionale n. 2/2023 che prevede, citiamo testualmente: “Al fine di sterilizzare l’aumento tariffario per il 2023 previsto dal contratto decennale tra la Regione Siciliana e Trenitalia Spa, è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2023, la spesa di 3.600 migliaia di euro a valere sulle disponibilità della Missione 10, Programma 2, capitolo 273710 (Missione10, Programma 2)” di cui non abbiamo visto a tutt’oggi alcun beneficio. Infine l’assessore Aricò dichiara che il contratto di servizio “costa alla Regione circa 166 milioni all’anno per espletare 10,9 milioni di km-treno. Non ci risultano questi ulteriori dati tenuto conto dell’art. 6 (Corrispettivi e modalità di pagamento) del contratto in atto che enuncia i seguenti corrispettivi:
pari ad euro 111.535.920,00 IVA esclusa, per il primo anno e per gli anni successivi, agli importi riportati nel PEF (Allegato 6), che di seguito si riportano puntualmente, unitamente alla produzione annua prevista: • 2018: Euro 111.535.920,00 IVA esclusa (10,3 mln treni*km); • 2019: Euro 111.535.920,00 IVA esclusa (10,8 mln treni*km); • 2020: Euro 113.208.959,00 IVA esclusa (10,8 mln treni*km); • 2021: Euro 119.284.506,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2022: Euro 121.073.774,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2023: Euro 122.889.880,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2024: Euro 124.733.229,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2025: Euro 126.604.227,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2026: Euro 128.503.291,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km).
Importi che a partire dall’anno 2020 sono stati incrementati dell’1,5 per cento, nonostante i km-treno previsti annualmente.

Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani

giovedì 5 gennaio 2023

Quale “cura del ferro” considerata la dilagante “anemia di mobilità” del trasporto pubblico ferroviario in Sicilia?

La Regione con Delibera di Giunta Regionale n. 563 del 18 dicembre 2021 deliberava di autorizzare la sospensione dell'incremento tariffario a far data dall'1 gennaio 2022, compensando i minori ricavi con l'adeguata rimodulazione del Piano Economico Finanziario che sarà definito con l’impresa ferroviaria Trenitalia S.p.A..
Chiediamo al neo assessore regionale ai trasporti, on. Alessandro Aricò, di intervenire sulla questione per fare chiarezza e, se il caso chiederne l’annullamento prevedendo gli eventuali rimborsi per chi ha già acquistato i titoli di viaggio.
Infine desideriamo conoscere quale “cura del ferro” l’assessore regionale ai trasporti, on. Alessandro Aricò” voglia intraprendere considerata la dilagante “anemia di mobilità” del trasporto pubblico ferroviario.

Incremento dei prezzi dei servizi ferroviari regionali – Richiesta di revisione della programmazione dell’offerta commerciale del servizio di trasporto pubblico ferroviario in Sicilia

Nonostante le proteste degli scriventi, continuano da parte della regione e di Trenitalia le angherie nei confronti di chi ancora si ostina ad utilizzare il trasporto ferroviario per lavoro o per studio.
Oltre al danno dei disservizi, dei ritardi, degli autoservizi sostitutivi, della carenza di corse e delle coincidenze regolarmente saltate, la beffa che si manifesterà con il nuovo anno è l’incremento del prezzo di biglietti ed abbonamenti del 10%. Un incremento che, secondo le clausole-capestro del Contratto di servizio Regione-Trenitalia dovrebbe avvenire ogni due anni. Già applicato il primo aumento nel 2020, il secondo avrebbe dovuto essere applicato dall’inizio del 2022, ma venne scongiurato da un intervento della stessa Regione, conscia, allora, delle difficoltà che ne sarebbero derivate ai viaggiatori.
L’incremento entrato in vigore dal 1 gennaio 2023 appare del tutto inatteso, dal momento che ci si sarebbe aspettato l’arrivo del 2024 per il successivo incremento dei prezzi. Ci si chiede, peraltro, cosa avverrà il prossimo capodanno, quando magari si penserà bene, alla luce del contratto di Servizi, di applicare il terzo incremento previsto.
Tutto questo avviene nella totale indifferenza riservata alle richieste di Comitati ed associazioni, periodicamente convocate al Tavolo Tecnico che si tiene presso l’Assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, e regolarmente ignorate.
Nulla si sa circa una razionalizzazione degli orari, che, lontani dal cadenzamento che caratterizza ogni servizio ferroviario che si rispetti, presentano combinazioni penalizzanti per i viaggiatori che si trovano regolarmente ad affrontare lunghe attese in stazione a causa di coincidenze inesistenti. Più volte richiesta, anche con una collaborazione attiva degli scriventi, e più volte promessa, tale razionalizzazione non ha mai avuto luogo negli ormai 6 anni di vigenza del nuovo Contratto di Servizio.
Allo stesso modo, si continua a fornire un servizio quantitativamente carente, con i viaggiatori costretti ad affollare i pochi treni offerti nelle ore di punta, ormai simili a scatole di sardine. Gravissima, a tal proposito, la situazione dei passanti ferroviari di Palermo e Catania, oltre che della Metroferrovia di Messina, dove il servizio assume un valore fondamentale in chiave urbana, ma viene mantenuto su frequenze inaccettabili, orari impossibili e fermate saltate per la presenza di incomprensibili “corse veloci”. E dove il biglietto unico integrato tra i vari sistemi di trasporto non esiste (Catania) o è poco appetibile (a Palermo quello minimo è giornaliero) e finisce per scoraggiare gli utenti del trasporto pubblico, incrementando il traffico cittadino.
Ancora troppo carente l’offerta nelle linee a torto considerate “secondarie” del trapanese o del ragusano, dove i treni, la domenica, semplicemente non esistono. Nelle giornate feriali, invece, hanno la parvenza di vecchie automotrici diesel degli anni ’70, ancora inspiegabilmente in esercizio, mentre si rimane in attesa dei nuovi treni ibridi, entrati in servizio pochi giorni fa ma inspiegabilmente utilizzati su linee elettrificate.
Nel frattempo, la realizzazione di opere attese per troppo tempo, ma anche di semplici manutenzioni, causa regolarmente la chiusura delle linee, soprattutto nel periodo estivo, penalizzando non soltanto i pendolari ma anche i turisti. Senza che a ciò faccia fronte alcun ristoro per i viaggiatori, costretti a lunghi viaggi sotto il sole all’interno di bus sostitutivi.
Alla luce di quanto sopra, i sottoscritti non possono fare altro che richiedere l’immediata revoca degli aumenti previsti per il 2023, con provvedimento analogo a quello emanato lo scorso anno, a salvaguardia dei viaggatori già oberati dagli incrementi dei prezzi che hanno caratterizzato l’attuale stato di crisi su scala internazionale. Un provvedimento che venga esteso anche alle scadenze future, in maniera tale da scongiurare ulteriori aumenti.
Nel contempo, gli scriventi ribadiscono le proprie richieste già avanzate con nota congiunta del 10 dicembre 2021, che si allega in copia e si conferma integralmente, non essendo stata, da allora, accolta alcuna delle richieste in essa contenute.
F.to Roberto Di Maria - Responsabile Regionale Trasporti ADOC Sicilia
F.to Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
F.to Luigi Ciotta - Presidente Sicilia Consumatori

Allegato
Fiumefreddo di Sicilia, 10 dicembre 2021

Nuovi orari 2021-2022 in vigore da domenica 12 dicembre 2021 - Rivedere la programmazione del servizio di trasporto ferroviario regionale più a “Misura di Pendolare”.
Il Comitato Pendolari Siciliani e l’Associazione dei Consumatori ADOC Sicilia in una nota congiunta inviata all’assessore regionale e al dipartimento trasporti della regione chiediamo che vengano prese in considerazione le proposte congiunte che da diversi anni vengono portate ai tavoli ma non vengono prese nella giusta considerazione.
Premesso che avevamo chiesto nel tavolo tecnico del 23/09/2020 all’assessore ai trasporti, ai dirigenti del Dipartimento Trasporti e ai Dirigenti di Trenitalia di rivedere, di riprogrammare insieme l’offerta commerciale 2021/2022 cercando di ottimizzare con il nostro contributo e dal nostro punto di vista gli attuali 11 milioni di km-treno.
E’ passato un anno ma non abbiamo avuto risposta e per il sesto anno l’offerta commerciale continua ad essere un copia e incolla, più o meno, di anno in anno a parte l’entrata in esercizio di nuove infrastrutture e di conseguenza nuove fermate.
Questo è quanto chiediamo:
· la riorganizzazione dei 65 treni festivi/domenicali che non assicurano ai pendolari abbonati e all’utenza di poter raggiungere i luoghi di lavoro nella fascia pendolare 6.00/9.00;
· di programmare le coincidenze con i treni in arrivo da Palermo nella stazione di Messina con i treni in partenza per Catania e Siracusa e con il servizio metropolitano di Giampilieri;
· di programmare le coincidenze con i treni in arrivo da Palermo nella stazione di Catania con i treni in partenza per Messina e Siracusa;
· la programmazione dei treni da e verso Catania Aeroporto perché allo stato attuale è un servizio accomodato;
· di rivedere il Contratto di Servizio in riferimento a quanto disposto al punto 3 della Parte III - Trasporto Regionale delle Condizioni Generali in riferimento alla tipologia dei titoli di viaggio che si articolano in due tipologie principali: Biglietto di Corsa Semplice, per un viaggio unico e Abbonamento per più viaggi ripetuti entro un determinato limite temporale (settimanale, quindicinale, mensile, trimestrale, annuale).
· la sistemazione in tutte le stazioni di una bacheca contente l’elenco dei punti vendita (indirizzo e distanza dalla stazione);
· la sistemazione di una bacheca in tutte quelle stazioni che per motivi logistiche non sono accessibili ai bus sostitutivi con le informazioni relative ai punti di fermata
· di programmare le coincidenze a Siracusa per Catania e Messina con tutti i treni provenienti da Gela/Modica e diretti a Modica/Gela;
· di programmare le coincidenze a Canicattì per Agrigento per garantire un collegamento pubblico in treno (visto che non ci sono mezzi pubblici per tale relazione) tra Ragusa e Agrigento e viceversa;
· la programmazione di almeno una coppia di treni nei giorni festivi/domeniche sulla linea Siracusa-Ragusa-Caltanissetta;
· l’incremento dell’offerta sui passanti ferroviari di Palermo e Catania, nonché sulla metro ferrovia di Messina;
· l’istituzione del biglietto unico integrato nell’area del Passante di Catania, sia orario che giornaliero, nonché del biglietto unico integrato orario sul Passante di Palermo;
· di programmare le coincidenze dei treni in arrivo a Palermo centrale con i treni in partenza verso Punta Raisi;
· la trasformazione dei treni “regionali veloci” sul Passante ferroviario di Palermo in treni regionali ordinari, in maniera tale da far loro effettuare tutte le fermate;
· l’istituzione del servizio Cefalù-Punta Raisi a cadenza oraria, sul modello del Cefalù line estivo, con fermata a Palermo Maredolce>>.
F.to Giosuè Malaponti Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani-Ciufer
F.to Roberto Di Maria Responsabile Trasporti Adoc Sicilia

                        

 

        

 

martedì 3 gennaio 2023

L’aumento silenzioso del 10 percento dei biglietti e abbonamenti del trasporto ferroviario siciliano.

Premesso che l’art. 14 (Obblighi tariffari e gratuità), del Contratto di trasporto ferroviario decennale 2017/2026, al punto 4 prevede che, citiamo testualmente: -La Regione inoltre stabilisce che le tariffe regionali sono incrementate, dal 1° gennaio degli anni 2020, 2022 e 2024, con prevendita dal giorno 25 dicembre del mese precedente, del 10% per ciascuno degli anni indicati… Le Parti si danno atto reciprocamente che l’adeguamento, di cui al presente comma, contribuisce all’equilibrio economico del presente Contratto e, pertanto, qualora la Regione deliberi di non effettuarlo, la stessa si impegna a compensare i minori ricavi individuando le risorse necessarie. Dopo la nostra denuncia alla stampa, nei primi giorni del dicembre 2021, dovuta ai tanti disagi/disservizi patiti dall’utenza pendolari chiedevamo proprio l’azzeramento dell’aumento del 10% previsto da contratto a gennaio 2022.

Infatti la Regione con Delibera di G.R. n. 563 del 18 dicembre 2021 deliberava di autorizzare la sospensione dell'incremento tariffario a far data dall'1 gennaio 2022, compensando i minori ricavi con l'adeguata rimodulazione del Piano Economico Finanziario che sarà definito con l’impresa ferroviaria Trenitalia S.p.A.

Fatta questa premessa riteniamo, dal nostro punto di vista, che l’aumento delle tariffe del trasporto ferroviario dell’ulteriore 10% dal 1° gennaio 2023 non spetti al gestore del trasporto ferroviario, sia per quanto dispone l’art.14 del Contratto di servizio che prevede gli aumenti del 10% solamente in tre annualità 2020, 2022 e 2024, sia per l’eventuale ristoro relativo alla sospensione dell’aumento del 2022 operato quasi certamente dalla Regione.

Se non verrà revocato l’aumento di gennaio 2003 sarà il quarto aumento del costo dei titoli di viaggio, pari al 37,5% che i pendolari e l’utenza si trovano a dover pagare, da quando è stato sottoscritto il Contratto di Servizio “Ponte” 2015-2016 e il Contratto di Servizio decennale 2017-2026 ma i treni*km sono sempre i 10, 9 milioni e il servizio di anno in anno è sempre lo stesso. 

Con il nuovo orario entrato in vigore l’11 dicembre 2022, scopriamo una nuova stranezza e precisamente che la Regione e Trenitalia hanno scelto di fare a partire dal 23/12 sino al 5/01/2023, su alcune tratte ferroviarie, una riduzione di corse treno da far effettuare invece con i bus sostitutivi al treno. Una scelta senza alcuna logica tenuto conto che i tempi di percorrenza del treno non possono essere gli stessi di quelli percorsi da un bus che viaggia su strada. Tutto ciò sta creando enormi disagi e disservizi a molti utenti e pendolari che scoprono dopo aver acquistato il biglietto che dovranno viaggiare in bus e anziché in treno.

Per questi motivi chiediamo al neo assessore regionale ai trasporti, on. Alessandro Aricò, di intervenire sulla questione per fare chiarezza e, se il caso chiederne l’annullamento prevedendo gli eventuali rimborsi per chi ha già acquistato i titoli di viaggio.

Inoltre desideriamo chiedere all’assessore Aricò:

-  di saper che fine ha fatto la connessione Wi-Fi così come prevista dall’art.17 comma 7 che riportiamo integralmente: “A decorrere dal gennaio 2019 sui sei treni Jazz in esercizio sulle linee siciliane sarà assicurata da Trenitalia la connessione gratuita a internet in modalità Wi-Fi.  Fatta salva la sussistenza dei presupposti tecnici, tale possibilità sarà progressivamente estesa ai treni Minuetto. Sui treni che saranno acquistati con finanziamenti della Regione Siciliana sarà richiesto il collegamento alla rete Wi-Fi negli abitacoli passeggeri;

-  di conoscere a che punto sono gli investimenti per complessivi circa 42,5 milioni di euro, di cui circa 23,2 milioni per il revamping dei treni già in esercizio, circa 13,3 milioni di euro per interventi infrastrutturali di ammodernamento degli impianti manutentivi di Palermo, Messina e Siracusa, nonché investimenti in tecnologia per circa 1,8 milioni di euro e informatica per circa 4,2 milioni di euro;

-  di conoscere quali saranno i benefici per la Regione Siciliana considerato che tutto il materiale rotabile già in circolazione (25 treni Pop) è stato dato in “Comodato d’Uso Gratuito” all’impresa di trasporto ferroviario Trenitalia;

-  di sapere se verrà rivista l'attuale offerta commerciale cercando di ottimizzare gli attuali treni*km e prevedere un aumento di ulteriori 2/3 milioni di treni*km per effettuare un servizio cadenzato almeno nelle dorsali e nei servizi metropolitani dei nodi di Messina, Catania e Palermo e in quei territori dove il trasporto ferroviario è del tutto inesistente.

Il Comitato Pendolari Siciliani ha effettuato un monitoraggio, da dicembre 2021 a giugno 2022, su oltre 25.000 treni distribuiti sulle tratte di maggiore frequentazione secondo i dati riportati nella seguente tabella di riepilogo.

Nel loro insieme, i valori raccolti mettono in luce ancora una volta le (stesse) problematiche e i disservizi riscontrati sulle varie relazioni per problemi tecnici all’infrastruttura, alle condizioni meteo avverse o altre cause dovute a fatti occasionali-ostruzioni varie lungo linea. L'obiettivo è sensibilizzare Regione, Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana a rilanciare gli investimenti, ottimizzando parallelamente i tempi di percorrenza riducendo al minimo i tempi di attesa per incrocio che inevitabilmente caratterizzano le tratte a doppio binario. Contestualmente assistiamo al fatto che, ancora una volta, gli interventi di potenziamento infrastrutturale (nodo di Catania, Palermo e Messina) non hanno comportato un aumento delle performance (orario cadenzato) in tale senso (es. riduzione dei tempi di percorrenza).

In conclusione desideriamo conoscere quale “cura del ferro” l’assessore regionale ai trasporti, on. Alessandro Aricò” voglia intraprendere considerata la dilagante “anemia di mobilità” del trasporto pubblico ferroviario.

Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani

martedì 20 dicembre 2022

In Sicilia si viaggerà a ritmo di Blues ma con qualche nota stonata

Palermo. Si è tenuto oggi al binario 8 della stazione centrale di Palermo la presentazione dell’arrivo del primo treno “Bimodale Hybrid Blues” che cavalcherà le infrastrutture siciliane sia quelle elettrificate che sono circa (792 km) che quelle non ancora elettrificate che sono (578 km). La terza trazione di questi treni è a batteria, con questa modalità dovrebbero entrare nelle stazioni di importanti centri storici, senza dover installare la linea aerea. Di questi nuovi treni Blues, ne arriveranno in Sicilia un totale di 22 entro il 2023/2024.
Pregi e difetti.
Pregio: - la maggiore possibilità di fare servizi diretti su percorsi con linee elettrificate e non elettrificate (diesel) e da ciò scaturisce un miglioramento del servizio per l’utenza che non dovrà più scendere dal treno per risalire su un altro diesel.
Difetto: - viste le caratteristiche delle linee siciliane non ancora elettrificate non deve superare le 18 tonnellate per asse.
Mentre a Palermo si festeggia in musica con la presentazione del nuovo treno “Blues”, alla stazione centrale di Catania veniva soppresso il Rv 5384 Siracusa-Catania-Messina delle 14.10.
I fatti: Il Rv 5384 arrivato in stazione, alle 14.06 circa, al primo binario la gente si accalca per salire a bordo ed eravamo in tanti circa trecento persone. La partenza del treno è prevista alle 14.10, così come ogni giorno, ma il treno non si muove. Alle 14.18 circa il Capotreno ci invita a scendere annunciando che il treno in questione è stato soppresso e che al quinto binario c’è il treno R 12982 delle 14.24. Il motivo della soppressione un problema all’infrastruttura e no al rotabile.
Al danno la beffa. Il problema all’infrastruttura ci può stare, quello che invece non ci sta, è aver fatto scendere oltre 300 persone dal Rv 5384 Pop per farci ammassare su un Minuetto. Considerato che la soppressione del treno Rv 5384 non è stata per un problema al materiale rotabile bensì per dei problemi all'infrastruttura, perché non è stato fatto proseguire il Rv 5384 come treno R 12982 dando la possibilità ai tantissimi viaggiatori di viaggiare seduti, non ammassati e all'impiedi?
Queste piccole disattenzioni fanno la differenza. Differenza che, certamente, chi gestisce la circolazione non prende mai in considerazione. E’ ormai cosa risaputa la frequentazione giornaliera del Rv 5384 in partenza da Catania.
Ribadiamo la scarsa attenzione nei confronti della vostra clientela visti i fatti evidenti di oggi. Chissà se è più importante non stravolgere magari i turni/giri del materiale e/o del personale che far accumulare ritardi e/o disagi/disservizi ai viaggiatori anziché garantire al disagio/disservizio magari un po' di comfort viaggiando a ritmo di musica “Pop”. 

Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani 

sabato 17 dicembre 2022

Palermo. Inaugurazione del nuovo treno Blues martedì 20 dicembre 2022 ore 10.30 binario 8 della stazione di Palermo Centrale.

Ringraziamo Trenitalia Spa Direzione Regionale Sicilia per l'invito all'Evento di inaugurazione del nuovo treno Blues che si terrà martedì 20 dicembre 2022 alle ore 10.30 presso il binario 8 della stazione di Palermo Centrale. I nuovi treni "Blues" saranno a tre (HTR 312) o quattro casse (HTR 412). La "H" sta a significare "Hybrid" vista la possibilità per il convoglio di viaggiare con sistemi di trazione Elettrica, Diesel e a Batterie. In Sicilia ne arriveranno 17 entro il 2023. La composizione del Blues a tre elementi prevede 224 posti a sedere e 165 in piedi. La composizione del Blues a quattro elementi prevede 306 posti seduti e 224 in piedi. La velocità massima è di 140/160km/h.

 

venerdì 17 giugno 2022

I Taormina Line a servizio dell’hinterland Jonico-Etneo con la fermata alla stazione di Fiumefreddo.

Già l’estate scorsa avevamo chiesto al Dipartimento Trasporti Regionale di far effettuare la fermata ai Taormina “Line” a Fiumefreddo di Sicilia senza riuscirvi.
Alla programmazione dei “Line” per l’estate 2022 abbiamo richiesto nuovamente al Dipartimento Trasporti la possibilità di fare fermare questi treni, articolando la richiesta e spiegandone l’utilità di questo ulteriore servizio ferroviario a prescindere dall’investimento di risorse pubbliche ma dall’opportunità che avrebbe potuto dare a tutto il territorio pedemontano jonico-etneo (Linguaglossa, Piedimonte Etneo, Fiumefreddo, Calatabiano, Mascali) di poter raggiungere al costo di 3,00 euro treno+bus Taormina centro (1,90 costo del treno link e 1,10 del bus link sino a Taormina e viceversa per il ritorno).
Finalmente ci siamo riusciti, grazie alla disponibilità dei funzionari del Dipartimento Trasporti, e soprattutto alla voglia di dare risposte da parte del Governo Musumeci e dell’assessore regionale ai trasporti, on. Marco Falcone, con questo ulteriore incentivo di mobilità estiva, ad un territorio che dopo due anni di chiusura, ha la necessità di far ripartire la propria economia basata principalmente sul settore turistico - enogastronomico sia invernale ed anche estivo.
Grazie per l’opportunità data al territorio pedemontano jonico-etneo.
Questi gli orari dei treni “Line”, che dal 12 giugno già fermano a Fiumefreddo di Sicilia:
Letojanni-Taormina-Fiumefreddo Sicilia-Catania:
R22183 ore 10:49 orario arrivo a Fiumefreddo
R22185 ore 11:14 orario arrivo a Fiumefreddo
R22187 ore 13:38 orario arrivo a Fiumefreddo
Catania-Fiumefreddo Sicilia-Taormina-Letojanni:
R22182 ore 09:52 orario arrivo a Taormina
R22184 ore 10:25 orario arrivo a Taormina
R22186 ore 12:45 orario arrivo a Taormina 
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

venerdì 10 giugno 2022

Ferrovie in Sicilia: Un'Estate in bus con i servizi sostitutivi ai treni per lavori all’infrastruttura ferroviaria.

Nell’incontro del 26 maggio scorso, con i Dirigenti del Dipartimento Trasporti Regionale, di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana ci hanno prospettato le varie chiusure per lavori di ammodernamento dell’infrastruttura ritenuti indispensabili sotto il profilo della manutenzione e della sicurezza.
Queste le chiusure programmate:

Palermo-Trapani tratto Cinisi-Alcamo-Castelvetrano dal 12/6 al 10/09/2022
Palermo-Messina tratto Altavilla-Bagheria luglio 2022
Messina-Palermo tratto Rometta-Messina giugno-dicembre 2022
Palermo-Agrigento tratto Lercara Dir.-Castronovo giugno-ottobre 2022
Messina-Catania tratto Giampilieri-S.Teresa Riva giugno 2022
Catania-Siracusa tratto Bicocca-Augusta giugno 2022
Catania Caltagirone tratto Lentini-Caltagirone giugno-settembre 2022
Palermo-Catania:
tratto Catenanuova-Bicocca dal 12/6 al 10/09/2022
tratto Cerda-Sciara giugno-settembre 2022
tratto Marcatobianco-Vallelunga giugno-settembre 2022
Se da un lato per ammodernare le infrastrutture si chiudono molti tratti di ferrovia, dall’altro lato si incentiva il trasporto ferroviario con i treni del mare barra turistici chiamati i cosiddetti “LINE”.
La Regione Siciliana, per il secondo anno riconferma, dal cambio orario del 12 giugno 2022 le seguenti corse dei treni “LINE” esclusivamente nei giorni festivi:
Taormina Line che diventa Letojanni Line con 3 coppie di treni sino al 31 ottobre 2022
Cefalù Line-Aeroporto Punta Raisi con 30 corse aggiuntive nei festivi e ulteriori 12 corse nelle giornate di sabato sino al 4 settembre 2022.
Barocco Line con 17 collegamenti attivi nei giorni festivi, permetterà di scoprire la Val di Noto e le sue meraviglie, con fermate a Siracusa, Fontane Bianche, Avola, Noto, Pozzallo, Scicli, Modica, Ragusa Ibla, Ragusa, Donnafugata, sino al 4 settembre 2022.
In merito a questi incentivi riteniamo doveroso fare una considerazione. Tenuto conto che la domenica/festivi il servizio è ridotto dell’80% e quindi per fare un esempio: sulla Messina-Catania da 52 treni/giorno nei feriali si passa ad appena 18 treni/domenica-festivi che tra l’altro non effettuano tutte le fermate della relazione.
Considerati gli investimenti, da parte della committente “Regione Siciliana”, in ulteriori corse treno perché non considerare questi incentivi alla mobilità effettuando un servizio regionale per dare a tutti i territori serviti dai “LINE” la possibilità di poter fruire di questa ulteriore opportunità di mobilità per raggiungere il mare e/o i luoghi turistici?
Infatti dei “TRENI LINE” proposti per il secondo anno, l’unico che ha senso, dal punto di vista dell’incentivare il servizio nelle giornate festive, è il “Barocco Line” che serve tutto il territorio da Siracusa a Ragusa che nei festivi non ha alcun treno disponibile a parte le 4 coppie di treni sulla Catania-Siracusa in orari scomodi.
Considerato che l’anno scorso per i “LINE” ed ulteriori servizi ferroviari, la Regione ha speso circa un milione di euro.
I proventi di questi investimenti, altro non sono che le somme derivanti dalle penalità rilevate all’impresa ferroviaria, così, come previsto dal Contratto di Servizio.
Difatti l’art. 20 Sistema delle penalità e sistema di riduzione/mitigazione delle medesime, prevede l’utilizzo delle penalità per il miglioramento dei livelli prestazionali di qualità dei servizi e, in particolare, a promuovere azioni a sostegno delle aree e dei collegamenti oggetto di maggiori disservizi, nonché ad azioni in favore degli utenti a ristoro di disagi subiti.
In conclusione, non possiamo parlare, così come afferma l’assessore regionale ai trasporti, on. Marco Falcone, di “cura del ferro”, considerata la dilagante anemia del trasporto pubblico nei festivi/domeniche in tutte le relazioni ferroviarie e nella fattispecie in quelle servite da questi ulteriori investimenti che di sicuro non curano “l’anemia di mobilità”.
Un plauso va al Governo regionale per aver investito nel nuovo materiale rotabile, 25 treni POP, già circolante in alcune tratte ferroviarie e nell’ulteriore investimento dei 22 treni “Blues” bimodali (elettrici/diesel) che a partire dal mese di settembre daranno un po' di respiro in alcune tratte ferroviarie, tenuto conto che sia i treni Pop che i Blues, se non verrà ammodernata l’infrastruttura ferroviaria non potranno circolare in alcune relazioni ferroviarie siciliane.
In conclusione, tanta polemica al momento della prima corsa della “Frecciabianca”. Polemica che continua con la sospensione dell’unica coppia dei treni “Frecciabianca” per la chiusura della Palermo-Catania e lo spauracchio che alla riapertura della linea questo servizio a mercato potrà scomparire perché ritenuto non remunerativo.
Ci arroghiamo il diritto di voler suggerire, in questi tre mesi di chiusura, agli addetti ai lavori, affinché venga rivista l’offerta a mercato dei “Frecciabianca”, non solo sotto l’aspetto dei tempi di percorrenza che potranno essere accorciati di 10/15 minuti ma a voler prendere in considerazione, tra Catania e Messina, la fermata di Taormina-Giardini che sicuramente raccoglierà un gran numero di utenti dell’hinterland Jonico-Etneo almeno sino a dicembre 2022 come ulteriore fase di sperimentazione/incentivazione nei confronti della Sicilia e dei Siciliani.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

sabato 4 giugno 2022

Taormina Line - Richiesta fermata a Fiumefreddo di Sicilia. Opportunità al territorio Jonico-Etneo.

Lo scrivente Comitato chiede di voler valutare l’opportunità di fare effettuare la fermata ai “Taormina Line” alla stazione di Fiumefreddo di Sicilia ciò per dare un ulteriore servizio a tutto il comprensorio Jonico-Etneo anch’esso turistico (Linguaglossa, Piedimonte Etneo, Fiumefreddo, Calatabiano, Mascali).
Questi i treni “Taormina Line” in questione:
R22183 ore 10:28 effettua 4 fermate (Letojanni-Taormina-Giarre-Acireale-Catania) in 51 minuti
R22185 ore 10:54 effettua 4 fermate (Letojanni-Taormina-Giarre-Acireale-Catania) in 48 minuti
R22187 ore 13:22 effettua 4 fermate (Letojanni-Taormina-Giarre-Acireale-Catania) in 45 minuti
R22182 ore 09:15 effettua 4 fermate (Catania-Acireale-Giarre-Taormina-Letojanni) in 52 minuti
R22184 ore 09:56 effettua 4 fermate (Catania-Acireale-Giarre-Taormina-Letojanni) in 44 minuti
R22186 ore 12:15 effettua 4 fermate (Catania-Acireale-Giarre-Taormina-Letojanni) in 47 minuti
Vista l’opportunità di questo ulteriore servizio ferroviario nelle domeniche/festivi, considerato che le uniche corse dei treni festivi/domeniche che effettuano la fermata di Fiumefreddo di Sicilia, in direzione Catania, sono appena il R 12957 delle ore 8:06 e il R 22081 delle 9:22 ed il treno successivo è il R 12997 delle 16:00.
Premesso 
che stiamo parlando di un percorso di 52 km di cui 38 sono in doppio binario e quindi non se ne ravvisa l’illogicità della scelta;
che tali servizi vengono realizzati con risorse pubbliche e quindi non può essere solo ed esclusivamente una scelta politica/turistica ma dovrebbe essere una scelta di buon senso nell’ottica di offrire, nei giorni festivi/domeniche, e in modo particolare nel periodo estivo più servizi ferroviari considerato che tale servizio è già carente in queste giornate, tenuto conto, inoltre, anche dei turisti e villeggianti nel comprensorio Jonico-Etneo che vorrebbero raggiungere con i “Line ed i Link” Taormina in treno;
che il denaro pubblico investito in questa tipologia di servizio “Line” è proveniente dalle penalità effettuate all’impresa ferroviaria Trenitalia per i disservizi e/o disagi patiti dall’utenza ferroviaria e come prevede il contratto di servizio, devono essere reinvestito per il ristoro/bonus all’utenza per i disagi/disservizi subiti e per ulteriori servizi ferroviari aggiuntivi, come in questo caso;
che lo stesso servizio (tre coppie di treni) lo scorso anno da metà giugno a metà settembre è costato circa 70 mila euro e non stato possibile inserire la fermata di Fiumefreddo.
Già lo scorso anno lo scrivente Comitato, nell’incontro del tavolo tecnico sui trasporti, tenutosi in video call il 27 maggio 2021, alla presenza dell’assessore regionale ai trasporti, on. Marco Falcone, dei dirigenti di Trenitalia, di Rete ferroviaria Italiana, dei dirigenti del Dipartimento regionale trasporti, in occasione della presentazione del programma dei treni c.d. “Line” (treni del mare/turistici) da impiegare dal cambio orario di giugno/2021, aveva chiesto di inserire la fermata di Fiumefreddo di Sicilia, nonostante è stata ufficializzata la richiesta in data 17 giugno 2021, non ha prodotto effetti, se non una risposta, dopo vari solleciti telefonici e, dopo aver sentito il Capo di Gabinetto dell’Assessore ai trasporti, il Dipartimento Trasporti con la nota prot.n.39298 del 21 luglio 2021, cito testualmente: “Con riferimento alla nota di codesto Comitato del 17.06.2021, spiace comunicare che quanto richiesto non può essere accolto in quanto il servizio “Taormina Line” ha una valenza esclusivamente turistica”.
Fatte queste premesse, lo scrivente, desidera chiedere alle SS.LL.II. il perché di queste scelte illogiche stante il fatto che è già evidente il numero esiguo di treni e di orari nella tratta in questione, a prescindere dalla finalità turistica, e che l’occasione di questo servizio estivo darebbe l’opportunità a turisti, emigrati e villeggianti del territorio Jonico-Etneo di poter visitare Taormina in treno.
In conclusione, lo scrivente, desidera fare presente che l’investimento dei “Treni Line” non deve prevedere la sola città di Taormina ma tutto il territorio Jonico-Etneo in un momento in cui è doveroso ed importante far ripartire non solo l’economia del turismo su Taormina ma su tutto il territorio interessato della fascia Jonica-Etnea. 
Certo della sensibilità e dell’attenzione delle SS.LL.II., nell’attesa di un esito positivo, porge cordiali saluti.

Al Governatore della Regione Siciliana
On. Nello Musumeci
All’Assessore Regionale Avv. Marco Falcone
Assessorato Infrastrutture, Mobilità e Trasporti
Al Dirigente Generale Dott. Fulvio Bellomo
Dipartimento Infrastrutture Mobilità e Trasporti
Al Dirigente del Servizio 2 Dott. Giuseppe Di Miceli
Piano Regionale dei Trasporti-Trasporto Ferroviario Regionale
Alla Direzione Trenitalia Sicilia
Loro Sede
Fiumefreddo di Sicilia, 31 maggio 2022 
Giosue' Malaponti Presidente Comitato Pendolari Siciliani

giovedì 19 maggio 2022

Antievasione, controlleria ed elusione. I Comitati Pendolari chiedono più controlli e scrivono alla Regione.

I sottoscritti Comitati Pendolari, Comitato Pendolari Siciliani e Comitato Pendolari Pa-Ag-Canicattì, operanti in Sicilia e riconosciuti dal Decreto Assessoriale N.3423/Serv.2 del 22/11/2018, desiderano fare presente quanto segue:
Premesso che

·il Piano operativo di sicurezza e controlleria - Misura 14 - adottato ai sensi della Delibera ART n. 16/2018 - “Indicatori e livelli minimi di sicurezza del viaggio e del viaggiatore”, con il coinvolgimento del Gestore dell’Infrastruttura ferroviaria, del Gestore di Stazione con una durata pari a quella del Contratto di Servizio;

·la definizione delle linee operative è adottata su base triennale (Interventi operativi primo periodo: 2018-2021), con l’indicazione dei possibili interventi di sviluppo per il periodo successivo;

·il Piano operativo di sicurezza e controlleria prevede interventi mirati alla riduzione dell’evasione, dell’elusione e del contenimento del numero di aggressioni al Personale di Bordo nell’espletamento delle proprie funzioni di verifica e controllo.

Ritenuto che

·per il contrasto all’evasione ed elusione è stato previsto da Trenitalia un Piano di Azione “Lotta all’evasione e all’elusione - le azioni di Trenitalia”, formalizzato alla Commissione

Trasporti della Conferenza Stato-Regioni in data 13/10/2015, e successivo aggiornamento del 17 maggio 2016;

·il Piano operativo vendita e informazioni afferente al Contratto di Servizio tra Trenitalia e la Regione Siciliana (approvato nella seduta del Comitato Tecnico di Gestione del CdS del 26 marzo 2019;

·per contrastare i fenomeni di evasione del pagamento del titolo di viaggio, ed a supporto della normale attività di controllo svolta dal Personale di Bordo, Trenitalia ha costituito nel 2015 un Pool Nazionale Antievasione, che opera con specifiche campagne di controllo su tutto il territorio nazionale, effettuando controlli sulla dotazione del biglietto prima e dopo la salita a bordo;

·i controlli a terra, prevalentemente condotti nella stazione di partenza del treno, consentono non solo di verificare il possesso del titolo di viaggio, ma anche di evitare la creazione di situazioni di disturbo alla clientela, con indiretta positiva ricaduta sulla percezione della Security;

·in aggiunta al Pool Antievasione nazionale, in Sicilia è operativo anche il Pool Antievasione regionale, che opera secondo le modalità operative già descritte per il Pool Nazionale.

Considerato che

·il Pool Antievasione regionale in Sicilia è costituito da circa 30 risorse, distribuite nei principali impianti ferroviari del territorio siciliano, ove operano con controlli a terra e con scorte a bordo treno


Chiediamo

all’Impresa Ferroviaria Trenitalia 

e al Dipartimento Trasporti regionale


-che si rende necessario ed opportuno intensificare i controlli sia a bordo treno, sia in modo strategico a terra nelle principali stazioni, e/o in tutte le stazioni anche impresenziate, al fine di impedire, ai clienti sprovvisti del titolo di viaggio, di salire a bordo;

-che con il termine dello stato di emergenza ed il graduale ritorno alla normalità che prevede nuovamente la capienza complessiva del 100%, occorre un’attenta programmazione del Piano operativo di sicurezza e controlleria e del Pool Antievasione regionale per garantire controlli più serrati in termine di sicurezza per i viaggiatori e del Personale di bordo;

-se sono state adottate le nuove linee operative con l’indicazione di possibili interventi che incentivino il Pool Antievasione regionale per quanto attiene i controlli antievasione, elusione e sicurezza nelle tratte ferroviarie siciliane, considerato che gli attuali “Interventi operativi comprendevano il triennio 2018-2021".


F.to Comitato Pendolari Siciliani e Comitato Pendolari Pa-Ag-Canicattì  

domenica 13 marzo 2022

Riapertura Alcantara-Randazzo: stessa entità di investimenti sia sotto il profilo turistico che commerciale.

Ripristino della linea ferroviaria dismessa Alcantara-Randazzo, al fine di dotare la Valle Alcantara di un vettore di mobilità moderno e sostenibile.
Intervenuto al sit-in tenutosi sabato 5 marzo scorso alla stazione di Taormina-Giardini, vista la manifestazione promossa da Giovanni Russo e da Roberto di Maria, del Comitato Pro Ferrovia Valle dell'Alcantara, per sollecitare il ripristino della linea ferroviaria dismessa Alcantara-Randazzo, al fine di dotare la Valle Alcantara di un vettore di mobilità moderno e sostenibile, a servizio di un territorio ancora isolato e servito soltanto da poche ed inadeguate strade, il Comitato Pendolari siciliani intende precisare quanto segue.
La progettazione del ripristino ferroviario della linea è garantita da un parere del Ministero dell’Ambiente, che si è espresso in tal senso nell’ambito dell’approvazione del progetto di raddoppio ferroviario Messina-Catania. Il recupero della linea, infatti, è concepito come un intervento compensativo dell’impatto del raddoppio sul territorio.
Tuttavia, da oltre due anni, nonostante le sollecitazioni del Comitato pro Ferrovia Valle Alcantara, nessuna notizia è giunta da RFI, onerata della progettazione. Da qui nasce anche la richiesta del 15 febbraio 2022 di sollecitarne l’attuazione, inviata da parte di ben 13 sindaci della Valle Alcantara al Presidente della Regione, Nello Musumeci, rimasta finora senza risposta.
L’intenzione del Comitato, condivisa dai Sindaci dei territori interessati, è quella di realizzare una ferrovia che si inserisca a pieno titolo nell’offerta ferroviaria regionale con un servizio frequente e regolare. Quindi una nuova offerta di trasporto pubblico ferroviario in grado di collegare la Valle Alcantara con la Costa Jonica integrando i territori delle aree metropolitane di Messina e Catania attraverso la rete ferroviaria di FCE e RFI.
Un percorso che ponga quindi il territorio in una condizione di “ponte” tra contesti territoriali ricchi di potenzialità economiche ed infrastrutturali, risolvendo in maniera quasi totale quella condizione di isolamento che si è instaurata in questi territori in tutti gli anni di chiusura all’esercizio della linea ferroviaria. In questo modo, tutti i territori interessati all’interno della Valle dell’Alcantara e nelle vicinanze diventerebbero accessibili sia dall’area metropolitana di Messina che di Catania.
Occorre peraltro tener conto che gli investimenti per la riapertura della ferrovia Alcantara-Randazzo sarebbero della stessa entità, sia che si punti ai soli fini turistici, sia che si punti anche all’esercizio commerciale, a causa degli standards previsti dalla sicurezza in materia di circolazione ferroviaria. Da ciò scaturisce la richiesta da parte di tutti gli attori principali, quali i sindaci di: Taormina, Giardini Naxos, Gaggi, Graniti, Francavilla, Malvagna, Mojo Alcantara, Randazzo e dal Parco Fluviale dell’Alcantara: tutti concordi nel richiedere il ripristino all’esercizio commerciale della linea ferroviaria, quale vettore di mobilità sostenibile, oltre che servizio essenziale sotto il profilo turistico dell’intera vallata.
Ha fatto rilevare il Sindaco di Taormina, nell’incontro del 5 marzo, che desta preoccupazione la decisione, emersa ultimamente, di utilizzare parte del sedime della linea Alcantara-Randazzo quale pista di accesso al cantiere per lo scavo della futura galleria ”Taormina” inserita nei lavori per il raddoppio ferroviario. Una decisione non prevista dal progetto definitivo già approvato, che si pone in antitesi con la possibilità di ottenere il ripristino della linea a breve-medio termine, dal momento che i lavori per la realizzazione della nuova variante a doppio binario richiedono almeno 9 anni di tempo.
Problematiche per le quali è stato proposto dal sindaco di Graniti, Carmelo Lo Monte, l’istituzione di un Comitato Permanente per il controllo dell’attuazione delle prescrizioni imposte al progetto in fase di approvazione, prime fra tutte quella che riguarda la progettazione del ripristino della ferrovia Alcantara-Randazzo.
Il Comitato si dichiara favorevole a questa iniziativa, proponendosi come componente del Comitato Permanente al fine di apportare il proprio contributo per l’ottenimento del ripristino ferroviario garantendo, nel contempo, il sedime ferroviario da possibili interferenze.
F.to Giosuè Malaponti Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani-Ciufer

venerdì 11 febbraio 2022

La cenere vulcanica caduta nottetempo nella zona della Sicilia occidentale ha procurato disservizi alla circolazione ferroviaria.

La cenere vulcanica caduta nottetempo nella zona della Sicilia occidentale ha procurato disagi e disservizi alla circolazione ferroviaria tra le stazioni di Acquedolci-S. Fratello e Capo d’Orlando-Naso.

I disagi maggiori sono stati tra le stazioni di S. Marco d’Alunzio-Torrenova e Zappulla non essendo possibile nell’immediato poter recuperare i bus sostitutivi per assicurare celermente i vari collegamenti verso Messina e Palermo essendo stati soppressi i primi treni del mattino e precisamente il Rv5350 da S. Stefano Cam.-Mistretta a Messina e il Rv5351da Capo d’Orlando a Palermo.

L'interruzione al servizio per un guasto alla linea aerea è accaduto nella stazione di S. Agata M. con uno dei primi treni regionali (R12951 e 12950), che partono in direzione Palermo e Messina, al momento dell’apertura del pantografo che carico di cenere vulcanica umida, provocando forse una sorta di corto circuito, ha fatto saltare la linea aerea elettrica, paralizzando la circolazione ferroviaria.

Grazie al tempestivo intervento del collega, il quale si occupa dei pendolari della relazione ferroviaria Messina-Palermo, in attesa di prendere il treno R12852 alla stazione di S. Marco d’Alunzio, avendo preso contezza dagli annunci dei problemi alla circolazione, prontamente allertava i dirigenti di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana.

Vista l’ora, all’incirca le 5/5.30 del mattino, è stato sicuramente difficile reperire nell’immediatezza i bus sostitutivi al treno, così come previsto dal contratto di servizio.

Nell’attesa che venissero reperiti i bus sostitutivi venivano soppressi i seguenti treni:

R12851 S. Agata M.-Palermo delle ore 4:43 soppresso

R12850 S. Agata M.-Messina delle ore 4:45 soppresso

Rv5351 Messina-Palermo delle ore 4:50 da Capo d’Orlando a Palermo

R12853 Messina-S. Agata M. delle ore 5:03 da Capo d’Orlando a S. Agata M.

Rv5350 Palermo-Messina delle ore 5:07 da S. Stefano a Messina

R12852 S- Agata M.-Messina delle ore 5:30 da S. Agata M. a Capo d’Orlando

RV5352 Palermo-Messina delle ore 6:18 da Acquedolci-S. Fratello a Capo d’Orlando

Rv5353 Messina-Palermo delle ore 6:37 da Capo d’Orlando a Acquedolci-S. Fratello

R12861 Messina-S. Agata M. delle ore 6:43 da Capo d’Orlando a S. Agata M.

R12863 S- Agata M.-Palermo delle ore 6:57 da S. Agata M. a Acquedolci-S. Fratello

R12858 S. Agata M.-Messina delle ore 7:09 da S. Agata M. a Capo d’Orlando

Rv5354 Palermo-Messina delle ore 8:32 da S. Agata M. a Messina

R21848 S. Agata M.-Messina delle ore 8:57 da S. Agata M. a Capo d’Orlando

R12873 Messina-S. Agata M. delle ore 10:08 da Capo d’Orlando a S. Agata M.

R12892 S. Agata M.-Messina delle ore 12:22 da S. Agata M. a Capo d’Orlando

R12857 Messina-S. Agata M. delle ore 5:40 soppresso.

Questo è il bilancio di una giornata di disagi per i molti utenti-pendolari della fascia tirrenica che ammonta a 16 treni regionali soppressi e 961 treno-km non effettuati.

Sicuramente molti utenti, visti i disservizi si sono trovati nella condizione di arrivare tardi nei posti di lavoro e/o studio.

L'utenza pendolare che ha pagato anticipatamente per un servizio di trasporto, sia esso un abbonato o un utente occasionale, in queste criticità viene lasciato in balia di se stesso per ore, senza avere alcuna assistenza e/o informazione da parte del gestore dell’infrastruttura e del gestore del servizio, considerato che ormai in tutte le stazioni non vi è la presenza di personale ferroviario.

Così come avevamo chiesto già nella prima sottoscrizione del “Contratto di Servizio Ponte 2015-2016” di voler dedicare un numero di telefonia fissa o mobile da utilizzare da parte dell’utenza proprio nelle occasioni di emergenza e/o di criticità ma non ci è stato concesso.

Così come sui bus sostitutivi al treno, chiediamo che vi salga a bordo il personale di Trenitalia, considerato che l’utente al momento dell’acquisto del titolo di viaggio stabilisce un contratto con il vettore ferroviario e non con il vettore del bus sostitutivo, su questo punto chiederemo all’Autorità di Regolazione dei Trasporti un parere a garanzia sia del gestore del servizio di trasporto che dell’utenza.

Non è possibile, in questi casi, lasciare allo sbando centinaia di persone lungo linea senza avere assistenza, informazioni e ad aspettare un servizio sostitutivo che non ha orari e che non rispetta nemmeno le norme contrattuali previste nei casi di criticità.

Una domanda ci sorge spontanea, in questi casi, quali sono i compiti del gestore del servizio e del vettore dei bus sostitutivi? Rimaniamo in attesa di risposte sia da parte del Dipartimento dei Trasporti della Regione, che dal gestore del servizio Trenitalia.

F.to Giosuè Malaponti Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani-Ciufer

sabato 5 febbraio 2022

Treno merci fermo sull’asse ferroviario Catania-Messina. Pendolari lasciati allo sbando per circa 2 ore.

Treno merci fermo sull’asse ferroviario Catania-Messina. Pendolari lasciati allo sbando per circa 2 ore.
Denunciare i disagi/disservizi è cosa buona e giusta, visto quanto è accaduto giovedì 3 febbraio 2022.
L'interruzione al servizio per un guasto all’infrastruttura o ai mezzi rotabili, ci può anche stare ma quello che non condividiamo sono i tempi di riorganizzazione dei servizi sostitutivi e dell’assistenza ai viaggiatori.
La gente o meglio l'utente che ha pagato anticipatamente per un servizio di trasporto, sia esso un abbonato o un utente occasionale, in queste criticità viene lasciato in balia di se stesso per più ore senza avere alcuna assistenza e/o informazione da parte del gestore dell’infrastruttura e del gestore del servizio, considerato che ormai in tutte le stazioni non vi è la presenza di personale ferroviario se non nelle grandi stazioni.
Un treno merci per un guasto è rimasto in panne tra Letojanni e Sant’Alessio Siculo. Partiti con il Rv5372 delle ore 18:38 da Catania, arrivati alla stazione di Giarre-Riposto alle ore 19:09. siamo stati parcheggiati al primo binario e dopo circa 20/25 minuti il capotreno ci informava che c’erano dei problemi alla circolazione. Alle 19:35, ci informava che tra una ventina di minuti sarebbe arrivato un bus sostitutivo al treno per proseguire il viaggio sino a Messina e ci ha invitato a scendere dal treno ed aspettare nel piazzale antistante la stazione.
Da quel momento, nessuna informazione, nessuna assistenza, nessun ferroviere, quando alle 20:59 si presenta un signore quale autista del bus sostitutivo che chiede alle persone rimaste sin dove devono andare e che non avrebbe effettuato le fermate nelle stazioni previste dalla corsa treno ma solo quelle nelle stazioni delle persone che erano a bordo. Tenuto conto che nell’utenza in attesa c’era gente che doveva proseguire, con la coincidenza a Messina, sino a Milazzo e Patti. Da contratto di servizio, in questi casi di interruzione della circolazione, è previsto entro 60 minuti l'istituzione, da parte del gestore del trasporto Trenitalia, di un bus sostitutivo che effettui tutte le fermate nelle stazioni previste dalla corsa del treno. Quindi un'ulteriore stranezza quella del conducente del bus sostitutivo che non avrebbe effettuate le fermate previste dal treno soppresso.
In conclusione quasi due ore al freddo, e precisamente dalle 19:35 alle 20:59 senza alcuna informazione e assistenza da parte dell'impresa ferroviaria.
Non è possibile, in questi casi, lasciare allo sbando centinaia di persone lungo linea senza avere assistenza, informazioni e ad aspettare un servizio sostitutivo che non ha orari e che non rispetta nemmeno le norme contrattuali previste nei casi di criticità.
Non è immaginabile aspettare 110 minuti un bus sostitutivo che non arriva in una fredda serata di febbraio in un piazzale antistante le stazioni ferroviarie lungo tutto l'asse ferroviario Catania-Messina e viceversa.
Una domanda ci sorge spontanea, in questi casi, quali sono i compiti del vettore?
Rimaniamo in attesa di risposte, nella speranza che anche queste non vengano soppresse com'è accaduto in questa fredda serata di giovedì 03 febbraio 2022.
il bilancio dei disagi: 8 Treni soppressi - 564 km-treni cancellati - 89 minuti di ritardo F.to Giosuè Malaponti Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani-Ciufer

mercoledì 5 gennaio 2022

Treni festivi/domenicali rivedere attuale programma di esercizio.

In riferimento all’incontro del 21 dicembre scorso, così come concordato si inviano i prospetti relativi alle relazioni ferroviarie per quanto riguarda i treni attualmente in servizio nei giorni festivi/domenica.

In merito a quanto rappresentato nell’incontro di cui sopra si chiede di voler riprogrammare i primi treni nella fascia oraria pendolare 06:00/09:00 per dare l’opportunità all’utenza anche nei giorni festivi/domenica di poter raggiungere i luoghi di lavoro in orario lavorativo.

Si chiede, inoltre, di rivedere la programmazione di esercizio nei giorni festivi/domeniche, considerata la riduzione delle corse, prevedendo più treni regionali anziché treni regionali veloci.

In merito alla questione della riprogrammazione dei treni nei festivi, chiediamo un incontro, possibilmente a Catania, per la discussione e la pianificazione dei treni in questione.


Si allegano alla presente il file contenente i prospetti dei treni attualmente in servizio nei festivi/domeniche delle seguenti relazioni:

Messina-Catania e Catania-Siracusa

Catania-Caltagirone e Siracusa-Ragusa-Gela

Messina-Palermo, Messina-S. A. Militello e Palermo-S. A. Militello

In attesa di un pronto riscontro, si porgono cordiali saluti

Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 21 dicembre 2021

Comitato Pendolari Siciliani, dopo la nostra denuncia, la Regione sospende l’aumento dei biglietti ferroviari.

Qualche giorno fa denunciavamo l’aumento (10%) dei titoli di viaggio ferroviari dal 1° gennaio 2022. Quale rappresentante del Comitato Pendolari Siciliani, prendo atto, condivido e apprezzo la scelta e l’attenzione del Governatore Musumeci nello stoppare gli aumenti tariffari tra l’altro previsti dalla stessa Regione nel Contratto di Servizio (Art.14 comma 4 “La Regione inoltre stabilisce che le tariffe regionali sono incrementate, dal 1° gennaio degli anni 2020, 2022 e 2024). Condivido in parte la scelta dell’assessore Falcone di continuare ad utilizzare le somme delle penalità elevate a Trenitalia nell’anno 2018 e 2019 per la sola scontistica sulle tratte disagiate della Modica-Caltanissetta del 30%, della Piraineto-Trapani del 30% e della Caltagirone-Catania del 55%, già in vigore da fine febbraio 2020. Avevo chiesto nell’Osservatorio regionale dei Trasporti” tenutosi a Caltanissetta il 19/02/2020  di prevedere e di attuare  quanto era previsto dal comma 7 dell’art.20 del Contratto di Servizio e cioè quello di ripartire il ristoro delle penalità (euro 1,7 mln anno 2018 e 1,7 mln circa per il 2019) su tutti i pendolari abbonati di tutte quelle relazioni ferroviarie che avevano subito disagi, disservizi, soppressioni/cancellazioni e ritardi tenendo conto anche dell’applicazione dell’art. 17 del  Reg.1371/07(CE) per  la  determinazione dell’indennità  di rimborso per gli abbonamenti. Avevo fatto presente, inoltre, che nel caso in cui l’importo delle penalità non era sufficiente a ristorare tutti gli abbonati, sarebbe stato opportuno stabilire un eventuale bonus di acquisto pari al 20/30% dell’abbonamento su una o più mensilità. Questa proposta era stata accettata da tutti i presenti al “tavolo di confronto” ma non è stata messa in pratica prediligendo la sola scontistica su tratte ferroviarie a scarsa capacità e frequentazione (vedi Catania-Caltagirone). La Regione Siciliana, quale committente del trasporto ferroviario aveva l’opportunità, per la prima volta, di dare un segnale di vicinanza e ristoro alle decine di migliaia di pendolari abbonati e, invece, ha preferito ben altro non fidelizzare quell’utenza che da anni ha scelto il mezzo treno per i propri spostamenti e che per la prima volta si vedeva rimborsare in toto o in parte un abbonamento a consolazione dei disagi/disservizi patiti.

Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani