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martedì 27 settembre 2022

Cancello chiuso da 5 anni blocca uscita su via De Caro alla fermata di Catania Ognina

Il 18 giugno del 2017 veniva inaugurata ed aperta al traffico ferroviario la nuova fermata di Catania Ognina. La nuova fermata è stata realizzata nel tratto allo scoperto compreso fra lo sbocco della galleria ed il cavalcavia su viale Ulisse. È dotata di marciapiedi della lunghezza di 125 metri, coperti da pensiline e collegati da un sottopassaggio pedonale, e di un parcheggio con ingresso da via Fiume con una capacità di 120 posti auto e da una uscita/entrata da via De Caro a tutt’oggi ancora chiusa.

L’anomalia che desideriamo sottoporre all’attenzione dei dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana e di Trenitalia che a distanza di 5 anni non è stata ancora aperta l’uscita/entrata su via De Caro, nonostante ci risulta che da diversi anni è tutto pronto ma non viene aperto il cancello che blocca l’uscita/ingresso su via De Caro.

Abbiamo chiesto più volte, nei vari incontri con i dirigenti ferroviari e precisamente nell’ultimo incontro del 26 maggio scorso all’ing. Volpicella chiedendo del perché questa uscita fosse ancora bloccata.

La non apertura dell’entrata da via De Caro comporta enormi disagi all’utenza che deve raggiungere gli uffici pubblici (Ag. delle Entrate, del Demanio, del Territorio ed altri uffici/scuole) dovendo percorrere, circa un km passando da via Fiume e percorrendo tutta via De Caro per raggiungere il proprio posto di lavoro.

Ritenuto che hanno speso dei soldini pubblici per realizzare questo ingresso non si capisce perché costringere l'utenza sotto il sole e sotto la pioggia a farsi quasi un chilometro tra macchine e pericoli vari quando in meno di 400 metri possono raggiungere il proprio posto di lavoro. Tenuto conto che la fermata ferroviaria di Catania Ognina rientra nel servizio metropolitano con 26 treni/giorno provenienti da Messina/Taormina/Giarre/Fiumefreddo ed altri 18 treni che provengono da Siracusa/Catania Centrale per un totale di 44 treni giorno che effettuano la fermata di Catania Ognina. Il punto non sono i due passi in più che l’utenza deve fare ma la chiusura di quel cancello chiuso dal mese di giugno 2017.

martedì 18 dicembre 2018

AUGURI... BUONE FESTE

Porgo a nome mio e del Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer (Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali), i migliori auguri di un Santo Natale e di un proficuo Anno 2019

mercoledì 25 gennaio 2017

Situazione trasporto ferroviario pendolare in Sicilia. Rapporto del Comitato Pendolari Siciliani

Palermo.Sensibilizzare Regione Siciliana, Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana a rilanciare gli investimenti sull’ammodernamento delle infrastrutture e su un progetto di introduzione di nuovi treni pendolari più veloci e puntuali, per dare risposte ai bisogni di mobilità dei cittadini e di vivibilità delle aree urbane, conseguentemente attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra.
Pochi fenomeni sono più rappresentativi dei cambiamenti avvenuti nel territorio e nella società italiana, nel lavoro e nella domanda di mobilità, come il pendolarismo. Ogni giorno – secondo i dati del Censis – oltre 15 milioni di persone si spostano per motivi di lavoro e studio verso le principali città. È un processo che di fatto riguarda in particolare gli ultimi due decenni perchè in rapida crescita, visto che all’inizio del secolo non arrivavano a 10 milioni.
Purtroppo poco più di 3 milioni sono coloro tra questi che si muovono in treno, una quota minoritaria, sebbene in costante crescita, e nel contesto va evidenziato il rapporto di 10 a 1 tra passeggeri trasportati sulle linee regionali e quelli sulle linee a lunga percorrenza.
Un forte e moderno servizio ferroviario è indispensabile per costruire un sistema dei trasporti efficiente nelle aree metropolitane. Tra l’altro c’è un’altra questione che dovrebbe far riflettere in un periodo difficile per tante famiglie, come la possibilità di ridurre i costi di spostamento utilizzando i mezzi collettivi che per tante persone può rappresentare una vera boccata di ossigeno, oltre che un miglioramento significativo della qualità della vita.
Ed è significativo constatare quanto stia crescendo l’organizzazione della rappresentanza dei pendolari, con comitati oggi diffusi in quasi tutte le Regioni italiane, che chiedono più treni, puntuali, nuovi, puliti. Dare risposta a questa domanda è quanto mai strategico per un Paese come l’Italia, e per questa nostra regione, la Sicilia.
La spiegazione delle difficoltà dello spostarsi in treno quotidianamente verso le principali città siciliane è semplice, basta guardare i dati sugli investimenti per il servizio, l’acquisto di materiale rotabile e le infrastrutture.
Qualcosa di più è stato fatto negli scorsi anni acquistando nuovi treni “Minuetto”, condizione fondamentale non solo per migliorare la qualità del viaggio per i pendolari ma anche per aumentarne il numero in circolazione e migliorare la puntualità (i ritardi dipendono anche dal sovraffollamento delle carrozze).
La marginalità degli investimenti per il trasporto ferroviario in Sicilia è evidente, i milioni di euro stanziati per l’acquisto di nuovi treni sono esattamente gli stessi di quelli investiti per la realizzazione di centri commerciali, e gli investimenti statali e regionali premiano la strada a danno della ferrovia.
Il tema appena introdotto deve entrare nell’agenda delle politiche nazionali e regionali, passando attraverso maggiori risorse per il servizio di trasporto pendolare.
Ebbene, i cittadini che ogni giorno si muovono in treno sono l’interlocutore fondamentale delle strategie di potenziamento del servizio, con il confronto, la partecipazione e l’informazione dei pendolari, per dare forza alla prospettiva di un potenziamento del servizio, per monitorare il servizio sulla rete (puntualità, grado di affollamento, igiene, climatizzazione, informazione, ecc.).
Le Regioni hanno, ovviamente, la possibilità di ampliare la quantità degli investimenti, perché le “prestazioni” sono state definite nei cosiddetti Contratti di Servizio che tutte le regioni, Sicilia a parte hanno posto in essere a partire dal 2009.
Con il Contratto di Servizio da un lato l’impresa ferroviaria si impegna all’erogazione di un quantitativo di treni-km e al rispetto di determinati indici di qualità (relativi a pulizia, comfort, informazione e puntualità delle corse), dall’altro lato l’amministrazione regionale stabilisce un corrispettivo economico per l’erogazione di tali servizi.
In ultimo, il Contratto di Servizio stabilisce le penali da applicare al gestore dei servizi in caso di non rispetto degli indici di qualità definiti dal Contratto: le risorse generate dall’applicazione di queste sanzioni sono speso risultate consistenti, permettendo un reinvestimento diretto nel servizio, mentre alcune Regioni hanno scelto di riutilizzare le risorse generate dall’applicazione delle suddette penali per un rimborso sotto forma di bonus da restituire agli abbonati.
I cospicui aumenti dei tempi di percorrenza hanno consentono a parecchi treni di arrivare in anticipo sull’orario ufficiale previsto.
I risultati sono alquanto evidenti ed in molti casi la situazione è anche più drammatica in quanto, a questi allungamenti si sommano i continui ritardi che molte delle volte, vista la troppa elasticità della traccia oraria, diventano anticipi azzerando così gli stessi ritardi.
Dalla nostra analisi effettuata, abbiamo calcolato che è possibile ridurre i tempi di percorrenza almeno di un 10-15%, ovvero di 10/15 minuti per ogni traccia oraria.
Allungamenti che si manifestano in tutta la loro drammaticità con i vari cambi di orario e fanno seguito a scelte strane e sconsiderate sul trasporto pubblico ferroviario siciliano, andando a penalizzare persino i treni veloci e, per di più un treno viene considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti.
Si dà molto spesso la precedenza, sulla pelle di centinaia di migliaia di pendolari, che costituiscono la stragrande maggioranza dei viaggiatori giornalieri, a treni Intercity, Espressi, e persino ai treni merci.
Per i pendolari siciliani viaggiare è sempre più un'odissea, sui treni ormai si bivacca visti i lunghi tempi di attesa nelle varie fermate 5/10/15 minuti di attesa, sia sulla direttrice jonica (Lentini, Fiumefreddo, Alcantara, Letoianni, Santa Teresa Riva) che sulla direttrice tirrenica (S.Agata Militello, Capo d’Orlando-Brolo-Patti e Barcellona P.G., Brolo/Gioiosa Marea, Milazzo e Cefalù).
Incroci calcolati senza un senso logico, coincidenze con altri treni non previste e, guarda caso viene annunciato da Trenitalia, che la puntualità dei treni è in netto miglioramento, cioè che le cose vanno meglio.
Tutto ciò è inconcepibile e dimostra, ancora una volta, l'assoluta mancanza di attenzione verso i pendolari da parte della Regione Siciliana, delle dirigenze di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana, nel far funzionare dignitosamente il servizio di trasporto ferroviario a loro affidato.
Compito cui le due aziende hanno nei confronti dello Stato e dei cittadini-utenti e della Regione Siciliana che ha sottoscritto il 30 dicembre 2015 un “Contratto di Servizio Ponte” sino al 31 dicembre 2016. Contratto già scaduto e in discussione al Dipartimento Trasporti regionale per il rinnovo a 10 anni così come previsto nell’intesa del 25/06/2015 o nella nuova proposta dell’impresa ferroviaria del 10 + 5 anni con un cospicuo investimento sul rinnovo totale del materiale rotabile.
Nel contratto di servizio, in entrambi le soluzioni, occorre tenere presente due cose la prima, che Trenitalia farà valere tutto il suo peso essendo in regime di monopolio, presentando un Contratto ad uso e consumo e la seconda che la Regione non cada nella trappola del treno della politica.
Continueremo come sempre, con ogni mezzo legale, nella nostra battaglia per una mobilità equo-sostenibile che veda uscire finalmente la Sicilia da quella gogna di arretratezza in cui la totale assenza di un’attenta programmazione e di investimenti certi, in materia di trasporti e di infrastrutture, la politica regionale e nazionale l’ha relegata.
Palermo, 24 gennaio 2017
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato pendolari Siciliani - Ciufer

giovedì 19 gennaio 2017

PENDOLARIA 2016. La situazione e gli scenari del trasporto ferroviario pendolare in Italia

Carissimi, 
anche questo anno Legambiente lancia il dossier "PENDOLARIA 2016" e presenta le 10 linee peggiori per il viaggiatore pendolare. 
La realtà siciliana si classifica al quarto posto con la tratta Messina-Catania-Siracusa, ma va detto che tutte le tratte siciliane sono scomode e inefficienti, a danno dei siciliani e dei turisti che giungono sull’Isola, con solo 429 corse regionali in tutta la regione.                              
La Sicilia è anche al 4' posto nella classifica dei treni più vecchi con circa 23 anni di media: numerosi gli esempi in questa regione di convogli troppo vecchi o non più adeguati alle esigenze dell’utenza pendolare. Sulla tratta Siracusa-Gela lo stato dei treni è mediocre tanto che gli attuali tempi di percorrenza sono addirittura superiori a quelli di 20 anni fa. In più, i treni circolanti tra Modica e Gela molte volte sono sostituiti interamente o parzialmente (solo per un tratto intermedio) da bus, anche a causa di guasti.
Di questo e di tanto altro si parlerà alla presentazione del dossier alla quale vi invitiamo a partecipare giorno Martedì 24 Gennaio 2017 alle ore 10:30 presso Piazzetta Carioli, 5 - Stazione centrale, Palermo. 
Cordiali saluti, 
Ufficio di Presidenza - Legambiente Sicilia