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domenica 15 dicembre 2019

Il Comitato Pendolari Siciliani, nei mesi di ottobre e novembre, ha effettuato il monitoraggio di circa 11.000 dei treni nelle principali tratte ferroviarie siciliane.

Un forte e moderno servizio ferroviario è indispensabile per costruire un sistema dei trasporti efficiente nelle aree metropolitane. Tra l’altro c’è un’altra questione che dovrebbe far riflettere in un periodo difficile per tante famiglie, come la possibilità di ridurre i costi di spostamento utilizzando i mezzi collettivi, cosa che per tante persone può rappresentare una vera boccata di ossigeno, oltre che un miglioramento significativo della qualità della vita.
Ed è significativo constatare quanto stia crescendo l’organizzazione della rappresentanza dei pendolari, con comitati oggi diffusi in quasi tutte le Regioni italiane, che chiedono più treni, puntuali, nuovi, puliti. Dare risposta a questa domanda è quanto mai strategico per un Paese come l’Italia, e per questa nostra regione, la Sicilia.
La spiegazione delle difficoltà dello spostarsi in treno quotidianamente verso le principali città siciliane è semplice, basta guardare i dati sugli investimenti per il servizio, l’acquisto di materiale rotabile e le infrastrutture.
Qualcosa di più è stato fatto negli scorsi anni (2002-2004) cofinanziando l’acquisto dei nuovi treni “Minuetto”, condizione fondamentale non solo per migliorare la qualità del viaggio per i pendolari ma anche per aumentarne il numero in circolazione e migliorare la puntualità (i ritardi dipendono anche dal sovraffollamento delle carrozze) ai quali si sono aggiunti, come previsto dal Contratto di Servizio Ponte 2015-2016, a fine del 2016 i sei treni Jazz.
Il trasporto ferroviario siciliano in questi ultimi anni sta attraversando momenti veramente difficili. Sono molti i territori che si sono visti azzerare quasi del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela, Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo-Trapani Via Milo.
La marginalità degli investimenti per il trasporto ferroviario in Sicilia è evidente e gli investimenti statali e regionali premiano la strada a danno della ferrovia
, ma sempre al centro-nord. Il tema appena introdotto deve entrare nell’agenda delle politiche nazionali e regionali, passando attraverso maggiori risorse per il servizio di trasporto pendolare e per le infrastrutture dell’Isola.
Ebbene, i cittadini che ogni giorno si muovono in treno devono essere l’interlocutore fondamentale delle strategie di potenziamento del servizio, attraverso il confronto, la partecipazione e l’informazione dei pendolari, sia per alzare gli standard qualitativi che per monitorare il servizio sulla rete (puntualità, grado di affollamento, igiene, climatizzazione, informazione, ecc.). Le Regioni hanno, ovviamente, la possibilità di ampliare la quantità degli investimenti, perché le “prestazioni” sono state definite nei cosiddetti Contratti di Servizio, che tutte le regioni, Sicilia a parte hanno posto in essere a partire dal 2009.
Con il Contratto di Servizio, da un lato l’impresa ferroviaria si impegna all’erogazione di un quantitativo di treni*km e al rispetto di determinati indici di qualità (relativi a pulizia, comfort, informazione e puntualità delle corse), dall’altro lato l’amministrazione regionale stabilisce un corrispettivo economico per l’erogazione di tali servizi.
In ultimo, il Contratto di Servizio stabilisce le penali da applicare al gestore dei servizi in caso di mancato rispetto degli indici di qualità definiti dal Contratto: le risorse generate dall’applicazione di queste sanzioni sono spesso risultate consistenti, permettendo un reinvestimento diretto nel servizio. Alcune Regioni hanno addirittura scelto di riutilizzare le risorse generate dall’applicazione delle suddette penali per un rimborso, sotto forma di bonus, da restituire agli abbonati.
Il monitoraggio condotto dal Comitato Pendolari Siciliani nei mesi di ottobre e novembre 2019, nello specifico dall’1 di ottobre al 30 novembre 2019, è stato eseguito su un campione di 10694 treni distribuiti sulle tratte di maggiore frequentazione secondo i dati rilevati dal sito di Trenitalia viaggiatreno.it e riportati di seguito nella tabella ‘A’.

I valori assoluti non riescono però a mettere in luce le problematiche e i disservizi riscontrati sulle varie relazioni.
Con qualche semplice operazione matematica, possiamo ricavare che la percentuale di treni puntuali, ovvero con ritardo sotto i 5 minuti, è mediamente limitata all’81,3% con punte che superano lo standard fisiologico del 90% solo sulla tratta Palermo-Trapani, ed un minimo assoluto del 38,5% sulla Ragusa-Caltanissetta. Segno che anche la Sicilia viaggia a due velocità. Va evidenziato che il dato di puntualità sulla Trapani-Palermo è da attribuire al servizio metropolitano sulla Punta Raisi-Palermo.
Il grafico sottostante illustra e riporta nel dettaglio le percentuali dei treni ritenuti puntuali sino ad un ritardo di 5 minuti su tutte le tratte oggetto del monitoraggio.
In contrapposizione a quanto detto possiamo ricavare le percentuali di treni con ritardo oltre i 5 ed oltre i 10 minuti.
Mediamente il 18,7% dei treni monitorati è giunto a destinazione con oltre 5 minuti di ritardo, e il 12,5% con oltre 10 minuti di ritardo.
Nel complesso si tratta di numeri molto discordanti tra loro in riferimento alla tratta ferroviaria di riferimento: si va dal 6,2% di treni con ritardo superiore ai 10 minuti sulla relazione Messina-S.Agata Militello al 52,5% rilevato sulla Ragusa-Caltanissetta, e dal 9,1% della Palermo-Trapani al 61,5% riscontrato sulla Ragusa-Caltanissetta per i ritardi oltre i 5 minuti.
In contrapposizione, non possiamo fare a meno di riscontrare ancora una volta l’anomalo numero di treni che puntualmente arriva in anticipo a destinazione, segno dei continui allungamenti di percorrenza: nelle sole tratte Messina-Catania-Siracusa e Messina-Palermo, abbiamo rilevato 1.456 treni arrivati a destinazione prima dell’orario previsto su un totale di 3.166, precisamente 1.135 (il 45,8%) sulla prima relazione, e 321 (il 46,6%) sulla seconda relazione.
Per chi avesse seguito le precedenti rilevazioni, le percentuali sono ancora una volta in aumento rispetto a quelle riscontrate nel monitoraggio eseguito dal Comitato Pendolari Siciliani nello stesso bimestre dello scorso anno (43% circa).
Per quanto riguarda le soppressioni, dal nostro monitoraggio sono stati conteggiati 371 treni soppressi, di cui 164 soppressi parziali, per un totale di 35.036 Km*Treno cancellati.
Riteniamo che il risultato osservato mette in evidenza un fenomeno fuori controllo, ancora una volta confermato nelle tratte più critiche come la Ragusa-Caltanissetta (5642 km*Treno soppressi) e Siracusa-Ragusa-Gela (9492 Km*Treno soppressi), nonostante il (relativo) basso numero di treni oggetto del monitoraggio.
Sul fronte dei ritardi, giustificati come conseguenza di problemi tecnici all’infrastruttura, passaggi a livello non funzionanti, condizioni meteo avverse o ostruzioni varie lungo linea, nel periodo ottobre-novembre 2019, abbiamo calcolato complessivamente 40.636 minuti di ritardo sui 10.694 treni monitorati, la cui ripartizione per relazione ferroviaria è illustrata nel grafico seguente.
L'obiettivo è sensibilizzare Regione, Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana a rilanciare gli investimenti.
Fonte Dati: viaggiatreno.it 
Elaborazione dati: Dott. Fabrizio Gemelli
F.to Giosuè Malaponti Presidente
Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer

martedì 18 dicembre 2018

Nuovi orari dei treni tra Palermo e Catania. I pendolari: "Dieci minuti in più per non accumulare ritardi"


Dalle 2,50 di percorrenza si passerà alle tre ore. Nessun trucco per Trenitalia e Rfi. La riapertura della linea aeroportuale da Palermo a Punta Raisi avrebbe imposto la rivisitazione di tutta l’offerta ferroviaria
di GIORGIO RUTA
Arrivano gli orari invernali per i treni e la percorrenza tra Palermo e Catania si allunga fino a 10 minuti in più. Infatti, secondo il tabellino attivo dallo scorso nove dicembre, per collegare i due centri più importanti dell’Isola serve più tempo. Dalle 2 ore e 50 previste con il vecchio programma, si arriva con il nuovo a superare quota tre ore. Il comitato pendolari pone una domanda: “Vorremmo sapere se è stato gonfiato l’orario per non accumulare più ritardi e far arrivare i treni in anticipo, evitando così penali e puntando ai bonus”, dice Giosuè Malaponti. Sulla tratta, lo stesso comitato, aveva effettuato un monitoraggio dall’1 all’8 dicembre, annotando oltre 16 minuti medi di ritardo per ogni viaggio.... continua a leggere

domenica 11 dicembre 2016

A rischio i treni tra la città di Catania e Palermo. Biglietti introvabili per alcune corse

Dove sta la stranezza? Questi treni viaggiano comunque sulla Catania-Palermo e viceversa.
Abbiamo fatto presente al Dipartimento Trasporti della Regione questa assurda situazione, ma nessuno ne sa nulla. A questa strana situazione, se ne aggiunge un'altra, quella che dal cambio orario dell'11 dicembre 2016 questi primi due treni del mattino Rv 3800 (ore 5.00) e 3801 (ore 5.03) verranno cancellati così come gli ultimi due della sera Rv 3812 (ore 19.38) e 3813 (ore 19.32). A chi attribuire questa assurda scelta? Perché se c'era da cancellare alcune corse treno sulla Catania-Palermo, non si è preferito cancellare quelle della tarda mattinata, anziché togliere la possibilità all’utente-lavoratore e/o studente che da oltre un anno e mezzo fruisce di questi treni per raggiungere Palermo o Catania? Non è possibile ascrivere la responsabilità di queste scelte all'impresa ferroviaria Trenitalia Spa, ma di sicuro alla scarsa attenzione dei dirigenti regionali del dipartimento trasporti, tenuto conto che è la Regione Siciliana a pagare il "Contratto di Servizio Ponte" per il trasporto ferroviario. Ribadiamo, ancora una volta, che in tutti questi anni abbiamo instaurato un ottimo e proficuo rapporto di collaborazione e di confronto con l’impresa ferroviaria Trenitalia. Mentre non riusciamo, nostro malgrado, a instaurare lo stesso tipo di rapporto con i dirigenti del dipartimento trasporti che dovrebbero fare tesoro dell’esperienza, della collaborazione e del sostegno dei Comitati dei Pendolari Siciliani per realizzare un servizio di trasporto ferroviario, più efficiente, più efficace e a misura dell’utenza pendolare.

martedì 6 dicembre 2016

Treni regionali veloci Catania-Palermo, viaggiano ma non è possibile acquistare i titoli di viaggio

Palermo. Da qualche giorno non è possibile acquistare, online dal portale Trenitalia.it, i titoli di viaggio per alcuni dei 14 treni veloci che fanno da spola tra Catania-Palermo (Enna-Caltanissetta-Termini Imerese). 
I biglietti ferroviari non acquistabili nè online nè in biglietteria sono per i primi due treni del mattino e precisamente il regionale veloce 3800 Palermo-Catania delle ore 5.00 e il treno Rv 3801delle ore 5.03 Catania-Palermo. 
Avviene la stessa cosa con gli ultimi due treni della sera il regionale veloce 3812 delle ore 19.38 Palermo-Catania e il Rv 3813 delle ore 19.32 Catania-Palermo. Dove sta la stranezza? Che questi treni viaggiano comunque sulla Catania-Palermo e viceversa.
Abbiamo fatto presente al Dipartimento Trasporti della Regione questa assurda situazione, ma nessuno ne sa nulla.
A questa strana situazione se ne aggiunge un'altra, quella che dal cambio orario dell'11 dicembre 2016 questi primi due treni del mattino Rv 3800 (ore 5.00) e Rv 3801 (ore 5.03) verranno cancellati così come gli ultimi due della sera Rv 3812 (ore 19.38) e Rv 3813 (ore 19.32).
A chi imputare questa assurda scelta? Perché se c'era da cancellare alcune corse treno sulla Catania-Palermo, non si è preferito cancellare quelle della tarda mattinata, anziché togliere la possibilità all’utente-lavoratore e/o studente che da oltre un anno e mezzo fruisce di questi treni per raggiungere Palermo o Catania?
Non è possibile ascrivere la responsabilità di queste scelte all'impresa ferroviaria Trenitalia Spa, ma di certo alla scarsa attenzione dei dirigenti regionali del dipartimento trasporti, tenuto conto che è la Regione Siciliana a pagare il "Contratto di Servizio Ponte" per il trasporto ferroviario siciliano.
Ribadiamo, ancora una volta, che in tutti questi anni abbiamo instaurato un ottimo e proficuo rapporto di collaborazione e di confronto con l’impresa ferroviaria Trenitalia.
Non riusciamo, nostro malgrado, a instaurare lo stesso tipo di rapporto con i dirigenti del dipartimento trasporti regionale che dovrebbero fare tesoro dell’esperienza, della collaborazione e del sostegno dei Comitati dei Pendolari Siciliani nel realizzare un servizio di trasporto ferroviario, più efficiente, più efficace, più a misura degli utenti-pendolari anziché fare il treno della politica.
Giosuè Malaponti Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

giovedì 1 dicembre 2016

Alta velocità ferroviaria in Sicilia, botta e risposta pendolari-governo

Catania-Palermo. "Pur essendo nello Sblocca Italia ancora non s'è fatto nulla". "Non è così replica la Regione - il progetto non è stato modificato". Al fine di velocizzare l'iter, abbiamo proposto a Rfi di fare il raddoppio Bicocca-Catenanuova (progetto da 415 mln pronto e finanziato, partirà nel 2017, ndr) e Catenanuova-Raddusa (progetto da 324 mln, finanziato ma da ultimare, ndr). Una parte di questi ultimi fondi sarà dirottato per velocizzare il singolo binario nella Raddusa-Fiumetorto, nelle more del finanziamento completo dell'opera. I treni risparmieranno così circa 20 minuti.  

Ferrovie e infrastrutture in Sicilia...una lunga storia

Dalle due giornate di Taormina dove gli stati generali del turismo hanno fatto il punto sulla situazione e sull’eventuale e futura progettazione turistica del territorio siciliano emerge un dato negativo che è quello dei trasporti aerei e ferroviari. Lo spunto ci viene dato dal ministro Franceschini che a bordo del “Treno del Mito” raggiunge la stazione di Taormina per l’inaugurazione delle due sale d’aspetto. Il ministro percorrendo la tratta ferroviaria Catania-Taormina, assieme a tutto l’entourage, fa presente che servono le infrastrutture ed è necessario portare l’alta velocità in Sicilia. Quella vera. E fin qui tutto bene, facciamo tesoro di quest’ulteriore dichiarazione che aggiungeremo a tutte le altre raccolte in questi ultimi 30 anni. Da questa “alta e vera velocità” facciamo un salto nella realtà delle infrastrutture siciliane:
-Raddoppio Catania-Palermo - Il raddoppio della Catania-Palermo doveva essere l’unica linea ad alta velocità e capacità a collegare Palermo con Catania in un’ora e 20 minuti, mentre sembra che finisca la sua corsa veloce da Catania a Raddusa-Catenanuova e il rimanente tracciato resterà ad unico binario anche se verrà ammodernato.
- Palermo-Messina - Si sta lavorando sulla Cefalù-Castelbuono ma non se ne sa nulla del completamento della dorsale Tirrenica tra Castelbuono e Patti.
- Giampilieri-Fiumefreddo - Già finanziata nel 2005 con 1970 milioni di euro, ma dopo le varie progettazioni, i vari studi di fattibilità, il raddoppio non è stato ancora realizzato, anzi dovrà essere riprogettato.
- Catania Ognina-Catania Centrale - Il raddoppio di 2 km di linea che va avanti da un decennio e che doveva essere consegnato finalmente ad aprile del 2016 ma ancora si continua a lavorare.
- Caltagirone-Gela - La linea è chiusa dall’11 maggio 2011 per il crollo di alcune arcate del ponte ferroviario, finito di demolire nell’ottobre 2014 ed anche qui un nulla di fatto.
- Gela-Canicattì - Chiusa per ammodernamenti da oltre un anno ed ancora non aperta alla circolazione ferroviaria per i collegamenti veloci tra Ragusa-Caltanissetta-Palermo.
- Alcamo-Trapani via Milo - Linea ferroviaria chiusa per smottamenti dal 25 febbraio 2015 e ad oggi non viene prospettato nessun intervento di riapertura.
Ci preme sottolineare all’assessore regionale ai trasporti, on. Giovanni Pistorio, quanto segue:
-1- Già nel settembre 2009 erano stati trovati i 30 milioni necessari per la velocizzazione e l’ammodernamento della Catania-Palermo, inserendo l’opera nel Contratto di programma 2007-2011 “Opere in Corso - Tabella A03-Sviluppo Infrastrutturale Rete Convenzionale - Modifiche anno 2009 - Codice Intervento NAD04: Interventi di potenziamento infrastrutturale per adeguamento al nuovo modello di esercizio della Regione Sicilia, prioritariamente per la velocizzazione dell’itinerario Palermo-Catania per un importo di 30 milioni”. Lavori previsti circa un anno e mezzo con tempi di percorrenza al di sotto delle 2 ore e 30 minuti. Lavori mai iniziati anche se finanziati.
-2- L’itinerario AV/AC Palermo-Catania-Messina rientra nel quadro degli investimenti infrastrutturali strategici previsti dalla legge “Sblocca Italia”, era stata identificata come prioritaria, in ambito nazionale e tra l’altro compreso nel Corridoio Scandinavia - Mediterraneo della rete Trans European Network (TEN-T).
Prendiamo atto ancora una volta che realizzare le infrastrutture in Sicilia, ritenute, tra l’altro, dal governo come opere prioritarie e strategiche diventa sempre difficile e complicato, non tanto, per la volontà di qualcuno ma solo ed esclusivamente perché il governo non li ha mai finanziati interamente. E poi parliamo di Ponte sullo Stretto o meglio ancora di programmazione turistica. Al turismo servono più mezzi di trasporto efficienti ed efficaci. Il turismo in Sicilia non può e non deve essere fatto solo con quei quattro treni storici, ma giornalmente con treni ed infrastrutture che abbracciano tutto il territorio regionale, in considerazione del fatto che la Sicilia ha una delle più lunghe linee ferroviarie italiane ma la stragrande maggioranza di queste lasciate nel dimenticatoio da parecchi anni.
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

domenica 6 marzo 2016

Ritardi, scontro fra Comitato Pendolari e Trenitalia

Il 40% dei treni veloci in Sicilia sono in ritardo secondo il Comitato pendolari ma per le Ferrovie non è così. Da una parte i dati del Comitato pendolari siciliani, che descrivono la poca puntualità dei convogli in questo primo bimestre del 2016, dall'altra Trenitalia che parla di "una precisione" dell'84,3%. In questo primo bimestre del 2016 abbiamo monitorato le corse dei treni veloci sulla Palermo-Catania, sulla Palermo-Messina e sulla Messina-Catania-Siracusa, nel corso della trasmissione Ditelo a Rgs. Su 1661 treni, 994 sono risultati in orario e 667 in ritardo di oltre 5 minuti. Abbiamo visionato solo treni "veloci", quelli che dal gennaio 2017 avranno un costo maggiorato del 5% e che sono spacciati per "veloci" quando fanno solo qualche fermata in meno. Insomma, siamo davvero molto lontani dagli standard del contratto di servizio previsti. Dati che Trenitalia giudica come “parziali” e non “completi”, replicando che nei primi 2 mesi del 2016, in Sicilia, sono stati l’84,3% i treni giunti a destinazione entro i 5 minuti dall’arrivo previsto in orario e sono state ridotte di oltre il 34% le cancellazioni e le interruzioni di corse per cause tecniche.  La performance migliora di circa 0,5 punti percentuali rispetto a quella registrata nell’analogo periodo del 2015 e di 2,3 punti rispetto a quella riferita all’intero 2015. Puntualità che sale oltre il 90%escludendo i ritardi determinati da cause esterne. “Un sussulto ottenuto grazie ad un nuovo modello organizzativo della manutenzione e delle operation (processi produttivi) e sulla tele-diagnostica predittiva – dice nella nota Ferrovie dello Stato – la stessa in uso sull’Alta Velocità, applicata ad una flotta di treni regionali sempre più omogenea che su tutto il territorio nazionale può contare, unica in Europa, su 600 locomotive (E464) di ultima generazione  dello stesso modello”.”In fatto di puntualità, regolarità e affidabilità del servizio offerto la società di trasporto del Gruppo FS Italiane – conclude la nota- si pone al vertice tra le imprese di trasporto ferroviario italiane ed europee. (*LANS*)

martedì 17 novembre 2015

Ancora in ritardo i treni Minuetto sulla Pa-Ct ritornata alla normalità

Nella giornata di ieri, lunedì 16 novembre 2015, Trenitalia comunicava con una nota stampa che sono tornati a correre i 14 treni Minuetto che collegano Palermo con Catania in 2 ore e 47 minuti. 
Ad un mese esatto dallo sviamento del treno tra Marcatobianco e Villafiorito e dopo circa 14 giorni di ritardi preventivamente annunciati da Trenitalia sino a 30 minuti e pesantemente non rispettati, i treni veloci riprendono a fare la spola tra le due città siciliane.
In questa prima giornata di normalità, così come annunciata da Trenitalia i disagi non sono mancati e i ritardi accumulati sono pari a 336  minuti. La punta massima di ritardo è stata accumulata dal treno 3806 con 63 minuti di ritardo e del 3811 con 59 minuti di ritardo. 
Per dovere di informazione come da orario ufficiale non tutti i treni impiegano le 2 ore e 47 minuti, questi i tempi di percorrenza impiegati dai 14 treni in servizio:
n. 4 treni impiegano 2 ore e 47 minuti
n. 3 treni impiegano 2 ore e 49 minuti
n. 1 treno impiega 2 ore e 51 minuti
n. 1 treno impiega 2 ore e 52 minuti
n. 3 treni impiegano 2 ore e 55 minuti
n. 2 treni impiegano 2 ore e 57 minuti
Di queste corse treno 8 effettuano tre fermate (Caltanissetta Xirbi, Enna e Catania) le rimanenti 6 corse effettuano 4 fermate (Termini Imerese, Caltanissetta Xirbi, Enna e Catania).
Desideriamo, ancora una volta, fare presente che già vi era negli orari del 12 dicembre 2010-11 giugno 2011, una coppia di treni Regionali Veloci - Rv3850 con partenza da Palermo alle ore 6.38 che effettuava le fermate di Bagheria, Termini Imerese, Roccapalumba-Alia, Caltanissetta Xirbi per arrivare a Catania alle 9.38 e - Rv3853 con partenza da Catania alle ore 15.26 effettuando le fermate di Catenanuova-Centuripe, Caltanissetta Xirbi, Roccapalumba-Alia, Termini Imerese con arrivo a Palermo alle 18.30, che impiegavano 3 ore il primo e 3 ore e 04 minuti il secondo.
Quando invece gli attuali impiegano quasi gli stessi tempi realizzando 1/2 fermate in meno, tenuto conto che gli attuali treni della Catania-Palermo non fermano alla stazione di Roccapalumba-Alia, snodo ferroviario importante e, ciò penalizza tutto il territorio del Vallone che resta fuori da questi collegamenti importanti e necessari a una mobilità più snella e cadenzata. 
Nell'attesa dell'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario 2015-2016 avevamo chiesto all'assessore pro tempore e al direttore di Trenitalia di anticipare la partenza dei primi treni prevedendo l'arrivo nelle due città prima delle otto del mattino, chissà se è stato preso in considerazione?
Siamo ancora in attesa di conoscere il contenuto degli allegati e appendici al Contratto di Servizio, tutt'ora top secret, tenuto conto che si tratta di un contratto che prevede una spesa nei dodici anni di affidamento di una spesa di circa 1,4 milioni di euro, e di investimenti regionali per acquisto di materiale rotabile pari a 190 milioni di cui solo 40 milioni a carico di Trenitalia. Ci sembra alquanto irrisorio l'investimento dell'impresa ferroviaria. 

martedì 3 novembre 2015

Riattivata la linea Catania-Palermo. Trenitalia comunica ritardi sino a 30 minuti e noi diciamo anche oltre i 30 minuti.

Catania. Dal pomeriggio di domenica 1 novembre è stata riattivata la linea Palermo-Catania
Tuttavia comunica in una nota Rete Ferroviaria Italiana che per almeno due settimane i treni circoleranno con un aumento dei tempi di viaggio di circa 30 minuti dovendo percorrere, a scopo precauzionale, alcuni tratti di binario a velocità ridotta.
Il graduale ritorno alla piena funzionalità della linea potrà avvenire entro metà novembre, in presenza di un sensibile miglioramento delle condizioni metereologiche.
Pertanto, sono state apportate modifiche all’attuale offerta commerciale e i dettagli delle variazioni con le indicazioni complete di orari, fermate e servizi sostitutivi sono disponibili nelle stazioni, uffici informazioni e assistenza clienti.

Inoltre sono state apportate modifiche all'offerta commerciale sulle relazioni:
ROCCAPALUMBA-CALTANISSETTA CATANIA-CALTANISSETTA
Clicca qui per il dettaglio

Abbiamo voluto riprendere il monitoraggio dei treni sulla linea Catania-Palermo, oggi lunedì 2 novembre, per monitorare i ritardi sino a 30 minuti annunciati da Trenitalia. 
Nel dettaglio i treni di oggi sulla Catania-Palermo-Catania:
Treno n.3800 ore 05.26 Palermo-Catania minuti di ritardo 57
Treno n.3801 ore 05.28 Catania-Palermo minuti di ritardo 109
Treno n.3802 ore 07.36 Palermo-Catania minuti di ritardo 42
Treno n.3803 ore 07.38 Catania-Palermo minuti di ritardo 48
Treno n.3804 ore 09.38 Palermo-Catania minuti di ritardo 135
Treno n.3805 ore 09.32 Catania-Palermo minuti di ritardo 96
Treno n.3806 ore 13.38 Palermo-Catania minuti di ritardo 44
Treno n.3807 ore 13.38 Catania-Palermo minuti di ritardo 36
Treno n.3808 ore 15.38 Palermo-Catania minuti di ritardo 54
Treno n.3809 ore 15.32 Catania-Palermo minuti di ritardo 40
Treno n.3810 ore 17.36 Palermo-Catania minuti di ritardo 41
Treno n.3811 ore 17.32 Catania-Palermo minuti di ritardo 37
Treno n.3812 ore 19.38 Palermo-Catania minuti di ritardo 30
Treno n.3813 ore 19.32 Catania-Palermo minuti di ritardo 29
Il totale di tutti i ritardi della giornata ammonta a 798 minuti pari a 13 ore e 30 minuti, se a questi sottraiamo i 30 minuti previsti per i 14 treni in servizio abbiamo un ritardo complessivo di 378 minuti pari a 6 ore e 30 minuti.
Una domanda ci sorge spontanea il dirigente generale del Dipartimento trasporti della Regione Siciliana che ne pensa? O meglio riformuliamo la domanda: negli allegati ed appendici al Contratto di Servizio, che nessuno a tutt'oggi conosce, cosa è previsto in questi casi? E per i treni cancellati sulla Roccapalumba-Caltanissetta e Catania-Caltanissetta fatti in parte con con bus sostitutivi?







lunedì 19 ottobre 2015

Sicilia. Traffico ferroviario PA-CT interrotto ma i biglietti sono acquistabili online per tutte le 14 corse treno.

Sicilia. Desideriamo intervenire sulla situazione ferroviaria che da circa una settimana ha paralizzato i collegamenti tra Palermo e Catania.
L'emergenza, gli inconvenienti ci possono anche stare, quello che invece non è possibile ammettere è la scarsa attenzione data alla informazione sui servizi che si stanno attuando, in questo situazione di emergenza. 
Di sicuro in questa situazione ci sta rimettendo l'impresa ferroviaria Trenitalia, oltre al disagio di tutta l'utenza che dal cedimento del viadotto
Himera si era avvicinata al treno per raggiungere le due città metropolitane. Il tema dell'informazione è, specie in questi casi, la chiave di volta delle attenzioni che l'impresa ed il gestore della rete ferroviaria mettono in atto nei confronti dei pendolari e dell'utenza in generale per ovviare al minimo i disagi.
Non vogliamo entrare nel merito ma desideriamo fare presente che oltre alle due locandine messe in circolazione che interessano le modifiche alla circolazione dei treni sulla direttrice Palermo-Catania, è ancora possibile acquistare dal sito www.trenitalia.com i biglietti online delle 14 corse treno che interessano la Palermo-Catania. 
E' necessario ed urgente disabilitare l'acquisto dei biglietti online dei treni che interessano la Palermo-Catania interdetta al traffico ferroviario e, nelle more della disattivazione inserire un avviso, un banner sul portale www.trenitalia.com di avviso alla clientela. 
Da lunedì 19 ottobre 2015, causa interruzione linea per le avverse condizioni meteo dei giorni scorsi, alcuni treni della linea Catania - Palermo verranno cancellati e sostituiti con bus.
Clicca qui per il dettaglio.


mercoledì 13 maggio 2015

Trasporti Sicilia. A rischio i treni per il Nord, e totale silenzio sul Contratto di Servizio.

A rischio i treni per il Nord..Questo però al sindaco Bianco, al sindaco Orlando e forse meno ad Accorinti, che è l’unico che ha mostrato attenzione per il marasma che abbiamo creato a febbraio per il paventato taglio dei treni diurni, non sembra interessare.
Nessuno ha preso carta e penna. La causa scatenante: aver saputo che da giugno (mese del cambio orari di TrenItalia) in Sicilia facevano scendere le persone a piedi con i bagagli, salire sul traghetto, riscendere a Villa, fare un bel tratto a piedi per poi risalire finalmente sul treno che li avrebbe portati a destinazione. Gli unici treni in cui questo non accadeva erano i due notturni.
«A niente sono valsi gli incontri che abbiamo fatto a Messina e neanche aver creato il movimento “Il ferriboat non si tocca” davanti alla Chinnici, vice presidente della Regione. Neppure l’incontro alla Regione (c’era anche Orlando) servì a molto. La notizia di quel giorno fu la non-cravatta di Accorinti. Eppure proprio quel giorno venne chiesto ai sindaci, che non erano d’accordo, di mettere nero su bianco il loro disappunto. L’unico che l’ha fatto è stato proprio Accorinti. Né Leoluca Orlando né Enzo Bianco hanno preso carta e penna. Però poi hanno fatto la sfilata su un treno nuovo che è vecchio di dieci anni. Il “nuovo” treno di nuovo ha solo la pellicola esterna uniformata a i treni di tutta Italia con una livrea che si chiama “Jazz”.
«La cosa grave è che stanno sottovalutando i collegamenti a lunga percorrenza. Soprano, ad di TrenItalia, mi conferma … continua a leggere...

mercoledì 6 maggio 2015

Comitato Pendolari Siciliani: monitorati i 14 treni veloci che da lunedì 4 maggio collegano Catania e Palermo

Nel complessivo due treni regionali veloci sono arrivati in anticipo (6 minuti); sette regionali veloci sono arrivati entro i 5 minuti di ritardo che stranamente non viene considerato tale (19 minuti); i rimanenti cinque regionali veloci sono arrivati oltre i 10 minuti di ritardo (124 minuti).
Si rende necessario riformulare l’orario di partenza da Catania del regionale veloce 3801 almeno alle 4.45/4.50 e prevederne l’arrivo a Palermo almeno per le ore 7.30/7.45 per dare la possibilità ai molti pendolari di poter arrivare in tempo nei propri luoghi di lavoro.
Con l’offerta dei treni regionali veloci è stato cancellato il treno regionale 8694 delle ore 4.42 da Caltanissetta C.le che con la coincidenza a Roccapalumba-Alia con il treno regionale 3882 proveniente da Agrigento arrivava a Palermo alle 7.00.
Tra l’altro con la rimodulazione del regionale 8696 da Caltanissetta C.le delle ore 5.07sono state  abolite le fermate di Villalba e Valledolmo creando un duplice disagio ai pendolari della provincia nissena:- il primo quello di non avere più un treno che arrivi a Palermo entro le sette del mattino; - il secondo, oltre alla soppressione delle fermate di Villalba e Valledolmo il treno arriva a Palermo alle 7.25.  
Siamo sicuri che è stata una svista nell’elaborazione della nuova offerta dei regionali veloci e che prima possibile Regione e Trenitalia interverranno a ripristinare tale grave disservizio.

La Sicilia è ancora l'isola dello sviluppo negato

Ferrovie ferme alla monorotaia, crolli stradali, malversazione pubblica.
Per spiegare meglio lo squilibrio con cui la Sicilia organizza i trasporti e pianifica la mobilità, basti ricordare che in dieci anni la Regione ha speso in infrastrutture ferroviarie solo 1 euro e 50 centesimi per ciascun abitante, 100 milioni in sei anni per le strade provinciali, ma ha devoluto 150 milioni di euro, solo nel 2014, per foraggiare il trasporto su gomma. Due soltanto sono i treni diretti…continua a leggere