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domenica 21 maggio 2023

Il governatore Schifani non ha mantenuto la promessa sull’azzeramento dell’aumento del 10 % dei titoli di viaggio ferroviari per l’anno 2023.

Il governatore Schifani non ha mantenuto la promessa sull’azzeramento dell’aumento del 10 % dei titoli di viaggio ferroviari per l’anno 2023.
Nonostante siano stati previsti nella legge di stabilità 3,6 milioni di euro. Infatti in una dichiarazione alla stampa del 30 gennaio Schifani spiega: “le risorse per evitare l’aumento le abbiamo stanziate in manovra, dunque i ticket torneranno presto al prezzo ribassato”.
Siamo a metà maggio ma non abbiamo visto ancora nessun ribasso e/o sterilizzazione dell’aumento. Alle dichiarazioni del governatore Schifani seguono le dichiarazioni in Commissione Trasporti all’Ars dell’assessore regionale ai trasporti on. Aricò. L’assessore in audizione spiega che sono stati previsti in finanziaria 3,6 milioni per azzerare l’aumento, da noi denunciato, non previsto a gennaio 2023, ma ad oggi non ha messo in pratica la sterilizzazione di questo aumento.
Ci corre l’obbligo per fare chiarezza sulle cifre dichiarate dall’assessore nel corso della seduta della Commissione che a parer nostro ma anche per i contenuti contrattuali non hanno alcuna logica. Non è vero che servono 8,7 milioni per il prossimo triennio.
Il contratto di servizio, così come abbiamo più volte scritto prevedeva e prevede gli aumenti del 10% in tre annualità e precisamente 2020, 2022 e 2024. Premesso ciò, vorremmo capire a cosa servono le cifre date dall’assessore (8,7 mln) e comprendere le dichiarazioni dell’ing. Pullara direttore di Trenitalia che dichiara “…è necessario trovare le coperture a tali spese, per tutti gli anni successivi al 2022”. Continuiamo a non capire di quali coperture parlano l’assessore Aricò e il direttore Pullara, tenuto conto che da “CONTRATTO DI SERVIZIO PER IL TRASPORTO FERROVIARIO” che scade il 31.12.2026, l’ultimo aumento contrattuale previsto del 10%, sino alla naturale scadenza del 2026, è a gennaio 2024. Una domanda ci sorge spontanea: a cosa dovranno servire gli 8,7 milioni nel prossimo triennio?
Noi, non abbiamo chiesto di azzerare gli aumenti dell’ultimo triennio ma di ristorare l’aumento non previsto di gennaio 2023 non previsto contrattualmente. È pur vero che servivano 4,6 per ristorare tutto il 2023 ma visto che ne sono stati finanziati 3,6 milioni, ci chiediamo e chiediamo perché non è stato, ancora oggi, sterilizzato l’aumento del 10% a partire dal mese di marzo e/o di aprile 2023 tenuto conto dell’impegno che aveva preso il governatore Schifani con i pendolari Siciliani?
Attendiamo risposta dall’assessore Aricò per comprendere che fine hanno fatto i 3,6 milioni di euro stanziati con l’articolo 6, comma 5, della legge regionale n. 2/2023 che prevede, citiamo testualmente: “Al fine di sterilizzare l’aumento tariffario per il 2023 previsto dal contratto decennale tra la Regione Siciliana e Trenitalia Spa, è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2023, la spesa di 3.600 migliaia di euro a valere sulle disponibilità della Missione 10, Programma 2, capitolo 273710 (Missione10, Programma 2)” di cui non abbiamo visto a tutt’oggi alcun beneficio. Infine l’assessore Aricò dichiara che il contratto di servizio “costa alla Regione circa 166 milioni all’anno per espletare 10,9 milioni di km-treno. Non ci risultano questi ulteriori dati tenuto conto dell’art. 6 (Corrispettivi e modalità di pagamento) del contratto in atto che enuncia i seguenti corrispettivi:
pari ad euro 111.535.920,00 IVA esclusa, per il primo anno e per gli anni successivi, agli importi riportati nel PEF (Allegato 6), che di seguito si riportano puntualmente, unitamente alla produzione annua prevista: • 2018: Euro 111.535.920,00 IVA esclusa (10,3 mln treni*km); • 2019: Euro 111.535.920,00 IVA esclusa (10,8 mln treni*km); • 2020: Euro 113.208.959,00 IVA esclusa (10,8 mln treni*km); • 2021: Euro 119.284.506,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2022: Euro 121.073.774,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2023: Euro 122.889.880,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2024: Euro 124.733.229,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2025: Euro 126.604.227,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km); • 2026: Euro 128.503.291,00 IVA esclusa (10,9 mln treni*km).
Importi che a partire dall’anno 2020 sono stati incrementati dell’1,5 per cento, nonostante i km-treno previsti annualmente.

Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani

giovedì 5 gennaio 2023

Quale “cura del ferro” considerata la dilagante “anemia di mobilità” del trasporto pubblico ferroviario in Sicilia?

La Regione con Delibera di Giunta Regionale n. 563 del 18 dicembre 2021 deliberava di autorizzare la sospensione dell'incremento tariffario a far data dall'1 gennaio 2022, compensando i minori ricavi con l'adeguata rimodulazione del Piano Economico Finanziario che sarà definito con l’impresa ferroviaria Trenitalia S.p.A..
Chiediamo al neo assessore regionale ai trasporti, on. Alessandro Aricò, di intervenire sulla questione per fare chiarezza e, se il caso chiederne l’annullamento prevedendo gli eventuali rimborsi per chi ha già acquistato i titoli di viaggio.
Infine desideriamo conoscere quale “cura del ferro” l’assessore regionale ai trasporti, on. Alessandro Aricò” voglia intraprendere considerata la dilagante “anemia di mobilità” del trasporto pubblico ferroviario.

Incremento dei prezzi dei servizi ferroviari regionali – Richiesta di revisione della programmazione dell’offerta commerciale del servizio di trasporto pubblico ferroviario in Sicilia

Nonostante le proteste degli scriventi, continuano da parte della regione e di Trenitalia le angherie nei confronti di chi ancora si ostina ad utilizzare il trasporto ferroviario per lavoro o per studio.
Oltre al danno dei disservizi, dei ritardi, degli autoservizi sostitutivi, della carenza di corse e delle coincidenze regolarmente saltate, la beffa che si manifesterà con il nuovo anno è l’incremento del prezzo di biglietti ed abbonamenti del 10%. Un incremento che, secondo le clausole-capestro del Contratto di servizio Regione-Trenitalia dovrebbe avvenire ogni due anni. Già applicato il primo aumento nel 2020, il secondo avrebbe dovuto essere applicato dall’inizio del 2022, ma venne scongiurato da un intervento della stessa Regione, conscia, allora, delle difficoltà che ne sarebbero derivate ai viaggiatori.
L’incremento entrato in vigore dal 1 gennaio 2023 appare del tutto inatteso, dal momento che ci si sarebbe aspettato l’arrivo del 2024 per il successivo incremento dei prezzi. Ci si chiede, peraltro, cosa avverrà il prossimo capodanno, quando magari si penserà bene, alla luce del contratto di Servizi, di applicare il terzo incremento previsto.
Tutto questo avviene nella totale indifferenza riservata alle richieste di Comitati ed associazioni, periodicamente convocate al Tavolo Tecnico che si tiene presso l’Assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, e regolarmente ignorate.
Nulla si sa circa una razionalizzazione degli orari, che, lontani dal cadenzamento che caratterizza ogni servizio ferroviario che si rispetti, presentano combinazioni penalizzanti per i viaggiatori che si trovano regolarmente ad affrontare lunghe attese in stazione a causa di coincidenze inesistenti. Più volte richiesta, anche con una collaborazione attiva degli scriventi, e più volte promessa, tale razionalizzazione non ha mai avuto luogo negli ormai 6 anni di vigenza del nuovo Contratto di Servizio.
Allo stesso modo, si continua a fornire un servizio quantitativamente carente, con i viaggiatori costretti ad affollare i pochi treni offerti nelle ore di punta, ormai simili a scatole di sardine. Gravissima, a tal proposito, la situazione dei passanti ferroviari di Palermo e Catania, oltre che della Metroferrovia di Messina, dove il servizio assume un valore fondamentale in chiave urbana, ma viene mantenuto su frequenze inaccettabili, orari impossibili e fermate saltate per la presenza di incomprensibili “corse veloci”. E dove il biglietto unico integrato tra i vari sistemi di trasporto non esiste (Catania) o è poco appetibile (a Palermo quello minimo è giornaliero) e finisce per scoraggiare gli utenti del trasporto pubblico, incrementando il traffico cittadino.
Ancora troppo carente l’offerta nelle linee a torto considerate “secondarie” del trapanese o del ragusano, dove i treni, la domenica, semplicemente non esistono. Nelle giornate feriali, invece, hanno la parvenza di vecchie automotrici diesel degli anni ’70, ancora inspiegabilmente in esercizio, mentre si rimane in attesa dei nuovi treni ibridi, entrati in servizio pochi giorni fa ma inspiegabilmente utilizzati su linee elettrificate.
Nel frattempo, la realizzazione di opere attese per troppo tempo, ma anche di semplici manutenzioni, causa regolarmente la chiusura delle linee, soprattutto nel periodo estivo, penalizzando non soltanto i pendolari ma anche i turisti. Senza che a ciò faccia fronte alcun ristoro per i viaggiatori, costretti a lunghi viaggi sotto il sole all’interno di bus sostitutivi.
Alla luce di quanto sopra, i sottoscritti non possono fare altro che richiedere l’immediata revoca degli aumenti previsti per il 2023, con provvedimento analogo a quello emanato lo scorso anno, a salvaguardia dei viaggatori già oberati dagli incrementi dei prezzi che hanno caratterizzato l’attuale stato di crisi su scala internazionale. Un provvedimento che venga esteso anche alle scadenze future, in maniera tale da scongiurare ulteriori aumenti.
Nel contempo, gli scriventi ribadiscono le proprie richieste già avanzate con nota congiunta del 10 dicembre 2021, che si allega in copia e si conferma integralmente, non essendo stata, da allora, accolta alcuna delle richieste in essa contenute.
F.to Roberto Di Maria - Responsabile Regionale Trasporti ADOC Sicilia
F.to Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer
F.to Luigi Ciotta - Presidente Sicilia Consumatori

Allegato
Fiumefreddo di Sicilia, 10 dicembre 2021

Nuovi orari 2021-2022 in vigore da domenica 12 dicembre 2021 - Rivedere la programmazione del servizio di trasporto ferroviario regionale più a “Misura di Pendolare”.
Il Comitato Pendolari Siciliani e l’Associazione dei Consumatori ADOC Sicilia in una nota congiunta inviata all’assessore regionale e al dipartimento trasporti della regione chiediamo che vengano prese in considerazione le proposte congiunte che da diversi anni vengono portate ai tavoli ma non vengono prese nella giusta considerazione.
Premesso che avevamo chiesto nel tavolo tecnico del 23/09/2020 all’assessore ai trasporti, ai dirigenti del Dipartimento Trasporti e ai Dirigenti di Trenitalia di rivedere, di riprogrammare insieme l’offerta commerciale 2021/2022 cercando di ottimizzare con il nostro contributo e dal nostro punto di vista gli attuali 11 milioni di km-treno.
E’ passato un anno ma non abbiamo avuto risposta e per il sesto anno l’offerta commerciale continua ad essere un copia e incolla, più o meno, di anno in anno a parte l’entrata in esercizio di nuove infrastrutture e di conseguenza nuove fermate.
Questo è quanto chiediamo:
· la riorganizzazione dei 65 treni festivi/domenicali che non assicurano ai pendolari abbonati e all’utenza di poter raggiungere i luoghi di lavoro nella fascia pendolare 6.00/9.00;
· di programmare le coincidenze con i treni in arrivo da Palermo nella stazione di Messina con i treni in partenza per Catania e Siracusa e con il servizio metropolitano di Giampilieri;
· di programmare le coincidenze con i treni in arrivo da Palermo nella stazione di Catania con i treni in partenza per Messina e Siracusa;
· la programmazione dei treni da e verso Catania Aeroporto perché allo stato attuale è un servizio accomodato;
· di rivedere il Contratto di Servizio in riferimento a quanto disposto al punto 3 della Parte III - Trasporto Regionale delle Condizioni Generali in riferimento alla tipologia dei titoli di viaggio che si articolano in due tipologie principali: Biglietto di Corsa Semplice, per un viaggio unico e Abbonamento per più viaggi ripetuti entro un determinato limite temporale (settimanale, quindicinale, mensile, trimestrale, annuale).
· la sistemazione in tutte le stazioni di una bacheca contente l’elenco dei punti vendita (indirizzo e distanza dalla stazione);
· la sistemazione di una bacheca in tutte quelle stazioni che per motivi logistiche non sono accessibili ai bus sostitutivi con le informazioni relative ai punti di fermata
· di programmare le coincidenze a Siracusa per Catania e Messina con tutti i treni provenienti da Gela/Modica e diretti a Modica/Gela;
· di programmare le coincidenze a Canicattì per Agrigento per garantire un collegamento pubblico in treno (visto che non ci sono mezzi pubblici per tale relazione) tra Ragusa e Agrigento e viceversa;
· la programmazione di almeno una coppia di treni nei giorni festivi/domeniche sulla linea Siracusa-Ragusa-Caltanissetta;
· l’incremento dell’offerta sui passanti ferroviari di Palermo e Catania, nonché sulla metro ferrovia di Messina;
· l’istituzione del biglietto unico integrato nell’area del Passante di Catania, sia orario che giornaliero, nonché del biglietto unico integrato orario sul Passante di Palermo;
· di programmare le coincidenze dei treni in arrivo a Palermo centrale con i treni in partenza verso Punta Raisi;
· la trasformazione dei treni “regionali veloci” sul Passante ferroviario di Palermo in treni regionali ordinari, in maniera tale da far loro effettuare tutte le fermate;
· l’istituzione del servizio Cefalù-Punta Raisi a cadenza oraria, sul modello del Cefalù line estivo, con fermata a Palermo Maredolce>>.
F.to Giosuè Malaponti Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani-Ciufer
F.to Roberto Di Maria Responsabile Trasporti Adoc Sicilia

                        

 

        

 

martedì 3 gennaio 2023

L’aumento silenzioso del 10 percento dei biglietti e abbonamenti del trasporto ferroviario siciliano.

Premesso che l’art. 14 (Obblighi tariffari e gratuità), del Contratto di trasporto ferroviario decennale 2017/2026, al punto 4 prevede che, citiamo testualmente: -La Regione inoltre stabilisce che le tariffe regionali sono incrementate, dal 1° gennaio degli anni 2020, 2022 e 2024, con prevendita dal giorno 25 dicembre del mese precedente, del 10% per ciascuno degli anni indicati… Le Parti si danno atto reciprocamente che l’adeguamento, di cui al presente comma, contribuisce all’equilibrio economico del presente Contratto e, pertanto, qualora la Regione deliberi di non effettuarlo, la stessa si impegna a compensare i minori ricavi individuando le risorse necessarie. Dopo la nostra denuncia alla stampa, nei primi giorni del dicembre 2021, dovuta ai tanti disagi/disservizi patiti dall’utenza pendolari chiedevamo proprio l’azzeramento dell’aumento del 10% previsto da contratto a gennaio 2022.

Infatti la Regione con Delibera di G.R. n. 563 del 18 dicembre 2021 deliberava di autorizzare la sospensione dell'incremento tariffario a far data dall'1 gennaio 2022, compensando i minori ricavi con l'adeguata rimodulazione del Piano Economico Finanziario che sarà definito con l’impresa ferroviaria Trenitalia S.p.A.

Fatta questa premessa riteniamo, dal nostro punto di vista, che l’aumento delle tariffe del trasporto ferroviario dell’ulteriore 10% dal 1° gennaio 2023 non spetti al gestore del trasporto ferroviario, sia per quanto dispone l’art.14 del Contratto di servizio che prevede gli aumenti del 10% solamente in tre annualità 2020, 2022 e 2024, sia per l’eventuale ristoro relativo alla sospensione dell’aumento del 2022 operato quasi certamente dalla Regione.

Se non verrà revocato l’aumento di gennaio 2003 sarà il quarto aumento del costo dei titoli di viaggio, pari al 37,5% che i pendolari e l’utenza si trovano a dover pagare, da quando è stato sottoscritto il Contratto di Servizio “Ponte” 2015-2016 e il Contratto di Servizio decennale 2017-2026 ma i treni*km sono sempre i 10, 9 milioni e il servizio di anno in anno è sempre lo stesso. 

Con il nuovo orario entrato in vigore l’11 dicembre 2022, scopriamo una nuova stranezza e precisamente che la Regione e Trenitalia hanno scelto di fare a partire dal 23/12 sino al 5/01/2023, su alcune tratte ferroviarie, una riduzione di corse treno da far effettuare invece con i bus sostitutivi al treno. Una scelta senza alcuna logica tenuto conto che i tempi di percorrenza del treno non possono essere gli stessi di quelli percorsi da un bus che viaggia su strada. Tutto ciò sta creando enormi disagi e disservizi a molti utenti e pendolari che scoprono dopo aver acquistato il biglietto che dovranno viaggiare in bus e anziché in treno.

Per questi motivi chiediamo al neo assessore regionale ai trasporti, on. Alessandro Aricò, di intervenire sulla questione per fare chiarezza e, se il caso chiederne l’annullamento prevedendo gli eventuali rimborsi per chi ha già acquistato i titoli di viaggio.

Inoltre desideriamo chiedere all’assessore Aricò:

-  di saper che fine ha fatto la connessione Wi-Fi così come prevista dall’art.17 comma 7 che riportiamo integralmente: “A decorrere dal gennaio 2019 sui sei treni Jazz in esercizio sulle linee siciliane sarà assicurata da Trenitalia la connessione gratuita a internet in modalità Wi-Fi.  Fatta salva la sussistenza dei presupposti tecnici, tale possibilità sarà progressivamente estesa ai treni Minuetto. Sui treni che saranno acquistati con finanziamenti della Regione Siciliana sarà richiesto il collegamento alla rete Wi-Fi negli abitacoli passeggeri;

-  di conoscere a che punto sono gli investimenti per complessivi circa 42,5 milioni di euro, di cui circa 23,2 milioni per il revamping dei treni già in esercizio, circa 13,3 milioni di euro per interventi infrastrutturali di ammodernamento degli impianti manutentivi di Palermo, Messina e Siracusa, nonché investimenti in tecnologia per circa 1,8 milioni di euro e informatica per circa 4,2 milioni di euro;

-  di conoscere quali saranno i benefici per la Regione Siciliana considerato che tutto il materiale rotabile già in circolazione (25 treni Pop) è stato dato in “Comodato d’Uso Gratuito” all’impresa di trasporto ferroviario Trenitalia;

-  di sapere se verrà rivista l'attuale offerta commerciale cercando di ottimizzare gli attuali treni*km e prevedere un aumento di ulteriori 2/3 milioni di treni*km per effettuare un servizio cadenzato almeno nelle dorsali e nei servizi metropolitani dei nodi di Messina, Catania e Palermo e in quei territori dove il trasporto ferroviario è del tutto inesistente.

Il Comitato Pendolari Siciliani ha effettuato un monitoraggio, da dicembre 2021 a giugno 2022, su oltre 25.000 treni distribuiti sulle tratte di maggiore frequentazione secondo i dati riportati nella seguente tabella di riepilogo.

Nel loro insieme, i valori raccolti mettono in luce ancora una volta le (stesse) problematiche e i disservizi riscontrati sulle varie relazioni per problemi tecnici all’infrastruttura, alle condizioni meteo avverse o altre cause dovute a fatti occasionali-ostruzioni varie lungo linea. L'obiettivo è sensibilizzare Regione, Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana a rilanciare gli investimenti, ottimizzando parallelamente i tempi di percorrenza riducendo al minimo i tempi di attesa per incrocio che inevitabilmente caratterizzano le tratte a doppio binario. Contestualmente assistiamo al fatto che, ancora una volta, gli interventi di potenziamento infrastrutturale (nodo di Catania, Palermo e Messina) non hanno comportato un aumento delle performance (orario cadenzato) in tale senso (es. riduzione dei tempi di percorrenza).

In conclusione desideriamo conoscere quale “cura del ferro” l’assessore regionale ai trasporti, on. Alessandro Aricò” voglia intraprendere considerata la dilagante “anemia di mobilità” del trasporto pubblico ferroviario.

Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani

martedì 14 dicembre 2021

Il regalo di Natale per i Pendolari Siciliani, l’aumento del 10 percento dei titoli di viaggio e il nuovo orario penalizza i pendolari.

I nuovi orari ferroviari, entrati in vigore domenica 12 dicembre 2021,
hanno, in parte, stravolto i ritmi di vita a molti pendolari sulla relazione Messina-Catania con lo spostamento dell'orario di arrivo alla stazione di Catania centrale del treno regionale 12953 di 10 minuti, fermo restando la partenza da Messina alle ore 5:39. Non comprendiamo questo spostamento di orario, considerato che è il primo treno che parte da Messina alle 5:39 e ferma in 20 stazioni raccogliendo tutta l'utenza (lavoratori, studenti) della relazione per arrivare a Catania alle 7.43 anziché alle 7:33 come previsto prima del nuovo orario. Una traccia oraria strana quella del treno regionale 12953 perché pur partendo sempre allo stesso orario delle 5:39 ha tre orari di arrivo diversi a Catania nel corso della settimana: il lunedì arriva a Catania alle 7.:3, dal martedì al venerdì arriva a Catania alle 7:43 ed il sabato pur facendo 2 fermate in più a Carruba e Guardia M-.S. Venerina, arriva a Catania alle 7:37.
Oggi ho voluto prendere appositamente, come primo giorno della corsa del treno in questione, ed ho fatto bene, perché appena salito a bordo sono stato preso d'assalto dai colleghi pendolari poiché il capotreno aveva riferito che questo cambio di orario era stato chiesto e voluto dal Comitato Pendolari Siciliani. La cosa mi ha alquanto indignato giacché avevamo visti gli orari pubblicati sul sito di Trenitalia una decina di giorni fa ed avevamo chiesto sia all'assessore regionale ai trasporti, sia al Dipartimento ed anche a Trenitalia il perché di questo stravolgimento di orario del 12953; viste le battaglie fatte in otto anni per ottenere questo orario di arrivo alle 7.33 a Catania, che abbiamo ottenuto per ben tre anni, tra l'altro abbiamo fatto notare che il treno in parola tutti i giorni arrivava a Catania dai 5 ai 7 minuti di anticipo. Diffidiamo il personale di bordo di Trenitalia nel dare false e tendenziose informazioni all'utenza. Oltre al danno dei nuovi orari che non sono stati mai presentati in nessun tavolo tecnico alle Associazioni dei Consumatori e ai Comitati dei Pendolari, così come previsto dal Contratto di Servizio arriva la beffa per i pendolari. I pendolari e tutta l'utenza ferroviaria che adopera il treno in Sicilia troveranno sotto l’albero di Natale un bel regalo, da parte della Regione Siciliana. Infatti, dal 1° gennaio 2022 i pendolari e l’utenza troveranno l’aumento del 10 per cento del costo di biglietti e degli abbonamenti fermo restando gli attuali servizi/disservizi.
Questo è il terzo aumento del costo dei titoli di viaggio, pari al 27,5 per cento, che i pendolari e l’utenza si trovano a dover pagare, da quando è stato sottoscritto il Contratto di Servizio “Ponte” del trasporto ferroviario 2015-2016 e il Contratto di Servizio decennale 2017-2026 ma il servizio ed i treni*km sono sempre gli stessi a parte gli investimenti dei fondi europei che la Regione ha utilizzato per rinnovare il parco rotabile con 21 nuovi treni “Pop” già circolanti nelle tratte ferroviarie.
In conclusione abbiamo realizzato un monitoraggio prima del cambio del nuovo orario, dal 30 di novembre all’11 dicembre 2021 ed è stato elaborato su un campione di 1942 treni distribuiti sulle tratte di maggiore frequentazione quali: Palermo-Messina, Messina-Catania-Siracusa, Palermo-Catania, Palermo-Agrigento, Caltanissetta-Ragusa-Modica, Caltanissetta-Agrigento, Siracusa-Ragusa-Gela e Catania-Caltagirone.
Il totale dei treni monitorati, ci porta ad analizzare il fenomeno osservato in maniera più dettagliata, mettendo in evidenza un ritardo fuori controllo nelle tratte più critiche come la Palermo-Catania, la Palermo-Agrigento, la Catania-Caltagirone dove riscontriamo una percentuale di ritardi tra il 20 e il 40 per cento sui treni oggetto del monitoraggio (ritardi dovuti a problemi tecnici all’infrastruttura e/o al materiale rotabile, ritardi dovuti alle condizioni meteo e altri dovuti a fatti occasionali-).
Il monitoraggio ci ha consentito anche di analizzare la situazione sul fronte dei treni*km non effettuati: solo sulla Palermo-Agrigento nel breve periodo sono venuti a mancare servizi ai pendolari per ben 2095 treno*km, sulla Messina-Catania-Siracusa 838 treno*km e sulla Palermo-Messina ben 485 treno*km.
Nel complesso dell’analisi effettuata, nei dieci giorni di monitoraggio, abbiamo riscontrato la cancellazione di 4587 treno*km, sufficienti a percorrere quasi 10 volte Roma-Milano in treno, oppure 5 volte Villa san Giovanni-Milano.
L'obiettivo del nostro monitoraggio è quello di coinvolgere la Regione Siciliana, committente del Contratto di Servizio sino al 2026 nel rivedere la programmazione e la redistribuzione degli 11 milioni di treno*km cercando di ottimizzarli, così come avevamo chiesto un anno fa, e di poter incrementare il servizio in quei territori che hanno necessità di avere ulteriori servizi ferroviari.
In conclusione, chiediamo di conoscere: a che punto è la connessione Wi-Fi a bordo dei treni regionali, come prevista dall’art.17 comma 7 che riportiamo integralmente: “A decorrere dal gennaio 2019 sui sei treni Jazz in esercizio sulle linee siciliane sarà assicurata da Trenitalia la connessione gratuita a internet in modalità Wi-Fi. Fatta salva la sussistenza dei presupposti tecnici, tale possibilità sarà progressivamente estesa ai treni Minuetto. Sui treni che saranno acquistati con finanziamenti della Regione Siciliana sarà richiesto il collegamento alla rete Wi-Fi negli abitacoli passeggeri". Ma ad oggi nemmeno l'ombra.
Giosuè Malaponti Presidente Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer

mercoledì 18 gennaio 2017

Mazzoncini ai pendolari dell'alta velocità "Sugli abbonamenti i prezzi sono già bassi"

Aumenti "spropositati" per chi tutti i giorni frequenta le tratte per lavoro. I nuovi abbonamenti, in quattro versioni diverse per prezzo e ampiezza d'uso, valgono dal mese di febbraio, ma sono acquistabili da ieri