E
di tempo dobbiamo costatare che ne è trascorso sui binari ferroviari siciliani,
sino alla sottoscrizione dell’intesa tra Regione e Trenitalia a fine giugno del
2015. Intesa che poneva le basi per la realizzazione e la sottoscrizione del
primo contratto di servizio definito “Ponte” che inizialmente doveva essere di
circa quattro anni, infatti, in altre regioni è stato fatto per cinque anni, ma
poi fu sottoscritto per il biennio “Ponte” 2015-2016 e precisamente il 30
dicembre 2015.
Mentre
l’attuale contratto di servizio, per il trasporto ferroviario isolano, è stato
sottoscritto definitivamente l’8 aprile 2018 per un decennio e precisamente per
gli anni 2017-2026.
E’
evidente che non vi è stata una trattativa di sei mesi, come afferma
l’assessore, ma esattamente di quindici mesi circa. Afferma ancora che, di
fatto, si è aperta una nuova fase nei trasporti ferroviari isolani.
Non
si comprende di quale nuova fase parli, l’assessore ai trasporti, giacché sia i
Sindacati del settore, sia le Associazioni dei Consumatori, sia i vari Comitati
dei Pendolari hanno segnalato e lamentato, come si legge nei vari articoli di
stampa, le presunte "carenze di Trenitalia nella gestione del contratto di
servizio in Sicilia”. Non è vero che nel nuovo contratto non sono stati
previsti aumenti delle tariffe (biglietti-abbonamenti), questo forse sarà
sfuggito all’assessore.
Infatti,
alla Sezione Seconda del Contratto decennale: Tariffe, orari e investimenti -
Art. 14 (Obblighi tariffari e gratuità) e precisamente al comma 4, cito
testualmente: “La Regione inoltre stabilisce che le tariffe regionali sono
incrementate, dal 1° gennaio degli anni 2020, 2022 e 2024, con prevendita dal
giorno 25 dicembre del mese precedente, del 10% per ciascuno degli anni
indicati. Gli incrementi delle tariffe sono paritetici per le tariffe regionali
e sovra regionali, nel rispetto del documento approvato dalla Conferenza Stato
Regioni del 3 agosto 2017, aggiornato in data 21 settembre 2017, e sono
automaticamente applicati da Trenitalia, salvo deliberazione contraria della Regione”.
Un’altra
iniziativa contrattuale di cui non vi è traccia, è quella delineata dall’art.
14 comma 2 punto 5: “Trenitalia doveva attivare contestualmente una promozione
commerciale sperimentale per famiglie e piccoli gruppi composti al massimo da
sei persone di cui almeno una adulta pagante, valevole almeno per dodici mesi,
con vendita di biglietti con il 50% di sconto per i minori di età compresa tra
i dodici e i diciotto non compiuti purché accompagnati almeno da un adulto
pagante”.
Per
ultimo vorremo conoscere delle date certe sull’entrata in esercizio di questi
4/5 nuovi treni di nuova generazione, perché sempre da notizie stampa,
risultano date diverse: “i primi quattro convogli saranno in esercizio entro il
mese di settembre 2019”; ”in servizio a novembre cinque nuovi treni elettrici”.
Da
quello che si evince nell’allegato ‘A’ della deliberazione regionale n. 69 del
21.02.2019 sembra che i primi 4 convogli dovrebbero essere consegnati a giugno
2019. In conclusione non ci risulta che l’assessore ai trasporti, On. Falcone,
abbia convocato alcun incontro operativo fra Regione, Trenitalia e parti
sociali prima e/o dopo il 10 di agosto, nonostante abbia dichiarato di volerli
incontrare.
Alla
luce di questi incontri fantasma, stiamo ancora aspettando l’incontro di fine
aprile sulla modifica degli orari dei treni e dei bus sostitutivi della
Catania-Caltagirone-Gela. E’ nostro dovere chiedere quando pensa di incontrare
le Associazioni dei Consumatori e i Comitati dei Pendolari per la
pianificazione e sistemazione della bozza oraria 2019-2020 alla luce delle
richieste/proposte presentate nei vari incontri di dicembre e gennaio, presso
la sede dell’impresa ferroviaria, tra i Dirigenti di Trenitalia, i Dirigenti
del Dipartimento Trasporti e i vari Comitati, non avendo avuto a tutt’oggi
alcuna conferma? Nel Contratto decennale all’Art.5 (Obblighi di servizio
pubblico e diritti di esclusiva) comma 5, cito testualmente: “Per gli anni
successivi al secondo, il Programma di Esercizio ad ogni cambio dell’orario
sarà concordato con la Regione entro 270 giorni antecedenti l’entrata in vigore
dell’orario stesso, ferma restando la disponibilità delle tracce orarie
sull’infrastruttura ferroviaria da parte del Gestore dell’Infrastruttura”.
Non
è più possibile che Associazioni dei Consumatori e Comitati dei Pendolari
vengano a conoscenza dei nuovi orari a metà novembre dal portale web di
Trenitalia.it o, peggio ancora, con un invito in assessorato, a fine novembre
per prendere atto del nuovo orario ferroviario 2019-2020, del quale si ignorano
i contenuti e nel quale non sono state inserite, né tutte né in parte, le
proposte presentate dai Comitati dei Pendolari.
Giosuè
Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani-Ciufer
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