martedì 27 gennaio 2015

I treni non superano lo Stretto…e l’Assessore Pizzo pensa ai grossi investimenti.

Desideriamo intervenire sulle dichiarazioni dell’assessore Pizzo ai microfoni del Tgr Sicilia di sabato 24 gennaio scorso.
In mancanza di investimenti, di ammodernamento/velocizzazione delle attuali linee ferrate la Regione Sicilia è cauta e punta su obiettivi precisi. L’Assessore Pizzo ai microfoni del Tgr Sicilia dichiara: - “Avere dei servizi moderni e migliori di quelli attuali e quindi più efficienti ed efficaci e quindi minori tempi. L’attraversamento dello Stretto è una rottura di carico che dura tra le 2 ore e le 2 ore e mezzo, quindi è inutile fare l’alta velocità. Poi quando ci siano dei tempi di percorrenza che complicano a fermarsi. Noi dobbiamo puntare a servizi migliori non spaventandoci dei cambiamenti e delle modernità”. Continua l’assessore Pizzo (dice il cronista) che ricorda il progetto dei 5 miliardi per la CT-PA-ME e sulla volontà da parte di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) di non penalizzare la Sicilia.  E sull’attraversamento dello Stretto continua: - “Ciò sarebbe antinomico, assurdo e contraddittorio che se in cambio di questo grossissimo investimento in infrastruttura si avesse una diminuzione dei servizi".
Dichiarazioni che riteniamo senza un senso logico e senza una presa di posizione a tutela dei posti di lavoro e per salvaguardare quei cinque treni rimasti che ci collegano al “Continente Italia” nel rispetto della “Continuità Territoriale” e dell’art. 3 della Costituzione Italiana. E che qualcuno spieghi ai Siciliani quali sono gli obiettivi della Regione in ordine alla mobilità per l’attraversamento dello Stretto.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer 
  

lunedì 26 gennaio 2015

La continuità territoriale negata, le Ferrovie abbandonano la Sicilia.

L'analisi. Soppresse definitivamente le tratte a lunga percorrenza per carenza passeggeri. L'Isola tagliata fuori dal resto del Paese. Ma un terzo dei treni regionali è in anticipo 
I grafici.
Chi controlla l'operato di Trenitalia?
Ci risiamo. Così come è successo agli inizi del 2009, via tutti i treni a lunga percorrenza che dalla Sicilia portano a Roma o a Milano per chi non può o non vuole viaggiare in aereo o in nave. Allora la scure sulle tratte lasciò ai siciliani solamente quattro coppie di treni da e per il Nord (Roma e Milano). Un depauperamento lento e costante che va avanti dal giugno 2007, quando i convogli ad attraversare lo Stretto diretti al nord Italia erano ben 14 giornalieri. E con l'introduzione del nuovo orario estivo i treni a lunga percorrenza saranno cancellati totalmente. Il motivo? Ufficialmente
carenza di passeggeri. Ma il problema è sotto la luce del sole. La Sicilia è tagliata fuori dal gestore perché non ha l'alta velocità, fiore all'occhiello delle Ferrovie e settore in cui si stanno incentrando tutti gli investimenti. 
E in attesa dell'alta velocità sull'asse ferroviario Messina-Catania-Palermo, la Sicilia continua a muoversi lentamente. Troppe le zone tagliate fuori dai collegamenti interni, numerosi i territori che si sono visti azzerare quasi del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela, Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo- Trapani Via Milo. Eppure basterebbero interventi mirati per recuperare un mezzo che in Sicilia aveva trovato in passato anche una produzione di eccellenza nella costruzione delle carrozze e dei vagoni.

Trenitalia:"Da gennaio convogli più puntuali".

Palermo. Dopo l'analisi del Comitato Pendolari Siciliani, le Ferrovie replicano: "Lo studio è apprezzabile, ma non contiene le ultime performance".

Trasporti. "Il 67% dei treni ritardo", pendolari in rivolta




Palermo. I dati emergono dallo studio del Comitato Pendolari Siciliani compiuto tra novembre e dicembre. Regna la disorganizzazione, conseguenze drammatiche. Sulla tratta da e per Messina, in un mese e mezzo su 1.134 convogli, 290 invece sono arrivati in anticipo e solo 82 in orario.

Treni Sicilia, più del 60% in ritardo o soppressi ma un terzo è in anticipo


Palermo. In attesa che lo Sblocca Italia porti l'Alta velocità "light" sull'asse ferroviario Messina-Catania-Palermo, il Comitato dei pendolari siciliani attacca Regione e Trenitalia attraverso i dati dell'ultimo monitoraggio sui treni siciliani. Il report, stilato da Giosuè Malaponti e Fabrizio Gemelli, dà un'istantanea sul servizio offerto ai siciliani nell'ultimo bimestre 2014. Nello specifico, 2.578 treni sulla direttrice ionica "Messina-Catania-Siracusa" e 1.134 treni sulla tirrenica "Messina-Palermo". Sul totale dei 2.578 treni monitorati sulla "Me-Ct-Sr", il 60,20% (1.552 treni) è arrivato in ritardo, solo il 7,29% (188 treni) è arrivato in orario, e 56 sono i soppressi, pari al 2,17%. Le ore complessive di ritardo sono 163. Il dato che però stupisce è sugli arrivi in anticipo: 838 treni, il 32,51% del totale. «I dati dimostrano che i cospicui aumenti dei tempi di percorrenza hanno consentito ad un terzo dei treni di arrivare in anticipo sull'orario ufficiale previsto, accumulando 1.383 minuti di anticipi, pari a 23 ore». Per il Comitato, quindi, Trenitalia userebbe l'escamotage di mantenere una traccia di orari molto elastica per ammortizzare i ritardi intermedi e arrivare in anticipo a destinazione. «Abbiamo calcolato - sostiene Malaponti, presidente del Comitato - che è possibile ridurre i tempi di percorrenza di un 10-15%, ovvero di 10-15 minuti per ogni traccia oraria».
Sulla "Pa-Me", le cose non cambiano: il 67,20% (762 treni), è arrivato in ritardo, soppressi il 2,03% (23 treni) e solo il 7,23% (82 treni) è arrivato in orario. Le ore complessive di ritardo salgono a 204. Anche qui, quasi un terzo dei treni (290, cioè il 25,57%) è in anticipo. «Ma - precisa Malaponti - sempre grazie a orari molto larghi. Chi controlla l'operato di Trenitalia? I km/treno soppressi dovranno essere rimessi in esercizio? Verranno pagati comunque? Chi dovrà, se previsto, sanzionare Trenitalia? Presenteremo tali quesiti e i dati raccolti all'Autorità nazionale di regolazione dei trasporti. L'obiettivo è sensibilizzare Regione e Trenitalia a rilanciare gli investimenti».
Davide Guarcello - La Sicilia - Giovedì 22 Gennaio 2015 I FATTI Pagina 7

sabato 24 gennaio 2015

Treni, aerei, navi: Niente Continuità Territoriale per la Sicilia

Ritorna lo spettro dei tagli ai treni a lunga percorrenza, così come è successo agli inizi del 2009. Tagli che poi sono stati ridimensionati, lasciando ai siciliani solamente quattro coppie di treni da e per il nord (Roma e Milano). E come allora i soliti interventi dei sindacati del settore, qualche interrogazione da parte di qualche politico attento e i rumors dei lavoratori del settore che vedono svanire il proprio posto di lavoro. A questi fatti c’è da registrare il tempismo dei vertici di Rete Ferroviaria Italiana alla Kore di Enna nel presentare ai sindaci dei Comuni interessati la velocizzazione della Palermo-Catania-Messina. Come a dire da un lato vi allontaniamo dal raggiungere il Continente dall’altra vi regaleremo un’ulteriore (faraonica) infrastruttura sempre se verrà realizzata. Non vogliamo ritornare sui 30 milioni di euro finanziati dal 2010 per raggiungere gli stessi risultati sulla Palermo-Catania, investendo le attuali risorse previste per modernizzare l’attuale rete ferroviaria. Oggi invece, ci aspettiamo un intervento ed una forte presa di posizione da parte del Sindaco dei Siciliani, On. Crocetta, nei confronti di uno Stato e di un Governo che ha deciso definitivamente di “Isolare” la nostra terra e il nostro futuro. Onorevole Presidente, non basta andare in Procura a denunciare il malaffare, oggi serve tutto il suo impegno per evitare che la “Continuità Territoriale”, che spetta di diritto alla nostra Sicilia e noi ai Siciliani, venga sottratta definitivamente.
Giosue Malaponti - Comitato Pnedolari Siciliani - Ciufer

Rapporto del Comitato Pendolari Siciliani. Situazione trasporto ferroviario pendolare sulle tratte Me-Ct-Sr e Me-Pa

Sicilia. Rapporto del Comitato Pendolari Siciliani. Situazione trasporto ferroviario pendolare sulle tratte Messina-Catania-Siracusa e Messina-Palermo
Periodo di Riferimento: Novembre-Dicembre 2014
Obiettivi: Sensibilizzare Regione Siciliana e Trenitalia a rilanciare gli investimenti sull’ammodernamento delle infrastrutture e su un progetto di introduzione di nuovi treni pendolari più veloci e puntuali, per dare risposte ai bisogni di mobilità dei cittadini e di vivibilità delle aree urbane, conseguentemente attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra.
Autori: Giosuè Malaponti e Fabrizio Gemelli
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Pochi fenomeni sono più rappresentativi dei cambiamenti avvenuti nel territorio e nella società italiana, nel lavoro e nella domanda di mobilità, come il pendolarismo. Ogni giorno – secondo i dati del Censis – oltre 15 milioni di persone si spostano per motivi di lavoro e studio verso le principali città. È un processo che di fatto riguarda in particolare gli ultimi due decenni perchè in rapida crescita, visto che all’inizio del secolo non arrivavano a 10 milioni.
Purtroppo poco più di 3 milioni sono coloro tra questi che si muovono in treno, una quota minoritaria, sebbene in costante crescita, e nel contesto va evidenziato il rapporto di 10 a 1 tra passeggeri trasportati sulle linee regionali e quelli sulle linee a lunga percorrenza.
Un forte e moderno servizio ferroviario è indispensabile per costruire un sistema dei trasporti efficiente nelle aree metropolitane. Tra l’altro c’è un’altra questione che dovrebbe far riflettere in un periodo difficile per tante famiglie, come la possibilità di ridurre i costi di spostamento utilizzando i mezzi collettivi che per tante persone può rappresentare una vera boccata di ossigeno, oltre che un miglioramento significativo della qualità della vita.
Ed è significativo constatare quanto stia crescendo l’organizzazione della rappresentanza dei pendolari, con comitati oggi diffusi in quasi tutte le Regioni italiane, che chiedono più treni, puntuali, nuovi, puliti. Dare risposta a questa domanda è quanto mai strategico per un Paese come l’Italia, e per questa nostra regione, la Sicilia.
La spiegazione delle difficoltà dello spostarsi in treno quotidianamente verso le principali città siciliane è semplice, basta guardare i dati sugli investimenti per il servizio, l’acquisto di materiale rotabile e le infrastrutture.
Qualcosa di più è stato fatto negli scorsi anni acquistando nuovi treni “Minuetto”, condizione fondamentale non solo per migliorare la qualità del viaggio per i pendolari ma anche per aumentarne il numero in circolazione e migliorare la puntualità (i ritardi dipendono anche dal sovraffollamento delle carrozze).
Il trasporto ferroviario siciliano in questi ultimi anni sta attraversando momenti veramente difficili. Sono molti i territori che si sono visti azzerare quasi del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela, Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo-Trapani Via Milo.
La marginalità degli investimenti per il trasporto ferroviario in Sicilia è evidente e gli investimenti statali e regionali premiano la strada a danno della ferrovia.
Il tema appena introdotto deve entrare nell’agenda delle politiche nazionali e regionali, passando attraverso maggiori risorse per il servizio di trasporto pendolare.
Ebbene, i cittadini che ogni giorno si muovono in treno sono l’interlocutore fondamentale delle strategie di potenziamento del servizio, con il confronto, la partecipazione e l’informazione dei pendolari, per dare forza alla prospettiva di un potenziamento del servizio, per monitorare il servizio sulla rete (puntualità, grado di affollamento, igiene, climatizzazione, informazione, ecc.).
Le Regioni hanno, ovviamente, la possibilità di ampliare la quantità degli investimenti, perché le “prestazioni” sono state definite nei cosiddetti Contratti di Servizio che tutte le regioni, Sicilia a parte hanno posto in essere a partire dal 2009.
Con il Contratto di Servizio da un lato l’impresa ferroviaria si impegna all’erogazione di un quantitativo di treni-km e al rispetto di determinati indici di qualità (relativi a pulizia, comfort, informazione e puntualità delle corse), dall’altro lato l’amministrazione regionale stabilisce un corrispettivo economico per l’erogazione di tali servizi.
In ultimo, il Contratto di Servizio stabilisce le penali da applicare al gestore dei servizi in caso di non rispetto degli indici di qualità definiti dal Contratto: le risorse generate dall’applicazione di queste sanzioni sono speso risultate consistenti, permettendo un reinvestimento diretto nel servizio, mentre alcune Regioni hanno scelto di riutilizzare le risorse generate dall’applicazione delle suddette penali per un rimborso sotto forma di bonus da restituire agli abbonati.
L’indagine condotta nelle giornate lavorative del periodo novembre-dicembre 2014, riguarda due rilevazioni dati rispettivamente di 2.578 treni sulla direttrice jonica Messina-Catania-Siracusa e 1.134 treni sulla direttrice tirrenica Messina-Palermo.

Direttrice jonica Messina-Catania-Siracusa (dal 10/11 al 31/12/2014)
Per quanto concerne la Messina-Catania-Siracusa, la tabella seguente mostra più specificatamente la distribuzione dei 2.578 treni monitorati secondo la puntualità, oppure se arrivati a destinazione prima dell’orario previsto, o se soppressi.
Sul totale dei 2.578 treni monitorati, il 60,20% (1.552 treni) è arrivato in ritardo oppure è stato soppresso, mentre i treni arrivati in anticipo sono 838 (32,51%) e solo il 7,29% (188 treni) è arrivato in perfetto orario.
Ancora una volta si conferma il trend di treni arrivati in anticipo, vale a dire che ogni giorno un treno su tre arriva prima dell'orario previsto.
Dai calcoli eseguiti, le ore complessive di ritardo che i pendolari hanno perso a causa dei ritardi accumulati dai treni si attestano oltre le 163 ore (precisamente 9.791 minuti). 
Nello stesso bimestre abbiamo rilevato, per la tratta in parola, 56 treni soppressi, pari al 2,17% del totale. Tale dato risulta ancora più significativo se associato al numero di Km/treno soppressi: nel periodo di monitoraggio, la tratta ferroviaria è stata privata di 3884 Km/treno, dato ovviamente sottostimato, in considerazione del fatto che la nostra indagine non è stata estesa anche ai treni che circolano nelle giornate festive.
I treni in ritardo entro i 5 minuti sono 834 pari al 32,35%: per Trenitalia il ritardo sino a cinque minuti non viene considerato come “ritardo”.
Ancora più in dettaglio 310 treni, pari al 12,02%, hanno ritardato tra i 6 e i 10 minuti, 188 treni (il 7,29%) da 11 e 20 minuti, e ben 164, cioè il 6,36% è arrivato a destinazione con oltre 20 minuti di ritardo.
Altresì i dati raccolti dimostrano di fatto che, i cospicui aumenti dei tempi di percorrenza hanno consentito anche questa volta ad un terzo dei treni di arrivare in anticipo sull’orario ufficiale previsto, accumulando 1383 minuti di anticipi, pari a quasi 23 ore.

Direttrice tirrenica Messina-Palermo (dal 17/11 al 31/12/2014)
L’analisi eseguita sulla Messina-Palermo, ha riguardato invece 1.134 treni.
Il 67,20% , pari a 762 treni, è arrivato in ritardo oppure è stato soppresso, e parallelamente quelli arrivati in anticipo sono stati 290 (25,57%). Soltanto il 7,23% (82 treni) è arrivato in perfetto orario.
Dai calcoli eseguiti, le ore complessive di ritardo che i pendolari hanno perso a causa dei ritardi accumulati dai treni sulla tratta Messina-Palermo si attestano anche qui oltre le 200 ore (204 ore, pari a 12.272 minuti).
Nello stesso bimestre abbiamo rilevato la soppressione di 23 treni, pari al 2,03% del totale monitorato. Anche qui il dato risulta più significativo se associato al numero di Km/treno soppressi: nel periodo di monitoraggio, la tratta ferroviaria è stata privata di 5946 Km/treno, ricordiamo dato sottostimato, in considerazione del fatto che la nostra indagine non è stata estesa anche ai treni che circolano nelle giornate festive.
I treni in ritardo entro i 5 minuti sono 257 pari al 22,66%, poi 163 treni, pari al 14,37%, hanno ritardato tra i 6 e i 10 minuti, 181 treni (il 15,96%) da 11 e 20 minuti, e ben 138, cioè il 12,17% è arrivato a destinazione con oltre 20 minuti di ritardo.
I cospicui aumenti dei tempi di percorrenza hanno consentito anche questa volta ad un terzo dei treni di arrivare in anticipo sull’orario ufficiale previsto, accumulando 839 minuti di anticipi, pari a circa 14 ore.
I risultati sono alquanto evidenti ed in molti casi la situazione è anche più drammatica in quanto, a questi allungamenti si sommano i continui ritardi che molte delle volte, vista la troppa elasticità della traccia oraria, diventano anticipi azzerando così gli stessi ritardi.
Dalla nostra analisi effettuata, abbiamo calcolato che è possibile ridurre i tempi di percorrenza almeno di un 10-15%, ovvero di 10/15 minuti per ogni traccia oraria.
Allungamenti che si manifestano in tutta la loro drammaticità con i vari cambi di orario e fanno seguito a scelte strane e sconsiderate sul trasporto pubblico ferroviario siciliano, andando a penalizzare persino i treni diretti e, per di più un treno viene considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti.
Si da molto spesso la precedenza, sulla pelle di centinaia di migliaia di pendolari, che costituiscono la stragrande maggioranza dei viaggiatori giornalieri, a treni Intercity, Espressi, e persino ai treni merci.
Per i pendolari siciliani viaggiare è sempre più un'odissea, sui treni ormai si bivacca visti i lunghi tempi di attesa nelle varie fermate 5/10/15 minuti di attesa, sia sulla direttrice jonica (Fiumefreddo, Alcantara, Letoianni, Santa Teresa Riva) che sulla direttrice tirrenica (S.Agata Militello, Capo d’Orlando-Brolo-Patti e Barcellona P.G., Brolo/Gioiosa Marea, Milazzo e Cefalù).
Incroci calcolati senza un senso logico, coincidenze con altri treni non previste e, guarda caso viene annunciato da Trenitalia, che la puntualità dei treni è in netto miglioramento, cioè che le cose vanno meglio.
Chi controlla l’operato di Trenitalia? I km/treno soppressi dovranno essere rimessi in esercizio? Verranno pagati comunque? Chi di competenza dovrà, se previsto, sanzionare l’operato di Trenitalia?
Questi sono solo alcuni dei quesiti per i quali chiediamo risposte certe ed esaustive da parte degli organi competenti.
Tutto ciò è inconcepibile e dimostra, ancora una volta, l'assoluta mancanza di attenzione verso i pendolari da parte delle dirigenze di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana, nel far funzionare dignitosamente il servizio di trasporto ferroviario a loro affidato.
Compito cui le due aziende hanno nei confronti dello Stato e dei cittadini-utenti e alla Regione Siciliana che in questi anni ha portato a termine, dal punto di vista amministrativo, le disposizioni emanate dal decreto legislativo 422/97 relativo al passaggio delle competenze in materia di trasporto pubblico ma non è ancora, riuscita a farsi trasferire dal Ministero le risorse finanziarie previste nell’accordo di programma per il trasporto ferroviario isolano, per ottemperare alla sottoscrizione del Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario.
Nel contratto di servizio occorre tenere presente due cose: la prima, che Trenitalia farà valere tutto il suo peso presentando un Contratto di Servizio ad uso e consumo essendo in regime di monopolio e la seconda alla Regione di non cadere nella trappola del treno della politica.
Continueremo come sempre, con ogni mezzo legale, nella nostra battaglia per una mobilità eco ed equo-sostenibile che veda uscire finalmente la Sicilia da quella gogna di arretratezza in cui la totale assenza di un’attenta programmazione in materia di trasporti e di infrastrutture, è stata relegata dalla politica regionale e nazionale.
Fiumefreddo di Sicilia, 15 gennaio 2014
Giosuè Malaponti - Comitato pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 13 gennaio 2015

Trasporti, Sicilia isola inaccessibile 'Crocetta studi il metodo Bassolino' | lasiciliaweb.it

Sicilia. L'analisi. Il professore Russo: "La ferrovia è il mezzo del futuro, la Campania in pochi anni è diventata modello per l'Ue. Catania? Serve la stazione sotto Fontanarossa, è strategica per lo sviluppo". Il caso del semaforo di Messina che manda in centro le auto in arrivo con i traghetti.

martedì 6 gennaio 2015

L'odissea sul treno, il Comitato Pendolari chiede spiegazioni a Ferrovie e Regione.

S.Agata Militello. Il 31 dicembre 2014 sulla linea Palermo-Messina. Nessuna informazione è giunta ai viaggiatori in merito alla limitazione fino alla stazione di S. Agata Militello causa interruzione di linea per avversità atmosferiche, per non parlare di quando i viaggiatori dei treni in oggetto arrivati al binario 4 della stazione di S. Agata M. potessero proseguire, e con quale mezzo, dato che nessuno ha accolto i numerosi viaggiatori in stazione, eccetto il sindaco di S. Agata Militello e gli operatori della protezione civile.
In previsione delle avverse condizioni atmosferiche Rete Ferroviaria Italiana ha inoltre messo in azione il piano anti-neve che prevede il presidio, con uomini e mezzi, nelle zone dove le condizioni meteorologiche potrebbero ulteriormente peggiorare, e l’attivazione dei Centri operativi territoriali per il monitoraggio, che dato i fatti accaduti ieri in Sicilia non ha avuto un grosso impatto.

giovedì 1 gennaio 2015

Accorpamento dei Treni ICN 781 e IC 723 e Assistenza Clienti deficitaria

Di seguito riportiamo quanto accaduto nella giornata del 31.12.14 nella fusione dei treni ICN 781 Milano C.le - Palermo C.le  e l’IC 723 Roma Termini - Palermo C.le. Apprezziamo lo sforzo della sala operativa dato le criticità delle condizioni atmosferiche nell’evitare l’intasamento della linea ME-PA e nella decisione di fondere i due treni per tale scopo, ma la nota dolente che il nostro Comitato Pendolari SICILIANI preme a sottolineare è la totale ASSENZA  dell’assistenza clienti all’arrivo dei treni ai binari nella stazione di Messina Centrale, in quanto dato la mole dei viaggiatori ed essendo treni vacanzieri causa festività, è inaccettabile che vengano lasciati totalmente soli i 2 capi treno dei rispettivi treni a gestire un così elevato numero di passeggeri con un ritardo pari a circa 6 ore, senza alcun rinforzo di personale di assistenza di stazione, a questo si aggiunge la totale assenza di informazioni sonore in merito ai tempi di attesa per la partenza.
Nessuna informazione è giunta ai viaggiatori in merito alla limitazione fino alla stazione di S. Agata Militello causa interruzione di linea per avversità atmosferiche, per non parlare di quando i viaggiatori dei treni in oggetto arrivati al binario 4 della stazione di S. Agata M. potessero proseguire, e con quale mezzo, dato che nessuno ha accolto i numerosi viaggiatori in stazione, eccetto il sindaco di S. Agata Militello e gli operatori della protezione civile.
In previsione delle avverse condizioni atmosferiche Rete Ferroviaria Italiana ha inoltre messo in azione il piano anti-neve che prevede il presidio, con uomini e mezzi, nelle zone dove le condizioni meteorologiche potrebbero ulteriormente peggiorare, e l’attivazione dei Centri operativi territoriali per il monitoraggio, che dato i fatti accaduti ieri in Sicilia non ha avuto un grosso impatto.
Trenitalia spa per la Regione Siciliana
RFI spa per la Regione Sicilia
Dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti Regione Siciliana
Torrenova Messina, 01.01.2015
Mondì Francesco Pendolari S. Agata Militello-Messina 
Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer