mercoledì 26 novembre 2014

Ferrovie svolta in Sicilia: Pronti soldi e progetto per la Catania-Palermo

Con l’intervento nel 2009 dell’ex sottosegretario alle infrastrutture Reina furono tenuti diversi tavoli tecnici romani con i dirigenti della Regione Sicilia, di Rete ferroviaria italiana e del ministero delle infrastrutture. Da questi incontri quasi a fine 2009 venne inserita, per le prese di posizione di Reina, nell’aggiornamento del Contratto di Programma 2007-2011 con la seguente descrizione:  Opere in Corso - Tabella A03-Sviluppo Infrastrutturale Rete Convenzionale - Modifiche anno 2009 - Codice Intervento NAD04: Interventi di potenziamento infrastrutturale per adeguamento al nuovo modello di esercizio della Regione Sicilia, prioritariamente per la velocizzazione dell’itinerario Palermo-Catania per un importo di 30 milioni (si allega foto).
Comunque, quello che ci viene più spontaneo chiedere è: perché investire tutti questi miliardi su un’unica relazione, anche se importante, e non investire tutta questa somma disponibile nell’ammodernare le infrastrutture esistenti per collegare le nove principali Città siciliane? Gli investimenti previsti nel Cis prima e nello Sblocca Italia dopo, dovevano garantire ed essere lo strumento per distribuire a tutto il territorio siciliano quella boccata di ossigeno infrastrutturale a breve/medio termine per incentivare e sviluppare il tessuto economico, sociale e turistico della Sicilia.
Ma da quello che si vede non è proprio così. 
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani

lunedì 24 novembre 2014

Riapre la tratta Trapani-Palermo. Ferrovie: la linea Via Milo resterà operativa?

L'evento è importante: dopo quasi due anni di chiusura, provocata da una frana, parte della tratta Trapani-Palermo, via Milo, oggi riaprirà. La circostanza avviene in concomitanza con la manifestazione "In treno per Segesta, un viaggio attraverso le terre degli elimi", organizzata dal Gal Elimos e da altre associazioni e promossa dall'Assessorato regionale ai Beni culturali. Quello che non hanno potuto in questi mesi le proteste dei pendolari e anche interventi, con interrogazioni di politici a livello nazionale e regionale, lo può, dunque, una iniziative che in se è anche lodevole perchè di promozione del territorio.
La manifestazione è pubblicizzata tra le news on line della Fondazione Fs italiane che mette a disposizione il treno sul quale sarà presente personale in divisa storica anni '50 e che sarà composto da carrozze d'epoca che partendo da Palermo arriveranno sino a Calatafimi.
«Apprendiamo con soddisfazione - dice Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani "Ciufer" - che domani (oggi, ndr) riapre alla circolazione ferroviaria la direttrice Alcamo-Trapani, via Milo. La tratta ferrata è chiusa dal 25 febbraio 2013 per diversi smottamenti. Per la sua riattivazione esprimiamo un plauso a Rfi». Tuttavia non è dato sapere se da ora in poi i treni ricominceranno a circolare con regolarità su questa tratta ferrata oppure se conclusa la manifestazione si dovranno attendere tempi ancora lunghi perchè essa torni funzionante. Nelle scorse settimane per sollecitare l'apertura della tratta la senatrice Orrù e il deputato regionale Fazio, quest'ultimo in sede di Commissione permanente Territorio e Ambiente, hanno riferito di avere incontrato, tra gli altri, anche il presidente di Rfi, Dario Lo Bosco, dal quale hanno ricevuto l'assicurazione che le risorse per intervenire sulla tratta sono state individuate.
Margherita Leggio 
La Sicilia - Domenica 23 Novembre 2014 Prima Trapani Pagina 38 

sabato 22 novembre 2014

Riapre la tratta ferroviaria Alcamo-Trapani

Apprendiamo con molta soddisfazione che domenica 23 novembre 2014 riapre alla circolazione ferroviaria la direttrice Alcamo-Trapani Via Milo. Tratta ferroviaria chiusa dal 25 febbraio 2013 per diversi smottamenti alla sede ferroviaria. Grazie alla manifestazione “In treno per Segesta - Un viaggio attraverso le Terre degli Elimi”, organizzata col sostegno del GAL Elimos, dell’Assessorato Regionale ai BB.CC ed altre associazioni, domenica 23 riaprirà alla circolazione ferroviaria dopo oltre venti mesi dalla sua chiusura, un nostro plauso va a Rete Ferroviaria Italiana per la riattivazione di Via Milo.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

giovedì 13 novembre 2014

Un attestato di stima e di pronta guarigione al Capotreno Riccardo Caristi aggredito alla stazione di Spadafora

In riferimento all’aggressione ed al ferimento del capotreno Riccardo Caristi, in servizio sul treno regionale 8771 delle ore 10.15 da Messina a Milazzo,  avvenuta stamane alla stazione di Spadafora, a nome del Comitato Pendolari Siciliani colgo l’occasione per porgere un augurio di pronta guarigione al Capotreno Riccardo e per condannare espressamente tali atti gravi nei confronti di tutto il personale di bordo di Trenitalia che svolge il proprio lavoro con correttezza e cortesia nei confronti di tutta l’utenza che giornalmente viaggia in treno.
Negli ultimi mesi si stanno verificando, sempre più frequenti, atti di sconsideratezza nei confronti del personale viaggiante di Trenitalia, uno degli ultimi episodi gravi, nel mese di maggio con l’aggressione ad una donna capotreno a Cefalù.
Abbiamo più volte proposto, noi del comitato, negli incontri con la direzione di Trenitalia e con la Regione Sicilia-Dipartimento trasporto ferroviario, di valutare la possibilità di concerto con il dirigente del Compartimento della Polfer, di programmare sui treni un servizio di scorta in borghese specie su quelli ritenuti a rischio.
Tale servizio, secondo noi, se realizzato potrebbe servire in molti casi come deterrente, volto a scoraggiare i malintenzionati sapendo che a bordo dei treni possano esserci degli agenti in borghese.
Certi che verranno adottate, da parte degli interessati, misure idonee a scongiurare il verificarsi di altri simili eventi, nell’interesse principale di tutelare il personale viaggiante e i passeggeri.
Al Direttore di Trenitalia per la Sicilia
Ing. Francesco Costantino
Al Direttore di Rete Ferroviaria per la Sicilia
Ing. Andrea Cucinotta
Al Dirigente del Compartimento
Polizia Ferroviaria per la Sicilia
Al Dirigente Generale del Dipartimento
Infrastrutture e Mobilità
Al Segretario Generale Orsa Ferrovie
Agli Organi di Stampa
Messina, 13 novembre 2014
Cordialmente
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

mercoledì 12 novembre 2014

Le Ferrovie non conoscono le priorità in Sicilia

Il Comitato Pendolari:"Non è la Catania-Palermo, ma sono la Giampilieri-Fiumefreddo e la Castelbuono-Patti"
Palermo. Dopo la conversione in legge del decreto "Sblocca Italia", che dovrebbe velocizzare la realizzazione dell'Alta velocità "light" Messina-Catania-Palermo, il Comitato dei Pendolari Siciliani guidato da Giosuè Malaponti torna alla carica, denunciando ritardi e incongruenze nella rete ferroviaria siciliana.
«Oggi più che mai - sottolinea Giosuè Malaponti - il completamento del raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo e della Castelbuono-Patti costituiscono una priorità rispetto alla costruzione della tratta Catania-Palermo».



Il raddoppio Fiumefreddo-Giampilieri è una priorità a differenza della Catania-Palermo

Di raddoppio e spostamento del tracciato ferroviario sulla Messina-Catania del tratto Fiumefreddo-Giampilieri, se ne parla ormai da oltre 20 anni, quando i tecnici delle ferrovie presentarono lo studio di massima che nel 1996 diventò progetto definitivo e fu inviato alla Regione, da allora tante parole, pochi o nulla i fatti concreti ad oggi.
Ancora oggi Messina e Catania non sono collegati con il doppio binario e la linea ferrata corre per lunghi tratti tra i centri rivieraschi e costeggia il mare che anno dopo anno lambisce sempre più la costa mettendo a rischio la stessa linea ferrata. Per non parlare dei vari smottamenti occorsi tra Capo Taormina, Capo Sant’Alessio a Capo Alì.
E’ impensabile che quel progetto di raddoppio sia stato continuamente bloccato dai Comuni della fascia ionica messinese, creando problemi al progetto definitivo di Rete Ferroviaria Italiana, continuando a chiedere e pretendere varianti al progetto chiedendo lo spostamento più a monte del tracciato.
Una domanda sorge spontanea, se tale opera era inserita nel “PROGRAMMA DELLE OPERE STRATEGICHE (LEGGE OBIETTIVO N. 443/2001)” e, inoltre inclusa nel “PIANO DELLE PRIORITA’ DEGLI INTERVENTI FERROVIARI (PPI)” perché non è stata ritenuta come “un’opera sovracomunale” mandando ai Consigli Comunali dei Comuni ricadenti l’opera le varianti allo strumento urbanistico da approvare, senza apportare alcuna modifica e procedere speditamente alla realizzazione della stessa?
Già 15 anni fa lo spostamento e il raddoppio del binario sembravano cosa fatta, tanto che si discuteva cosa realizzare nel vecchio tracciato della linea ferrata, ma ancora oggi quel sogno è rimasto chiuso in qualche cassetto. 
Nonostante la delibera Cipe n. 62 del 27 maggio 2005 approvava il progetto preliminare (Codice Unico Progetto J11H02000070008) dei 42 chilometri di strada ferrata che doveva completare il doppio binario su tutta la dorsale ionica in 6/7 anni di lavori, che si dovevano svolgere tra il 2007 ed il 2013, con l’entrata in esercizio nel 2014 e funzionamento a pieno regime dal 2016, per un costo totale di 1970 milioni di euro completamente finanziati e scomparsi dai Contratti di Programma di Rete Ferroviaria Italiana a fine 2011.
Perché non è stato realizzato tale importante infrastruttura che di certo avrebbe dato una spinta al progresso turistico e commerciale di tutta la riviera ionica?
Dove è finito il finanziamento dei 1970 milioni di euro totalmente finanziati per tale raddoppio, in considerazione del fatto che allo stato attuale vi sono solamente 46 milioni per la sola progettazione?
E’ inammissibile quanto sia accaduto, si perdono finanziamenti, si tornano indietro fondi europei non spesi, si inventano nuovi progetti trascurando i vecchi già finanziati.
Oggi più che mai il completamento del raddoppio Fiumefreddo-Giampilieri e Castelbuono-Patti costituiscono una priorità rispetto alla costruzione della tratta Catania-Palermo.
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 11 novembre 2014

"Così cambieremo le Ferrovie in Sicilia" Ma sull'alta velocità cala il buio fitto

La Palermo-Catania - Ma Elia, al ruolo di ad nelle Fs assomma «senza alcuna indennità aggiuntiva», quello di commissario straordinario della linea Palermo-Catania, una delle opere inserite nello "Sblocca Italia".
«L'attuale tratta ferroviaria Palermo-Catania diciamo che non esiste: eppure sarebbe la cosa più importante da rifare in Sicilia. Adesso sarà la volta buona».

Grandi investimenti - Nell'isola, spiega Elia, il governo ha previsto grandi investimenti: «Sul piatto ci sono circa 2,2 miliardi», dettaglia. Parlando di «opere prioritarie» come il nodo di Palermo, la velocizzazione della Catania-Siracusa con circa 80 milioni di progetti, la riduzione dei tempi di percorrenza della Catania-Messina, «sia con interventi infrastrutturali, sia pensando a ridurre anche qualche fermata», con l'obiettivo di far viaggiare i passeggeri da Messina a Siracusa «in un'ora e 50 minuti a fronte delle attuali due ore e 20 minuti».
Decisiva in questo contesto la firma del contratto di servizio con la Regione: «Stiamo inoltre lavorando con il governo regionale per individuare le necessità delle varie città e dei territori» spiega l'amministratore delegato delle Fs.

lunedì 10 novembre 2014

Trapani-Palermo si torna a protestare, da due anni tratta ferrata interrotta

Come al solito nessuna presa di posizione da parte della Regione Sicilia e/o degli assessori regionali alle infrastrutture e trasporti che si sono alternati e, nemmeno da parte dei Sindaci di quei Comuni penalizzati dalla chiusura alla circolazione ferroviaria della Alcamo-Trapani Via Milo, almeno per reclamare il sacrosanto diritto alla mobilità ferroviaria dei propri concittadini.  

Raddoppio FS Fiumefreddo-Giampilieri, a giorni la scelta del tracciato

Di raddoppio e spostamento del tracciato ferroviario sulla Messina-Catania del tratto Fiumefreddo-Giampilieri, se ne parla ormai da oltre 20 anni...

domenica 9 novembre 2014

Alcamo-Trapani Via Milo nel dimenticatoio.

Alcamo. Venti mesi fa veniva chiusa alla circolazione ferroviaria la tratta Alcamo-Trapani Via Milo per uno smottamento della sede ferroviaria e da allora è calato il silenzio. Molti sono i disagi per l’utenza pendolare che sono costretti a raggiungere Trapani o in bus sostitutivo dalla Diramazione di Alcamo o costretti a raggiungere Trapani via Castelvetrano allungando la percorrenza di circa 70 km/treno e di oltre 35 minuti.
Dal 25 febbraio 2013, data della chiusura definitiva di questa importante relazione ferroviaria, a nulla sono valse le proteste del Comitato Pendolari Siciliani, a nulla sono valse le interrogazioni parlamentari sia all’Ars che in Parlamento.
Come al solito nessuna presa di posizione da parte della Regione Sicilia e/o degli assessori regionali che si sono susseguiti dalla chiusura di questa tratta ferroviaria e nemmeno da parte dei Sindaci di quei Comuni penalizzati dalla chiusura almeno per reclamare il sacrosanto diritto alla mobilità ferroviaria.
Da notare che, a differenza della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela, sulla Via Milo non vi è nessun ponte da abbattere ma l’eventuale ed ulteriore ripristino della sede ferroviaria dovuto allo smottamento.
E’ da anni che si parla della velocizzazione della Trapani-Palermo sui Contratti di Programma e sui quotidiani, e tra l’altro negli ultimi anni sono state prospettate nuove infrastrutture e/o l’ammodernamento delle stesse nel Piano per il Sud, nel Decreto del Fare, dove erano previsti circa 2 miliardi di euro per interventi immediatamente cantierabili per infrastrutture ferroviarie, stradali, etc., e per finire il Decreto Sblocca Italia che per il raddoppio della Trapani-Palermo prevede una spesa di 491 milioni di cui 2 milioni finanziati e il resto da finanziare. Per la stessa opera nel 2003 erano previsti 300 milioni e a distanza di undici anni non solo non è stata realizzata ma il costo è aumentato di oltre il 50%.
Riteniamo doveroso chiedere al nuovo assessore regionale alle infrastrutture e trasporti Giovanni Battista Pizzo e al Dirigente generale per le infrastrutture dott. Giovanni Arnone se sono a conoscenza della chiusura di questa tratta, se sono a conoscenza degli intenti di Rete Ferroviaria Italiana, se hanno sollecitato a RFI la riapertura di questa tratta ed eventualmente di chiedere a Rete ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura, cosa intende fare di questa importante infrastruttura chiusa da oltre venti mesi.
Non è immaginabile che l’arretratezza infrastrutturale o l’eventuale ed ulteriore chiusura di infrastrutture ferroviarie siano dovute allo scarso interesse della Regione nell’attenzionare e nel richiedere interventi e finanziamenti per il ripristino e la riattivazione delle stesse e per evitare il continuo e assurdo smantellamento delle infrastrutture e del trasporto ferroviario siciliano in questi ultimi anni.
Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

martedì 4 novembre 2014

Treni in Sicilia. Sbloccata la gara per l'acquisto di 5 nuovi treni

Palermo. Il 25 Giugno 2014 presso l’Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità veniva convocata la prima seduta pubblica della Commissione per procedere all'espletamento della gara a procedura aperta per la Fornitura "chiavi in mano" di n. 5 nuovi treni automotori completi bidirezionali a uno o due piani alimentati a 3 kv cc, reversibili di lunghezza massima di 110 metri, con capacità totale di almeno 180 posti a sedere per ciascun convoglio. Gara che veniva bloccata per un ricorso al Tar di un'impresa polacca.

lunedì 3 novembre 2014

Treno soppresso sulla Caltanissetta-Catania, niente corsa bus-sostitutiva

Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione dei colleghi pendolari della Caltanissetta-Catania. Oggi lunedì 03/11/2014, sulla tratta Caltanissetta-Catania veniva soppresso il treno delle ore 6.40 a Dittaino. I pendolari in attesa alle ore 7.00 venivano informati  della soppressione della corsa del treno e che la stessa sarebbe effettuata con autobus sostitutivo. Non essendo stato approntato nessun bus-sostitutivo, ai pendolari in attesa non è rimasto altro da fare che aspettare il treno successivo n.8598 delle ore  ore 7.55 arrivando a Catania con oltre settanta minuti di ritardo.

sabato 1 novembre 2014

Le infrastrutture in Sicilia...una lunga attesa (3° Ep. anno 2003)

Piano per il Sud, Decreto del Fare e per ultimo Sblocca Italia sono stati i provvedimenti dei vari governi in quest’ultimo decennio che miravano allo sviluppo del Mezzogiorno. Anni di fiumi di parole, di inchiostro, di convegni, di incontri, di tavole rotonde e di miliardi di euro Milioni di euro e opere pubbliche che dovevano cambiare l’aspetto infrastrutturale della Sicilia. Pubblichiamo il terzo stralcio della rassegna stampa, realizzata in questi anni dal nostro Comitato, riguardante l’anno 2003.