giovedì 30 ottobre 2014

Pioggia di miliardi per le Ferrovie (anno 2003 - anno 2014)

Abbiamo voluto confrontare due prospetti riportati da due quotidiani il primo nel 2003 ed il secondo nel 2014 riguardanti gli investimenti infrastrutturali per le ferrovie siciliane. La Sicilia 18 luglio 2013 pag.8: Previsto un finanziamento di oltre 10 miliardi di euro in dieci anni ed era, come si evince dalla data del quotidiano, il 18 luglio 2003. Nell'articolo venivano presentati "18 progetti in cantiere", tra queste il raddoppio del nodo di Palermo, la Metroferrovia del capoluogo, il raddoppio della Fiumefreddo-Giampilieri, il raddoppio della Catania Ognina-Catania Centrale, la velocizzazione della linea Fiumetorto-Agrigento, Palermo-Trapani, Siracusa-Ragusa-Gela. 
Il Mattino del 27 ottobre 2014 pag.7: A distanza di undici anni leggiamo sul quotidiano il Mattino pubblica del 27 ottobre 2014, quanto segue: Sicilia. Dal punto di vista strategico, la rete ferroviaria siciliana fa parte del Corridoio plurimodale tirrenico-Nord Europa, tuttavia nel concreto i lavori programmati riguardano sette interventi anche di carattere locale. Il più importante è la linea ad alta velocità/alta capacità Palermo-Catania, per la Messina-Catania ci si è concentrati sul lotto di Giampilieri-Fiumefreddo. Il programma prevede poi l’interramento della stazione di Catania, il raddoppio e la velocizzazione della Catania-Siracusa, la velocizzazione della Siracusa-Ragusa ed infine la velocizzazione della Palermo-Trapani, la quale difficilmente sarà realizzata in tempi veloci. 

Commemorazione dei defunti - Treni per Catania Acquicella

Sabato 1 e domenica 2 novembre 2014, su richiesta del Comune di Catania, in occasione della commemorazione dei defunti, tra Catania Centrale e Catania Acquicella verranno effettuati treni straordinari e gratuiti. 
clicca qui per il dettaglio

martedì 28 ottobre 2014

Smantellamento binari, Spataro blocca i lavori

Comiso. Sventato, per la seconda volta, il tentativo di smantellamento della stazione ferrovia casmenea. L'episodio, portato alla luce dalla Cub Trasporti, si è verificato qualche giorno fa, quando la ditta appaltatrice, scortata da dipendenti di Rfi, si è presentata alla stazione di Comiso per asportare le rotaie e lo scambio di collegamento tra primo e secondo binario. Il tentativo non è andato in porto perché il sindaco Spataro si è messo di traverso, convincendo il direttore di Rfi, esattamente come un anno fa, a sospendere per la seconda volta l'intervento. Al primo cittadino comisano, il plauso della Cub Trasporti. "La presa di posizione del sindaco Spataro - commenta il coordinamento provinciale della Cub - è in linea con quanto da anni andiamo dicendo ai sindaci: sono i comuni i veri proprietari degli impianti ferroviari insistenti sui loro territori, e gli amministratori hanno il dovere di difenderli e farli funzionari, contro qualsiasi pretesa esterna di smantellarli".
Per la Cub, se da un lato la natura giuridica di Rfi, una Spa a totale proprietà pubblica, definisce il suo ruolo di ente preposto all'attività di manutenzione e potenziamento della rete ferroviaria, dall'altro, tale gestione, dev'essere sottoposta al controllo degli enti territoriali.
L. F. - La Sicilia -
Domenica 26 Ottobre 2014 RG Provincia Pagina 34

lunedì 27 ottobre 2014

Infrastrutture in Sicilia...una lunga attesa (2° ep. anno 2002)

Diversi sono stati i provvedimenti dei vari governi in quest’ultimo decennio: Piano per il Sud, Decreto del Fare e per ultimo Sblocca Italia, provvedimenti che miravano allo sviluppo del Mezzogiorno. Milioni di euro e opere pubbliche che dovevano cambiare l’aspetto infrastrutturale della Sicilia. Continuiamo con la pubblicazione del secondo stralcio della rassegna stampa, fatta in questi anni dal nostro Comitato, relativa al 2002. 









































domenica 26 ottobre 2014

Strade interrotte, ponti crollati, stazioni chiuse, ecco l'Isola degli isolati - Inchiesta in Sicilia

Palermo. Inchiesta in Sicilia, il caos trasporti. Ecco i paesi diventati irraggiungibili a causa delle infrastrutture al collasso.

Cub Trasporti Ragusa. No allo smantellamento dei binari alla stazione di Comiso

Ragusa.Lunedì scorso si era ripresentata la ditta appaltatrice, scortata da dipendenti di RFI, per asportare le rotaie e lo scambio di collegamento tra primo e secondo binario di Comiso, in attuazione di quel progetto infelice che vuole “semplificare” l’impianto, cancellando la stazione e riducendola a semplice fermata, con un solo binario.
Una stazione ha compiti di incroci, precedenze, manovre, garaggio treni; nel momento in cui vi si lascia solo il binario di corsa quella stazione è morta.
Lo scorso anno, esattamente il 23 ottobre, grazie all’appello di CUB Trasporti, diversi cittadini e anche amministratori e politici comisani, irruppero all’inizio della notte nel cantiere e impedirono fisicamente che lo scempio si attuasse, ottenendo una sospensione. Ma lo stallo della vertenza ferroviaria in provincia ha fatto si che RFI continuasse a covare i suoi propositi; dopo aver modificato la tecnologia dell’impianto, adesso occorreva eliminare il deviatoio per chiudere la partita.
Ci ha pensato il sindaco di Comiso Filippo Spadaro questa volta ad alzare la voce con i vertici di RFI: “La stazione non si tocca!”. La sua determinazione, rafforzata anche da tutta una serie di impegni in itinere riguardanti progetti di manutenzione e velocizzazione tra Licata-Gela e Vittoria-Comiso, alla fine ha convinto il direttore di RFI a sospendere per la seconda volta l’intervento.
La CUB Trasporti vuole sottolineare come la presa di posizione del sindaco Spadaro sia in linea con quanto da anni andiamo dicendo ai sindaci: sono i comuni i veri proprietari degli impianti ferroviari insistenti sui loro territori, e gli amministratori hanno il dovere di difenderli e farli funzionari, contro qualsiasi pretesa esterna di smantellarli.
La natura giuridica di RFI, una Spa a totale proprietà pubblica (Ministero del tesoro), definisce il suo ruolo di ente preposto all’attività di manutenzione, potenziamento tecnologico e infrastrutturale della rete ferroviaria, ma anche che tale gestione dev’essere sottoposta al controllo degli enti territoriali.
E’ questo un nodo importante, che purtroppo molti amministratori non hanno compreso, mantenendo un’attitudine eccessivamente morbida e passiva, se non un disinteresse totale, rispetto ai progetti di ridimensionamento della nostra rete ferroviaria. E’ ora che si sveglino!
D’altra parte, non si può rimanere eternamente sulle difensive; il traffico ridotto ai minimi storici sta creando non pochi problemi, dato che i binari poco utilizzati tendono ad ossidarsi, creando difficoltà alla circolazione. Occorre al più presto invertire la tendenza; far sentire la propria voce; non fidarsi dei tempi lunghissimi di Regione e vertici ferroviari, poco interessati al territorio del sud-est.
Da febbraio 2014 si attende un incontro a Palermo per l’immissione di nuovi treni per pendolari e turisti; il 3 ottobre ci siamo incontrati con il sindaco di Ragusa e con l’on. Foti, ribadendo la necessità di un incontro a Ragusa con l’assessore Torrisi. E’ già trascorso quasi un mese, e a Palermo tutto tace.
Ragusa, 25-10-2014 Coordinamento provinciale CUB Trasporti

mercoledì 22 ottobre 2014

Sicilia: infrastrutture...una lunga attesa (1° Ep. anno 2001)

Anni di fiumi di parole, di inchiostro, di convegni, di incontri, di tavole rotonde e di miliardi di euro da investire nello sviluppo infrastrutturale dei territori siciliani. Diversi sono stati i provvedimenti dei vari governi in quest’ultimo decennio che guardavano con un certo interesse allo sviluppo del Mezzogiorno quali il Piano per il Sud, il Decreto del Fare e per ultimo lo Sblocca Italia. Solita storia quella di snocciolare, anno dopo anno, milioni di euro e opere pubbliche che dovevano cambiare l’aspetto infrastrutturale della Sicilia. Ebbene vogliamo pubblicare il primo stralcio della rassegna stampa fatta in questi anni dal nostro Comitato, iniziando dal 2001 sin ad oggi.



































































lunedì 20 ottobre 2014

Trasporto ferroviario: le richieste del Comitato Pendolari Siciliani

Il Contratto di Servizio, che la Regione Siciliana si sta apprestando a realizzare deve diventare ed essere uno strumento importante e valido per porre, finalmente, le basi per un trasporto ferroviario che dovrebbe tenere conto della mobilità sostenibile e delle esigenze di quelle fasce di utenti che hanno fatto del trasporto ferroviario il mezzo per i propri spostamenti.
In merito alla realizzazione del Contratto di Servizio desidero, ancora una volta, fare presente che occorre prestare molta attenzione, in quanto Trenitalia farà sentire tutto il suo peso di monopolista, cercando di imporre a suo piacimento le regole che sarà chiamata a rispettare.
Nel nuovo tipo di Contratto che Trenitalia sta proponendo alle Regioni, il sistema di contabilità regolatoria (riferita all’acquisto del treno/km) è stato sostituito con il sistema a catalogo (riferito all’ora di servizio per tipologia del treno). Questa novità implica un principio molto pericoloso, ossia che più il treno “sta” sulla linea, più il servizio viene pagato dalla Regione, ben sapendo che negli anni i tempi di percorrenza (a parità di numero di fermate) sono stati sempre più allungati, e, per di più, un treno sarebbe considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti!!!!.




































Contratto di Servizio: alcuni suggerimenti

Palermo. Quale coordinatore dei pendolari siciliani ho il dovere di rappresentare l’importanza strategica del trasporto pubblico ferroviario in una regione come la Sicilia e la necessità di portare avanti politiche sempre più incisive per favorirne lo sviluppo.
Premesso che, il Contratto di Servizio deve riportare il focus della questione su quello che, dal mio punto di vista, è il soggetto principale del servizio stesso, ossia “l’UTENTE e non il treno della POLITICA”.
Prendendo spunto dallo scaricabarile tra la Regione e Trenitalia, di fatto la Sicilia non ha ancora un Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario, che di sicuro verrà realizzato a giorni e del quale siamo in attesa di essere convocati dall’assessore ai trasporti Nico Torrisi.
Il Contratto di Servizio, che la Regione Siciliana si sta apprestando a realizzare deve diventare ed essere uno strumento importante e valido per porre, finalmente, le basi per un trasporto ferroviario che dovrebbe tenere conto della mobilità sostenibile e delle esigenze di quelle fasce di utenti che hanno fatto del trasporto ferroviario il mezzo per i propri spostamenti.
In merito alla realizzazione del Contratto di Servizio desidero, ancora una volta, fare presente che occorre prestare molta attenzione, in quanto Trenitalia farà sentire tutto il suo peso di monopolista, cercando di imporre a suo piacimento le regole che sarà chiamata a rispettare.
Nel nuovo tipo di Contratto che Trenitalia sta proponendo alle Regioni, il sistema di contabilità regolatoria (riferita all’acquisto del treno/km) è stato sostituito con il sistema a catalogo (riferito all’ora di servizio per tipologia del treno). Questa novità implica un principio molto pericoloso, ossia che più il treno “sta” sulla linea, più il servizio viene pagato dalla Regione, ben sapendo che negli anni i tempi di percorrenza (a parità di numero di fermate) sono stati sempre più allungati, e, per di più, un treno sarebbe considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti!!!!.
Trenitalia, con la sua Divisione Passeggeri Regionale, fornisce il servizio di trasporto ferroviario regionale su tutto il territorio italiano. Le Regioni decidono quali e quanti servizi intendono acquistare, stipulando con Trenitalia un vero e proprio contratto, della durata di 6 anni ulteriormente rinnovabili per altri 6. Con il contratto si definisce la Carta dei Servizi, un sistema di valutazione e monitoraggio della qualità dei servizi.
In ogni caso sono le Regioni a stabilire i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti, e a fissare nei contratti di servizio i livelli minimi di qualità (puntualità, pulizia, informazioni, ecc.) che il gestore deve erogare. Se tali obiettivi non vengono raggiunti, la Regione applica delle penali, detraendo tale importo dal corrispettivo che deve pagare a Trenitalia. Le penali sono utilizzate da molte regioni come strumento a favore dei pendolari abbonati, trasformando le risorse decurtate in sconti sugli abbonamenti futuri.
Alla luce di queste informazioni, ritengo opportuno che le Istituzioni, in collaborazione con i molti utenti del trasporto ferroviario, con le associazioni di categoria e i sindacati, incomincino a programmare un servizio più vicino all’utenza, ed in modo particolare all’utenza pendolare che giornalmente è costretta a fare enormi sacrifici per raggiungere il proprio luogo di lavoro, studio o altro.
In conclusione faccio presente che il siciliano-cittadino-utente, deve poter disporre di un sistema di trasporto che soddisfi le proprie aspettative ed esigenze, dato che la Sicilia ed i siciliani hanno veramente urgenza e bisogno di un trasporto ferroviario efficiente ed efficace e di condizioni di trasporto semplici e flessibili per la loro mobilità nell’Isola.

Giosuè Malaponti - Presidente - comitato pendolari siciliani - c.i.u.fe.r.

domenica 19 ottobre 2014

Pochi treni e troppo lenti in una Sicilia desertificata

Treni insufficienti, la desertificazione delle zone centrali e sud orientali, le sovrapposizioni bus-treno, l'insufficienza del parco rotabile, le soppressioni giornaliere, i tempi lunghi di percorrenza: questa l'istantanea del trasporto ferroviario in Sicilia illustrato ieri dalla Fit Cisl nel corso dell'incontro che si è tenuto ieri a Palermo, alla presenza di rappresentanti di Regione e Trenitalia.

domenica 12 ottobre 2014

Disservizi ferroviari: ritardi, soppressioni e recuperi miracolosi su Messina

A seguito della variazione di orario del treno 12830 Siracusa-Messina delle 14.26 e diretto a Messina, posticipato senza alcuna motivazione di una decina di minuti all’ultimo cambio orario, il treno in parola accumula giornalmente enormi ritardi da Taormina a Messina, di fatto spesso in parte azzerati a seguito di una traccia di percorrenza molto ampia.
Tale modifica di orario non ha soltanto sconvolto gli incroci nelle tratte a binario unico, ma ha conseguentemente allontanato l’orario di una quindicina di minuti spostando la partenza da Catania alle 15.45, alquanto tardi se si considera il distacco di tempo dal precedente treno 12880 per Messina in partenza da Catania alle 14,22 e del successivo treno 12882 in partenza 35 minuti dopo il treno in questione.
Questo è, quanto è successo in data odierna: il treno 12830 programmato in partenza dalla stazione di Santa Teresa di Riva alle ore 16.43 parte effettivamente alle 17.22 con un ritardo di 39 minuti, ma riesce come al solito a recuperare gran parte del ritardo in soli 30 Km, arrivando a Messina alle ore 17.58 anziché come da programma alle ore 17.38 con 20 minuti di ritardo. (verificabile dalla schermata del viaggiatreno.it allegata).
Il treno in parola ha stranamente percorso la tratta da Furci Siculo a Messina, effettuando le fermate di Roccalumera, Nizza, Alì, Scaletta, Giampilieri, Galati e Tremestieri in soli 22 minuti anziché nei 51 minuti previsti nell'orario ufficiale.
Chiediamo all’Assessore regionale ai trasporti Nico Torrisi di intervenire in merito a tali ingiustificate variazioni di orario, a queste tracce orarie troppo allungate, alla scarsa funzionalità di esercizio della Metroferrovia di Giampilieri e ai continui ritardi che giornalmente i treni accumulano su Messina.
Ancora una volta si chiede alla Direzione di Trenitalia di voler ripristinare correttamente l’orario del treno 12830 al fine di ottimizzare incroci e tempi di percorrenza per ovviare ai continui disagi sofferti dall’utenza pendolare. 
Fabrizio Gemelli - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer

giovedì 9 ottobre 2014

Caltagirone. Un boato e il "gigante" di cemento si sgretola

L'8 maggio 2011 una parte della struttura crollo. Non ci furono vittime perchè la domenica non transitavano treni passeggeri.
I resti del ponte ferroviario rasi al suolo alle 15.53 con la dinamite.
I tre sindaci in coro: "ora ricostruite subito i piloni"

mercoledì 8 ottobre 2014

Treno fermo in galleria per 50 minuti. Segnalazione del Comitato Pendolari Siciliani

E’ il terzo caso dopo quello del 10 settembre accaduto al treno 12788 nella stessa galleria e il successivo avvenuto il 22 settembre nella galleria Peloritana al treno 3832 Palermo-Messina. All’indomani del primo caso avevamo inoltrato a Rete Ferroviaria Italiana una richiesta di chiarimenti se nella galleria tra Acireale e Guardia Mangano-S.Venerina e nelle altre gallerie vi è la copertura del servizio di telefonia GSM-R e se vi sono all’interno delle gallerie gli impianti fissi di telefonia e se oltre alla telefonia mobile di servizio GSM-R vi è la possibilità di accedere alle linee telefoniche degli altri gestori di telefonia mobile visti gli accordi con gli stessi per la copertura del servizio in galleria all’utenza.

Demolito il ponte ferroviario sulla Caltagirone-Gela crollato tre anni fa

Tgr Sicilia ore 19.30 video della demolizione


Antenna Sicilia Tg ore 20.30 video della emolizione

lunedì 6 ottobre 2014

Soppressioni, ritardi e stop in galleria

Succede di nuovo che un treno venga stoppato in galleria ed il personale di macchina e di bordo non hanno la possibilità di comunicare con il DCO tramite la telefonia di servizio GSM-R di Rete Ferroviaria Italiana o di altri gestori della telefonia mobile. Questo è quanto successo sabato 4 ottobre subito dopo la galleria tra Acireale e Guardia Mangano-S.Venerina al treno regionale 12880 delle ore 14.23.
Il treno dopo aver percorso circa 600/800 metri dall’ingresso in galleria (siamo in doppio binario) viene fermato ad un segnale di marcia rosso (ore 14.40 circa).
Dopo un attesa di dieci minuti ed un avanti e indietro del personale di macchina e di bordo non avendo nessun segnale telefonico sono costretti a scendere dal treno per raggiungere l’ingresso della galleria per mettersi in contatto con il DCO della sala operativa.
Rientrati a bordo treno dopo una sosta di circa 50 minuti si ripartiva in direzione Guardia Mangano-S.Venerina.
E’ il terzo caso dopo quello del 10 settembre accaduto al treno 12788 nella stessa galleria e il successivo avvenuto il 22 settembre nella galleria Peloritana al treno 3832 Palermo-Messina. All’indomani del primo caso avevamo inoltrato a Rete Ferroviaria Italiana una richiesta di chiarimenti se nella galleria tra Acireale e Guardia Mangano-S.Venerina e nelle altre gallerie vi è la copertura del servizio di telefonia GSM-R e se vi sono all’interno delle gallerie gli impianti fissi di telefonia e se oltre alla telefonia mobile di servizio GSM-R vi è la possibilità di accedere alle linee telefoniche degli altri gestori di telefonia mobile visti gli accordi con gli stessi per la copertura del servizio in galleria all’utenza.
A quasi un mese dalla nostra richiesta non abbiamo ottenuto nessun chiarimento.
Il 24 settembre dopo l’altro caso successo nella galleria Peloritana abbiamo ritenuto opportuno scrivere una lettera inoltrata a mezzo Pec al ministro Lupi, all’ANSF (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie), al dirigente generale per le investigazioni ferroviarie ed all’assessore regionale ai trasporti Torrisi ed anche qui siamo in attesa di una risposta.
Non desideriamo creare nessun allarmismo ma è pur vero che delle risposte ci dovranno essere date.
Il bilancio della giornata di sabato 4 ottobre sulla relazione ferroviaria Messina-Catania-Siracusa: n.5 treni soppressi per un totale di 345 km/treno e su 46 treni monitorati 20 treni hanno accumulato 7 ore e 51 minuti di ritardo considerato che i treni monitorati sono stati quelli con un ritardo superiore ai 5 minuti.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani - Ciufer















Alcune delle immagini scaricate dal sito viaggiatreno.it

Il futuro delle ferrovie, monito Cub trasporti: "Potenziare le linee"

A tal proposito è stato fatto presente a sindaco, assessore e deputata regionale come lo stato di abbandono della tratta, su cui circolano sulla carta 4 coppie di treni, che in alcuni giorni si riducono a tre o a due, per via delle sostituzioni con autobus delle corse, stia provocando l’ossidazione dei binari in alcuni punti, il che crea non poche difficoltà al regolare funzionamento degli apparati elettrici. 
Una situazione dalla quale è possibile uscire solo con l’effettuazione regolare di tutti i treni e con l’incremento del traffico, a partire dall’inserimento immediato del treno 12822, Siracusa-Gela, da alcuni anni attestato a Rosolini, che giungendo nel capoluogo poco prima delle ore 8, ridarebbe la possibilità a vecchi e nuovi pendolari, e ai numerosi turisti, di tornare a usare il treno come mezzo per i loro spostamenti, e rioffrirebbe alla popolazione scolastica di Scicli, Modica e Ragusa, la possibilità di effettuare gite a Donnafugata, come accadeva fino al 2010, anno in cui tale corsa venne depennata tra Rosolini, Ragusa e Gela.
Nel corso dell’incontro è stata stigmatizzata la politica degli annunci, che alcune settimane fa fece dire al Presidente della Regione che era stato istituito un treno “intercity” tra Licata-Gela e Comiso, per favorire l’afflusso di passeggeri all’aeroporto, mentre, nella realtà, dopo la tragica morte dei tre ferrovieri a Butera, lo scorso 17 luglio, la linea Gela-Canicattì è stata chiusa, e tale rimarrà per almeno altri 10 mesi, senza che vi si stiano facendo interventi migliorativi; anzi è diventata oggetto di furti e saccheggi. 

Ponte ferroviario, è scattato il countdown

Caltagirone. La demolizione delle campate dell'ex linea ferrata per Niscemi e Gela in programma da martedì
A Caltagirone è ormai tutto pronto per la demolizione del ponte ferroviario lungo l'ormai ex linea ferrata Caltagirone-Niscemi-Gela. Alla Prefettura di Catania, che ha coordinato le fasi logistiche, spetterà il compito di garantire la sicurezza. Il countdown s'è iniziato: da oggi mancano tre gi! orni. Martedì 7 e mercoledì 8 ottobre il fascio d'azione investirà un raggio di 500 metri e interesserà l'evacuazione di almeno 200 abitazioni. Agli agenti del commissariato di ps, coordinati dal vicequestore aggiunto Marcello Ariosto, spetterà la funzione di garantire la sicurezza e l'incolumità.
Il viadotto che, come si ricorda, si sbriciolò fra l'ottavo e il decimo pilone l'8 maggio 2011 e, 38 giorni più tardi, fece addirittura registrare un ulteriore cedimento, brillerà nella fascia oraria compresa tra le 12 e le 14. L'abbattimento, mediante le cariche di esplosivo, avverrà a più riprese, per contenere al massimo gli effetti della deflagrazione. Ieri, al municipio di Caltagirone, si è tenuto un incontro, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Caltagirone e Niscemi, oltre che di alcune sigle sindacali, per stabilire modalità e dettagli. La richiesta corale, rivolta ai responsabili della Rete ferroviaria italiana (Rfi), è quella ! della ricostruzione, così come ribadito a più riprese dal presidente del comitato pendolari siciliani, Giosuè Malaponti.
«Non solo Rfi - dichiara Malaponti - ma anche il governo regionale, al quale ci siamo più volte appellati, deve sostenere la tesi della ricostruzione». Sulla stessa linea è anche l'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Caltagirone, Egidio Sinatra: «Ci è stato comunicato che è in atto il monitoraggio delle condizioni strutturali della linea ferrata che comprende 11 viadotti. Non servono altre demolizioni, ma interventi di consolidamento».
Infrastrutture in Sicilia è però sinonimo di arretratezza, motivo per cui servirebbero corposi investimenti economici. «Insieme ai colleghi sindaci di Niscemi e Gela - dichiara il sindaco Bonanno - oltre del comitato pendolari, confermiamo l'indispensabilità di tale infrastruttura. Se la riapertura al transito della Sp 39 di Niscemi è indispensabile, lo è anche il ripristino della linea ferroviaria».
Il sindaco di Niscemi, Ciccio La Rosa: «La nostra comunità ha sempre ribadito che la ricostruzione del viadotto rimane prioritaria, per arginare ogni fenomeno di isolamento». Conclude il sindaco di Gela, Angelo Fasulo: «E' da tempo che ci battiamo per il ripristino di questa infrastruttura. Le nostre comunità non possono sempre pagare lo scotto del deficit infrastrutturale»
GIANFRANCO POLIZZI
La Sicilia - Venerdì 03 Ottobre 2014 Catania (Provincia) Pagina 40 

domenica 5 ottobre 2014

Cub Trasporti e Comitato Pendolari incontrano le Istituzioni ragusane sulla questione ferrovie

Ragusa. Si è svolto venerdì 3 presso la sala giunta del Comune di Ragusa un incontro tra l’Amministrazione comunale (presenti il sindaco Piccitto e l’assessore Corallo), l’on. Angela Foti (M5S) e una delegazione della CUB Trasporti (Gurrieri, Ragusa) e del Comitato pendolari Ragusa (Patriarca).
Scopo dell’incontro, richiesto dal sindacato di base, quello di portare alla ribalta la questione ferroviaria, alla luce della recente firma dell’Accordo di Programma tra Stato e Regione per il passaggio della gestione economica della rete ferroviaria dell’isola alla Regione Siciliana.
Al di là degli entusiasmi con cui è stata accolta questa notizia, la CUB ha sottolineato come, senza una presenza e pressione da parte dei rappresentanti del territorio, le esigenze e rivendicazioni da anni sostenute per il potenziamento della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela, potrebbero essere ancora una volta disattese. Si rende necessario quindi interloquire con l’Assessore alle infrastrutture Torrisi per salvaguardare lo sviluppo della tratta.
A tal proposito è stato fatto presente a sindaco, assessore e deputata regionale come lo stato di abbandono della tratta, su cui circolano sulla carta 4 coppie di treni, che in alcuni giorni si riducono a tre o a due, per via delle sostituzioni con autobus delle corse, stia provocando l’ossidazione dei binari in alcuni punti, il che crea non poche difficoltà al regolare funzionamento degli apparati elettrici. Una situazione dalla quale è possibile uscire solo con l’effettuazione regolare di tutti i treni e con l’incremento del traffico, a partire dall’inserimento immediato del treno 12822, Siracusa-Gela, da alcuni anni attestato a Rosolini, che giungendo nel capoluogo poco prima delle ore 8, ridarebbe la possibilità a vecchi e nuovi pendolari, e ai numerosi turisti, di tornare a usare il treno come mezzo per i loro spostamenti, e rioffrirebbe alla popolazione scolastica di Scicli, Modica e Ragusa, la possibilità di effettuare gite a Donnafugata, come accadeva fino al 2010, anno in cui tale corsa venne depennata tra Rosolini, Ragusa e Gela.
Nel corso dell’incontro è stata stigmatizzata la politica degli annunci, che alcune settimane fa fece dire al Presidente della Regione che era stato istituito un treno “intercity” tra Licata-Gela e Comiso, per favorire l’afflusso di passeggeri all’aeroporto, mentre, nella realtà, dopo la tragica morte dei tre ferrovieri a Butera, lo scorso 17 luglio, la linea Gela-Canicattì è stata chiusa, e tale rimarrà per almeno altri 10 mesi, senza che vi si stiano facendo interventi migliorativi; anzi è diventata oggetto di furti e saccheggi. I tre ferrovieri, che si trovavano lungo la linea per intervenire sulle sue criticità in vista di interventi manutentivi più sostanziosi, sarebbero quindi morti invano!
Dall’incontro è anche venuto fuori come i fondi regionali promessi ai comuni, dai quali quello di Ragusa avrebbe attinto per lanciare il bando di progettazione preliminare della metroferrovia, siano rimasti lettera morta. L’idea di metropolitana di superficie a Ragusa, e il primo studio di fattibilità, il prossimo primo gennaio compiono vent’anni; i ferrovieri, con la CUB e le associazioni sensibili a questa vertenza, festeggeranno questo compleanno ringraziando debitamente i protagonisti di questo flop.
L’incontro si è concluso con l’impegno, da parte dell’on. Foti, di seguire le problematiche emerse e di invitare l’assessore Torrisi per un incontro pubblico a Ragusa, in modo da poter apprendere direttamente quali sono le richieste del territorio in vista del prossimo contratto di servizio che renderà operativo l’Accordo di programma appena siglato.
Ragusa, 4-10-2014
Per il coordinamento provinciale CUB Trasporti
Pippo Gurrieri - Salvuccio Ragusa

sabato 4 ottobre 2014

Il Comitato pendolari scrive al ministro. Acireale: i continui disservizi sulla rete ferroviaria

Richiamandosi a dei disservizi ferroviari registrati lo scorso 10 settembre, in un tratto tra Acireale e Guardia Mangano, ma altri disservizi erano stati lamentati anche nei pressi della stazione ferroviaria di Rometta, nel Messinese, il Comitato pendolari siciliano con sede a Fiumefreddo, ha scritto una nota ben dettagliata al ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, e per conoscenza alla direzione generale per le investigazioni ferroviarie, all'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e all'assessore regionale alle Infrastrutture, mobilità e trasporti, dove si evidenziano i disservizi in questione e chiedono un intervento sul gestore della rete ferroviaria «per i dovuti chiarimenti su quanto è accaduto».
I fatti riassunti, per quanto riguarda il disservizio verificatosi ad Acireale, risalgono al 10 settembre scorso: «Il treno regionale 12788 delle 19 - scrive il presidente del comitato, Giosuè Malaponti - partito da Catania all'orario previsto, dopo aver superato la stazione di Acireale, rimaneva fermo nella galleria prima della stazione di Guardia Mangano-S. Venerina per ben oltre 70 minuti per un problema a un segnale luminoso relativo alla circolazione ferroviaria».
«Considerato che ciò possa accadere - continua Malaponti - il fatto che ha destato preoccupazione nei viaggiatori è stato il lungo tempo di sosta e il non aver ricevuto nessuna informazione sulla sosta forzata, ma la cosa ancor più grave è che non vi era nessuna connessione telefonica, visto che il capotreno è dovuto scendere dal treno, percorrere un bel tratto di strada ferrata a piedi e uscire dalla galleria per poter contattare telefonicamente la sala operativa».
Antonio Garozzo - La Sicilia - Martedì 30 Settembre 2014 Catania (Provincia) Pag. 41

Questione ferroviaria Cub trasporti e Comitato Pendolari incontrano le Istituzioni ragusane

Ragusa. Si è svolto venerdì 3 presso la sala giunta del Comune di Ragusa un incontro tra l’Amministrazione comunale (presenti il sindaco Piccitto e l’assessore Corallo), l’on. Angela Foti (M5S) e una delegazione della CUB Trasporti (Gurrieri, Ragusa) e del Comitato pendolari Ragusa (Patriarca).
Scopo dell’incontro, richiesto dal sindacato di base, quello di portare alla ribalta la questione ferroviaria, alla luce della recente firma dell’Accordo di Programma tra Stato e Regione per il passaggio della gestione economica della rete ferroviaria dell’isola alla Regione Siciliana.
Al di là degli entusiasmi con cui è stata accolta questa notizia, la CUB ha sottolineato come, senza una presenza e pressione da parte dei rappresentanti del territorio, le esigenze e rivendicazioni da anni sostenute per il potenziamento della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela, potrebbero essere ancora una volta disattese. Si rende necessario quindi interloquire con l’Assessore alle infrastrutture Torrisi per salvaguardare lo sviluppo della tratta.
A tal proposito è stato fatto presente a sindaco, assessore e deputata regionale come lo stato di abbandono della tratta, su cui circolano sulla carta 4 coppie di treni, che in alcuni giorni si riducono a tre o a due, per via delle sostituzioni con autobus delle corse, stia provocando l’ossidazione dei binari in alcuni punti, il che crea non poche difficoltà al regolare funzionamento degli apparati elettrici. Una situazione dalla quale è possibile uscire solo con l’effettuazione regolare di tutti i treni e con l’incremento del traffico, a partire dall’inserimento immediato del treno 12822, Siracusa-Gela, da alcuni anni attestato a Rosolini, che giungendo nel capoluogo poco prima delle ore 8, ridarebbe la possibilità a vecchi e nuovi pendolari, e ai numerosi turisti, di tornare a usare il treno come mezzo per i loro spostamenti, e rioffrirebbe alla popolazione scolastica di Scicli, Modica e Ragusa, la possibilità di effettuare gite a Donnafugata, come accadeva fino al 2010, anno in cui tale corsa venne depennata tra Rosolini, Ragusa e Gela.
Nel corso dell’incontro è stata stigmatizzata la politica degli annunci, che alcune settimane fa fece dire al Presidente della Regione che era stato istituito un treno “intercity” tra Licata-Gela e Comiso, per favorire l’afflusso di passeggeri all’aeroporto, mentre, nella realtà, dopo la tragica morte dei tre ferrovieri a Butera, lo scorso 17 luglio, la linea Gela-Canicattì è stata chiusa, e tale rimarrà per almeno altri 10 mesi, senza che vi si stiano facendo interventi migliorativi; anzi è diventata oggetto di furti e saccheggi. I tre ferrovieri, che si trovavano lungo la linea per intervenire sulle sue criticità in vista di interventi manutentivi più sostanziosi, sarebbero quindi morti invano!
Dall’incontro è anche venuto fuori come i fondi regionali promessi ai comuni, dai quali quello di Ragusa avrebbe attinto per lanciare il bando di progettazione preliminare della metroferrovia, siano rimasti lettera morta. L’idea di metropolitana di superficie a Ragusa, e il primo studio di fattibilità, il prossimo primo gennaio compiono vent’anni; i ferrovieri, con la CUB e le associazioni sensibili a questa vertenza, festeggeranno questo compleanno ringraziando debitamente i protagonisti di questo flop.
L’incontro si è concluso con l’impegno, da parte dell’on. Foti, di seguire le problematiche emerse e di invitare l’assessore Torrisi per un incontro pubblico a Ragusa, in modo da poter apprendere direttamente quali sono le richieste del territorio in vista del prossimo contratto di servizio che renderà operativo l’Accordo di programma appena siglato.
Ragusa, 4-10-2014
Per il coordinamento provinciale CUB Trasporti
Pippo Gurrieri – Salvuccio Ragusa

venerdì 3 ottobre 2014

Firmato l'accordo quadro di programma, lo Stato ogni anno verserà 111 mln alla Sicilia


Trasporti in Sicilia Fs, ora è la Regione l'interlocutore

Palermo. Colmato il gap amministrativo con la firma dell'accordo di programma quadro con le Ferrovie dello Stato, la Regione adesso dovrà «correre» per garantire ai siciliani, ai pendolari in particolare modo, collegamenti più agevoli e con frequenze che tengano conto degli orari di chi si reca al lavoro o a scuola. Nell'attesa che partano i cantieri per la velocizzazione della Palermo-Catania, cosa che secondo lo «Sblocca Italia» dovrebbe avvenire entro la fine del prossimo anno.
La Sicilia era rimasta l'unica Regione a non avere sottoscritto l'accordo di programma con le Fs, il ministero delle Infrastrutture e quello dell'Economia. Firma (digitale) arrivata ieri, grazie all'impegno dell'assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Nico Torrisi, che fin dal suo insediamento si era prefisso di raggiungere l'obiettivo entro la fine dell'estate.
Pertanto, da adesso non sarà più lo Stato, ma la Regione a gestire i rapporti con le Ferrovie dello Stato. L'accordo di programma che porta la firma di Torrisi, del presidente della Regione Crocetta e dei ministri Lupi e Padoan, prevede che all'amministrazione regionale saranno assegnati 111 milioni di euro con i quali dovranno essere garantiti circa 9 milioni e mezzo di treni/km, compresi eventuali autobus che potranno essere impiegati nel caso di servizi sostitutivi.
«Soprattutto alla Regione spetterà la regia di tutto il sistema di trasporti nell'Isola - ha sottolineato l'assessore Torrisi -. Da oggi, sarà il governo regionale a scegliere in merito a qualità e quantità dei servizi da erogare per offrire finalmente ai siciliani il diritto al trasporto pubblico più efficiente ed efficace. In quest'ottica, abbiamo già previsto nell'ultima finanziaria le somme necessarie per la riformulazione del Piano regionale dei trasporti. Rivisitazione che partirà, nel rispetto delle parti, da una interlocuzione costante con tutti i soggetti interessati al sistema trasporti siciliano, dai rappresentanti del trasporto pubblico locale, ai sindacati di parte datoriale e dei lavoratori, oltre all'associazione consumatori e al comitato pendolari siciliani. Soggetti che convocheremo nei prossimi giorni».
La firma dell'accordo quadro è stata accolta con soddisfazione dal Comitato pendolari siciliani, che attendeva da cinque anni il trasferimento delle risorse dallo Stato alla Regione. «Ora possiamo iniziare a parlare di contratto di servizio - ha dichiarato il presidente Giosuè Malaponti, che rivolto a Torrisi un pubblico plauso - per il trasporto ferroviario nell'Isola». Contratto di servizio che dovrà essere studiato nei minimi dettagli. L'obiettivo è quello di potere avere già fin dai primi giorni del 2015 una nuova organizzazione del trasporto ferroviario siciliano, qualitativamente e quantitativamente all'altezza della richiesta degli utenti. Nei prossimi giorni, Torrisi incontrerà i dirigenti di Trenitalia.
«Ora inizia - ha aggiunto l'assessore alle Infrastrutture e Mobilità - un lavoro capillare da parte del nostro assessorato che dovrà valutare quali tratte ferroviarie mantenere e quali sopprimere in un'ottica di scelte integrate tra gommato e rotaie, al fine di rendere le tratte economicamente vantaggiose per tutti i comparti. Sono contento di avere rispettato il termine che mi ero prefissato per la chiusura dell'accordo e anche dell'interlocuzione con il governo centrale». Secondo Torrisi, il nuovo Piano regionale trasporti non potrà! prescindere dal nuovo atto di programmazione in arrivo, come il contratto istituzionale di sviluppo con l'Anas: «Uno strumento di programmazione da due miliardi di euro che chiuderemo in tempi brevi, penso entro l'anno. Il governo regionale opererà delle scelte strategiche che cambieranno il volto dei trasporti in Sicilia, in primis la sicurezza, ma anche percorsi più veloci per ottimizzare i collegamenti con i nostri centri economici nevralgici».
Lillo Miceli - La Sicilia - Giovedì 02 Ottobre 2014 I FATTI Pagina 6