lunedì 30 settembre 2013

1^ GIORNATA ITALIANA delle FERROVIE - Portici 3 ottobre 2013

Il 3 ottobre 1839 con la cerimonia di inaugurazione della linea Napoli-Portici iniziava, in Italia, la storia delle ferrovie. 174 anni di storia che hanno visto protagonista il treno sullo scenario della mobilità, un mezzo che ha contribuito ad unire il paese, a farlo crescere, a migliorarlo.
Per questo proponiamo la istituzione di una Giornata Italiana delle Ferrovie (GIF) che dovrebbe aver luogo ogni anno, proprio il 3 OTTOBRE.
In occasione di tale giornata saranno promossi eventi e manifestazioni in tutta Italia a sostegno del trasporto ferroviario, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori circa l’opportunità di garantire un diritto alla mobilità su rotaia diffuso su tutto il territorio nazionale, valorizzare un modo di trasporto eco-sostenibile e rispettoso dell’ambiente, salvaguardare e valorizzare un patrimonio di rete, di impianti, di stazioni, di cultura ferroviaria di grande valore.
Le iniziative che si intendono promuovere a tal fine sono finalizzate al coinvolgimento di cittadini ed associazioni interessate a questi temi.
Ci si prefigge tra l’altro di organizzare iniziative coordinate sul territorio nazionale, da tenere in simultanea in tutta Italia il 3 Ottobre, ed in particolare affrontare temi d’interesse quali:
− il diritto alla mobilità sicura e di qualità per i pendolari;
− il rapporto tra mobilità ferroviaria e mobilità dolce;
− il trasporto ferroviario turistico;
− il patrimonio di stazioni storiche;
− il treno nella letteratura;
− il treno nel cinema;
− i ferrovieri;
− il treno nel paesaggio italiano;
− il treno per il trasporto delle merci;
− il treno per l’intermodalità;
− il treno-traghetto;
− musei delle ferrovie.
I temi rientreranno in 4 aree tematiche generali:
• Riutilizzo dell’esistente. Un grande patrimonio rappresentato da una rete capillare di trasporto pubblico (e di uso pubblico) come quello ferroviario deve essere riportato in essere e messo a sistema. L’abbandono o il sotto-utilizzo rappresenta comunque la perdita di una risorsa che va individuata tra quelle di bene comune. Essa va compresa tra le risorse economiche del Paese, come un argine al degrado, alla cementificazione del territorio, alla tutela del paesaggio e di una memoria storica importante per il Paese.
• Sostenibilità ambientale ed economica. La valorizzazione della rete ferroviaria c.d. minore va nella direzione di un modello sia di compatibilità ambientale sia di sostenibilità economica. L’enorme sforzo sulle nuove reti ad alta velocità ha bloccato gli investimenti sulle reti regionali, cancellando, in molti casi “tratte che garantivano accessibilità alle aree interne”. Bisogna pensare ad investire (anche con apporti dei privati) sul potenziamento e la valorizzazione sul patrimonio di mobilità che già esiste. La ferrovia è un sistema a rete. Le tratte solo locali sono pochissime. L’ipotesi potrebbe essere quella di una organizzazione simile ai “bacini idrici”.
• Sicurezza. Lo sviluppo, la sicurezza e la qualità della vita nei paesi post-industriali dipendono sempre più dal funzionamento, continuo e coordinato, di un insieme di infrastrutture che, per la loro importanza, sono definite “infrastrutture critiche”. Con questo termine si intende un sistema, una risorsa, un processo, un insieme, la cui distruzione, interruzione, anche parziale o momentanea, la sua indisponibilità ha l’effetto di indebolire in maniera significativa l'efficienza e il funzionamento normale di un Paese, ma anche la sicurezza e il sistema economico-finanziario e sociale, compresi gli apparati della Pubblica Amministrazione centrale e locale. Abbandonare o solo sottovalutare un sistema, come quello ferroviario, che rappresenta una risorsa per la mobilità pubblica, indebolisce l’intero sistema Paese.
• Paesaggio e bene culturale. Il treno visto nel paesaggio, le stazioni storiche, il patrimonio culturale legato alle ferrovie sono valori da non sottovalutare. Occorre fare riferimento al comma 4 dell’articolo 112 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, sulla definizione delle strategie e degli obiettivi di valorizzazione dei beni culturali per elaborare piani strategici di sviluppo culturale e programmi, relativamente ai beni culturali di pertinenza pubblica. Gli accordi possono essere conclusi su base regionale o sub-regionale, in rapporto ad ambiti territoriali definiti, ed è possibile promuovere altresì l'integrazione, nel processo di valorizzazione, delle infrastrutture e dei settori produttivi collegati.

domenica 29 settembre 2013

Ritardi nella circolazione del treno regionale 3832 Palermo-Messina

Si segnala che in data odierna il treno regionale “veloce“ n. 3832 ha maturato dalla stazione di S. Agata Militello a quella di Patti circa 22 minuti di ritardo,  percorrendo quindi la tratta in questione  in  quasi il doppio del tempo previsto. Indipendentemente dalle risultanze di un doveroso approfondimento  ispettivo interno,  si riassumo  in ordine cronologico i fatti oggetto  del presente reclamo:
-il treno in questione è partito dalla stazione di S. Agata Militello in direzione Messina con 1 minuto di ritardo;
-giunto alla stazione di Zappulla in perfetto orario  è stato dirottato sul binario di sosta per oltre dieci minuti per attendere il treno intercity notte n. 1957  Roma Termini-Palermo in ritardo;
-alla stazione di Capo d’Orlando ha atteso sul secondo binario il treno regionale 3835;
-alla stazione di Brolo ha atteso il treno regionale 12757;
-conseguente arrivo alla stazione di Patti alle ore 8,42 circa.
Il treno 3832  era “ al completo” di passeggeri sia  in considerazione della ripresa della attività lavorativa, sia per effetto della recente  riforma della geografia giudiziaria che ha comportato  con decorrenza 14 settembre 2013 giornalieri spostamenti degli utenti dai  Comuni di Tusa- Mistretta- Santo Stefano di Camastra- Caronia- Sant’ Agata di Militello- Capo d’Orlando ( solo per citarne alcuni), etc. , verso quello di  Patti,  clienti che non hanno assolutamente gradito il lamentato disservizio.
A parere dello scrivente Comitato quanto evidenziato poteva essere agevolmente evitato non sussistendo nel caso di specie alcuna discrezionalità tecnica nel preferire la circolazione di un treno a quella di un altro stante il contenuto  dell’articolo  7 della prefazione all’orario Generale di Servizio che espressamente prevede la priorità dei treni regionali rispetto ai treni Espressi, IC, merci, etc., nell’arco temporale compreso dalle ore 6.00 alle ore 09.00.
Conseguentemente, , qualora l’incrocio con il treno intercity notte 1957 fosse stato disposto  presso la stazione di Capo d’Orlando e non forzatamente presso quella di Zappulla,  la marcia del treno veloce 3832 in direzione Messina  sarebbe stata del tutto regolare.
Pertanto, pur nella consapevolezza delle criticità che  si possono verificare  a causa di un  unico binario di marcia, si invita l’Ufficio in indirizzo a volere vigilare per il futuro sulla  uniforme  corretta circolazione del treno in questione nel rispetto dei principi enunciati nella  Carta dei Servizi del trasporto ferroviario per la Regione Sicilia.
Si resta in attesa di un gradito cenno di riscontro.

Lettera indirizzata ai Dirigenti di Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana

S. Agata Militello - Torrenova  23.09.2013

Dr. Antonino Fazio - Sig. Francesco Mondì

sabato 28 settembre 2013

Barcellona: Soppressione delle fermate: il trasporto ferroviario analizzato nella conferenza dei servizi

Le problematiche legate al trasporto ferroviario sulla fascia tirrenica, con particolare riferimento alla progressiva riduzione delle fermate nella città del Longano, sono state oggetto di discussione nella conferenza dei servizi tenutasi ieri sera presso l’Auditorium dell’ex Pescheria di Barcellona P.G. Oltre al primo cittadino, Maria Teresa Collica, hanno preso parte all’incontro l’assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, Nino Bartolotta, il direttore di Trenitalia per la Regione Siciliana, Francesco Costantino, il segretario generale della Filt – Cgil Siciliana, Franco Spanò e altri rappresentanti dei sindacati.
“Il problema è sotto gli occhi di tutti, Barcellona ha subito negli anni un depauperamento delle corse notevole, la città più importante della provincia è rimasta fuori da tutta una serie di investimenti sul territorio; anche per quanto riguarda la stazione ferroviaria la stazione è drammatica, con un enorme scalo abbandonato, destinato a deposito, quasi sempre chiusa è la biglietteria e molto spesso non funzionano le macchinette, i mezzi di trasporto sono vetusti tranne qualche eccezione”. Queste le parole con cui ha esordito il sindaco Collica che ha illustrato ai presenti le difficoltà legate al trasporto ferroviario, soprattutto in un momento in cui in città si rende sempre più necessaria l’esigenza di ricorrere ad esso. Infatti, soprattutto nell’ultimo anno, ancor più drammatica è stata la riduzione delle corse dell’Ast, inoltre il treno permette una percorrenza molto più veloce rispetto al trasporto gommato, soprattutto per raggiungere Messina; infine la soppressione delle sedi dei tribunali di Milazzo e di Lipari porterà ad un aumento dello spostamento di persone da e verso Barcellona. L’Amministrazione, quindi, oltre a fare delle richieste si è dichiarata disponibile a ricercare soluzioni di propria competenza per raggiungere più facilmente dei risultati.
Franco Spanò ha ricordato i miliardi delle vecchie lire investiti per realizzare un importate infrastruttura, quella del raddoppio ferroviario, “fermatosi a Patti e del quale non si sono determinate le condizioni per un suo sviluppo così come per l’economia a scapito della quale – come nel caso dell’agricoltura – il nuovo tracciato e la stazione sono stati costruiti; nonostante questo Barcellona oggi non riesce a ricevere in termini di qualità dei servizi nulla di nuovo. Riteniamo paradossale che il comune più grande della provincia di Messina, escluso il capoluogo, non abbia dei servizi regionali, dopo aver avuto cancellato gran parte del servizio a lunga percorrenza, che consentano la possibilità di un trasporto per i pendolari adeguato. Penso che sia assolutamente inconcepibile che il servizio venga ad essere erogato scartando per Barcellona tutti i servizi regionali veloci. Il comune si potrebbe attrezzare per fare in modo che un servizio integrato di trasporto possa aiutare l’utenza che è stata disabituata dall’assenza di un servizio ferroviario”.
“La scelta non è tecnica, ma politica – ha affermato il direttore di Trenitalia per la Regione Siciliana in riferimento alle stazioni in cui si fermano i treni – fatta non oggi, ma decine di anni fa”. Francesco Costantino ha proseguito facendo alcune considerazioni; in primo luogo Trenitalia “è pagata dalle regioni principalmente per fare treni”, di conseguenza se mancano i fondi dello Stato è necessario per l’azienda fare delle scelte, “che si fanno in funzione del numero delle persone che salgono sui treni”. In secondo luogo il direttore ha fatto notare come il costo medio per treno-chilometro sia uguale in tutta Italia, ma in alcune regioni si incassi rispetto alla cifra complessiva il 30-35% in più, cosa che non avviene nell’isola. “In Sicilia la politica è riuscita a mantenere dei finanziamenti, ma se ciò non accade dobbiamo tagliare e chi decide dove si taglia non è il tecnico, ma la politica; ogni fermata ha un costo ed io come direttore devo cercare, con gli stessi soldi, di fare il possibile”. Con queste parole Costantino ha terminato il suo intervento mostrandosi comunque disposto a tenere in considerazione la situazione barcellonese.
L’assessore Bartolotta, in una situazione economica non rosea, ha parlato della necessità di razionalizzare i servizi, che non significa un taglio indiscriminato, ma oculato, al fine di dare attenzione soprattutto alle zone in cui c’è una maggiore richiesta di servizi. Per questo, come ha affermato, la politica ha il compito di pianificare un percorso e si deve basare sulla lettura di dati e di richieste della popolazione che non mette tutti i comuni sulla stessa linea, ma li differenzia; se dalla lettura oggettiva di dati Barcellona è su un livello diverso, come è stato sottolineato, il servizio deve essere potenziato, magari a discapito di un centro più piccolo o del trasporto gommato che può essere potenziato in zone in cui è meno rilevante o utile il vettore ferroviario. Tali differenze dovranno essere tenute in considerazione nella stesura di un “piano dei trasporti regionale”, nel quale la strategia che l’Amministrazione regionale attuerà sarà proprio la differenziazione. “Abbiamo avviato da tempo – ha concluso Bartolotta – all’interno dell’assessorato una lettura dei dati nelle tratte in cui storicamente si registrano queste difficoltà, come la S. Agata di Militello – Messina, da questi dati vogliamo ridisegnare la tratta rispetto a quelle che sono le esigenze del territorio, con attenzione alle zone di maggiore criticità, qualcosa dovrà cambiare per Barcellona e su questo ci stiamo muovendo”.
Fonte:

martedì 24 settembre 2013

Risposta da parte della Regione Sicilia alla nostra richiesta del 22 luglio 2013

Risposta da parte della Regione Sicilia alla nostra lettera aperta indirizzata al Presidente Crocetta relativa alla richiesta di introduzione di nuove corse treno e nuove fermate sulla tratta  Messina - Tusa e viceversa con decorrenza 13 settembre 2013.


lunedì 23 settembre 2013

Risposta di Trenitalia alla cancellazione del treno veloce 3832

Spett.le Comitato la informiamo che in conseguenza della richiesta di soccorso dei treni RV 8744 e 12763  nella stazione di Messina C.le in data 17 u.s. , altri treni tra cui il 3845 sono stati cancellati per mancanza materiale.
Riguardo poi la composizione del treno 12769 è stata interessata la struttura responsabile per un tempestivo ripristino della stessa.

23 settembre 2013

Cordialità  

domenica 22 settembre 2013

Cancellazione treno regionale veloce 3845

In merito alla cancellazione effettuata nella giornata di: martedì  17/09/13,  del treno regionale veloce in oggetto, il Comitato Pendolari Siciliani, desidera conoscere i motivi che hanno indotto Trenitalia ad effettuare tale cancellazione. Si chiede, inoltre, di conoscere le motivazioni per la quale  non è stata cambiata la composizione abituale (un treno Minuetto) al treno regionale 12769, considerata la criticità con altro materiale più capiente.
Lettera indirizzata ai Dirigenti di Trenitalia e all’Assessore regionale ai trasporti
S. Agata Militello - Torrenova  18.09.2013

Dr. Antonino Fazio - Sig. Francesco Mondì

martedì 17 settembre 2013

Imminente lo smantellamento della stazione di Comiso

RFI è decisa a portare fino in fondo la sua nefasta strategia di cancellazione della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela, e in ciò sta investendo soldi e impegni che avrebbe potuto utilizzare per potenziare l’infrastruttura.
Come già denunciato più volte da questa organizzazione sindacale, RFI ha deciso di trasformare in pura “linea”, sia pure mantenendo le fermate, la stazione di Comiso; operazione già attuata a Genisi, Butera ed in progetto presso altri impianti della tratta. Questo comporta lo smantellamento dei binari, con l’eliminazione della possibilità di ricovero treni e di effettuazione di incroci e precedenze. Ne consegue che non solo l’impianto di Comiso perde completamente d’importanza, ma le stesse condizioni di viabilità della linea si deteriorano in quanto la cancellazione di stazioni intermedie comporta l’allungamento delle distanze per incroci e precedenze, con depotenziamento delle possibilità di circolazione dei treni e aumento dei ritardi degli stessi.
Ci chiediamo quali menti diaboliche abbiano architettato tali provvedimenti, oltre tutto molto costosi e secondo quali logiche una linea già al minimo storico di circolazione dei treni viene mortificata mortalmente. Questo, senza considerare altri due fattori importanti:
1)      L’apertura dell’aeroporto di Comiso come elemento di traino di tutti i vettori di trasporto locali, e sviluppo delle necessarie sinergie.
2)      L’incremento di viaggiatori che il trasporto ferroviario sta vivendo, a causa della crisi economica, del caro-benzina e dei tagli che le ditte di autolinee su gomma hanno effettuato sul versante ipparino (collegamenti Modica-Ragusa con Comiso-Vittoria-Gela).
Si potrebbe anche aggiungere come il notevole incremento turistico che sta interessando la nostra zona avrebbe conseguenze salutari sul sistema dei trasporti ibleo, e su quello ferroviario in particolare. Si consideri un solo esempio: Donnafugata è servita da stazione, ed il treno è l’unico mezzo pubblico che vi si ferma, ma le corse sono pochissime, e con gli interventi di RFI la situazione non potrà che peggiorare.
La CUB Trasporti ritiene urgente un intervento del sindaco di Comiso, della deputazione regionale (Comiso ha due deputati) e di tutte le amministrazioni della provincia per bloccare i progetti di RFI e trattare con Trenitalia, RFI e Regione su impegni precisi che rilancino in tempi brevi il trasporto ferroviario della Sicilia sud-orientale. Fino ad oggi le nostre denunce sono passate inascoltate; continuare con questo atteggiamento non potrà che essere considerata una scelta a favore della morte della ferrovia iblea.

Ragusa, 17-9-2013

Coordinamento provinciale CUB Trasporti