venerdì 29 novembre 2013

Palermo - Nel capoluogo corre sulle rotaie il futuro del trasporto pubblico

L’obiettivo è uno soltanto: togliere sempre più auto dalle strade in una città ostaggio del traffico. Dal tram all’anello ferroviario, dal passante fino alla Metro automatica leggera.
PALERMO - Da alcuni anni a Palermo è in corso un pieno rilancio delle infrastrutture per il trasporto pubblico su rotaia a basso tasso d’inquinamento. Dal tram all’anello ferroviario, dal raddoppio del passante fino all’ultima arrivata, la Metropolitana automatica leggera (Mal), l’obiettivo è uno e uno solo: togliere sempre più auto dalle strade di una città che, secondo gli ultimi dati Aci, è la capitale italiana del traffico e la quarta città più ingolfata d’Europa, con 385.372 auto circolanti nel 2012 su 657.166 residenti, quasi una ogni due persone.
Detto già più volte dello stato di avanzamento dei lavori del tram (la Linea 1 è quasi ultimata e aspetta solo il collaudo, la Linea 2 è pronta per un buon 80%, mentre la Linea 3 è quella più indietro), qual è il progresso delle altre opere? Il raddoppio del passante ferroviario dall’aeroporto Falcone Borsellino a Palermo costerà circa 600 milioni di euro, varianti incluse, e consiste nell’affiancamento di un secondo binario a quello esistente per un’estensione di circa 27,4 km che a regime consentirà una velocità di percorrenza fra gli 80 e i 120 km/hContinua a leggere...

di Gaspare Ingargiola - Qds 29 novembre 2013

Incontro di CUB trasporti e Legambiente Ragusa con l'Amministrazione comunale di Ragusa

Riceviamo e pubblichiamo:

VERSO PENDOLARIA NEL VAL DI NOTO
L'impegno della CUB trasporti iblea e dell'associazionismo per salvare e potenziare le tratte ferroviarie del val di Noto ha suscitato l'interesse di Legambiente regionale e nazionale. Infatti nel recente direttivo regionale è stato espresso l'interesse ad organizzare nel val di Noto Pendolaria, la campagna sul problema delle ferrovie in dismissione e dei pendolari, grazie all'impegno dei circoli iblei nonché di quello di Caltagirone.
A tale riguardo si è tenuto presso la sala giunta di palazzo dell'Aquila a Ragusa un incontro tra i rappresentanti di CUB Trasporti (Pippo Gurrieri, Salvuccio Ragusa, Giovanni Urso) Legambiente Il Carrubo (Antonino Duchi), il Comitato per il rilancio della ferrovia iblea (Gianni Lucenti, Giovanni Forcone), il sindaco Federico Piccitto e l'assessore Stefania Campo.
Pippo Gurrieri ha evidenziato lo stato dell'arte a cui si è arrivati al momento nella lotta per il recupero del sistema ferroviario ibleo, ha illustrato il programma di massima dell'iniziativa, prevista per martedì 17 dicembre, che dovrebbe coinvolgere per lo meno tutti i sindaci della provincia nonché quelli di Caltagirone e di Gela, ed alcuni comitati pendolari di altre aree della Sicilia, ed ha nuovamente perorato un intervento forte dell'Amministrazione per la metropolitana di superficie, visto che RFI di Palermo, pur essendo stata richiesta, ben due mesi fa (!), di mettere a disposizione il progetto preliminare in suo possesso. non l'ha ancora reso disponibile.
Antonino Duchi ha sottolineato l'importanza dell'attivazione di Pendolaria in provincia, in quanto può dare rilievo regionale e nazionale ad una battaglia per i cittadini e per l'ambiente, visto che il treno è meno inquinante ed è sempre più veloce dell'autobus nelle tratte interurbane, per cui si assiste al paradosso che si sostituisce un mezzo più efficiente con uno meno efficiente.
Il Sindaco Piccitto si è impegnato a collaborare fattivamente alla buona riuscita dell'iniziativa coinvolgendo gli altri amministratori iblei e si è immediatamente attivato per sollecitare l'uscita del progetto di massima della metropolitana dalle chiuse stanze di RFI.
L'assessore Campo, che si occuperà degli aspetti organizzativi dell'iniziativa, ha evidenziato l'importanza turistica del potenziamento della tratta ferroviaria, in particolare per il Castello di Donnafugata ed Ibla, magari anche con una combinazione biglietto treno+Castello che potrebbe essere attivata e sicuramente sarebbe un positivo elemento per un turismo di qualità, che si nutre anche di queste apparentemente piccole cose.
Ragusa. 28.11.2011

CUB TRASPORTI - COMITATO PER IL RILANCIO DELLA FERROVIA IBLEA -LEGAMBIENTE IL CARRUBO RAGUSA

lunedì 25 novembre 2013

Il Comune di Terranova sollecita a Trenitalia il potenziamento del trasporto ferroviario

Il indaco del Comune di Terranova scrive al Direttore di Trenitalia, Ing. Costantino, per sollecitare il potenziamento del servizio ferroviario nella dorsale tirrenica.


Declassamento di Fontanarossa, politici assenti nelle fasi cruciali

La triste e grave vicenda del declassamento dell'aeroporto catanese è emblematica del comportamento a dir poco inadeguato dell'intera classe politico-dirigenziale locale, che non dimostra di avere coscienza dei doveri che ha nei confronti degli elettori che li hanno delegati a rappresentare e a difendere i legittimi interessi territoriali
La triste e grave vicenda del declassamento dell'aeroporto catanese è emblematica del comportamento a dir poco inadeguato dell'intera classe politico-dirigenziale locale, che non dimostra di avere coscienza dei doveri che ha nei confronti degli elettori che li hanno delegati a rappresentare e a difendere i legittimi interessi territoriali.
Probabilmente erano distratti dagli interessi del proprio personale "particulare" o forse non hanno valutato l'importanza per la città, il suo hinterland e per l'intera Sicilia orientale, di un aeroporto adeguato alle esigenze del moderno traffico aereo volano di sviluppo economico, per il provincialismo che caratterizza buona parte dei politici locali. Che senso ha quindi alzare la voce ora a misfatto compiuto se non quello di una presa in giro?
Dov'erano i politici locali anni addietro quando già si conosceva l'orientamento di Bruxelles? Dov'erano mentre a Tallin si sanciva l'esclusione di Catania dalle rete "core"? A qualcuno manca il senso del ridicolo.
Desidero ora offrire una testimonianza personale che però amplia il discorso retroattivamente a mezzo secolo addietro.
Chi scrive nei primi anni '60 era giovane Ufficiale medico a Fontanarossa e Sigonella, amico di molti piloti che già allora giudicavano alquanto corta la pista di Fontanarossa, in specie se l'atterraggio avveniva dall'entroterra (se non ricordo male testata 26) perché l'esistenza della ferrovia costringeva l'aereo nel corto finale a presentarsi più alto in quota per motivi di sicurezza, atterrando quindi al di là della testata propriamente detta accorciando di fatto la pista di ulteriori 250-300 metri.
Il problema quindi "in nuce" lo si conosceva 50 anni fa e da allora si parla, sino ai nostri giorni di interramento della ferrovia, di prolungamento della pista o addirittura di una seconda pista. E in cinquanta anni cosa siamo riusciti a fare?
Viene quasi di concedere le attenuanti alla classe politica attuale e di attribuire la maggior parte della colpa al nostro essere siciliani che, come dice il Principe di Salina, odiano il "fare".
Molto meglio rimestare l' acqua nel mortaio delle chiacchiere.
Gaetano Fusco - La Sicilia - Domenica 24 Novembre 2013 Catania (Cronaca) Pagina 36 

domenica 24 novembre 2013

Punta Raisi. Grazie all'opera dell'assessore alle Infrastrutture, l'Ue promuove lo scalo nella rete transeuropea

Bartolotta: «Polo aeroportuale con Trapani»
Per il secondo anno consecutivo l'aeroporto di Palermo «Falcone e Borsellino» è stato promosso da Bruxelles come scalo di prima fascia, nonché inserito fra i 10 scali italiani (insieme a Milano Linate e Malpensa, Bergamo Orio al Serio, Torino, Venezia, Bologna, Genova, Roma Fiumicino e Napoli) che compongono la «Core Network Ten-T», ovvero la Rete Trans-Europea dei Trasporti «Scandinavia-Mediterraneo».
Un risultato straordinario, ottenuto non solo grazie ai numeri che gravitano attorno a Punta Raisi, ma anche all'input dell'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta: «Sì, avevo appoggiato questa promozione internazionale e sono contento per Palermo, che si conferma ancora una volta leader aeroportuale in Sicilia. Certo - ha ammesso -, mi dispiace per la bocciatura dello scalo di Fontanarossa che invece resta declassata alla "Comprehensive Network". Stiamo tentando di farla inserire nel Piano nazionale Trasporti grazie all'interlocuzione con Roma. Ci sono buone speranze, aspettiamo risposte dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. Il nostro obiettivo è creare integrazione fra 2 poli: quello orientale, con Catania e Comiso, e quello occidentale con Palermo e Trapani. Non sono poli in competizione, ma si integreranno a vicenda per una intermodalità strategica. Palermo e Catania giocano un ruolo decisivo».
Tutto ciò andrà a vantaggio dei passeggeri, poiché i due poli aeroportuali interagiranno per incrementare i servizi dell'utenza. «Penso, ad esempio - ha aggiunto l'assessore - al caso di Trapani: Birgi non è in competizione con Palermo, poiché le low-cost permettono un mercato che non contrasta con Punta Raisi. Allo stesso tempo, ho proposto lo scalo di Comiso come aeroporto-cargo, l'unico del Sud Italia per il traffico merci. Ciò andrà a vantaggio anche del futuro interporto di Termini Imerese», i cui lavori partiranno a metà 2014. Mentre vengono considerati «indispensabili per la continuità territoriale» gli aeroporti siciliani di Lampedusa e Pantelleria.
Tornando al voto con cui il Parlamento Europeo ha confermato per il secondo anno consecutivo lo scalo di Punta Raisi nella «Ten-T» e nel «Piano Cef» (Connecting Europe Facility - Infrastrutture per collegare l'Europa), secondo il sindaco Leoluca Orlando questo «è un grande! riconoscimento e rappresenta al tempo stesso una grande opportunità poiché - ha dichiarato il primo cittadino - renderà possibile accedere ad importanti cofinanziamenti comunitari per gli interventi strutturali, indispensabili nell'ottica di una strutturazione metropolitana e sovrametropolitana».
A confermarlo è lo stesso Bartolotta: «Il riconoscimento di Bruxelles avvalora ipotesi di sviluppo ulteriori. Rappresenta una priorità per reperire risorse ministeriali e quelle provenienti dall'Unione Europea con la futura programmazione 2014-2020». Ma allo stesso tempo, ha precisato Orlando, «questo importante riconoscimento, che è la certificazione di quanto già deciso dal governo nazionale a febbraio con l'inserimento di Punta Raisi nella "top-ten" degli aeroporti strategici, offre ulteriori argomenti per un processo di privatizzazione in corso che deve essere garante di adeguati corrispettivi per la cessione delle quote pubbliche». È d'accordo anche l'assessore Bartolotta, il quale afferma che «sicuramente adesso lo scalo di Palermo risulta più appetibile per gli investitori privati. Ciò va al di là delle strategie governative. Le possibilità di mercato - ha concluso - ora ci sono tutte».
Davide Guarcello - La Sicilia - Sabato 23 Novembre 2013 Prima Palermo Pagina 29 

sabato 23 novembre 2013

Non c’è da stupirsi dell’esclusione dai finanziamenti dell'aeroporto di Fontanarossa dalla rete Ten-T

Esattamente un mese fa aveva lanciato l’allarme, dalle pagine del quotidiano La Sicilia, il prof. Francesco Russo, docente di trasporti e logistica all'Università di Reggio Calabria. Il professore nella sua disamina, rappresentava la realtà che da anni ci tiene fuori da quello che è lo sviluppo delle infrastrutture in Sicilia: niente ponte, ma nemmeno strade, porti, ferrovie, alta velocità. A Tallin dal 16 al 18 del mese di ottobre si discuteva delle reti europee di trasporto. Occorre saper se la nostra Regione è stata rappresentata o, meglio, se l'Italia, che sicuramente sarà stata presente, ha cercato di fare apportare delle modifiche a un piano che, come accennato, sembrava destinato a penalizzarci. Come previsto di certo si è salvata l’alta velocità sulla Napoli-Bari ed oltre il vuoto. Premesso questo, quindi,  non c’è da meravigliarsi  per l’esclusione dell’aeroporto di Fontanarossa dalla rete Core Network Ten-T.
Di certo qualcosa non è andata per il verso giusto e di questo dovrebbero interrogarsi i nostri politici siciliani a Bruxelles a Roma e a Palermo.
Non c’è quindi da stupirsi dell’esclusione dai finanziamenti europei 2014-2020, dato il silenzio della politica, che li ha avvolti e travolti assieme al futuro della infrastrutturazione della Sicilia.
Un silenzio, assordante, che tuona come una beffa su un destino già segnato.
Giosuè Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani

Letojanni, il Comune si sostituisce a Rfi e "disbosca" la strada che costeggia le rotaie

Letojanni. Le diverse segnalazioni ed inviti alle ex-Ferrovie dello Stato da parte del Comune, in merito alla situazione di degrado tra la strada ferrata e la SS 114, nel tratto antistante il centro abitato, non hanno sortito alcun risultato.
L'azienda a cui compete, in quanto proprietaria, il mantenimento in ordine di quelle aree, invase da una gran quantità di vegetazione spontanea, ha fatto orecchie da mercante, lasciando che le stesse diventassero delle vere e proprie selve. Piante di ricino e specie selvatiche di ogni genere avevano, infatti, invaso il ciglio della strada fino a coprire anche alcuni pannelli segnaletici. Una situazione insostenibile che alla fine ha indotto l'amministrazione comunale a provvedere allo smantellamento di quella foresta.
Una squadra di operai mercoledì scorso ha proceduto al necessario disboscamento, liberando le strisce di terreni predette dal corposo ingombro. Un'incombenza, che la municipalità jonica ha ritenuto opportuno addossarsi, per il fatto che il segmento della Nazionale, dirimpettaio al nucleo urbano, fa parte, ormai da parecchi anni, del patrimonio viario comunale. Si è deciso di tagliare la testa al toro, facendo debita pulizia, senza scomodare al riguardo l'ente ferroviario.
Antonio Lo Turco - La Sicilia -
Venerdì 22 Novembre 2013 Prima Messina Pagina 27

venerdì 22 novembre 2013

A due anni dal crollo del ponte ferroviario sulla Caltagirone-Gela

A due anni di distanza e precisamente il 12 maggio 2013 abbiamo organizzato un sit-in proprio sotto le arcate del ponte della ferrovia crollato, in territorio di Niscemi, per rammentare i due anni dal crollo e cercare di sollecitare le amministrazioni locali ad intervenire presso l’Ente competente per il ripristino della tratta. Vedi video...

Nei primi giorni di novembre siamo venuti a conoscenza che, l’infrastruttura ferroviaria sequestrata dalla magistratura subito dopo il crollo, è stata dissequestrata nel mese di giugno c.a. e non ci risulta ancora alcun intervento da parte di Rete Ferroviaria Italiana né alcuna presa di posizione delle amministrazioni comunali interessate, Comune di Caltagirone, Gela e Niscemi né da parte dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità. Vedi video...

Il Comitato Pendolari chiede, inoltre, agli Enti locali interessati: Comune di Caltagirone, Comune di Niscemi e Comune di Gela di conoscere quali iniziative intraprenderanno per sollecitare gli opportuni interventi per la ricostruzione e la ripresa dell’esercizio di questa tratta ferroviaria importante per i territori del Calatino e del Nisseno.
Nell’attesa di risposte certe, ci faremo carico di concordare, con gli Amministratori di Caltagirone, Niscemi e Gela, un’eventuale richiesta di incontro con i rappresentanti della Regione Siciliana e dei Dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, sui luoghi del crollo, per fare il punto della situazione su quanto è stato fatto e su quello che il gestore della rete ferroviaria intende attuare nell’immediato per la riapertura della Caltagirone-Gela.

giovedì 21 novembre 2013

Ognina: pietre contro il treno in attesa di partire per Messina

Ognina: pietre contro il treno in attesa di partire per Messina
Allarme sassi lungo la linea ferrata. No, non si tratta di sassi staccatisi da chissà quale costone e finiti sulle rotaie, bensì di pietre di varie dimensioni lanciate da gruppetti di ragazzini che - udite udite - pare abbiano deciso di impiegare così il loro tempo libero, incontrandosi a ridosso della stazione di Ognina. Un «divertimento» decisamente opinabile, che fra l'altr! o sarebbe potuto e potrebbe costare caro ai malcapitati viaggiatori: non soltanto turisti e vacanzieri (e comunque non ci sarebbe alcunché di male...), ma anche lavoratori pendolari che si spostano ogni giorno lungo la tratta Catania-Messina o Siracusa-Catania-Messina non certo per piacere, ma perché costretti dai loro impegni.
Anche ieri pomeriggio, intorno alle 18, tanti erano i pendolari presenti sul treno Catania-Messina delle 17,44. Il convoglio ha fatto sosta alla stazione di Ognina e lì è stato fatto oggetto del lancio di alcune pietre lanciate, pare, da tre adolescenti che si erano nascosti alle spalle del muretto lato monte.
Alla fine pare che un'immediata segnalazione al 113 abbia messo in azione la polizia. E' comunque importante che chi viaggia sappia che può andare incontro a questo genere di inconvenienti.
La Sicilia - Mercoledì 20 Novembre 2013 Prima Catania Pagina 23 

mercoledì 20 novembre 2013

L'impegno del ministro dei trasporti Lupi all'Arena di Giletti

All'Arena di Rai uno, domeinca 17 novembre 2013, il conduttore Giletti chiede al Ministro dei trasporti Lupi di prendere un impegno per i treni dei pendolari e di sostenere le linee regionali....  
vedi il video...

Caltagirone e Gela, città collegate solo da una strada



«Cosa è stato fatto per il ponte crollato?»


La tratta ferroviaria interrotta tra Caltagirone e Gela. Il Comitato pendolari scrive alla Regione e ai Comuni interessati.
Hanno scritto al Presidente della Regione Rosario Crocetta e all'assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Nino Bartolotta, ma anche ai sindaci di Gela, Niscemi e Caltagirone ed alla Direzione regionale di Rete Ferroviaria Sicilia. I pendolari siciliani riuniti in un Comitato che da anni si batte per cercare di migliorare le condizioni dei trasporti pubblici, sollecitano il ripristino! della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela chiusa dall'8 maggio del 2011.
La missiva è firmata da Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani e si apre con il riepilogo dei fatti, cominciati oltre due anni fa. «Precisamente l'8 maggio 2011 si verificava, lungo la tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, al km 326 della linea Lentini-Gela, il cedimento di alcune arcate del ponte ferroviario, con la conseguente chiusura della tratta ferroviaria. Tale chiusura - continua la nota - ha inevitabilmente determinato un trasferimento del traffico passeggeri sulla Ss. 417 che, di per sé, già presenta condizioni di elevata pericolosità, in quanto unica arteria rimasta ad assicurare il collegamento fra le città ricadenti sul percorso ferroviario, vista la chiusura della Sp. 39, mentre i treni merci originari da Gela sono stati dirottati via Ragusa-Siracusa-Catania, con notevole aumento dei tempi di percorrenza».
Dopo due anni esatti, il 12 maggio scorso, i! l Comitato organizzò un sit-in proprio sotto le arcate del ponte della ferrovia crollato, in territorio di Niscemi, per cercare di sollecitare le amministrazioni locali ad intervenire presso l'Ente competente per il ripristino della tratta. «Nei primi giorni di novembre - aggiunge Malaponti - siamo venuti a conoscenza che l'infrastruttura ferroviaria sequestrata dalla magistratura subito dopo il crollo, è stata dissequestrata nel mese di giugno e non ci risulta ancora alcun intervento da parte di Rete Ferroviaria Italiana, né alcuna presa di posizione delle amministrazioni comunali interessate, Caltagirone, Gela e Niscemi, né da parte dell'Assessorato regionale».
Considerato il dissequestro avvenuto 4 mesi fa, il Comitato pendolari siciliani, chiede di conoscere «quale sia lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario, in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro, al momento, i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri». E chiede anche «se si ritenga opportuno far inserire l'itinerario fra gli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, prevedendo per lo stesso una serie di opere di miglioramento del tracciato, unitamente all'elettrificazione dell'intero itinerario, al fine di sfruttare la maggiore potenza dei mezzi di trazione elettrica».
La Sicilia - Martedì 19 Novembre 2013 CL Provincia Pagina 28

martedì 19 novembre 2013

Quelle rotaie precipitate nel dimenticatoio

Caltagirone-Niscemi. Comitato pendolari: «A 4 mesi dal dissequestro silenzio sui lavori di recupero del ponte»
«L'infrastruttura è stata dissequestrata dalla magistratura già da quattro mesi, ma ancora tutto tace e degli auspicati interventi di ripristino nemmeno si parla». Giosuè Malaponti, presidente del Comitato pendolari siciliani, non ci sta.
La linea ferroviaria Caltagirone-Niscemi è chiusa dall'8 maggio del 2011, quando alcune arcate del ponte in località Angeli cedettero, crollando sulla Sp 39 che collega le due cittadine. Con un solo colpo si interruppero due arterie di collegamento fra le due comunità: quella ferroviaria e quella stradale. Disagi continuano a crearsi anche per i treni merci provenienti o diretti a Gela, e adesso dirottati via Ragusa - Siracusa - Catania con notevole aumento dei tempi di percorrenza.
Da quel crollo tutto sembra essersi congelato. Stavolta Malaponti si rivolge direttamente al presidente della Regione Rosario Crocetta, oltre che, per conoscenza, a una serie di altri enti e autorità. «Visto il dissequestro dell'area - scrive il presidente del Comitato pendolari - vogliamo sapere se il Governo regionale sia a conoscenza di quali iniziative il gestore della infrastruttura ferroviaria, vale a dire Rete ferroviaria italiana (Rfi), intenda adottare per evitare il ripetersi, in futuro, di simili, gravi episodi. Qual è lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario, in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri? »
«Chiediamo - aggiunge - l'inserimento di questo tragitto, data la sua valenza strategica per lo sviluppo dei territori attraversati, fra quelli destinatari di lavori di potenziamento, prevedendo una serie di opere di miglioramento del tracciato, compresa l'elettrificazione dell'intero itinerario fra Catania e Gela, allo scopo di sfruttare la maggiore potenza dei mezzi di trazione elettrica a beneficio anche e soprattutto del traffico merci».
Auspicate ulteriori iniziative degli enti locali per sollecitare gli attesi lavori di ripristino e annunciata un'azione per concordare, proprio con i Comuni della zona, una richiesta di incontro con i rappresentanti della Regione e coi dirigenti di Rete ferroviaria italiana, sui luoghi del crollo, «per fare il punto della situazione su quanto è stato fatto e, soprattutto, su quanto occorre fare, secondo una stretta tempistica, per la riapertura della linea ferroviaria».
M. M. - La Sicilia - Domenica 17 Novembre 2013 Catania (Provincia) Pagina 41 

domenica 17 novembre 2013

Il Comitato Pendolari chiede l'intervento delle Istituzioni sul ripristino della tratta ferroviaria Caltagirone-Gela

Ill.mo Presidente
con la presente nota chiediamo un suo autorevole intervento per sollecitare il ripristino della tratta Ferroviaria Caltagirone-Gela chiusa dall’8 maggio 2011.
I fatti: due anni fa e precisamente l’8 maggio 2011 si verificava, lungo la tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, al km 326 della linea Lentini-Gela, il cedimento di alcune arcate del ponte ferroviario, con la conseguente chiusura della tratta ferroviaria.
Tale chiusura, ha inevitabilmente determinato un trasferimento del traffico passeggeri sulla SS. 417 che, di per sé, già presenta condizioni di elevata pericolosità, in quanto unica arteria rimasta ad assicurare il collegamento fra le città ricadenti sul percorso ferroviario, vista la chiusura della Sp. n.39, mentre i treni merci originari da Gela sono stati dirottati via Ragusa-Siracusa-Catania con notevole aumento dei tempi di percorrenza.
A due anni di distanza e precisamente il 12 maggio 2013 abbiamo organizzato un sit-in proprio sotto le arcate del ponte della ferrovia crollato, in territorio di Niscemi, per rammentare i due anni dal crollo e cercare di sollecitare le amministrazioni locali ad intervenire presso l’Ente competente per il ripristino della tratta.
Nei primi giorni di novembre siamo venuti a conoscenza che, l’infrastruttura ferroviaria sequestrata dalla magistratura subito dopo il crollo, è stata dissequestrata nel mese di giugno c.a. e non ci risulta ancora alcun intervento da parte di Rete Ferroviaria Italiana né alcuna presa di posizione delle amministrazioni comunali interessate, Comune di Caltagirone, Gela e Niscemi né da parte dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità.
Il comitato pendolari Siciliani, visto il dissequestro dell’infrastruttura avvenuto da oltre quattro mesi chiede di conoscere:
§  se il Governo Regionale e/o l’assessore alle Infrastrutture e mobilità siano a conoscenza di quali iniziative il gestore della infrastruttura ferroviaria, Rete ferroviaria italiana (RFI) intenda adottare onde evitare il ripetersi per il futuro di cedimenti delle strutture ferroviarie che potrebbero causare danni di proporzioni maggiori rispetto all'evento verificatosi;
§   quale sia lo stato di avanzamento degli interventi finalizzati al ripristino della piena funzionalità dell'itinerario in modo da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno incontro, al momento, i numerosi pendolari delle zone attraversate dalla ferrovia che per i loro spostamenti quotidiani sono costretti a servirsi di percorsi alternativi non agevoli e poco sicuri;
§   se si ritenga opportuno far inserire l'itinerario in discorso, a motivo della rilevante valenza strategica che lo stesso riveste per lo sviluppo socio-economico dei territori attraversati, fra gli interventi di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, prevedendo per lo stesso una serie di opere di miglioramento del tracciato con riferimento alla tratta Caltagirone-Lentini stazione, unitamente all’elettrificazione dell'intero itinerario, al fine di sfruttare la maggiore potenza dei mezzi di trazione elettrica a beneficio anche e soprattutto del traffico merci.
Il Comitato Pendolari chiede, inoltre, agli Enti locali interessati: Comune di Caltagirone, Comune di Niscemi e Comune di Gela di conoscere quali iniziative intraprenderanno per sollecitare gli opportuni interventi per la ricostruzione e la ripresa dell’esercizio di questa tratta ferroviaria importante per i territori del Calatino e del Nisseno.
Nell’attesa di risposte certe, ci faremo carico di concordare, con gli Amministratori di Caltagirone, Niscemi e Gela, un’eventuale richiesta di incontro con i rappresentanti della Regione Siciliana e dei Dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana, sui luoghi del crollo, per fare il punto della situazione su quanto è stato fatto e su quello che il gestore della rete ferroviaria intende attuare nell’immediato per la riapertura della Caltagirone-Gela.

        Cordialmente

Lettera inviata a mezzo Pec a:
Al Signor Presidente della Regione Siciliana On. Rosario Crocetta                                  
All'Assessore Regionale alle Infrastrutture e Mobilità Avv. Antonino Bartolotta                     
Al Dirigente Generale Dipartimento alle Infrastrutture Mobilità Dr. Giovanni Arnone
Al Signor Sindaco del Comune di Caltagirone Dr. Nicolò Bonanno 
Al Presidente del Consiglio Comunale di Caltagirone Dr. Luigi Giuliano 
Al Signor Sindaco del Comune di Niscemi Dr. Francesco La Rosa 
Al Presidente del Consiglio Comunale di Niscemi Dr. Luigi Licata 
Al Signor Sindaco del Comune di Gela Dr. Angelo Fasulo 
Al Presidente del Consiglio Comunale di Gela Dr. Giuseppe Fava 
Alla Direzione Regionale di Rete Ferroviaria Sicilia Dr.Andrea Cucinotta


Fiumefreddo di Sicilia 15 novembre 2013
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani 






























sabato 16 novembre 2013

Metroferrovia di Giampilieri, gioia e dolori per i pendolari

Ci teniamo a fare presente che non è più sopportabile il disagio che giornalmente procura la prima delle quattro corse giornaliere della Metroferrovia di Giampilieri  ai tanti pendolari che si ritrovano a dover recuperare ore di lavoro, settimanalmente, dovuti ai frequenti ritardi e alla soppressione di alcuni treni. 
La partenza del treno 12892 delle ore 06,55 da Giampilieri rallenta la marcia del treno diretto ed in alcuni casi viene fatta fare al diretto il servizio di metroferrovia da Giampilieri a Messina. 
Occorre rivedere al più presto la programmazione oraria per evitare i continui disagi a tutta l'utenza in arrivo a Messina. 


Trasporto pubblico, è allarme

Scannella: «E' urgente un tavolo di trattative con il presidente della Regione Crocetta»
"La grave crisi del trasporto pubblico locale in Sicilia, è l'effetto scellerato di sottrazione di investimenti finanziari dal governo nazionale, che hanno provocato conseguenze devastanti sul trasporto, con tagli forsennati di chilometri penalizzando il diritto alla mobilità con effetti di disagio all'utenza per raggiungere il posto di lavoro".
È il grido d'allarme, lanciato congiuntamente a Modica - durante una partecipatissima riunione con i dipendenti dell'Ast -, dal segretario regionale dell'Ugl, Giuseppe Scannella e da quello provinciale, Michele Calabrese. "È necessario ed urgente attuare un tavolo di trattative con il presidente della Regione, Rosario Crocetta e con l'assessore regionale ai Trasporti, Antonino Bartolotta, teso ad affrontare radicalmente tutto ciò che riguarda la programmazione ed il riordino dei servizi - dichiarano -, con interventi di razionalizzazione e di regolazione che consentirebbero una progressiva liberalizzazione per il rilancio del trasporto".
La disamina fatta dai rappresentanti sindacali è totale ed abbraccia le diverse problematiche vissute. "I collegamenti viari e ferroviari hanno subito una controtendenza allo sviluppo, con ricadute pesanti sull'organizzazione e con un mancato ammodernamento e riforme! nel settore.
A pagarne le spese maggiormente è stata la nostra Regione, sprovvista di quel famigerato Piano del trasporto pubblico regionale, che diverrebbe la punta di diamante per un decollo decoroso e degno della Sicilia. Qui il trasporto dovrebbe rappresentare il volano per la nostra economia - commentano -, invece in netta contro tendenza a quanto già detto, si è intervenuti a tagli di finanziamenti operati per effetto di scarse risorse".
Ed ecco che i risultati sono drammatici. "Da tutto questo si evince che intervenendo sulle anomalie a cui ancora oggi stiamo assistendo, del mantenimento di doppie e triple corse simultanee per la stessa destinazione su tutto il territorio regionale, si potrebbero ottenere sostanziali risultati economici con i quali con un piano di programmazione coerente, si potrebbe realizzare un irrobustimento del trasporto su gomma e sopperire anche alle tratte ferroviarie soppresse. Bisogna intervenire con tempestività, altrimenti si rischia di entrare in un prossimo futuro dentro un vortice di assoluta incertezza nel garantire sia le aziende pubbliche, sia quelle private. La mobilità riguarda circa cinquecentomila utenti e diecimila lavoratori che, quotidianamente, si trovano a lottare con mezzi obsoleti che comportano continui guasti e ritardi".
Paolo Borrometi - La Sicilia - Venerdì 15 Novembre 2013 Ragusa Pagina 30

Passante Fs. Consegnati lavori e aree

Il campo base sarà nel parcheggio «Francia» Tratta «B» in partenza.
«Entro 10 giorni avremo a disposizione tutte le aree di cantiere ed entro fine novembre faremo una conferenza stampa per presentare l'opera e dare il via ufficiale ai cantieri della tratta "B" del passante ferroviario». Ad annunciarlo è il referente di Rfi per gli investimenti in Sicilia, l'ingegnere Filippo Palazzo.
Il via libera alla Sis per realizzare il tracciato compreso fra la Stazione Notarbartolo e la fermata «Ex Ems/La Malfa», lo rammentiamo, è avvenuto lo scorso 9 ottobre, dopo diversi anni di contenziosi e ricorsi che hanno portato ad una variante progettuale che ha fatto lievitare i costi di altri 110 milioni di euro. Per un totale che raggiunge oggi quota 313 milioni. Il tutto, a causa delle proteste (dal 2004 al 2006) dei residenti e commercianti dei viali Lazio e delle Alpi, appoggiate dall'ex Giunta Cammarata.
Se non ci fosse stata quella forte opposizione, «a quest'ora - si rammarica Palazzo - avremmo già finito l'opera, invece terminerà nel 2018. Abbiamo perso 5 anni». I lavori dureranno 1.720 giorni, ovvero circa 4 anni e 9 mesi. Il raddoppio del passante così potrà essere completato. I binari della nuova galleria passeranno (all'altezza di viale delle Alpi), non affiancati ma al di sotto e lungo lo stesso asse della galleria esistente, circa ! 30 metri sotto il piano stradale. Il tutto grazie a una gigantesca talpa meccanica «Tbm» che scaverà da «Belgio», perforando prima in direzione Notarbartolo, poi in direzione opposta.
Frattanto, ha aggiunto Palazzo «procederemo alla definizione di tutte le aree di cantiere. L'Amministrazione comunale ce le ha consegnate quasi tutte. Nei prossimi giorni ci saranno ulteriori riunioni con l'assessore alla Mobilità, Tullio Giuffrè, i vertici della Sis e i rappresentanti delle Circoscrizioni. Discuteremo dei dettagli logistici necessari alla definizione delle aree di cantiere». Il «campo base» della Sis sarà allestito al 99% all'interno dell'ampio parcheggio Francia. A confermarlo nei giorni scorsi, anche l'assessore alle Attività Produttive, Marco di Marco, il quale sta studiando una soluzione per trasferire il mercatino rionale del martedì in un altro sito.
Davide Guarcello - La Sicilia - Venerdì 15 Novembre 2013 Prima Palermo Pagina 25 

venerdì 15 novembre 2013

Soppresso un treno, disagi e proteste dei pendolari

Martedì è stato cancellato all'improvviso il Catania-Messina delle 5,10
S. Teresa. Un altro treno soppresso, nella scorsa giornata di martedì, sulla tratta Taormina-Messina, che ha scatenato le vibranti proteste dei tanti pendolari della riviera jonica, che ormai sono stanchi di questi improvvisi disservizi di Trenitalia.
Ad essere soppresso, stavolta, è stato il treno numero 12866! che, partendo alla 5.10 dalla stazione centrale di Catania, dopo avere attraversato tutta la riviera jonica, dovrebbe raggiungere quella di Messina entro le 7.10, in modo che, soprattutto, i lavoratori possano prendere le relative coincidenze con i diversi mezzi di trasporto per potere raggiungere la Calabria, la zona tirrenica, i villaggi di Messina e i vari uffici pubblici.
La soppressione improvvisa, in un orario in cui per altro non sono previsti degli eventuali altri mezzi alternativi, rappresenta un vero e proprio calvario per i numerosi pendolari che dalla riviera jonica devono raggiungere l'area dello Stretto.
Considerato che la maggior parte dei lavoratori è dipendente di enti pubblici, che hanno quindi degli orari di apertura che devono essere rispettati, questi disservizi ferroviari generano ovviamente dei gravi disagi.
Per i tanti pendolari, oltre alle ore che vanno recuperate mensilmente, anche a causa dei frequenti ritardi, è un continuo stress perché, malgrado l'abbonamento mensile, devono anche subire la soppressione dei treni, diretti e locali che si trasformano, improvvisamente, in metroferrovia (nella tratta Giampilieri-Messina e viceversa), vagoni superaffollati e una carente comunicazione nei confronti degli utenti.
Pippo Trimarchi - La Sicilia - Giovedì 14 Novembre 2013 Prima Messina Pagina 29

mercoledì 13 novembre 2013

TRENITALIA E GLI INTERCITY DA TAGLIARE

A conferma della posizione OR.S.A. Trasporti sui favori fatti solo all’A.V.
Interpellanza al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sui tagli al servizio universale
CAMERA DEI DEPUTATI- testo allegato all’ordine del giorno della seduta n. 119 di Venerdì 15 novembre 2013
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, per sapere – premesso che:
  • è notizia di questi giorni che Trenitalia SpA, in vista della rimodulazione e riorganizzazione dell'offerta e degli orari ferroviari, avrebbe intenzione di cancellare, poiché non più sostenibile «a mercato», una grossa fetta dell'offerta di trasporto ferroviario di collegamento da e per la regione Toscana;
  • si tratterebbe, in particolare, di 12 treni intercity in tutta la regione, con rilevante incidenza sulla tratta Firenze - Arezzo, uno dei percorsi che presenta già oggi molte criticità, con pendolari letteralmente ammassati sulle vetture e che si trovano ad affrontare tragitti, spesso molto lunghi, in condizioni non certo agevoli;
  • l'offerta dei trasporti pubblici in Toscana, come del resto in tutta Italia, è spesso insufficiente a coprire il fabbisogno dei cittadini e per questo il taglio ipotizzato da Trenitalia e denunciato dallo stesso assessore ai trasporti della regione, Vincenzo Ceccarelli, appare inopportuno, quanto controproducente;
  • il trasporto regionale ed interregionale su ferro che collega la Toscana con piccole e grandi città italiane, a prescindere da quello dedicato all'alta velocità, dovrebbe essere, a detta degli interpellanti, garantito ai cittadini che ne usufruiscono ogni giorno per lavoro o studio;
  • appare inopportuno, agli occhi degli interpellanti, puntare tutta la riorganizzazione e gli investimenti sui treni ad alta velocità che, pur essendo fondamentali per il collegamento su ferro in tutta la nazione, non sono certo quelli fruiti maggiormente e quotidianamente dai pendolari. Tali treni dovrebbero affiancare la rete regionale ed interregionale che andrebbe potenziata e valorizzata, anche al fine di rilanciare la mobilità sostenibile in Italia;
  • la situazione della Toscana non è certo l'unica;
  • i ritardi, le soppressioni e i disservizi costringono ogni giorno milioni di italiani a
  • spostarsi in tutta Italia in condizioni vergognose e al limite della decenza;
  • un caso emblematico è l'intercity 531 Perugia-Roma che da anni registra ormai un ritardo «a regime» di almeno 20 minuti, sempre imputabile a guasti tecnici dovuti alle difficoltà di controllo del blocco delle porte, segno questo di un materiale vetusto, non correttamente mantenuto e non più utilizzabile, che tuttavia, migliorato nell'aspetto
  • estetico, continua ad essere impiegato e classificato come categoria intercity;
  • è evidente che il rinnovo del parco macchine dei treni destinati al trasporto dei pendolari sia stato sacrificato per privilegiare scelte aziendali volte a potenziare lo sviluppo dell'alta velocità, motivo di vanto peraltro di una gestione manageriale che risulta fallimentare sotto tutti i punti di vista e che, tuttavia, non sembra essere destinata ad alcun tipo di alternanza;
  • se non si ritenga urgente avviare, per quanto di competenza, un'opportuna valutazione dell'impatto che la cancellazione degli intercity avrebbe sul pendolarismo della regione Toscana;
  • se non si intendano verificare le cause del giornaliero disservizio registrato dall'intercity 531 Perugia - Roma, e, per quanto di competenza, le responsabilità dei ritardi, posto che non si tratta di ritardi dovuti ad eventi eccezionali;
  • se non si intenda predisporre urgentemente, anche in collaborazione con le regioni Umbria e Toscana, un piano di risanamento del trasporto dei pendolari, assicurando oltre al «normale» funzionamento del materiale, la copertura, con un adeguato numero di treni, dei territori fortemente interessati al pendolarismo;
  • se non si ritenga necessaria una profonda revisione del modello strategico infrastrutturale del Paese che, al momento attuale, con il programma delle opere pubbliche della «legge obiettivo», destina prioritariamente ingenti risorse alla realizzazione di opere di dubbia utilità e di enorme impatto ambientale, a scapito degli interventi necessari per rendere più funzionale ed efficiente il sistema di trasporto ferroviario locale e il trasporto pubblico urbano, la cui inefficienza induce, di fatto, l'utilizzo di forme di mobilità privata, con un più elevato impatto ambientale e sanitario e con conseguenti enormi problemi di congestione delle aree urbane.
«Interpellanza presentata da 28 Deputati di vari schieramenti politici il 12 novembre 2013».

Metroferrovia di Giampilieri a servizio ridotto

Ci teniamo a fare presente che non è più sopportabile il disagio che giornalmente procura la prima delle quattro corse giornaliere della Metroferrovia di Giampilieri, e precisamente quella delle ore 06.55, ai treni stracolmi di pendolari in arrivo a Messina.
Quasi tutti i giorni i treni del mattino in arrivo a Messina accumulano dai 10 ai 20 minuti di ritardo ed in molti casi creano ancora più disagi a chi deve proseguire per raggiungere Reggio Calabria, diventando un continuo calvario. 
Visti gli investimenti per la tale realizzazione oggi è necessario, con le dovute risorse, farla ripartire a pieno regime assicurando ai suoi concittadini e a chi giunge a Messina, una mobilità eco-sostenibile. Certi in un Suo autorevole intervento, presso il Governo Regionale e la Direzione Sicilia di Trenitalia, per la soluzione ai problemi, giornalieri, di migliaia di pendolari, per regolarizzare il servizio metroferroviario e per dare seguito a quanto manifestato nel suo programma elettorale.


Smantellamento stazione ferroviaria di Comiso

La mobilitazione lanciata dal sindacato di base ha trovato una risposta importante nella cittadina casmenea, con la presenza del sindaco Spadaro in prima fila la sera di venerdì 25 ottobre nel tentativo – riuscito – di bloccare e far sospendere il cantiere che stava iniziando le sue attività di soppressione dei deviatoi.

La CUB Trasporti auspica che nella fase propositiva e progettuale che si è aperta tra comune di Comiso, Assessorato regionale infrastrutture e RFI, ci sia una maggiore collaborazione tra amministrazione comunale e il sindacato di base dei ferrovieri, e che anche gli altri sindaci si attivino – come sta già facendo quello di Ragusa – per porre il problema di un rilancio della ferrovia iblea attraverso interventi e progetti che ridiano lustro finalmente ad una linea dimenticata ed emarginata.

Modifiche alla circolazione dei treni regionali, in concomitanza con lo sciopero generale

Modifiche alla circolazione dei treni regionali, in concomitanza con lo sciopero generale

Sono previste venerdì 15 novembre modifiche alla circolazione dei treni regionali in concomitanza con lo sciopero generale di tutte le categorie.
Regione per regione sono stati diffusi comunicati stampa con informazioni dettagliate: 
Roma, 13 novembre 2013 – Fonte Fsnews

UNA FERROVIA SEMPRE PIU’ PER RICCHI

ORSA Trasporti: l’utile dei treni ad Alta Velocità torna all’Alta Velocità. Che politica dei trasporti è?
“Allora è meglio dirle chiare le cose: del servizio ferroviario alla politica interessano solo le Frecce di Trenitalia e gli Italo di NTV. Tutti quelli che non se li possono permettere possono pure andare in auto, o a piedi se sprovvisti”.
Non può fare a meno di polemizzare il Segretario Generale di ORSA Trasporti, Alessandro Trevisan, nel mettere assieme le strabiche iniziative del Governo che stanno ulteriormente mettendo in difficoltà il servizio ferroviario pubblico e sociale in Italia.
L’ultima chicca arriva dal provvedimento - concordato con l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato - con il quale si scontano del 15% i pedaggi per i treni AV che garantisce un risparmio di circa 70 milioni per Trenitalia e NTV e minori entrate di pari entità per RFI, Società detenuta al 100% dal Ministero del Tesoro.
Quindi minori entrate per lo Stato e guadagni per i privati.
“Si tagliano i treni Intercity perché i fondi per il cosiddetto servizio universale non si trovano. Si finge di incentivare il trasporto pubblico offrendo 550 milioni di € alle Regioni con i fondi della Legge di Stabilità.
La stessa Legge poi se li ripiglia in altro capitolo con un minor trasferimento alle Regioni per 560 milioni di €..
Ci riempiamo tutti la bocca sulla necessità di sostenere un trasporto merci compatibile con l’ambiente, riequilibrando il gap ferro-gomma, e poi si lasciano morire gli incentivi al trasporto dei tir sui treni.”.
Questa per l’ORSA è l’ennesima dimostrazione di latitanza delle Istituzioni, totalmente indifferenti  alla politica dei trasporti, ed un altro favore alla mobilità di “fascia alta” mentre nelle Regioni  bisogna tagliare i treni, chiudere le linee secondarie, ridurre i servizi nelle zone a minor domanda “Cosi per chi vive in montagna od in campagna il trasporto pubblico diverrà una chimera – chiosa Trevisan” .
Per l’ORSA, che aveva già contestato il taglio di 300 mil./€ alla Società di Infrastrutture per coprire il buco – IMU, quei fondi andavano rivolti a ben altri fini se veramente si vuole costruire un servizio ferroviario degno di un Paese Europeo.
Dal potenziamento e velocizzazione delle linee secondarie al miglioramento degli standard qualitativi dei servizi locali. Dal finanziamento del servizio universale al sostegno alle Imprese ferroviarie merci.
E pensare che in questo senso è stato emanato un decreto, il n.98 del 6.7.2011, che prevede al  contrario un sovrapprezzo per i pedaggi dell'alta velocità con cui sostenere il trasporto regionale e il servizio universale.
Ovviamente un provvedimento rimasto inattuato.
“A questo Paese non servono i proclami – afferma l’ORSA Trasporti – ma comportamenti coerenti. Proprio quelli che mancano quando si parla di trasporto pubblico.”
12 novembre 2013 - Segreteria Generale OR.S.A. - Trasporti 

lunedì 11 novembre 2013

La tanto attesa “Metroferrovia” di Messina e gli enormi disservizi e disagi per i pendolari. (lettera aperta al Sindaco di Messina e alle Istituzioni Regionali)

Egregio signor Sindaco,
ci sembra doveroso sottoporLe le problematiche che ormai da mesi vanno avanti sotto il profilo della puntualità dei treni del mattino in arrivo a Messina. Ci teniamo a fare presente che non è più sopportabile il disagio che giornalmente procura la prima delle quattro corse giornaliere della Metroferrovia di Giampilieri, e precisamente quella delle ore 06.55, ai treni stracolmi di pendolari in arrivo a Messina. Quasi tutti i giorni i treni del mattino in arrivo a Messina accumulano dai 10 ai 20 minuti di ritardo ed in molti casi creano ancora più disagi a chi deve proseguire per raggiungere Reggio Calabria, diventando un continuo calvario. Si rende necessario un Suo autorevole intervento, presso il Dipartimento Infrastrutture e Mobilità della Regione Siciliana e nei confronti del gestore del servizio Trenitalia, per modificare e/o rimodulare l'orario di partenza da Giampilieri del treno 12892 (ore 06.55) e concordare con il Dipartimento Regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità le soluzioni per far ripartire con un’oculata programmazione la tanto attesa "Metroferrovia" che, dopo una partenza sfavillante, è stata messa a regime ridotto con solo quattro treni nell’arco della giornata. La riduzione delle corse sta penalizzando molto la mobilità dei cittadini ricadenti nel territorio tra Giampilieri e la Città. Visti gli investimenti per la tale realizzazione oggi è necessario, con le dovute risorse, farla ripartire a pieno regime assicurando ai suoi concittadini e a chi giunge a Messina, una mobilità eco-sostenibile. Certi in un Suo autorevole intervento, presso il Governo Regionale e la Direzione Sicilia di Trenitalia, per la soluzione ai problemi, giornalieri, di migliaia di pendolari, per regolarizzare il servizio metroferroviario e per dare seguito a quanto manifestato nel suo programma elettorale.  
Lettera indirizzata a: Al Sig. Sindaco del Comune di Messina Dott. Renato Accorinti - Al Presidente del Consiglio Comunale di Messina Dott.ssa Emilia Barrile - All’Assessore Regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità Avv. Antonino Bartolotta - Al Dipartimento alle Infrastrutture e alla Mobilità Dirigente Generale Dott. Giovanni Arnone - Al Dirigente del Servizio IV°Trasporto Ferroviario Dott. Diego Greco - Alla Direzione Regionale Trenitalia Sicilia Ing. Francesco Costantino - Al Responsabile dell’Ufficio Relazioni Clientela di Trenitalia Dott.ssa Loredana De Michele - Alla Direzione Regionale di Rete Ferroviaria Sicilia Dott. Andrea Cucinotta
Messina 11 novembre 2013
Giosuè Malaponti - Presidente Comitato Pendolari Siciliani

Alcune delle dichiarazioni di Moretti sui treni dei pendolari

Enrico Rossi contro Trenitalia
Il presidente della Toscana ha scritto che si è "davvero rotto le palle" per via delle politiche sui treni regionali.
Venerdì 8 novembre il presidente della Toscana Enrico Rossi, 55 anni, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un post molto duro contro le politiche di Trenitalia e del governo nel settore ferroviario e del trasporto regionale. Come spiega il Tirreno, Rossi commentava alcune dichiarazioni fatte il giorno precedente dall’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, che aveva proposto tra le altre cose tariffe differenziate per “disincentivare” gli spostamenti nelle ore di punta. Rossi denuncia…continua a leggere

Moretti: “Per i treni locali, tariffe differenziate in base alle fasce orarie”
Roma, 7 novembre 2013-Nelle grandi città, per evitare il sovraffollamento, facilitare la vita dei cittadini e migliorare la qualità del servizio dei trasporti pubblici locali, secondo l’AD del Gruppo FS Italiane andrebbero anche ripensati gli orari di inizio delle attività.Per il trasporto regionale...continua a leggere

Trasporti. Moretti, nel Tpl pensare a tariffe diverse per fasce orarie
(ASCA) – Roma, 7 nov – Tariffe differenziate in base alle fasce orarie. Questa la proposta lanciata dall’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, a margine di un convegno sull’imprenditoria femminile, organizzato insieme alla Luiss, per risolvere il problema degli orari di punta nelle grandi citta’.
“Siamo disponibili ad affrontare il problema, anche se impopolare – ha detto Moretti parlando con i giornalisti -. Nelle altre grandi citta’ del mondo ci sono fasce tariffarie diversecontinua a leggere 

Inaccettabile aumentare i biglietti dei treni negli orari di punta
Negli orari di punta dove più gente, invece di incrementare i convogli e migliorare il servizio, Trenitalia vuole aumentare i biglietti per svuotare i treni locali, sempre stracarichi. Ma credono che la gente normale possa andare al lavoro in taxi?". Condivido l'allarme lanciato dalle associazioni dei consumatori…continua a leggere

Moretti, Trenitalia: “I pendolari? dovrebbero pagare il doppio”
Ieri a SkyTg24 Economia l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, ha dichiarato che gli abbonamenti dei pendolari dovrebbero aumentare. “Anzi, almeno raddoppiare, come negli altri paesi”. Del resto “50 euro non sono neanche un caffè al giorno”. I conti non tornano, non solo quelli del caffè. Basta fare un giro sui forum dei pendolari…continua a leggere 

Fs, Moretti: follia fare un aggancio ferroviario in ogni aeroporto
"Chiedere infrastrutture per fare tutto è semplice, ma un paese che magari ha seicento abitanti deve capire che non può avere una sua fermata del treno. E siamo alla follia pura se pensiamo ad un aggancio ferroviario per tutti gli aeroporti". Lo ha affermato l'ad di Trenitalia, Mauro Moretti, intervenendo ad un convegno organizzato da Sipotra intitolato 'Le priorità per la politica dei trasporti', al terminal 103 della stazione…continua a leggere 

Moretti: «Finire la Milano-Venezia» E Chisso attacca sui treni dei pendolari
L'ad di Trenitalia: «Pochi soldi, il corridoio Adriatico-Baltico non subito».                L'assessore veneto: «Milano risarcisca i suoi pendolari». Per Moretti «nella nuova legge di stabilità ci sono sicuramente dei fondi per la Tav, ma devo ancora vedere i documenti, per cui mi sembra inutile avventurarci in documenti che sono ancora alla bozza». Moretti si è poi addentrato sulle questioni più locali dell'alta velocità…continua a leggere

FS. Moretti: Nei piccoli centri vanno usati i pullman e non i treni
bologna, 17 ott. (TMNews) – Se una infrastruttura ferroviaria non è più utile per fornire un servizio di qualità bisogna dismetterla. Ne è convinto l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, secondo il quale se in una città c’è una quantità di persone modesta vanno utilizzati, per il trasporto, i pullman al posto dei trenicontinua a leggere 

Treni locali: tariffe differenziate per orari
Cosi l’amministratore delegato delle Fs italiane,  Mauro Moretti, a margine del convegno «Imprenditoria e Start up femminili». Moretti propone inoltre di «iniziare a ricostruire i regimi degli orari di attività delle grandi citta» spalmando su due o tre oraricontinua a leggere 

Pendolari come il bestiame, ma Moretti vuol raddoppiare le tariffe
Ricordiamo, en passant,  che le Ferrovie sono effettivamente proprietà dello Stato, per il buon motivo che nessun imprenditore privato si metterebbe a gestire il trasporto pubblico al di fuori - appunto - delle "tratte redditizie" (la clientela business sull'AV, principalmente tra Roma e Milano). Non a caso la Italo di Montezemolo e Della Valle si esercita quasi soltanto su tratte così.Se questa è la condizione quotidiana dei pendolari,  il termine "di Stato" dovrebbe indicare un servizio necessario anche se strutturalmente in perdita, con la differenza - come dappertutto - a carico della fiscalità generale. Prezzi "sociali" insomma, perché altrimenti la residenza fuori dalle metropoli cesserebbe d'essere un'alternativa; peraltro molto "incentivata" nei decenni scorsi, con effetti dopanti sui prezzi del mecato immobiliare. Bene. Cosa sta preparando invece Mauro Moretti?...continua a leggere 

Per svuotare i treni dei pendolari l'idea "geniale": biglietti più cari nelle ore di punta
Moretti parla di proposta "impopolare" che passa da "fasce tariffarie differenziate come ci sono negli altri Paesi…continua a leggere

domenica 10 novembre 2013

Le assurde idee dell’Ad di Ferrovie dello Stato Moretti: "Biglietti più cari nelle ore di punta”

Hanno fatto molto discutere negli ultimi due giorni le dichiarazioni dell’Ad di Ferrovie dello Stato Moretti secondo il quale gli abbonamenti sui treni regionali dovrebbe costare almeno il doppio come nel resto d’Europa. In fondo “50 euro non sono neanche un caffè al giorno” avrebbe dichiarato Moretti ammettendo di aver difficoltà a fare i conti o che i suoi caffè costano quasi due euro, contro gli 80 cent di un caffè per pendolari. Peccato però che linee ferroviarie e qualità dei treni in Italia non sono le stesse di Spagna, o di paesi del nord europa.
Sempre Moretti si è espresso sul problema dell’affollamento dei treni nelle ore di punta, lanciando un’idea che ha fatto saltare i nervi ad associazioni di categoria tra cui Federconsumatori e Adusbef. Aumentare il costo dei biglietti nelle ore di punta per disincentivare i pendolari a prendere nella stessa fascia oraria il loro treno. Soprattutto questa seconda proposta ha indignato i pendolari che ogni mattina, soprattutto nelle linee verso le grandi città, si ritrovano ammucchiati in carrozze fatiscenti e spesso con i servizi non funzionanti ribattezzati “carri bestiame”.

Nel frattempo si attendono iniziative concrete sulle due tratte principali del comprensorio, la Tarquinia-Civitavecchia-Roma e la Viterbo-Cesano-Roma, che non riescono più a contenere il traffico giornaliero anche alla luce dei tanti, troppi guasti che spesso allungano i viaggi facendoli diventare vere e proprie odissee.

Vertice regione, Pendolari per i fondi manca accordo

Palermo. Sembra timidamente muoversi qualcosa sulla questione del contratto di servizio con Trenitalia. Ieri il Dirigente del Dipartimento regionale Infrastrutture, Giovanni Arnone, ha ricevuto i rappresentanti degli oltre 45mila pendolari siciliani. Il tavolo «interlocutorio» si è trasformato in un'occasione per fare il punto sulle problematiche del trasporto ferroviario che attanagliano la Sicilia.
Su tutte, la questione della mancata firma del contratto di servizio. «Quale coordinatore dei pendolari siciliani - ha spiegato Giosuè Malaponti - ho il dovere di rappresentare l'importanza strategica del trasporto ferroviario. Il Contratto di servizio che la Regione non ha ancora sottoscritto deve porre le basi per un servizio degno dell'Isola». A quanto pare, secondo Malaponti, «ci sarebbe già un accordo firmato col ministero dei Trasporti. Mancherebbe solo il parere del ministero dell'Economia per il trasferimento dei fondi alla Regione». La quota si aggirerebbe intorno ai 100 milioni di euro, anche se ne occorrerebbero circa 120.
I comitati dei pendolari hanno chiesto poi «perché la Regione non ha portato avanti il progetto per velocizzare il tracciato esistente della Catania-Palermo, che portava i tempi di percorrenza al di sotto delle 2 ore e 40 in un anno e mezzo di lavori, visto il Contratto di programma di 30 milioni di euro affidato a Rfi nel 2010». Un'altra notizia ha suscitato scalpore. Come ha rivelato ieri Malaponti, secondo l'Associazione Ferrovie Siciliane guidata da Giovanni Russo, «ben 4 treni Etr 450 (convogli 6, 7, 9, 13), cioè i classici pendolini di rango "C" (che arrivano fino a 180 km/h) ancora funzionanti, sono da tempo fermi e parcheggiati presso la Stazione centrale di Reggio Calabria. Uno spreco assoluto. Chiediamo perciò a Trenitalia - hanno concluso - di trasferirli in Sicilia lungo la dorsale ionica e tirrenica, per ottenere a costo zero treni molto più confortevoli e veloci di quelli attuali».
Davide Guarcello - La Sicilia - Mercoledì 06 Novembre 2013 - I FATTI Pagina 8 

Il Pendolino che cambierebbe qualità, capacità e comfort del servizio ferroviario in Sicilia.

Il Pendolino che cambierebbe qualità, capacità e comfort del servizio ferroviario in Sicilia. 
(https://www.youtube.com/watch?v=z73uOAoQe4E)
In merito alla notizia, dell’Associazione Ferrovie Siciliane di Giovanni Russo, relativa all’accantonamento nella stazione di Reggio Calabria Centrale di quattro ETR 450 (Pendolino) ed atri tre ancora in esercizio da Reggio C. a Roma, riteniamo opportuno intervenire per sollecitare l’intervento del Governatore Crocetta e dell’Assessore ai Trasporti Bartolotta nei confronti della Direzione di Trenitalia Sicilia affinché questi “Treni ETR 450” vengano traghettati prima possibile in territorio siciliano per metterli in esercizio nell’infrastruttura ferroviaria tirrenica e ionica, già funzionale alla circolazione di questo tipo di elettrotreni. 
L’entrata in esercizio di questi elettrotreni cambierebbero immediatamente e a costo zero la qualità del servizio offerto a migliaia di pendolari e viaggiatori avendo così dei treni con prestazioni superiori in termini di capacità e velocità e con maggiori comfort. Vista l’opportunità riteniamo che non sarebbe giusto, ancora una volta, per la Sicilia perdere quest’ulteriore treno...
Giosue Malaponti - Comitato Pendolari Siciliani