Le
problematiche legate al trasporto ferroviario sulla fascia tirrenica, con
particolare riferimento alla progressiva riduzione delle fermate nella città
del Longano, sono state oggetto di discussione nella conferenza dei servizi
tenutasi ieri sera presso l’Auditorium dell’ex Pescheria di Barcellona P.G.
Oltre al primo cittadino, Maria Teresa Collica, hanno preso parte all’incontro
l’assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, Nino Bartolotta,
il direttore di Trenitalia per la Regione Siciliana, Francesco Costantino, il
segretario generale della Filt – Cgil Siciliana, Franco Spanò e altri
rappresentanti dei sindacati.
“Il
problema è sotto gli occhi di tutti, Barcellona ha subito negli anni un
depauperamento delle corse notevole, la città più importante della provincia è
rimasta fuori da tutta una serie di investimenti sul territorio; anche per
quanto riguarda la stazione ferroviaria la stazione è drammatica, con un enorme
scalo abbandonato, destinato a deposito, quasi sempre chiusa è la biglietteria
e molto spesso non funzionano le macchinette, i mezzi di trasporto sono vetusti
tranne qualche eccezione”. Queste le parole con cui ha esordito il sindaco
Collica che ha illustrato ai presenti le difficoltà legate al trasporto
ferroviario, soprattutto in un momento in cui in città si rende sempre più
necessaria l’esigenza di ricorrere ad esso. Infatti, soprattutto nell’ultimo anno,
ancor più drammatica è stata la riduzione delle corse dell’Ast, inoltre il
treno permette una percorrenza molto più veloce rispetto al trasporto gommato,
soprattutto per raggiungere Messina; infine la soppressione delle sedi dei
tribunali di Milazzo e di Lipari porterà ad un aumento dello spostamento di
persone da e verso Barcellona. L’Amministrazione, quindi, oltre a fare delle
richieste si è dichiarata disponibile a ricercare soluzioni di propria
competenza per raggiungere più facilmente dei risultati.
Franco
Spanò ha ricordato i miliardi delle vecchie lire investiti per realizzare un
importate infrastruttura, quella del raddoppio ferroviario, “fermatosi a Patti
e del quale non si sono determinate le condizioni per un suo sviluppo così come
per l’economia a scapito della quale – come nel caso dell’agricoltura – il
nuovo tracciato e la stazione sono stati costruiti; nonostante questo
Barcellona oggi non riesce a ricevere in termini di qualità dei servizi nulla
di nuovo. Riteniamo paradossale che il comune più grande della provincia di
Messina, escluso il capoluogo, non abbia dei servizi regionali, dopo aver avuto
cancellato gran parte del servizio a lunga percorrenza, che consentano la
possibilità di un trasporto per i pendolari adeguato. Penso che sia assolutamente
inconcepibile che il servizio venga ad essere erogato scartando per Barcellona
tutti i servizi regionali veloci. Il comune si potrebbe attrezzare per fare in
modo che un servizio integrato di trasporto possa aiutare l’utenza che è stata
disabituata dall’assenza di un servizio ferroviario”.
“La scelta
non è tecnica, ma politica – ha affermato il direttore di Trenitalia per la
Regione Siciliana in riferimento alle stazioni in cui si fermano i treni –
fatta non oggi, ma decine di anni fa”. Francesco Costantino ha proseguito
facendo alcune considerazioni; in primo luogo Trenitalia “è pagata dalle
regioni principalmente per fare treni”, di conseguenza se mancano i fondi dello
Stato è necessario per l’azienda fare delle scelte, “che si fanno in funzione
del numero delle persone che salgono sui treni”. In secondo luogo il direttore
ha fatto notare come il costo medio per treno-chilometro sia uguale in tutta
Italia, ma in alcune regioni si incassi rispetto alla cifra complessiva il
30-35% in più, cosa che non avviene nell’isola. “In Sicilia la politica è
riuscita a mantenere dei finanziamenti, ma se ciò non accade dobbiamo tagliare
e chi decide dove si taglia non è il tecnico, ma la politica; ogni fermata ha
un costo ed io come direttore devo cercare, con gli stessi soldi, di fare il
possibile”. Con queste parole Costantino ha terminato il suo intervento
mostrandosi comunque disposto a tenere in considerazione la situazione
barcellonese.
L’assessore
Bartolotta, in una situazione economica non rosea, ha parlato della necessità
di razionalizzare i servizi, che non significa un taglio indiscriminato, ma
oculato, al fine di dare attenzione soprattutto alle zone in cui c’è una
maggiore richiesta di servizi. Per questo, come ha affermato, la politica ha il
compito di pianificare un percorso e si deve basare sulla lettura di dati e di
richieste della popolazione che non mette tutti i comuni sulla stessa linea, ma
li differenzia; se dalla lettura oggettiva di dati Barcellona è su un livello
diverso, come è stato sottolineato, il servizio deve essere potenziato, magari
a discapito di un centro più piccolo o del trasporto gommato che può essere
potenziato in zone in cui è meno rilevante o utile il vettore ferroviario. Tali
differenze dovranno essere tenute in considerazione nella stesura di un “piano
dei trasporti regionale”, nel quale la strategia che l’Amministrazione
regionale attuerà sarà proprio la differenziazione. “Abbiamo avviato da tempo –
ha concluso Bartolotta – all’interno dell’assessorato una lettura dei dati
nelle tratte in cui storicamente si registrano queste difficoltà, come la S.
Agata di Militello – Messina, da questi dati vogliamo ridisegnare la tratta
rispetto a quelle che sono le esigenze del territorio, con attenzione alle zone
di maggiore criticità, qualcosa dovrà cambiare per Barcellona e su questo ci
stiamo muovendo”.
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