giovedì 31 gennaio 2013

Stazione, non ci fosse il bar sarebbe peggio del deserto. La grande sala d'ingresso è desolante, all'uscita neanche un taxi

Ore 18,30 di un martedì lavorativo qualsiasi. Alla stazione di Acireale la vita sembra scorrere molto lentamente.
Appena entrati nella grande sala d'ingresso notiamo due ragazze sedute sulle scale intente a parlare tra loro, probabilmente in attesa dell'arrivo di qualche treno; poco distante un gruppo di operai al termine della loro giornata lavorativa intenti a prendere qualcosa di caldo al bar; sulla banchina antistante i binari un uomo in attesa solitaria.
Quasi tutti gli uffici sono ormai chiusi o comunque vuoti e al buio; sulla vetrata di quello che fino a qualche settimana fa ospitava la storica figura del capostazione (sostituita da un automatismo comandato a distanza dalla centrale) è appiccicato un piccolo cartello che rimanda ad un recapito telefonico per ottenere non meglio precisate informazioni.
Anche nel grande piazzale esterno, scarsamente illuminato, il movimento è molto limitato. Non ci sono taxi in attesa, non ci sono bus in sosta, soltanto le auto dei pendolari parcheggiate in maniera ordinata.
Se non è abbandono questo, poco ci manca. Un quadro davvero desolante che contrasta con quello di una decina di anni fa e che sembra rispecchiare in pieno quanto denunciato dal consigliere comunale Camillo Baldi, pronto a presentare in via ufficiale stamane una specifica interrogazione sulla questione stazione.
«Non è la prima volta che io ed altri miei colleghi ci occupiamo della stazione ferroviaria acese -sottolinea il consigliere anticipando il contenuto del documento-. Quasi un anno fa ricordo tra l'altro un ordine del giorno che vide il consiglio comunale dibattere e trovare infine una sintesi in un documento politico che sollecitava maggiore attenzione per la stessa stazione. Da allora però dobbiamo constatare che è cambiato davvero poco, anzi. Possiamo affermare che la situazione è peggiorata ancora di più».
La stazione ferroviaria acese è stata aperta al traffico nel 1867; la struttura attuale ha preso il posto nel 1989 di quella realizzata a sud della città (un chilometro circa in linea d'aria), poco distante dalle Terme "S. Venera" e dall'annessa villa.
All'interno della struttura è presente in bella mostra anche una antica locomotiva a vapore.
«Questa stazione - aggiunge Baldi - rappresenta insomma un bel biglietto da visita per quanti giungono nella nostra città attraverso la linea ferrata. Ciò nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito ad una manovra scientifica che ha pian piano relegato la stazione a struttura secondaria. Prima lo scippo a livello locale del settore cargo, quindi la chiusura dell'ufficio informazioni e della biglietteria per giungere infine alla soppressione del capostazione».
Da qui la presa di posizione del consigliere che, consapevole che il ridimensionamento avviato dalle Ferrovie ha interessato anche tanti altri centri, ha comunque deciso di sollecitare l'Amministrazione Garozzo ad interloquire con Ferrovie dello Stato in modo da ridare alla struttura il valore e il prestigio che merita.
«E' chiaro che Acireale non può permettersi una disattenzione su questo argomento visto che è anche una città a grande vocazione turistica -conclude il consigliere -. Vogliamo pertanto aprire un ragionamento complessivo sui trasporti pubblici: non soltanto ferrovia quindi ma anche taxi e mezzi pubblici. E un rilancio promozionale del territorio, con i suoi beni culturali e il suo turismo, non può prescindere dalla presenza di una stazione ferroviaria degna di questo nome».
In attesa di ricevere il documento ufficiale il vice sindaco Mario Pavone, che detiene tra le altre la delega ai Trasporti, replica al consigliere e spiega in una nota: «Si tratta di un problema generalizzato che non attiene esclusivamente la stazione ferroviaria di Acireale, anzi. Una decisione complessiva delle Ferrovie che attiene alle loro esigenze organizzative. Quindi, noi possiamo nuovamente sollecitare le Ferrovie alla rimodulazione del piano nel tentativo di trovare una sintesi tra le diverse posizioni, anche alla luce della fermata veloce che questa Amministrazione vorrebbe istituzionalizzare nel centro della città».

Antonio Carreca
La Sicilia - Mercoledì 30 Gennaio 2013 Catania (Provincia) Pagina 38 

Vagone letto deraglia durante la manovra. Il treno parte senza

Deraglia in manovra il vagone del treno Siracusa-Roma delle 21,45 del 18 scorso. E Trenitalia tace. Il treno parte senza vagone letto. Fra la rabbia dei viaggiatori. C'è chi protesta, chi invece si rassegna e parte in cuccetta. Da Trenitalia silenzio.
Intanto, con lo slogan «Riprendiamoci il treno e le stazioni», il Ciufer (Comitato italiano utenti delle ferrovie regionali) organizza una manifestazione per sabato 16 febbraio alle 10 in tutte le stazioni d'Italia.
Il Ciufer è un'associazione spontanea di cui fanno parte decine di comitati di pendolari del treno e molti cittadini che hanno a cuore le sorti del trasporto ferroviario regionale. Alla manifestazione aderiscono anche Italia nostra e Legambiente.
Venuta fuori la notizia del treno partito senza vagone letto, esplode la polemica. «Ci è stato detto che non era stato possibile risolvere il problema perché non erano disponibili altri vagoni letto - riferisce Liliana Gissara di Italia nostra -. Resta il fatto che avrei dovuto partecipare a un’importante riunione a Roma. Ma, a quel punto, ho preferito non partire».
«Ora peraltro - afferma ancora - sarebbe necessario conoscere le ragioni tecniche del deragliamento: rottura di una parte meccanica? Scambio fuori posto? Altro? E soprattutto, è ancora garantita la sicurezza dei viaggiatori? Anche perché ! sembra che non si tratti di un episodio isolato. E comunque le! stazioni di testa, qual è quella di Siracusa, devono disporre di materiale rotabile di riserva per garantire il dovuto ai passeggeri. O forse era più economico rimborsare qualche passeggero scontento, piuttosto che mobilitare i mezzi per la gestione delle emergenze? ».
E ancora sul deragliamento rimangono altri interrogativi inquietanti: se, invece che alla ridottissima velocità di un treno in manovra, l'incidente fosse avvenuto durante la marcia normale, cosa sarebbe accaduto? Non s'impone ora una revisione a tappeto del materiale rotabile? Qual è lo standard di sicurezza di questi treni?
Salire sul treno in Sicilia non può e non deve rappresentare un rischio. Troppi i disguidi, i disservizi, le inefficienze: treni insufficienti, poco puntuali, poco puliti, decurtati, alla mercé di vandali e balordi in depositi senza custodia. Pochi o inesistenti i rimedi. «In Sicilia il trasporto ferroviario, necessario e utile per una mobilità alternativa, sostenibile e più sicu! ra (anche sulle lunghe distanze) - afferma ancora la professoressa Gissara - è ormai oggetto di una politica disincentivante, foriera solo di futuri tagli. Trenitalia sanziona, giustamente, il passeggero inadempiente. Ma chi sanziona le inadempienze di Trenitalia? ».
Per l'iniziativa del 16 prossimo febbraio saranno "presenziate" tutte le stazioni d'Italia. «Non bloccheremo i treni - affermano gli organizzatori -. Al contrario per quel giorno invitiamo tutti a viaggiare su un treno regionale».
 SALVATORE MAIORCA - La Sicilia - Mercoledì 30 Gennaio 2013 Siracusa Pagina 31 


mercoledì 30 gennaio 2013

Una giornata da dimenticare per i pendolari e per i Siciliani.


Una giornata da dimenticare per i pendolari e per i Siciliani. Nella relazione ferroviaria Messina-Catania-Siracusa i disagi oggi non sono mancati. Dapprima al treno regionale 12876, partito da Catania alle ore 13.09, fermatosi definitivamente per un guasto al locomotore alla stazione di Alcantara, causando alla circolazione enormi ritardi con punte massime di 70 minuti. Mentre nel pomeriggio la musica non cambia, cito testualmente quanto riportato sul sito di Trenitalia “Viaggiatreno”: “30/01/2013 18:27, la circolazione è interrotta tra le stazioni di Lentini e di Agnone (linea Catania/Siracusa) dalle ore 17:32 per un intervento tecnico al treno precedente di altra impresa ferroviaria” Anche in questo i disagi non sono mancati, compreso l’Intercity 721 Roma-Siracusa, che è arrivato a Lentini con 56 minuti di ritardo ed è stato cancellato ed auto sostituito sino a Siracusa così riferisce Trenitalia. E poi si parla di casi “isolati”. Dalle ore 19:30 è ripresa la regolare circolazione tra le stazioni di Lentini e di Agnone (linea Messina/Siracusa).
Giosue Malaponti - coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

La rabbia dei pendolari St, troppi treni in ritardo

Sempre più frequenti i ritardi o le soppressioni dei treni sulla tratta ferroviaria Messina-Catania. A protestare, stavolta, sono i lavoratori della St Microelectronics: 63 di loro, di Giarre e di altri Comuni, sono abbonati di Trenitalia. Un abbonamento ritirato ieri. E proprio ieri, il treno che prendono questi lavoratori ha accumula! to un'ora di ritardo. I lavoratori, ovviamente, non sono arrivati in orario in azienda.
«Da circa un mese i disagi sono diventati settimanali - racconta Enzo Di Maria, lavoratore St, pendolare ferroviario - senza preavviso vengono annullati i treni o arrivano con ritardi notevoli. Per il ritardo di oggi ho dovuto telefonare all'autista del bus navetta che ci viene a prendere alla stazione di Bicocca, per farci la cortesia di aspettarci». Il treno 8755 che parte da Giarre alle ore 6,55, proprio per accogliere le richieste dei lavoratori della St, ferma alla stazione di Bicocca. Qui un bus navetta viene a prendere i lavoratori per portarli in azienda. Mentre all'inizio i pendolari St erano 45, negli ultimi anni, con la crisi e l'aumento del prezzo della benzina, sono aumentati. Ora sono 63: la maggior parte di loro sono di Giarre, ma altri pendolari partono anche da Fiumefreddo, Mascali, Acireale e da altre stazioni. Ogni volta che i lavoratori arrivano a lavoro in ritardo, subiscono o una decurtazione di ore di ferie o una trattenuta economica in busta paga. «Abbiamo inviato più volte dei reclami a Trenitalia - spiega Enzo Di Maria - al massimo abbiamo ottenuto delle scuse, ma mai dei rimborsi».
I pendolari St intendono chiedere alla commissione sindacale trasporti dell'azienda di inviare una lettera di protesta a Trenitalia.
Maria Gabriella Leonardi - Martedì 29 Gennaio 2013 Catania (Provincia) Pagina 40

martedì 29 gennaio 2013

Le stranezze nel Viaggiatreno di Trenitalia.

Sul sito Viaggiatreno di Trenitalia stamattina il treno Intercity 724 Siracusa - Roma delle ore 10.30 veniva dato in partenza con 82 minuti di anticipo e come si evince dallo stesso rilevamento a Passo Martino alle ore 10.01. Chissà a che ora é  partito realmente l'IC 724 Siracusa - Roma?

lunedì 28 gennaio 2013

Inizia un'altra settimana di ritardi

Come inizio di settimana non c'è male... Treno 3866 soppresso e da Fiumefreddo a Messina bus sostitutivi. Treno 8577 soppresso e/o con oltre un ora di ritardo. Desidero precisare che le nostre Istituzioni regionali stanno pensando solo all'alta velocità, non curandosi delle nostre richieste. Tra l'altro, non hanno preso nessuna posizione sulle dichiarazioni di Trenitalia che i ritardi e le soppressioni del 17 gennaio u.s. erano un caso isolato. È  importante per il presidente Crocetta la Catania-Palermo, tutto il resto non importa a nessuno.

venerdì 25 gennaio 2013

L'alta velocità "LIGHT" arriva "di nuovo" in Sicilia era già prevista nel 2008

Dal quotidiano La Sicilia e da altre agenzie apprendiamo dell'incontro di ieri tra la Regione Sicilia, Ferrovie dello Stato Spa ed il Ministro Barca che finalmente porteranno l'alta velocità in Sicilia però "light".
Per dovere di cronaca debbo dire che sono arrivati troppo tardi perchè, già qualcun altro nel dicembre 2008 ci aveva già pensato. Quali sono i risultati ad oggi???


Arriva l'alta velocità "light" in Sicilia

Ieri vertice alla Regione: a metà febbraio la firma del contratto di servizio. L'obiettivo è percorrere i 200 chilometri da Catania a Palermo in un'ora e venti minuti
PALERMO - Buone nuove per gli oltre 40mila pendolari siciliani che ogni giorno vivono sulle proprie spalle i ritardi dei treni regionali. A metà febbraio, infatti, sarà firmato l’accordo fra Regione e Rete Ferroviaria Italiana che sbloccherà finalmente gli investimenti per l’alta velocità in Sicilia. Dovrebbe essere la volta buona, dato che il nuovo governo regionale ha abbandonato i progetti faraonici del passato e punta su pochi interventi veloci ed efficaci.

Ad annunciarlo ieri l’assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta, che ha incontrato a Palazzo d’Orleans, insieme al governatore Rosario Crocetta, l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, e il ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca. "La prossima settimana – ha spiegato l’assessore Bartolotta – ci sarà un nuovo incontro più tecnico per definire il contratto di servizio di Rfi in Sicilia. Abbiamo affrontato due temi fondamentali: l’ottimizzazione della rete e dei servizi esistenti (con particolare riferimento al raddoppio ferroviario della linea Messina-Palermo) e anche lo sblocco dei nuovi investimenti di Rfi al Sud" grazie alla speciale task-force voluta dal ministro Barca.

Sui nuovi investimenti, ovviamente, il tavolo tecnico ha puntato l’attenzione sull’incentivazione dei piani industriali di Rfi, che si baseranno sull’ottimizzazione della rete ferrata siciliana, con particolare riferimento all’alta velocità sulle direttrici Catania-Palermo e Messina- Catania. "L´obiettivo - ha precisato Crocetta - sarà non solo la costruzione del doppio binario, ma anche il collegamento tra gli aeroporti di Catania e Palermo. In questa prima fase, in 5 anni vorremo riuscire a coprire questa distanza in due ore e mezza, e in 10 anni in un’ora e mezza".

Sulla velocizzazione della Catania-Palermo l’ipotesi è l’avvio di una prima tratta da Catania a Enna. "La prossima settimana – ha proseguito Bartolotta – con Rfi definiremo ulteriori aspetti riguardanti il contratto di servizio. Ce ne saranno in verità molti altri, ma la “tappa definitiva”, l’appuntamento finale che ci siamo dati, è per metà febbraio. Tra meno di un mese, quindi, scioglieremo il nodo del contratto di servizio. Quest’ultimo sarà fondamentale per definire cifre e risorse. Il presidente Crocetta ha puntato molto sul tema della “concretezza”. Basta ai proclami e agli interventi-spot. La Sicilia e i siciliani hanno bisogno adesso di progetti concreti, fattibili, non faraonici".

Il riferimento, chiaramente, è al primo progetto della Catania-Palermo, da 5 miliardi di euro, per la costruzione di un tunnel lungo 45 chilometri scavato sotto le montagne, con tempi ventennali e col limite di escludere alcune città del centro dell’Isola. Questa ipotesi, che prevedeva l’alta velocità ferroviaria a 300 Km all’ora, sembra ormai tramontata. Più concreta, invece l’alta velocità “light”, a 200 all’ora. Questa soluzione, sponsorizzata dalla Regione, prevede la spesa di “appena” un miliardo di euro, tempi più ragionevoli, nessun tunnel futuristico e l’inclusione di Enna e Caltanissetta nel tragitto.

L’obiettivo finale sarà poi collegare in tempi rapidi il “triangolo” Palermo- Messina-Catania: si potrà ridurre a un’ora e 20 minuti la tratta Palermo-Catania, 45 minuti per la Catania-Messina, e 2 ore per la Palermo-Messina. I pendolari siciliani sperano che questa volta dal vertice Regione-Ministero-Rfi non siano venute solo promesse. Quanto agli investimenti complessivi di Rfi nell’Isola, all’incontro di ieri si è anche discusso di nodi importanti specifici: dal “Nodo di Palermo” all’anello ferroviario del capoluogo, i cui lavori dovrebbero partire a breve. "La Regione – ha concluso il presidente di Rfi, Dario Lo Bosco – deve trasmettere la scheda “Grandi Progetti” all’Ue. Dopo l’ok dell’Europa, potranno partire i cantieri dell’anello".
 Venerdì 25 Gennaio 2013 - Davide Guarcello

giovedì 24 gennaio 2013

Ritardi:I casi isolati dell'ufficio stampa delle Ferrovie dello Stato Spa

Ritardi... lette le dichiarazioni dell'ufficio stampa delle Ferrovie dello Stato Spa che scrive sui ritardi del 17 gennaio di un caso isolato, ho ritenuto doveroso pubblicare i sottostanti dati a dimostrazione che non è proprio un caso isolato. Di ritardi ormai siamo stufi ma è giusto che chi di dovere guardi i nostri monitoraggi su 18/19 treni tra le ore 5.oo e le ore 10.00 tenendo conto che sono i treni in cui viaggiano centinaia di pendolari da Messina sino a Siracusa e viceversa.
Questi i dati:


RIEPILOGO SOPPRESSIONI E RITARDI nei giorni 9-10-11-18 GENNAIO 2013





Ritardo in minuti

Treno
delle ore
Da
A
09-gen
10-gen
11-gen
18-gen
1
3866
5.05
Siracusa
Messina
13
5
14
3
2
12866
5.10
Catania
Messina
7 anticipo
7
4 anticipo
2 anticipo
3
8575
5.20
Taormina
Siracusa
2
3
2
4
4
3865
5.25
Messina
Siracusa
2
10
5
7
5
12868
5.46
Catania
Messina
19
10
17
3
6
12865
5.50
Messina
Catania
31
8
8
13
7
8576
6.00
Catania
Fiumefreddo
3 anticipo
0
3 anticipo
1 anticipo
8
8580
6.05
Siracusa
Taormina
8
5
7
16
9
3868
6.30
Siracusa
Messina
0
12
6 anticipo
2
10
1955
6.35
Messina
Siracusa



74
11
12867
6.45
Messina
Catania
21
0
8
6 anticipo
12
12870
6.45
Catania
Messina
27
0
8
13
13
8577
6.47
Fiumefreddo
Bicocca
Soppresso
13
6
19
14
8579
7.12
Taormina
Catania
10
0
3
4
15
722
7.33
Siracusa
Messina
13
19
22
21
16
12869
8.00
Messina
Catania
3 anticipo
0
3 anticipo
22




Giosue Malaponti - Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani

Treni, in Sicilia mattinata da incubo 6 ore e mezza di ritardi in 16 tratte

Catania. La rabbia, in una mattina qualunque di una giornata lavorativa qualunque, corre veloce. Molto più di quelle "caffettiere" sulle rotaie. «Non c'è bisogno che venga Beppe Grillo a mangiare pane e salame dentro un vagone puzzolente, per sapere che i treni in Sicilia fanno schifo. Noi questo incubo lo viviamo tutti i giorni. E ogni ! giorno che passa è sempre peggio». Parola di Roberto Distefano, catanese, impiegato con la sottospecifica dello status di pendolare. Per lui, come per altre centinaia di studenti e lavoratori soprattutto, ieri è stata una giornata da dimenticare. L'ennesima. Sulla tratta Messina-Catania-Siracusa, in entrambe le direzioni, sui primi 19 treni del mattino (dalle 5,05 alle 9,40) ben 16 hanno registrato ritardi fra 5 e 86 minuti, accumulando un totale di 6 ore e 27 minuti. Record per il Messina-Siracusa delle 5,25, mentre un altro (il Messina-Catania delle 5,50) è stato soppresso; due convogli - e forse questa è la notizia - fanno segnare un meritorio anticipo, rispettivamente di 2 e 5 minuti.
Il bollettino di guerra arriva da Giosuè Malaponti, coordinatore del comitato pendolari siciliani che raggruppa i viaggiatori dei comitati "Me-Ct-Sr", "Sant'Agata Militello-Messina", "Ragusa" e "Caltagirone-Gela", dichiarando di rappresentare circa 50mila utenti. «La situazione del trasporto pubblico ferroviario in Sicilia - sostiene Malaponti - non è più tollerabile. Il diritto alla mobilità deve essere garantito dalle istituzioni, non dalle aziende di trasporto».
Interpellata sui disservizi di ieri, Ferrovie dello Stato Spa ha precisato, attraverso l'ufficio stampa siciliano, che «sulla linea Messina-Catania si è verificato un guasto alla locomotiva di un treno diretto a Siracusa. Si è deciso di far trasbordare i viaggiatori sul treno successivo». Ma c'è un prezzo da pagare: «Tutto ciò - spiegano da Fs Sicilia - ha causato sovraffollamento e accumulo di ritardo ma in quel momento è stata la miglior soluzione possibile per garantire ai passeggeri la prosecuzione del viaggio con il minor ritardo possibile». Per l'azienda «si è trattato, comunque, di un episodio isolato, infatti, nel corso del 2012 la percentuale di puntualità è stata del 93% a livello regionale, dato confermato nei primi 15 giorni di quest'anno». In particolare per la Messina-Catania «il dato di puntualità si attesta sul 92%, salvo poi registrare episodi occasionali spesso dovuti a cause esterne come guasti causati da avverse condizioni atmosferiche e soprattutto i furti di rame che negli ultimi tempi hanno riscontrato un'impennata non indifferente».
Intanto proprio ieri dai sindacati hanno chiesto un incontro urgente al presidente della Regione Rosario Crocetta, per discutere del rilancio del trasporto ferroviario. «Una situazione al collasso», scrivono i segretari di Cgil, Cisl, Uil Sicilia Ferruccio Donato, Maurizio Bernava, Claudio Barone e i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Sicilia Franco Spanò, Amedeo Benigno, Angelo Mattone. «Nessun rilancio delle ferrovie siciliane - denunciano i sindacati - ma piuttosto la mancanza di investimenti e di risorse anche solo per garantire la semplice manutenzione ordinaria delle linee siciliane con il grande rischio di vedere la chiusura di alcune tratte interne come l'Alcamo-Castelvetrano e tutta la dorsale mediterr! anea (Siracusa-Gela-Caltanissetta-Agrigento) che si sommeranno alla già! chiusa tratta ferroviaria Caltagirone-Gela». E c'è un altro rischio dietro l'angolo: «La mancanza della stipula del contratto di servizio fra Regione e Trenitalia che ha causato nell'ultimo biennio un considerevole taglio del servizio offerto dalla società ferroviaria quantificabile in 2 milioni di Km di percorso all'anno porterà da febbraio al già preannunciato taglio di un ulteriore milione di Km, senza un minimo di controllo da parte della Regione, con l'aggravante che la restante offerta verrà concentrata solo sulle dorsali di fatto giustificando cosi paradossalmente la chiusura di altre linee».
Sempre ieri, intervenendo a Roma a un convegno di Confindustria, l'ad di Fs Spa, Mauro Moretti, ha assicurato «interventi di velocizzazione». per la linea ferroviaria da Battipaglia a Reggio Calabria, ma anche in Sicilia, che «merita tantissime cose». Sarà così possibile «ridurre a 1 ora e 20 minuti la percorrenza tra Palermo e Catania, 45 minuti quella tra Catania e Messina e 2 ore e 5 minuti quella tra Palermo e Messina». Ma quando? I pendolari del Messina-Catania-Siracusa sono lì che aspettano.
Mario Barresi - (Ha collaborato Maria Gabriella Leonardi)
                                                      La Sicilia Venerdì 18 Gennaio 2013 I FATTI Pagina 6