giovedì 31 marzo 2011

TRASPORTI: FS, NONOSTANTE SCIOPERO REGOLARE IL 70% DEI TRENI

(AGENPARL) - Roma 30 mar - Cancellazioni e limitazioni di corse ferroviarie saranno possibili, a partire dalla serata di giovedì 31 marzo, e nella giornata di venerdì 1° aprile, a causa dello sciopero nazionale di 24 ore proclamato dai sindacati nell’ambito della vertenza per il nuovo CCNL della Mobilità. Nel trasporto ferroviario lo sciopero inizierà alle 21 di domani 31 marzo. Durante lo sciopero circolerà comunque il 73% degli oltre 520 treni a lunga percorrenza previsti in orario e tutti i treni regionali necessari a garantire la mobilità nelle fasce di maggiore domanda, dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 del 1° aprile. Il programma completo dei treni nazionali in circolazione, messo a punto da Ferrovie dello Stato, è consultabile sul sito www.ferroviedellostato.it nonché al numero verde gratuito 800 892021, attivo dalle 14 di oggi 30 marzo fino alle 9 del 2 aprile. Informazioni potranno essere assunte anche presso le biglietterie e gli uffici di assistenza delle stazioni ferroviarie, nelle agenzie di viaggi convenzionate con Trenitalia, consultando il notiziario web, Fs News e ascoltando la web radio del Gruppo FS: FS News Radio.


Garantiti comunque i treni nelle fasce orarie 6.00 / 9.00 e 18.00 / 21.00.-

Interpellanza Urgente Infrastrutture e Mobilità in Sicilia - Gruppo Misto Mpa e Alleati per il Sud (Ex art. 138-bis Reg. C.D.)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio per sapere, premesso che (vedi lettera del Comitato Pendolari Siciliani: Il territorio e lo sviluppo penalizzato dalle mancate infrastrutture del 15 marzo 2011):

· L’entrata in esercizio dell’Alta  Velocità, ha alterato la percezione della reale situazione nella quale si trova oggi l’intero sistema ferroviario italiano che comprende anche realtà più critiche come quella della mobilità in Sicilia;

· Allo stato attuale, infatti, la rete ferroviaria siciliana costituisce la più estesa rete ferroviaria insulare del Mediterraneo e dell'Italia, ma è, di contro, tra le più arretrate;

· Negli ultimi anni quasi tutti gli investimenti sono stati fatti su pochi e costosissimi progetti, anziché sulla capillarità della rete, penalizzando così quei territori ove le infrastrutture sono più disastrate e fatiscenti;

· Nel panorama ferroviario nazionale, la regione Sicilia si colloca all’8° posto per la lunghezza complessiva dei binari (dopo Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Veneto, Campania), al 5° posto per le linee ferroviarie in esercizio (dopo Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio) e al 16° posto con 169 km. (12%) di linea a doppio binario su 1378 km.( prima di Sardegna, Molise, Basilicata e Valle d’Aosta);

· Alla totale assenza di investimenti infrastrutturali si aggiunge la politica di dismissione e di tagli dei convogli a lunga percorrenza tra il nord ed il Sud del Paese e quella di abbandono del trasporto merci perpetrata negli ultimi tempi dal Gruppo FS ai danni della Sicilia;

· A fronte di dichiarazioni trionfalistiche che vedrebbero oggi il nostro come un Paese più moderno ed avanzato grazie all’Alta Velocità,l’ infrastruttura ferroviaria è composta da materiale rotabile risalente alla metà del secolo scorso, e da linee ferrate solo in parte elettrificate;

· I siciliani, anch’essi cittadini italiani, sono stati costretti a subire da troppo tempo le conseguenze di questa condizione: mancanza di investimenti, nessun miglioramento del trasporto ferroviario, ritardi, soppressioni, aumenti tariffari e i continui e definitivi tagli del servizio offerto a media e lunga percorrenza, isolando , di fatto la Sicilia dal resto della penisola italiana;

· il diritto alla continuità territoriale si colloca nell'ambito della garanzia dell'uguaglianza dei cittadini e della coesione di natura economica e sociale e che deve tradursi nella capacità di garantire un servizio di trasporto che non penalizzi cittadini residenti in territori meno favoriti;

· lo Stato deve farsi garante in concreto della continuità territoriale per un principio di equità e deve garantire il diritto alla mobilità a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro dislocazione geografica, in particolar modo di fronte allo svantaggio dell'insularità;

· il servizio di trasporto rappresenta un servizio di interesse economico generale e si configura come elemento essenziale del diritto alla mobilità sancito e riconosciuto dall'articolo 16 della Costituzione, ossia della possibilità per tutti i cittadini di spostarsi nel territorio nazionale e comunitario con pari opportunità, accedendo ad un servizio pubblico che garantisca condizioni economiche e qualitative uniformi;

· le suddette scelte attuate fino ad oggi dal Gruppo FS, principale gestore del sistema ferroviario italiano, lo rendono complice del ritardo dello sviluppo delle aree del Sud Italia e dell'accrescersi del divario con le regioni settentrionali e con il resto d'Europa, divario che, perseverando nelle stesse scelte, sarà sempre più arduo colmare in futuro;

· Rete Ferroviaria Italiana, società del Gruppo FS che gestisce l’infrastruttura ferroviaria, e Trenitalia , società che gestisce il trasporto di passeggeri e merci, sono due aziende pubbliche che operano in regime di diritto privato. La scelta di tale forma giuridica, se da una parte richiede il rispetto di parametri di efficienza imposti dal mercato , dall’altra deve garantire l’erogazione del servizio pubblico universale , in condizioni di parità, a milioni di cittadini;

· Secondo il principio di uguaglianza sostanziale, di cui all’art. 3, comma 2 della Costituzione:"È compito della Stato rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese";

· E’ difficile, che si possa immaginare una crescita economica forte, in assenza di un sistema di trasporto capillare , efficace ed efficiente, che permetta di sfruttare pienamente il mercato interno e le possibilità offerte dalla europeizzazione degli scambi commerciali;

· Se non ritenga che il Governo, nel suo ruolo di azionista unico e di decisore strategico del Gruppo FS, debba intervenire urgentemente ed in modo risolutivo al fine di assicurare servizi di mobilità uniformi su tutto il territorio nazionale compreso quello siciliano.

Roma, 24 marzo 2011

Commercio, Lo Monte, Latteri, Lombardo

mercoledì 30 marzo 2011

FERROVIE: MPA CHIEDE PIU' EFFICIENZA IN SICILIA

(AGENPARL) - Roma, 30 mar - Assicurare servizi di mobilità uniformi su tutto il territorio nazionale, compreso quello siciliano.


E’ quanto chiede un’interpellanza urgente del Movimento per le Autonomie, a prima firma di Roberto Commercio, presentata ieri e rivolta al premier Silvio Berlusconi e ai ministri dell’Economia e dei Trasporti.

La rete ferroviaria siciliana, scrivono i deputati del Mpa, costituisce la più estesa rete ferroviaria insulare del Mediterraneo e dell'Italia, ma è, di contro, tra le più arretrate.

"Negli ultimi anni - aggiungono - quasi tutti gli investimenti sono stati fatti su pochi e costosissimi progetti, anziché sulla capillarità della rete, penalizzando così quei territori ove le infrastrutture sono più disastrate e fatiscenti".

I siciliani, conclude l’interpellanza, sono stati costretti a subire da troppo tempo le conseguenze di questa condizione: mancanza di investimenti, nessun miglioramento del trasporto ferroviario, ritardi, soppressioni, aumenti tariffari e i continui e definitivi tagli del servizio offerto a media e lunga percorrenza, isolando, di fatto la Sicilia dal resto della penisola italiana.

mercoledì 23 marzo 2011

I tempi di percorrenza del Treno 12880

Che i tempi di percorrenza siano da sempre tendenzialmente ritoccati a rialzo, è cosa ormai nota, ma che si esageri nella stesura dell'orario denota poca attenzione al pendolare e palesemente una forma di presa in giro.

Tante situazioni sono frutto sicuramente dell'inesistenza o inefficienza presso la Direzione di Trenitalia di appositi programmi/software di gestione delle percorrenze, degli incroci e degli orari.

Ogni giorno il comportamento del treno 12880 è snervante. Si arriva a Letojanni e si rimane fermi mediamente 14 minuti, quando la percorrenza "Letojanni-S.Alessio-S.Teresa" è 11 minuti (tempo medio partenza Letojanni - arrivo S.Teresa di Riva con fermata S.Alessio Siculo).

Nella peggiore delle ipotesi il tempo di attesa presso una delle stazioni non dovrebbe mai superare questo tempo: ipotizzando l'arrivo contemporaneo di un treno a S.Teresa di Riva, e di un altro treno a Letojanni, (ma l'orarista è talmente bravo da non consentire tale situazione, essendo il suo lavoro) per quale motivo non sono sufficienti 10 minuti?

Fabrizio Gemelli - Componente Comitato Pendolari

sabato 19 marzo 2011

QdS - Ferrovia Palermo - Catania servono 900 milioni

“Dal danno arrecato per la totale assenza di investimenti infrastrutturali – ha scritto Malaponti il 15 marzo - alla beffa per il continuo taglio di treni a lunga percorrenza tra nord-sud e del totale quasi abbandono delle merci. Le nostre linee sono sempre più disastrate e fatiscenti, mentre si ha il coraggio di dire che grazie all’Alta Velocità il Paese è più moderno ed avanzato”.

Proprio il governatore siciliano dal suo blog lo scorso febbraio aveva inserito tra le necessità improcrastinabili per futuro dell’Isola il potenziamento delle rete ferroviaria.

martedì 15 marzo 2011

Il territorio e lo sviluppo, penalizzato dalle mancate infrastrutture (lettera alle Istituzioni)

In Sicilia si fa un gran parlare di ponte sullo Stretto e d’investimenti nel settore dei trasporti. Quante parole al vento! Intanto la realtà dei trasporti siciliani langue, emarginata e abbandonata, come se nulla fosse cambiato in tutti questi anni.

Perciò, una volta tanto, è meglio far parlare la realtà che non mente, anzi smentisce clamorosamente, i vari proclami, le varie svolte epocali e i fiumi di inchiostro e di parole della nostra classe politica regionale e nazionale. Insomma, tutto appare campato in aria, nulla di concreto, o quasi, arriva a prendere forma nella nostra Sicilia.

L’entrata in esercizio dell’Alta Velocità, ha alterato la percezione della reale situazione nella quale si trova oggi l’intero sistema ferroviario italiano ed in questo caso quello siciliano.Dal danno arrecato per la totale assenza di investimenti infrastrutturali, alla beffa per il continuo taglio di treni a lunga percorrenza tra nord-sud e del totale quasi abbandono delle merci.

Le nostre linee sono sempre più disastrate e fatiscenti, mentre si ha il coraggio di dire che grazie all'Alta Velocità il Paese è più moderno ed avanzato. In questi ultimi anni quasi tutti gli investimenti sono stati fatti su pochi costosissimi progetti, anziché sulla capillarità della rete, penalizzando così il nostro territorio siciliano.

I siciliani, anch’essi cittadini italiani, sono stati costretti a subire da troppo tempo le conseguenze di questa condizione: mancanza di investimenti, nessun miglioramento del trasporto ferroviario, ritardi, soppressioni, aumenti tariffari e i continui e definitivi tagli del servizio offerto a media e lunga percorrenza, che ha finito di isolare la Sicilia dal resto del Continente “Italia”.

Premesso che:

il diritto alla continuità territoriale si colloca nell'ambito della garanzia, dell'uguaglianza dei cittadini e della coesione di natura economica e sociale e che deve tradursi nella capacità di garantire un servizio di trasporto che non penalizzi cittadini residenti in territori meno favoriti;

lo Stato deve farsi garante in concreto della continuità territoriale per un principio di equità e deve garantire il diritto alla mobilità a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro dislocazione geografica, e quindi, in particolare di fronte allo svantaggio dell'insularità;

il servizio di trasporto è un servizio di interesse economico generale e si configura come elemento essenziale del diritto alla mobilità sancito dall'articolo 16 della Costituzione.

Fatte queste premesse, mi sembra giusto chiedere alla classe politica siciliana di conoscere quali sono state le richieste di intervento a tutela e salvaguardia della continuità territoriale e quindi del trasporto ferroviario regionale e del trasporto universale da e per il nord che, già in Sicilia, è del tutto inesistente o quasi?La situazione di cui sopra è pertanto inaccettabile per un Governo responsabile e attento, che non può e non deve assistere indifferente, ma ha l'obbligo di dare ai suoi cittadini, risposte concrete e tangibili.

Da sottolineare che le scelte fino ad ora attuate dalle Ferrovie dello Stato, rendono l'intero gruppo complice del ritardo dello sviluppo delle aree del Sud Italia e dell'accrescersi del divario con le regioni settentrionali e con il resto d'Europa, che sarà sempre più difficile colmare in futuro.

Un'azienda pubblica, di pubblico servizio, che dovrebbe fornire servizi di trasporto pubblico ai cittadini e che invece si considera sempre di più un'azienda privata e di mercato e che non ritiene un dovere prioritario quello di fornire il servizio universale. Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia sono due aziende di diritto privato ma, appartenente, di fatto, al Pubblico, e se è vero che la forma giuridica scelta ne impone, giustamente, il rispetto di parametri di efficienza e di efficacia, la sua Mission principale è tuttavia quella di erogare un servizio sociale a milioni di cittadini, e questo aspetto va sempre tenuto nella massima considerazione.

Difatti il Governo, nel suo ruolo di azionista unico del gruppo Ferrovie dello Stato e di decisore strategico, deve intervenire urgentemente ed in modo risolutivo per assicurare servizi di mobilità uniformi in tutto il territorio nazionale, compreso il territorio della Sicilia.

È compito della Stato rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese (Artt. 3 e 16 della Costituzione).

Giosuè Malaponti - Coordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI