venerdì 28 agosto 2009

Infrastrutture ed alta velocità in Sicilia, nemmeno l'ombra

Dopo la prima inaugurazione della Frecciarossa a Milano nel dicembre scorso, l’amministratore delegato di Trenitalia M.Moretti, si appresta anche a dicembre di quest’anno ad inaugurare a Torino, la nuova linea ad alta velocità Torino-Salerno avvicinando così le grandi città Torino-Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli-Salerno e mettendo in questo modo a disposizione di queste grandi città, una specie di metropolitana veloce lunga oltre mille chilometri, considerato che da Roma Termini a Milano ci vorranno tre ore, da Rogoredo a Roma Tiburtina 2 ore e 50.Mentre in Italia avviene tutto questo, la Sicilia, i siciliani e la politica siciliana stanno a guardare.Considerato che le nostre ferrovie risalgono al 1800 e che per percorrere Palermo-Messina 232 km occorre impiegare almeno 5 ore e 30, da Messina-Siracusa 182 km quasi 4 ore, da Catania-Palermo 243 km oltre 6 ore.Disattenzioni, errori, scarso interesse da addebitare, certamente ad una classe politica siciliana, regionale e nazionale, che non ha fatto nulla per far realizzare infrastrutture importanti per far decollare lo sviluppo economico-sociale della Sicilia, almeno per cercare di ridurre l’enorme divario infrastrutturale tra nord e sud. Alcuni esempi: il raddoppio ferroviario Messina-Palermo (legge obiettivo) a che punto è, e da quanti anni è in costruzione, e quando si pensa di finirlo? Il completamento del raddoppio ferroviario Messina-Catania-Siracusa nel tratto Fiumefreddo di Sicilia (CT)-Giampileri (ME) e targia-Siracusa che da otre vent’anni se ne parla ma ad oggi è ancora incompleto, e la cosa grave è che sono scomparsi i 1970 milioni di euro previsti nel contratto di programma quadro per il completamento.Nel panorama ferroviario nazionale la Regione Sicilia si trova all’8° posto, dopo Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Veneto, Campania, per la lunghezza complessiva dei binari, ed al 5° posto per le linee ferroviarie in esercizio dopo Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, mentre è al 16° posto con 169 km. (12%) di linea a doppio binario su 1378 km. a seguire Sardegna, Molise, Basilicata e Valle d’Aosta. (dati sulle linee rilevati dal sito di Rete Ferroviaria Italiana aggiornato a gennaio 2009).I siciliani, anch’essi cittadini italiani sono costretti a subire da troppo tempo le conseguenze di questi ritardi infrastrutturali ed è compito dei nostri rappresentanti politici siciliani (comunali, provinciali, regionali e nazionali) rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico, così come recita l’art. 3 della Costituzione Italiana. Non vorremmo che le infrastrutture di cui i Siciliani e la Sicilia aspettano da quarant’anni, viaggiassero solo sui binari delle varie campagne elettorali.Giosuè Malaponti - CoordinatoreCOMITATO PENDOLARI SICILIANI

martedì 25 agosto 2009

Disservizi Amt al capolinea di Piazza Giovanni XXIII° - Stazione Centrale

Abbiamo più volte chiesto, ai Dirigenti dell’Amt, più attenzione per i pendolari che ogni mattina giungono a Catania dalle due direttrici Messina e Siracusa e che devono raggiungere il proprio posto di lavoro o studio. Avevamo chiesto, e per qualche anno ottenuto, la possibilità di realizzare le coincidenze bus ai treni in arrivo proprio al capolinea di piazza Giovanni XXIII (stazione centrale), ritenuto dalla stessa Amt fra i cinque più importanti di Catania.E’ entrato in vigore da oggi il nuovo orario che continua a non prevedere quanto da noi richiesto, e, cioè quello di far partire i bus dal capolinea 4/5 minuti dopo l’arrivo del treno, ed anche in questo cambio orario l’Amt ha disatteso le nostre aspettative.Considerato che la fascia oraria che va dalle ore 6 alle 9 è intesa come fascia oraria dei pendolari (lavoratori e/o studenti) i quali hanno l’esigenza di arrivare in tempo presso il proprio posto di lavoro e/o studio, tutto questo all’Amt continua a disattenderlo.

Questi sono gli orari di arrivo dei primi treni alla stazione centrale di Catania:

Da Messina: 6.10 - 6.43 - 7.27 - 7.42 -8.10 - 8.48
Da Siracusa: 6.07 - 7.23 - 7.44 - 9.05

Mentre questi sono gli orari di partenza dei Bus Amt dal Capolinea:

1-4: 6.30 - 7.00 – 8.00 – 9.004-7:6.30 – 7.00 – 7.30 – 8.00 – 8.30 – 9.00 – 10.00
427: 6.30 – 7.30 – 8.30 – 9.30429:6.50 – 7.00 – 7.12 – 7.24 – 7.36 – 7.48 – 8.00 – 8.12 –
8.24 – 8.36 – 8.48 – 9.00 – 9.12
431N: 6.55 – 7.20 – 7.42 – 8.04 – 8.26 – 8.48 – 9.10
431R: 6.35 – 7.05 – 7.30 – 7.53 – 8.15 – 8.37 – 8.59 – 9.21
432: 6.45 – 7.05 – 7.19 – 7.38 – 7.57 – 8.16 – 8.35 – 8.54 – 9.13
439: 6.20 – 7.15 – 8.00 – 9.00 – 10.00
443: 6.30 – 6.50 – 7.05 – 7.20 – 7.40 – 8.00 – 8.20 – 8.40 – 9.00 – 9.20
448: 6.30 – 7.05 – 7.35 – 8.00 – 8.17 – 8.34 – 8.51 – 9.08
449: 6.30 – 7.00 – 7.25 – 7.50 – 8.15 – 8.40 – 9.05

I risultati sono alquanto evidenti, chiediamo ancora una volta ai Dirigenti dell’Amt di voler intervenire e/o ripristinare le coincidenze dei bus con l’arrivo dei treni o nelle more chiediamo la soppressione e/o lo spostamento del Capolinea di Piazza Giovanni XXIII° (stazione centrale) poiché il suddetto capolinea, per il luogo dove è istituito, deve avere quella funzionalità di servizio alla gente che arriva a Catania e per dare quella continuità a più modi trasporto in virtù della mobilità sostenibile di cui si parla tanto.Inoltre, desidero sottolineare che i una città in continua trasformazione quale è Catania, i continui sforzi fatti dall’Amministrazione comunale, sono vanificati dallo squallore e dai mancati servizi ai viaggiatori che arrivando a Catania in treno ed usciti dalla stazione centrale dove è ubicato il capolinea di piazza Giovanni XXIII, in realtà trovano un capolinea che non c’è. E’ necessario attrezzare in maniera decorosa il suddetto capolinea poiché è il primo biglietto da visita per chi arriva nella nostra Città.

Giosuè MalapontiCoordinatore - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR

lunedì 24 agosto 2009

Treni in Sicilia, con l'innovazione arrivano i ritardi

Con l’innovazione arrivano i ritardi. La modernizzazione di alcuni tratti (il 12% a doppio binario su 1378 km.) delle ferrovie in Sicilia, avrebbe dovuto accorciare i tempi di percorrenza nelle due dorsali Jonica e Tirrenica di almeno un 20%, ma ciò negli anni non è avvenuto, anzi, ad ogni cambio di orari si è avuto un netto e sensibile aumento dei tempi di percorrenza. Facendo, in questo caso, riferimento alla relazione Messina-Catania-Siracusa, nonostante il completamento di alcuni tratti di doppio binario, la sostituzione delle vecchie traversine di legno con quelle di cemento, la sostituzione dei binari, l'arrivo in Sicilia dei nuovi locomotori E 464, dei treni Minuetto (cofinanziati con 50 milioni di euro dalla Regione Siciliana) e con la continua innovazione tecnologica della rete di questi ultimi anni, non è stata minimamente migliorata la percorrenza di molti treni, addirittura è stata ulteriormente allungata. E’ possibile verificare questo continuo allungamento dei tempi di percorrenza, attraverso i raffronti con i vecchi orari ufficiali di Trenitalia, degli ultimi 10/15 anni. Abbiamo voluto effettuare una ricognizione sugli orari ufficiali di Trenitalia dal 1996 al 2009, prendendo in considerazione due treni regionali diretti, un regionale locale e il treno espresso Freccia del Sud, questi sono i risultati:
Tempi di percorrenza sulla relazione Messina-Catania-Siracusa km. 182 - Tipo del treno - relativi agli anni 1996 - 2006 - 2008 - 2009 -
Reg.le Diretto 3834 90 min. 100 min. 97 min. 117 min.Reg.le Diretto 3890 185 min. 180 min. 180 min.186 min.Reg.le Locale 12800 115 min. 110 min. 112 min.125 min.E "Freccia del Sud" 175 min. 165 min. 180 min.178 min.
I risultati sono alquanto evidenti ed in molti casi la situazione è anche più drammatica in quanto, a questi allungamenti si sommano i continui ritardi che molte delle volte, vista la troppa elasticità della traccia oraria, diventano anticipi azzerando così i ritardi. Da una nostra veloce analisi effettuata, abbiamo calcolato che è possibile ridurre i tempi di percorrenza almeno di un 10-15%, ovvero di 8/15 minuti per ogni ora di percorrenza. La tendenza agli allungamenti di percorrenza prosegue in realtà da anni, e c'è chi la attribuisce alla volontà di Trenitalia di minimizzare, in presenza di treni Intercity e/o Espressi spesso in ritardo, i rischi di penali per i ritardi da pagare ai viaggiatori. Allungamenti che si manifestano in tutta la loro drammaticità con i vari cambi di orario e fanno seguito a scelte strane e sconsiderate sul trasporto pubblico ferroviario siciliano, andando a penalizzare persino i treni diretti e, per di più un treno viene considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti. Si da molto spesso la precedenza, sulle spalle di centinaia di migliaia di pendolari, che costituiscono la stragrande maggioranza dei viaggiatori giornalieri, a treni Intercity, Espressi, e persino ai treni merci. Tutto ciò è inconcepibile e dimostra ancora una volta l'assoluta mancanza di attenzione, verso il mondo del pendolarismo, della dirigenza di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana, di fare funzionare decentemente il servizio pubblico, compito cui le due aziende pubbliche hanno nei confronti dello Stato e dei cittadini-utenti. Per i pendolari siciliani viaggiare è sempre più un'odissea, sui treni ormai si bivacca visti i lunghi tempi di attesa nelle varie fermate (3/8 minuti di attesa), incroci calcolati senza un senso logico, coincidenze con altri treni non previste, comporti mancati e, guarda caso viene annunciata da Trenitalia, che la puntualità dei treni è in netto miglioramento, cioè che le cose vanno meglio. Per quanto riguarda il contratto di servizio, sarebbe ora di smetterla con questo rimpiattino di responsabilità tra la Regione, il Governo e le Ferrovie dello Stato, alla fine indipendentemente dai soldi destinati al servizio regionale, il trasporto viene effettuato sempre e solo da Trenitalia. Continueremo come sempre con ogni mezzo legale nella nostra battaglia per una mobilità sostenibile che veda uscire finalmente la Sicilia da questa gogna di arretratezza in cui la totale assenza di un’attenta programmazione politica regionale in materia di trasporti e di infrastrutture, l’ha relegata.
Giosuè MalapontiCoordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI

giovedì 13 agosto 2009

Ferrovie, il gap destinato a crescere - QdS - Regionale di Economia Istituzioni Ambiente No Profit e Consumo

“Il nostro sistema ferroviario è antiquato, obsoleto e soprattutto non compatibile con lo sviluppo della Sicilia”, sosteneva l’ex assessore regionale ai Trasporti, Titti Bufardeci. Dichiarazione che lasciò perplesso il coordinatore del comitato spontaneo pendolari Messina-Catania-Siracusa. “Desidero sottoporre all’attenzione della politica regionale ed in modo particolare all’assessore regionale ai Trasporti – dichiara Giosuè Malaponti, coordinatore del comitato - che, se il nostro sistema ferroviario è antiquato, lo è proprio per la scarsa attenzione che la politica regionale ha dedicato al trasporto ed alle infrastrutture ferroviarie siciliane. Vedi i vari progetti del raddoppio Messina-Catania-Siracusa andati persi. Nel 1998 sono stati persi per la progettazione mille e 100 miliardi delle vecchie lire. Nell’ottobre 2001, con la sottoscrizione dell’Accordo di Programma Quadro tra Regione Siciliana e Ministero dei Trasporti, venivano finanziati quasi 2 mila milioni di euro per il raddoppio della dorsale ionica Messina-Catania-Siracusa per il tratto Fiumefreddo-Giampilieri. Anche questi andati persi o perlomeno scomparsi dai contratti di programma, ma fino al 2007 c’erano!”.

mercoledì 12 agosto 2009

Infrastrutture: La Sicilia penalizzata dalla Politica

Desideriamo portare a conoscenza dell’opinione pubblica che oltre ai proclami e ai fiumi di inchiostro la politica regionale non è veramente interessata allo sviluppo infrastrutturale e al reale miglioramento del trasporto ferroviario siciliano. Prova ne è che nonostante i proclami dei due assessori regionali ai trasporti l’uscente on. Bufardeci e l’entrante on. Strano, svolta epocale per il trasporto ferroviario in Sicilia di un mese fa, ed in considerazione del fatto che dei 130 milioni che lo Stato deve girare alla Regione per il miglioramento delle condizioni di trasporto ferroviario, non c’è neanche l’ombra. E ancora, che devono essere trasferite dal Governo alla Regione le competenze in materia di trasporto pubblico previste dal Decreto Legislativo 422 del 1997. Per non parlare dei 1970 milioni di euro previsti per il completamento del raddoppio Fiumefreddo-Giampilieri, che dal 2008 sono scomparsi dai vari contratti di programma(CPQ) e dagli accordi di programma quadro(APQ). Mentre alla Sicilia il ministro ai trasporti Matteoli, concedeva finalmente una tranche dei tanti agognati fondi FAS nelle altre regioni del nord finanziava nuovi fondi (3,2 miliardi di euro) per la realizzazione e/o il miglioramento di nuove infrastrutture ferroviarie e stradali.
Giosuè MalapontiCoordinatore - COMITATO PENDOLARI SICILIANI