venerdì 10 novembre 2006

Continui ritardi e disservizi sulla tratta Messina-Catania

Non bastano i reclami, le telefonate e le lamentele a colmare la prassi ormai consolidata di disservi di ogni genere e ritardi consolidati.Non basta la disponibilità di qualche raro e attento responsabile, disposto a cedere anche il proprio numero di telefono privato, a fermare l'inefficienza e l'incompetenza dei dirigenti del movimento, che di fatto dalle sedi operative coordinano incroci e precedenze senza cognizione di causa, in beffa alle regole, al rispetto, e senza avere la benchè minima idea delle conseguenze. E manca ancora la comunicazione. Si parte dalla propria stazione, senza sapere che il treno si fermerà dopo qualche chilometro, per improvvisi guasti o problemi di linea. Si parte pensando di arrivare a destinazione puntuali, pressochè o quasi sempre puntuali, così come previsto dai valori che abbiamo modo di leggere dalla carta dei servizi, senza sapere che invece la società che gestisce l'infrastruttura fornisce dati falsi sulla percorrenza dei treni. E pensare che l'azienda ha la certificazione di qualità. Manca il materiale, sopprimono in continuazione treni senza preavviso, i ritardi si fanno sempre più fequenti, ma noi pendolari siciliani siamo impotenti di fronte a questi comportamenti ingiustificati. Nel resto dell'Italia le cose sono diverse e grazie ai contratti di servizio sono previsti rimborsi e sconti sugli abbonamenti se gli obiettivi fissati dalla carta dei servizi non vengono centrati. Abbiamo il nuovissimo Minuetto, ma appena lo vediamo arrivare, ci arrabbiamo. Sappiamo già che alcuni di noi rimarranno in piedi. Eppure si vede che il traffico viaggiatori è aumentato rispetto l'anno precedente, e ancor più rispetto a due anni fa. Ma la Direzione Regionale fa finta di niente, ormai le statistiche non le fa più nessuno.Tanti viaggiatori occasionali sono senza biglietto, tanto non c'è nessuno che li controlla, perchè il capotreno è nella cabina di guida. C'erano i "cappelli gialli", poi hanno inventato le "giubbe rosse". E' costata più la pubblicità con il simpatico bambino nella foto, anzichè (non) vederli sui treni.Poi, con un treno regionale, ci vogliono tre ore da Messina per arrivare a Catania. Rirtardi, e sempre ritardi, soprattutto la mattina quando, le continue precedenze consentite arbitrariamente a treni espressi ampiamente in ritardo, nonchè i continui disservizi di linea, rendono ormai eccezionale la possibilità del pendolare di arrivare in orario sul posto di lavoro, oppure allo studente di arrivare in tempo per seguire le lezioni programmate. Il classico caso è del 12803, con conseguenze che si riperquotono a tutti i treni regionali che transitano in quella fascia oraria sull'intera tratta Messina - Catania. Ogni giorno contro ogni regola, vediamo transitare, superandolo, un treno espresso che aspetta di arrivare in Sicilia per recuperare 5 o 10 minuti al massimo. Non si capisce tra l'altro per quale motivo il personale pseudo responsabile che gestisce giornalmente queste precedenze, che evidentemente o non conosce le regole oppure lo fa apposta, non effettua eventuali precedenze giustificate e consentite servendosi anche del terzo binario di S. Teresa di Riva, funzionante ma mai utilizzato, ma gestisce gli incroci a Roccalumera e Alì Terme, con conseguente aggravio di ritardi sui treni regionali. Tra l'altro anche a Letojanni è presente un terzo binario funzionante e rifatto nuovo. Confidiamo pertanto negli organi competenti e ancora in una risoluzione definitiva del problema, che persiste, e nell'identificazione delle relative responsabilità.
Fabrizio Gemelli
Coordinamento Comitato Pendolari ME-CT-SR

sabato 7 ottobre 2006

Ancora treni regionali massacrati da Espressi in ritardo

Articolo per la rubrica "Lo dico a la Sicilia"
Per dovere, desideriamo portare a conoscenza l'opinione pubblica dei notevoli ritardi e disagi che caratterizzano il trasporto pubblico ferroviario regionale, segnalati tempestivamente e giornalmente dai colleghi e amici pendolari.Il treno 12803 almeno da metà settembre e fino ai primi giorni di ottobre, è arrivato a destinazione con un ritardo dai 5 ai 30 minuti, accompagnato da continue precedenze consentite arbitrariamente a treni espressi in ritardo, con ripercussioni su tutti gli altri treni regionali che transitano in quella fascia oraria sull'intera tratta Messina - Catania. Più volte abbiamo evidenziato, e continuiamo a farlo, l'incapacità del personale responsabile che gestisce giornalmente queste precedenze: gli incroci sono effettuati senza alcuna logica temporale, e ad esempio eventuali precedenze autorizzate non vengono mai gestite sul terzo binario di Santa Teresa di Riva oppure di Letojanni, rimessi a nuovo, funzionanti e mai utilizzati. Anche la sola logica e l'utilizzo di elementari strumenti di calcolo, anche mentale, consentirebbero in circostanze obbligate e giustificate, di evitare tali situazioni, semplicemente facendo incrociare il 12803 regolarmente con il 12800, e facendolo arrivare a Letojanni per incrociare il 12802.A tale punto qualsiasi espresso potrebbe attendere a Roccalumera il 12800, e successivamente a S. Alessio Siculo l'incrocio con il 12802.L'enorme elasticità degli orari e dei tempi di percorrenza dovrebbe poi permettere il recupero dei pochi minuti persi. Tra l'altro se i treni a lunga percorrenza accumulano ritardo ancor prima di arrivare in Sicilia, non capiamo perchè debbano recuperare 5 minuti del tempo perso proprio a danno dei regionali, in qualsiasi fascia oraria.Inutile far notare che tali ritardi si ripercuotono su tutti gli altri treni regionali che transitano sull'intera tratta Messina - Catania: 12803, 12800, 12802, 12805, 12809, 3876, ecc... Infine cogliamo l'occasione per chiedere alla Direzione del Trasporto Regionale di Trenitalia, di monitorare l'impiego del Minuetto in occasione di treni ad alto flusso di viaggiatori, e di verificarne sempre il funzionamento dell'aria condizionata (non è possibile abbassare i finestrini) e la pulizia dei bagni. Infatti diversi pendolari ci hanno comunicato, nei giorni di impiego di questa tipologia di treno, di non essere riusciti a salire sul 12809, mentre altri ci hanno chiesto fortemente di segnalare il cattivo odore dei bagni che si estende nelle vetture, ed altri ancora l'assenza di aria condizionata in particolare sul 3890.
Giosuè Malaponti - COORDINATORE - COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR

mercoledì 12 aprile 2006

Considerazioni sull'attuale sistema di percorsi delle linee AMT

Queste linee di autobus Amt sono alcuni esempi caratterizzati da percorsi che hanno comuni denominatori identificati dalla Stazione C.le, da Piazza Borsellino (Alcalà), dalla via Ventimiglia e dalla via Etnea.
E’ possibile notare che non esiste una linea diretta che da Piazza Borsellino conduce alla Stazione C.le, lasciando come unica soluzione al problema il cambio autobus tra quello che da Piazza Borsellino porta alla via Etnea (es. 2-5) e quello che da via Etnea porta alla Stazione C.le (es. 429).
Il 457 (Alibus) che dalla Stazione conduce all’Aeroporto, effettua un percorso tortuoso e sofisticato, quando potrebbe arrivare direttamente all’Aeroporto passando solo per Piazza Borsellino, dove arrivano parecchi autobus di linea privati, provenienti sia dall’interno che da fuori provincia.
È evidente l’inutilità di far passare il 457 da via Etnea in quanto esistono parecchie linee che dalla via Etnea permettono di raggiungere la vicina Piazza Borsellino, per tutte le coincidenze necessarie.
È impensabile che chi debba recarsi all’aeroporto dalla Stazione C.le, o viceversa, effettui un giro turistico in città, il cui tempo di percorrenza è superiore al volo Catania-Milano.
Non esiste una linea che dalla Stazione C.le permette di raggiungere una delle destinazioni delle linee 522, 524, 555, 923 e 925. Attualmente per far fronte al problema esistono due soluzioni: a) raggiungere piazza Borsellino (oppure la Pescheria) servendosi delle rare linee del 427 e del 439, oppure del 431, la cui partenza è instabile e spesso vengono saltate corse; b) recarsi con un altro autobus (4-7 o 429) in via Ventimiglia, attraversare la strada, e qui aspettare l’autobus di interesse (923 o 925), oppure quello per raggiungere Piazza Borsellino (2-5).
Tralasciando il fatto che per un turista non è minimamente pensabile una situazione di questo tipo, partendo dalla Stazione C.le non è possibile prevedere quale delle soluzioni elencate sia la più conveniente, in quanto la corsia di partenza del 427 e del 439, non è comune agli altri autobus: aspettare la partenza del 427 o del 439 per raggiungere Piazza Borsellino (o la Pescheria) per recarsi al lavoro potrebbe significare impiegare anche delle ore, anche perché il 923 e il 925 attualmente non passano più da Piazza Borsellino, ma dalla Pescheria e pertanto attraverso il 427 o il 439, verrebbero meno le coincidenze in questo senso.
Il 427 e il 439 sono le uniche linee che partendo dalla via Domenico Tempio, permettono di raggiungere la stazione C.le attraverso un percorso semplice e diretto (almeno al ritorno), ma le corse non sono frequenti e, il salto di una di queste, porta ad attese che spesso superano i 60 minuti.
Soprattutto nel percorso di ritorno moltissimi autobus transitano da Via Ventimiglia, passando per Via A. di Sangiuliano, Via Etnea e C.so Sicilia, per arrivare a Piazza della Repubblica oppure alla Stazione C.le, come il 923, il 925, il 932, il 950. Non si capisce il motivo per il quale questi autobus non arrivano direttamente alla Stazione C.le, visto che da via Etnea è possibile raggiungere la stazione con molte linee.
Per quanto detto, è importante considerare Piazza Borsellino un capolinea per le linee 536, 537, 538, 556, ecc., e un nodo di “passaggio” per le linee principali e dirette, quali il 457.
Le linee 522, 524, 555, come le 923 e 925 devono partire come in precedenza da Piazza Repubblica, transitare in qualche modo dalla Stazione C.le anziché dalla via Etnea e dalla via Ventimiglia, transitare da Piazza Borsellino oppure dalla Pescheria, e proseguire secondo il percorso già definito. I collegamenti tra la via Etnea e Piazza Borsellino per le coincidenze in tal senso potranno avvenire in altro modo, oppure attraverso re-distribuzione delle linee esistenti.
Fabrizio Gemelli- Comitato Pendolari Me-Ct-Sr

martedì 10 gennaio 2006

Il Dipartimento Regionale dei Trasporti risponde sui disservizi

Regione Siciliana Assessorato del Turismo e delle Comunicazioni e dei Trasporti
Dipartimento Trasporti e Comunicazioni - Servizio n. 4 “Trasporto Ferroviario”
Via Notarbartolo, 11 – 90141 PALERMO

Prot. n. 07 del 10.01.2006

OGGETTO: DISSERVIZI DEL TRASPORTO FERROVIARIO REGIONALE.

Egregio Sig. Malaponti,
faccio seguito al contenuto di una nostra recente telefonata e a quanto prospettato con un suo Rapporto-denuncia del 15 novembre 2005, sottolineando quanto segue:
Relativamente alla prima questione sollevata, quella dell’ammissione gratuita sui treni del servizio regionale di FS Spa degli appartenenti alle Forze dell’Ordine, non posso che ribadirLe quanto ho già avuto modo di rappresentare, e cioè, che la concessione di tale beneficio, diversamente da quanto avviene in altre realtà istituzionali regionali del Paese, al momento non è possibile attuarla in Sicilia, non essendo la nostra Regione titolare di alcun rapporto contrattuale (Contratto di servizio pubblico) con la Società di trasporto Trenitalia del Gruppo F.S. inteso a disciplinare gli aspetti commerciali e finanziari dell’erogazione del servizio ferroviario in ambito regionale e locale.
In atto, infatti, i soggetti di tale rapporto continuano ad essere, per quanto concerne la produzione dell’offerta ferroviaria in Sicilia, la Società Trenitalia – da un lato – e il competente Ministero – dall’altro.
Per cui, è a quest’ultimo che dovrebbe essere prospettata la questione della gratuità che implica – in ogni caso – come è intuitivo, il riconoscimento alla Società Trenitalia di una compensazione finanziaria per mancati introiti tariffari che la Regione, per quanto sopra detto, non può assicurare.
Quanto all’altro problema sollevato con la già menzionata nota del 15 novembre u.s., e cioè quello relativo alla situazione davvero paradossale che si è venuta a determinare sulla linea Catania-Caltagiorne-Gela dove le percorrenze dei treni attuali, rispetto a quelle in vigore nel 1996, hanno registrato un’incomprensibile dilatazione, Le comunico che stando ad informazioni in merito direttamente assunte dallo scrivente presso le competenti strutture tecniche della Direzione Regionale Sicilia di Trenitalia è stato assicurato che, con l’attivazione del nuovo orario dei servizi viaggiatori – a far data dal 11 dicembre u.s. – sarebbero state impiegate, nella composizione dei treni serventi la relazione suddetta automotrici più moderne del gruppo 668 – serie 3000. Queste ultime, come Lei certamente saprà, hanno una motorizzazione più potente rispetto alle unità fino a quella data impiegate della serie 1600, che dovrebbero pertanto assicurare prestazioni più brillanti in grado quindi di riportare quanto meno le percorrenze a quelle del 1996; tutto ciò in attesa dell’arrivo di altri “Minuetto” a trazione diesel da potere impiegare sulla linea in discorso.
Infine, vorrei rassicurarLa che comunque tutta la problematica del trasporto locale di Trenitalia in Sicilia - che va assumendo in quest’ultimo periodo sfaccettature diverse in quanto le anomalie che ogni giorno si riscontrano vanno dalla soppressione di convogli, ai ritardi nella marcia degli stessi, alle carenze igieniche del materiale rotabile, alle composizioni decurtate, all’allungamento dei tempi di percorrenza – sarà oggetto di specifici Tavoli tecnici che il nuovo Dirigente Generale del Dipartimento Regionale Trasporti con i Responsabili della Direzione Regionale di Trenitalia in forza dei poteri derivanti alle Regioni dall’art. 9 comma 3 e 4 del nuovo Contratto di Servizio pubblico con lo Stato nonché di quelli più diretti di controllo e verifica scaturenti dall’Accordo procedurale attuativo del 15 aprile 2004 relativo all’Acquisto dei Minuetti con fondi dell’Amministrazione regionale.
Resto a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO 4/TR. - (Dott. Ignazio Coniglio)